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Gesu, il lembo della sua veste e i teIillin

(Argentino Quintavalle)
Ed ecco una donna, aIIetta da un Ilusso di sangue gia da dodici anni, gli si accosto di dietro e tocco
il lembo della sua veste. Perche diceva Ira se: 'Se riusciro anche solo a toccare la sua veste, saro
guarita (Mat.9:20,21, Nuova Diodati).

Il Nuovo Testamento rende chiaro che Gesu, come tutti i Giudei osservanti del primo secolo,
portavalessioth.QuestesonoleIrangeattaccateaiquattroangolidelvestitocosicomeeordinato
in Num.15:37-41 e Deut.22:12.

Dall`Ebraico al Greco

L'osservanza di Gesu di questo comandamento e illustrata dalla storia di Mat.9, Mar.5 e Luca 8,
riguardante la donna aIIetta da un Ilusso di sangue da dodici anni. Lei e stata guarita quando,
mettendosi dietro a Gesu, ha toccato quello che la Nuova Diodati chiama il lembo della sua veste.
Se questa storia circolava originariamente in ebraico, come e logico che sia stato, allora sembra
certocheillembocheladonnahatoccatoaltrononeracheunassit(singolaredissioth)della
veste di Gesu.

La parola greca che e stata tradotta lembo e kraspedou. Questa e la stessa parola che e usata nella
Septuaginta,l`anticatraduzionegrecadelleSacreScritture(VecchioTestamento),pertradurressit.
SitrovatrevolteinNum.15:37-41,dovevienecomandatodiindossarelessioth.

Inebraico,quindi,lastoriaavrebbeparlatodelladonnachehatoccatolassittalito,cioelassit
(Irangia) del suo talit (mantello).

Ricordi
Evidentemente, l`umanita ha bisogno di ricordarsi di Dio e dell`osservanza dei suoi comandamenti,
eindossarelessiothpuoessereparagonatoalnostro'IareilnodoadunIazzoletto.

Secondo Num15:39, queste Irange servivano come un segno per aiutare chi le portava: per
ricordarvi di tutti i comandamenti dell`Eterno e metterli in pratica e per non seguire invece il vostro
cuore e i vostri occhi che vi portano alla Iornicazione.

Lunghezza delle Irange

Nonc'eraalcunalunghezzamassimastabilitaperlessioth,comeleduemaggioriscuolerabbiniche
della meta del secolo prima di Gesu hanno concordato:
Gli anziani della Scuola di Shammai e della Scuola di Hillel raccolti nelle stanze superiori di
JonathanbenBathyrahannoraggiuntoladecisionechenonc'ealcunalunghezzastabilitaperlassit
(SiIre su Numeri 15:38).
Sembra ci Iossero alcuni che, in un tentativo di osservare questo comandamento in maniera piu
completa,portavanodellessiothmoltolunghe.UnriccoresidentediGerusalemmemenzionatonel
TalmudinGittin56a,avevacomesoprannome,BenSsitHakeset,amotivodellesuelunghe
Irange.Egliestatoricordatocomecosidevotochelesuessiothstrisciavanoletteralmenteaterra
dietro di lui.
Naturalmente, c`erano anche degli ipocriti, che desideravano sembrare piu devoti di quanto erano e
indossavanossiothpiulunghedelnormale.GesuhacondannatoquellicheIingevanodiessere
devotiportandolunghessioth(Mat.23:5).

Due vesti

Come i suoi contemporanei, Gesu portava due vesti, una haluk (tunica) e un talit (mantello). La
veste che si metteva sotto, la tunica, era un abito piu leggero, di solito Iatto di lino. La veste
superiore, il mantello, messo sopra la tunica, era un indumento pesante, di solito Iatto di lana.

Il talit era un pezzo di tessuto rettangolare. Era l`equivalente del pallium Romano o dell`himation
Greco, che erano rettangolari; ma non della toga Romana, che era semi-circolare.

La veste pesante (il mantello) era normalmente usato nelle pubbliche occasioni. Era considerato
piuttosto impudente nella societa Giudaica chi usciva in pubblico soltanto con la veste di sotto,
sebbene arrivasse Iino alle caviglie. L'haluk da sola poteva essere portata intorno alla casa (a meno
che non c`erano ospiti) o quando si era impegnati nel lavoro Iisico dove il mantello ingombrava.

Abbigliamento quotidiano

Sotto l'inIluenza di quello che oggi e chiamato talit dai Giudei, alcuni traduttori hanno inteso che il
talit era un indumento simile ad uno scialle che si Iaceva pendere dalla parte superiore del corpo di
un uomo (la testa) durante la preghiera. Per esempio, la NI prima dell`edizione del 1984 in
Mat.23:5, traduce: The makethe tassels oI their praer shals long (annole nappe dei loro
scialli di preghiera lunghe).

Questo e Iuorviante, poiche al tempo di Gesu il talit era un capo di vestiario quotidiano e non un
articolo religioso. vero che non si pregava in pubblico solo con l`haluk, ma il talit non era un
indumento santo.
Questo chiarimento delle due vesti indossate al tempo di Gesu ci aiuta a capire quanto il Signore
dice in Mat.5:40, e se uno vuol Iarti causa per toglierti l`haluk, lasciagli anche il talit.

Nelle case private l`haluk poteva essere portato senza il talit, ma era imbarazzante uscire in
pubblico solo con l`haluk. Per contro, se necessario, il talit poteva Iungere da solo come
abbigliamento. Quindi il talit era piu indispensabile dell`haluk.

Se qualcuno prova a prenderci la tunica, in una disputa, Gesu ha detto che dobbiamo dargli, a scopo
di pace, anche il mantello.

In Mat.9:20 (e il suo parallelo, Luca 8:44), un verso che parla della vestito di Gesu, i traduttori
hanno reso la Irase greca tou kraspedou tou himatiou autou come il lembo della sua veste (vedi
anche Mat.14:3; Mar.:5). Non appare la parola Irangia. Perche i traduttori non hanno scelto di
rendere Mat.9:20 e il suo parallelo Lucano in maniera coerente con Mat.23:5 Essi avrebbero potuto
tradurre i versi paralleli per dire che la donna dal Ilusso di sangue aveva toccato la Irangia del suo
scialle di preghiera. Inoltre, davanti ai loro occhi, in Mat.9:20 e Luca 8:44 c`era l`equivalente
greco del tallith: himatiou. Non si e voluto Iar vedere che Gesu indossava sebbene piu
discretamente le stesse Irange che portavano gli scribi ed i arisei La TILC in Mat.9:20 omette
addirittura anche la parola 'lembo: se riesco anche solo a toccare il suo mantello saro guarita.

Si puo rilevare la tendenziosita. Perche i revisori hanno lasciato Mat.9:20 con il lembo della
veste, mentre hanno reso Mat.23:5 con le Irange dei mantelli Gli ipocriti Giudei indossavano le
Irange; Gesu non era un ipocrita; quindi Gesu non portava le Irange

orse qualcuno dira che non ci si dovrebbe preoccupare troppo di queste cose, tuttavia, la
traduzione NI contribuisce a macchiare l'identiIicazione di Gesu con la sua Iede ed eredita
giudaica. Se i cristiani potrebbero vantarsi di un sincero e stimato apprezzamento della loro eredita
giudaica durante i secoli, allora tali errori potrebbero diventare non criticabili. SIortunatamente,
pero, l`apprezzamento oltre ad essere quasi inesistente e pesantemente macchiato.

tto traduzioni delle Irange di Gesu
1. Riveduta: Mat.9:20, il LEM della veste; Mat.23:5, le RANGE dei mantelli.
2. Diodati: Mat.9:20, il LEM della sua vesta; Mat.23:5, le IMRIE delle lor veste.
3. Nuova Riveduta: Mat.9:20, il LEM della sua veste; Mat.23:5, le RANGE dei loro
vestiti.
4. CEI: Mat.9:20, il LEM del suo mantello; Mat.23:5, le RANGE.
5. Ricciotti: Mat.9:20, il LEM della veste; Mat.23:5, RANGE piu lunghe.
. Martini: Mat.9:20, il LEM della sua veste; Mat.23:5, le RANGE (della veste).
7. Nuova Diodati: Mat.9:20, il LEM della sua veste; Mat.23:5, le RANGE dei loro vestiti.
8. TILC: Mat.9:20, il mantello; Mat.23:5, le RANGE dei loro mantelli.

TeIillin ilatterie
I angeli attestano il Iatto che Gesu aveva delle nappe ai quattro angoli della sua veste (Mat.9:20;
14:3; Mar.:5; Luca 8:44). Sebbene nei angeli non c`e un`esplicita evidenza, abbiamo ragione di
pensare che egli portava anche le Iilatterie. La parola Iilatteria deriva dal greco phlakterion, e
letteralmente sta ad indicare un ciondolo protettivo o amuleto. ilatteria e una traduzione
sIortunata, poiche non c`e alcuna evidenza a suggerire che ai tempi di Gesu venissero considerate
come una specie di amuleti. La parola ebraica e teIillin (plurale di teIillah, preghiera).
I TeIillin si riIeriscono a quei piccoli contenitori di pelle che hanno al loro interno dei minuscoli
pezzi di pergamena dove vi sono scritti dei passi biblici presi da Es.13:1-10; Es.13:11-1; Deut.:4-
9, e Deut,.11:13-21. ggi, come ai tempi di Gesu, i teIillin sono Iissati con una cinghia sulla Ironte
e sul braccio. I teIillin del braccio sono Iatti in modo che contengono una pergamena su cui sono
scritti tutti e quattro i brani, mentre la piccola scatola che sta sulla Ironte e divisa in quattro
compartimenti, ognuno dei quali contiene una pergamena con uno dei quattro brani.
Portare i teIillin era in osservanza del comandamento: li legherai alla mano come un segnale, ti
saranno come Irontale tra gli occhi (Deut :4-9; 11:18-21). Si potrebbe argomentare che questo e
un linguaggio metaIorico e che signiIica semplicemente ricordare. Ad esempio, la stessa
espressione e utilizzata in Es.13:1. Qui, seguendo il comandamento di sacriIicare ogni primo
animale maschio e riscattare ogni Iiglio primogenito maschio, gli Israeliti erano inIormati che cio
doveva essere come un segno sulla tua mano e come un Irontale Ira i tuoi occhi. vviamente,
questa osservanza non poteva essere messa in pratica alla lettera. Tuttavia, almeno dal secondo
secolo a.C., le istruzioni bibliche di legare i comandamenti del Signore al braccio ed alla Ironte
veniva interpretato letteralmente.
I contemporanei di Gesu avrebbero considerato portare i teIillin come un comandamento biblico,
ma nei Iatti, la comprensione letterale di questo comandamento e una interpretazione, Iacente parte
della Torah orale. La parola teIillin stessa non si trova nella ibbia.
Portati ogni giorno
Nel primo secolo, i teIillin Iacevano parte dei comuni indumenti quotidiani. Mettere i teIillin solo
durante le preghiere del mattino, come normalmente e in uso oggi tra i Giudei osservanti, e
un`usanza posteriore. Ai tempi di Gesu, venivano portati per tutta la giornata e venivano rimossi
solo durante il lavoro o quando si entrava in un posto che era ritualmente impuro (SaIrai, p.798).
rammenti di teIillin che risalgono ai tempi di Gesu sono stati trovati nel deserto della Giudea nelle
caverne vicino al Mar Morto. Il ritrovamento piu eccezionale, un teIillin Irontale risalente alla prima
meta del primo secolo a.C., e stato scoperto a Qumran, con tre dei quattro pezzi di pergamena
ancora piegati e saldamente legati nei loro compartimenti originari (igael adin, TeIillin Irom
Qumran Israel Eploration Societ, 199). Il teIillin Irontale, compresa la cinghia, era abbastanza
modesto e tale da non attirare attenzione. Il suo contenitore, trovato a Qumran, e rettangolare e
molto piccolo (13 20 mm). n piccolo Irancobollo.
In Mat.23:5, Gesu ha criticato quelli che allargano le lor Iilatterie. Come nel caso della sua
pubblica critica dell`elemosina (Mat.:2), non bisogna considerare le parole di Gesu come una
condanna generale a portare i teIillin. Piuttosto, Gesu condannava l`ipocrisia religiosa che
conduceva ad allargare i teIillin per dimostrare di possedere una spiritualita piu alta.
ncheseGesucriticol`ostentazionedellessioth(nappe,Irange),eglistessoleportavacosie
molto probabile che egli portava anche i teIillin, anche se criticava quelli che li portavano
ipocritamente. Nel caso in cui non li avesse portati, comunque, la sua critica era diretta solo nei
conIronti delle esagerazioni. La sua critica espressa in Mat.23:5 implica l`accettazione da parte di
Gesu del loro uso ordinario e dell`interpretazione letterale rabbinica di questo comandamento
biblico.
Tetus Receptus contro estcott Hort: quale dei due e superiore
Il Nuovo Testamento e stato ispirato da Dio e ci e pervenuto dalla penna dei suoi scrittori o
amanuensi in Iorma inIallibile, privo di qualunque diIetto, anche degli errori di scrittura. Tuttavia
Dio, poiche vuole che l`uomo collabori con Lui, non ha scelto di proteggere quel testo originale
inIallibile da eventuali alterazioni e corruzioni nel processo di trasmissione. Gli scribi hanno
apportato piu o meno accidentalmente dei cambiamenti al testo greco. Di conseguenza, le copie
manoscritte del Nuovo Testamento sono diverse tra di loro in numerosi dettagli.
Molti tentativi sono stati Iatti (sin dal II secolo) per ordinare i manoscritti del Nuovo Testamento,
eliminare gli errori dei copisti e ripristinare il testo nella sua Iorma apostolica originale. Coloro che
hanno Iatto tali tentativi sono persone diverse le une dalle altre per le risorse a loro disposizione, per
le loro capacita personali come editori di testi, e diversi nei principi seguiti per ripristinare il testo
originale.
I due tentativi piu Iamosi di ripristino del testo originale sono il Tetus Receptus, che risale
all'epoca della RiIorma e della post-RiIorma e il testo greco di . . estcott e . . A. Hort,
pubblicato per la prima volta nel 1881. Questi due testi si basano su raccolte diIIerenti di
manoscritti, seguono principi testuali diIIerenti, danno una valutazione diversa sul come i
manoscritti sono stati tramandati, e non sorprende quindi che i risultati sono spesso diversi. Alcuni
hanno calcolato che le diIIerenze tra i due testi ammontano a qualcosa come 5000 varianti, sebbene
in realta, la maggioranza sono cos insigniIicanti che non risulta alcuna diIIerenza quando viene
Iatta la traduzione in italiano. Senza Iare un conteggio eIIettivo, stimerei che le variati veramente
sostanziali siano di alcune centinaia.. C`e molta disputa oggi su quale di questi due testi e una
rappresentazione piu Iedele della Iorma originale del Nuovo Testamento greco ed e a questa
domanda che e indirizzato il presente studio: Quale testo e superiore, il Tetus ReceptusTesto
Ricevuto o il 'Testo Critico di estcott e di Hort
Qualunque risposta corretta e adeguata data a questa domanda deve iniziare con la deIinizione dei
termini. Per prima cosa, cosa s`intende con 'superiore Questa puo sembrare una domanda non
necessaria poiche la risposta potrebbe essere scontata, cioe, il Nuovo Testamento greco superiore e
quello che preserva e presenta le parole greche originali. Tuttavia, nella letteratura piuttosto
voluminosa su questo argomento, alcuni studiosi hanno argomentato che un testo e superiore
all`altro perche si ritiene che contenga piu prove testuali sulla Trinita, sulla Deita di Cristo, o su
qualche altra dottrina. Prove testuali per numerose dottrine possono essere trovate in vari
manoscritti greci o versioni, nonostante le letture siano al di la di qualsiasi dubbio non originali Per
esempio, Giov.1:13, in un manoscritto latino e in alcuni manoscritti siriaci, riporta che e nato da
Dio, al singolare, invece del plurale son nati da Dio. Al singolare puo essere sicuramente
interpretato come un riIerimento a Cristo ed alla sua nascita verginale. Ma questa lettura non e
sostenuta da alcun manoscritto greco. Nel manoscritto greco P72, in 1Piet.1:2 non c`e la parola e
tra Dio e Gesu, lasciando i due sostantivi uno accanto all`altro. Questo puo costituire una prova
testuale a Iavore della Deita di Cristo. Sebbene gli esempi diano delle prove testuali a Iavore di
dottrine ortodosse, queste letture sono universalmente riIiutate per non essere la lettura originale del
greco.
Quale testo greco si avvicina di piu al Nuovo Testamento originale questa e nessun altra
considerazione e corretta nel decidere quale testo e superiore.
Poi, che cosa s`intende con 'Testo Ricevuto Questo nome e stato per primo applicato ad un testo
greco stampato solo nel 133, quasi 120 anni dopo la prima pubblicazione del Nuovo Testamento
greco avvenuta nel 151. Nel 133, gli Elzevir di Leden hanno pubblicato la seconda edizione del
loro testo greco, e questo testo portava la seguente nota editoriale: tetum ergo habes, nunc ab
omnibus receptum, e il testo ricevuto e stato preso e applicato retroattivamente a tutta quella serie di
pubblicazioni del Nuovo Testamento che si trovano tra il 151 e il 133. I piu eminenti tra i molti
editori del Nuovo Testamento Greco in questo periodo sono stati Erasmo (5 edizioni: 151, 1519,
1522, 1527, 1535); Robert Estienne; Robertus SteIanus (4 edizioni: 154, 1549, 1550, 1551);
Teodoro di eza (9 edizioni tra 155 e il 104) e gli Elzevir (3 edizioni: 124, 133, 141). Tutti
questi testi greci mostrano una generale uniIormita, basata sul Iatto che sono piu o meno delle
ristampe del testoi di Erasmo, e contengono solo delle variazioni secondarie. Sono quindi
genealogicamente appartenenti alla stessa Iamiglia. La prova di questo e nel Iatto che molte letture
sono univoche, e che non si trovano in alcun manoscritto greco ma che tuttavia si trovano nelle
edizioni di Erasmo. n esempio e la lettura libro della vita di Apoc.22:19. Tutti i manoscritti greci
leggono albero della vita invece di libro della vita come Ia il tetus receptus. Da dove e venuta
la lettura 'albero della vita Quando Erasmo stava compilando il suo testo, egli ha avuto accesso
solo a un manoscritto dell`Apocalisse, il quale era privo degli ultimi sei versi, cos egli ha preso la
ulgate e l`ha ri-tradotta dal latino al greco. SIortunatamente, la copia della ulgate che egli ha
utilizzato aveva libro della vita, a diIIerenza di qualsiasi manoscritto greco e cos Erasmo ha
introdotto una lettura greca univoca nel suo testo. Il Iatto che tutte le edizioni del tetus receptus
di SteIanus, eza, ecc., hanno la lettura di Erasmo, mostra che i loro testi non erano dei lavori
originali ma erano poco piu che delle ristampe del testo di Erasmo.
Inoltre, una distinzione deve essere Iatta tra il tetus receptus e il maorit tet (conosciuto anche
come il testo izantino o Siriano). Sebbene i termini tetus receptus e maorit tet sono utilizzati
spesso come se Iossero sinonimi, essi non stanno ad indicare la stessa cosa. Tra di loro ci sono 1838
varianti, in molte delle quali concorda anche il testo di estcott e Hort.
La domanda da risolvere a questo punto e: cosa consideriamo come tetus receptus In Inghilterra
si considera abitualmente un esemplare di tetus receptus quello di SteIanus del 1550, ed anch`io
adottero la stessa prassi. Per questo studio, deIinisco il termine tetus receptus come l`edizione del
1550 del Nuovo Testamento greco pubblicato da Robertus SteIanus.

molto piu semplice deIinire il testo di estcott e Hort. Questo e il Nuovo Testamento greco
editato da . . estcott e . . A. Hort e pubblicato nel 1881, a cui sono seguite numerose
ristampe. sicuramente il piu Iamoso dei cosiddetti testi critici.
Deve essere detto chiaramente che il testo di estcott e Hort non Iu il primo Nuovo Testamento
greco che deliberatamente e sostanzialmente si e allontanato dal tetus receptus. estcott e Hort
sono stati preceduti nel tardo 1700 da Griesbach e nel 1800 da Lachmann, AlIord, Tregelles e
TischendorI (e altri), i quali hanno tutti Iatto numerose revisioni al tetus receptus; questi testi,
specialmente gli ultimi tre, sono molto spesso in accordo con estcott e Hort.
Sebbene il testo estcott-Hort sia stato il testo critico standard per una o due generazioni, non e
piu considerato tale. Il testo o i testi standard di oggi sono il Nestle-Aland (1 edizione, 1898; 27
edizione, 1993) eo le diverse edizioni del The Greek Ne Testament pubblicato dalla nited ible
Societies (1 edizione, 19; 4 edizione, 1993). Le ultime due edizioni di ognuno di questi
ostentano un testo identico, un nuovo testo ricevuto, cos per parlare. Il testo estcott-Hort Ia
parte dell'eredita sia del Nestle-Aland che dell`S. Eberhard Nestle originariamente ha utilizzato
tre edizioni del Nuovo Testamento dei suoi tempi, TischendorI, estcott e Hort e emouth.
L`S ha impiegato il testo estcott-Hort come loro punto di partenza.
In pratica, mettere in discussione quale testo e superiore, estcott e Hort o il tetus receptus, e una
cosa oramai superata poiche non sono piu riconosciuti come testi standard da entrambi i sostenitori
(salvo rare eccezioni). Tuttavia, rimane il Iatto che le moderne stampe dei testi greci appartengono a
due rispettive Iamiglie testuali, e cioe l`Alessandrino (Nestle e altri) e il izantino (maorit tet).
Allora la domanda che dobbiamo porci e: quale dei due e superiore, cioe, quale dei due e piu vicino
al testo greco nella sua Iorma originale
Il testo estcott-Hort si Ia Iorte del Iatto che e sostenuto dai piu vecchi manoscritti greci oggi
esistenti, come il aticanus e il Sinaiticus. Questi manoscritti hanno sostenuto il testo Alessandrino
sul quale si basa estcott-Hort.
D'altra parte, il testo izantino, sul quale si basa il tetus receptus puo vantare la tradizione delle
chiese orientali, piu vicine e piu strettamente in contatto con l`ambiente apostolico. Il testo
izantino e quello che si trova nelle citazioni degli scrittori greci dal quinto secolo in poi. La
versione piu rilevante a sostegno del testo izantino e la Peshitta Siriaca e una versione gotica del
quarto secolo.
Dall`altro lato, una caratteristica del testo Alessandrino e che scompare dai manoscritti dopo il 9
secolo. D'altra parte, i manoscritti izantini, sebbene molto numerosi, non sono riusciti ad imporsi
in occidente prima del 9 secolo. Il rapporto tra manoscritti izantini ed Alessandrini e di 10:1.
Ritornando ai testi speciIici, estcott-Hort contro tetus receptus, entrambi non sono esenti da
critiche. vviamente, quelle letture del tetus receptus che sono senza alcun supporto di manoscritti
greci non possono essere considerati originali. ltre a cio, molte letture del tetus receptus trovano
sostegno in un numero limitato di manoscritti, con poco o senza alcun sostegno delle traduzioni
antiche. na di queste letture e il Iamoso verso di 1Giov.5:7. Letture come queste non sono
originali, e non si trovano nel maorit tet.
Altri esempi che possono essere citati sono Mar.1:2 (e stato cambiato proIeta Isaia con proIeti,
un cambiamento motivato dal Iatto che la citazione che segue (Mar.1:3) e presa sia da Malachia che
da Isaia); 1Cor.:20 (dove la Irase e col vostro spirito, i quali sono da Dio sembra essere
un`aggiunta dell`originario nel vostro corpo, che e il soggetto dei versi precedenti); Luca 2:33
che cambia il padre e la madre in Giuseppe e la madre d`esso per salvaguardare la dottrina
della nascita verginale; Rom.8:1, Iinisce (ripetendo la seconda parte del v.4), i quali non
camminiamo secondo la carne, ma secondo lo Spirito; Rom.13:9 (l`aggiunta di un altro
comandamento), Col.1:14 (l`aggiunta della Irase per il suo sangue da EIes.1:7).
D'altra parte, i diIetti del testo estcott-Hort sono generalmente riconosciuti, in particolare la sua
Iede eccessiva nel manoscritto (aticanus) e nell`AleI (Sinaiticus). Hort ha dichiarato che la
testimonianza combinata di questi due manoscritti era quasi una garanzia per la lettura originale.
Tutti gli studiosi oggi riconoscono questo punto di vista come estremo e che non oIIre garanzie. Il
manoscritto mostra gli stessi generi di errori di scrittura che si trovano in tutti i manoscritti.
Che cosa diremo dunque Quale testo sceglieremo come superiore Se puo servire per la scelta ci
tengo a dire che l`attuale testo S, The Greek Ne Testament, e oramai un testo ecumenico, tra i
cui editori urt Aland e Matthe lack appare anche il nome del cardinale Carlo Maria Martini, e
arcivescovo di Milano. Cosa sceglieremo dunque ermo restando che la bilancia pende a Iavore
del testo izantino, dobbiamo prendere atto che tutti gli editori umani sono Iallibili, e quindi anche
Erasmo. La mia opinione e che bisogna partire dal testo izantino e quindi dal maorit tet, ma
valutando sempre attentamente le varianti. Le prove testuali devono sempre essere esaminate
attentamente prima di emettere un qualsivoglia giudizio.
Dobbiamo soppesare le prove ed arrivare a quello che crediamo essere, onestamente, la verita.
Anche in questo campo dobbiamo tendere alla continua ricerca della verita, nella Iede e piena
consapevolezza che lo Spirito Santo ci guidera in essa.
Questo signiIica che a volte ci sara una certa incertezza nella deIinizione precisa delle parole esatte
del Nuovo Testamento, ma questo non signiIica che ci sara incertezza nella teologia del Nuovo
Testamento, poiche nessun punto Iondamentale della dottrina si basa su una lettura discussa del
testo. na valutazione serena di tutte le prove testuali e di gran lunga preIeribile alle Iilippiche
caricate emotivamente che caratterizzano gran parte delle discussioni attuali su questo argomento.

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