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Cultura Giapponese Cairati Elisa

- A proposito della lingua giapponese Le origini

Il Giapponese in origine si presenta essenzialmente come lingua orale, di ceppo altaico. Non esisteva un sistema di scrittura, ma solo alcuni sistemi di segni utilizzati soprattutto per le esigenze di calcolo, quindi in ambiti prevalentemente commerciali. Il Giappone del V secolo a.C., periodo a cui risalgono le prime testimonianze di sistemi di scrittura, infatti un paese che fonda la propria economia e la propria struttura sociale sull agricoltura, praticata nei territori pi! fertili e pianeggianti, quindi soprattutto nella zona centrale. "a popolazione presente sul territorio non era molto numerosa e si concentrava nelle aree coltivate, organizzandosi in grandi clan familiari. Il contatto con la Cina: economia e religione

Nel #$$ a.C.si assiste ad un cambio dell economia giapponese. Con lo sviluppo delle imbarcazioni e dei metodi di navigazione si intensificano i rapporti commerciali con la Corea e soprattutto con la Cina. %roprio dalla Cina viene importato il sistema dell irrigazione e tecniche agricole molto sviluppate. Con l importazione dell irrigazione dal IV al III secolo a.C. si sviluppa la coltura del riso. Il cambiamento economico spinge per l utilizzo di sistemi di scrittura commerciali pi! evoluti, per poter calcolare le quantit& immagazzinate e vendute e per stabilire i pagamenti. 'alla Cina arriva anche la religione buddista, elemento fondante della civilt& cinese soprattutto a livello politico, considerato uno strumento di potere. "a religione autoctona del Giappone lo shintoismo, religione con cerimoniali simbolici molto forti, legata alla relazione con la natura e al culto degli avi. Il buddismo invece si basa su di una solida struttura sociale, supportata da istituzioni politiche. (fficialmente il buddismo viene introdotto nel ))* d.C., ma il contatto con la popolazione antecedente tale data, e ha la funzione di rafforzare le istituzioni gi& esistenti, accentrando il predominio dei clan familiari pi! potenti. +orge la necessit& di avere una lingua scritta per poter giustificare e diffondere l ascesa di potere dei clan, per poter narrare leggende e gesta eroiche. , questo scopo viene adottata la lingua dei testi buddisti, ovvero il cinese antico. I letterati giapponesi e i membri della burocrazia studiano la lingua cinese per poter apprendere tecniche nuove da un paese progredito come la Cina. %er un determinato periodo di tempo il cinese antico fu considerata la lingua della cultura per eccellenza, e veniva utilizzata nei documenti ufficiali. %arallelamente all utilizzo del cinese antico, i giapponesi adottarono gli ideogrammi cinesi -i .an/i 0 sovrapponendo ad essi la lingua orale gi& esistente, dotata quindi di suoni e sintassi peculiare. Con il tempo i caratteri cinesi sono stati modificati attraverso una semplificazione dei tratti, e l introduzione progressiva di caratteri nuovi.

Kanji e alfabeti autoctoni Il Giapponese oltre ai .an/i, ideogrammi che indicano soprattutto sostantivi di senso compiuto, sviluppa anche due alfabeti sillabici di )$ caratteri, lo hiragana e il .ata.ana "o hiragana - 0 deriva dalla semplificazione di caratteri cinesi e dall adattamento alla sintassi e alle sonorit& della lingua giapponese avvenuto tra l VIII e il I1 secolo d.C.. Il prototipo dell alfabeto hiragana il furigana, sistema di segni utilizzato ed ideato dalle dame di corte, che non studiavano il cinese ma erano addestrate agli esercizi di calligrafia, e necessitavano quindi di un mezzo di scrittura semplice derivato dalla stilizzazione dei .an/i e caratterizzato dalla tipica forma corsiva dei segni. Con il tempo l uso dei caratteri si stabilizz2 e si arriv2 alla definizione dell alfabeto hiragana, affermandosi nel Giappone dell 1I secolo d.C. come lingua letteraria e poetica. Gran parte della letteratura classica giapponese infatti scritta in hiragana. 3ggi gli hiragana sono usati per scrivere le desinenze logiche degli ideogrammi, le particelle e le strutture verbali. Il katakana- 0 %i! o meno contemporaneamente all hiragana si svilupp2 in Giappone un4altra forma di scrittura fonetica chiamata .ata.ana, che era usata dagli studiosi di cinese, soprattutto dai monaci, per annotare la pronuncia accanto ai caratteri dei testi che leggevano -non erano quindi utilizzati per scrivere testi completi0. ,nche in questo caso la forma dei caratteri deriva da ideogrammi cinesi semplificati ma, poich5 i .ata.ana furono sviluppati indipendentemente in un ambiente differente, i caratteri presi a modello non sono necessariamente gli stessi usati per gli hiragana. Inoltre a causa delle particolari esigenze da cui sono nati, specialmente per la necessit& di essere scritti in piccolo in poco spazio, essi non derivano dalla forma corsiva dei caratteri, ma sono ottenuti separando una parte della forma retta. Nell4uso attuale i katakana vengono utilizzati per scrivere le parole di origine straniera, escludendo naturalmente quelle derivate dal cinese che, come abbiamo detto, vengono scritte in .an/i, con l obiettivo di riprodurre la pronuncia straniera, includendo nuovi segni per i suoni non compresi nella lingua giapponese +i tratta soprattutto di vocaboli occidentali, assimilati attraverso il contatto interculturale, in cui vi una predominanza di termini inglesi o americani, entrati nell uso durante il periodo di occupazione del Giappone. Il .ata.ana inoltre utilizzato per rappresentare suoni, esclamazioni, termini onomatopeici o comunque quando si voglia dare risalto all4aspetto sonoro o fonico della parola -ad esempio sono molto usati nei fumetti per scrivere gli equivalenti dei bang, splash, ecc. dei fumetti occidentali0. HIRAGANA ! " # $ ) * + 0 1 2 3 4

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