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Centro Studi C.N.I.

- 20 settembre 2013

INDICE RASSEGNA STAMPA


Centro Studi C.N.I. - 20 settembre 2013

CENTRO STUDI CNI


Ilsole24ore.Com 18/09/13 Nel secondo trimestre 2013 il business dell'ingegneria si fermato a 90 milioni di euro (-52%) Giuseppe Latour 1

BANDI DI PROGETTAZIONE
Italia Oggi 20/09/13 P. 30 Appalti fuori dal caos Benedetta Pacelli 2

MEDIAZIONE
Corriere Della Sera Sole 24 Ore 20/09/13 P. 43 20/09/13 P. 35 Torna la mediazione, udienza gratis Ma l'avvocato sar obbligatorio La mediazione prova a ripartire Isidoro Trovato Giovanni Negri 3 5

DESTINAZIONE ITALIA
Sole 24 Ore 20/09/13 P. 11 Privatizzazioni, prime mosse Laura Serafini 7

INFRASTRUTTURE
Sole 24 Ore 20/09/13 P. 6 Lupi: le risorse per le reti Ten fuori dal patto di stabilit Mauro Salerno 8

SEMPLIFICAZIONI
Sole 24 Ore 20/09/13 P. 34 Le imprese: appalti senza solidariet fiscali 9

SICUREZZA SUL LAVORO


Sole 24 Ore 20/09/13 P. 34 Doppia procedura per la valutazione dei rischi in azienda Luigi Caiazza 10

BONUS ENERGETICO
Italia Oggi 20/09/13 P. 27 Rendere definitivo e onnicomprensivo il bonus energia Beatrice Migliorini 11

REGISTRO DEI REVISORI


Sole 24 Ore 20/09/13 P. 31 Registro dei revisori senza accessi automatici Giorgio Costa 12

PSICOLOGI
Italia Oggi 20/09/13 P. 30 Psicologi per 625 euro al mese 13

Indice Rassegna Stampa

Pagina I

Nel secondo trimestre 2013 il business dell'ingegneria si e fermato e90 milioni di euro (-52%)
La rilevazione stata fatta dal centro studi degli ingegneri . L'allarme del Cni: il 2013 rischia di essere l'anno pi nero dall ' inizio della crisi lrr,rarti dei bandi per servizi di ingcc i,mezzati in un quanta emerge dall'analisi semestrale _m11e gare per l'_, i servizi di Ingegneria svolta dal Centro studi del ons;l fanale degli ingegneri. Il manitaraggia relativa al seconda estre del 2013 dice che ci si fermati a meno di 90 milioni di uro. r gativi emersi nei primi tre mesi dell'anno per quel che di per servizi di ingegneria trovano cr'r'ferma anche nei eL1Vi t,-'Iestre, si apre casi la nota del '"i iirn studi. Nel ara aprile e giugno 2 13 sr- stati pubblicati 846 bandi (can r:-: i 974 dello Aa ael 2012), ma il vera data n- va che i loro importi non sana arrivati neanche i ui euro, laddove nel secondo trirn ? tre del 2012 sfioravano 1172 milioni di euro.

pario stessa a 90 rnnii)

i l- 'afessionisti non finiscono qui. Il crollo pi consistente si infatti Ma Ili- 1 .ii er i li ?rvizi di `i.igegneria senza esecuzione che, come evidenziat 'al ril i Cn, s._.'io le u ii: lhe gar_ cl i liI,nri r -'e.ssionisti riesc o ad aggiudicarsi: gli importi d'asta per tale t',)clogia ( )ni di aura a fron` dei cirg T iiliani w I' :_no appena i 3 p del secand ti -`e delle arso anno. Con`lerz ic re che, pE i ne, sana iu citi ad bandi, i li' i professionisti, nelle divers 'icarsi solo il .a degli nporti (meno di 2 n r ncreto rischio che il 20 si li :.li tiro), c' riveler _ r la ) ` , ` come l'anno pi , i )era da quando ~s a la crisi. critico viene, ifine, dedicato alle carenze f, w della doc. im . i (< ione di M ara. i _levaziane, qu . il )0% dei bandi noci alcun + 'iiarimentc r iteria i i * )bene siano tornate i n i sere le t Trii '..rione dell'oro aorta a base d' tr. ad esse . Un ulteriore 6,9% sec ? i,E. venano menzionati altri riferimenti nr.iiw ivi..

PE 1.

salo il 12% circa dei bandi f rr det' imi del decreto 20712010, mentre nel

Un caa. - i -ta - -' 1 can il quale il governa sta lavorando al decreto parametri bis. i )te dis asa anche la norma che prevede l'indicazione nei bandi di gara del ribasso ma i iU consentito: succede solo nel 7,9% dei casi.

Centro Studi CNI

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Il Consiglio di stato ha dato il via libera al decreto. Stop ai ribassi dell'80%

Appalti fuori dal caos


Alla Corte dei conti il d
DI BENEDETTA PAGELLI are di appalto fuori dal caos. Si avvia al tramonto l'era in cui le stazioni appaltanti si

sut nuovi parametri


bile unico del procedimento) il compito di verificare, in fase di predisposizione degli atti di gara, che le vecchie tariffe ormai abrogate non sarebbero state superate, procedendo sempre e comunque, ad accertare per ogni singola ipotesi di affidamento il rispetto del calmiere imposto dalla legge n. 27/2012. Ma questo passaggio secondo l'ufficio legislativo del ministero della giustizia, avrebbe rappresentato una complicazione burocratica inutile e anche non opportuna sul versante della spesa. Piuttosto, secondo il parere del Consiglio di stato il ministero potrebbe eventualmente aggiungere una formula differente specificando che il rispetto del vincolo garantito dalla stazione appaltante, formula che dicono i giudici di Palazzo Spada sembra pi adeguatamente soddisfare le esigenze rappresentate nei pareri e contestualmente considera nel dovuto conto le precisazioni ministeriali per evitare di rendere particolarmente onerosa l'attivit amministrativa.

presentavano alle gare offrendo progettazione ed esecuzione delle opere a prezzi stracciati, con ribassi anche dell'80% rispetto al prezzo iniziale. Dopo il via libera del Consiglio di stato dei giorni scorsi, infatti, il decreto ministeriale che determina i corrispettivi a base di gare per gli affidamenti di contratti di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, sia avvia a saltare l'ultimo ostacolo: il visto di legittimit della Corte dei conti, alla cui attenzione attualmente.
Un regolamento dalla gestione complicata dopo un anno di rinvii, tra bocciature di organi controllo e fine anticipata della legislatura, ma comunque necessario per superare, come rileva il Consiglio di stato nel suo recente parere (n. 3626/13), la situazione di indeterminatezza venutasi a creare a seguito dell'elaborazione di tutta la disciplina in materia di tariffe professionali. Il punto di partenza. Il decreto liberalizzazioni (n. 1/12) aveva di fatto cancellato ogni riferimento tariffario, privando le stazioni appaltanti di regole per calcolare gli importi e per determinare, di conseguenza, le procedure per l'affidamento. Un'assenza di regole denunciata a gran voce dalle professioni tecniche che alimentava un'eccessiva discrezionalit delle stazioni appaltanti e poca trasparenza nelle gare d'appalto. Proprio questo un intervento del governo Monti, per dare avvio alla normalizzazione degli appalti, aveva inserito nel Decreto sviluppo un articolo che prevedeva un decreto interministeriale per la definizione e l'applicazione di parametri individuati per i corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi tecnici. Nel decreto sviluppo veniva specificato che il nuovo sistema di parametri tariffari non doveva determinare un importo a base di gara maggiore

a quello derivante dall'applicazione delle tariffe professionali vigenti (dm 4/04/2001), prima dell'entrata in vigore dello stesso decreto. Ma era stato proprio questo passaggio a determinare uno dei primi motivi di stop al provvedimento. Il complicato iter del provvedimento. Secondo il primo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e poi dell'Autorit di vigilanza sui contratti pubblici, infatti, gli onorari calcolati con quei parametri sarebbero potuti risultare pi alti di quelli determinati dalle vecchie tariffe professionali. Ma non solo, perch il Cslp aveva suggerito anche ai ministeri competenti (giustizia e infrastrutture) di precisare nel testo del regolamento che compete al responsabile del procedimento accertare che il corrispettivo da porre a base di gara non superi quello derivante dall'applicazione delle tariffe professionali vigenti prima dell'entrata in vigore del provvedimento. In sostanza secondo il Consiglio superiore la stazione appaltante dovrebbe affidare al R.up (Responsa-

Bandi di progettazione

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Nuova versione dopo il no della Consulta, escluse le cause per I`Rc auto

Torna la mediazione, udienza gratis Ma l'avvocato sar obbligatorio


Scatta la riforma. Per l'accordo al
Nuovo tentativo. Torna la mediazione. Reintrodotta dal decreto del fare, entra in vigore oggi la mediazione della giustizia civile. Come fu tra marzo 2011 e ottobre 2012, non si potr pi avviare un'azione civile senza prima aver tentato di risolvere la lite di fronte a un mediatore. E come allora, l'obbligo vale solo in alcune materie: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, responsabilit medica e sanitaria, diffamazione, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Le stesse di prima, ad eccezione della Rc auto. Tornano anche le sanzioni per chi non accetta l'invito a mediare senza giustificato motivo: il giudice pu trarre argomenti di prova contro chi non si presenta, e fargli pagare il doppio del contributo unificato, nel processo successivo. Il meccanismo di mediazione studiato e realizzato in Italia gi diventato un modello di riferimento e non solo nei Paesi ove la giustizia funziona male - osserva Giuseppe De Palo, presidente di Adr center, che assiste la Banca mondiale nella creazione del primo centro di mediazione in Afghanistan -. Lo dimostrano le reazioni immediate dell'Europarlamento, che parlano di esempio italiano anche per l'Europa. Insieme al meccanismo, studiato per uno smaltimento pi rapido delle controversie, tornano anche le polemiche tra mediatori e avvocati che non lo ritengono per niente uno strumento efficace e affidabile. Altra contestazione che arriva dal mondo dell'avvocatura che la mediazione gi stata giudicata anticostituzionale dalla Consulta. Solo l'obbligatoriet - spiega Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere - pu consentire nel nostro Paese quell'evoluzione culturale in grado di determinare lo sviluppo degli strumenti di giustizia alternativa, che tutti noi au-

massimo 9 0 gio '

spichiamo. Ma serve l'aiuto di avvocati e giudici.


Importante dunque, capire quali siano le novit di maggior rilievo di questa nuova mediazione. A cominciare proprio dal tema dell'obbligatoriet. In realt non pi obbligatorio, tecnicamente, svolgere un tentativo di conciliazione: i litiganti devono solo partecipare a un primo incontro con il mediatore, per verificare preliminarmente se ci sono le condizioni per una soluzione mediata. In caso positivo, la mediazione prosegue subito, o in un successivo incontro. In caso negativo, il mediatore rilascia imme-

di 125 euro per parte il costo della mediazione per una lite di valore inferiore a 5 mila euro
le cause pendenti, anche in appello. Uno strumento formidabile per aggredire, finalmente, quella sorta di debito pubblico della giustizia italiana, che supera i 5,4 milioni di processi civili pendenti. Insomma chi deve o vuole avviare una mediazione rivolge domanda a un organismo accreditato, nella citt dove andrebbe fatta la causa. L'organismo convoca entrambe le parti di fronte al mediatore entro 30 giorni per il primo incontro. A questo punto la procedura pu abortire, o proseguire. Nel secondo caso, restano altri 6o giorni per trovare un accordo, altrimenti il mediatore accerter il fallimento del tentativo. A quel punto, ciascuno pu rivolgersi al giudice. Sar la volta buona?

diatamente il verbale di mancato accordo, che consente alle parti di fare la causa in tribunale senza il rischio di sanzioni di alcun tipo. Altra novit, il primo incontro con il mediatore gratuito. Cos facendo, il legislatore conta che molte pi persone attiveranno la mediazione, e altrettante accetteranno il primo incontro: non rischiano nulla e hanno la speranza di risparmiarsi annidi battaglie giudiziarie. Per chi va oltre il primo incontro, i costi della mediazione restano gli stessi di prima. Per esempio: 125 euro per parte, per una lite di valore fino a 5000 giuro; 700 a testa, per liti di valore tra 5o e 250 mila. Stavolta, dettaglio non secondario, per le mediazioni obbligatorie necessaria la presenza degli avvocati. E per dubbio che la presenza dell'avvocato sia obbligatoria nelle mediazioni volontarie, a detta di diversi operatori. Cresce anche il potere del giudice nella nuova mediazione: se prima poteva spingersi a invitare le parti alla mediazione, oggi pu persino ordinarla. E se i litiganti non si attivano, il processo si ferma. L'ordine di tentare la mediazione, non ovviamente di trovare un accordo, riguarda tutte

Isidoro Trovato

Mediazione

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5, I

pruno incontro gratuito. EE egislatore conta sui fatto che rnolto_ pi persone attivei anno a mediazione

Perle mediazioni obbligatorie


neces saria la

presenza

,gli avvocati. E dubbio se sia obbligatoria per quelle volontarie

Dopo il prirno incontro con il meciiatore, se la procedura d3 nleClazlone non fallisce restano 60 giorni per trovare un accordo

Mediazione

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Giustiziai. Ritorna l'obbligo di provare la strada della conciliazione: test di quattro anni sul nuovo percorso

La mediazione prova a rip


Spazio alle controversie sanitarie - Escluse le liti sugli incidenti stradali
no non va vista come una riproposizione della legge bocciata alla Consulta come qualcuno sostiene ma come uno strumento di accesso alla giustizia. Rispetto alla precedente versione, le modifiche non sono poche e neppure irrilevanti. Giovanni Negri Ritorna in pista la conciliazione obbligatoria . Prima di potere agire in giudizio andr cio almeno fatto un tentativo stragiudiziale di accordo. Non in tutte le materie del contenzioso civile, ma solo in alcune. Tra queste il condominio, i diritti reali, le successioni, i contratti bancari e finanziari, la responsabilit in campo sanitario. La nuova versione, introdotta dal decreto del Fare per rimediare alla situazione di impasse venutasi a creare dopo che, poco meno di un anno fa, la Corte costituzionale avevabocciato sotto alcuni profili il precedente modello da pochi mesi in vigore, punta al rilancio di un istituto considerato dal ministero della Giustizia cruciale per affrontare i carichi di lavoro degliuffle giudiziari. E ieri, su questi punti, arrivato il consenso del vertice della magistratura. Il presidente della Corte di cassazione, Giorgio Santacroce, anche a proposito dell'ostilit diffusa nei confronti dell'istituito soprattutto tra gli avvocati, ha invitato a riflettere su quante spese ci sono ditro una causa da 30 euro. Quando mi dicono che una questione di principio rispondo che non si possono fare questioni di principio di questo tipo intasando la .giustizia. All'estero c ,guardano come marzam perch l le liti di condTmminio non arrivano in tribunale. E in termini pi tecnici, ha precisato che la nuova mediazione introdotta dal goverTraleprincipali c' lamodifica al perimetro delle materie interessate, con l'uscita delle controversie sul risarcimento danni da incidenti stradali (oggi gestite in larga parte le compagnie assicurative) e l'ampliamento della responsabilit dal campo "solo" medico a quello sanitario tout court.

Delimitati i confini, la nuova mediazione ha, per ora, un orizzonte di tempo ben preciso. ........................................................................... PROFESSIONISTI

Vincolo di assistenza legale per tutto il procedimento Agli avvocati


viene riconosciuto

di diritto il titolo di mediatore

O rgani di conciliazione
........................................................................... oGli organismi di conciliazione possono essere soggetti autonomi di diritto, sotto forma associativa o societaria, sia di natura pubblica sia privata. Per svolgere il ruolo assegnato dalla legge i diretti interessati devono aver avuto ilvia libera per l'iscrizione in un apposito registro tenuto presso il ministero della Giustizia e sottoposto alla vigilanza del Responsabile del registro

Questo modello infatti avr a disposizione 4 anni per una verifica pi compiuta in termini di efficacia, per accertare se, quanto emerso prima del verdetto della Consulta destinato a ripetersi ora. E cio: molti procedimenti interessati, pochi nei quali le parti si presentano e tra questi pochi una percentuale di successo discreta con il raggiungimento dell'accordo. Sempre intermini di durata, ma questa volta in termini di contenimento della lunghezza del procedimento di conciliazione, viene stabilito un limite massimo di 3 mesi. Nel tentativo di superare o, almeno, di aggirare l'avversione del mondo forense (senza peraltro grandi risultati stando alle dichiarazioni delle associazioni di categoria registrate in questi giorni) la conciliazione da oggi operativa ha introdotto l'obbligo di assistenza legale nel corso di tutto il procedimento e ha riconosciuto all'avvocato il "titolo" di mediatore di diritto; restano tuttavia fermi gli obblighi di formazione e aggiornamento per chi iscritto nell'elenco degli organismi di mediazione. Al verbale di intesa, se sottoscritto dai legali che ne attestano la legittimit e regolarit, poi attribuito il valore di titolo esecutivo. L'intervento taglia anche i costi e modifica la procedura, raf, forzando il primo incontro tra le parti, che a questo punto dovrebbero essere incoraggiate a partecipare. Gi nel primo appuntamento infatti, possibile la constatazione dell'impossibilit di raggiungere un accordo e quindi della sola possibilit della via giudiziaria. In caso di questo esito negativo allora nulla dovuto a titolo di compenso all'organismo di mediazione.
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Mediazione

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Come cambia l'istituto


Le principali modifiche alla procedura

Nuova formulazione della definizione di mediazione: minore rilevanza data alla proposta del mediatore

Durata massima della mediazione pari a tre mesi

Competenza dell'organismo di mediazione del luogo del giudice territorialmente competente per la controversia

.Nel "primo incontro" il mediatore deve chiarire funzione e modalit-di svolgimento della mediazione e raccogliere dalle parti e dai loro assistenti il consenso a iniziare la procedura

Aggiunte, tra le controversie che rientrano nell'ambito dell'obbligatoriet, quelle relative alla responsabilit sanitaria

L'accordo sottoscritto dagli avvocati che assistono tutte le parti immediatamente esecutivo

Periodo di sperimentazione dell'obbligatoriet di quattro anni Gli avvocato sono mediatori di';diritto, restando fermi gli obblighi di formazione e aggiornamento per gli avvocati iscritti nell'elenco degli organismi di mediazione

Obbligo per le parti di essere assistite da un legale

Mediazione

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In agenda la cessione di partecipazioni in Spa quotate e non: nel mirino Poste


Laura Serafini ROMA

Privatizzazioni, prime mosse


Il governo Letta si prepara a iniziare il percorso di privatizzazioni. I dettagli del piano complessivo che l'esecutivo assicura di voler perseguire non saranno noti prima del mese prossimo. Ma le prime mosse cominciano a prendere forma: nel pacchetto complessivo prevista la cessione di partecipazioni in societ quotate, operazioni che coinvolgono societ non quotate, e in particolare le Poste, dismissioni immobiliari e un primo - seppur limitato - affondo nell'ingessato mondo delle ex municipalizzate. Con Destinazione Italia inizia un percorso di privatizzazioni di cui si parler anche nella nota di aggiornamento del Def, ha spiegato ieri il premier Enrico Letta precisando che il piano riguarder cose che giusto privatizzare perch non sempre privato meglio del pubblico. Tra le operazioni che potrebbero partire con maggiore celerit c' il passaggio di un pacchetto di immobili dal Demanio al nuovo fondo Fiv della Cassa depositi e prestiti: il valore indicativo dell'in casso che via XX Settembre punterebbe a realizzare si aggira attorno al miliardo . Dettagli su quale sia la tipologia dei cespiti che siintendono trasferire per ora non ci sono, anche se si pu immaginare che debbano essere asset disponibili (le caserme in disuso?) e non sedi di uffici della pubblica amministrazione . Su questi asset, comunque, il negoziato tra le due controparti sarebbe molto serrato, soprattutto perch la Cdp non pu permettersi di acquistare edifici non facilmente valutabili a prezzi troppo elevati. Magli introiti maggiorisono attesi dalle operazioni sulle societ. I potenziali target tra le societ non sono molti le partecipazioni di peso rimaste sotto il controllo del ministero dell'Economia sono i14,3% di Eni (il restante 26% fa capo alla Cdp), il 31,2% di Enel, il 30,2% di Finmeccanica , il 14,1% di St Microelectronics per un valore complessivo di poco meno di 12 miliardi . La partita pi importante potrebbe riguardare l'Eni, perch l'Enel ( per quanto quella quota valga pi di 8 miliardi) sta combattendo una complessa partita con l'indebitamento (43 miliardi ) che, secondo ipianiannunciati dall'ad. Fulvio Conti, dovrebbe portare al rafforzamento finanziario e patrimoniale della societ a fine 204 La situazione finanziaria dell'Eni decisamente migliorata dopo la cessione di Snam alla Cdp e di Galp. L'ipotesi su cuipotrebbe lavorare il Governo riguarda lavendita di quel pacchetto (del valore di circa 2,5 miliardi ), che probabilmente potrebbe al contempo sbloccare anche la vendita da parte di Cdp di una porzione del 26% in suo possesso. E tutto questo potrebbe avvenire dopo l'introduzione nell'ordinamento italiano dei "Golden power ", la versione evoluta della golden shareche consente diproteggere da scalate non gradite settori strategici pur non mantenendone pi partecipazioni oltre i1 3o percento. C' poi il capitolo Poste, che in realt potrebbe essere il piatto pi ricco. Il recente debutto con successo della societ sul mercato dei b ond stato un test b en riuscito per una quotazione : sul mercato potrebbe finire i1 3o% dei capitale, con un incasso da 3-5 miliardi Solo il Bancoposta (i servizi finanziari ) vale 12 miliardi: vendere soltanto questo asset, come ipotizzato in passato , avrebbe senso facendo uno spin-off per portarlo sotto il Tesoro. Ma a quel punto il resto delle attivit del gruppo guidato da Massimo Sarmi faticherebbe a coprire le perdite del comparto recapiti. I nuovi business creati sotto la sua gestione (Poste Vita,PosteMobile e cos via) determinano oggi flussi di cassa tali da consentire la cessione sul mercato di tutta la holding garantendo un buon appeal verso gli investitori.
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Gotden share
..................... :................................. .................... e la golden share ( azione dorata ) uno strumento finanziario , utilizzato nelle privatizzazioni , introdotto in Italia dalla legge 474/1994. Tramite questo titolo , emesso dalla societ privata che intende acquistare l'azienda pubblica, sono riservati allo Stato alcuni poteri speciali di veto odi gradimento alfine di tutelare gli interessi pubblici in un dato settore. Tali poteri riguardano, per esempio, le decisioni relative a fusioni , trasformazioni, acquisizioni e ingresso di nuovi soci. La golden share ha normalmente una durata transitoria
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Destinazione Italia

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In arrivo da Bruxelles una lettera di chiarimento ad hoc

Lupi: le risorse per le reti Ten fuori dal patto di stabilit


Mauro Salerno ROMA

Grandi opere fuori dal patto di stabilit. Le spese sostenute dall'Italiaperfmanziare i cantieri delle reti infrastrutturali inserite nei corridoi Ue (le cosiddette reti Ten-T) non saranno contabilizzate ai fini del rispetto deiparametri imposti da Bruxelles. L'annuncio arrivato dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nell'incontro coni costruttori dell'Ance tenutosi ieri mattina a Roma. Arriver tra oggi e domani una lettera da Bruxelles - ha detto Lupi per chiarire che le risorse destinate alla realizzazione delle reti -Ten sono da considerare fuori dal patto di stabilit. L'annuncio conclude positivamente una storica battaglia condotta dal Governo in sede europeaper escludere dalla scure Ue sui bilanci il contributo ai progetti cofmanziati dall'Europa. Secondo le prime interpretazioni,la"deroga" contenuta nella lettera in arrivo da Bruxelles (con i dettagli operativi di un'apertura annunciata in un documento inviato dal commissario Olli Rehn ai ministri delle Finanze europei lo scorso luglio) agirebbe anche sulle spese sostenute nel 2013, determinando un impatto positivo sul mantenimento del rapporto deficitPil al di sotto del fatidico 3%. Si tratta di un'ottima notizia -ha aggiunto il ministro -anche perch in questo modo si libereranno risorse che potremmo utilizzare per finanziare anche piccoli cantieri. Il piano verr rilanciato nella prossima riunione dei ministri dei Trasporti eu-

ropei che si terr in occasione del Ten-T day in programma a Tallin (Estonia) il 16 ottobre. Secondo le prime stime governative si tratterebbe di una cifra non trascurabile, inclusa in un range compreso tra? e 15 miliardi di euro. Tale dunque da riportare sotto il tetto del3%un eventuale sforamento di uno o due decimi dipunto del rapporto deficit-Pil qualora venisse confermata l'applicazione al 2013. La

lettera di Rehn parla di un'applicazione apartire dal 2014, malascia ampi margini per un anticipo al2oi3 che noi cercheremo di sfruttare al massimo, ha aggiunto Lupi. Tra le opere che dovrebbero beneficiare dell'allentamento del rigore sui conti figurano i fondi per la linea ad altavelocit tra Torino e Lione, il tunnel del Brennero e il Terzo valico (che non ha ancora beneficiato dicofinanziamenti europei, ma potrebbe rientrare nella programmazione 2014- 2020). Il punto che ancoranon chiaro se a entrare nei calcoli siano solo le spese sostenute nel 2013 per queste opere (elemento che renderebbe difficile raggiungere l'obiettivo del Governo di svincolare risorse ingenti) o se l'elenco delle spese ammissibili sar allargato aunventaglio di cantieripi ampio, includendo opere girealizzate, come l'alta velocit ferroviaria fino a Napoli o grandi interventi stradali come la riqualificazione, tuttora in corso, della Salerno-Reggio Calabria.

In tema di grandi opere Lupi ha poi annunciato, che nella seduta del Cipe convocata per il 26 settembre dovrebbe arrivare l'ok all'utilizzo dei bonus fiscali (le cosiddette defiscalizzazioni) per lo sblocco delle prime due infrastrutture, Pedemontana piemontese e Orte-Mestre, darealizzare con iprivati. Positivo il riscontro dei costruttori. L'edilizia tornata centrale ha detto il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti -. Ci aspettiamo che questa rotta sia seguita con la legge di stabilit.
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Infrastrutture

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entoa Tl Ddlsemplificazione

Le imprese: appalti senza solidariet fiscal


Valutazione generale posi- portuno che il Parlamento intiva per il disegno di legge tervenisse per rafforzare le misemplificazione anche se so- sure in materia fiscale, abolenno auspicabili interventi per do innanzitutto la disciplina di rafforzarne e ampliarne la por- responsabilit solidale fiscale tata. Questo il giudizio espres- negli appalti e rivedendo quelso ieri dal vicepresidente di le in tema di salute e sicurezza Confindustria per le politiche sul lavoro, dove gli oneri a cariregionali e semplificazione Ga- co delle imprese sono gravosi. etano Maccaferri; nel corso di Per le aziende, infine, neun'audizione presso la com- cessario potenziare gli intermissione Affari costituzionali venti in tema di ambiente, beni del Senato sul disegno di legge culturali, paesaggio e contratti 958/S contenente misure di pubblici per creare un contesemplificazione per gli adem- sto pi favorevole all'attivit pimenti dei cittadini e le impre- di impresa e agli investimenti se e di riordino normativo. privati. Confindustria auspiL'associazione rileva che il ca anche un'accelerazione testo di iniziativa governativa dell'iter di approvazione del recepisce alcune delle istanze provvedimento che stato evidenziate da tempo dalle presentato in Senato il 23 luaziende, tra cui l'istituzfoie glio e ancora attende la prima del tutor d'impresa e l'adozio- approvazione. ne dell'agenda per la semplifiM.Pri. cazione. Tuttavia sarebbe op RIPROONZIONE RISERVATA

Semplificazioni

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5kkurezza, Nel disegno di legge europea 2013 bis

Doppia procedura per la valutazione dei rischi in azienda


Luigi Caiazza

Il disegno di legge europa 2013 bis incrementer gli oneri a carico dei datori di lavoro in quanto prevede la richiesta di ulteriore documentazione in materia di sicurezza, sia in caso di costituzione di nuova impresa, sia in occasione di modifiche al processo produttivo o all'organizzazione del lavoro. La disposizione in materia di lavoro e politica sociale, sottoposta a parere della Conferenza permanente Stato-Regioni, modifica gli articoli 28 e 29 del Dlgs 8i/2oo8 (Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) e introduce nuovi obblighi che peraltro non risultano di immediata interpretazione. Il comma 3-bis dell'articolo 28 del Testo unico vigente prevede che in caso di costituzione di nuova impresa, il datore dilavoro tenuto a effettuare immediatamente la valutazione dei rischi elaborando il relativo documento (Dvr) entro 9o giorni dalla data di inizio della propria attivit. Con la novit che si intende apportare a tale disposizione, viene aggiunto che anche in caso di costituzione di nuova impresa il datore di lavoro deve comunque dare immediata evidenza, attraverso idonea documentazione, degli adempimenti degli obblighi di cui al comma 2, lettere b), c), d), e) ed f) e di cui al comma 3. A tale documentazione accede, su richiesta, il rappresentante deilavoratoriperlasicurezza. Gli obblighi contenuti nel comma2, dallaletterab allaf sono gli stessi che devono essere oggetto di valutazione dei rischi ai fini della redazione del Dvr, il che porta alla conseguenza, salvo le necessarie precisazioni, che laidonea documentazione dovrebbe consistere in un'elencazione degli interventi che il datore di lavoro si accin-

ge a effettuare ai fini della valutazione dei rischi, che saranno oggetto del Dvr da redigere entro 9o giorni. In caso contrario, la nuova documentazione sar un duplicato del Dvr. Analoghe considerazioni vanno fatte per le modifiche previste all'articolo 29 comma 3, il quale gi prevedeva, entro 30 giorni, l'aggiornamento o la rielaborazione della valutazione dei rischi in occasione di significativemodifiche alprocesso produttivo o della organizzazione del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione dellatecnica, della prevenzione e prote-

LE CIRCOSTANZE

Gli obblighi dovrebbero scattare quando si costituisce una nuova impresa osi modifica
il processo produttivo ........................................................................ zione o a seguito di infortuni significativi o quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessit. Con la novit prevista dal disegno di legge comunitaria, anche per tale ipotesi il datore di lavoro deve dare immediata evidenza, attraverso idonea documentazione, sbnza che venga precisata la relazione che avr tale nuova documentazione con il Dvr oggetto di aggiornamento o rielaborazione. Da considerare, da ultimo, che la violazione all'articolo 28, comma 3-bis, secondo l'attuale formulazione, non autonomamente sanzionata, mentre non sarebbe sanzionabile il nuovo obbligo. sanzionabile, invece, la violazione all'articolo 29, comma 3, anche secondo lanuova formulazione, con l'ammenda da 2 a4mila euro.
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Sicurezza sul lavoro

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IN COMMISSIONE

Rendere definitivo e onnicomprensivo il bonus energia


DI BEATRICE MIGLIORINI Rendere stabile l'ecobonus e ampliare la platea dei casi in cui possibile usufruirne. In particolare , renderlo applicabile agli interventi di: riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, riqualificazione energetica di edifici interi, consolidamento antisismico degli edifici ricadenti in aree ad alta pericolosit sismica che per ragioni amministrative non sono rientrati nelle zone gi inserite all'interno della legge 90/2013, consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali . Questa la proposta che, attraverso la risoluzione 7-00090 , a firma del presidente della VIII commissione della camera , Ermete Realacci, le commissioni finanze e ambiente intendono presentare al governo al fine di ottenere un impegno in questo senso . A motivare la risoluzione , la cui discussione stata incardinata ieri in VI e VIII commissione e il cui voto finale atteso per la settimana prossima, due punti principali: l'indotto in termini lavorativi e finanziari strettamente legato all ' ecobonus e l'emergenza sismica presente in Italia . Per quel che riguarda l'aspetto occupazionale , spiega Realacci nella risoluzione , l'introduzione delle agevolazioni al 55 % prima e al 65 % poi, hanno creato in un anno e poco pi , 50 mila posti di lavoro, frutto di 1.400.000 interventi che hanno generato 17 miliardi di investimenti complessivi . Grave, invece, il rischio sismico. In Italia le aree ad alto rischio sismico sono il 40 % della superficie nazionale e, negli ultimi trent' anni ci sono stati pi di cinquanta terremoti.
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Bonus energetico

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Per la Ue niente equipollenza ai commercialisti

Registro dei revisori senza accessi automatici


Giorgio Costa

La Commissione europea boccia l'equipollenza tra dottore commercialista e revisore e apre la strada alla necessit di un esame integrativo abilitante uguale per tutti i professionisti (dottori commercialisti inclusi) che vogliano svolgere l'attivit di revisore legale dei conti. Una posizione fatta propria dall'ufficio legislativo del ministero della Giustizia italiano e, a sua volta, trasmessa anche al dicastero dell'Economia. Cos - in piena polemica sui malfunzionamento del Registro dei revisori a causa dei disguidi informatici e gestionali di Consip e all'indomani della conseguente proroga del termine per l'iscrizione inizialmente fissato al 23 settembre arriva la notizia della posizione (innovativa e divergente dalla tesi dell'equipollenza sostenuta anche dal Cun, si veda Il Sole a4 Ore di ieri) della Commissione Ue sul tema dell'esame di abilitazione e dell'equipollenza. Latesi della Dg "Capitali e imprese" chiara: una eventuale norma nazionale che stabilisca l'equipollenza senza esame integrativo siporrebbe in contrasto con la direttiva 2oo6/43/Ce. Un monito non da poco per il ministro della Giustizia chiamato alla redazione dei regolamento in tema di esame ed equipollenze. Che, avuto notizia della posizione comunitaria, espressa nel giu-

gno scorso, aluglio hapreso posizione chiarendo, anche alministero dell'Economia, la rilevanza del "solco" che divide il revisore dalle altre professioni che agiscono, fondamentalmente, nell'interesse del cliente mentre il revisore applica, e verifica l'applicazione delle norme, in posizione di terziet. Una premessa importante alla luce del fatto che il nuovo regolamento, a cui affidato il compito di attuare la parte del

Entro dicembre il regolamento della Giustizia


che stabilir l'obbligo dell'esame per tutti .........................................................................
Dlgs 39/2oio relativa agli esami di accesso al Registro, sar pronto entro la fine dell'anno. Il tratto saliente della normativa dovrbbe essere che tutti i professionisti che si iscriveranno ex novo al Registro dovranno sostenere una prova d'esame che attesti le conoscenze specifiche richieste dalla revisione. E affrontare un percorso formativo che dia loro perfetta conoscenza della terziet della professione che si apprestano a esercitare, al servizio non del cliente ma della certezza dei bilanci. In tutto questo, perderebbe valore anche l'affermazione del Cun a favore

dell'equipollenza per i dottori commercialisti, anche alla luce del fatto che tale professione potr essere svolta in tutti i paesi comunitari, sempre a tutela dellaveridicit delle informazioni societarie contenute nei bilanci. Si tratta- spiega Virgilio Baresi, presidente dell'Istituto nazionale dei revisori contabili che associa circa 6milaprofessionisti - di un risultato di enorme rilievo per il mondo dei revisori che diventeranno la prima professione italiana che avr un titolo europeo che le consentir di esercitare in tutta la Ue. E questo non come professionista "di parte", come accade ad esempio per avvocati o commercialisti che possono ovviamente assistere chi vogliono, ma come soggetto terzo che nelle condizioni di controllare il bilancio di qualsiasi azienda europea. L'obiettivo dell'Inrl che i revisori legali facciano la revisione come professione "unica" e la stima di Baresi che il mercato possa assorbire circa 4omila operatori nel prossimo triennio. Una possibilit interessante soprattutto per i giovani che si affacciano al mercato del lavoro e che avr effetti importanti sullo sviluppo del sistema economico e delle imprese, finalmente allineate a tutti gli altri competitor europei.
giorgio.costa@itsole214ore.com
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Registro dei revisori

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IL REPORT

Psicologi per 625 E al mese


Circa un terzo degli psicologi europei risiede in Italia e basta solo questo dato per sottolineare quanto siano urgenti misure per introdurre una razionale programmazione del fabbisogno formativo. Infatti circa la met dei giovani professionisti psicologi risultano disoccupati; e il livello medio delle retribuzioni si attesta sui 625 imese. Numeri, questi ultimi che segnalano, soprattutto in riferimento alla retribuzione, un divario differenziale rispetto ai coetanei laureati di altra professione. Un quadro rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2008: la crisi pi che peggiorare il gi difficile quadro dei giovani psicologi, sembra aver pesato in senso qualitativo orientandoli nel percorso professionale verso posizioni liberopro-fessionali (le nuove partite Iva) e verso una visione flessibile (neo-professionale) del posizionamento di lavoro. Lo ha detto il presidente del consiglio nazionale di categoria, Giuseppe Luigi Palma, nel corso di un audizione dinanzi alla commissione lavoro della camera nell'ambito di un'indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile. Il numero degli iscritti, ha continuato, in crescita constante dall ' istituzione dell'ordine (+8% annuo) e destinato a toccare la quota 100 mila intorno al 2016 con conseguente alta e crescente densit rispetto alla popolazione (1 psicologo ogni 685 abitanti); otto psicologi su dieci sono donne ( ben nove su dieci sotto i 30 anni ); oltre quattro su dieci abilitato all'esercizio della psicoterapia . A oggi circa otto psicologi su dieci svolge una professione per lo pi (75%) congruente con la qualifica di psicologo anche se cala l'occupazione complessiva (- 5%) e anche quella specificamente collocata in ambito psicologico (-3%).

Psicologi

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