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Le forze motrici della storia

Appena si formula questa domanda: da dove vengono le nostre idee? ci si accorge che necessario
spingere oltre le ricerche. Se ragioniamo come i materialisti del XVIII secolo che pensavano che !
il cervello secerne il pensiero come il fegato secerne la "ile # risponderemo che la natura a
produrre lo spirito e che quindi le nostre idee sono il prodotto della natura sono il prodotto del
cervello. Si dir$ quindi che la storia fatta dall%azione degli uomini spinti dalla loro volont$
quest%ultima essendo la espressione delle loro idee a loro volta espressioni del loro cervello. &a
occorre stare attenti'
(. )n errore da evitare
Se spieghiamo che la rivoluzione francese il risultato dell%applicazione delle idee nate nel cervello
dei filosofi questa sar$ una spiegazione monca insufficiente e una cattiva applicazione del
materialismo.
*ccorre infatti vedere perch+ tali idee proposte dai pensatori di quell%epoca sono state riprese dalle
masse ,erch+ -iderot non era solo a concepirle e per quale motivo fin dal XVI secolo un gran
numero di cervelli ela"oravano le medesime idee?
. forse perch+ tali cervelli avevano improvvisamente lo stesso peso le stesse circonvoluzioni? /o.
Vi sono effettivamente cam"iamenti nelle idee ma non avviene nessun cam"iamento nella scatola
cranica.
0uesta spiegazione delle idee mediante il cervello sem"ra essere una spiegazione materialistica. &a
parlare del cervello di -iderot significa in realt$ parlare delle idee del cervello di -iderot1 questa
dunque una teoria materialistica distorta in cui vediamo con le idee rinascere la tendenza
idealistica.
&a torniamo al concatenamento: storia2azione2volont$2idee. Le idee hanno un significato un
contenuto: la classe operaia per esempio lotta per il rovesciamento del capitalismo. 0uesto
quanto pensano gli operai in lotta. ,ensano in quanto hanno un cervello certo e il cervello
dunque una condizione necessaria per pensare1 ma non una condizione sufficiente. Il cervello spiega
il fatto materiale di avere delle idee ma non spiega perch+ si a""iano certe idee piuttosto che altre.
! 3utto ci4 che mette in movimento gli uomini deve passare attraverso il loro cervello ma la forma
che esso assume nel loro cervello dipende molto dalle circostanze.#
5ome possiamo dunque spiegare il contenuto delle nostre idee cio come fa a venirci l%idea di
rovesciare il capitalismo?
6. L%! essere sociale # e la coscienza
Sappiamo che le nostre idee sono il riflesso delle cose per cui gli scopi racchiusi nelle nostre idee
sono anch%essi il riflesso delle cose: ma di quali cose?
,er rispondere a questa domanda occorre vedere dove vivono gli uomini e dove si manifestano le
loro idee. 5onstatiamo che gli uomini vivono in una societ$ capitalistica e che le loro idee si
manifestano in questa societ$ e vengono da essa.
! /on la coscienza degli uomini che determina il loro essere ma al contrario il loro essere
sociale che de termina la loro coscienza. # 7(8
In questa definizione quello che &ar9 chiama ! il loro essere # sono gli uomini cio ci4 che
siamo: la ! coscienza# ci4 che pensiamo ci4 che vogliamo. Lottiamo per un ideale
profondamente radicato in noi si dice genericamente e ne risulta che la nostra coscienza a
determinare il nostro essere1 agiamo perch+ lo pensiamo lo vogliamo. &a un grave errore
ragionare cos: perch+ in realt$ il nostro essere sociale a determinare la nostra coscienza. )n
essere proletario pensa da proletario e un essere "orghese pensa da "orghese 7vedremo in seguito
come mai non sempre cosi8. &a in linea di massima ! in un palazzo si pensa diversamente che in
una capanna #
;. 3eorie idealistiche
<li idealisti dicono che un proletario o un "orghese sono l%uno o l%altro perch+ pensano come l%uno o
l%altro.
/oi diciamo al contrario che se pensano come un proletario o come un "orghese perch+ sono
l%uno o l%altro. )n proletario ha una coscienza di classe proletaria perch+
proletario.
5i4 che occorre notare che la teoria idealistica comporta una conseguenza pratica. Se si
"orghese s: dice perch+ si pensa come un "orghese1 quindi per non esserlo pi= sufficiente
cam"iare il modo di pensare per fare cessare lo sfruttamento "orghese sufficiente fare opera di
convinzione presso i padroni. 0uesta una teoria difesa dai socialisti cristiani1 fu anche quella dei
fondatori del socialismo utopistico.
&a anche la teoria dei fascisti che lottano contro il capitalismo non per sopprimerlo ma per
renderlo pi= ! ragionevole #' 0uando i padroni capiranno di sfruttare gli operai essi dicono non lo
faranno pi=. >cco una teoria puramente idealistica di cui sono evidenti i pericoli.
?. L%! essere sociale # e le condizioni di esistenza
&ar9 ci parla dell%! essere sociale #. 5osa intende? L%! essere sociale # determinato dalle
condizioni di esistenza materiale nelle quali vivono gli uomini nella societ$. /on la coscienza
degli uomini a determinare le loro condizioni materiali di esistenza ma sono queste stesse
condizioni materiali a determinare la loro coscienza.
5osa sono le condizioni materiali di esistenza? /ella societ$ vi sono ricchi e poveri e il loro modo
di pensare diverso le loro idee su un medesimo argomento sono diverse. ,rendere la
metropolitana per un povero o un disoccupato un lusso mentre per un ricco che ha un%automo"ile
la miseria. Le idee sulla metropolitana il povero le possiede perch+ povero o perch+ prende la
metropolitana? ,erch+ povero. >ssere povero la sua condizione di esistenza. Se vogliamo
spiegare le condizioni di esistenza degli uomini occorre quindi vedere perch+ vi sono ricchi e
poveri. )n gruppo di uomini che occupano nel processo economico della produzione un posto
analogo 7ossia nel regime capitalistico attuale che possedessero i mezzi di produzione o al
contrario che lavorassero su mezzi di produzione non di loro propriet$8 quindi che hanno in una
certa misura le stesse condizioni materiali di esistenza formano una classe ma la nozione di classe
non si riduce a quella di ricchezza o di povert$. )n proletario pu4 guadagnare pi= di un "orghese1
ci4 non di meno un proletario perch+ dipende da un padrone e perch+ la sua vita non n+ garantita
n+ indipendente. Le condizioni materiali di esistenza non sono costituite solamente dai soldi
guadagnati ma dalla funzione sociale1 e perci4 a""iamo il con catenamento seguente: gli uomini
fanno la loro storia mediante la loro azione secondo la loro volont$ che l%espressione delle loro
idee. 0ueste ultime provengono dalle loro condizioni materiali di esistenza cio dalla loro
appartenenza a una classe.
@. Le lotte di classe motore della storia
<li uomini agiscono perch+ hanno determinale idee -evono queste idee alle loro condizioni
materiali di esistenza perch+ appartengono a tale o a talaltra classe. 0uesto non significa che vi
siano solamente due classi nella societ$: vi sono una quantit$ di classi di cui due sono
principalmente in lotta: "orghesia e proletariato. 0uindi se guardiamo "ene sotto le idee troviamo
le classi.
La societ$ divisa in classi che lottano l%una contro l%altra. Se si esaminano le idee degli uomini si
nota che queste idee sono in conflitto e che dietro di loro ritroviamo le classi che anch%esse sono
in conflitto.
0uindi le forze motrici della storia ossia ci4 che spiega la storia la lotta di classe. Se prendiamo
come esempio il deficit costante del "ilancio vediamo che esistono due soluzioni: una che consiste
nel continuare a mantenere ci4 che si chiama l%ortodossia finanziaria 7economie prestiti nuove
tasse ecc.8 e l%altra che consistere""e nel far pagare i ricchi.
/otiamo che vi una lotta politica intorno a queste idee e in genere si !rimpiange# che non ci si
possa mettere d%accordo su questo punto1 ma il mar9ismo vuol capire e cerca cosa si trova dietro
alla lotta politica1 scopre allora la lotta sociale cio la lotta di classe. Lotta tra coloro che sono
fautori della prima soluzione 7capitalisti8 e coloro che sono favorevoli a fare pagare i ricchi 7ceti
medi e proletariato8.
! . dunque provato A dir$ >ngels A che perlomeno nella storia moderna tutte le lotte politiche
sono lotte di classe e tutte le lotte emancipatrici di classe malgrado la loro forma necessariamente
politica A poich+ ogni lotta di classe una lotta politica A si aggirano in ultima analisi attorno a
una emancipazione economica. #
A""iamo cosi una maglia da aggiungere al concatenamento che conosciamo per spiegare la storia1
a""iamo la azione la volont$ le idee dietro le quali si trovano le classi e dietro le classi si trova
l%economia. Sono quindi proprio le lotte di classe a spiegare la storia ma l%economia a determinare
le classi.
Se vogliamo spiegare un fatto storico do""iamo esaminare quali sono le idee in lotta ricercare le
classi dietro le idee e definire infine il modo economico che caratterizza le classi. 5i si pu4 chiedere
ancora da dove vengono le classi e il modo economico 7e i dialettici non temono di porre tutte
queste domande successive perch+ sanno "ene che occorre trovare la fonte di ogni cosa8. . ci4 che
studieremo in dettaglio nel prossimo capitolo ma possiamo dire fin d%ora. ,er sapere da dove
vengono le classi occorre studiare la storia della societ$ e si vedr$ allora che le classi presenti non
sono sempre state le medesime. In <recia: gli schiavi e i padroni1 nel medioevo: i servi e i signori1 e
infine la "orghesia e il proletariato.
In questo quadro riscontriamo che le classi cam"iano e se cerchiamo di capire perch+ cam"iano
vedremo che perch+ le condizioni economiche sono cam"iate 7le condizioni economiche sono: la
struttura della produzione della circolazione della ripartizione del consumo delle ricchezze e
come condizione ultima il modo di produrre la tecnica8.
>cco adesso un testo di >ngels:
! Borghesia e proletariato erano sorti entram"i in seguito a una trasformazione dei rapporti
economici o per parlare pi= esattamente del modo di produzione. 5i4 che dette uno sviluppo a
queste due classi fu il passaggio dapprima dall%artigianato corporativo alla manifattura poi dalla
manifattura alla grande industria con l%impiego di macchine e del vapore #.
In ultima analisi vediamo dunque che le forze motrici della storia ci sono fornite dal
concatenamento seguente:
a8 La storia opera degli uomini.
"8 L%azione che determina la storia determinata dalia volont$ degli uomini.
e8 0uesta volont$ l%espressione delle idee degli uomini.
d8 3ali idee sono il riflesso delle condizioni sociali nelle quali gli uomini vivono.
e8 Sono queste condizioni sociali a determinare le classi e le loro lotte.
f8 Le classi stesse sono determinate dalle condizioni economiche.
,er precisare sotto quali forme e in quali condizioni si svolge questo concatenamento diciamo che:
(. Le idee si traducono nella vita sul piano politico.
6. Le lotte di classe che si trovano dietro alle lotte di idee si traducono sul piano sociale.
;. Le condizioni economiche 7determinate dalla condizione della tecnica8 si traducono sul piano
economico.

-a dove provengono le classi e le condizioni economiche?


A""iamo visto che le forze motrici della storia sono in ultima analisi le classi e le loro lotte
determinate dalle condizioni economiche. > ci4 secondo questa concatenazione: gli uomini hanno
in mente delle idee che li fanno agire. 0ueste idee nascono dalle condizioni materiali di esistenza
nelle quali essi vivono. 3ali condizioni materiali di esistenza sono determinate dalla posizione
sociale che essi occupano nella societ$ cio dalla classe alla quale appartengono1 e le classi sono a
loro volta determinate dalle condizioni economiche nelle quali la societ$ si evolve.
-o""iamo allora vedere cosa determina le condizioni economiche e le classi da esse create. . ci4
che ci accingiamo a studiare.
(. ,rima grande divisione del lavoro
Studiando l%evoluzione della societ$ e esaminando i fatti del passato constatiamo innanzitutto che la
divisione della societ$ in classi non sempre esistita. La dialettica vuole che si ricerchi l%origine
delle cose e cos: constatiamo che in un passato molto remoto non vi erano classi. /ell%*rigine della
famiglia della propriet$ privata e dello Stato >ngels ci dice:
! In tutti gli stadi inferiori della societ$ la produzione era essenzialmente una produzione comune1
non vi era una classe una categoria di lavoratori poi un%altra. Il consumo dei prodotti creati dagli
uomini era anch%esso comune. . il comunismo primitivo #.
3utti gli uomini partecipano alla produzione: gli strumenti di lavoro individuali sono propriet$
privata ma quelli utilizzati in comune appartengono alla comunit$. La divisione del lavoro esiste a
questo livello inferiore soltanto tra i due sessi. L%uomo caccia pesca ecc.1 la donna si prende cura
della casa. /on vi sono interessi individuali o ! privati # in gioco.
&a gli uomini non si sono fermati a quel periodo e il primo cam"iamento nella loro vita sar$ la
Cdivisione del lavoro nella societ$: ! D...E in questo modo di produzione si insinua lentamente la
divisione del lavoro #.
0uesto primo fatto si produsse laddove gli uomini ! trovarono animali che si lasciavano
addomesticare e una volta addomesticati si lasciavano allevare. )n certo numero di tri"= pi=
progredite D...E praticarono come loro ramo principale di lavoro dapprima l%addomesticamento del
"estiame pi= tardi anche l%allevamento e la cura di esso. 3ri"= di pastori si separarono dalla restante
massa dei "ar"ari: prima grande divisione sociale del lavoro #. A""iamo dunque come primo modo
di produzione: la caccia la pesca1 come secondo modo: l%allevamento che d$ vita a tri"= di pastori.
0uesta prima divisione del lavoro alla "ase della prima divisione della societ$ in classi.
6. ,rima divisione della societ$ in classi
! L%aumento della produzione in tutti i rami A allevamento del "estiame agricoltura artigianato
domestico A diede alla forza2lavoro umana la capacit$ di creare un prodotto maggiore di quanto
fosse necessario al suo mantenimento. L%aumento della produzione fece aumentare
contemporaneamente la quantit$ di lavoro quotidiano che toccava ad ogni mem"ro della gens della
comunit$ domestica e della famiglia singola. Si sentiva ora il "isogno di introdurre nuove forze2
lavoro. La guerra le forni1 i prigionieri di guerra furono mutati in schiavi. La prima grande divisione
sociale del lavoro con l%aumento della produzione del lavoro e quindi della ricchezza e con
d%ampliamento del campo di produzione che aveva determinato dato l%insieme delle condizioni
storiche esistenti port4 necessariamente dietro di s+ la schiavit=. -alla prima grande divisione
sociale del lavoro nacque la prima grande scissione della societ$ in due classi: padroni e schiavi
sfruttatori e sfruttati. D...E
!5on ci4 siamo giunti alle soglie della civilt$. D...E nello stadio pi= "asso gli uomini producevano
solo direttamente per il fa""isogno proprio. <li atti di scam"io casuali erano isolati %riguardavano
solo il superfluo che si produceva accidentalmente. /ello stadio medio della "ar"arie tra popoli
pastori troviamo gi$ un possesso di "estiame D...E e conseguentemente le condizioni per uno
scam"io regolare. # A questo punto a""iamo dunque due classi nella societ$: padroni e schiavi. In
seguito la societ$ continuer$ a vivere e a su"ire nuovi sviluppi. )na nuova classe nascer$ e si
svilupper$.
;. Seconda grande divisione del lavoro
!La ricchezza cre""e rapidamente ma come ricchezza di individui1 la tessitura la lavorazione dei
metalli e gli altri mestieri artigiani che sempre pi= si differenziavano l%uno dall%altro spiegarono una
variet$ e un%a"ilit$ sempre maggiori nella produzione1 la coltivazione della terra forniva oltre ai
cereali D...E anche olio e vino D...E. Attivit$ cosi svariate non potevano pi= essere esercitate da uno
stesso individuo1 apparve la seconda grande divisione del lavoro: l%artigianato si separ4
dall%agricoltura. L%aumento continuo della produzione e quindi della produttivit$ del lavoro elev4 il
valore della forza2lavoro umana1 la schiavit= D...E diventa ora un elemento essenziale del sistema
sociale1 gli schiavi D...E vengono spinti a dozzine al lavoro D...E. 5on la divisione della produzione
nei due grandi rami principali agricoltura e artigianato nasce la produzione direttamente per lo
scam"io la produzione di merci e con essa il commercio. #
?. Seconda divisione della societ$ in classi
La prima grande divisione del lavoro aumenta dunque il valore del lavoro umano crea una crescita
di ricchezza che aumenta ulteriormente il valore del lavoro e che spingi( a una seconda divisione
del lavoro: artigianato e agricoltura. A questo punto la crescita continua della produzione e
parallelamente del valore della forza2lavoro umana rende ! indispensa"ili # gli schiavi crea la
produzione di merci e con quest%ultima una terza classe: quella dei mercanti. /ella societ$ a""iamo
dunque a questo punto una triplice divisione del lavoro a tre classi: agricoltori artigiani mercanti.
,er la prima volta vediamo apparire una classiche non partecipa alla produzione e questa classe la
classe dei mercanti dominer$ le altre due.
! Lo stadio superiore della "ar"arie ci fornisce l%ulteriore divisione del lavoro D...E e
conseguentemente la produzione di una parte sempre crescente di prodotti di lavoro al diretto fine
dello scam"io conseguentemente lo scam"io D...E si innalza al rango di necessit$ di vita per la
societ$. La civilt$ consolida ed accresce tutte queste precedenti divisioni del lavoro specie acuendo
l%antagonismo tra citt$ e campagna D...E ed aggiunge una terza divisione del lavoro che le peculiare
e di importanza decisiva: genera una classe che non si occupa pi= della produzione ma solo dello
scam"io dei prodotti i mercanti. D0uesta classeE si fa mediatrice indispensa"ile tra due produttori
D...E. 5ol pretesto D...E di diventare la classe pi= utile della popolazione D...E acquista rapidamente
ricchezze enormi e l%influenza sociale corrispondente D...E chiamata D...E a un controllo sempre
maggiore della produzione finch+ alla fine genera perfino un prodotto che le proprio: le crisi
commerciali periodiche. #
Vediamo dunque il concatenamento che partendo dal comunismo primitivo conduce al
capitalismo.
(. 5omunismo primitivo.
6. -ivisione tra tri"= selvagge e pastori 7prima divisione del lavoro: padroni schiavi8.
;. -ivisione tra agricoltori e artigiani 7seconda divisione del lavoro8.
?. /ascita della classe dei mercanti 7terza divisione del lavoro8 che genera:
@. Le crisi commerciali periodiche 7capitalismo8. Sappiamo adesso da dove vengono le classi e ci
rimane
da studiare ci4 che determina le condizioni economiche.
@. 5i4 che determina le condizioni economiche
-o""iamo innanzitutto passare in rassegna molto rapidamente le diverse societ$ che ci hanno
preceduto.
&ancano i documenti che ci potre""ero consentire di studiare dettagliatamente la storia delle
societ$ pi= antiche1 ma sappiamo per esempio che presso i greci esistevano padroni e schiavi e che
la classe dei mercanti cominciava gi$ a svilupparsi. In seguito nel medioevo la societ$ feudale con
signori e servi permette ai mercanti di acquisire sempre maggiore importanza. Si raggruppano
vicino ai castelli nei "orghi 7da cui il nome di "orghesi81 d%altra parte nel medioevo prima della
produzione capitalistica esisteva unicamente la piccola produzione la cui condizione "asilare era
che il produttore fosse anche proprietario degli strumenti di lavoro. I mezzi di produzione
appartenevano all%individuo ed erano adatti al solo uso individuale. >rano perci4 modesti
minuscoli limitati. 5oncentrare e allargare tali mezzi di produzione trasformarli nelle potenti leve
della produzione moderna Ctale fu il ruolo storico del modo di produzione capitalistico e della
"orghesia.
! DLa "orghesia haE adempiuto questa sua funzione a partire dal secolo XV passando per i tre stadi
della cooperazione semplice della manifattura e della grande industria D...E. > come i mezzi di
produzione cosi la produzione stessa si trasform4 D...E e i prodotti si trasformarono da prodotti
individuali in prodotti sociali. #
Vediamo dunque che parallelamente all%evoluzione delle classi 7padroni e schiavi signori e servi8
progrediscono le condizioni di produzione di circolazione di distri"uzione delle ricchezze cio le
condizioni economiche e che tale evoluzione economica segue passo passo e parallelamente
l%evoluzione dei modi di produzione.
F. I modi di produzione
Sono dunque i modi di produzione cio le relazioni con gli strumenti gli utensili la loro
utilizzazione i metodi di lavoro cio lo stato della tecnica a determinare le condizioni economiche.
! Al posto del filatoio del telaio a mano del maglio del fa""ro su"entrarono la macchina per filare
il telaio meccanico il maglio a vapore1 al posto del la"oratorio individuale su"entr4 la fa""rica che
esige il lavoro associato di centinaia di migliaia di uomini. > come i mezzi di produzione cosi la
produzione stessa si trasform4 da una serie di atti individuali in una serie di atti sociali e i prodotti si
trasformarono da prodotti individuali in prodotti sociali. #
Vediamo qui che l%evoluzione dei modi di produzione ha trasformato totalmente le forze produttive.
*ra se gli attrezzi di lavoro sono divenuti collettivi il regime di propriet$ rimasto individuale. Le
macchine che non possono funzionare se non ad opera di una collettivit$ sono rimaste propriet$ di
uno solo. 5os: vediamo che ! questa progressiva spinta a far riconoscere la propria natura sociale
ci4 che o""liga la stessa classe capitalistica a trattare sempre pi= come sociali queste forze
produttive DcheE spingono a quella forma di socializzazione di masse considerevolmente grandi di
mezzi di produzione che incontriamo nelle diverse specie di societ$ per azioni. D...E Ad un certo
grado dello sviluppo neanche questa forma pi= sufficiente. D...E lo Stato deve alla fine assumerne
la direzione. D...E la "orghesia non indispensa"ile D...E. 3utte le funzioni sociali del capitalista sono
oggi compiute da impiegati salariati #.
5osi ci appaiono le contraddizioni del regime capitalistico:
! -a una parte perfezionamento del macchinario diventato per opera della concorrenza legge
coercitiva per ogni singolo industriale e che equivale ad un sempre crescente licenziamento di
operai D...E. -all%altra parte estensione illimitata della produzione e del pari legge coercitiva della
concorrenza per ogni singolo industriale. -a una parte e dall%altra sviluppo inaudito delle forze
produttive eccedenza dell%offerta sulla domanda sovrapproduzione D...E crisi D...E: qua eccedenza di
mezzi di produzione D...E eccedenza di operai senza occupazione e senza mezzi di sussistenza # .
Vi contraddizione tra il lavoro divenuto sociale collettivo e la propriet$ rimasta individuale. >
allora con &ar9 diremo: ! 0uesti rapporti da forme di sviluppo delle forze produttive si
convertono in loro catene. > allora su"entra un%epoca di rivoluzione sociale #
G. *sservazioni
,rima di concludere questo capitolo necessario fare alcune osservazioni e sottolineare il fatto che
in questo studio ritroviamo tutte le caratteristiche e le leggi della dialettica finora esaminate.
-ifatti a""iamo dato una scorsa molto rapida alla storia delle societ$ delle classi e dei modi di
produzione. Vediamo cosi quanto le parti di questo studio siano interdipendenti. > notiamo che
questa storia fondamentalmente dinamica e che i cam"iamenti che avvengono ad ogni stadio
dell%evoluzione delle societ$ sono provocati da una lotta interna lotta tra gli elementi di
conservazione e gli elementi di progresso lotta che porta alla distruzione di una societ$ e alla
nascita di una nuova. *gnuna di esse ha una caratteristica una struttura "en diverse da quella che
l%ha preceduta. 0uesti mutamenti radicali avvengono dopo un%accumulazione di fatti che in se
stessi appaiono insignificanti ma che a un certo punto con la loro stessa accumulazione creano
uno stato di fatto che provoca un mutamento violento rivoluzionario.
Hitroviamo quindi le caratteristiche e le grandi leggi generali della dialettica cio:
interdipendenza si cose e fatti1
movimento e mutamento dialettico1
autodinamismo1
contraddizione1
azione reciproca1
evoluzione per salti 7trasformazione delle quantit$ in qualit$8.

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