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I Bonsai Il primo consiglio che mi sento di dare quello di iniziare con piante cosiddette autoctone, finirete infatti con

n lo scoprire che piante di uso quotidiano come il rosmarino, potranno diventare in qualche anno uno splendido esemplare di Bonsai. Naturalmente per splendido esemplare non intendo sempre dire un esemplare da esposizione internazionale ma semplicemente quello che per chi con amorevole cura lo alleva ogni giorno diventa una parte importante della propria passione. In questa sezione: - uce e !cqua: - !cqua - "invaso e 'erra - "apporto luce-acqua - $otatura - (alattie - #ove posizionare i Bonsai - uce - %ducazione - &oncimazione - $ropagazione - come annaffiarli e dove posizionarli

Naturalmente i principali aspetti di una qualsiasi coltivazione di piante sono la luce e l)acqua e anche il Bonsai non esente. "apporto luce-acqua: Il rapporto tra la luce che colpisce il nostro Bonsai e l*acqua che gli diamo determina la dimensione delle foglie. +uanta pi, la luce, tanto pi, i rami e le foglie resteranno piccoli- viceversa quindi se la luce poca e l*acqua tanta avremo al.eri con foglie grandi. +uesta una regola molto importante per ottenere una corretta miniaturizzazione di un al.ero e quindi ci rendiamo conto quanto siano importanti luce ed acqua per un Bonsai. /e c) una .uona esposizione, ci sar0 una elevata fotosintesi, favorevole alla crescita delle piante: gli internodi 1lo spazio tra una foglia e l)altra2 saranno pi, corti e ne giover0 la struttura del Bonsai. e gemme e i nuovi germogli saranno pi, ro.usti, le foglie saranno piccole e turgide, gli eventuali fiori s.occeranno con a..ondanza e sar0 agevolata l)allegagione ovvero la nascita del frutto- sar0 anche pi, difficile che l)al.ero sia attaccato dalle malattie e dai parassiti. #ove posizionare i Bonsai $urtroppo oggi sempre pi, difficile avere a disposizione un am.iente veramente adatto ad una pianta, ma anche se non si possiede uno spazio ideale per la coltivazione, con un poco di ingegno si riuscir0 a rendere sufficientemente confortevole il luogo dove posizionare le piante. 3 opportuno valutare la disponi.ilit0 delle seguenti condizioni: sole, una .uona ventilazione "ugiada

a ventilazione dell)am.iente particolarmente importante per un ottimale sviluppo di radici, tronco e rami. 4n al.ero .en esposto difficilmente sar0 attaccato da insetti o malattie- i luoghi che hanno una .uona esposizione al sole sono, in genere, anche .en ventilati. +uindi, quando si sceglie un luogo dove far crescere i Bonsai, .isogna pensare per prima cosa all)esposizione ai raggi del sole. #al punto di vista estetico e per una soddisfazione personale preferi.ile posizionare le piante all)altezza del proprio sguardo, in modo tale da poterle ammirare in tutto il loro splendore. /e disponete di uno spazio sufficiente potete crearvi un ripiano utilizzando ad esempio delle assi ro.uste appoggiate su dei mattoni che fungeranno da cavalletti. %vitate di appoggiare i Bonsai su ripiani in metallo in quanto durante l)estate si surriscaldano e potre..ero ustionare le piante. Nel caso in cui l)esposizione ottimale sia presente principalmente solo da un lato, diventa molto importante periodicamente 1ogni 56 giorni2 ruotare di 7869 le piante. #ove posizionare i Bonsai durante l)inverno #urante l)inverno i Bonsai definiti tropicali come il :icus, la /erissa ecc. dovranno essere riparati in casa non appena la temperatura scende sotto gli 8;76 gradi, in questo caso opportuno per< posizionare i Bonsai tropicali in zone non eccessivamente calde e secche, pertanto a..iate cura di mantenere dei sottovasi pieni di argilla espansa anche in casa.

$er quanto concerne invece le piante autoctone assolutamente indispensa.ile lasciarle all)aperto avendo cura per< di ripararle dalle gelate. Non commettete l)errore di portare in casa piante che invece hanno indispensa.ile .isogno di sentire le stagioni e di andare in dormienza. $er riparare dalle forti gelate invernali la soluzione migliore quella di avere lo spazio per costruirsi una serra fredda che pu< essere costruita in vetro, in ple=iglass o semplicemente in n>lon trasparente avendo cura di predisporre delle finestre apri.ili nelle assolate giornate invernali per evitare che un eccessivo innalzamento delle temperature interne alla serra dia il via alla germogliazione con troppo anticipo. !spetto particolarmente importante la protezione delle radici dalle gelate. a protezione potr0 avvenire ad esempio posizionando i vasi Bonsai all)interno di scatole in polistirolo e riempiendole con foglie secche e .en asciutte 1ricordate i fori di scolo per l)acqua nel fondo delle scatole2 oppure interrando i vasi coprendoli completamente. uce: a maggior parte dei Bonsai sono realizzati con ar.usti o al.eri a.ituati a vivere in piena luce, quindi noi dovremo cercare di riprodurre il loro am.iente ideale posizionandoli in punti in cui la luce a..ondante. In linea generale opportuno mettere in condizione i Bonsai di ricevere quanta pi, luce possi.ile. Naturalmente per< esistono piante il cui ha.itat pu< essere ad esempio le pietraie in pieno sole della /ardegna 1Bonsai di (irto2 e altre piante che preferiscono sicuramente molta luce ma non direttamente i raggi del sole 1Bonsai di !cero2. In generale comunque nelle schede .otaniche delle varie essenze viene sempre indicata la quantit0 e la tipologia di luce da fornire, cio se in pieno sole anche d)estate oppure se posizionare a mezz)om.ra. ?vviamente ogni essenza ha particolari esigenze luminose a seconda delle origini 1zone tropicali, equatoriali, temperate, ecc.2. )esposizione quindi molto importante per un corretto sviluppo della pianta. ! seconda che ci si trovi nel nord Italia o a sud, sar0 opportuno valutare il luogo pi, opportuno, variandolo a seconda delle stagioni. !cqua: Quanto: 4na delle pi, frequenti domande che mi vengono rivolte quella sulla frequenza delle annaffiature, come se ci si potesse aspettare una risposta precisa e univoca del tipo ogni tre giorni oppure ogni 75 ore. &hiaramente non assolutamente possi.ile fornire una unica risposta, ma necessario fare alcune valutazioni fondamentali: - prima di tutto documentarsi sulle necessit0 della nostra pianta attraverso un dei numerosissimi testi in commercio, potrete trovare utili schede per ogni specie di pianta e scoprirete che un .onsai di :icus richiede molta pi, acqua rispetto ad un .onsai di @inepro. - valutare la stagione o;e l)am.iente in cui si trova il Bonsai, in quanto chiaro che se ci troviamo ad !gosto con la pianta esposta in pieno sole le annaffiature dovranno essere quotidiane se non addirittura pi, frequenti. - Importantissimo valutare il tipo di terreno per capire se si tratta di un terriccio in grado di drenare molto l)acqua 1ovvero trattenere poca acqua come nel caso di terriccio con presenza di alta percentuale di ghiaia o sa..ia2 oppure un terriccio che trattiene molta acqua come ad esempio lo sfagno o gran parte dei terricci universali che si trovano in commercio. In ogni caso il suggerimento sempre valido quello di toccare il terriccio con le dita e interpretare il livello di umidit0. +uesto significa che se il terriccio umido non solo inutile fornire altra acqua ma pu< essere molto dannoso per la pianta continuare ad avere un eccesso di umidit0, in quanto provoca la presenza di muffe che portano alla marcescenza delle radici con conseguente morte della pianta. +uindi ricordate: annaffiate solo se il terriccio relativamente asciutto e mai quando gi0 .agnato. %* .uona norma annaffiare il Bonsai fino a quando l*acqua non comincia a uscire dai fori di drenaggio in modo da assicurarsi che sia giunta ai peli radicali, responsa.ili del A6B della nutrizione. $oi attendere C- 76 minuti e ripetere l*operazione. "elativamente alla presenza o meno dei sottovasi, personalmente utilizzo durante l)estate dei grandi sottovasi rettangolari in plastica riempiti completamente di argilla espansa 1la si pu< trovare presso tutti i fioristi, garden o supermercati2 dove appoggio poi diversi vasi di Bonsai. +uesto accorgimento consente di mantenere una certa umidit0 anche nell)aria circostante la pianta senza il rischio che il vaso resti immerso in acqua.

Come: %sistono due modi di innaffiare un Bonsai. Il primo, quello di somministrare l*acqua dall*alto, utilizzando un annaffiatoio a doccia 1con fori piccoli2, .agnando la chioma in modo da simulare la pioggia. Il secondo consiste nel somministrare acqua immergendo il vaso per met0 1o un po* di pi,2 in una .acinella fino a che la terra non si inzuppata completamente grazie ai fori di drenaggio. !ttenzione per< a due aspetti: .agnando quotidianamente le foglie, in caso di presenza di acqua molto calcarea, vedrete formarsi sulle foglie delle macchie .ianche di calcio sicuramente antiestetiche e anche dannose per la foglia stessa. $er evitare questo inconveniente potete o lasciarla riposare per 5D-D8 ore in un secchio in modo che il calcare si depositi oppure evitare di .agnare le foglie ma annaffiare direttamente sul terreno. Il secondo aspetto da considerare senz)altro il quando annaffiare per evitare scottature alle foglie o alle radici annaffiando ad esempio nelle ore calde delle giornate estive. Quando: Il momento migliore per innaffiare i Bonsai quando la differenza tra la temperatura della terra nel vaso e la temperatura dell*acqua minore. +uindi durante l*inverno si innaffia nelle ore calde 175.66-7C.662 mentre d*estate nelle ore pi, fresche della sera. 3 infatti preferi.ile evitare 1durante l)estate2 secondo il mio parere anche le ore del mattino in quanto si raggiungere..e il picco del calore con una alta presenza di acqua nel vaso con il rischio di scottature. Carenza dacqua: /i riconosce dall)aspetto sofferente della pianta che presenta foglie s.iadite e rivolte verso il .asso. (olto spesso il cosiddetto colpo di secco provoca la caduta immediata delle foglie anche se ancora verdi, in questo caso infatti .asta dare un piccolo colpo alla pianta per avere una cospicua caduta di foglie. In questo caso rimediare a..ondantemente e riparare la pianta in om.ra. Eccesso dacqua: 3 sicuramente pi, pericoloso della carenza: un .onsai innaffiato troppo, all)inizio vegeta rigogliosamente con foglie di un .el colore intenso, poi, inizia a virare sul verde chiaro e sul giallo per arrivare poi ad avere foglie con macchie nerastre a causa del marciume che ha divorato tutto l)apparato radicale. In questo caso il salvataggio pi, complesso e molto spesso necessario intervenire con un tentativo di trapianto anche fuori stagione provvedendo a cam.iare il terriccio che troverete sicuramente completamente impregnato d)acqua e con le radici della pianta marcite o semi-marcite. 4tilizzate terriccio in grado di drenare meglio l)acqua, tenete .ene al riparo la pianta da eccessi di s.alzi di temperatura, dal vento e dalle intemperie. Come innaffiare in nostra assenza: /e ci dovessimo assentare d*inverno non sare..e un grosso pro.lema in quanto .asta dare una .ella innaffiata e per 5-E settimane i Bonsai non dovre..ero su.ire danni. #*estate invece potre..ero .astare E-D giorni senza innaffiarli per perderli. I metodi per non lasciare i Bonsai 1ma anche altre piante2 al secco sono svariati e il loro utilizzo dipende dalla durata della nostra assenza e dal periodo dell*anno. 7. 4so del sottovaso. estate - fino a E giorni, primavera e autunno - fino a C giorni $ersonalmente provvedo a riempire d)acqua i grandi sottovasi rettangolari pieni di argilla, in modo tale da consentire al vaso di toccare l)acqua. &ome sappiamo un metodo s.agliato ma che in casi eccezionali pu< essere utilizzato. 5. 4so dell*irrigatore automatico. sempre per sempre. ?vviamente l*utilizzo dell*irrigatore automatico il sistema pi, sicuro soprattutto se do..iamo assentarci per molto tempo- c* anche chi lo utilizza sempre. In commercio ne esistono di vario tipo: temporizzati, con rilevatore di umidit0, con cisterna posta in alto e una semplice valvola di apertura, con cisterna posta in .asso e una pompa, con annaffiatura a goccia o a spruzzo, ecc. $otatura $otatura dei "ami: Dove potare: Nella potatura dei rami .isogna tenere sempre presente che un al.ero tende ad infittire la vegetazione soprattutto nelle parti alte perchF pi, luminose 1fenomeno noto come dominanza apicale2- quindi se noi potiamo un al.ero in modo che i rami siano tutti lunghi uguali 1a mo* di cilindro2 questo in risposta dar0 dei - potatura di rami e germogli -

germogli molto lunghi nella parte superiore e dei germogli corti in quella inferiore. +uindi per ottenere uno sviluppo pi, armonioso .isogner0 lasciare pi, lunghi i rami inferiori. &osG facendo nei rami .assi scorrer0 pi, linfa che in quelli alti, scorrendo pi, linfa i getti inferiori saranno pi, rigogliosi e .ilanceranno la naturale spinta di quelli superiori. Inoltre lasciare un maggior numero di foglie in un ramo implica un pi, rapido ingrossamento dovuto, appunto, a uno scorrimento maggiore di linfa- questo molto importante perchF i rami alla .ase noto che devono essere pi, grossi di quelli alla cima. Come potare: Il modo di potare fondamentale nell)arte Bonsai, la potatura infatti determina in quale direzione si dirigeranno i nuovi germogli e quindi determina la futura impostazione della pianta. $rima regola, semplice e ovvia, quella di tagliare il ramo su.ito dopo un internodo, cio su.ito dopo una foglia come si pu< vedere dalle figure. Infine .isogna tenere in considerazione un importante fatto. /e la gemma che si lascia per ultima rivolta verso l*alto il rametto che nasce sar0 verticale e vigorosissimo, mentre se l*ultima gemma rivolta verso il .asso il germoglio che nascer0 sar0 meno vigoroso e prender0 una forma pi, armonica 1vedi fig.2 +uesto accade perchF la sua naturale tendenza a crescere verso l*alto contrasta dalla direzione del getto 1verso il .asso2 e quindi il nuovo rametto sar0 quasi orizzontale 1esteticamente perfetto2. $otatura dei germogli: a potatura dei germogli un operazione di fondamentale importanza per mantenere ridotte le dimensione del nostro al.ero. %ssa si esegue in un preciso periodo dell*anno, di solito in primavera e estate 1a seconda dell)essenza2, e consiste nel ridurre il numero di foglioline di un nuovo getto. !d esempio se il numero di foglie di un nuovo getto H, E o D si possono togliere in modo da ridurre le dimensioni della pianta. a tecnica di potatura analoga a quella dei rami. Potatura dei germogli nelle conifere: #iscorso a parte invece per le conifere, per le quali sicuramente pi, complesso tutto l)aspetto della potatura, vista la difficolt0 nello stimolare nuovi germogli sui rami. $rima di tutto importante eseguire una spuntatura dei germogli differenziata, agendo prima sui rami inferiori 1i meno vitali2, dopo una settimana circa su quelli centrali ed in fine dopo una ulteriore settimana su tutti quelli apicali. 'ale operazione in genere si avvia a partire da maggio. 3 importante per< verificare l)eventuale presenza di germogli molto vigorosi nella parte apicale, nel qual caso opportuno spuntare questi grossi germogli contemporaneamente ai primi, per evitare che eliminando solo quelli inferiori si riservi tutta la linfa a quelli apicali, facendo morire i pi, de.oli germogli inferiori. 4na volta trascorsi due o tre mesi sar0 opportuno nuovamente cimare i nuovi germogli pi, forti. +uesta tecnica consente a piante come i pini di stimolare una germogliazione pi, diffusa su ogni ramo. Defogliazione: 4na tecnica molto usata per ridurre la dimensione delle foglie quella di cimare i nuovi getti e asportare totalmente le foglie tagliandole a met0 picciolo 1eseguire questa operazione tra maggio e luglio2. &erchiamo di capire perchF questa tecnica riduce la dimensione delle foglie. ! parit0 di superficie fogliare esposta, un .onsai pu< avere poche foglie grandi o tante foglie piccole. In primavera le nuove foglie che nascono sono grandi perchF le giornate sono corte e poco luminose- tagliando tutte le foglie in un periodo dove il sole splende e le giornate sono lunghe le foglie che nasceranno saranno pi, vigorose e inoltre, siccome al posto di ogni foglia spesso si forma un intero rametto, il loro numero aumenter0 notevolmente e di conseguenza saranno pi, piccole. !ttenzione per< perchF questa operazione si pu< eseguire solo su esemplari maturi e sani. 'ipicamente l)operazione di defogliazione da ottimi risultati su piante come

l)acero, il faggio, la quercia e pi, in generale le latifoglie. %ducazione - dare la forma Cos' e a cosa serve *educazione di un al.ero l*insieme di tutti quegli interventi che lo guidano a diventare un Bonsai. *educazione serve quindi a mantenere un Bonsai piccolo e a dargli una forma .ella e armoniosa che rispecchi le caratteristiche di un al.ero in natura. Inoltre uno degli scopi principali far sem.rare il nostro Bonsai un al.ero secolare. $er fare ci< do..iamo eseguire alcuni interventi sulla pianta in modo che cresca come vogliamo noi, ovviamente senza maltrattarla altrimenti rischieremo di perdere il nostro al.erello. Come dovrebbe essere un Bonsai Il modo migliore per fare un .el Bonsai imitare la natura, .isogna diventare dei grandi osservatori degli al.eri che sono in natura perchF nessun al.ero pi, perfetto di uno che stato plasmato dalle mani di (adre Natura. $rovate a soffermarvi ad osservare quale esemplare di pianta secolare che trovate in qualche .osco o in qualche parco- ne rimarrete affascinati. $ossiamo definire alcune caratteristiche che fanno di un Bonsai un .el Bonsai 1ovviamente si parla di un Bonsai gi0 sviluppato, un $re-Bonsai non potr0 avere queste caratteristiche, queste sono l*o.iettivo finale2: tronco: grosso! conico e armonioso %) difficile rendere l)idea di quali possano essere le giuste proporzioni, ma in generale la giusta proporzione tra la grandezza del tronco e l*altezza dell*al.ero circa 7;H-7;76, pi, il rapporto alto meglio . Inoltre il tronco deve avere una certa conicit0, non pu< avere la stessa larghezza dalla .ase alla cima. $er ottenere questa conicit0 .isogna tenere i rami .assi lunghi e ricchi di foglie in modo che scorra pi, linfa alla .ase che alla cima. a forma del tronco pu< essere di vario tipo e per questo rimando alla sezione IstiliI. ramificazione: bassa! fitta e ben disposta &aratteristica fondamentale di un Bonsai la ramificazione. %sistono alcuni parametri precisi tra i .onsaista ed in genere: il primo ramo deve essere a circa 7;E dell*altezza dell*al.ero, deve essere molto grosso in quanto dovre..e rappresentare il ramo pi, vecchio della pianta. Il secondo un po* pi, in alto e dalla parte opposta, il terzo ancora un po* pi, in alto e posto sul retro 1la distanza angolare, vedendo la pianta dall)alto, tra questi tre rami deve essere di circa 7569 infatti 756=EJEH6 2. (an mano che si sale verso l*alto la ramificazione sar0 sempre pi, fitta e i rami saranno sempre pi, sottili e pi, corti, inoltre saranno sfasati rispetto a quelli sottostanti 1vedi figura a destra2. a ramificazione secondaria, cio quella che parte dai rami pi, grossi, deve avere una disposizione simile a quella in figura per venire a costituire dei palchetti di foglie 1a sinistra2. &omplessivamente la chioma dell*al.ero dovr0 essere inscritta in un triangolo 1pi, o meno regolare a seconda dei gusti2 con vertice approssimativamente sull*apice.

foglie: tante e piccole a ramificazione fitta significa naturalmente un numero elevato di foglie e di conseguenza una loro ridotta dimensione. +uesto perchF a parit0 di superficie fogliare si possono avere o tante foglie piccole o poche foglie grandi- dato che tanti rami contengono tante foglie di conseguenza queste saranno di ridotte dimensioni. radici: quelle superficiali disposte a raggiera !nche se secondaria, questa caratteristica, non da sottovalutare. %saltare le radici superficiali molto importante, quindi avere delle radici grosse disposte a raggiera pu< essere di notevole interesse estetico, ricordate sempre che la .ase della pianta diventa un punto focale dello sguardo.

&ome mantenerlo piccolo "l vaso: ! mantenerlo piccolo ci pensa molto il vaso- infatti l*al.ero non potendo estendere il suo apparato radicale reagisce mantenendo ridotto l*apparato fogliare in quanto la quantit0 di fogliame sempre proporzionato alla quantit0 di radici. #a questo si pu< comprendere l*importanza delle dimensioni del vaso: pi, il vaso grande pi, il Bonsai sar0 grande. "l rinvaso: %) di fondamentale importanza in quanto permette di ridurre la massa radicale rallentando lo sviluppo della pianta, indispensa.ile infatti ad ogni rinvaso procedere anche ad una potatura dell)apparato radicale. !lcune piante dallo sviluppo rigoglioso 1in genere quelle pi, giovani2 richiedono rinvasi annuali. #a potatura: Naturalmente l)aspetto principale e pi, conosciuto nella lavorazione Bonsai proprio la potatura, come gi0 visto nel paragrafo ad essa dedicato. &ome dare la forma e tecniche utilizzate per conferire a un Bonsai le caratteristiche sopra descritte sono di vario tipo. Potatura di mantenimento: *antica scuola cinese educa per potature successive- ossia cerca di indirizzare un ramo in una certa direzione tagliandolo in modo che l*ultima gemma sia nel verso desiderato. %* un metodo essenziale se il nostro scopo non quello di stravolgere la forma gi0 esistente ed inoltre quello che si usa di pi, per costruire i cosiddetti palchetti oppure per .loccare la crescita di certe parti della pianta e farne ingrossarne altre 1vedi figura a sinistra2. /i ricorda che pi, linfa scorre in un ramo 1quindi pi, rametti e pi, foglie ci sono2 pi, grosso esso diventer0 e che i rami pi, .assi devono essere pi, spessi. $ilo metallico: 4na delle tecniche pi, utilizzate per modellare i Bonsai, quella dell)applicazione del filo metallico attorno al ramo. Il filo pu< essere di alluminio oppure di rame che tramite appostiti processi di fusione stato reso molto flessi.ile e mor.ido. Il filo serve ovviamente come tutore del ramo per o..ligarlo nella direzione che risulta esteticamente pi, corretta. Il diametro del filo da utilizzare deve essere circa 7;E del diametro del ramo a cui andr0 applicato, troppo sottile sare..e inutile in quanto non riuscire..e a piegare il ramo mentre troppo grosso rischiere..e di danneggiare la pianta. Il filo va applicato nel modo indicato in figura. $i, precisamente deve avere le seguenti caratteristiche: 7. deve aderire .ene al ramo, senza per< essere troppo stretto, 5. deve essere disposto in modo regolare, cosi da fare forza in tutti i punti del ramo, E. deve sempre essere ancorato al tronco, D. non deve essere troppo stretto perchF solchere..e il ramo, C. non deve essere neanche troppo largo, H. non deve intrappolare insieme ramoscelli e foglie, K. non usare due fili sullo stesso ramo 1 consentito partire con due o pi, fili dal tronco se poi si separeranno disponendosi su altrettanti rami2 8. non deve essere lasciato per troppo tempo perchF danneggia il ramo solcandolo e .loccando il flusso di linfa verso le foglie, oltre ovviamente a rovinare esteticamente il ramo.

#opo un certo tempo il ramo assumer0 la forma da noi conferitagli perchF, per nostra fortuna, le cellule vegetali hanno una caratteristica di crescita particolare. In figura sono indicati alcuni modi di applicare il filo metallico. %ltri mezzi: $er educare un Bonsai si possono usare anche qualsiasi altro mezzo che ci viene in mente: tiranti, fili, pesetti, morse. #ipende, in genere, dalla posizione in cui si trova il ramo da piegare, da quanto il ramo deve essere piegato. *essenziale non esagerare. &oncimazione - anche gli al.eri mangiano -

&onsiderata la modesta quantit0 di terriccio in cui un Bonsai si trova, chiaro che ha .isogno di una certa quantit0 di fertilizzanti in modo che disponga di tutti i sali minerali necessari. ?gni Bonsai ha le sue necessit0 di concimi in linea di massima i periodi pi, adatti alla concimazione sono la primavera e la parte finale dell)estate- di solito si somministra 7-5 volte al mese. 3 importante, dopo il rinvaso, non concimare per almeno un mese perchF si rischia di .ruciare le radici tagliate. Non necessario usare prodotti particolari per Bonsai perchF di solito sono uguali e costano molto di pi,, .asta usare quelli per piante comuni e ridurne le concentrazioni 1anche a met02. Lediamo ora di capire quali funzioni hanno i singoli elementi di un fertilizzante chimico o naturale che sia: i cosiddetti macroelementi M !N?'? 1N2: necessario per lo sviluppo della pianta e per l*emissione di nuove foglie. M :?/:?"? 1$2: favorisce la formazione delle gemme da fiore, dei frutti, e la crescita delle radici. M $?'!//I? 1O2: migliora la ro.ustezza della pianta, a lignificare i rami e la aiuta a superare momenti di stress 1scarse annaffiature, s.alzi di luce e di temperatura2. Nei concimi in vendita di solito sono presenti anche piccole quantit0 di .oro, manganese, co.alto, magnesio, ferro, zolfo, calcio 1i cosiddetti microelementi2. &oncimi naturali consigliati sono: cenere 1contiene alta quantit0 di fosforo, potassio e oligoelementi2, fondi di caff e foglie secche 1 alta concentrazione di potassio2, farina di ossa e farina di sangue 1azoto, fosforo, ecc.2, gusci d*uovo 1calcio2, humus 1riequili.ra il terriccio2. I concimi in generale si dividono tra: - concimi organici - sono quelli in cui gli elementi nutritivi sono di origine animale o vegetale. a loro composizione organica, creando le condizioni ottimali per la vita dei microorganismi utili, mantiene vitale il su.strato. - concimi minerali, composti da elementi inorganici o di sintesi 1chimici2, hanno in genere una titolazione pi, alta 1es: N $ O 7D-56-5H2 e sono quindi pi, potenti di rapida assimilazione, anche se tendono ad impoverire il terreno. ! seconda del periodo dell)anno, importantissimo somministrare concimi con concentrazioni diverse di elementi. #i solito si somministrano fertilizzanti ricchi di azoto 1N2 in primavera e ricchi di fosforo 1$2 e potassio 1O2 in autunno, tuttavia dipende dalla specie- riporto di seguito una ta.ella che indica in linea di massima le composizioni pi, usate 1N,$,O2: &aducifoglie e Bonsai da fiore N (arzo $ O !prile &onifere N $ O

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I preparati che si trovano in vendita sono disponi.ili in genere in E formulati: M a lenta cessione: si mescolano con il terriccio ed evitano successive concimazioni ed in genere si trovano sotto forma di capsule di varie forme. M in polvere o granulari: che vengono sparsi sul terriccio e si scioglieranno a ogni annaffiatura, oppure si sciolgono direttamente in acqua prima di annaffiare. M liquidi: che vengono diluiti in acqua e somministrati annaffiando 1molto importante nell*utilizzo di fertilizzanti liquidi innaffiare con acqua prima di riannaffiare con il fertilizzante, questo evita che si .rucino le radici2. "icordate che sempre meglio utilizzare un dosaggio inferiore rispetto a quello indicato nelle confezioni, in modo da non rischiare la sopravvivenza della pianta. 4na scarsa fertilizzazione della pianta provoca una vegetazione meno rigogliosa ed un graduale inde.olimento, ma un eccesso di fertilizzante provoca quasi sempre la morte della pianta. "invaso e 'erra - come si rinvasa un .onsai -

Il rinvaso sicuramente l*operazione pi, importante e la pi, delicata nella coltivazione di un .onsai. #a questo intervento dipende il futuro sviluppo della pianta, quindi, .uona norma, prima di rinvasare un .onsai, raccogliere tutte le informazioni sulla pianta e soprattutto scegliere il periodo adatto. "icordate che un rinvaso effettuato correttamente ma nel momento s.agliato, pu< provocare la morte del .onsai- mentre, un rinvaso eseguito anche in modo approssimativo ma nel periodo giusto, ha maggiori possi.ilit0 di successo. In generale il momento migliore per rinvasare un .onsai coincide con il periodo di riposo che precede la stagione vegetativa. &cegliere il vaso: a scelta del vaso pu< essere una questione .otanica o estetica, infatti se si vuole far crescere il .onsai, andr0 cam.iato il vaso con uno pi, grande- se il .onsai gi0 della misura voluta ed il vaso proporzionato alla pianta, andr0 lasciato il vaso originale oppure sostituito con uno delle stesse dimensioni a scelta del vaso dal punto di vista estetico 1forma, colore, decori vari2 una cosa molto soggettiva, lasciamo quindi questa parte alla fantasia del lettore. 'rattiamo invece una questione molto importante, ossia la dimensione del vaso. !nche per questo aspetto, cerchiamo di dare qualche suggerimento utile dando delle proporzioni generali. /e la pianta si estende prevalentemente in altezza, generalmente, la larghezza del vaso deve essere circa i 5;E dell*altezza dell*al.ero. /e invece la pianta pi, larga che alta, la larghezza del vaso deve essere circa i 5;E della distanza misurata tra gli apici delle primarie. /e il vaso che utilizziamo rettangolare o ovoidale, la regola suddetta vale per il lato lungo 1quello frontale2, mentre per quello corto non ci sono regole precise anche se ovviamente non pu< essere troppo stretto 1in genere il lato corto non mai meno della met0 di quello lungo2. $er quanto riguarda la profondit0 del vaso, essa dovre..e corrispondere circa al diametro della .ase del tronco- eccetto se a..iamo a che fare con uno Istile a cascataI dove si utilizzano vasi alti e stretti. %sistono vari tipi di vasi per Bonsai quelli pi, utilizzati sono larghi e poco profondi, rattangolari o ovalituttavia si utilizzano anche quelli quadrati o rotondi che, per<, di solito sono pi, profondi. /i usano anche vassoi piatti e lastre di pietra 1molto .elliPP2 in questi casi la terra si sistema a mo* di montagnetta e si utilizza del muschio che aiuta a trattenere la terra.

&cegliere la terra: a terra ha un ruolo importantissimo nella vita del nostro Bonsai. Il terriccio deve contenere diversi tipo di terreni e a seconda dell)effetto che si desidera ottenere, si dovranno mescolare diversi materiali in diverse proporzioni: M se si desidera un su.strato che consenta un alto livello di aerazione e drenaggio si aggiungeranno in quantit0 maggiore sa..ia grossolana, ghiaia setacciata e argilla espansa M se invece si desidera un su.strato in grado di trattenere l*acqua si utilizzeranno maggiormente sfagno, tor.a, humus, terra e argilla *assenza di aerazione e drenaggio pu< causare l*asfissia delle radici mentre la mancanza di terreno che mantenga l*umidit0 potre..e far seccare troppo in fretta il terriccio. Inoltre si possono utilizzare anche altri composti che hanno funzionalit0 diverse: M mantenere l*acidit0: aghi di pino M arricchire di sali minerali: cenere M apportare potassio: fondi di caff, foglie secche M apportare calcio: gusci d*uovo o ossa macinate 1comunemente in commercio2 ?vviamente ogni essenza ha le sue esigenze e per questo importante vedere le schede .otaniche specifiche. 'uttavia esistono delle miscele molto usate che possono andare a..astanza .ene per molti Bonsai: 'ipo $iante giovani &onifere atifoglie $iante da fiore 'erra 56 C6 H6 D6 /a..ia D6 E6 56 56 'or.a 56 76 76 56 !rgilla 56 76 76 56

Inoltre consiglio di aggiungere sempre un po* di ghiaia setacciata per migliorare il drenaggio 1in quantit0 varia.ile a seconda della specie coltivata2 e, se volete, piccole quantit0 di cenere, foglie secche, fondi di caffF, gusci d*uovo perch sono .uoni fertilizzanti naturali facendo attenzione per< di rispettare il ph della pianta. Eseguire il rinvaso: $er poter assor.ire regolarmente le sostanze nutritive, l*apparato radicale deve essere sano e rinnovarsi continuamente, producendo nuove radichette giovani. #eve trovarsi immerso nel terriccio dove le goccioline d*acqua tengono in soluzione i sali minerali. +uando le radici sono da troppo tempo in un vaso sono compresse contro le pareti e quindi l*assor.imento non pi, .uono- di conseguenza i ritmi vegetativi della pianta diminuiscono esponendola a grossi rischi. Inoltre il Bonsai che vive da tanto tempo nella stessa terra l*ha impoverita di sali minerali e quindi va cam.iata. /iamo giunti dunque a un momento molto importante e delicato: il rinvaso. Il rinvaso permette di ringiovanire di continuo l*apparato radicale- cosG facendo lo spazio disponi.ile nel vaso, anche se poco, sar0 costituito prevalentemente da radici giovani, efficaci nell*assor.ire. %cco svelato il segreto dei Bonsai: mentre in natura molte radici dell*al.ero invecchiando si trasformano in semplici condutture di linfa, nel Bonsai la maggior parte della zolla conserva la sua funzionalit0 e quindi diventa un al.ero grosso anche se ha poche radici in quanto queste provvedono tutte alla nutrizione. #i solito il rinvaso si esegue ogni 5-E anni alla ripresa vegetativa 1primavera o autunno2 ma naturalmente dipende dal tipo e dalla variet0 di pianta. Lediamo ora passo dopo passo come si esegue un rinvaso: 7. preparare la miscela di terriccio adatta al Bonsai da rinvasare 1ed eventualmente il nuovo vaso se non lo si vuole riporre nello stesso25. rimuovere il Bonsai dal vasoE. rimuovere il vecchio terriccio molto delicatamente utilizzando un piccolo .astoncino di legno o di metallo e srotolare la zolla delle radici in modo che siano tutte perpendicolari al terreno-

D. tagliare le radici in eccesso 1soprattutto quelle periferiche2 in modo che rientrino nel vaso e in seguito spolverare le radici con ormoni radicanti o vitamina BC. in proporzione ridurre l*apparato fogliare per ridurre adeguatamente la traspirazione 1come si vede nella figura a fianco2H. coprire, se non era gi0 stato fatto, i fori di drenaggio del vaso con delle retine di plasticaK. mettere sul fondo del vaso uno strato drenante 1ghiaia o argilla espansa2 di 7-5 cm 1facoltativo se gi0 a..astanza drenato il terriccio2 a meno che il vaso non sia molto .asso8. mettere nel vaso la terra nuova, avendo cura di creare una piccola montagnola di terriccio nella parte esattamente sottostante a dove sar0 posizionata la pianta, in modo da evitare la presenza di cavit0 di aria sotto la piantaA. sistemare il Bonsai nel vaso all*altezza desiderata76. completare il riempimento del vaso sempre utilizzando il nuovo terriccio77. assestare il terriccio dando colpi secchi col palmo della mano sul fianco del vaso e usando un .astoncino per fare aderire meglio le radici alla terra e per eliminare pericolose sacche d*aria 1non comprimere il terriccio con le mani275. decorare con sassi e muschio 1facoltativo27E. innaffiare a..ondantemente il terriccio7D. tenere regolarmente umido il terriccio per le 5 settimane che seguono e posizionare il Bonsai protetto dal sole diretto e dal vento, non fertilizzare per 7 mese. /e a..iamo a che fare con un al.ero di Iuna certa et0I dove la produzione delle nuove radichette molto lenta non si pu< eseguire un taglio delle radici drastico come per le piante giovani- in questi casi si usa suddividere idealmente la zolla in pi, spicchi e ad ogni rinvaso si tagliano, a rotazione, le radici di uno spicchio solo. /e l*al.ero da rinvasare molto alto .uona a.itudine fissare la zolla con dei fili fatti passare dai fori di drenaggio. (alattie - come difenderli Q $rima di analizzare singolarmente i tipi di malattie e di parassiti che possono colpire i nostri al.eri .ene precisare che se il Bonsai viene coltivato correttamente raro l*insorgere di fitopatologie gravi. /e notiamo che il Bonsai non gode pi, di ottima salute la cosa pi, complicata capire qual* il pro.lema. ! volte si pensa che sia causato da un fungo o da un insetto quando invece solo un pro.lema di luce, di una miscela di terriccio s.agliata o di una errata o assente fertilizzazione. Lediamo quindi quali sono i pro.lemi che possono insorgere a causa dei Ifenomeni fisiciI se cosG vogliamo chiamarli: #uce: /e la luminosit0 del punto in cui a..iamo posizionato il Bonsai insufficiente si noter0 un progressivo ingrandimento e schiarimento delle foglie a causa dell*assenza di sintesi clorofilliana e l*al.ero deperisce- le variet0 da fiore non saranno nelle condizioni di poter fiorire, quindi dovrete mettere il Bonsai in una posizione pi, adeguata. $er conoscere le esigenze luminose di un particolare tipo di al.ero si consultino le schede apposite di ogni essenza. %cqua: /e l*acqua somministrata non sufficiente provoca l*appassimento del Bonsai, le foglie ingialliranno e cadranno. /e l*acqua fornita troppa le radici marciranno a causa di mancata aerazione del terreno- le radici marciranno anche se l*acqua giusta ma il terreno poco drenato. !nche gli s.alzi idrici provocano ingenti danni. *irrigazione deve essere regolare e seguire l*esigenza della particolare essenza che si sta coltivando. %tmosfera: 'emperature alte provocano germogli cechi, appassimento dei fiori, scottature delle foglie, colpi di sole sui frutti, ecc.- i Bonsai in estate vanno posti in luoghi .en areati e a..astanza freschi, inoltre si consiglia di ne.ulizzare spesso 1mi raccomando di seraPP2. 'emperature .asse deformano le foglie, provocano spaccature nella corteccia e il congelamento delle radicipertanto d*inverno, nelle giornate pi, fredde, vanno posti in una cassetta piena di paglia o giornali e vanno innaffiati 1poco2 esclusivamente nelle ore pi, calde della giornata. !nche i venti freddi fanno seccare le foglie.

'erriccio: (olto importante la composizione del terriccio che varia da Bonsai a Bonsai e, come ho gi0 detto, un .uon drenaggio evita l*asfissia delle radici. $ertilizzanti: a salute del nostro al.ero dipende moltissimo dal corretto apporto di sali minerali che contengono gli elementi chimici necessari alla sua sopravvivenza. a quantit0 e il tipo di fertilizzante che do..iamo utilizzare varia da essenza a essenza. +uando ci siamo accertati che il nostro al.ero non ha nessuno di questi pro.lemi do..iamo scoprire quale fitopatologia l*ha colpito. a cosa migliore sempre affidarsi alla mano di un esperto, tuttavia si pu< cercare di scoprirla analizzando accuratamente i sintomi del Bonsai e consultando le due ta.elle qui di seguito. $rima di somministrare un prodotto chimico .ene per< tenere presente alcune cose: prima di ne.ulizzare un prodotto sulle foglie .ene spruzzarle con acqua in modo da evitare che si .rucino e in seguito ne.ulizzare accuratamente sia la pagina superiore che quella inferiore delle foglie. Il tutto da eseguire rigorosamente all*aperto. $ropagazione - seme, talea, margotta eccR a propagazione di una pianta pu< avvenire attraverso diversi modi, alcuni che ci consento di arrivare pi, velocemente ad ammirare una pianta gi0 formata e altri dove invece do..iamo necessariamente essere molto pazienti. &eme: Iniziare la coltivazione di un Bonsai dal seme certamente il metodo pi, lungo, tuttavia sicuramente quello che da pi, soddisfazione in quanto si vede crescere il proprio al.ero dall*inizio e inoltre permette di ottenere al.eri molto ro.usti e vigorosi. Lediamo ora come si ottiene un al.ero a partire dal seme. Innanzitutto .isogna ovviamente raccogliere 1o comprare2 i semi da piantare- a questo punto .isogna vedere se il seme dell*essenza che vogliamo piantare deve essere soggetta a un trattamento specifico prima della semina. !lcune essenze 1vedi ta.ella2 hanno .isogno di stratificazione. /tratificazione significa che i semi vanno posti in frigorifero in un sacchetto con una miscela di sa..ia e tor.a .agnata per un certo periodo di tempo- durante questo periodo i semi devono essere gradualmente spostati dalle zone pi, calde a quelle pi, fredde del frigorifero. Infine i semi vanno posti in congelatore. ?vviamente la stratificazione si pu< fare anche in maniera pi, tradizionale lasciando i semi esposti durante tutto l*inverno ponendoli in un vaso .en drenato con una miscela di sa..ia e tor.a. Lariet0 !.ies !cero ?ntano Ber.eris Betulla &amelia &arpino &otoneaster &rataegus &otogno %vonimo :aggio @inepro arice espedeza (elo $ino $ino parviflora $runo :rigorifero 1settimane2 H 8 8 75 8 8 D 75 8 H H H 75 75 &ongelatore 1settimane2 E D 5 D D 5 D D D 8 8 E 5 5 E E H H

$iracanta "ododendro 'asso Lite=

H H 5 anni -

E E D

#opo questo trattamento 1non sempre necessario2 i semi saranno gonfi e pronti per la semina che pu< avvenire in vari modi: M usando la seminiera 1molto maneggevole2, M piantando in vasi grandi 1caso intermedio2, M In terra piena 1consente uno sviluppo maggiore della pianta2. a semina deve avvenire a primavera, il momento in cui si ha la ripresa vegetativa, nel seguente modo: 7. preparate una miscela di terriccio a prevalenza di sa..ia e tor.a .en drenato 1 consigliato uno strato di argilla espansa2, 5. a..iate cura di distanziare i semi poichF un affollamento delle future piantine le fare..e crescere esili e inoltre si rischia che le radichette si aggroviglino, E. ricoprite i semi con uno strato sottile di sa..ia per evitare che gli uccellini li vedano e se li mangino, D. innaffiate regolarmente. Iniziare la coltivazione di un Bonsai da seme sicuramente il metodo pi, lungo, tuttavia la soddisfazione di vedere lo sviluppo della pianta sin dall*inizio non ha eguali'alea: 4n altro metodo molto praticato quello della talea perchF offre il vantaggio di ottenere piante geneticamente identiche alla pianta madre, e vigorose, nell*arco di .reve tempo. %sistono E tipi di talee: M talee er.acee: per questo tipo di talee si usano rametti verdi e non ancora lignificati. Lengono tagliate in primavera alla ripresa della stagione vegetativa, usando un tratto di E-D internodi 1a seconda delle specie perchF la distanza tra gli internodi varia2. #evono essere tagliate al di sotto di un nodo. ! questo punto si tolgono le foglioline pi, .asse e si spolvera la .ase con ormone radicante 1in polvere o liquido indifferente2. +uindi mettere la talea in seminiera o in un vaso .asso e largo con sa..ia e tor.a. ! questo punto le talee vanno protette con un foglio di $L& per ridurre al minimo la traspirazione. #opo un mesetto trapiantare in vaso singolo. M talee semilegnose: il procedimento lo stesso descritto per le talee er.acee con la differenza che si prendono talee di tallone 1cio con attaccato alla .ase un pezzo del ramo principale2. +ueste talee si prendono dalla pianta a met0 estate e si rinvasano soltanto la primavera successiva. M talee legnose: !nche queste vengono prelevate col tallone ma in autunno. "adicano meglio sotto vetro, innaffiandole regolarmente ed esponendole alla luce gradualmente per accelerarne lo sviluppo. Listo che pi, difficile la radicazione consiglio di scortecciare leggermente la .ase e dare pi, ormone radicante. (argotta: a margotta un metodo di propagazione veloce, semplice ed economico 1di origine cinese2 che consente di sfruttare un ramo di un al.ero per ottenere un Bonsai facendolo radicare forzatamente. #i solito si opera a primavera. Non tutte le essenze margottano quindi importante prima consultare l*elenco sottostante, tuttavia si pu< sempre tentare. Il procedimento molto semplice: 7. scegliere il ramo che si vuole margottare 5. rimuovere un .raccialetto di corteccia nel punto del ramo dove si vuole che comincino a spuntare le radici E. spolverare di ormone radicante la parte scortecciata D. ricoprire tale parte con una palla di tor.a o sfagno

completamente inzuppata d*acqua C. avvolgere i tutto con un foglio di plastica nero fissandolo agli estremi con dello spago H. attendere qualche mese che il ramo a..ia emesso radici sufficienti per sopravvivere separato dalla pianta madre- durante questo periodo innaffiare una volta ogni 7C giorni circa K. quando la margotta pronta per essere staccata tagliate il ramo su.ito al di sotto della zona scortecciata 8. riporre in un vaso o in terra piena 1se si vuole che la pianta diventi pi, ro.usta2 riducendo adeguatamente l*apparato fogliare 1come si fa per il rinvaso2 A. innaffiare regolarmente nei primi periodi $I!N'% &S% %) $?//IBI % (!"@?''!"%: 'empo di radicazione: ()* mesi Diametro massimo: +)(,cm

!lnus glutinosa, &itrus limon, &>donia, &rataegus monog>na, %ucaliptus, :icus, :ra=inus, @licine, (orus nigra, ?lea europaea, /am.ucus nigra, 'amari=, Tistaria, NelUova 'empo di radicazione: *)- mesi Diametro massimo: +)(,cm

!l.utus unedo, !zalea, Bouganvillea, &edrus, &hamaec>paris, &itrus no.ilis, &itrus sinensis, &otoneaster, @elsomino, @inUgo, ari=, ?leaster, $istacia lentiscus, (elograno, Nerium oleander, $opulus, $otentilla, /ali=, /chefflera, 'a=odium, 4lmus 'empo di radicazione: .)/ mesi Diametro massimo: +)(,cm

!cer, Biancospino, Bu=us, &amelia, &arpinus, &astanea sativa, &r>ptomeria, :agus, :usaggine, Sedera, Vuniperus, agerstroemia, (agnolia, (alus, $icea, $inus, $>rus, 'a=us, Litis "nnesto: ! questo metodo si fa ricorso quando gli altri sono impratica.ili. +uesto metodo, oltre a essere utile per ottenere in .reve tempo una pianta matura, consente di migliorare la forma di un Bonsai innestando rami in zone dove risultano assenti. Innestare significa impiantare su un portainnesto una parte proveniente da un*altra pianta che sostituir0 totalmente o parzialmente. +uasi sempre entram.i devono appartenere alla stessa specie. Il periodo migliore per eseguire un innesto la primavera, quando la linfa risale. %sistono vari tipi di innesto: 7. Innesto a spacco. /i pratica solo con rami piccoli e permette l*inserimento di nuovi rami sulla pianta. In primavera tagliare il portainnesto verticalmente e inserirvi un rametto tagliato a cuneo. #opo aver sistemato la marzo 1rametto2, legare e ricoprire di pasta da innesto e attendere la cicatrizzazione. 5. Innesto laterale. /i pratica in estate, su piante sempreverdi, con una incisione sulla .ase del tronco del portainnesto. Il ramo va tagliato a cuneo e collocato nello spacco. a primavera successiva si taglier0 il portainnesto, sopra il punto di innesto, per separarli. E. Innesto per approssimazione. $ermette di riunire due al.eri in uno solo, per sostituire rami mancanti o per propagare piante difficili da ottenere con altri metodi. /i pratica all*inizio della primavera lasciando l*innesto unito al portainnesto finchF non a..iano formato tutt*uno. *innesto sar0 attecchito alla fine dell*autunno: separare il portainnesto appena sopra il punto di unione e il nesto appena sotto. D. Innesto radicale. /i effettua in primavera in soggetti con le radici danneggiate. /cegliete radici sane e sviluppatele- operando come per l*innesto a spacco utilizzando una radice al posto di un ramo. egare e rivestire con mastice cicatrizzante. C. Innesto a gemma. %* uno dei sistemi pi, diffusi, consente di unire un al.ero maschio con una pianta femmina per ottenere soggetti che fruttifichino. /i pratica in primavera eseguendo un incisione a ' inserendo una gemma prelevata da un ramo del nesto, legando l*innesto con rafia e rivestendo con mastice. +uando il picciolo cadr0 l*operazione avr0 avuto successo. H. Innesto a corona. /i utilizza soltanto per al.eri grandi, si ottengono piante a tronco multiplo o per migliorare l*aspetto di vecchi al.eri. /i pratica in primavera 1il diametro della marza inferiore a quello del portainnesto2 intagliando la corteccia per circa Dcm, inserendovi una o pi, marze, avvolgendo con rafia e

applicandovi mastice. Prelevare in natura: Il metodo sicuramente con migliori risultati il prelievo in natura. a raccolta, ovviamente, va effettuata solo se non tur.a gli equili.ri naturali dell*ecosistema- quando si raccoglie un al.ero .isogna tenere presente che: M se l*al.ero in un parco naturale assolutamente vietato prelevarloM se l*al.ero in una propriet0 privata .isogna chiedere l*autorizzazione al proprietarioM se la zona di prelievo scarseggia di al.eri .ene evitare di ridurne ulteriormente il numeroM se la zona destinata a lavori pu..lici o una zona da .onificare si salvano degli al.eri dalla sicura distruzioneM se la zona un sotto.osco molto fitto e om.roso non dannoso prelevare un al.erello perchF molto pro.a.ile che avre..e fatto fatica a crescere e a sopravvivereM si ricorda che un vero .onsaista ama la Natura e la salvaguardia di essa. #opo aver selezionato l*al.ero da raccogliere si passa alla fase esecutiva. *autunno e la tarda primavera sono i periodi migliori per questo tipo di operazione. @li attrezzi necessari sono: una vanga, una sega di acciaio, una pinza da giardinaggio, alcuni sacchetti di plastica e un po* di tor.a. %cquistare in vivaio: (olto utile e divertente l*acquisto in vivaio di al.erelli che non hanno 1momentaneamente2 niente a che fare con un vero Bonsai, lo chiameremo per questo $re-Bonsai. &on poche migliaia di lire si possono comprare dei $re-Bonsai anche a..astanza grandi. Lediamo come scegliere il nostro al.ero. Innanzitutto meglio acquistarlo in periodo di rinvaso e potatura dato che dovremo eseguire un intervento di rimodellatura a..astanza drastico, inoltre le caratteristiche che deve avere sono: 7. 5. E. D. C. un .uon apparato fogliare, fitto e vigorosoil maggior numero di rami possi.ilepresenza di rami .assi e lunghise possi.ile un tronco a..astanza grosso e .ello, ossia senza incurvature o torsioni antiestetiches.irciate .ene tra il fogliame che non ci siano delle malattie.

/celta la pianta si passa alla fase operativa in senso stretto. $er prima cosa do..iamo ridurre l*apparato fogliare in modo da dare la forma al nostro $re-Bonsai lasciando lunghi i rami .assi e pi, corti quelli altisuccessivamente applichiamo il filo metallico per educare l*al.erello- infine pratichiamo il rinvaso. +uesto un metodo molto pratico ed economico per ottenere discreti Bonsai in poco tempo. !lcuni .onsaisti esperti riescono anche a operare con al.eri acquistati in vivaio alti anche Cm con un tronco di 76cm di diametro, per ottenere Bonsai alti 86-766cm. In questi casi si preferiscono al.eri di latifoglie in quanto le conifere faticano a emettere rami. /tili Bonsai In questa sezione: - %retto formale - %retto casuale - /copa - Inclinato - Battuto dal vento - "adici esposte - /u roccia - #ue 1o pi,2 tronchi - Nattera - Boschetto - &ascata - /emi-cascata - /tile itterati Eretto formale: #escrizione: o stile %retto :ormale contraddistinto da un unico tronco che cresce assottigliandosi gradatamente verso l*apice. I rami pi, forti si dipartono regolarmente dalla .ase in modo simmetrico e .ilanciato, le radici ro.uste e superficiali sono disposte a raggiera e l*insieme della

pianta costituito da una figura conica .en proporzionata. a successione esatta delle .ranche, partendo dalla .ase del tronco, prevede il ramo pi, ro.usto disposto a destra o a sinistra di chi guarda, il secondo ramo posto appena sopra il primo dalla parte opposta, il terzo ramo appena sopra il secondo dalla parte opposta e cosi di seguito a scalare in grandezza fino a formare un*ideale forma conica. &ome nel mo>ogi i rami dovranno svilupparsi orizzontalmente rispetto al terreno e per ottenere ci< vi aiuterete con l*applicazione di legature di filo metallico. a potatura, ovviamente, dovr0 eliminare i rami che crescono in opposizione alla forma. &i< verr0 fatto con un*apposita pinza che taglier0 il ramo creando una concavit0 nel punto d*inserimento nel tronco, permettendo cosG alla corteccia di crescere ricoprendo la ferita. e specie che meglio si adattano a questa forma sono le conifere. 0ealizzazione: a realizzazione non particolarmente difficile perchF la crescita in verticale a..astanza naturale per un al.ero- a volte per< l*al.ero prende IpiegheI diverse e quindi l*unica cosa che do..iamo fare contrastare questa sua tendenza cercando di raddrizzarlo usando il filo o qualsiasi cosa che vi venga in mente purchF non danneggi l*al.ero. +uesto discorso vale se utilizziamo un Bonsai ottenuto da seme o da talea in quanto le piccole dimensioni ci permettono di modellare il tronco, cosa che per tronchi grossi risulta impossi.ile o comunque quasi certamente dannoso. Eretto casuale: #escrizione: o stile eretto casuale quello che pi, si avvicina al portamento spontaneo delle piante e quindi il pi, semplice da realizzare. a verticale del tronco perfettamente diritta, ma presenta una sinuosit0 che conferisce naturalezza alla forma. *al.ero, peraltro, si trova in perfetto .ilanciamento, avendo I*apice in linea con la .ase del tronco. I rami sono situati in modo alternato e casuale. a prima .ranca sempre la pi, grossa, mentre le altre scalano in grandezza man mano che si avvicinano all*apice. e specie che meglio si prestano allo stile eretto casuale 1mo>ogi2 sono le querce, gli aceri, il carpino, l)olmo e i faggi. Nella formazione di questo stile, dapprincipio non poteremo troppi rami, per non inde.olire eccessivamente la pianta, ma ci limiteremo a sopprimere quelli pi, voluminosi posti verso l*apice del tronco. 0ealizzazione: a realizzazione non particolarmente difficile poichF questo stile si trova facilmente anche in natura- se a..iamo a che fare con un Bonsai ottenuto da seme, talea o comunque che possiede un tronco di diametro piccolo, possiamo utilizzare il filo metallico per incurvare il tronco dandovi la forma che vogliamo.

&copa:
#escrizione: Il tronco eretto e si divide in poche .ranche principali che via via si dividono ulteriormente facendo prendere all*al.ero un aspetto cespuglioso. (olto frequente in natura. e piante pi, adatte sono olmo, zelUova e quercia.

0ealizzazione: !nche questo stile a..astanza facile da realizzare a partire da piantine piccole e possi.ile anche se si usano al.eri gi0 di notevoli dimensioni. /i ottiene eseguendo continue cimature in modo da aumentare la massa dei rami e lasciando crescere il pi, possi.ile la cima dell*al.ero- quando il fogliame molto cresciuto eseguire una potatura in modo da conferire all*al.ero una forma cespugliosa.

"nclinato:
#escrizione: Il tronco inclinato e i rami si alternano ai due lati. Il primo ramo sempre in direzione opposta a quella dell*inclinazione del tronco. !nche questo stile molto frequente in natura, spesso causato dal peso della neve o da altri agenti che, in fase di crescita, ne hanno causato l*inclinazione. "ealizzazione: !nche questo stile a..astanza facile da realizzare a partire da piantine piccole e difficile se si usano al.eri gi0 a..astanza grossi. In oriente questo stile, come un po* tutti d)altronde, scarno, con pochi rami- in occidente tuttavia 1come potete notare dalla foto2 a..iamo stili inclinati ricchi di fogliame, personalmente pi, realistici. Battuto dal vento: #escrizione: (olto simile allo stile inclinato cerca di simulare la presenza di vento. Infatti Il tronco inclinato ma i rami si trovano solo sul lato in cui il tronco pende verso il suolo. !nche questo stile frequente in natura, soprattutto in riva al mare e sulle cime di cucuzzoli esposti a vento costante. ! parer mio molto .ella l*associazione di questo stile con quello Isu rocciaI. 0ealizzazione: /i realizza come lo stile IinclinatoI ma in pi, si eliminano i rami opposti all*inclinazione del tronco.

0adici esposte:
#escrizione: e radici sono all*aria per un .el tratto prima di entrare nella terra, quindi il tronco completamente sollevato da terra. e essenze pi, indicate sono aceri, serisse, conifere, ecc. "ealizzazione: In questo caso l*al.ero verr0 educato gradatamente ad allontanare sempre di pi, la parte attiva delle radici. +uesto si ottiene sollevando mese per mese l*al.ero da terra scoprendo lentamente le radici pi, grosse.

&u roccia:
#escrizione: %* formato da un al.ero che cresce sulla roccia stringendola come in una morsa vitalele radici percorrono tutta la roccia giungendo a terra dove traggono il nutrimento per la pianta. e essenze pi, utilizzate sono aceri, a.eti, serisse, fichi, ecc. "ealizzazione: Innanzitutto prendere il Bonsai e pulire .ene le radici principali dalla terra. $oi dopo aver scelto una roccia adeguata posizionarvi sopra l*al.erino fissando le radici nella posizione voluta utilizzando dello spago 1fig.72. $orre la roccia col Bonsai nel vaso scelto e utilizzare un rivestimento contenente della tor.a che ricopre le radici fino alla .ase del tronco 1fig.52. (an mano che le radici si svilupperanno si potr0 togliere gradualmente il rivestimento scoprendo piano piano le radici. +uando le radici saranno completamente sviluppate e prenderanno nutrimento solo dalla terra presente nel vaso il rivestimento potr0 essere rimosso completamente 1fig.E2. fig.7 fig.5 fig.E

Due 1o pi23 tronc4i:


#escrizione: %* formato da due o pi, tronchi che partono dalla stessa radice, di solito uno pi, grosso 1padre2 e uno pi, esile 1figlio2, per la .uona riuscita estetica, il punto di separazione dei fusti deve situarsi il pi, in .asso possi.ile, onde suggerire l*immagine di due al.eri completamente autonomi e che si separano a filo del terreno in modo da sem.rare due al.eri nati vicini. e essenze pi, usate sono zelUova, cipresso, a.ete, acero, faggio. "ealizzazione: Innanzitutto se il tronco secondario non esiste do..iamo crearlo 1vedi nella sezione IpropagazioneI il metodo da pollone radicale2. +uando l*a..iamo creato do..iamo conferire ai due tronchi una certa armonia- per fare ci< di solito si elimina la quasi totalit0 dei rami che stanno tra un tronco e l*altro, poi largo alla fantasiaPP

5attera:
#escrizione: %* questo uno degli stili pi, interessanti del gruppo. o stile a zattera, vuole rappresentare un tronco caduto sul fianco che ha dato vita a nuova vegetazione. $er realizzare correttamente questo stile, si sceglier0 una pianta che presenti una folta ramificazione su un lato e scarsa dall*altro. %liminati i rami de.oli e orientati nella giusta direzione gli altri, disporre orizzontalmente il tronco in un lungo vassoio che possa contenerlo comodamente, compreso le radici. "icoperto il tronco con terra, i rami si dipartiranno verticalmente suggerendo l*impressione di una piccola tragedia vegetale: un al.ero si schiantato al suolo, a contatto della terra ha radicato e i suoi rami sono diventati tanti fusti che ne proseguono la vita. #a parte vostra ricordate di controllare ogni sei mesi l*avvenuta radicazione scalzando un po* di terra attorno al tronco. +uando ci< sar0 avvenuto e si sar0 prodotto un forte e folto apparato radicale, provvedere ad eliminare con cautela le radici primitive. /e con il trascorrere,del tempo il vecchio tronco tendesse a sollevarsi dal terreno, fissarlo al contenitore con l*aiuto di filo metallico ripiegato a 4. "ealizzazione: $er ottenere un tale Bonsai si parte da un tronco posto orizzontalmente su un vaso, eliminando i rami verso terra, e favorendo l*emissione di radici dal tronco scortecciandolo un po* e spolverando con ormone radicante. Inizialmente lasciate le radici del Ivero troncoI immerse nella terra in seguito, quando l*apparato radicale uscente dal tronco sar0 sufficientemente sviluppato, potranno essere asportate completamente. Boschetto: #escrizione: Nello stile Boschetto, al.eri di differenti et0 ed altezze vengono piantati assieme per suggerire I*immagine di foreste e .oschi. !nche in questo caso il numero dei soggetti sar0 dispari, ma quello che pi, conta la loro disposizione nel vassoio: il .onsaista tenter0, infatti, di riprodurre in pochi centimetri quadrati uno scorcio di natura. $er riuscire in questo piccolo miracolo si dovr0 ricorrere all*aiuto della prospettiva, e all*impiego di piante di taglie diverse. e essenze pi, adatte sono zelUove, cipressi, a.eti, aceri e faggi. "ealizzazione: . %cco di seguito alcune regole per la corretta formazione di un Boschetto. W Nella disposizione delle piante in contenitore tenete sempre presente il punto dal quale la composizione verr0 guardata, per non incappare nell*errore di nascondere un al.ero dietro ad un altro. W $er il motivo suddetto, prima di disporre gli al.eri in vassoio, disegnate uno schizzo che fissi con precisione il posto che andr0 ad occupare ogni al.ero. W (ettete gli al.eri pi, grossi davanti, i medi in secondo piano e i piccoli sul fondo. +uesta accortezza dar0 il senso della profondit0 a chi guarda il al .onsai. W "icordate che nella composizione di un .onsai di gruppo la disposizione degli spazi vuoti e importante quanto quella degli stessi al.eri. W $er le composizioni a Boschetto, usate vassoi di diverse forme, comunque .assi e allungati.

W a preparazione del vassoio prevede la stesura sul fondo di una reticella metallica sopra i fori di drenaggio. +uindi la stesura di un sottile strato di ghiaia sopra il quale andr0 un altrettanto sottile strato di terreno per .onsai. W #opo aver disposti gli al.eri secondo lo schizzo, riempite gli spazi vuoti tra al.ero ed al.ero con dell*altra terra per .onsai curando di pressarla .ene soprattutto agli orli. W &oncluse le operazioni, annaffiate delicatamente e con cura la piantagione, quindi mettete il contenitore in un luogo om.roso e riparato dal vento.

Cascata:
#escrizione: o stile a cascata ricopia artisticamente l*aspetto di al.eri cresciuti in particolari situazioni am.ientali quali, ad esempio, i dirupi scoscesi spazzati dal vento. a caratteristica fondamentale dello stile rappresentata dal tronco arcuato e ripiegato su se stesso che esce dal contenitore per formare una cascata vegetale. I rami, posti in modo alternato, prevedono il ramo di .ase rivolto verso il centro del contenitore onde contro.ilanciare l*effetto scenico degli altri che precipitano verso il .asso. $er questo stile si utilizzano contenitori molto profondi posti in alto, sia per facilitare le operazioni di potatura, sia per accentuare l*effetto scenico della caduta verso il .asso del fusto. @li al.eri che meglio si prestano allo stile sono le conifere, l*azalea, il cotoneaster, il .iancospino, il cotogno. a forma a cascata annovera molte varianti, come ad esempio la tipica cascata d*acqua a rami piangenti. "ealizzazione: +uesto stile al contrario di quello che pu< sem.rare non difficilissimo da realizzare. #opo aver impostato la curva iniziale piegando .ruscamente il tronco verso il .asso 1fate attenzione a non spezzare il troncoPP2 si comincia a modellare la discesa. $er la discesa a..iamo due varianti: la dritta e la curva. $er la dritta rifarsi allo stile Ieretto formaleI e per la curva 1quella del disegno2 rifarsi allo stile Ieretto casualeI. #i solito in questo stile si cercano di formare i cosiddetti IpalchettiI come vuole la tradizione cinese.

&emi)cascata:
#escrizione: (olto simile allo stile a cascata ma meno pronunciato. Il tronco si diparte dal vaso orizzontalmente, sfiorando la .ase del vaso 1mai sotto altrimenti sare..e uno stile a cascata2. In natura si ha in prossimit0 di dirupi dove la neve a..ondante incurva il tronco e ne impedisce la crescita verso l*alto oppure si verifica vicino alle rocce o alle case dove la mancanza di luce porta l*al.ero ad allungarsi alla ricerca del sole. e essenze pi, adatte sono conifere, .iancospino, cotoneaster e tutte le essenze da fiore. "ealizzazione: e realizzazione molto simile allo stile Ia cascataI a cui vi rimando. *importante pronunciarlo meno e inoltre non necessaria la formazione dei caratteristici palchetti dello stile a cascata.

stile litterati:

#escrizione: o stile dei itterati presenta un tronco solitamente molto lungo ed esile. Il nome stato cosG indicato in !merica per definire uno stile apprezzato dagli intellettuali. 'ale stile infatti applica al .onsai la tecnica pittorica di alcuni artisti giapponesi. /i tratta di uno stile particolarmente adatto alle conifere, ma pu< essere impiegato con successo anche su latifoglie. I materiali pi, adatti per iniziare un al.ero in questo stile sono le piante raccolte in natura che spesso presentano gi0 alcuni tratti caratteristici di questo tipo 1tronco lungo e stretto, rami solo nella parte apicale. "ealizzazione: a forma dell*al.ero assolutamente li.era e i rami sono disposti in modo irregolare in tutte le direzioni soprattutto nella parte apicale della pianta. In questo stile, pi, che in altri, comunque necessario che il .onsai presenti un certo equili.rio. Calendario Bonsai In questa sezione: tutte le attivit0 per il mantenimento del .onsai, suddivise per mese

6E77%"8 @ennaio uno dei mesi pi, freddi dell)anno: specialmente nelle regioni del nord, la temperatura in genere rimane costantemente a livelli critici per delle piante collocate in piccoli vasi, perci<, va ricordato di continuare a proteggere i .onsai dal freddo. Nel caso in cui le piante da esterno vengano riparate in un locale chiuso, controllate che la temperatura non salga oltre i XC9&, per evitare riprese vegetative anticipate, che risultere..ero molto dannose. "nnaffiamento /e..ene il .onsai da esterno sia a riposo, la sua terra dovr0 rimanere leggermente umida. %viteremo di innaffiare di notte e durante il periodo delle forti gelate, per evitare che il pane radicale impregnato di acqua, geli, provocando la rottura dei capillari radicali. $er quanto concerne i Bonsai da interno, in casa annaffiare a..ondantemente, ma solo quando il terriccio veramente asciutto. $er umidificare l)aria circostante, seccata dai termosifoni, sono utili i sottovasi riempiti di ghiaia o argilla espansa, mantenuta umida. $itosanitari 4sare un*insetticida a .ase di olio durante il periodo invernale. 4ccider0 le uova e le larve che si nascondono nelle fessure del tronco. 4n fungicida, inoltre,eviter0 l*apparizione di funghi ora che il terreno richiede molto tempo per asciugare. @ennaio il mese ideale per effettuare i trattamenti preventivi contro i nemici pi, insidiosi, sia vegetali 1ruggine, cancro, peronospora ecc.2 sia animali 1ragno rosso, cocciniglia, afidi ecc.2 in modo da creare una .arriera protettiva prima del periodo primaverile in cui si svegliano tutti i parassiti. $ertilizzanti %vitare del tutto l)apporto di fertilizzanti, perchF in questo periodo la pianta si trova a riposo vegetativo, pertanto il concime risultere..e inutile se non dannoso. #avori da fare $?'!'4"!: questo periodo ideale per tutte le potature, sia di formazione, sia di correzione. /oprattutto se il .onsai viene rinvasato, opportuno effettuare un)adeguata potatura che compensi l)accorciamento delle radici. +uando si tagliano rami piuttosto spessi opportuno medicare i tagli con pasta cicatrizzante.

!$$ I&!NI?N% #% :I ?: e specie a foglie caduca rimangono nude- potremmo avvolgere facendo attenzione col filo metallico: i rami sono molto fragili. %* il momento ideale per avvolgere conifere e specie a foglie perenne, visto che il minor contenuto di resina nei rami render0 pi, sicuro l*avvolgimento. /e il muschio del vaso comincia a risalire il tronco dell*al.ero, lo toglieremo lasciando un cerchio di terreno li.ero. In questo modo evaporer0 meglio l*acqua del terreno. $EBB0%"8 %* pro.a.ile che in questo mese vi siano giorni pi, soleggiati. !d ogni modo se i giorni soleggiati sono pi, di 76-75, porremo il .onsai da esterno all*om.ra per evitare che germogli anzi tempo, rimanendo esposto ad una gelata tardiva. "nnaffiamento Innaffieremo solo quando il terreno leggermente asciutto e sempre a tarda mattinata in modo che la sera il terriccio a..ia drenato tutta l)acqua in eccesso. e specie da interno devono rimanere dentro casa, al nord, molto vicino ad una finestra, ma non sopra al termosifone. $itosanitari $roseguire con i trattamenti preventivi in modo da creare una .arriera protettiva prima del periodo primaverile in cui si svegliano tutti i parassiti. $ertilizzanti !nche per :e..raio non necessario apportare fertilizzanti chimici, opportuno invece, verso la fine del mese, iniziare a distri.uire un poco di concime organico sulla superficie del terreno, in quanto essendo a lenta cessione richiede tempo prima di essere assimilato dalla pianta. #avori da fare $otremmo avvolgere i rami col filo metallico- al sud a fine fe..raio si pronti per eventuali rinvasi 1piante spoglianti2. Incominciate a preparare del terriccio .ase 1una parte di aUadama, due parti di tor.a, e una parte di pomice e una di sa..ia2. ! fine fe..raio potete eseguire la potatura della maggior parte delle piante decidue 1 eccetto gli aceri giapponesi2 e delle conifere 1eccetto i pini2. a potatura dei pini va eseguita dopo l*estate, da fine agosto a fine otto.re. Non vanno invece toccati gli ar.usti a fioritura primaverile. %* un .uon periodo per raccogliere specie di alta montagna ed ugualmente per innestare, soprattutto conifere. 9%058 (ese ideale per il rinvaso della maggior parte degli al.eri, poichF adesso cominciano a germogliare. a prima met0 del mese il momento migliore per potare rami e radici ad esclusione delle piante tropicali. !ttenzione comunque ad eventuali gelate notturne, ancora possi.ili. +uando saremo sicuri che la temperatura non scender0 pi, sottozero, potremo posizionare i .onsai da esterno, fuori dai ripari, in posizione .en illuminata e ventilata. %) molto importante collocare i .onsai al sole poichF in questo periodo si schiudono le gemme e si forma la nuova vegetazione, la quale sar0 pi, ro.usta e proporzionata se crescer0 sotto i raggi del sole di primavera. "nnaffiamento !umenter0 la frequenza dell*innaffiamento delle piante che hanno avviato la ripresa vegetativa. !d ogni modo eviteremo gli eccessi in quanto almeno per la prima met0 del mese esiste ancora il rischio di gelate. /e avete trapiantato il .onsai, ricordate che dopo il primo innaffiamento post-trapianto dovrete lasciare asciugare il terreno prima di innaffiare di nuovo. $itosanitari &on l*arrivo del caldo cominceranno anche le malattie. Impiegheremo preventivamente un* insetticida generale una volta al mese fino all*autunno. $er evitare gli attacchi di funghi, non innaffieremo verso la sera ma alla mattina. 'rattare tutti i .onsai, spruzzandoli con un fungicida tipo Benom>l per uccidere eventuali spore di oidio o altri funghi. $ertilizzanti +uando i .onsai iniziano ad aprire le gemme, possiamo procedere alla concimazione. $er le piante appena rinvasate attendere almeno 56 giorni prima di concimare con concimi chimici- se invece utilizziamo concimi

organici a lenta cessione possiamo somministrarli da su.ito. "icordarsi che il concime va dato sul terreno umido, oppure .isogna annaffiare immediatamente per evitare di ustionare le radici. #avori da fare /i raccomanda di trapiantare prima che appaia la seconda foglia per olmi, aceri, faggi, ecc... $er gli al.eri da frutto do..iamo attendere fin dopo la fioritura. +uando le candele dei pini cominciano ad allungarsi, potremmo essere sicuri di trapiantare. $rima di rinvasare poteremo, avvolgeremo e modelleremo l*al.ero- una volta trapiantato necessario evitare qualsiasi movimento dell*al.ero nel vaso. %* anche ora di piantare talee e semi per la maggior parte delle specie. 3 possi.ile applicare il filo di rame sui rami soprattutto delle latifoglie che, ancora prive di foglie, si prestano facilmente all)operazione- attenzione per< alle gemme, le quali essendo gi0 ingrossate risultano molto fragili. Infine, (arzo il mese indicato per le eventuali operazioni di innesto. %P0"#E $eriodo di grande ripresa vegetativa con ancora qualche rischio di gelate tardive, attenzione quindi a proteggere le specie da esterno pi, sensi.ili. /ospendere le rinvasature delle piante decidue da met0 aprile in avanti e quello delle conifere e delle sempreverdi dalla fine di questo mese. &ominciare a fare margotte di conifere, e preparare talee di sempreverdi, usando la vegetazione dell*anno precedente. "nnaffiamento !ttendere sempre che il terreno sia asciutto ma, poichF le piante iniziano a vegetare e le giornate assolate sono pi, frequenti, detto periodo si accorcer0 sempre di pi,, fino ad arrivare al momento di innaffiare tutti i giorni. I $ini, i @inepri e le conifere in genere vanno annaffiati di meno, che non vuol dire dare meno acqua, .ensG dopo che il terreno si F asciugato conviene aspettare ancora un giorno o due prima di irrigare. $itosanitari !ttenzione alle cocciniglie, afidi, ragnetti, mosca .ianca, ecc. *impiego di insetticida al piretro , ogni quindici giorni, potr0 evitarci pro.lemi in estate. a primavera il periodo nel quale, oltre alle gemme dei .onsai, si schiudono tutte le uova dei parassiti, che sono state in dormienza durante l)inverno. $er evitare infestazioni che una volta in atto diventano difficili da de.ellare, consiglia.ile effettuare dei trattamenti preventivi, ogni 76-7C giorni, con un insetticida ad ampio spettro ed un anticrittogamico, sempre ad ampio spettro. $ertilizzanti In questo mese do..iamo assolutamente concimare tutti i .onsai, perci< non do..iamo scordarci di alimentarle adeguatamente per favorire una crescita forte ed equili.rata. $ossiamo usare i concimi liquidi, che vanno somministrati ogni K-76 giorni, o i concimi solidi a lenta cessione, che vanno somministrati ogni D6-C6 giorni. "icordarsi di non concimare i .onsai da fiore durante la fioritura. Inoltre, le piante giovani e quelle a foglia caduca, necessitano di pi, concime rispetto a quelle vecchie o sempreverdi #avori da fare Non appena i .onsai a fioritura primaverile saranno sfioriti, si proceder0 alla loro potatura di formazione, in quanto tale operazione deve essere effettuata prima della comparsa dei nuovi germogli. Nei pini, spezzerete con le dita a met0 le candele pi, de.oli ed eliminerete totalmente le pi, forti. In due settimane avrete nuovi germogli. !ttenzione all*avvolgimento del filo metallico fatto l*autunno precedente, potre..e incidere la corteccia, pertanto valutare se il caso di rimuoverlo. In questo periodo gran parte dei nostri .onsai sono in piena vegetazione, quindi, conviene limitare le potature a piccoli interventi di cimatura e di eliminazione dei rametti pi, piccoli. I .onsai a fioritura precoce come $runus, (elo, ecc. fanno eccezione alla regola e vanno potati dopo la fioritura, eliminando i rami superflui e diradando i fiori in modo da non disperdere l)energia della pianta, permettendole di fruttificare. Il periodo adatto per i rinvasi di conifere e per gli innesti a spacco 9%66"8 In maggio siamo agli sgoccioli per seminare. $ossiamo continuare a fare talee di sempreverdi. #a met0 maggio sino a luglio, si possono fare margotte di piante decidue, mentre si continua a margottare le conifere.

$er tutto il mese, i .onsai possono rimanere in pieno sole, dove vegetano in salute producendo foglie piccole e rametti forti- %vitare di tenere i .onsai a ridosso di muri esposti al sole, poichF potre..ero ustionarsi le foglioline pi, giovani. "nnaffiamento )aumento della temperatura e dell)insolamento portano ad essere molto attenti all)annaffiatura. +uando innaffieremo dovremo assicurarci che l*acqua scoli attraverso i fori di drenaggio. %* meglio vaporizzare le foglie con acqua almeno una volta al giorno, preferi.ilmente di mattina. Lalutare giorno per giorno a seconda delle condizioni climatiche. $itosanitari !ttenzione alla peronospora. Non innaffiare di notte ed impiegare fungicida a .ase di zolfo ogni quindici giorni. $u< essere utile una volta al mese l*uso di un insetticida generico che manterr0 protette le piante. $ertilizzanti $er un .uon accrescimento opportuno procedere con la somministrazione di fertilizzanti con apporto di azoto e fosforo per le piante che devono accrescere la vegetazione, facendo attenzione alle dosi consigliatericordando che sempre meglio fertilizzare poco e spesso piuttosto che molto e raramente. #avori da fare o sviluppo della vegetazione fa di maggio il primo mese in cui intervenire con la spuntatura dei germogli e delle foglie. +uelle dei pini, in modo particolare, dovranno essere cimate, mentre quelle delle latifoglie possono essere potate fino a luglio. Il filo pu< essere applicato praticamente a tutte la piante- naturalmente, do..iamo ricordarci di controllare almeno ogni 76-7C giorni che i rami non rimangano segnati. In questo periodo non si effettua pi, la vera e propria potatura, .ensG, la cimatura dei nuovi getti o, dove necessario, la defogliazione- questa tecnica serve a rimpiccolire le foglie del .onsai in modo da creare la giusta proporzione tra la grandezza delle foglie e la grandezza della pianta. )operazione consiste nell)eliminare completamente l)apparato fogliare per stimolare il .onsai a produrre velocemente nuove foglie che verranno pi, piccole di quelle precedenti. 6":678 %* l*inizio dell*estate. #o..iamo aver cura delle specie a foglia delicata in quanto a rischio di disidratazione. #a questo mese, specialmente nelle regioni del sud, necessario om.reggiare le piante- gli !ceri e i :aggi sono i primi a dover essere protetti dal sole per evitare che le foglie si .rucino, mentre i $ini e le conifere in genere possono stare ancora in pieno sole. "nnaffiamento e annaffiature dovranno essere pi, frequenti e a seconda delle condizioni am.ientali sar0 necessario procedere ad annaffiature anche pi, volte al giorno. Il momento migliore per annaffiare diventa la sera, quando i vasi si sono raffreddati e la temperatura della terra pi, vicina a quella dell)acqua. e ne.ulizzazioni sulla chioma giovano a tutte le piante, ricordandosi di effettuarle in assenza di sole, altrimenti le goccioline fare..ero effetto lente ustionando le foglie. $itosanitari Il caldo e l)umidit0 possono creare l)ha.itat ideale per tutti i parassiti, do..iamo quindi osservare con molta attenzione i .onsai per de.ellare immediatamente eventuali attacchi di &occiniglie, !fidi, e :unghi in genere. a profilassi, effettuata con trattamenti preventivi, il sistema migliore per proteggere i .onsai dai parassiti. Lale la pena ricordare di munirsi di un .uon acaricida per i mesi di luglio-agosto, periodi in cui fa la sua apparizione uno di pi, insidiosi parassiti animali: il "agno rosso. $ertilizzanti &ontinuare con un moderato apporto di fertilizzanti. 3 opportuno non somministrare esclusivamente fertilizzanti chimici ma apportare anche fertilizzanti organici in quanto risultano completi di microelementi fondamentali per un corretto accrescimento della pianta. I fertilizzanti organici oltre ad essere pi, completi hanno anche un effetto pi, duraturo e con meno rischio di danneggiare le radici e di conseguenza il .onsai. #avori da fare

%* il momento migliore per fare talee verdi 1olmo cinese, zelUova, acero tridente, e palmato2 #all*inizio del mese a met0 luglio possi.ile praticare la defogliazione su molte piante decidue, ricordando che la pratica della defogliazione pu< essere praticata solo su piante in perfetta salute. $otremo anche fare una potatura di sfrondatura per rendere la crescita della piante e delle nuove ramificazioni pi, proporzionate. Il filo pu< essere applicato praticamente a tutte la piante- ricordandoci per< di controllare almeno ogni 76-7C giorni che i rami non rimangano segnati. #:6#"8 3 in genere il mese pi, caldo dell)anno, durante il quale deve essere riservata particolare attenzione alla disponi.ilit0 di acqua per il .onsai. :are attenzione ai danni che possono essere provocati dal sole intenso, il caldo e l*aria secca. e specie a foglia delicata 1aceri2 devono essere collocati in semi-om.ra. In questo periodo non si effettuano particolari lavorazioni, se non qualche cimatura, l)avvolgimento dei nuovi rametti che si sono lignificati, la protezione dal sole, la difesa dai parassiti. "nnaffiamento %* la cura pi, importante del mese. %* .uona cosa spargere dello sfagno sulla superficie della terra, fornir0 un*umidit0 supplementare sotto le foglie, molto utile in caso di vento secco e caldo, oppure posizionare sotto i vasi uno strato di argilla espansa, la quale render0 l)am.iente circostante pi, umido. e annaffiature dovranno avvenire presto la mattina e tardi alla sera, avendo cura quindi di evitare le ore pi, calde della giornata, in quanto potre..ero risultare fatali per le delicate foglie ancora giovani. $itosanitari Lerificare quotidianamente con molta attenzione i .onsai per individuare tempestivamente eventuali attacchi di &occiniglie, !fidi, e :unghi in genere. a profilassi, effettuata con trattamenti preventivi, il sistema migliore per proteggere i .onsai dai parassiti. Inoltre, in questo mese il ragno rosso la fa da padrone e quindi do..iamo essere pronti ad intervenire con un .uon acaricida. $ertilizzanti 3 opportuno sospendere la somministrazione di qualsiasi fertilizzante visto che il forte caldo induce le piante ad una stasi vegetativa. $u< essere utile eventualmente qualche somministrazione di vitamina B o del chelato di ferro 1sequestrene2. #avori da fare "igorosamente proi.ito rinvasare, avvolgere conifere col filo ed effettuare una forte potatura. )estate propizia alle diverse tecniche di moltiplicazione vegetativa e in particolare alla margotta e alla talea. /e la vegetazione vigorosa ed esu.erante, necessario effettuare spuntature per mantenere proporzionata la pianta %68&'8 &ome in luglio, la nostra attenzione sar0 rivolta ad evitare le .ruciature causate dal sole. #opo il 7C del mese, fermo restando il caldo del giorno, le temperature notturne iniziano ad a..assarsi e questo crea le condizioni di una seconda primavera: un periodo di ripresa vegetativa che si era arrestato in giugno-luglio a causa delle alte temperature notturne. "nnaffiamento &ome in luglio sempre molta attenzione alle temperature elevate, se il caso proteggere dal sole con reti om.reggianti. %) importante controllare tutti giorni l)umidit0 del terriccio nei vasi e se lo troviamo asciutto occorre annaffiare a..ondantemente. $itosanitari &ontrollare che non vi siano lanugini o afidi. /e vi fossero trattare con insetticida specifico. )alta umidit0 notturna pu< provocare lo sviluppo del cosiddetto mal .ianco da com.attere con un .uon anticrittogamico. $ertilizzanti Lerso la fine del mese possiamo iniziare a concimare i .onsai, sia per aiutare lo sviluppo vegetativo di settem.re, sia per fortificare i tessuti e prepararli ai rigori invernali. ! questo proposito opportuno iniziare ad utilizzare concimi con una pi, alta presenza di fosforo e potassio 1$, O2.

#avori da fare Non c* molto da fare in questo mese, visto che la crescita rallentata, oppure si fermata a causa del calore e la secchezza dell*aria. :are attenzione all)illuminazione delle piante in quanto nel caso la maggior parte della luce provenisse da una parte, sar0 opportuno ruotare periodicamente il vaso per dare modo alla pianta di avere uno sviluppo armonico da tutti i lati. &E''E9B0E !umenta in questo periodo l)escursione termica tra il giorno e la notte, e questo stimola la crescita dei tessuti vegetali come fosse una nuova primavera- perci< dovremo regolarci di conseguenza, aiutando i nostri .onsai a vegetare in salute e preparandoli per affrontare l)inverno nelle migliori condizioni possi.ili. &ome sempre adeguare il comportamento alle condizioni climatiche Il caldo del giorno, unito al fresco della notte, riproduce esattamente le condizioni climatiche della primavera, quindi, riprendendo la vegetazione delle piante, che si era .loccata nei caldi mesi estivi, si dovr0 fare attenzione ad annaffiare regolarmente. $itosanitari /e la temperatura si mantiene calda vi ancora il rischio di malattie. 4seremo un insetticida generico ogni quindici giorni nel caso di infestazioni. Nei pini do..iamo iniziare ad usare fungicidi a .ase di rame, in previsione dell*apparizione di un fungo che spesso colpisce i pini e che produce strisce orizzontali giallognole negli agli. )umidit0 notturna favorisce l)?idio 1mal .ianco2 il quale attacca facilmente !ceri e +uerce, che non vanno assolutamente ne.ulizzati sulle foglie per non facilitare l)attecchimento di questo fungo $ertilizzanti &on il diminuire delle temperature opportuno riprendere la fertilizzazione ma tenendo conto di utilizzare prodotti con un maggiore apporto di potassio, identificato con la lettera O. Il potassio preparer0 il .onsai alla stagione invernale e di conseguenza alla successiva primavera, meta.olizzando gli zuccheri necessari come riserva e favorire la formazione di nuove gemme da fiore. #avori da fare %* presto per trapiantare ogni specie, ma se il trapianto non richiede la potatura delle radici, potremmo eseguirlo. #o..iamo potare le specie da frutto all*inizio di questo mese, perchF le gemme da fiore del prossimo anno si possono formare prima dell*inverno. 'ogliere il filo ai rami che hanno preso la forma. !ttenzione anche ai pini col filo: questo il momento in cui i rami si ispessiscono. Il sole ancora forte, quindi, si deve continuare a tenere in posizione om.reggiata i .onsai pi, delicati per evitare ustioni alle foglie, o improvvisi colpi di secco . 8''8B0E Il primo mese dell)autunno caratterizzato da rallentamento progressivo e arresto della vegetazione, maturazione dei frutti e caduta delle foglie. 3 sicuramente l)epoca in cui le foglie sono pi, .elle, in modo particolare quelle degli aceri che assumono splendide tonalit0 dal rosso all)arancio. /oprattutto al nord questo mese porta con sF i primi freddi e le piante si preparano ai rigori invernali. Nelle regioni del centro-sud, invece, otto.re un mese in cui molte piante continuano a vegetare, grazie alle temperature sensi.ilmente pi, alte rispetto al nord- di conseguenza, gli interventi da effettuare vanno decisi osservando il clima del luogo e non il calendario. "nnaffiamento @li al.eri iniziano ad entrare in riposo vegetativo, la necessit0 di acqua sar0 minore, pertanto possi.ile eliminare i sottovasi per evitae l)accumulo di un eccesso di umidit0 nelle radici. Non avviene la stessa cosa per le specie da interni le quali dovranno essere riposte in casa. $itosanitari Non sar0 necessario usare un insetticida, ma un fungicida sistemico. $ertilizzanti )apporto di fertilizzante prosegue per tutto il mese, fino a quando le temperature si mantengono alte, usando

concimi con un*alta percentuale di potassio, per aumentare la resistenza dei tessuti vegetali- se invece inizia a far freddo consiglia.ile sospendere le concimazioni, che andranno riprese in primavera. &oncimare leggermente conifere e specie da interno. #a novem.re a marzo non occorre dare fertilizzanti. #avori da fare %* un mese adatto al trapianto di piante da frutta ed a foglie caduche. $er le conifere potremo attendere, fino alla fine di questo mese o all*inizio del prossimo. In otto.re si fa la potatura dei grossi rami dei pini, poichF la linfa non circola pi, a..ondante, i pini potati drasticamente dovranno essere un po* riparati in inverno. 3 opportuno predisporre un luogo riparato dalle prime gelate notturne e preparare quindi una serra fredda. 3 opportuno rimuovere dai vasi sia le foglie morte e sia gli eventuali frutti caduti, in quanto possono divenire, con la decomposizione, causa di sviluppo di malattie crittogamiche. e giornate si accorciano e le temperature calano, perci<, i .onsai vanno collocati in pieno sole per sfruttare al massimo la minore insolazione e il poco calore autunnale. Inoltre, nelle regioni pi, fredde, i .onsai da interno 1:icus, /erissa, &armona ecc.2 vanno riportati in casa quando le temperature scendono sotto gli 8 gradi. si possono iniziare a potare le piante sempreverdi verso la fine del mese- per le caducifoglie, invece, conviene aspettare che siano spoglie, sia per vedere meglio la struttura del .onsai, sia per essere certi che la vegetazione si sia arrestata. 78;E9B0E /pecialmente di notte !rriva l)inverno, la temperatura scende a livelli .assi per parecchie essenze, perci< opportuno che i .onsai da interno pi, delicati 1:icus, &armona ecc.2 vengano portati in casa e posizionati in zone luminose. 'utti gli altri .onsai vanno riparati in serra fredda 1non riscaldata2 o, almeno, sotto una tettoia, .alcone ecc. a parte pi, delicata per i .onsai lasciati all)aperto, l)apparato radicale, quindi sare..e opportuno coprire i vasi con un materiale isolante come argilla espansa, polistirolo, foglie, ecc. %ntro questo mese tutti gli al.eri a foglia caduca devono restare senza foglie o averle gi0 ingiallite. Il freddo comincia a farsi sentire ed i .onsai devono essere protetti, soprattutto quelli da poco trapiantati. "nnaffiamento In generale valgono gli stessi principi esposti per il mese precedente, quindi, poca acqua in quanto mantenere troppo umido il pane radicale, favorisce le malattie crittogamiche in particolare proprio dell)apparato radicale. $itosanitari Non sar0 necessario l*uso di fungicida. Baster0 l*applicazione di olio. $er le piante a foglia caduca, ora senza foglie, l)occasione per un attento esame della corteccia, dove potre..ero annidarsi larve di afidi e parassiti in genere. $ertilizzanti: #a questo mese tralasceremo la concimazione fino all*arrivo della primavera. #avori da fare +uesto l*ultimo mese in cui si pu< trapiantare. /i consiglia di farlo soprattutto per pini e conifere. $roteggeremo i pini recentemente trapiantati. $ossiamo anche potare ed avvolgere: ora , per<, i rami saranno meno flessi.ili. "itirare le piante non significa metterle in serre o am.ienti riscaldati, in quanto dare..ero come risultato una alterazione del ciclo vegetativo. Bisogna porle in locali freschi e arieggiati ove la temperatura non superi gli 8 9&. e parti di legno in cattive condizioni verranno eliminate e le ferite spalmate con mastice. a potatura di formazione, in particolare per le latifoglie, pu< cominciare in questo periodo per una correzione dei rami, mentre il taglio eventuale dei rami principali deve avvenire verso la fine dell)inverno, prima della ripresa vegetativa. D"CE9B0E 'utti gli al.eri devono ora rimanere in letargo. Nelle zone fredde, devono essere protetti, in modo da non essere colpiti dalle gelate. I .onsai da interno devono ricevere quanta pi, luce possi.ile e non devono essere esposti a correnti di aria fredda, nF al calore diretto del riscaldamento. "nnaffiamento

$er le piante in interno, annaffiare a..ondantemente, ma solo quando il terriccio veramente asciutto- per umidificare l)aria circostante, seccata dai termosifoni, conveniente mettere dei sottovasi riempiti di ghiaia umida sotto ai .onsai. !ll)esterno, ricordarsi di annaffiare la mattina tardi, in modo che la notte, quando il pericolo di gelate diventa pi, reale, il terriccio a..ia drenato tutta l)acqua in eccesso. $itosanitari $otremo eventualmente eseguire un*applicazione di fungicida- di insetticida non necessario. +uesto un mese di riposo. $ertilizzanti !nche in questo mese non sono necessari fertilizzanti in quanto tutte le piante sono assolutamente a riposo. #avori da fare /i possono eventualmente proseguire le operazioni di formazione delle conifere, come la legatura con filo di rame, avendo cura per< di lasciare il filo a..astanza allentato in modo che alla ripresa vegetativa non risulti troppo stretto, provocando l)incisione della corteccia. /e do..iamo impostare un .onsai, questo il periodo migliore, sia perchF le piante senza foglie lasciano vedere .ene tutta la struttura, sia perchF trovandosi a riposo possiamo potare anche grossi rami, o effettuare il rinvaso, senza che i .onsai ne risentano.

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