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LA REPUBBLICA 39
DIARIO
di
il
RUBICONE
NELLO AJELLO FRANCO CORDERO
L11 gennaio 49 a. C. il proconsole delle Gallie, molto vulnerabile sul terreno penale, apre la guerra civile nel guado notturno dun rigagnolo rosso, Rubicone (Fiumicino?, Pisciatello?, Uso?), trascinando i timidi con dei mirabilia sonori. Duemilaquarantadue anni dopo salta in politica un impresario delle televisioni commerciali dagli esordi oscuri, emerso sotto lala craxiana in spregio ai limiti legali, ora editore dominante, sul cui tesoro non tramonta il sole. Vite parallele, direbbe lannalista al soldo della munifica Casa. Cesare (Gaius Iulius, non lavvocato daffari P.) scolpisce un latino terso: perdona gli avversari interni ma ha massacrato i Galli (Plinio senior, sdegnato dalloffesa al genere umano, conta 1.200.000 teschi); la cultura gallo-romana fiorisce dal genocidio. Berlusco felix firma falsi contratti, straparla, ride, canta, balla: s allestito un circo politico a difesa del patrimonio; lItalia affoga, lui accumula; al cospetto suo Marco Licinio Crasso il Ricco era solo benestante; e ventanni dingaglioffimento televisivo lasciano avare permanenti, intellettuali, estetiche, morali, misurabili nei discorsi cosiddetti neutrali.
RUBICONE.
40 LA REPUBBLICA
DIARIO
LE TAPPE PRINCIPALI
1936 Il 29 settembre nasce a Milano Silvio Berlusconi, da una famiglia della piccola borghesia. I genitori sono Luigi, funzionario della Banca Rasini e Rosella Bossi, casalinga
1961 A venticinque anni Berlusconi si laurea in Giurisprudenza, con una tesi sulla pubblicit. Fonda anche la sua prima societ, la Cantieri riuniti milanesi. Inizia cos lattivit di costruttore edile
1969-1975 Il Berlusconi costruttore progetta e realizza Milano2 e Milano3, grandi complessi abitativi. Mette in piedi una miriade di societ. I capitali iniziali delle sue attivit resteranno sempre oscuri.
1972-1979 Nel 1972 fonda Telemilano, televisione a circuito chiuso per i condomini di Milano2. Lattivit televisiva fa un balzo nel 79, con la nascita di Publitalia, Reteitalia e la trasformazione di Telemilano in Canale5.
I LIBRI
GIUSEPPE FIORI Il venditore Garzanti 1995 PAUL GINSBORG Berlusconi Einaudi 2003 ALESSANDRO GALANTE GARRONE LItalia incorrotta: 1895-1996 Editori Riuniti 1996 INDRO MONTANELLI MARIO CERVI LItalia dellUlivo Rizzoli 1997 GIANNI STATERA Il volto seduttivo del potere. Berlusconi i media, il consenso Seam 1995 AA.VV. Perch ha vinto il centrodestra Il Mulino 2004 CORRADO STAJANO Promemoria Garzanti 1997 ELIO VELTRI, MARCO TRAVAGLIO Lodore dei soldi Editori Riuniti 2000 FEDERICO ORLANDO Il sabato andavamo ad Arcore Larus 1995 GIAN ANTONIO STELLA Trib Mondadori 2001
OI aggiunge parole che segnano il suo passaggio del Rubicone, da novello Cesare televisivo ormai avviato alla conquista del potere politico: Se le forze moderate non si unissero, allora dovrei assumermi le mie responsabilit. Non potrei non intervenire direttamente. Non potrei lasciare andare il Paese su una strada sbagliata senza far nulla. Sarei costretto a mettere in campo la fiducia che molta gente ha in me . E infine, rivelando uno dei punti di forza della propria genesi politica, il vittimismo, con una smorfia di sofferenza conclude: Se nulla di nuovo avverr, dovr bere questo amaro calice!. Mentre annuncia che il dado tratto, il Cavaliere ha compiuto da poco i 57 anni. Non pi il trentenne smilzo degli inizi, capelli lunghi, baffetti aguzzi, afflitto da un faccino troppo giovane che, confesser, cercava dindurire con un cipiglio volitivo. Ma ha ancora un fisico asciutto, assai meno inquartato di quello doggi. In pi, la maturit e il successo gli hanno accentuato il piglio, la parlata, lapproccio deciso, il fiuto e la grande capacit di lavoro tipici del capitano dimpresa che si prepara a percorrere sino in fondo il suo itinerario esistenziale. Allinizio, il percorso ha un nome semplice: edilizia. Siamo a Milano, negli anni Sessanta. La metropoli sespande, le marcite e i prati, come quello di via Gluck che poi Celentano canter, sono il nuovo Far West, la terra promessa. Nel 1961, a 25 anni, il dottorino in legge Berlusconi Silvio fonda la prima societ, la Cantieri riuniti milanesi. Da quel momento, scopre il suo tappeto volante. E viaggia di successo in successo. Anno 1963: realizza il Centro Edilnord di Brugherio. Anno 1969: progetta Milano 2. Anno 1975: avvia Milano 3. Anno 1978: imposta il Girasole, citt commerciale. Alle sue spalle ci sono capitali oscuri e ombre impresentabili? Lo si dir pi volte. Ma nella Milano che genera ricchezze improvvise, che cosa volete che conti lorigine (e lodore) dei soldi! Fare dan per fare sempre nuovi dan: siamo a unaltra regola della genesi berlusconiana. Certo, ledilizia rende. Per questo lo capisce qualunque cumenda ambrosiano. Silvio va oltre. E intuisce una verit che sar la pietra angolare del suo impero futuro: la televisione lautentica miniera doro. Nel 1972 crea Telemilano, una tv via cavo per i fortunati abitanti dellEden di Milano 2. Cinque anni dopo, questa la tv lombarda che d filo da torcere al dinosauro Rai. Un diluvio di film in esclusiva. Programma sportivo del Gianni Rivera, Telequiz di Mike Bongiorno. Silvio cinveste miliardi. E nel 1979 la ribattezza con una sigla magica: Canale 5. Lho chiamata cos spiegher, perch speravamo di occupare il quinto posto dopo le tre reti Rai e Telemontecarlo. Siamo stati un tantino pi fortunati. Ma questa fortuna sarebbe da nulla senza la pubblicit. Sono gli spot a moltiplicare i miliardi investiti. Un bingo colossale per tutti. Poich la tv privata zeppa di spot, garantisce Silvio, dar una grossa spinta al sistema produttivo. Chi oggi vende un bicchiere, con la tv
Qui sopra, la cerimonia durante la quale Silvio Berlusconi viene nominato, nellottobre del 1977, Cavaliere del Lavoro
Fu a Casalecchio di Reno, vicino Bologna, che il tycoon milanese diede il suo assalto
ne potr vendere cinque. Dunque ci sar pi lavoro. E tutta leconomia nazionale ne verr tonificata . Ecco il mago Mandrake che incontro per la prima e unica volta proprio in quel tempo. E il 21 novembre 1977. Un luned di neve per Milano. Prima nevischio, poi neve a fiocchi. E allimprovviso banchi di nebbia, bucati a stento dai fanali dei tram. La chiesa di Santa Maria delle Grazie circondata dai carabinieri dellantiterrorismo. A difesa di Amintore Fanfani, che alle 19 in punto ricorder Giorgio La Pira, parlando anche del Pci , come ci avverte Giampaolo Cresci, il butirroso addetto stampa del Professore. Chiedo a Cresci di farmi vedere subito Fanfani: lora tarda e a Repubblica c il problema di non perdere i treni. Cresci recalcitra, strillando: Il Professore ti ricever dopo. Adesso ha una visita importante! . Il visitatore sbarca da una berlina coperta di neve. E lui o non lui? Ma si che lui!, il Berlusca. Azzimato, cerimonioso, per anche straripante grinta pronto allassalto e alla replica. Ne faccio subito le spese. E per una colpa grave: laver parlato del Cavaliere in un libro appena stampato, Comprati e venduti, come acquirente del 12 per cento del Giornale nuovo di Indro Montanelli, uscito nel giugno 1974 e bisognoso di nuovi azionisti. Una citazione che Sua Emittenza
non ha per niente apprezzato, poich gli davo del neo-palazzinaro. Cresci costretto a presentarmi, dal momento che blocco lentrata in chiesa. E Silvio mi spara a raffica: A pagina 311 lei sbaglia! Il palazzinaro soltanto uno che approfitta della fame di case. Noi siamo tuttaltra cosa. Noi costruiamo quartieri modello, dove trionfa lecologia e la gente vive nel verde!. Subito dopo, sinfila svelto in sacrestia, verso lincontro con il Professore. Nessuno scriver dellirruzione berlusconiana alle Grazie. E nessuno strologher sul perch. Il Cavaliere, allora, non era il gigante di oggi. E quella visita lampo, pur segnata da una bramosa intensit, non faceva notizia. Forse Silvio voleva essere benedetto, politicamente sintende. O cercava un riconoscimento altolocato, chiss. Qualcosa comincer a intuire due anni e mezzo dopo. Quando viene svelata la lista della P2 di Licio Gelli. Si scopre che Cresci un antemarcia di quella loggia. Venerava il Venerabile. Lo chiama nientemeno che Mozart. Fa il reclutatore di allievi muratori. E conta pi di quanto non sembrasse. E Giampaolino ad affiliare Silvio? Sembra di no. Il Cavaliere entra in loggia poco dopo quellincontro alle Grazie, nei primi mesi del 1978. Ma a presentarlo non il pesce-pilota di Fanfani, bens Roberto Gervaso. Poi
si scriveranno migliaia di righe su quellappartenenza. E sui vantaggi bancari che Silvio ne avrebbe ricavato. Lui, per, far sempre orecchie da mercante: Entrando nella P2 pensavo al Risorgimento. Mai chiesto favori e mai ottenuti. In America mi sono iscritto anche allAssociazione per la difesa dellalce selvatico. Cosa volete che mimporti della massoneria? . Comunque, tutto fa brodo: recita cos un altro canone berlusconiano. Anche Gelli, se serve. Ma gli amici che contano li puoi trovare soltanto ai piani alti del partitismo. Sono loro
ACHILLE OCCHETTO
Credo che si tratti di un gravissimo errore Per favore, se flirtate con Fini, almeno abbiate il pudore di non dirvi liberal- democratici
24 novembre 1994
Berlusconi gi in politica con le sue tv, ieri al servizio di Craxi, oggi di Fini.Meglio che ne esca. Si dedichi allo sport, lunico settore in cui riesce bene
24 novembre 1993
che possono aiutarti a difendere e a ingrassare la tua tv dalle uova doro. Su questa strada Silvio trova Bettino Craxi. Un patrono decisivo, tanto da poter dire come nello spot di un vermut: no Craxi? no Berlusca! Fioriscono leggende. Bettino il protettore o il socio occulto di Silvio? Di certo, il Cavaliere lo ama. Per lui, Craxi la politica nuova, tutto il contrario dei capi storici della Dc che hanno il culo per terra e ingombrano la porta . Il leader del Psi lo ricambia, vestendo anche i panni del cacciatore di teste che ti offre un lavoro. Lo fa con me, nel settembre 1983. Mi convoca a Palazzo Chigi, dove siede da un mese. E mi dice: Berlusconi ti vuole. Vai a lavorare alla sua tv o al Giornale di Montanelli. Al mio rifiuto, mi guata come se fossi pazzo. In quel tempo, Silvio sta allargando limpero. Ha gi Canale 5, con quello slogan ossessionante: Torna a casa in tutta fretta/c il Biscione che ti aspetta!. Nel 1982 la grande biscia si mangia Italia 1, comprata da Edilio Rusconi. E nel 1984 la volta di Rete 4, ceduta dalla Mondadori che non sa gestirla. Adesso il Cavaliere pronto ad andare allassalto della Rai. Con unenergia che sorprende chi non ricorda quanto Silvio ha detto di s: Vorrei essere paragonato a un cane bulldog. Un giorno un bulldog si attacc alla gola di un toro. E non moll la presa finch il toro non cadde a terra dissanguato. Allassalto concorre una squadra di vip dellinformazione, che Silvio battezza subito La Nazionale dei giornalisti. Lui li arruola perch ha compreso unaltra verit. Montanelli glie la spiega cos: Se fai solo una televisione di tette e di culi, cosa vuoi che glie ne freghi al potere politico delle tue tette e dei tuoi culi?. S, bisogna fare politica. Tv pi spot pi politica: ecco la formula bombastica! I campioni di Silvio cominciano a giocare nella stagione 1983-1984. Ma il padrone non contento di loro. Mostrano affanno. Bravi nella carta stampata, lo sono di meno davanti alla telecamera. Risultano an-
DIARIO
LA REPUBBLICA 41
ELLEKAPPA
1982-1985 Nel 1982 acquista per 32 miliardi Italia1 da Edilio Rusconi. Nell84 Rete4 dalla Mondadori per 135 miliardi. Nel 1985 un decreto del governo Craxi permette alle tre reti di trasmettere su scala nazionale.
1989-1991 Nel 1989 scoppia la battaglia per la Mondadori. Dopo una serie di contestate sentenze giudiziarie, nel 1991 la divisione. A Berlusconi va la Mondadori, a Carlo De Benedetti il gruppo Espresso-Repubblica
1993-94 Nel novembre del 93 lappoggio a Fini per le elezioni comunali a Roma. Dopo smentite e indiscrezioni, allinizio del 94, la nascita di Forza Italia e la discesa in campo.
BUCCHI
SILVIO BERLUSCONI, 23 NOVEMBRE 1993
ALTAN
che lontani dal tipo fisico che Silvio vorrebbe per il suo futuro telegiornale: Il mio giornalista ideale un misto tra Franco Nero e Alain Delon. Ma il credito che, comunque, arriva al Biscione alto: ecco la vera tv libera, dove gli spiriti liberi enunciano liberamente le loro opinioni. Non la pensa cos la Gestapo dei pretori, allopera in tre citt, Torino, Roma e Pescara. Il 16 ottobre 1984 fanno oscurare le emittenti Fininvest. Craxi provvede subito a riaccenderle con un decreto. E quando in novembre il decreto respinto dalla Camera che lo giudica incostituzionale, il 6 dicembre Bettino ne ripresenta un altro il Berlusconi-bis, quello decisivo. Un anno e mezzo dopo, il 28 aprile 1986, c un nuovo regalo del governo Craxi per Silvio: anche i network privati potranno trasmettere in diretta sullintero territorio nazionale. E trasmettere tutto, anche i telegiornali. Ma la legge non c. Ci vorr molto tempo per scriverla, approvarla e promulgarla, anche perch il secondo governo Craxi cade nel marzo 1987. Il primo, vero tg della Fininve-
s t andr in onda soltanto il 15 gennaio 1991, allinizio della guerra del Golfo. Rete: Italia 1. Nome: Studio aperto. Direttore: Emilio Fede. La macchina bellica di Silvio quasi a punto. La politica comincia a provare strizza per questo alieno, dallarsenale mediatico sempre pi potente. E anche sempre pi ricco, un ricco sfondato. Nellestate 1988, la Fininvest il terzo gruppo privato italiano dopo la Fiat e la Ferruzzi-Montedison. Anche Craxi comincia a farsi delle domande. Il 31 maggio di
quellanno, in via del Corso, alla fine di unintervista, Bettino mi dice: Voi di Repubblica state sbagliando tutto sul conto di Berlusconi. A cominciare dal fatto che lo dipingete come un socialista. Silvio non socialista. E soltanto un mio vecchio amico. Poi, amico... S, oggi mio amico. Ma domani? Domani, magari, arriva suo figlio e si mette al servizio della Dc . Ma il patto dacciaio tra Silvio e Bettino regge e regger. Siamo nel 1989, al penultimo stadio della genesi del Berlusconi politico. Si compie sulla spinta di unaltra idea-forza nel campo dei media: prendersi tutto il piatto pi ricco, liquidando il concorrente pi agguerrito. Nel mirino c il gruppo Espresso-Repubblica. Quel che sta per accadere me lo spiega, nel maggio 1989, Franco Evangelisti, luomo-ombra di Andreotti: Adesso che vi siete concentrati nella Grande Mondadori del vostro De Benedetti, sarete pi fastidiosi di prima. Ormai formate una squadra pericolosa. Craxi ve lha giurata. E Giulio e Forlani vi faranno pagare lappoggio a Ciriaco De Mita. Non vi lasceranno campare. Ricordati che, dentro Segrate, Bettino ha un agente dormiente: Berlusconi. E prima o poi lo far partire allattacco . Perch dormiente? Perch Sua Emittenza anche unazionista della Mondadori, per non decisivo e del tutto tranquillo. Ma la profezia di
Evangelisti si avvera subito. Sempre nel maggio 1989, De Mita, gi dimissionato da segretario della Dc, perde anche Palazzo Chigi. In estate, Craxi passa allattacco. Il 27 giugno dice: C in Italia un gruppo editoriale che conduce contro la mia persona e il nostro partito una campagna dodio che, per continuit, intensit e scientificit, non ha precedenti in tutta la storia della democrazia repubblicana . Undici giorni dopo, lAvanti! identifica il nemico con una sigla: il Ptr, il Partito trasversale di Repubblica. Siamo ai materassi contro Eugenio Scalfari e la sua banda di odiatori. Il 26 luglio, Andreotti torna a guidare il proprio sesto governo. E anche Berlusconi scende in trincea: I giornali del gruppo Mondadori non tengono vergogna. E mi attaccano per farmi uscire dal gruppo di cui sono socio. Ma io non me ne andr , garantisce. E spiega di sperare in un ribaltone delle famiglie Formenton e Mondadori: Alleandosi con me, seguiteranno a esistere e a contare. Il 23 settembre, davanti ai giovani industriali riuniti a Capri, Andreotti a lanciare lanatema: Le concentrazioni informative mettono a rischio la democrazia e il suffragio universale. In ottobre il tiro viene diretto su Carlo De Benedetti. Sull Avanti! Ugo Intini lo bolla come il pi filocomunista del mondo occidentale .
Qui sopra, il 23 novembre 1993 a Casalecchio di Reno Berlusconi annuncia il suo appoggio a Fini. In alto, due vignette del 1993
GIANFRANCO FINI
GIANNI LETTA
Mi auguro che Berlusconi non voglia fondare un proprio partito e continui invece a fare bene il suo mestiere di imprenditore
24 novembre 1993
Preferirei non approfondire largomento. Non vorrei essere antipatico nei confronti del mio presidente
Dicembre 1993
Lattacco inizia il 1 dicembre 1989, quando Leonardo Mondadori e i Formenton passano con Berlusconi. Per pi di un anno guerra a tutto campo. E guerra sporca, gonfia di voci su magistrati che si sarebbero fatti comprare da Berlusconi. Lesito del conflitto lo apprendiamo la mattina di gioved 24 gennaio 1991. Grazie a una telefonata di Sua Emittenza a Scalfari. Ma come? Non sai la notizia? Ho vinto io! grida un Cavaliere fuori di s dalla gioia. La propaganda berlusconista comincia a spiegare subito che il Trionfo delle Due Famiglie. Da sublime bugiardo, e secondo la regola di dire il falso di crederci, Silvio giura che lui far soltanto langelo custode dei Mondadori, un vigile con le ali. Poi Andreotti impone la spartizione, sottraendo Repubblica allimpero del Cavaliere. E a sentire Silvio, anche Craxi con chi teme la superpotenza Fininvest: Quando acquisimmo la Mondadori, Bettino mi disse a muso duro: non crederai mica di poter tenere sia Canale 5 che Repubblica, vero? . Passa un anno e comincia a soffiare il ciclone di Mani Pulite. In un amen, crolla met del sistema partitico, la Dc e il Psi. Si completa qui la mutazione di Silvio. Ed lecita una domanda: senza Tangentopoli ci sarebbe stato il Berlusconi trionfante del 1994 e del 2001? Forse no. In realt, dentro quel deserto di macerie, lui a scoprire la strategia pi efficace per difendere se stesso e il proprio impero: non chiudersi in difesa, bens andare allassalto. Ossia farsi tutto politico, offrirsi come nuovo leader a milioni di orfani del Biancofiore e del Garofano, garantendogli un nuovo scudo, Forza Italia. Berlusconi in seguito dir: Il mio miracolo non tanto quello di aver messo in piedi unalleanza, ma di aver messo insieme un elettorato . E un blitz studiato con cura, passo dopo passo, almeno sino dallestate 1993. E che la sinistra sottovaluta. In quei mesi, anche dopo tanti nostri allarmi, mi capita dincontrare dirigenti Ds che sogghignano beffardi: E tutta una guerra fra lobby editoriali . Poi arriva il pomeriggio di Casalecchio di Reno. Fini ringrazia per lo sdoganamento. Ma ha un riflesso da vecchio politico. Balbetta, illuso: Mi auguro che Berlusconi continui a fare il suo mestiere, tanto pi che lo fa bene. E qualche giorno dopo, il 3 dicembre 1993, alla vigilia del ballottaggio a Roma, annuncia che il Msi cambier nome e simbolo, tramutandosi in Alleanza nazionale. Domenica 5 dicembre, Fini perde il confronto con Rutelli. Non far il sindaco di Roma e, per di pi, verr retrocesso a secondo nel nuovo centro-destra, alle spalle del capo di Forza Italia. In quei mesi Berlusconi come un giocatore che alla roulette punti sul nero tutto quello che ha. Gioca e vince, battendo la gioiosa macchina da guerra, capeggiata da Achille Occhetto. La genesi conclusa. Il gioved 28 aprile 1994, Oscar Luigi Scalfaro incarica Silvio di fare il nuovo governo. E la Fininvest, con relativo conflitto dinteressi? Tre giuristi studieranno il problema, garantisce Berlusconi, sfrontato e giulivo, al truppone dei giornalisti saliti al Colle. Forse i tre sono l che studiano ancora.
I LIBRI
ALESSANDRO AMADORI Mi consenta Libri Scheiwiller 2002 GIORGIO BOCCA Piccolo Cesare Feltrinelli 2002 ROBERTO PETRINI Il grande bluff Laterza 2002 GIOVANNI RUGGERI, MARIO GUARINO Berlusconi, Inchiesta sul signor Tv Kaos 1994 EMANUELA POLI Forza Italia, strutture leadership e radicamento territoriale il Mulino 2001 CORRIAS, GRAMELLINI E MALTESE Colpo Grosso Baldini&Castoldi 1994 MICHELE PROSPERO Lo stato in appalto. Berlusconi e la privatizzazione del politico Manni Editore 2003 ALESSANDRO CORBI, PIETRO CRISCUOLI Berlusconate Nutrimenti 2003 FRANCO CORDER0 Le strane regole del signor B. Garzanti 2003 GIAMPAOLO PANSA Lintrigo Sperling & Kupfer 1990
Tra Fini e Rutelli, se fossi a Roma il 5 dicembre voterei certamente per Fini. E un esponente politico che rappresenta bene i valori del blocco moderato nei quali credo: il libero mercato, la libera iniziativa, la libert di impresa, insomma tutto ci che va sotto il nome di liberismo. Come imprenditore, oggi vedo questi valori minacciati
9 770390 107009
ALVOHXEBbahaajA CHDFDPDQDG
31122
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A B
Colpiti due hotel a Bagdad, razzi puntati anche sulla nostra ambasciata. Oggi sinagoghe aperte a tutti
DIARIO
ItaliaeUsa,massimaallerta
Da Washington allarme mondiale. LUcigos teme attacchi kamikaze
REPORTAGE ALTAN LE IDEE
Il cordoglio e il consenso
EDMONDO BERSELLI
N ECCEZIONALE cortocircuito mediatico, innescato dal trauma della strage di Nassiriya, ha immesso sulla scena pubblica lItalia che si raccoglie unita nel cordoglio per i carabinieri, i soldati, i civili uccisi in Iraq. Londata di emozione stata fortissima, e diffusa in tutto il paese. Ha trovato il suo acme nella ritualit di massa della cerimonia allAltare della patria. Ha coinvolto le istituzioni, le autorit e il popolo. E ha posto un problema, o diversi problemi. Chiediamocelo: esiste davvero una societ, forse una nazione, che si unisce nel dolore? SEGUE A PAGINA 17
Se il Paese in guerra
FRANCESCO MERLO
COME una sofferenza lenta, una vischiosit. Non vorremmo crederci nonostante levidenza, e tuttavia sentiamo che, tragedia dopo tragedia, lidea della guerra sta cambiando lItalia, il nostro modo di pensare, il rapporto con la giustizia ed il diritto. E gi si capisce che sar una trasformazione allitaliana, per piccoli spostamenti, accorgimenti e retrodatazioni, un po come il fascismo che trasmigr nellantifascismo, o la Dc che si riconvertita in entrambi i poli, Casa delle libert e Ulivo. Allo stesso modo lidea della guerra sta gi mutando le cose dItalia senza grandi strappi, ma con molte nevrosi. SEGUE A PAGINA 21
LA SPIRALE Il pm Boccassini rinuncia alla replica, giudici in camera di consiglio. Chiesti 11 anni per lex ministro DEL TERRORE
GILLES KEPEL
INCREDIBILE sequenza dattentati che ha colpito il Medio Oriente nelle ultime due settimane, in Arabia Saudita, in Iraq e in Turchia, prendendo di mira al tempo stesso gli americani e i loro alleati occidentali, gli ebrei e le popolazioni della regione musulmani inclusi col pretesto dattaccarne i leader, pone una serie di interrogativi cruciali sulla politica americana e la natura degli obiettivi del terrorismo. La strategia americana di guerra al terrorismo dopo gli attentati dell11 settembre si poneva due scopi: punire i terroristi, i loro protettori e i loro finanziatori, e adattare lordine mondiale alla nuova realt dellunipolarit, propagando il modello democratico Usa e garantendosi fedelt in tutto il pianeta. SEGUE A PAGINA 17
DE GENNARO A PAGINA 31
L MEGA-mercato sempre l, a Casalecchio di Reno, 34mila abitanti, alle porte di Bologna. Sorge ancora su una strada che sembra scelta dal destino per far presagire una storia a met fra lo spettacolo e la tragedia: via Marilyn Monroe. Soltanto il nome del complesso in parte cambiato. Dieci anni fa si chiamava Euromercato Shopville Gran Reno. Oggi uno dei centri Carrefour. Ma la struttura rimasta la stessa: due piani, un supermercato e una galleria commerciale, grandi parcheggi, un insieme quasi monumentale per vendere, vendere, vendere. Lunico dettaglio che manca una targa che rammenta un evento cruciale per lItalia doggi. al Gran Reno, infatti, che comincia lavventura politica di Silvio Berlusconi. qui che il 23 novembre 1993, il Cavaliere annuncia la discesa in campo. Unoccasione preparata o casuale? Tutto fa pensare a una precisa scelta dei tempi. Due giorni prima, a Roma s votato per il sindaco. Gianfranco Fini, leader del Msi, ha raccolto 619mila voti, il 35,8 per cento, un record per il suo partito. Ma laltro candidato, Francesco Rutelli, lha superato: 684mila voti, il 39,6 per cento. Dunque sandr al ballottaggio. Quel marted, Berlusconi a Casalecchio di Reno per inaugurare il mega-mercato, roba sua. Cerimonia dapertura, poi conferenza stampa. Davanti alle telecamere dei tre tg Fininvest, il Cavaliere sdogana Fini, come poi si dir assegnando a quel verbo un significato nuovo, di uscita dal recinto fascista. Nel replicare a una cronista, dice: Se abitassi a Roma, al ballottaggio voterei per Fini, perch rappresenta bene i valori del blocco moderato nei quali io credo: il libero mercato, la libera iniziativa, la libert dimpresa, in una parola il liberismo. SEGUE A PAGINA 40 AJELLO e CORDERO ALLE PAGINE 39, 40 e 41
CON REPUBBLICA
Paolo Conte
Parole e canzoni
Libro+video
Un video inedito e un libro con le canzoni e le parole del Conte pi intimo che racconta la propria inconfondibile arte musicale.
A cura di Vincenzo Mollica Introduzione di Andrea Camilleri Con una nota di Nicola Piovani Einaudi Stile libero/Video. Cofanetto indivisibile, 20,00
Einaudi