1. VIGNA, LIBERT, GIUSTIZIA E BENE IN UNA SOCIET PLURALISTICA
Dallesito della riflessione intorno al pluralismo dipendono le inflessioni o le declinazioni della libert, della giustizia e del bene. Pluralismo 1. La molteplicit e la mescolanza di culture evidente. La mescolanza delle culture, incrementata dalla globalizzazione delle relazioni economiche e meta-economiche, genera problemi perch nello stesso territorio ci sono rivendicazioni di parit tali da frantumare legemonia di una cultura sopra le altre.
2. Sembra che la globalizzazione abbia determinato la moltiplicazione dei particolarismi: non il momento storico a generare un paradosso, ma lo stesso essere umano a essere particolare e universale a un tempo.
3. Rifiuto dellamicizia dovuto alla 3.1. percezione della potenziale universalit dellaltro, che avvertita come insidiosa per la mia 3.2. impenetrabilit della particolarit dellaltro
4. linimicizia nasce dallesercizio apriorico del sospetto 4.1. che laltro sia una minaccia rimanda a una precomprensione elaborata per contrariet in cui la potenziale pericolosit dellaltro ritenuta gi un fatto accertato. La diffidenza scarica il peso della relazione sullaltro 4.2. avvertire diffidenza significa temere per la propria vita, per la propria identit: 4.2.1. O accettare di entrare in una relazione cercando di mantenerla aperta: giocare la carta della fiducia; lofferta di riconoscimento non teme n la morte n le catene 4.2.2. O chiudere la relazione per paura: giocare a propria volta la carta della diffidenza; laltro mi pone delle condizioni di senso che distruggono la mia identit, la genesi del conflitto
5. Il pluralismo radicale impossibile 5.1. Difendono di fatto una molteplicit di identit totalizzanti, il che produce violazioni di diritti elementari o obblighi discriminatori
6. La difesa della propria identit deve trovare dei riferimenti universalistici 6.1. I diritti sono innanzitutto del singolo o della comunit? 6.2. Ci sono delle costanti che appartengono al singolo e/o alla comunit? 6.3. Luniversalit teorica tradizionalmente elaborata dalla filosofia termina nella ragion pura kantiana, che progressivamente viene decostruita 6.4. Come terreno di intesa, sembra valere pi la pratica che la teoria perch il reale unifica se e quando ci dinanzi
7. Luniversale qualcosa della prassi come della teoria: lopposizione tra il positivo e il negativo 7.1. Teoreticamente la non contraddizione impossibile che qualcosa insieme sia e non sia 7.2. Praticamente la legge naturale elementare fa il bene ed evita il male 8. Lunitariet di un codice sembra impossibile perch 8.1. La comunicazione non trasparente per le differenze culturali; eppure gli esseri umani comunicano 8.2. egemonia di una cultura particolare che si proclama universale; possibile convivere senza la forma di dominio?
9. Lunitariet di un codice possibile nella forma del reciproco riconoscimento 9.1. lopposto della relazione conflittuale di dominio (che esige e impone la richiesta di riconoscimento del proprio essere un orizzonte di senso inoltrepassabile) 9.2. lunica relazione pratica intersoggettiva in cui due o pi soggettivit possono convivere nella grandezza della loro trascendentalit 9.3. La reciprocit del riconoscimento fa in modo che chi ognuna delle due coscienze sia resa signorile dallaltra, mentre ognuna delle due di professa serva liberamente dellaltra
10. Un essere umano vuole essere riconosciuto come tale 10.1. La regola doro il primo e il pi efficace codice trascendentale 10.2. Si rivolge allintero dellesistenza di un altro e pu essere fatto da chiunque lo voglia
Libert, giustizia e bene Bene: 1. il tema del bene stato accantonato perch: 1.1. legato ai temi dellontologia metafisica, considerata impossibile dopo Kant e dispotica dagli spiriti liberi 1.2. lontananza dal rapporto col divino 2. il bene pu essere accantonato ma non sparire: 2.1. il bene della soggettivit moderna in rivolta la soggettivit medesima in versione singolare o comunitaria 2.2. oltrepassamento della soggettivit operato da Nietzche e accolto da Focault e Bateson trova nel mondo; indotto dalla vita materiale 3. oggetto del bene dovrebbe essere identificato in Dio. Politicamente una verit di questo tipo poco sostenibile. Sempre politicamente luomo il bene pi degno dei nostri pensieri e dei nostri desideri
Giustizia: nella polemica tra proceduralisti e comunitaristi possiamo rintracciare tratti di originariet di entrambe queste figure 1. il giusto un certo rapporto; giusto il rapporto buono; un rapporto intenzionale 1.1. il giusto non pu fare a meno di una relazione ai beni 1.2. il bene il termine di un rapporto; il bene non si esaurisce in un rapporto giusto; una realt ontologica 1.3. la natura del bene per il giusto relativamente indifferente 2. Che cosa anzitutto giusto per un essere umano? Quale rapporto un essere umano giudica come tale che non viola le proprie attese originarie di giustizia? 2.1. Lessere trattato anche come fine e mai semplicemente come mezzo 2.2. Che ha luogo in un rapporto di reciproco riconoscimento 2.3. Bene e giustizia convengono soltanto qui e questo per il fatto che lessenza dellessere umano di essere un rapporto: luomo finitamente tanto rapporto quanto termine del rapporto del bene 3. In una societ pluralistica la giustizia va difesa: 3.1. Non discriminazione 3.2. Pari opportunit 3.2.1. Da costruire in quanto hanno un lato di individualit che va riconosciuto come tale 3.2.2. La disuguaglianza costitutiva di natura, le pari opportunit sono dunque un programma politico 4. Cura per ogni essere umano: promozione dellumano Libert: fa la dignit di un essere umano, ma non ne fa da sola la bont 1. Non sufficiente identificare il bene dellaltro con la sua libert (autonomia) 2. incondizionata - non in un senso liberale come libert del bene, cio la libert di fare il bene 2.1. Lumana libert deve farsi carico di tutto ci che la giustizia invoca per laltro 2.2. Il fine della libert del bene laltro: laltro il mio bene, ma di me come laltro di un altro 2.2.1. Solo cos posso conseguire storicamente il massimo bene 2.2.2. Il mio bene, la mia fioritura di vita, ha senso se il movimento verso il bene compie il giro della referenza immediata allalterit e di quella allidentit in modo mediato 3. Il pluralismo la normalit 3.1. Laltro la condizione della fioritura e dellappagamento dellinfinit dellapertura trascendentale che caratterizza il mio desiderare: lappagamento viene dallessere desiderati, ma questo desiderio va ricambiato 3.2. Il sistema di riconoscimento esige reciprocit
Dinamica del reciproco riconoscimento: 1. Ognuno signore dellaltro in quanto riconosce nellaltro la signoria del senso 2. servo dellaltro in quanto riconosce nellaltro la signoria del senso
***** PLURALIT DELLE CULTURE di Francesco DAgostino
Critica del relativismo mediante la filosofia rivelativa di Pareyson: tematizzazione speculativa di unesperienza morale profonda che scuote la pretesa di ogni cultura di assolutizzare s stessa Eccedenza culturale: sovrapproduzione culturale non d relativismo ma eccedenza dellessere delluomo rispetto al suo essere Letnografia non deve cadere nellimpostazione della filologia: le tradizioni meritano di essere conservate e tramandate, ma la passione etnografica non deve indurre a sospendere il giudizio sulle culture, al principio costitutivo che d loro forma Il vero errore del relativismo sta nel ritenere le culture siano auto significanti, universi chiusi di esperienze che non rinviano altro che a s stessi La cultura apparato simbolico espressivo di una realt metafisica altrimenti invisibile, cos come il linguaggio il medium di significati La Dichiarazione universale dei diritti delluomo una difesa non assoluta della dignit delluomo; non assoluta perch non neutrale; linguisticamente e spiritualmente limitata: Domanda filosofica Pannikariana chi sei tu? I diritti umani non possono essere considerati n al singolare n al plurale o il singolare comporta incomunicabilit di principio tra gli uomini o il plurale comporta unassimilazione o i diritti umani devono essere riformulati al duale: gli uomini hanno diritti perch lesistenza delluno richiede quella dellaltro
PENSARE LA SOCIETA CIVILE COME SFERA PUBBLICA RELIGIOSAMENTE QUALIFICATA - Pierpaolo Donati
Una mentalit religiosa politeista si afferma mediante un meta-codice culturale che si produce attraverso il commercio e la legge, implicando un processo di scontro e limitazione reciproca tra diverse religioni e il potere politico. Sembra quindi che sia il potere politico a innescare il mutamento interno alle singole religioni. Il mutamento interno conflagra con le pretese universalistiche Quale spazio c per una sfera pubblica che possa essere basata su valori universali non incompatibili o indifferenti verso la religione? Modello americano di religione autonoma, ma fuori dalla politica; affare privato o La democrazia infatti rimane come tale priva di fede in valori che non siano meramente strumentali e procedurali che riguardano gli interessi privati del singolo cittadino e che, dunque, minano il senso comunitario della religione Modello europeo di religione dipendente da procedure di democratizzazione; affare politico o Indipendenza comporta astrattezza in senso idealistico Donati: la religione contribuisce alla costruzione di una sfera pubblica eticamente qualificata; spinta propulsiva di una societ civile dellumano; una sfera pubblica religiosamente qualificata da vita a una democrazia che si alimenta di comunit religiose che si oppongono alla fine dellumanesimo
come si relazionano stato, societ civile e religione?
Semantica di gerarchia (teocrazie), di differenziazione funzionale, del pluralismo societario: dove la democrazia d sostanza e motivazioni alle procedure democratiche. La chance per risolvere lo scontro di civilt che si viene a creare per il fenomeno di globalizzazione e del suo rigetto (nelle forme di localismo) da cercare nelle dimensioni della legittimazione valoriale della democrazia. Tale dimensione implica una qualificazione religiosa della sfera pubblica attraverso la risignificazione del mondo del mercato o delle attivit di associazioni. Secondo Donati la religione si fa promotrice di valori ultimi affermati per consenso dalle e fra le differenti religioni . Considerando che la fase di secolarizzazione si sta storicamente arenando, e questo perch luniversalismo veicolato dal fenomeno di globalizzazione e dai governi proceduralisti fomenta la riaffermazione di una politica dei beni, la sfera del religioso pu diventare un orizzonte di senso condivisibile a difesa dellumano. Ci pu essere condivisione di opinioni se c tolleranza di valori ritenuti veri e non la difesa esasperata dellautonomia individuale che anima ogni scelta politica liberale. Il dialogo pu continuare solo se il proprio punto di vista particolare ridimensionato da un fattore di trascendenza che d sostanza alluniverso di valori da condividere per combattere la sempre pi crescente mercificazione dellumano.
IL RUOLO PUBBLICO DELLA RELIGIONE NELLA SOCIET MULTICULTURALE - Francesco Viola Il multiculturalismo il pluralismo delle culture allinterno di una stessa societ politica. il multiculturalismo quindi un pluralismo di universi simbolici. Ora, giusto che questi universi simbolici influenzino in modo determinante la politica o il loro ambiente di sviluppo la sola societ civile? La cultura custodisce il modo in cui donne e uomini che appartengono a una societ interpretano loro stessi e la loro esperienza, ovvero custodisce la loro identit. La religione detiene una sorta di primato sulla costituzione dellidentit di un individuo e di una societ, tanto che per dirla con Huntington: popolazioni di uguale lingua ed etnia ma di diversa religione possono benissimo massacrarsi a vicenda, com accaduto in Libano, nellex Juguslavia e in India (Lo scontro delle civilt, p.47) Riconoscere e rispettare una cultura significher in primo luogo riconoscerne e rispettarne lanima religiosa: il riconoscimento che viene richiesto non si esaurisce soltanto nel riconoscere la libert di scelta dellaltro, ma di avvicinarsi alla cultura che forma lidentit dellaltro. Ed proprio per questo motivo che lapproccio liberalista propugna lesclusione di tutte le dottrine comprensive dalla sfera praticamente politica. cio la politica non impegnata a difendere nessuna verit, ma a fissare dei criteri di ragionevolezza che possano dare uniformit al pluralismo della societ civile. possibile esautorare dalla politica la forza interpretativa della societ civile? Secondo Viola, in una societ in cammino verso un assetto multiculturale la comunanza del passato deve essere ripensata e aggiustata per renderla capace di accogliere la diversit senza perdere lidentit (!). Una societ politica multiculturale non richiede uno stato neutrale, o meno che mai uno stato etico, ma uno che sia imparziale: una democrazia deliberativa affida al confronto la definizione dei contenuti del bene comune; citando Aristotele un banchetto molto pi ricco di pietanze se ogni commensale povero ma porta una vivanda ed molto pi povero se organizzato soltanto da uno dei commensali: lesperienza di vita di ogni cittadino un bene essenziale per la democrazia. Ci sono due concezioni di deliberazione democratica: 1. Logicistica: la deliberazione applicazione di cultura politica o di elementi costituzionali gi esistenti 2. Pragmatista: la deliberazione incontrollabile e va verso libridazione 2.1. Mill - ogni opinione costretta al silenzio da un atto di intolleranza; ogni opinione, per quanto possa essere falsa, anche vera; unopinione ben fondata solo se attaccabile e difendibile: nella competizione di opinioni, la decisione finale quella probabilmente pi giusta Cosa deve fare il credente? Abitando in citt greche o barbare, come a ciascuno toccato in sorte, ed adattandosi agli usi del paese nel vestito, nel cibo e in tutto il resto del vivere, danno lesempio di una loro forma di vita sociale meravigliosa, e che, a confessione di tutti ha dellincredibile (lettera a Diogneto, capp. 5-6): la dottrina resta nascosta ma gli effetti sono palesi sul piano sociale.
MULTICULTURALIT E IDENTIT OGGI Giacomo Biffi 1. Cultura del dialogo: consapevolezza che dialogicit non negoziabilit 1.1. Levento salvifico sta allorigine del cristianesimo. La vita del Salvatore e la Fede sono culturalmente laceranti 1.2. La fede intelligenza comunicata dallo Spirito del Signore Risorto alluomo creato a sua immagine e somiglianza (iniziale conformit a Cristo in ogni uomo) 1.3. Il credente deve ascoltare anche il non credente, che pu essere il portavoce inconsapevole dello Spirito Santo 2. Immigrazione 2.1. Non compito della Chiesa risolvere i problemi sociali 2.2. Preoccuparsi di diffondere il Verbo 2.3. Osservanza del comando dellamore 2.4. Lo stato deve selezionare e accogliere chi riesce a integrarsi col nostro tessuto nazionale 3. Citando Manzoni: Ma parlare, questa cosa cos sola, talmente pi facile di tutte quellaltre insieme, che anche noi, dico noi uomini in generale, siamo un po da compatire
6. IL CITTADINO GLOBALE NELLA SOCIET MULTICULTURALE di Sergio Lanza 7. CATTOLICITA E REALTA MULTICULTURALE: ALCUNI PRESUPPOSTI PER IL DIALOGO di Gianni Ambrosio Le prime comunit cristiane, accolto linsegnamento di Ges, hanno distinto lethos dallethnos, inserendo un elemento di dinamicit tanto nella cultura che nella morale dominante. Ci permette pluralismo culturale e confessionale. Lappartenenza ecclesiale va vissuta senza remore, altrimenti le comunit cristiane diventeranno una sorta di Onu dei valori (qualcosa di meramente regolativo) privo di futuro. Il relativismo si risolve presto in indifferenza. La cultura, al contrario, espressione della soggettivit partecipe della sua comunit, relativamente alla quale si forma anche la coscienza morale dellindividuo. ***** 8. LA MULTICULTURALIT HA GENERATO UNA CRISI DIDENTIT NELLA RIFLESSIONE ETICO-CRISTIANA? Lidentit cristiana assicurata dallinterpretazione data dal Catechismo della Chiesa cattolica (1992) nella parte terza: la vita in Cristo. Impegnarsi nel sociale, non cedere sul piano delleducazione secondo la morale fondamentale e i comandamenti. Il pericolo di perdere lidentit cristiana non proviene dallesterno, ma dalla preminenza valoriale che diamo alla nostra libert e ai nostri desideri. ****** 9. MIGRAZIONI E MULTICULTURALIT di Stefano Zamagni Fino a che punto pu e deve spingersi una politica dellidentit se si vuole che la pluralit delle culture presenti in un paese risulti compatibile con la pace sociale? Cosa fare per conciliare linclusione economica dellimmigrato con la sua esclusione dai diritti sociali e politici Quale modello di integrazione, quale accoglienza, adottare? Sono 4 i modelli di integrazione 1. Autodifesa intransigente dellordine sociale di marca liberale 1.1. Tutela degli interessi 1.2. Il riconoscimento dellidentit degli immigrati non in programma. I confini identitari non sono contrattabili 1.3. Sartori: la cittadinanza concessa a immigrati inintegrabili non porta a integrazione ma a disintegrazione 2. Societ interculturale 2.1. Tutela dellidentit culturale 2.2. Attenzione alle forme di discriminazione strutturale che pone limiti alle capacit cognitive dellimmigrato 3. Multiculturalismo pluralista di Kymlicka 3.1. Riconoscimento dei diritti culturali (collettivi) specifici ai gruppi minoritari per arginare il fenomeno dellassimilazione 3.2. per rispettare le identit delle minoranze, lasciare che la esprimano e che venga valorizzata entro le istituzioni del paese ospitante 3.3. questa forma di multiculturalismo accetta diritti umani fondamentali, quindi resta ai bordi dellalveo liberal-democratico 4. Prospettiva Comunitarista 4.1. valori e principi non potendo aspirare allo statuto di oggettivit e delluniversalit sono incastonati nelle varie comunit umane concrete 4.2. le culture sono tra loro incommensurabili, quindi sono tutte uguali. Ma se non c verit universale, anche la non tolleranza pu essere ammessa 4.3. le differenze vanno tutte onorate, non necessariamente in modo uguale 4.4. comporta balcanizzazione della societ 4.5. inoltre la propria cultura sottoponibile a criteri di scelta Sandel: la comunit dice non solo ci che gli individui hanno come cittadini, ma anche ci che essi sono; non una relazione che essi scelgono (come accade nelle associazioni volontarie), ma un attaccamento che essi scoprono; non semplicemente un attributo ma un elemento costitutivo delle loro identit Sen: le scelte devono essere fatte anche quando si in presenza di scoperte Il punto di incontro tra queste due prospettive il modello dellintegrazione culturale, che si articola su quattro principi: 1. primato della persona sia sullo stato che sulla comunit 2. la libert autorealizzazione personale 3. neutralit dello stato nei confronti delle culture 4. adozione da parte dello stato dei diritti fondamentali. Come sostiene la Gutman per rispettare una richiesta di riconoscimento non c bisogno di condividerla, ma c da accertare che essa rispecchi un punto di vista morale che non contraddica e faccia propri i diritti umani fondamentali 4.1. tollerabilit, rispettabilit (livello amministrativo), con divisibilit (livello giuridico) 5. e chi non si adatta? Lo stato finanzia progetti per la loro adesione ai diritti umani e non alla cultura del luogo punti di forza del modello dellintegrazione culturale: 1. oggettivit posizionali" di Sen 2. Rendere trasparente a tutti i criteri di riconoscimento 3. Diritti umani e libert hanno valore vincolante anche per chi non li riconosce ***** FLUSSI MIGRATORI, SVILUPPO ECONOMICO E COESISTENZA CULTURALE di Ferruccio Marzano Leconomia e gli economisti, citando Keynes, sono i guardiani non della civilt ma della possibilit della civilt Il flusso migratorio qualcosa di contingente e di modificabile Cooperazione economica internazionale per sviluppare leconomia dei paesi poveri e ridimensionare il flusso migratorio Favorire lindustrializzazione per occupare manodopera, aumentare produzioni di beni,esportazione industriale Favorire una integrazione interculturale in due fasi: dallaccettazione dei diritti fondamentali alla riforma del tessuto amministrativo e giuridico
*** DIRITTO E RELIGIONE TRA MULTICULTURALIT E IDENTIT Di Silvio Ferrari Cristianesimo: Distinzione tra legge rivelata e legge naturale. La seconda permette a tutti gli uomini di comprendere cosa bene e cosa male, la prima rafforza la comunione tra gli esseri umani. Islam: il bene e il male non possono essere compresi al di fuori della rivelazione divina. Leva per dialogo potrebbe essere elaborazione filosofico teologica del concetto di fitra. Il diritto naturale pu servire a impostare correttamente il rapporto con laltro. Lo scoglio da superare in prospettive che fondono cultura e religione limpossibilit di scindere i diritti di ciascuno dallappartenenza a quella determinata comunit. Appartenere a una comunit che conosce solo il diritto divino, fa di quella comunit padrona dei diritti del singolo. Ad esempio del diritto alla vita. Il lavoro che invece deve fare loccidente identificare il suo zoccolo duro e negoziare sul resto