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Alexandra

29 anni, ha puntato
sullo street food:
vende piadine (ricetta
ferrarese) al mercato
di Brick Lane.
Italiani a
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Si scrive Londra, ma si dovreb-
be leggere Eldorado. quanto
viene da pensare di fronte alle cifre sugli
italiani emigrati nella capitale inglese ne-
gli ultimi anni alla ricerca di miglior for-
tuna: stando alla quantit di national
insurance una sorta di permesso di la-
voro concessa agli immigrati dallEu-
ropa del sud, il numero di connazionali
residenti aumentato dal 2012 al 2013
del 50 per cento. In pratica, visto che se-
condo lAire (Albo dei residenti allestero)
nel 2012 vivevano a Londra oltre 72.000
italiani, considerando i nuovi arrivi e le
persone non registrate si pu immagina-
re che, allinizio del 2014, gli italiani sia-
no pi di 120.000: unintera cittadina
tricolore, al pari di Monza, dentro la
metropoli inglese.
E guai a pensare che si tratti di unimmi-
grazione di basso livello: la maggior par-
te di coloro che scelgono Londra hanno
pi di 30 anni, un buon titolo di studio e
arrivano, nellordine, da Lombardia, Ve-
neto, Sicilia, Piemonte.
Ma perch recarsi Oltremanica? Centra
di sicuro la crisi: da noi a casa il 10,7
per cento della forza lavoro, mentre nel
Regno Unito lo il 7,9; ma pi dramma-
tico il confronto tra quanti, disoccupa-
ti, non cercano pi occasioni: in Italia
l11,6 per cento, mentre in Uk solo il 2,4.
Ovvero, in Gran Bretagna sai che prima
o poi lavorerai, da noi no. Non solo: nel
Regno Unito tra il 2011 e il 2012 sono
nate 450.000 nuove aziende, il pi alto
incremento dallultima recessione, mentre
le pi importanti istituzioni nanziarie
internazionali hanno riconosciuto che le
condizioni per il business in Uk sono tra
le migliori al mondo.
Aprire unattivit in Gran Bretagna, in-
fatti, innitamente pi facile che da noi:
per svolgere un lavoro autonomo basta
dichiarare (online!) linizio della nuova
attivit allufcio delle entrate inglese.
Costo delloperazione: 15 sterline. Anche
la gestione scale pi semplice e le
tasse da pagare meno alte al punto che
Hanno tra
i 30 e i
45 anni, un
buon titolo
di studio
e il sogno
di aprire
unattivit in
proprio, in un
Paese in cui
la burocrazia
pi snella
e le tasse
decisamente
meno alte.
Poi lavorano
come matti.
Puntando
tutto sul pi
amato e
democratico
dei prodotti
italian
style: il cibo
di Marta Dore
foto Diana Bagnoli
Italiani a
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non serve il commercialista.
Un paradiso? Non proprio. A Londra i
costi sono pi elevati: gli aftti, in parti-
colare, costringono molti ad abitare lon-
tano dal centro (e Londra enorme). La
concorrenza spietata e anche la forza
lavoro, specie se qualicata, costa di pi
in Gran Bretagna, ma non per forza
migliore. Quindi? Dipende dagli obietti-
vi e dalla personalit. LItalia conviene
per i costi pi bassi, per la minore con-
correnza e per la disponibilit di talenti.
Ma se sei dotato di spirito di iniziativa,
tenacia e forza di volont, dopo averti
fatto sudare sette camicie, Londra ti ripa-
gher con gli interessi. Parola di Alexan-
dra, Michele, Edoardo, Giuseppe, Gaia,
portabandiera dellitalian style.
Alexandra
Martinelli
29 anni, per met emiliana e per
met inglese, cresciuta in Zimbabwe,
a Londra da quando ha 15 anni.
Si sposata a Ferrara. Ha aperto il
chioschetto La piadina pronta al
mercato di Brick Lane.
www.facebook.com/lapiadinapronta
Mio nonno, di Ferrara, mi ha sempre
detto: Dovresti portare la piadina a Lon-
dra!. E cos ho fatto. In Uk facile av-
viare unattivit. La cosa pi difcile
Michele ed
Edoardo
Fratelli, romani,
40 e 26 anni, hanno
aperto a Notting Hill un
negozio con rosticceria
e pizza al taglio.
stata trovare la giusta location perch lo
street food diventato molto di moda.
Alla ne ho scelto Brick Lane perch
vicina alla City, quindi ideale per attirare
uomini e donne daffari che lavorano in
zona, oltre ai creativi che la abitano. Nei
weekend invece frequentata da tantissi-
mi turisti. Non solo: ho deciso di realiz-
zare un chiosco partendo da unApe Piag-
gio (si chiama Pia). Volevo qualcosa che
fosse tipicamente italiano, che si facesse
notare a Londra e che fosse funzionale:
infatti la uso anche al mattino, per anda-
re ad acquistare tutti i prodotti freschi di
cui ho bisogno. Tutto quello che vendo
arriva dallItalia, persino la farina e lo
strutto per limpasto delle piadine. E la
scelta paga: in media servo circa 100 per-
sone al giorno. Mi piacerebbe andare a
vivere in Italia, ma di certo l non aprirei
una piadineria. Ce ne sono troppe!
Michele
ed Edoardo Mortari
40 e 26 anni, romani. Hanno aperto a
Notting Hill la rosticceria Arancina.
www.arancina.co.uk
Siamo arrivati a Londra sette anni fa. Io
a Roma lavoravo in nanza, mio fratello
Edoardo, che aveva 19 anni, era pizzaio-
lo e sognava di aprire un locale in Uk.
Abbiamo mollato tutto e, grazie a un a-
Giuseppe
40 anni, siciliano,
vende vino
italianissimo nella
sua enoteca
di Covent Garden.
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real life
A Londra
mancava un
luogo dove
trovare la
pasta
artigianale.
Ora offro
anche il
catering
e organizzo
laboratori
per chi
vuole
imparare
Gaia
41 anni, torinese, ha
optato per tortellini
e tagliatelle. Ha un
pasticio-ristorante
a Shoreditch.
quello che ho voluto provare a insegnare
agli inglesi, aprendo a Londra la mia e-
noteca: volevo che non vedessero il vino
come qualcosa di snob o rafnato, perch
invece un piacere e un modo di stare
insieme. E credo di essere riuscito a fare
arrivare questo messaggio. Oggi, tra i
nostri clienti, ci sono ragazzi dai 20 ai 35
anni che hanno labitudine di uscire per
bersi un calice di vino, non solo una pin-
ta di birra. Qui possono gustare un buon
bicchiere a partire da 4,95 sterline. Ormai
Londra la mia casa. Ma vendo solo
vino italiano, frutto di una mia costante
ricerca tra i nostri migliori produttori.
Gaia Enria
41 anni, torinese. Ha aperto a
Shoreditch Burro e salvia, pasticio e
ristorante di pasta fresca.
www.burroesalvia.co.uk
Prima lavoravo come addetta alle pub-
bliche relazioni per aziende legate al
cibo. La mia vera passione per la
pasta fresca. Sei anni fa, stanca della
fatica che si fa in Italia per ottenere
qualsiasi cosa, ho deciso di venire a
Londra. Facevo anche qui laddetta
alle pubbliche relazioni, ma nel frat-
tempo mi sono accorta che mancava
un luogo dove trovare la pasta fresca
di alto livello, e ho deciso di aprire un
locale. Allinizio pensavo a un pasti-
cio, ma mi sono resa conto che per
essere notata dagli inglesi ci voleva
anche una saletta dove servire il pran-
zo. La cosa pi difcile stata trova-
re il posto giusto nella zona giusta. Ci
ho messo un anno, ma ora nel weekend
faccio anche 30 coperti. Un successo,
considerato che abbiamo 14 posti a
sedere e che ho aperto solo sei mesi
fa. Ora offro anche un servizio cate-
ring e organizzo laboratori di pasta
fresca. Paradossalmente, io che vengo
dalle pubbliche relazioni non ho fatto
pubblicit per il mio locale, che deve
tutto al passaparola. Merito di Twitter
e Facebook, che qui sono fondamen-
tali. Hanno fatto tutto i clienti! G
G
iuto nanziario di nostro padre, siamo
venuti qui. Allinizio stata durissima,
abbiamo dovuto ricorrere al nostro forte
spirito di avventura. Ti puoi trovare a
dormire in una stanza con altre persone,
sei molto solo. Ci abbiamo messo sei me-
si a trovare il posto giusto, ma poi stata
tutta in discesa, anche perch qui la bu-
rocrazia pi semplice. Un esempio?
Ledicio in cui siamo era una casa antica.
La cucina si trova dove prima cera il
cortile. Quando abbiamo chiesto il per-
messo di coprire il cortile ci stavano di-
cendo di no perch limmobile aveva
vincoli artistici. Ma poich lo scopo era
aprire un ristorante, abbiamo ottenuto il
nullaosta perch si trattava di un investi-
mento nella zona. Tornare in Italia? Cer-
to. Solo in vacanza, per.
Giuseppe Gullo
40 anni, siciliano. Ha aperto a Covent
Garden lenoteca Dalla terra.
http://dallaterra.co.uk
Il vino porta il lume sul tavolo, diceva
mio nonno, che aveva alcune vigne
sullEtna, dove io sono cresciuto. Ed
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