Sei sulla pagina 1di 113

1

RENATO ALTERIO

NAVELLORUM

LUNGO LA STRADA DEI RICORDI LA STORIA DI FAUSTO

LUNGO LA STRADA DEI RICORDI

Il nonno ai suoi nipotini Valerio e Chiara

Ora che il giorno scivola via verso sera vorrei tanto raccontarmi, ma non capisco perch. Forse ho solo bisogno di fare qualcosa per esorcizzare la noia.

RICORDI DI UNA VITA DIFFICILE Ora che sono in procinto di tuffarmi nellarchivio dei ricordi per rivangare il passato mi assale il timore che rievocando i ricordi remoti mi ritorni in mente anche langoscia e la sofferenza che li ha a suo tempo accompagnati e mi dispiacerebbe se io dovessi soffrire di nuovo le sofferenze di allora.. Per tanti anni la mia non stata un vita normale perch per buona parte! ai tempi della mia fanciullezza e della mia giovent" stata accompagnata

da frustrazioni e dolori. $emo perci% che rievocare certi ricordi far& certamente riaffiorare nella mia mente la tristezza per le umiliazioni subite. ' pur tuttavia! se voglio riesumarli (ualche rischio lo devo pur correre! perci% mi faccio coraggio e vado avanti comun(ue. )noltre fra il racconto di un episodio e (uello successivo nelle mie intenzioni discettare anche sul mio modo di pensare e sul mio modo di essere che certamente conseguenza delle mie particolari esperienze del passato. *emmai! il timore pi" grande che ho (uello della inutilit& del mio ricordare se nessuno legger&.(uello che avr% scritto al di fuori dei miei nipotini se loro avranno la pazienza di farlo. Per%! se nessun editore vorr& pubblicare (ueste mie esperienze allora! chi mai potr& leggere il racconto delle esperienze di una vita vissuta nella penombra+ ,imane per% indiscutibile il fatto che ho voglia di raccontarmi comun(ue vadano le cose. -i piacer& anche di illustrare come era un piccolo mondo contadino allinizio del secolo ventesimo. )noltre far% particolare riferimento a (uegli accadimenti di guerra avvenuti nel mio piccolo borgo natio intorno agli anni (uaranta. -i rendo conto che! in fondo! si tratta solo di vicende locali che! seppur fuori dal comune! si svolsero a .avelli paese d/bruzzo arrampicato sul

fronte di una collina da dove fa da belvedere alla pianura di fronte. *e far% la cronaca di vicende che risalgono a (uando avevo intorno ai dodici anni perch mi sono rimaste particolarmente impresse nella mente ed anche perch si tratta pur sempre di vicende che forse nessuno racconter& mai. *e non lo far% io forse scompariranno per sempre nel mondo delloblio. Prima per% utile che io descriva nei dettagli la struttura e la natura di allora del mio paese. Poich era un paese contadino era anche (uasi del tutto autarchico ossia autosufficiente in (uanto consumava solo (uello che produceva ed era del tutto uguale a (uei tanti paesi abruzzesi che i viaggiatori ammiravano da lontano con una certa curiosit& ma che! non avendo particolari motivi per fermarvisi! tiravano dritto. 'd invece fra gli anni 1142 e 1152 a .avelli fummo testimoni e partecipi di eccezionali e cruenti eventi di guerra. -i si perdoni lardire con il (uale oser% cimentarmi con rievocazioni storiche! si tratta di (ualcosa che non solo non ho mai fatto prima e per di pi" gli eventi stessi saranno rievocati secondo il mio punto di vita. $uttavia aggiungo che! se (uando ero uno scolaro! erano i miei insegnanti a costringermi a scrivere! adesso invece lo faccio in obbedienza ad un mio inaspettato desiderio. 3i% malgrado se

(ualcuno mi chiedesse per (uale altro motivo rievoco i miei ricordi non saprei dire altro se non rispondere5 3hi lo sa perch. 3i% nonostante mi sforzer% di essere obiettivo sia (uando parler% di me stesso 6 ma che narciso rischier di sembrare!) che (uando descriver% gli eventi dei (uali sono stato testimone. Per% avverto gli improbabili occasionali lettori che pi" forte di me la incontenibile voglia di mettere sempre tutto in discussione! per dissentire (uando serve perch influenzare dal pensiero comune. mi piace ragionare con il mio cervello e non mi faccio troppo facilmente

12

CHI SONO IO, RIFLESSIONI 7 appena incominciato lanno 2212 ed io ho ormai una et& ragguardevole! con i miei settantanove anni che sto per compiere mi sono avvicinato agli ottanta ed inutile dire che mi pesano abbastanza. 8o capito che se voglio usare la mente per fare ancora (ualcosa di buono non mi posso pi" concedere di perdere tempo. 9inora da pensionato ho passato il mio tempo libero da fannullone! e s: che di tempo libero ne ho avuto tanto ma tanto ne ho perso! lho passato in casa oziando sempre alla ricerca di (ualcosa di utile da fare! se nonch non ho saputo fare altro che giocherellare con il computer curiosando su internet o usando la mia casella di posta elettronica. )l mio problema sempre stato lo scetticismo ed il disincanto ma ora che sono ormai vecchio (uesti miei problemi si sono aggravati..Perci%!

11

annoiato ho letto con continuit& e con (ualche interesse solo (ualche rivista di mio gradimento ed ogni tanto anche (ualche (uotidiano. Per% diffido della stampa di oggi perch in genere al soldo del padrone e perci% falsa e bugiarda! inaffidabile. ;altra parte anche la nostra $< di stato lottizzata ed i vari telegiornali raccontano solo frottole ad uso dellineffabile =popolo sovrano> che ama essere preso in giro. 7 per (uesto che spesso mi capita di dover usare il telecomando per azzittire (uei cialtroni che senza vergogna ci stordiscono con le solite bugie. 7 chiaro adesso che tipo sono io+ )n realt& distaccato dal mondo ci sono sempre stato tanto che non ho mai capito il mistero per cui si nasce! si cresce! si invecchia e si muore. ?unica certezza che ho (uella di esistere! anche se persino tutto (uello che esiste per me solo a tempo determinato

12

IL ! GIUGNO DEL !"#! @ehA -i sono sfogato! mi si perdoni la debolezza.. 'd ora! passer% finalmente al racconto della mia vita incominciando dallinizio! ossia dal giorno in cui sono venuto in (uesto nostro misterioso e meraviglioso mondo che lincoscienza degli uomini rischia di guastare. .on me ne vogliate se ancora una volta5 aggiungo =chiss perch> lo faccia. ' vi voglio raccontare davvero tutto a partire dalla storia della mia nascita avvenuta nel modo in cui mi stata riferita. 'ra il giorno 21 di giugno dellanno 1131 e da (uanto ho saputo dal racconto di mia madre (uella del 21 giugno era una bella giornata di sole a .avelli! borgo contadino dell/bruzzo. /l mattino di (uel primo giorno destate! mia madre $eodora! era al settimo mese di gravidanza ed io mi dimenavo tran(uillo nel suo pancione! perci% nulla

13

lasciava presagire (uello che sarebbe successo pi" tardi. Per in(uadrare meglio levento aggiungo che il borgo di .avelli era semideserto (uel giorno perch tutti i contadini! uomini e donne erano nei campi a mietere il grano omai maturo. -a mia madre no! per fortuna era rimasta prudentemente a casa! infatti successe (uanto nessuno si sarebbe aspettato. ?a donna! verso mezzogiorno! cap: che io avevo deciso di venire al mondo (uel giorno anche se ero stato concepito solo sette mesi prima. -i stato riferito che la povera donna fece solo (uello che poteva fare! si mise a urlare! facendo accorrere le poche donne del vicinato che erano rimaste a casa. ' furono (uelle che si dettero da fare! chiamarono la levatrice, come la chiamavano allora e si misero allopera. -algrado limprovvisazione per% il parto and% bene mentre i problemi veri vennero dopo. *iccome ero arrivato totalmente inaspettato ed in (uella casa contadina esisteva solo lessenziale! le volenterose donne presenti non riuscirono a trovare un posto dove potermi adagiare. .on solo non cera nessun lettino preparato per me ma nulla era stato preparato per accogliermi. /lla fine! mi sistemarono alla belle e meglio sul ripiano di una macchina da cucire con la (uale mia madre confezionava gli indumenti al mio pap&! una *inger per

14

lesattezza! macchina che da (ualche parte nella mia vecchia casa esiste ancora. ?e civettuole e pettegole donne presenti al parto osservarono subito che ero brutto! ed io non sono mai riuscito a capire se sembravo cos: perch ero nato di sette mesi o perch ero proprio brutto. -a che importa! se la situazione era (uella! non mi sembra che io abbia incominciato la mia vita nel migliore dei modi! anzi lavevo incominciata nelle peggiori condizioni possibili -a pazienza! oramai esistevo e perci% andiamo avanti. ;ei miei primi anni di vita ricordo naturalmente poco. ) miei primi ricordi sono vaghi come naturale che siano! ricordo per% confusamente un lettino di una stanza in cima alle scale della mia vecchia abitazione. ,icordo i risvegli del mattino (uando ormai il sole era alto! ricordo il silenzio rotto solo dal tran(uillo e dolce razzolare delle galline nella strada sottostante. ,icordo il viso di una donna bellissima. Per come li ricordo erano risvegli meravigliosi! dolcissimi! pieni di gioia di vivere.

15

MIA MADRE I MIEI NONNI E LE STREGHE -a mia madre era una donna onesta! determinata e coriacea! si comportava per% sempre con un pizzico di cinismo! badava allessenziale. Poich credo che ne valga la pena! vi racconter% brevemente la strana storia della sua vita. ?a donna aveva certamente avuto una vita a dir poco difficile! come del resto tutte le donne di allora! per% alcuni degli episodi della sua vita risultano fuori della norma anche per (uei tempi. -a ad onor del vero ancora pi" fuori norma era mia nonna. 3ostei si chiamava /nna ;omenica! era molto religiosa e purtroppo nello stesso tempo credeva anche alle streghe! che a (uei tempi ce nerano a volont&. Buella brava donna aveva generato tanti figli! non ho mai saputo con esattezza (uanti! per% mi stato raccontato che ogni volta che gliene nasceva uno lo lasciava nella culla solo ed

1#

incustodito per tutto il giorno. )l perch presto detto. 'ssendo molto povera! cos: come a (uei tempi erano molti! lei era costretta ad assentarsi per andare ad aiutare mio nonno nel duro lavoro dei campi. -a erano cos: poveri da ricavarne con molta fatica! si e no! il minimo indispensabile per sopravvive. 'rano tanto poveri che non possedevano nulla al di fuori di un asinello! di alcune galline e di un solo appezzamento di terreno che si trovava per di pi" in una zona lontanissima dal paese chiamata pian cisterna situata nei possedimenti di (uel paese limitrofo al loro che si chiama 3apestrano. Buellappezzamento si trova in una valle in fondo ad una zona scoscesa! accessibile solo a piedi e tuttal pi" dagli asinelli. 'ra tutto (uello che avevano! in (uel terreno avevano creato e vi coltivavano un uliveto! un vigneto ed un po di grano. Per raggiungerlo per% si dovevano mettere in cammino al mattino di buonora! affrontando un viaggio a piedi che durava ore e non potevano (uindi portare i neonati con loro. 'ra per (uesta ragione che erano costretti ad abbandonarli a casa per tutto il giorno per riprenderne per cos: dire la cura solo alla sera tardi (uando tornavano sfiniti per il lavoro ed il lungo viaggio. ;etto (uesto! non difficile capire i motivi per i (uali i loro figlioletti morirono tutti uno dopo laltro! tranne lultimo

10

ossia mia madre! la (uale! chiss& per (uale miracolo! si salv%. ?a cosa assurda che i miei nonni! data la loro estrema ignoranza! soggiogati da terrificanti superstizioni! non si sentivano colpevoli di nulla anzi si ritenevano semplicemente vittime. 'ssi erano convinti che la colpa delle loro tragedie fosse tutta da addebitare alle streghe cattive! le (uali! sempre secondo (uello che loro credevano! avevano a (uei tempi la brutta abitudine di rubare la vita ai bambiniA 7 una storia di altri tempi e perci% ve lho voluta raccontare ed io non vorrei fare ulteriori commenti! ognuno se vuole aggiunga i suoi. .on posso per% fare a meno di constatare che (uel comportamento una chiara prova di (uali possono essere le conseguenze dellignoranza e delle superstizioni insieme.

14

IL MIO $AESE FRA LEGGENDA E REALT% .el mio racconto poteva mancare la descrizione del mio paese+ 3erto che no . 'ccola. )l mio paese conosciuto soprattutto perch uno dei pochi luoghi in )talia dove si coltiva il fiore di croco! ossia lo zafferano! fiore bello e delicato! dalla vita effimera ma che ha una storia ed il cui derivato molto apprezzato in cucina. )l borgo di origine medioevale e si avvolge a forma di superficie conica intorno al fronte di una collina ad una altitudine fra i 022 e i 052 metri dal livello del mare. 7 facilmente riconoscibile anche da lontano! mostra alla sua sommit& un grande maestoso palazzo simile ad un castello medioevale che a struttura rettangolare con tanto di cortile interno! in tutto simile a (uello di tanti altri castelli settecenteschi. .el bel mezzo del cortile esiste la solita cisterna

11

usata nel passato per la raccolta e luso delle ac(ue piovane. ) paesani chiamano (uesta costruzione semplicemente l !alazzo. ?a storia di (uesto antico paese contadino una storia poco certificata e perci% lascia spazio a miti! leggende e dicerie. ?a prima cosa che incuriosisce il suo stesso nome di "avelli nome che evoca nella mente lidea delle navi e (uindi del mare. $anto pi" che nello stemma comunale del paese vi raffigurata proprio una barca! con laggiunta della scritta .avellorum! che induce a pensare che lorigine del borgo antica e risale forse al tempo in cui come lingua si usava il latino. Buesto riferimento alla parola .avellorum significa forse quelli delle navi! oppure =quelli dei navelli> ossia delle piccole barche. Buesta ovviamente per% solo una mia interpretazione cervellotica priva di prove ma abbastanza suggestiva. 3ome gi& detto ribadisco che non esistono prove di ipotetici navelli e nullaltro o poco si sa in proposito. )l mistero comun(ue rimane perch ci sono altri indizi tutti da interpretare! vero che in realt& linsediamento situato in un altipiano la cui altitudine sul livello del mare supera i settecento metri ma vero anche che uno dei (uartieri del borgo ancora oggi viene chiamato le spiagge grandi ed un altro pi" a monte prende invece il nome di

22

le spiagge piccole! perch + -istero. Cna leggenda vuole che nella piana che si estende davanti al paese fosse esistito in tempi remoti un lago. Buel lago sarebbe stato poi prosciugato su iniziativa di fantomatici frati i (uali pare che fecero aprire un canale che permise il deflusso a valle delle ac(ue regalando il suo prezioso alveo alla coltivazione contadina. .ei tempi della mia fanciullezza nel mio paese natale la vita dei paesani era molto pi" difficile e diversa da (uella attuale! il paese durante il giorno era (uasi sempre deserto perch tutti i contadini erano nei campi dediti al duro lavoro della terra! sembrava un paese abbandonato da tutti e vi regnava dovun(ue un silenzio profondo! impressionante! specialmente in estate. .elle stradine razzolavano tran(uille solo le galline. ?e rustiche abitazioni di allora erano tutte in pietra! con le fondamenta semplicemente poggiate sulle rocce della collina. .on esistevano fognature! le strade le stradine e i vicoli erano solo dei camminamenti spesso maleodoranti! a causa dei rifiuti organici che venivano scaraventati gi" nella strada da balconi e finestre senza troppi riguardi per i malcapitati passanti. Poich le strade non erano pavimentate si camminava sulla breccia o sulla terra battuta e ogni volta che pioveva (uei camminamenti diventavano piccoli

21

ruscelli e pantani fangosi. ?assetto sociale degli abitanti! era (uello tipico di una comunit& contadina ma! pur essendo (uasi tutti contadini! erano in pochi (uelli che erano proprietari terrieri! la maggior parte di loro coltivava la terra a mezzadria o era costretta a coltivare (uella dei padroni. Per (uesto i pi" facevano la fame perch non rimaneva loro altra possibilit& se non (uella di adattarsi a coltivare in proprio solo piccoli appezzamenti montani! poco fertili e di disagevole accesso. Per di pi"! i padroni usavano verso di loro ogni tipo di prepotenza approfittando del fatto che senza la loro terra (uei poveracci sarebbero veramente morti di fame. ?a razza padrona esisteva allora come oggi e non aveva nessun riguardo per i loro dipendenti. ) braccianti iniziavano il loro lavoro al mattino allalba per terminarlo alla sera dopo il calar del sole! senza soste! sotto il controllo continuo dei loro padroni. Per rendersi conto di come funzionavano le cose basta pensare che i possidenti del paese! allora del pranzo sfamavano i loro braccianti con zuppe di ceci rossi! di (uelle che i contadini! ogni tanto! in previsione di lavori particolarmente impegnativi! davano in pasto anche ad asini e cavalli per far aumentarne il loro rendimento. /i braccianti per% i ceci rossi venivano serviti

22

allinterno di particolari recipienti di legno! in gergo chiamati schifi, ricavati da tronchi dalbero e opportunamente sagomati per la bisogna. ?e posate non cerano oppure erano (uelle che i braccianti stessi si portavano dietro. $anta era la loro fame che chi non era svelto ad arraffare i ceci nello schifo rischiava di rimanere senza pasto. Buesta era la situazione in paese per (uel che riguarda la vita terrena dei paesani. $utti per% nel paese erano devoti e la cura delle anime era naturalmente compito del clero. )l clero era rappresentato da un arciprete ed un prete suo assistente. Dli obblighi spirituali erano rigidi e venivano controllati puntigliosamente. ;ei due! larciprete era zoppo ma possedeva la terra appartenente alla diocesi! il prete semplice invece viveva di elemosine. ?a parrocchia! ossia larciprete! possedeva la terra ed era perci% economicamente autonoma. ' ci% malgrado larciprete in chiesa era sempre minaccioso verso i fedeli! ai (uali prometteva le pene dellinferno e pretendeva obbedienza assoluta! la faceva anche lui da padrone. ?a comunit& in sostanza era del tutto autarchica perch si limitava a consumare solo ci% che produceva! per% non sempre riusciva a sopperire ai bisogni pi" elementari. ) figli delle famiglie pi" povere non portavano scarpe ai piedi e camminavano scalzi. ?e

23

scarpe! per (uelli che le portavano! le facevano su misura i due calzolai del paese. 'rano scarpe funzionali con luso che se ne dovevano fare! erano scarponi da montanari abbondantemente provvisti di chiodi sotto e zeppe sul davanti. -a per sbarcare il lunario i suddetti calzolai si adattavano a fare pi" spesso da ciabattini. ) due fabbri del paese invece si arrangiavano mettendo i ferri negli zoccoli di asini e cavalli. ) falegnami costruivano (ualche mobile del tipo di (uelli dellarte povera! i sarti confezionavano vestiti su misura ed un paio di muratori facevano il loro mestiere (uando capitava. *tavo per trascurare di menzionare il mulino e lesistenza di un mugnaio. Buesto invece ne macinava di granoA )l suo mulino serviva anche le comunit& dei paesi limitrofi. )nfine! a .atale entrava in funzione anche un frantoio per la macina delle olive. ;alla spremitura di (ueste si ricavava! cos: come ancora oggi si ricava! un tipo di olio veramente eccezionale per (ualit&. Buesto frantoio era provvisto di una grossa ruota di pietra il cui motore era un asino bendato che la faceva girare in tondo! e la ruota girando schiacciava le olive e le preparava ad una successiva spremitura che avveniva in speciali torchi manovrati a mano. ?a nostra comunit& era (uindi! come gi& detto! a suo modo praticamente

24

autarchica! perch

era provvista di tutti gli strumenti per

utilizzare in loco (uasi esclusivamente tutto (uello di cui aveva bisogno. .on cerano negozi che vendevano il pane perch il pane veniva ammassato in ogni casa dalle massaie e portato poi a cuocere in un forni a legna. -a in un paese autarchico non potevano mancare neanche i macellai fai da te che vendevano la carne degli animali che loro stessi ammazzavano! ne esistevano un paio! ma la carne spesso mancava perch se ne consumava poca ed era ritenuta un lusso. Buando cera era (uasi sempre carne di pecore vecchie o di agnelli di stagione e solo raramente di nostri vitelli. Per completare il (uadro della struttura paesana di allora aggiungo che esistevano nel paese due o tre piccole botteghe! per la verit& di scarsa utilit& collettiva! che servivano solo per lac(uisto di particolari prodotti! spesso aperte partE time! a discrezione del bottegaio e spesso bisognava bussare per accedervi. 3he cosa vendevano+ <endevano il sale! le sigarette anche sfuse! le famose popolari e nazionali! ma vendevano anche tabacco da avvolgere! tabacco da naso! sarde! stoccafissi! caramelle ed altre piccole cose. /lla parte amministrativa provvedeva il municipio situato in cima al paese ed era diretto da un rappresentante dello stato italiano nella persona del

25

podest! ma in pratica era gestito dal segretario comunale con laiuto di una guardia municipale il tremendo Ottavio che faceva anche il guardiano del territorio. ?e novit& erano rare! ecco perch le poche notizie di pubblico interesse venivano comunicate al popolo paesano da un banditore che si appostava nei punti strategici del paese! suonava la sua trombetta e! a s(uarciagola! urlava ai (uattro venti le notizie del giorno! (uando cerano. .on erano grandi notizie! erano di solito del tipo5 = arrivato alla piazza *an Pelino! ossia alla piazza di sotto! il venditore di scarpe>! oppure> arrivato il merciaio>! oppure rendevano note le decisioni del podest& e cosi via. )l paese era idealmente diviso in due (uartieri che i paesani chiamavano il quarto di sopra ed il quarto di sotto intendendo per (uarto il (uartiere. 3era la guerra fra i due (uartieri! guai se (uelli di un (uartiere si cercavano la fidanzata nellaltro (uartiere! di notte volavano le pietre. ;el resto lilluminazione notturna allora era scarsa! molte strade erano affogate nel buio! le altre erano illuminate da lampade di debole potenza. /lla sera non molto dopo il calar del sole dappertutto calava il silenzio assoluto! era come se tutto il mondo fosse sprofondato nel buio della notte. ;i giorno comun(ue ognuno dei due (uartieri poteva rivendicare il

2#

possesso della sua piazza! ovviamente chiamate piazza di sopra (uella a monte e piazza di sotto (uella da basso. .el bel mezzo di (uella di sotto esiste ancora una bella fontana di (uelle che dallalto fanno lo schizzetto con tre distinte cannelle che versano lac(ua in una vasca! intorno alla (uale facevano e fanno ancora lombra una serie di grossi platani. Per il resto del paese case stalle e pagliai coesistevano in un unico agglomerato. .elle stalle gli ospiti pi" fre(uenti erano gli asini! a (uesti a volte tenevano loro compagnia una vacca ed un maiale! a volte un cavallo o un mulo! a volte cerano anche le pecore e spesso anche le galline. /llalba la sveglia agli abitanti veniva data dal canto dei galli. / (uei tempi! nelle abitazioni lac(ua corrente non cera! lac(ua potabile doveva (uindi essere prelevata nelle fontane pubbliche! esistenti nel paese in numero di due o tre. Buelle fontanelle erano corredate di vasca per labbeveraggio di asini! cavalli e mucche! e di un lavatoio dove le donne andavano a lavare la biancheria. Buando in casa serviva dellac(ua erano (uasi sempre le giovani (uelle addette a (uesto servizio! loro servendosi di (uel recipiente caratteristico di rame che la conga abruzzese, rifornivano la loro casa di ac(ua potabile. )n estate per% anche nelle fontanelle lac(ua scarseggiava a causa

20

dellesaurimento delle sorgenti e si doveva perci% razionarla nel senso che poteva essere erogata solo per tempi brevi prestabiliti consentendo cos: al serbatoio comunale di accumulare i piccoli flussi di ac(ua che ancora arrivavano dallac(uedotto. Buando poi lac(ua mancava del tutto si era costretti a servirsi di secchi e bidoni e recarsi presso i pochi pozzi esistenti nei dintorni malgrado che in essi lac(ua fosse poco potabile! melmosa e torbida. ?a mia abitazione si trovava in <ia delle *piagge Drandi! era disposta con le stanze! una per piano ai lati di una scala! a pianterreno si trovava la cucina e poi! su due livelli diversi! due piccole stanze a destra e due a sinistra della scala. )n cucina facevano bella mostra di se le = conghe# con lac(ua potabile che erano disposte su un ripiano in muratura a ridosso di una parete! vi si prelevava lac(ua con un grosso mestolo di rame e non si pensava neanche a proteggerle dalla polvere coprendole. )n inverno poi! visto che il riscaldamento domestico non esisteva! lac(ua delle =conghe> durante la notte ghiacciava e al mattino! per poterla usare bisognava aspettare che il ghiaccio si sciogliesse. .aturalmente i servizi igienici in casa non erano previsti non essendoci ac(ua corrente e neanche le fognature. 3i servivamo tutti delle nostre stalle. 'ppure! anche

24

se ci% pu% sembrare strano! c da dire che malgrado tutto non vi era in(uinamento n dellaria e neanche del suolo cos: come accade oggi (uasi dappertutto. ?aria era pulita! si respirava il profumo della campagna e! specialmente a primavera! (uello dei fiori selvatici o (uello del fieno! mentre in autunno prevaleva il profumo del mosto. .on esisteva neanche il problema dello smaltimento dei rifiuti perch (uesti non cerano! a parte (uelli di natura organica provenienti dalle stalle che comun(ue erano usati per concimare i campi. ?a plastica allora non esisteva ancora. ?e relazioni sociali erano caratterizzate da rispetto! cordialit& ed amicizia e cera fra i contadini grande solidariet&. Per chiarire meglio basta ricordare che accesso allinterno delle abitazioni era praticamente libero per tutti perch nessuno pensava! almeno durante il giorno! di chiudere con la chiave la porta di casa. Buesto la dice lunga sulla natura semplice e solidale di (uella comunit& contadina.Bualche furfante per% cera anche a (uei tempi.

21

LA MIA FANCIULLE&&A ) miei ricordi di bambino risalgono a (uando allet& di tre anni! mi recavo tutti le mattine allasilo gestito dalle suore situato nella parte alta del mio paese.. .on mi accompagnava nessuno! mi ci recavo da solo con il cestino in mano. -ia madre mi faceva indossare un grembiulino bianco! mi preparava il cestino con gli ingredienti per il pranzo e spesso ci metteva una scodella di piselli raccolti nellorto. -a per me i piselli erano un problema! non erano graditi al mio palato! ci% malgrado lei nel cestino ce li metteva lo stesso perch diceva che io dovevo imparare a mangiare di tutto. 'ro piccolo! per% avevo gi& capito che con mia madre non serviva a nulla discutere. Per% se lei era testarda io lo ero ancora di pi" perch facevo finta di niente! buttavo via i piselli e mangiavo solo (uello che rimaneva nel

32

cestino. )l problema dei piselli per% dur% poco perch cambiai asilo. ;a .avelli io mia madre e mio fratello ci trasferimmo nella citt& dell/(uila e l: seguitai ad andare allasilo del posto. ;opo lasilo! allet& di sei anni! fre(uentai i primi tre anni di scuola elementare in (uella citt&! perch nellottobre di ogni anno ci trasferivamo l: per tutta la durata dellanno scolastico allo scopo di permettere a mio fratello maggiore /urelio di proseguire gli studi nelle scuole superiori. /ndavamo tutti ad eccezione di mio padre che rimaneva al paese per occuparsi della coltivazione dei campi. 'd ero all/(uila allepoca di (uelle =patriottiche> manifestazioni studentesche a favore della seconda guerra mondiale. 'ro stupefatto! in realt& non capivo perch . Buelle gazzarre durarono per diversi giorni e poi la guerra invocata ci fu davvero. )o e la mia famiglia per%! infischiandocene della guerra! alla fine di ogni anno scolastico tornavamo a .avelli per restarci sino alla fine dellestate. Bueste migrazioni in citt& durarono fino a (uando mio fratello non fin: gli studi nel liceo! dopo di che! stipati come sardine insieme ad altri nel taFi di *po$en, cos: come veniva soprannominato il tassista! vi tornammo per sempre. $erminai la scuola elementare a .avelli e l: conseguii la licenza elementare. *ubito dopo per%

31

la mia vita cambi% bruscamente perch mentre prima la mattina andavo a scuola ed ero costretto a dedicarmi al pesante e sgradito lavoro dei campi solo nel pomeriggio dopo invece il mio impegno divenne totale. ,icordo che finch andai a scuola il sabato mattina l lezioni erano sospese! al loro posto cera ladunata fascista nella piazza di sopra del paese. Duai a mancareA <estiti con luniforme da balilla noi ragazzi eravamo attesi tutti in piazza! per seguire gli addestramenti alla fierezza fascista. ;opo essere stati balilla sino allultimo anno delle elementari! ci preparavano alla guerra come avanguardisti. ?a divisa era diversa! pi" simile a (uella dei militari veri! con i pantaloni alla zuava e fasce alle gambe e si fingeva di insegnarci luso delle armi facendoci giocare con un vecchio fucile. )l tutto era accompagnato da inni fascisti che erano tutto un programma e recitavano fra laltro5 %chi se ne frega di morir# , oppure %chi se ne frega della brutta morte# . -a che bel futuro prospettavano a noi giovaniA Buelli per% erano i tempi del %credere obbedire combattere# Poi! alla fine dei cori si chiudeva allegramente tutti insieme con un saluto fascista e con un5 =eia eia alal# e cos: finiva ladunata.

32

DO$O LA SCUOLA LA SCHIAVIT' 3on il conseguimento della licenza elementare fin: la fre(uenza della scuola! finirono le adunate fasciste ed invece si appesantirono bruscamente e di molto i miei molteplici obblighi lavorativi. -io padre riteneva che dopo la suola io dovessi =full time> dedicarmi allagricoltura. /nche se il lavoro della terra non mi piaceva ero costretto ad obbedire ai suoi ordini! mi portava in campagna con se tutti i giorni e mi dava le direttive circa il lavoro che dovevo fare! non potevo sottrarmi pena le percosse. ?e attivit& alle (uali ero costretto erano svariate a seconda delle esigenze del momento! dovetti fare il pastore di pecore! lo stalliere! il bifolco! lo zappatore! il mietitore di grano! la bestia da soma e tante altre cose senza peraltro ac(uisire nessun merito.. Per di pi" in famiglia non riscontravo e(uit& di

33

trattamento fra me e mio fratello maggiore. ) miei genitori cinicamente usavano per noi pesi e misure diverse. /urelio! mio fratello maggiore! malgrado avesse dieci anni pi" di me! non lo si poteva =sciupare> facendogli fare il contadino. ?ui era lintellettuale di famiglia perci%! a lui accordavano tanti privilegi ed a me no . )o venivo considerato ed utilizzato solo come strumento di lavoro e bestia da soma! senza scrupoli! mi usavano anche e soprattutto in molte attivit& fisicamente molto pesanti che mio padre non si sentiva di fare e le programmava perci% per me anche se erano fuori misura per un adolescente. -a! come se tutto ci% non bastasse! la cosa ancora pi" grave era che i miei genitori non avevano nessun rispetto per me come persona! mi consideravano semplicemente un automa senza anima! un oggetto! una provvidenziale macchina da lavoro al loro servizio. Per (uesto motivo furono loro che uccisero il mio =io>. 3ome poteva non essere cos: se mi costringevano a vestire come uno straccione in particolare con pantaloni rattoppati e logori. )ndossavo sempre un abbigliamento da lavoro e mai un abbigliamento decente ma! loro non se ne preoccupavano affatto! se ne infischiavano. 'ra mia madre che mi costringeva a vestire in (uel modo poich era molto avara e non era disposta a

34

spendere (ualche lira per un vestiario pi" dignitoso. )o mi vergognavo di mostrarmi agli occhi della gente in (uelle condizioni. -i sentivo offeso nella mia dignit& di ragazzo.. Buesto fatto mi spinse gradualmente a nascondermi! a stare da parte! da solo! sempre pi" a margine rispetto ai miei coetanei! mi sentivo profondamente umiliato. Dli effetti di (uello stato di cose hanno pesato molto nello sviluppo della mia vita sociale futura. &ulcis in fundo! come se tutto ci% non bastasse spesso mi picchiavano pure e! ogni volta che ci% accadeva! io tentavo di salvarmi correndo precipitosamente a rinchiudermi a chiave in camera mia. Per% serviva a poco perch la salvezza era solo temporanea. ,icordo che smisero di picchiarmi solo (uando incominciai a ribellarmi ed a scaraventare piatti e bicchieri contro i muri della cucina. 9u la vendetta della pecora. Ovviamente! stando cos: le cose non avevo n la forza n i mezzi per uscire da una simile umiliante situazione di schiavo. Per me non cera alternativa! privo di personalit&! morto dentro! mi comportavo come un automa ubbidendo ai loro ordini. ?e conseguenze per% sono state terribili al punto che (uelli di allora sono rimasti fra i ricordi pi" terrificanti della mi vita.

35

IL SECOLO DELL(ERA FASCISTA .ei tempi in cui la mia vita familiare era (uella appena descritta eravamo in piena era fascista e a =vegliare> sulla sorti della nazione cera il ;uce. 3i era stato mandato direttamente dalla divina provvidenza con la marcia su ,oma delle camicie nere per la gloria sua per prima e poi per (uella della nazione. 9orte dei suoi =sei milioni di baionette#! si era messo in mente di con(uistare il mondo intero in combutta con (uel pazzo di 8itler. *ervendosi della milizia fascista soggiog% il popolo ignorante di allora e ne divenne il padrone assoluto.. Ovviamente odiava gli inglesi che erano suoi nemici! cera scritto5 =&io stramaledica gli inglesi> su di un distintivo di regime. 'rano (uelli i tempi in cui a scuola agli alunni si distribuivano gratis giornalini a fumetti nei (uali si derideva

3#

linglese 'hurcillone.. ) mezzi di comunicazione di massa a (uei tempi erano (uasi inesistenti! da noi esisteva solo la radio. ;el resto i nostri contadini lavoravano nei campi durante il giorno e non avevano certamente il tempo per distrarsi! perci% venivano informati sullandamento della guerra alla sera! nel dopolavoro del paese da gracchianti microfoni della radio di regime istallati per la bisogna sui balconi del dopolavoro sovrastanti la piazza *.Pelino. ?e trasmissioni erano sempre precedute dagli s(uilli di una marcia militare e proseguivano poi con roboanti proclami accompagnati da notizie di guerra ad uso degli stolti. .otizie alternative per% non ce nerano se si escludono (uelle =clandestine> trasmesse da radio ?ondra proibite dal regime e che solo coraggiosi cospiratori potevano ascoltare di nascosto. ?a guerra naturalmente andava benissimo! le perdite erano sempre solo (uelle del nemico! noi vincevamo sempre ed il nemico invece! era sempre allo sbando e subiva perdite su perdite sotto i colpi delle =truppe dell()sse> ) contadini del paese per% =scarpe dure ma cervello fine> non si facevano prendere in giro e mugugnavano. .on credevano alla sempre imminente vittoria dellasse =*oma +erlino $uttavia poich eravamo in inverno e linverno si sa una cattiva stagione! i

30

fascisti dicevano che tutto era rimandato alla primavera. ' perci% cantavano! cantavano5 =a primavera viene il bello > e forza con le canzonette di regime come (uella il cui ritornello suonava cos:5 =vincere e vinceremo, in cielo in terra e in mare, , la parola d(ordine, dura ed estrema volont# come se bastasse la volont& per vincere una guerra. )n realt& pi" le cose andavano male e pi" martellante si fece la campagna propagandistica per mascherare i fallimenti. -a oltre alla pubblicit& dinamica cera (uella murale! ='redere Obbedire 'ombattere#! erano le tre parole chiave della propaganda di regime. ' non parliamo dellonnipresente =fotocopia>del capoccione del condottiero =+enito imperatore> con tanto di elmetto.. Buesto ed altro era costretto a sopportare lingenuo e maltrattato popolo italiano al (uale non veniva permessa n libert& di pensiero n tanto meno (uella di espressione. )l regime fascista non perdonava il dissenso e per eliminarlo utilizzava gli spioni del regime che osservavano e riferivano e le malelingue venivano punite. $utti li temevano. 'ravamo rassegnati. / volte per% le cose di (uesto nostro mondo cambiano allimprovviso e cos: avvenne allora (uando ormai non avevamo pi" nessuna speranza di cambiamento.

34

LA FINE DI UNA DITTATURA 'ro a lavorare nellaia (uel giorno in cui ci arrivarono i primi echi degli avvenimenti diffusi dai notiziari della radio del dopolavoro! stentammo a credere alle nostre orecchie per% smettemmo di lavorare per esultare e chiedere conferma di (uanto si diceva. 9ra sbalorditi ed eccitati! apprendemmo (uello che non avremmo mai osato immaginare. 'ra stato spodestato addirittura il ;uce e (uesto fatto segnava la fine dellera fascista. -a chi lo avrebbe mai speratoA Per una volta tanto! noi appartenenti al popolo contadino di allora! esultammo di cuore. 3acciato -ussolini prese il suo posto il generale @adoglio che ebbe lincarico di presiedere un governo provvisorio. -a! dopo lesultanza del primo momento subentr% in noi la paura perch (uello sconvolgimento della vita pubblica ebbe conseguenze

31

drammatiche e determin% poi una vera e propria catastrofe nazionale. )l fatto pi" sconvolgente di tutti fu la firma di un armistizio con gli anglo americani ed il capovolgimento delle alleanze. ) tedeschi diventavano nostri nemici mentre gli anglo americani divennero di botto i nostri alleati. .ella nuova situazione ci si doveva sbarazzare di (uellincomodo di -ussolini e che cose se ne fece+ 9u arrestato e deportato in fretta e furia a respirare aria fresca sul Dran *asso d)talia! nella speranza di averlo cos: definitivamente messo da parte. -a non and% proprio cos:. ) servizi segreti tedeschi vennero a sapere dovera stato deportato e riuscirono a riprenderselo! un po stralunato ma ancora vivo e vegeto.. *e lo portarono via a bordo di un piccolo aereo. Buesta fu linizio dellodissea del ;uce ma il ,e come si comport% il ,e+ ' gi&! il ,e. Perch a (uei tempi l)talia era ancora una nazione monarchica! vi regnava *ua -aest& <ittorio 'manuele )))! chiamato dal popolo semplicemente !ippetto a causa sia della sua bassa statura che dellineffabile inconsistenza del suo essere.. 'bbene! !ippetto *e! liberatosi del ;uce! avrebbe avuto il dovere di farsi coraggio e di prendere la situazione nelle sue mani. -a *ua -aest& non lo ebbe il coraggio anzi nella speranza di salvare il salvabile!

42

pens% bene di tirarsi fuori dai guai s(uagliandosela dall)talia alla chetichella. ;ecise di attendere allestero che maturassero i tempi che gli consentissero di riprendere il suo ruolo di monarca senza problemi. Perci%! (uatto! (uatto si fece portare nel porto di Ortona in /bruzzo e l: si imbarc% su di una nave che lo port% in esilio! o se preferite in vacanza! in 'gitto! ospite dellallora suo collega ,e 9aruG. ' cos: il paese )talia orfano sia del ;uce che del ,e divenne simile ad un cane cieco. Purtroppo (uesti eventi straordinari furono solo linizio delle future rovinose tempeste. /l popolo italiano non rimase altro che annusare laria in attesa di novit&. .on avevamo capito ancora che era la guerra (uella che stava per dilagare allinterno di tutta la nazione.. Purtroppo! come vedremo! (uel che stava per accadere si rivel% una vera tragedia con morti e distruzioni anche in casa nostra. .oi abituati alla calma ed alla tran(uillit& di un piccolo paese contadino di montagna! non vi eravamo preparati! perci% disorientati e confusi fummo costretti a subire ogni sorta di malversazione.

41

L(INVASIONE TEDESCA $utto incominci% nel giorno in cui vedemmo transitare lungo la strada provinciale che costeggia la parte bassa del nostro paese una strana carovana di camion militari! mai visti prima dalle nostre parti.. .on capimmo subito di che cosa si trattava per% dopo il ripetersi di (uellavvenimento finalmente scoprimmo la che si aggiravano dalle nostre parti le truppe dellesercito tedesco. Buesta prima scoperta per% non bast% per farci capire perch . .on capivamo per (uale motivo su (uei camion cerano i soldati tedeschi e non i nostri. ?a verit& per% non tard% ad arrivare e si tratt% di una verit& amara. ?esercito italiano non esisteva pi". 3he cosa era successo+ ) comandanti dellesercito italiano! dopo il capovolgimento delle alleanze! privi di direttive chiare entrarono in uno stato confusionale e non seppero che

42

pesci pigliare! perci% fecero cos: come aveva fatto Pippetto! si eclissarono! consegnando di fatto l)talia in mano ai tedeschi. / loro volta il nostro esercito! senza comandanti! abbandonato al suo destino! non ebbe altra scelta! che (uella di sciogliersi. /bbandonarono vettovaglie armi e munizioni e si dettero alla fuga in un fuggi! fuggi generale e se ne tornarono nelle loro case! disertarono in massa. 9u (uella una delle pi" ingloriose disfatte della recente storia del popolo italiano.. ;opo di che accadde (uello che era logico che accadesse. 'vaporato lesercito italiano rimase padrone della piazza lesercito tedesco. .essuno di noi avrebbe potuto immaginare che! a causa di ci%! avremmo dovuto subire le sevizie dei soldati di 8itler. 3on tristezza e paure fummo costretti ad affrontare uno dei periodi pi" incerti e pericolosi della nostra vita. ?unica speranza che ci rimaneva era che arrivassero al pi" presto gli angloEamericani a liberarci dalloccupazione tedesca. -a le loro truppe! che erano sbarcate in *icilia! stavano risalendo la penisola per% la loro avanzata fu lenta e difficile e perci% non arrivavano mai. 3os:! passa oggi che viene domani! perdemmo anche (uella speranza. ?avanzata alleata lungo la penisola rallent% a causa della forte resistenza dellesercito tedesco! che con il passare dei giorni si

43

era sempre pi" riorganizzato! anzi alla fine! il fronte di battaglia si stabilizz% nei pressi di 3assino. 9urono i cannoni dellarmata tedesca ad inchiodare gli alleati a 3assino per lungo tempo. ' si che l: le provarono tutte ma non riuscirono a passare. ;isperati! ebbero addirittura la bella idea! con uno lo stile di guerra s(uisitamente americano che prevede la tecnica ancora oggi in uso dal loro esercito del distruggi e terrorizza! di distruggere sia la citt& di 3assino che la basilica benedettina di -ontecassino. -a neanche (uesto serv: a nulla perch la resistenza delle truppe tedesche rimase sempre la stessa. 'd perci% intanto! mentre il fronte era fermo a 3assino! a .avelli! retrovia del fronte! si stabilirono i servizi di sussistenza tedesca occupando di fatto tutta la parte bassa del paese utile ai loro scopi e vi istallarono forni! cucine e (uantaltro serviva per la confezione dei cibi destinati alle truppe del fronte di 3assino. .oi abitanti del posto diventammo loro sudditi. /lla sera avevamo lobbligo di rispettare il coprifuoco! di notte nessuno poteva pi" uscire di casa. -a i nostri sonni non erano tran(uilli! spesso eravamo svegliati di soprassalto dai boati delle bombe sganciate dagli aerei inglesi in ricognizione notturna sul nostro territorio! sulla statale 10 e sulla provinciale per 3apestrano. 'rano le strade

44

lungo le (uali transitavano! in un continuo viavai notturno i convogli dellesercito tedesco diretti al fronte. -a avveniva la stessa cosa anche di giorno! i caccia inglesi arrivavano allimprovviso a tutte le ore! perlustravano le strade e distruggevano (uei convogli nemici che vi si avventuravano di giorno. ;i notte inveceH (uei candelotti luminosi che gli aerei alleati sparavano nel cielo per illuminare il territorio sottostante sembravano fuochi di artificio.. ;i solito per% il buio della notte era profondo ed era reso omogeneo anche nei centri abitati perch vigeva lobbligo del coprifuoco ed era obbligatorio per tutti il totale rispetto delloscuramento notturno. Per di pi"! noi non potevamo immaginare che anche la struttura del territorio intorno al nostro paese avesse per i tedeschi una valenza strategica. 3e ne accorgemmo solo dopo che arrivarono da noi dei reparti militari della ,epubblica )taliana di *al%! i cosiddetti =repubblichini>! agli ordini dei tedeschi. /ccadeva che! siccome le truppe tedesche combattenti! attestate sul fronte di 3assino! promettevano di rimanerci a lungo! gli strateghi di guerra tedeschi ritennero di avere a disposizione tutto il tempo necessario per realizzare a scopo preventivo una linea fortificata di difesa nel nostro territorio estesa fra la chiesetta di montagna

45

di *. 'ugenio ed il territorio di 3ivita ,etenga. .aturalmente la manovalanza necessaria per allestire (uelle trincee fortificate di montagna era affidata ai repubblichini ecco perch erano arrivati. 'rano loro che muniti delle necessarie attrezzature da lavoro scavavano e fortificavano (uelle trincee. Per nostra fortuna (uella linea di resistenza di riserva non entr% mai in funzione perch gli eventi poi si svolsero in maniera diversa dal previsto. /l momento per% nel paese eravamo angosciati e vivevamo con il fiato sospeso a causa della pesante atmosfera di guerra che ci opprimeva nel timore di una futura e possibile catastrofe che da un giorno allaltro avrebbe potuto abbattersi su di noi. .el frattempo per noi il pericolo maggiore era costituito dagli aerei alleati in ricognizione che sganciavano bombe (ua e l& e mitragliavano i convogli che sulle strade si muovevano di giorno. 3i convincemmo che nulla era dato per scontato tanto pi" perch ! un brutto giorno! a rafforzare i nostri tormenti e le nostre paure! fummo testimoni di una vera e cruenta battaglia fra aerei inglesi e la contraerea tedesca. )o! che allora ero un ragazzo di dodici anni! ricordo benissimo la paura che provai dal momento che (uella battaglia si svolse fra cielo e terra proprio al di sopra della mia testa. Dli artiglieri della contraerea tedesca

4#

avevano piazzato le loro batterie mobili di contraerea leggera! fornite di mitragliatrici a (uattro canne! lungo il tratto di strada provinciale che attraversa la parte bassa del nostro paese. Perci%! (uando arrivarono i caccia inglesi i (uali non fecero fatica ad individuarle ma (uando si accinsero a mitragliarle! i tedeschi furono pi" svelti di loro e colpirono in pieno il primo aereo che picchi% su di loro. ' cos:! laereo inglese! con grande angoscia di noi paesani! precipit% sulla collina a ridosso dellabitato e ci rimise la vita (uello sfortunato pilota che lo pilotava. 3olti di sorpresa e vista la malaparata! gli altri aerei della pattuglia preferirono dileguarsi alla svelta. Buella fu la riprova del fatto che ormai per noi non cera pi" sicurezza e tutto poteva ancora accadere in (ualsiasi momento. Purtroppo la sussistenza tedesca! rimase l: dovera sino allabbandono del fronte di 3assino da parte delle loro truppe combattenti. )l pane che usciva da (uei forni consisteva in pagnotte scure e pesanti che a noi paesani abituati al buon pane casereccio facevano storcere il naso. 'ravamo rassegnati! nessuno si sentiva al sicuro! nulla si poteva fare per proteggersi dalla scelleratezza dei nostri invasori. $anto per citare (ualche episodio che meglio ricordo mi torna in mente la paura di (uella volta (uando i tedeschi re(uisirono le donne

40

del paese. Per%! per fortuna! se le portarono nei loro capanni semplicemente per sbucciare i noccioli di mandorle che servivano per la confezione di dolci da inviare alle truppe del fronte in occasione del .atale. -a era forte la paura anche al solo pensiero di chiss& che cosa sarebbe successo se il fronte di 3assino avesse ceduto. )l fatto che (uella linea di difesa di cui ho gi& scritto prevedeva trincee fortificate sui monti! con a valle campi minati! le cui mine ivi interrate! dopo la ritirata tedesca uccisero comun(ue vacche e contadini del paese. *e il fronte si fosse spostato da noi sarebbero stati guai seri. )n previsione di (uesto scenario i contadini del paese cercarono di correre ai ripari accaparrandosi luso di tutte le grotte nascoste sparse nel nostro territorio per trasferirvi in caso di necessit& il loro bestiame e le vettovaglie necessarie alla sopravvivenza per un certo periodo di tempo. 'd a (uesto punto ricordo una buffa preoccupazione dei contadini i (uali temevano che gli asini che avrebbero voluto nascondere in (uelle grotte avrebbero potuto ragliare facendo scoprire ai tedeschi il luogo dove erano nascosti ed allora addio sicurezzaA -a intanto mentre i contadini discutevano sul modo per non far ragliare gli asini i giorni passavano e con il passare dei giorni arriv% il .atale ed arrivo

44

anche linverno! che manco a farlo apposta! fu un brutto inverno con tanta neve. Buellanno le nevicate furono particolarmente fre(uenti ed abbondanti ed ostruirono di continuo le strade non consentendo il transito ai convogli militari tedeschi. 'd allora! (uesta volta fu la volta degli uomini validi! i tedeschi li re(uisirono e muniti di pale e li portarono a spalare la neve sulle strade. )l pericolo era evidente perch siccome tali operazioni avvenivano di giorno gli inermi spalatori di neve non potevano evitare di trovarsi costantemente esposti al tiro degli aerei alleati che sicuramente come al solito sarebbero arrivati..'d arrivarono infatti e lunico modo per tentare di ripararsi da (uegli attacchi erano (uelle file di buche a forma di =->! profonde un paio di metri! che loro stessi scavarono sui due lati delle strade. Buando alla sera! gli spalatori tornavano a casa raccontavano che spesso i piloti alleati si rendevano conto della loro incolpevole situazione di pericolo e perci%! a volte! prima di mitragliare facevano dei passaggi a bassa (uota facendo capire agli spalatori che dovevano scappare. -a non tutto perch intanto! nel nostro borgo! la soldataglia tedesca spadroneggiava! era sempre a caccia di maiali o di galline alle (uali sparava per strada incurante di chi avrebbe potuto trovarsi lungo la traiettoria dei

41

tiri dei loro fucili. )o stesso ricordo (ualcosa del genere per esperienza diretta. 3omun(ue! dopo tanto tempo! accadde (uello che tutti aspettavamo! finalmente il fronte di 3assino fran% a causa dello sbarco degli alleati ad /nzio a nord di 3assino. /llora i tedeschi che erano da noi non ebbero altra alternativa se non (uella di sloggiare alla svelta! se non lavessero fatto sarebbero stati tagliati fuori dalle vie di fuga. Buindi non ebbero scelta e furono costretti ad una precipitosa e disordinata ritirata. )l contingente italiano repubblichino che non serviva pi"! fu (uello che spar: per prima! alla chetichella! sicuramente di notte (uando cera il coprifuoco. ?o stesso fece per lo stesso motivo anche la sussistenza tedesca! spar: dalla sera alla mattina. Buando al canto del gallo il paese si svegli% si accorse che i tedeschi non cerano pi". *i pu% (uindi facilmente immaginare la nostra gioia che per% dur% poco perch a rovinarci la festa furono gli eventi in procinto di verificarsi. /vevamo fatto i conti senza loste ed infatti dovemmo far fronte ad uno dei fenomeni pi" pericolosi di una guerra! la ritirata dopo una disfatta. <i posso assicurare! per esperienza diretta! che non c cosa peggiore di (uella di essere investiti dal una ritirata incontrollata di un esercito in rotta. Purtroppo il flusso disordinato delle

52

truppe di 8itler in fuga! provenienti da 3assino! dur% diversi giorni! e per diversi giorni le soldataglie tedesche in fuga transitarono e sostarono da noi. /rrivavano sempre di notte! non si sa con (uali mezzi! e la mattina ci li ritrovavamo fra i piedi. *i trattava sempre di una soldataglia abbandonata a se stessa! senza responsabili del comando ed ogni gruppo si gestiva la ritirata a modo suo. 'rano soldati visibilmente stanchi! disorientati! sporchi! abbrutiti da una lunga permanenza al fronte! abituati ad uccidere senza pensarci due volte. ;al loro modo di comportarsi si capiva che erano molto pericolosi e per di pi" senza propri mezzi di trasporto. /vevano fretta! si fermavano da noi un solo giorno! il tempo necessario per riposarsi e rifocillarsi con (uello che trovavano con le loro razzie e poi alla sera ripartivano con mezzi di fortuna re(uisiti sul posto. -a il particolare che! indelebile mi rimasto scolpito nella mente! il ricordo di (uando! in uno di (uei giorni di caos! io e mio nonno rischiammo davvero di rimetterci la vita. <e lo racconto. /l mattino di (uel giorno! noi due eravamo a sornione presidio della nostra cantina! ne avevamo spalancata la porta rendendola accessibile a tutti perch i soldati tedeschi! se trovavano delle porte chiuse! le forzavano e facevano razzia di (uello che

51

trovavano. .oi! per evitare (uesto pericolo! decidemmo di tenere la porta della cantina aperta perch fosse chiaro a chi passava fuori che non cera nulla da rubare. )n realt& non era proprio cos:! linganno cera. )nfatti la cantina aveva un vano sotterraneo al (uale si accedeva da una botola situata subito a fianco della porta dingresso. )l problema era che in (uel sotterraneo tutto il vicinato aveva nascosto (ualcosa da sottrarre alle ruberie tedesche ed inoltre vi si trovavano anche delle botti piene di buon vino. )l compito di mio nonno e mio era proprio (uello di fare in modo che i tedeschi non se ne accorgessero. Per nascondere alla vista la botola di accesso al sotterraneo vi avevamo sistemato sopra una catasta di legna. /l piano terra cera invece un vano in cui troneggiava un torchio per la spremitura delle uve. .ello stesso piano! ma dietro al vano del torchio! vi era un altro vano dove cera una vasca per la pigiatura delle uve ed un pozzetto per la raccolta del mosto. ' dovera il trucco+ )l trucco era rappresentato da una botte piena di vino adulterato! posta da noi ad arte! nellinterno di (uella vasca! a copertura delle botti buone nascoste nel sotterraneo. Pensavamo che se era vero che la nostra era una cantina doveva pur avere! da (ualche parte! una botte di vino. 'ntr% un soldato

52

tedesco! vide la botte del vino adulterato! e malgrado che (uel vino facesse schifo al palato! ne tracann% non si sa (uanto! poi ubriaco fradicio sprofond% malamente nel pozzetto per la raccolta del mosto. -a (uel pozzetto! alto un paio di metri! era in buona parte pieno di ac(ua. Buellac(ua era per noi una riserva idrica di sicurezza da usare nel caso in cui i guastatori tedeschi! che in (uei giorni erano molto attivi! avessero distrutto anche il nostro ac(uedotto. Buel timore era giustificato dal fatto che i guastatori stavano gi& abbattendo sistematicamente tutti i tralicci delle linee elettriche e stavano danneggiando anche ponti e strade ed era perci% prevedibile che avessero danneggiato anche lac(uedotto.<i lascio immaginare in che modo (uel soldato ubriaco e semiaffogato si mise a gridare aiuto. ) suoi commilitoni che stazionavano nella strada lo udirono e credendo che fosse stato aggredito ci puntarono le armi contro pronti a spararci. 9ortuna volle che il soldato incidentato! onestamente! riusc: a fugare le(uivoco dichiarando subito di essere caduto nel pozzo da solo! senza essere stato! per cos: per dire! aiutato da noi. ' fu cos: che io e mio nonno ci salvammo la vita .

53

IL NONNO SE)ASTIANO -io nonno si chiamava *ebastiano ma nel paese lo chiamavano @iano. )o gli ero molto affezionato lui era lunico nonno che mi era rimasto visto che i nonni paterni erano morti entrambi (uando io ero ancora troppo piccolo per ricordare di loro (ualcosa di significativo. @iano invece era un vecchietto arzillo! dalla chioma tutta bianca! di statura medio E bassa! di sana costituzione ed aveva una formidabile memoria. Per me lui era il libro delle favole perch non perdeva occasione per raccontarmi (ualcosa della sua vita e delle sue conoscenze. -i raccontava cose che sono rimaste impresse nella mia mente come per esempio (uella di (uando in giovent"! durante la stagione estiva! partiva dal suo paese insieme ad altri contadini ed insieme andavano a mietere il grano nei 3astelli ,omani. Cna specie di

54

transumanza umana del penultimo secolo. ;opo un lungo cammino attraverso i monti arrivavano nei pressi ,oma! in (uel di -arino! per offrirsi come mietitori di grano con la speranza di potersene! alla fine! tornare a casa con (ualche soldo per la famiglia. Per capire (uei viaggi della speranza occorre sapere che erano pochissimi ai suoi tempi i contadini che possedevano la terra! (uasi totale appannaggio di poche famiglie benestanti. Poich per arrivare a -arino ci volevano pi" giorni di cammino a piedi attraverso le montagne! si portavano appresso! insieme ai loro pochi bagagli! nelle proprie bisacce la farina di mais e le pentole che usavano per cuocere la polenta! perch solo di (uella si nutrivano durante il loro lungo viaggio ;urante le soste allaperto accendevano il fuoco! si preparavano la polenta e poi tutti a dormire per terra! si riposavano fino allalba del giorno successivo. )l viaggio pare che durasse di solito sei o sette giorni. 9inita la mietitura facevano il percorso inverso! con (ualche soldo in tasca e! sempre a piedi! tornavano al paese. -io nonno per% era curioso e in una delle sue transumanze trov% il modo di deviare dal solito percorso di ritorno. ?ui! malgrado il suo umile stato! era un uomo pieno di interessi e di voglia di conoscere! e per (uesto non volle perdere lopportunit& di

55

visitare la citt& di ,oma ed in modo particolare la basilica di *an Pietro. )n (uella visita sicuramente si avvalse dellaiuto di (ualche addetto alla basilica per ricavarne le informazioni pi" interessati su parte del suo contenuto artistico perch era in grado di raccontare a me storie e leggende relative a sculture e pitture ivi contenute. Povero Clisse dellottocentoA 'videntemente =nato non era per vivere come bruto ma per seguir virtude e conoscenza>. 3i% malgrado la mancanza di mezzi pecuniari lo costringeva a tornarsene in cima al paese a casa sua dove lo aspettava la moglie.. ?a sua era una abitazione da contadino il cui ingresso era adornato da un superbo pergolato di ottima uva bianca. 'ra povera e spoglia la sua abitazione! consisteva solo in una grande cucina con camino in pietra! di (uelli che al giorno doggi non esistono pi"! oltre alla cucina cera uno stanzino ed una camera con un letto i cui sacconi, leggi materassi! erano ripieni con foglie secche di mais. Oltre alla casa il mio povero nonno non possedeva altro che una vigna ed un uliveto in (uel di 3apestrano! paese limitrofo a (uello di .avelli. Per chi avesse interesse a saperlo dir% che 3apestrano si chiama cos: perch in tempi antichi era il posto in cui cera un tribunale! un capestro per le esecuzioni capitali e la

5#

casa del boia. ?a sua vigna si trovava per% in un posto non solo distante dal nostro paese ma anche di accesso disagevole! si raggiungeva solo a piedi oppure a dorso dasino. ,ecarvisi e(uivaleva a fare un viaggio che durava circa unora di asino. -io nonno mi ci portava spesso in (uel luogo! tutti e due andavamo in groppa al suo asinello. Per tutta la durata del tragitto lui tirava sempre fuori alla sua memoria (ualcosa da raccontarmi. Per me i suoi racconti erano favole! erano in parte frutto di sue conoscenze dirette! in parte leggende provenienti da racconti orali tramandatisi di padre in figlio per intere generazioni. Buando lui apriva il libro di storia contenuto nella sua mente tirava fuori di tutto! come per esempio la singolare leggenda della peste. *econdo la versione di mio nonno tale leggenda era il racconto di (uando nel paese! nei tempi passati! cera stata la peste! per% non ricordo se sapeva dire (uando. 3omun(ue lui mi raccontava che lepidemia decim% (uasi tutta la comunit&! e che (uando fin: erano rimaste vive solo venticin(ue persone. ?ui ricordava persino (uale risult% la distribuzione dei superstiti nei vari vicoli del paese alla fine dellepidemia. -a lui non li chiamava vicoli ma rue e ruette diceva5 tanti ne rimasero nella tale rua e tanti altri nella tale

50

ruetta. ?uso di (uesti nomi che non sono della lingua italiana incuriosisce per% forse erano entrati nel dialetto del posto durante la presenza in (uei luoghi di un esercito di soldati di ventura. ' mio nonno raccontava anche un particolare raccapricciante riferito sempre al periodo della peste. Pare che! mentre (uella malattia dilagava! tutti fossero terrorizzati per la gran paura di infettarsi a contatto degli ammalati e che perci% nessuno si premurava di rimuovere i cadaveri. Dli infettati allora furono costretti a risolvere il problema da soli. Buando scoprivano di essere appestati si recavano in un sotterraneo della chiesa dove era stata scavata una fossa comune! si sedevano su una sedia ai bordi di tale fossa e una volta spirati vi cadevano dentro automaticamente. Buesta versione dei fatti ve la offro proprio cos: come mi stata riferita per% per (uanto assurda possa sembrare potrebbe essere almeno in parte vera! soprattutto perch nei sotterranei in (uestione di recente stata rinvenuta davvero una moltitudine di scheletri mummificati che solo ora incominciano ad essere oggetto di indagine scientifica. 3omun(ue vero o falso che sia (uella che ho fatto la cronaca di (uello che mi raccontava mio nonno.

54

IL SOLDATO DI NA$OLEONE -a cerano altre leggende conservate nel libro di storia di mio nonno! (uello contenuto nella sua memoria! perch raccontando e raccontando a volte gli tornava in mente anche la storia di un suo avo vissuto! pensate un po! ai tempi di .apoleone e che come soldato dellesercito di .apoleone partecip% alla campagna di ,ussia arrivando fino a -osca.. Buel contadino di cui non mi dato sapere il nome! forse perch amava lavventura ed era stufo di fare una vita di stenti nel suo paese! decise di emigrare e con la bisaccia piena di misere cose! lasci% il paese e si rec% a piedi a ,oma. ' l: come suo primo lavoro fece la guardia notturna nella citt& e pare lo facesse con molto impegno ed intelligenza. -a non gli bast% perch un bel giorno si arruol% nellesercito di .apoleone @onaparte e (uando (uesti

51

decise di invadere la ,ussia se lo port% con il suo esercito. /rriv% a -osca e partecipato ai saccheggi ma dopo accadde (ualcosa per cui! o perch disert%! oppure perch lesercito di .apoleone se lo perse! rimase solo. 3he cosa fece da disperso in terra straniera non si sa. Buello che invece si saputo dopo che non si scoraggi% e decise temerariamente di intraprendere una lunga marcia! di ritorno nel suo paesello d/bruzzo certamente a tappe successive. )ntenzione pazzesca a (uei tempi per chi sicuramente non aveva mezzi adeguati per farla. / volte per% la perseveranza aiuta anche se richiede tempi lunghi. 9atto sta che =! il soldato di .apoleone> torn% nel suo paese e sicuramente torn% a piedi o con mezzi i fortuna magari facendo ogni volta piccole tappe. ' (uello s: che fu un bel viaggio! per% di sicuro c solo che ricomparve inaspettatamente nel suo paese dopo diciassette anni da (uando era partito. )l suo ritorno e(uivalse ad un brutto scherzo per i suoi fratelli i (uali dovettero ridistribuirsi leredit& gi& ac(uisita (uando si erano persuasi che lui fosse morto. Buesti e tanti altri! che pi" non ricordo! erano i racconti di mio nonno! ed ora si capisce meglio perch io lo ritenevo il libro delle favole.

#2

LA FINE DELLA RITIRATA NA&ISTA 3hiusa la parentesi relativa a mio nonno! ora che torni a descrivere le conseguenze delle ultime fasi della ritirata tedesca. 9urono molti i soldati tedeschi in fuga che transitarono nelle nostre strade e che si fermarono un solo giorno nel nostro paese. $orno a ripetere che arrivavano per gruppi e che non avevano organizzazione n leve di comando! che ogni gruppo si gestiva la ritirata da solo! che arrivavano di notte e nessuno sapeva con (uali mezzi fossero arrivati! la sola cosa che era chiara era che non avevano mezzi di trasporto propri e che perci% erano costretti a reperire e servirsi di (ualsiasi mezzo mobile che trovavano in loco purch fosse utile a trasportare le loro cose. )n sostanza per poter proseguire la fuga senza abbandonare le loro armi avevano bisogno di (ualsiasi tipo di mezzo con le ruote.

#1

Buesto fu il motivo per cui bivaccavano da noi durante il giorno! si rifocillavano con tutto (uello che riuscivano a razziare e poi re(uisivano carri agricoli! cavalli! asini! e loro padroni. Csavano i padroni dei carri per caricare le loro cose e alla sera se li portavano via come conducenti dei loro carri. LA STORIA $ARTIGIANA DI AURELIO E COM$AGNI Precedendo nel tempo le soldataglie tedesche in fuga i soldati della repubblica di *al%! erano scappati per tempo ed avevano lasciato in un magazzino i loro normali attrezzi di lavoro. ?i trovarono l: in seguito i contadini del paese e se ne appropriarono. <i trovarono pale! picconi! seghe! mazze di ferro ed altri attrezzi che erano stati usati come strumenti per lo scavo e lallestimento di (uelle trincee scavate sulle montagne circostanti delle (uali abbiamo gi& detto. /nche se tutta (uella attrezzatura aveva un modesto valore ai nostri contadini autarchici fece pur sempre comodo. )nvece i repubblichini le poche ed obsolete armi da guerra che avevano in dotazione! (ualche fucile! un po di munizioni ed una vecchia mitragliatrice le sotterrarono nel cortile di una abitazione in <ia del

#2

3ommercio numero 1# che! guarda caso! in seguito divent% la mia nuova abitazione. )l caso volle che (uelle armi diventassero di l: a poco una fonte di molti guai per alcuni giovani del nostro paese. )l perch presto detto! (ualcuno nel paese se ne accorse e pass% parola! alla fine la notizia si diffuse ed arriv% allorecchio di mio fratello! il partigiano /urelio e dei suoi amici! i (uali sentendosi patrioti =in pectore> pensarono di recuperarle! lucidarle! oliarle e poi utilizzarle in (ualche modo. Per fare che cosa+ Per fare i partigiani no+ ' cos: si misero allopera. Progettarono un loro piano che prevedeva lassalto! in una notte buia! al primo trasporto tedesco isolato che fosse capitato a tiro lungo la provinciale che da 3apestrano porta a .avelli. ?o progettarono lassalto e lo fecero davvero. -a non ebbero successo e non potevano averlo perch a conti fatti limboscata altro non fu se non una specie di arrembaggio fallito. .el dettaglio le cose andarono cos:5 si appostarono a ridosso della provinciale! non distante da 3apestrano! aspettarono sino allarrivo del primo camion e! (uando (uesto arriv% a tiro! il capo partigiano /urelio ordin% di fare fuocoA -a ahimA .on ci si improvvisa guerriglieri su due piedi! (uelle armi erano obsolete e non potevano funzionare ma loro non lo

#3

avevano capito. ?a mitragliatrice infatti riusc: a sparare un solo colpo! poi si incepp% ed allora i nostri spericolati partigiani fuggirono a rotta di collo gi" per il pendio a valle del luogo dove si erano appostati dileguandosi nella notte. ?a conseguenza fu che un presidio tedesco di stanza a .avelli si insospett: e decise di segnalare il pericolo ai loro commilitoni in transito su (uella strada con cartelli con su scritto5 =)ctung +anditen>. 'ppure neanche (uesto bast% a scoraggiare le attivit& partigiane di mio fratello /urelio e della sua combriccola. Buesta era composta da un gruppetto di cin(ue o sei persone che erano solite riunirsi alla sera a casa di /urelio in <ia delle *piagge Drandi per ascoltare di nascosto =,adio ?ondra> e progettare altre azioni. ,icordo benissimo (uel rullo di tamburo e poi5 > .ui , radio -ondra, questa , la ++'>. )l regime fascista ne aveva proibito lascolto e perci% loro la ascoltavano di nascosto parlando sottovoce e mantenendo basso il volume della radio! con prudenza insomma! attenti a non farsi scoprire. )nvogliati dagli appelli alla resistenza che (uesta lanciava al nostro popolo! loro sentirono il dovere di seguitare ad impegnarsi in ogni sorta di azione di contrasto possibile alle attivit& delle truppe tedesche. 9ra le altre cose decisero di fare lunica cosa per loro pi" agevole! (uella di

#4

nascondere i prigionieri fuggiaschi che ogni tanto evadevano da un campo di concentramento tedesco situato nei pressi della citt& dell/(uila per poi facilitarne la fuga. Per carit&! (uesta s: che era unopera di solidariet& umana meritoria e condivisibile per% anche (uesta era rischiosa! ed infatti! anche in (uesta attivit& le loro iniziative non andarono a buon fine. <ediamo perch . -io fratello ed alcuni suoi amici passavano le loro giornate passeggiando ed oziando. /ccadde che in uno di (uei giorni! mentre la loro combriccola passeggiava lungo la strada statale! venne avvicinata da una donna che si present% fingendo di essere una prostituta ma che in realt& era una spia al servizio dei tedeschi.. .on le fu difficile farsi credere dai nostri annoiati peripatetici (uando confid% loro di aver nascosto nelle vicinanze alcuni fuggiaschi inglesi evasi da .un campo di concentramento. )ncautamente la combriccola abbocc% allamo ed accett% di occuparsene! si disse disposta a prenderli in consegna e di facilitarne la fuga e si dettero appuntamento al calar del sole! cascando in pieno nella trappola. )nfatti una volta calata la notte! invece di trovare la donna con i fuggiaschi inglesi! trovarono i servizi segreti tedeschi con le armi spianate. ?a spia aveva fatto per i tedeschi un ottimo lavoro. -a non furono arrestati solo per

#5

(uesto episodio di fallito favoreggiamento di soldati inglesi perch in realt& i tedeschi cercavano i famosi =banditen> della strada di 3apestrano ed erano convinti di aver messo le mani sulle persone giuste. )nutile dire che il loro destino a (uel punto sembrava segnato ma! anche (uesta volta! li aiut% la fortuna. )nfatti dopo tante paure ed altrettante peripezie se la cavarono. )n manette furono trasferiti prima nel carcere di *ulmona! successivamente in (uello di $eramo ed (uasi superfluo spiegare che rischiavano la fucilazioneA ' fu proprio mentre erano rinchiusi nel carcere di $eramo che li aiut% la dea fortuna ed avvenne il miracolo! perch i tedeschi erano ormai allo sbando! in procinto di fuggire ed avevano (uindi problemi pi" urgenti da risolvere per cui nella concitazione generale ne avevano affidata la custodia a carcerieri italiani. Buesti da parte loro erano disorientati per il modo in cui si succedevano gli eventi e perci%! dopo (ualche trattativa! si fecero convincere a chiudere un occhio ed alla fine addirittura scapparono rendendo cos: possibile la loro evasione. Buesta in ogni caso fu una evasione al cardiopalma! perch furono il bersaglio del tiro dei cecchini tedeschi che un po di ritardo si accorsero che stavano evadendo. Per non essere scoperti dovettero attendere che

##

arrivasse la notte sdraiati immobili in un campo di grano prima di proseguire la fuga! ma con il buio riuscirono a proseguire e si salvarono. *cavalcarono a piedi il massiccio del Dran *asso e riuscirono finalmente a tornarsene a casa (uando gli ultimi tedeschi se nerano appena andati via. L(AVVENTURA DI MIO $ADRE SE)ASTIANO -a ora! tornando di un giorno indietro nel tempo rispetto alla fuga di mio fratello! debbo aggiungere alle peripezie di /urelio (uelle di nostro padre *ebastiano. 9u se(uestrato dai tedeschi nellultimo giorno della loro ritirata insieme alla sua asina /ngelapalma. ) soldati tedeschi gli re(uisirono il suo carro agricolo! lo fecero caricare con le loro robe e gli ordinarono in modo perentorio di partire con loro. ' cos: i tedeschi! *ebastiano! /ngelapalma ed il loro carro partirono tutti insieme nel buio della notte andando verso un destino ignoto. )mmaginatevi langoscia che assali me! mia madre ed i miei nonni una volta rimasti soli. ;opo aver perso le tracce di mio fratello stavamo perdendo anche (uelle di mio padre. -a! devo riconoscere che per merito del suo coraggio anche (uesta volta

#0

tutto and% per il meglio. )nfatti mio padre! dopo un viaggio di una trentina di chilometri che lo aveva portato nei pressi della citt& dell/(uila! alla sera tardi! mentre i tedeschi stanchi ed ubriachi dormivano! si fece coraggio e ne approfitt% per fuggire portando con se anche lasina /ngelapalmaA )l suo viaggio di ritorno a casa fu tortuoso e pieno di pericoli! avvenne di notte! lontano dalle strade di transito! con la persistente paura che lasina si mettesse a ragliare e che fosse (uindi scoperta la sua fuga spericolata. Per%! per fortuna! i tedeschi si accorsero troppo tardi della sua fuga e non furono pi" in grado di rintracciarlo. 3os: dopo una fuga avventurosa e dallesito incerto attraverso viottoli e sentieri scoscesi! alla fine mio padre e la sua docile asina riuscirono ad arrivare in prossimit& del nostro paese e poi a ricongiungersi con la famiglia. *opravvenne solo allora la (uiete dopo la tempesta.Dli eventi appena descritti furono infatti gli ultimi di una lunga serie che aveva coinvolto tutti! anche mio nonno @iano. /nche lui (ualche tempo addietro aveva avuta sua piccola avventura ma al cardiopalma! era stato protagonista di un salvataggio! un episodio! che se fosse andato storto avrebbe potuto costargli la vita.. -a mio nonno era una persona mite e con grande senso dellumana solidariet&. ?ui! rischiando molto!

#4

riusc: a salvare un prigioniero austriaco che era appena fuggito dal distaccamento tedesco di stanza sotto i platani di piazza *an.Pelino. ?austriaco se lerano portato dietro i tedeschi per farlo lavorare al loro servizio e di certo non avevano nessun riguardo per lui! per% in un momento di distrazione dei suoi aguzzini era fuggito. /veva ormai gli inseguitori alle spalle ma!.(uando stava per essere raggiunto! mio nonno riusc:! appena in tempo! a nasconderlo in mezzo al fieno del suo pagliaio. *ubito dopo arrivarono gli inseguitori e alle loro domande mio nonno rispose di non aver visto nessuno dalle sue parti! i tedeschi tornarono indietro e fu cos: che laustriaco pot riprendere la sua fuga e mio nonno ebbe sala la vita.

#1

LA FINE DELLA RITIRATA TEDESCA Dli ultimi tedeschi a transitare nel nostro territorio furono i soldati del genio guastatori. 3ostoro non li vedemmo neanche perch si tennero alla larga dal paese per% sentimmo i boati della loro dinamite usata per abbattere i tralicci dellalta tensione! per distruggere ponti e ponticelli e danneggiarono la statale 10. -a! per fortuna! furono gli ultimi e! dopo di loro! sopravvenne una calma surreale. 9u come la (uiete subito dopo la tempesta perch anche le galline tornarono sulle strade. -a i guai no! (uelli per noi non erano finiti perch ci ritrovammo isolati e senza corrente elettrica. 3i volle del tempo perch il nostro modo di vivere tornasse normale. *enza illuminazione! le strade di notte erano buie! e nelle case fummo costretti a riesumare vecchi lumi e lampade ad olio messe in disuso dai nostri nonni.

02

;opo il passaggio degli ultimi guastatori tedeschi ci aspettavamo larrivo immediato delle truppe alleate ed invece (ueste se la presero comoda! inviarono prima in perlustrazione un piccolo aereo che atterr% in un prato nella pianura antistante al paese di 3ollepietro e fu accolto dai navellesi con grande calore ed entusiasmo oltre che con grande curiosit& perch mai un aereo era atterrato prima nelle nostre campagne. )l suo pilota si ferm% giusto il tempo necessario per raccogliere le informazioni di cui aveva bisogno e caricare una donna che si diceva ammalata ma forse non lo era. *olo in seguito finalmente arrivarono le truppe alleate di terra. ?a tempesta era passata! la gioia fu tanta e da allora! anche se molto lentamente! ci fu possibile riprendere la nostra vita normale.

01

LA RI$RESA DELLA VITA NORMALE ' riprese respiro anche la mia vita in famiglia! ormai occorreva pensare di nuovo a progettare il futuro. .egli anni prima della bufera mio padre aveva deciso che mio fratello /urelio dovesse proseguire gli studi post elementari nella scuola superiore! nella citt& dell/(uila e gli dette la possibilit& di conseguire la maturit& nel locale liceo scientifico. ;ieci anni dopo di lui decise che toccava a me! perci% ritenne che gli stessi studi avrei dovuto farli anchio. 7 bene ricordare che in (uel tempo listruzione era considerata un lusso! possibile solo per chi se lo poteva permettere. Per accedere alla scuola superiore dopo le elementari era addirittura obbligatorio superare un = esame di ammissione#. /llora per% listruzione postelementare non era obbligatoria! perci% di scuole di (uel tipo ne esistevano poche e

02

perci% (uellesame era possibile sostenerlo solo nei luoghi dove (ueste scuole esistevano e cio in citt&. '! la citt& a noi pi" vicina era (uella dell/(uila degli /bruzzi. Buella era allora la citt& nella (uale operava tutta la burocrazia provinciale ragione per cui (uando i miei compaesani dovevano risolvere i loro problemi con lamministrazione pubblica! essendo ignoranti e non sapendo districarsi da soli! si rivolgevano ad una specie di azzeccagarbugli! domiciliato in (uella citt&! soprannominato /ettepanze. $ale soprannome era dovuto al fatto che (uando (ualcuno si rivolgeva a lui per essere aiutato! era bene che bussasse alla sua porta con i piedi! avendo le mani occupate da prosciutti! salsicce! uova! olio! vino e (uantaltro aveva a disposizione per lui! e per di pi" * ettepanze non si mostrava mai sazio. ,icordo che la notte prima dellesame di ammissione! mio padre mi svegli% a notte fonda! attacc% lasina al carretto ed insieme partimmo per ?/(uila. )l viaggio dur% molte ore! lasina camminava piano e la strada da fare era tanta! circa 35 chilometri. )o ero preoccupato! eccitato per il fatto di andare in citt& ma non sapevo in (uale situazione di difficolt& mi sarei trovato. )nvece! feci (uellesame e! (uando dopo (ualche giorno! ci comunicarono lesito! fui contento di apprendere che tutto era

03

andato per il meglio e che ero stato ammesso a fre(uentare la scuola media. Per% onestamente ho ancora il sospetto che mi abbia! per cos: dire! aiutato il signor *ettepanze. $ornammo a .avelli e poich gli eventi bellici che si susseguirono furono (uelli che ho gi& descritti in precedenza! addio scuola! dovetti aspettare a lungo prima di iniziare gli studi regolari nella scuola media dell/(uila. .el frattempo comun(ue! mio padre mi affid% alle cure di ;on 3esare! il pacifico prete del paese. -a! a (uel tempo! per i curati di campagna! specialmente (uelli di seconda categoria come ;on 3esare che aveva come superiore un arciprete! sbarcare il lunario non era certo cosa facile! ragion per cui ;on 3esare si adattava a fare un po di tutto anche se non ne era allaltezza. ?ui infatti cercava di insegnarmi un pochino di tutto! dallitaliano al latino! dalla storia alla geografia e insomma faceva (uello che poteva ma con scarso successo. Buesto per due motivi! il primo perch non aveva lui stesso una preparazione adeguata per farlo! il secondo perch io! profondamente inserito comero in (uel contesto contadino! non avevo nessuna voglia di studiare ed andavo da lui con malavoglia! perci% apprendevo con scarso profitto. -a se non mi invogliava il fatto che ;on 3esare mi dava limpressione che

04

gestisse i suoi insegnamenti in maniera approssimata e caotica! non mi aiutava neanche mio padre che si rivelava per me un nume tutelare negativo perch mi portava sempre con se al lavoro dei campi impegno che diventava cosi la mia occupazione principale facendomi sentire! a torto o a ragione! un contadino per il (uale lo studio! tutto sommato! non fosse poi cos: tanto importante. -a come poteva essere cos: ottimista mio padre se pensava che io alla sera! sporco e stanco comero! avevo ancora la voglia di mettermi a studiareA . ?asciai gli insegnamenti di ;on 3esare alla fine della guerra e finalmente sbarcai nella citt& dell/(uila per completare i miei studi. .on tutti i problemi per% erano risolti perch listruzione ricevuta da ;on 3esare era stata una istruzione privata e piuttosto approssimata ed ufficialmente del mio grado distruzione non risultava nulla a nessuno. ;ovetti (uindi sottopormi ad una specie di nuovo esame! (uesta volta piuttosto informale! di verifica delle mie conoscenze perch ! alle autorit& scolastiche! serviva capire da (uale livello potevano farmi partire. 9eci con i professori il collo(uio richiesto! dopo di che loro decisero che avevo let& giusta e sufficienti competenze per poter fre(uentare nientemeno che la classe terza della scuola media! cos: di botto!

05

senza avere prima fre(uentato n la classe prima e neanche la seconda. ,itennero che poteva bastare (uello che mi aveva insegnato ;on 3esare. 'd ebbi la sensazione che avrebbe potuto andare anche meglio perch per poco non mi ammisero addirittura allesame di licenza mediaA -iracoli di altri tempiA Per% (uesti erano i rischi ed i miracoli del dopoguerra. *uccessivamente ho pagato caro (uesto salto in avanti perch ! a mano a mano che fre(uentavo la terza media! con professori veri! mi rendevo conto di tutte le lacune che mi ero lasciato alle spalle. 3omun(ue sia! malgrado tutto superai anche lesame di terza media.

0#

LE MIE DISAVVENTURE DI STUDENTE 3era per% (ualcosa in me che non funzionava in modo giusto. )nfatti incominciai a fre(uentare il liceo scientifico senza voglia di studiare! non mi sentivo a mio agio! sentivo che i miei compagni a(uilani avevano rispetto a me una marcia in pi"! io invece mi sentivo ancora un contadino ignorante ed ingenuo ed avevo la sensazione di essere in (ualche modo emarginato. Per esorcizzare (uella spiacevole sensazione e tentare di portarmi al livello dei miei coetanei tentai di eccellere almeno in attivit& eFtrascolastiche rifugiandomi nel gioco del pallone. -a se il mio tempo libero lo consumavo soprattutto giocando a pallone era ovvio che mi rimanesse poco tempo per studiare ed poca voglia di farlo. *tando cos: le cose fu inevitabile che! alla fine del secondo anno di liceo fossi bocciato. -a a volte non tutti i

00

mali vengono per nuocere perch

(uellinsuccesso produsse

nella mia vita una svolta radicale! vedremo come e perch . Di& la bocciatura di per se mi aveva procurato un grande sconforto mi sentivo allo sbando! un fallito! per di pi" intervenne su di me in modo pesante anche mio padre *ebastiano che non esit% a trattarmi con maniere forti! fin troppo forti. $A$% SE)ASTIANO ' visto che lho tirato in ballo voglio parlare anche di mio padre per far capire chi era costui. *ebastiano! figlio di contadini poveri! fu costretto da giovane! come molti altri contadini del suo paese! ad emigrare negli *tati Cniti d/merica in cerca di fortuna. <i arriv% come tutti in (uei tempi con una nave per via mare. Cna volta l: si rese subito conto delle opportunit& che gli offriva lamerica e perci%! siccome era una persona intelligente e volenterosa! non si limit% ad accettare la prospettiva di un lavoro (ualsiasi! cos: come del resto faceva la maggior parte dei suoi compaesani! ma intu: che in (uel contesto dalle ampie opportunit& listruzione era una cosa molto importante per chi voleva avere successo. *i iscrisse perci% ad una scuola serale dove non solo impar% a leggere e scrivere linglese ma

04

incominci% anche a fre(uentarvi un corso per elettricisti. Pare che se la cavasse molto bene! e che ricevesse elogi sperticati da parte di insegnanti e compagni di studio. Purtroppo per% (uelli erano i tempi in cui si stava combattendo in 'uropa la prima guerra mondiale e gli *tati Cniti entrarono in guerra anche loro. Poich lui aveva appena ottenuta la cittadinanza americana si sent: americano a tutti gli effetti e non si sa perch ebbe la bella idea di arruolarsi nellesercito di (uel paese! forse lo consider% un dovere. 3os:! dopo un breve periodo di addestramento! ottenuta la (ualifica di fuciliere scelto! fu mandato a combattere nel fronte francese. ?a sua guerra dur% per% meno di un giorno perch ! appena arrivato al fronte! fu ferito seriamente in prossimit& dellinguine dalle schegge di una bomba nemica scoppiatagli vicino e se la cav% per miracolo anche dai gas asfissianti solo perch (ualcuno ebbe la bont& di infilargli in tempo la maschera antigas. 9u portato nellospedale da campo! poi rimpatriato in /merica dove fece una lunga convalescenza in ospedale. /lla fine! con una pensione di guerra torn% in )talia dove! ormai anziani! vivevano i suoi genitori. <i si stabil: definitivamente e si spos% con mia madre.

01

LA DIFFICILE CONVIVEN&A FAMILIARE ' (ui praticamente finisce la storia di mio padre padrone perci% ora posso raccontare che cosa mi combin% in occasione della mia bocciatura. ?a prima cosa che fece fu (uella di maltrattarmi in presenza dei miei coetanei nei pressi della mia scuola! comportamento orribile che provoc% in me una vergogna tremenda! poi come se ci% non bastasse! tornati a casa lui e mia madre decisero insieme di togliermi la parola mettendomi in (uarantena ed ignorandomi del tutto e (uesto fecero per lungo tempo. 'ra come se io per loro non esistessi pi"A 9acevano finta di non vedermi e di non sentirmi! mi trattavano come se io non esistessi. )o in situazioni simili non avrei mai riservato alle mie figlie un trattamento del genere loro per% lo adoperarono per me. $ale comportamento inutile dirlo mi sconvolse. -i sentivo un

42

intruso nella mia stessa famiglia e (uello non era certamente il trattamento del (uale avrei avuto bisogno. -a la cosa non fin: l: perch lanno successivo! alla riapertura dellanno scolastico per punizione mi segregarono in collegio nel 3onvitto .azionale dell/(uila. ?oro ritenevano che l:! sotto stretta sorveglianza! non potendo uscire per scorrazzare nella citt& non avrei potuto fare altro che studiare per forza. ' (uesta volta ebbero ragione perch nel giro di un anno studiai tanto da diventare il pi" brillante alunno della mia classe. 3onservai (uella nomea e (uella posizione sino alla fine del corso di studi del liceo scientifico riportando agli esami di maturit& la migliore votazione di tutta la classe. Buesto rasseren% di molto latmosfera familiare! mi sembrava che agli occhi della famiglia avessi finalmente ac(uisito (uella dignit& e (uel rispetto di cui avevo estremo bisogno. 'ro pi" sereno! (uasi felice! ma non tutti (uei problemi miei che venivano da lontano erano risolti. 'rano state troppe e troppo profonde le umiliazioni e le ferite del passato che era impensabile che potessero rimarginarsi cos: facilmente. ' poi! cera ancora (ualcosa nel loro comportamento verso di me che mi metteva a disagio. *enza rispettare minimamente la mia personalit& loro seguitavano a trattarmi

41

come se potessero disporre di me a loro piacimento trattandomi da padroni! non mi lasciavano spazio! mi impedivano di fatto la libert& di contatti relazionali con i miei coetanei. ' fu per (uesto che! per sfuggire allo stato di schiavit" in cui mi tenevano! facendo leva sui miei ultimi successi scolastici chiesi ed ottenni di poter proseguire gli studi alluniversit&. LA DISDICEVOLE ES$ERIEN&A DI TORINO ?a mia scelta cadde sulla facolt& di ingegneria presso il politecnico di $orino. 9eci (uella scelta non per vocazione ma perch volevo allontanarmi (uanto pi" possibile dalla mia controllo e godermi famiglia in modo da evitarne (ualsiasi

finalmente la mia libert&. )ntimamente sapevo che dal punto di vista professionale (uella era una scelta sbagliata per% volli farla lo stesso. ' loro mi accontentarono. )ntanto /urelio! il mio fratello maggiore! si era laureato in 3himica alluniversit& di @ologna e pensava come sempre solo ai fatti suoi! pur avendo pi" esperienza di me non mi dette nessun consiglio e mi lasci% partire semplicemente ignorandomi. .on cera nessuna comunicazione fra di noi! non succedeva mai che lui avesse (ualche attenzione per me! preferiva ignorarmi forse anche

42

perch si vergognava di me perch i miei genitori mi gestivano come un garzone di famiglia. Oggi mi accorgo che! gira e rigira! non riesco ancora a fare a meno di ricordare con tristezza le difficolt& del passato. -a vado avanti con il racconto. Prima dellinizio dellanno accademico nel Politecnico arrivai a $orino. Partii in pullman per ,oma e da ,oma proseguii in treno per $orino. Prima di allora non avevo mai viaggiato su di un treno! (uella fu la prima volta. ,imasi un paio di giorni in albergo! poi presi alloggio in un pensionato universitario situato in una contrada di $orino chiamata 9ioccardo! fra $orino e -oncalieri. Buel pensionato era gestito da Padri -aristi. <i trovai un ambiente molto diverso da (uello del 3onvitto .azionale perch i preti lasciavano ai loro studenti ospiti piena autonomia di comportamento. 'd io non ebbi sufficiente forza per gestire al meglio (uella improvvisa libert&. .on vi ero abituato e per di pi" avevo estremo bisogno di sentirmi libero e di gestirmi a modo mio. Per i suddetti motivi di (uella libert& non seppi fare buon uso. $rascinato dal vento delle mie pulsioni personali non riuscii (uindi ad evitare di cadere in (uella trappola che io stesso avevo preparata. '! a favorire il mio fallimento gioc% il fatto che! siccome noi ospiti eravamo tutti

43

studenti

universitari!

avevamo

creata

una

unatmosfera

goliardica troppo spensierata! e poich oltre me anche altri miei compagni! arrivati a $orino dal sud! avevano allincirca i miei stessi problemi! non riuscivamo a studiare con (uella convinzione e perseveranza che sarebbe stata necessaria. )nsomma! fatta eccezione per alcuni virtuosi! la maggioranza degli studenti del pensionato preferiva scorrazzare per la citt& in cerca di divertimento. /ndavamo volentieri a teatro! giocavamo volentieri a pallone! per% fre(uentavamo luniversit& con fastidio e non trovavamo molto tempo da dedicare allo studio. Per di pi"! su insistenza dei miei amici forse un pochino pi" furbi di me ed in cerca di polli da spennare! imparai! si fa per dire! a giocare a poGer. )o non avevo la grinta del giocatore e non avrei potuto permettermelo! per% il vizio del gioco un vizio satanico che una volta preso non te lo togli pi"! a meno che non ti accade (uello che accadde a me. .oi poGeristi ci eravamo tanto appassionati a (uesto cinico gioco che spesso restavamo a giocare sino a notte fonda ed io lo facevo malgrado perdessi sempre parte di (uei soldi che i miei genitori mi inviavano per pagarci la pensione. 9ui tanto stupido e sconsiderato che mi giocai persino i soldi con i (uali avrei dovuto pagare un mese di

44

retta! e compiuto il misfatto! dovetti ricorrere a degli stratagemmi per rimediare. )nsomma! in poche parole imbrogliai i preti o almeno cos: pensai io! ma forse in realt& loro ebbero piet& di me e chiusero un occhio. ?a cosa incredibile fu che! malgrado tutto! un po di profitto nello studio lo ottenni lo stesso perch riuscii a superare diversi esami importanti come (uello di analisi matematica! analitica! chimica! mineralogia ed altri. -a ora! visto che ci sono! in (uanto a fatti incredibili ve ne racconter% uno del tutto particolare. /ccadde un giorno nel (uale il destino decise di giocare con me e mi mise molta paura. 9u uno scherzo di cattivo gusto (uello che il destino fu sul punto di farmi. 9orse voleva punirmi per la mia vita dissoluta ma! per fortuna! allultimo momento si confuse! si distrasse e moll% la preda. Buel giorno io ed un mio compagno ed amico carissimo! salvadoregno! che si chiamava ?uis decidemmo di andare in riva al Po per fare un bagno in un posto in cui sulla riva vi era una piccola spianata di sabbia. )o non sapevo nuotare e stavo bene attento a che la corrente del fiume non mi portasse con se. 3i% malgrado! mentre ero in ac(ua! sentii mancarmi la terra sotto i piedi ed affondai. 9ortuna volle che! un istante prima di essere sommerso dalle ac(ue! riuscii a gridare cercando aiuto

45

dopo di che! con la mente attiva come un vulcano! mi preparai a morire. 3hi non ha mai vissuto una esperienza del genere non pu% neanche immaginare (uale folla di tragici pensieri ti possono passare per la mente in pochi istanti -a per fortuna che cera ?uis perch (uando credevo di essere gi& morto accadde il miracolo! il destino forse ci ripens% credendo che la lezione mi sarebbe bastata e permise al mio amico di salvarmi la vita. )nfatti ?uis riusc: ad individuarmi! ad afferrarmi per un braccio ed a portarmi a riva (uando il mio corpo era gi& sparito sottac(ua. /ncora oggi mi monta la paura (uando ripenso a (uell avvenimento e nello stesso tempo sento una grande gratitudine per il mio generoso amico con il (uale dopo tanti anni ho perso i contatti ma che mi piacerebbe rivedere nel caso esista ancora in vita. Drazie ?uis.A ;opo (uel brutto incidente! piano! piano! la mia sbornia di libert& si attenu% ed allincoscienza subentr% la riflessione. -i resi conto che le cose non potevano seguitare ad andare cos: e che perci% sarebbe stato opportuno cambiare aria e subito.

4#

DA TORINO A ROMA ' fu per (uesto motivo che abbandonai gli studi nel Politecnico di $orino e mi trasferii alla universit& ?a *apienza di ,oma! cambiando facolt& passai da )ngegneria a -atematica e 9isica. )l cambio si rivel% per% un disastro perch molti degli esami superati a $orino non mi vennero convalidati e perci% invece di un passo avanti mi resi conto di aver fatto un passo indietro. Oramai per% la frittata era fatta ed io non potevo farci pi" nulla. -i sentivo come un albero senza foglie! come uno sbandato che non ne azzecca mai una! ed ero in un tale stato confusionale da non riuscire pi" a concentrarmi nello studioA *offrivo dinsonnia! ed il solo aprire una dispensa universitaria mi faceva venire il voltastomaco. *i trattava del rifiuto assoluto di un percorso che ormai si prospettava per me come un completo

40

fallimento. Potete immaginare (uali furono le ripercussioni di (uesto stato di cose in famiglia.. 3ome era prevedibile! i rapporti con i miei genitori tornarono ad essere a dir poco molto tesi. Buello che mi faceva pi" male era la mancanza di dialogo con loro! mai che abbiano cercato di chiedermi spiegazioni! di parlarmi! di comprendere! di chiedermi come potevano aiutarmi! di manifestare per me dellaffetto malgrado che le avessi sbagliate proprio tutte. '! tutte le volte che io tentavo di essere affettuoso con loro nella speranza di essere aiutato! loro mi schivavano e si schermivano. .on mi capivano. /lla fine diventammo separati in casa! fra di noi cadde definitivamente il silenzio (uasi assoluto! non avevamo pi" nulla da dirci! ci ignoravamo a vicenda. 9rustrato! umiliato! disorientato! in uno stato danimo disastroso avendo persa persino la fiducia in me stesso! mi sentivo come paralizzato non essendo capace di trovare soluzioni alternative alla mia situazione. /lla fine per%! a denti stretti! non potendo fare altro dovetti riprendere comun(ue a studiare. 'd allora il destino! ancora una volta! decise di! aiutarmi e lo fece per caso senza farsene accorgere. )nfatti fu proprio in (uel periodo che accadde (ualcosa destinata a cambiare la mia vita.

44

L(INCONTRO CON LA MIA FUTURA MOGLIE ;opo tanto buio un po di luce! ci fu il mio primo incontro con una fanciulla diventata poi mia moglie. /ccadde tutto per caso e vi voglio raccontare come. ;ovete sapere che a (uellepoca la mia famiglia risiedeva in (uel piccolo borgo d/bruzzo chiamato .avelli! in una via che si chiama <ia delle *piagge Drandi. 'ra il mese di maggio e vicino alla nostra abitazione! a ridosso della strada principale del (uartiere! avevamo un orto recintato dove! abbarbicato sulla rete metallica di recinzione esisteva un bel rosaio. Cn giorno! uscendo di casa! sorpresi una ragazza che! infilata una mano attraverso la rete metallica! stava cogliendo dal rosaio una rosa. .on riuscii a fare diversamente ed approfittai di (uelloccasione perch la ragazza mi sembr% molto carina. -i venne subito il desiderio di essere galante con

41

lei. ;el resto lei era una ragazza che aveva diciotto anni ma ne dimostrava anche di meno ed era di una freschezza e di un profumo pari a (uella della rosa! ed allora non potei proprio farne a meno! colsi la rosa e con garbata galanteria gliela offriiA -i innamorai di lei allistanteA 3i fidanzammo. -a per lungo tempo nella mia vita anche (uesta volta in famiglia la fortuna mi volt% le spalle ed infatti! (uando i miei genitori lo vennero a sapere apriti cielo! dovetti fare i conti con la loro cocciutaggine specialmente con (uella di mia madre. / loro (uel fidanzamento non piaceva. )l mio matrimonio avrebbero voluto combinarlo loro indipendentemente dalla mia volont& e (uesto la dice lunga su (uale era il loro modo di pensare e come era distruttiva per un figlio la loro pretesa di esserne i padroni assoluti. ' cos: alle mie ferite del passato se ne aggiunsero altre procuratemi dai miei genitori ed in famiglia si e si apr: un altro fronte di battaglia. Per%! se loro erano testardi io ero pi" testardo di loro! avevo fatta la mia scelta! ero sicuro che fosse la scelta giusta ed ero (uindi deciso ad andare ad ogni costo per la mia strada. )nutile aggiungere che (uesta decisione mi cost% molto perch dovetti sopportare molte offese da parte loro e subire minacce e soprusi di ogni tipo. -io fratello! perch dovete sapere che in famiglia

12

viveva anche un fratello! ne frattempo si era laureato in chimica presso luniversit& di @ologna ed aveva trovato un lavoro da insegnante in una scuola di Pratola Peligna dove si era anche fidanzato e poi sposato. ?ui per% non mi aiut% mai! in nessuna circostanza! tuttaltro. Per (uesto un bel giorno! non riuscendo a sopportare pi" (uella situazione di ostilit& che cera in famiglia! decisi di andar via da casa. 9eci la mia piccola valigia e me ne andai nella citt& dell/(uila dove risiedeva la mia ragazza.<i trovai lavoro come istitutore allo stesso 3onvitto .azionale in cui ero stato da studente. )l vitto e lalloggio erano garantiti ed in pi" mi pagavano un piccolo stipendio mensile.

11

LA VITA MILITARE Per% cos: passavano gli anni e (uando raggiunsi let& di ventisei anni dovetti abbandonare tutto. e licenziarmi perch fui costretto a partire per il servizio militare. $ornai a casa per salutare! malgrado tutto! i miei genitori ma non trovai laccoglienza che almeno in (uella circostanza speravo. *embra incredibile ma (uando partii loro non mi salutarono neanche! n ritennero di darmi (ualche lira per le mie eventuali necessit&! me ne andai via solo ed amareggiato! con una valigia ed il solo biglietto ferroviario fornitomi dallesercito. ;opo un lungo e tortuoso viaggio in treno arrivai ad /scoli Piceno alla scuola allievi ufficiali di complemento. 9ui assegnato alla settima compagnia. Bui la vita era dura! (uelli che ci comandavano per spersonalizzarci e farci entrare nelle vesti dei marmittoni e

12

renderci docili e pronti alla cieca ubbidienza a (ualsiasi ordine! una delle prime cose che ci ordinarono di fare fu (uella di ripulire! procedendo a stretto contatto di gomito! tutti gli spazi erbosi della caserma da tutti i mozziconi di sigaretta che vi si trovavano. Duai se davanti a noi ce ne sfuggiva (ualcuno! ci punivano per la nostra disattenzione. /l mattino la sveglia era alle cin(ue! poi di corsa tutti in fila nel cortile in pantaloncini e maglietta a fare una mezzora di ginnastica! dopo di che si andava in refettorio per fare la colazione. *uccessivamente si provvedeva alla pulizia dei cessi ed infine si andava in aula ad assistere alle lezioni di tecnica e tattica militare. ) pasti erano (uasi immangiabili ed io purtroppo non avevo alternative o consumavo (uelli o niente altro. .on avendo altre risorse! potevo disporre! e solo alla fine di ogni due decadi! di circa duemila lire! al lordo delle trattenute! che non potevo spendere perch ne avevo bisogno (uando! dal sabato alla domenica! ottenevo i permessi di licenza di trentasei ore! per pagarci il biglietto dellautobus che mi portava all/(uila dove risiedeva la mia ragazza. ?a permanenza di circa sei mesi ad /scoli Piceno fu (uindi per me una specie di lungo incubo che si aggiungeva a (uelli del passato. )nfatti (uando finalmente alla

13

sera cera la libera uscita! ero costretto ad uscire da solo! non certo per mia volont&! ma perch non avevo i mezzi economici adeguati per accompagnarmi ai miei commilitoni i (uali invece fortunati loro! facevano baldorie e si divertivano andando a cena nelle trattorie della citt&! oppure andando al cinema o in altri ritrovi. )o invece ero costretto ad uscire da solo non sapendo neanche dove andare! camminavo a caso per le strade della citt& senza fermarmi da nessuna parte! giusto il tempo per arrivare allora della ritirata. Per capire certe sofferenze bisogna averle vissute. )o stringevo i denti e malgrado tutto andavo avanti con la sola forza di volont&. 3on il passare dei giorni ero diventato magrissimo e per di pi" soffrivo senza che lo sapessi di calcolosi renale. ,imasi in (uel di /scoli Piceno (uei cin(ue o sei lunghissimi mesi della durata del corso. Buando lo finimmo i miei superiori mi comunicarono che mi avevano assegnato alla scuola di artiglieria contraerea per allievi ufficiali di complemento di *abaudia. ;opo una breve licenza ripartii dun(ue per *abaudia. Bui le cose non cambiarono di molto! limporto della decade era sempre lo stesso. ?e mie libere uscite serali anche (ui erano come (uelle di /scoli Piceno. Per di pi"! le spese di viaggio per andare all/(uila erano maggiori perch

14

il viaggio era pi" lungo. .on era proprio il caso di stare allegri neanche (uesta volta. 9ra le cose che ricordo con pi" raccapriccio che l: a pranzo ogni giorno ci servivano sempre rigatoni al rag"! pollo e patatine. )l resto per me cosa del tutto da dimenticare. 'd a *abaudia rimasi per altri cin(ue o sei mesi fino alla fine del corso. /nche a *abaudia ero solo e lunico mio conforto lo trovavo nella corrispondenza con la mia ragazza che aveva una fre(uenza (uasi giornaliera. Cna sola volta ricevetti inaspettatamente i saluti da mio padre attraverso una cartolina illustrata mandatami da /bano $erme dove lui si trovava per fare i fanghi perch soffriva di artrite. -a grazie al cielo! come tutte le cose di (uesto nostro mondo! anche (uesto corso di addestramento di *abaudia finalmente arriv% a conclusione e! con i gradi di sottotenente di complemento! fui destinato al raggruppamento di difesa antiaerea territoriale di *avona la cosiddetta ;./.$. 9u (ui che mi resi definitivamente conto che! anche se il contesto era completamente cambiato! di non essere io adatto alla vita militare. -a! prima di me se ne era reso naturalmente conto anche il colonnello comandante del raggruppamento il (uale fece scrivere poi sul mio foglio di congedo5 =scarsa attitudine militare>A -a visto che ci sono!

15

voglio raccontarvi come andarono le cose anche l: a *avona. Buando arrivai nel raggruppamento di destinazione! con indosso la divisa nuova di sottotenente! fui assegnato allufficio comando. Bui pensavo che (ualcosa mi avrebbero fatto fare! invece la mia presenza era praticamente ignorata dagli altri addetti allufficio! tutti seguitarono a fare il loro lavoro ignorandomi! non mi assegnarono n mi proposero nessun lavoro ed io avevo limpressione di stare l: solo a fare la comparsa. Buesta cosa mi infastid: al punto che dopo alcuni giorni non mi feci pi" vedere. /pprofittando del lassismo generale! preferivo varcare in uscita lingresso della caserma e! salutata la osse(uiosa sentinella di turno! raggiungevo la spiaggia che si trovava a due passi dalla caserma. $ornavo in caserma giusto allora del pranzo e mai nessuno si accorse delle mie assenze! o almeno non se ne cur% nessuno. Per me (uesto voleva dire che in realt& in caserma non servivo. Per%! a prescindere dallo strano andamento delle cose! confesso che (uestultimo periodo di servizio militare mi fu molto utile perch percepii finalmente una paga pi" decente della decade che mi consent:! risparmiando al massimo! di accumulare un piccolo gruzzoletto.

1#

IL RITORNO A CASA Cna volta tornato a casa la prima cosa di cui ebbi bisogno fu (uello di mettere mano al mio gruzzoletto guadagnato! si fa per dire! a *avona. .e ebbi un estremo bisogno per le mie necessit& personali urgenti specialmente in vestiario. )ntanto erano passati circa sedici mesi da (uando avevo lasciato lincarico di istitutore nel convitto nazionale dell/(uila. ' correva lanno 1151 (uando ottenni il congedo ed io! una volta a casa! senza prospettive! senza un lavoro! dovetti seriamente riflettere sul come utilizzare il mio incerto futuro. -i sentivo come paralizzato! mi rendevo conto con tristezza che non avevo alternative e che la cosa pi" opportuna da fare era (uella di tapparmi il naso! riprendere seriamente gli studi e concluderli. .ello stesso tempo per%! mi infastidiva molto lidea di non avere

10

appigli per gestirmi da solo senza pesare ancora sui miei genitori. *entivo di avere un assoluto bisogno di intraprendere una (ualsiasi attivit& che mi rendesse economicamente indipendente e mi desse la possibilit& di vivere serenamente. 9inalmente per% (uesta volta la fortuna mi venne incontro ed io lafferrai a piene mani. )l caso volle che poich (uello era un periodo in cui! finita la guerra e completata la ricostruzione! la nazione era in pieno sviluppo e perci% i governanti di allora si resero conto che si doveva passare velocemente da una civilt& contadina ad una civilt& preindustriale. ?a prima cosa da riformare era la scuola. Poich il grado di istruzione del popolo italiano era mediamente basso! nellintento di innalzarlo! lo stato incominci% ad aprire molte nuove scuole decentrate rispetto a (uelle prima esistenti solo in citt& situate in posti dove prima non esistevano affatto!. 9u per (uesto che nel mio paese fu istituita la prima classe di un )stituto di /vviamento Professionale. )l problema era che! poich gli insegnanti laureati non erano sufficienti a coprire i nuovi posti di insegnamento si dovette ricorrere allutilizzo dei laureandi. ' (uesta fu la mia fortuna che mi tir% fuori dai guai. 'ra proprio (uello che mi ci voleva! approfittai di (uella circostanza! chiesi di essere assunto

14

come insegnante di -atematica nella prima classe della nuova scuola di .avelli. 9ui accontentato e vi insegnai a tempo determinato come supplente annuale. ?anno successivo fui confermato nellincarico esteso anche alla seconda classe! e lanno appresso esteso anche alla terza classe. Buesta volta avevo preso tanto seriamente il mio ruolo di insegnante che decisi di svolgere il mio lavoro con molto impegno. riuscii a dare ai miei alunni il meglio di me e fui molto apprezzato per i risultati da me ottenuti sia dai colleghi che dalle famiglie degli alunni! cosa (uesta che mi permise di incominciare a recuperare (uella tran(uillit& e fiducia in me stesso di cui avevo estremo bisogno. *apevo per% che la soluzione definitiva dei miei problemi era ancora lontana! sapevo che le cose a breve sarebbero cambiate e perci% occorreva assolutamente che mi laureassi. -a la svolta determinante che cambi% la mia vita la propizio la mia fidanzata la (uale! malgrado che lei avesse il diploma di maestra elementare aveva trovato lavoro a ,oma presso l)stituto 3entrale di *tatistica! ragion per cui decise che era tempo che ci fossimo sposati. 9u una decisione che mi colse di sorpresa perch non avendo io un lavoro stabile avevo paura del futuro per% malgrado io fossi molto preoccupato e perplesso

11

ci sposammo nellanno 11#3! il sei di ottobre! nella cattedrale dell/(uila.

IL TRASFERIMENTO A ROMA ;opo di che fui costretto a lasciare linsegnamento a .avelli per trasferirmi a ,oma dove lavorava mia moglie. / ,oma prendemmo in affitto un piccolo appartamento mobiliato vicino a <ia <eneto al costo di 3#.222 lire al mese. ' fu (ui che portai tutto (uello che avevo! una sola valigia con i miei libri e pochi effetti personali. ,icordo che di affitto pagavamo trentaseimila lire al mese (uando dal macellaio lo spezzatino di vitella costava duemilacin(uecento lire al chilogrammo. ' per di pi" lavorava solo mia moglie. Perci% mi detti molto da fare per trovare un lavoro e poich lunico lavoro che sapevo fare era (uello dellinsegnamento lo cercai nelle scuole private di ,oma perch trovarlo nella scuola statale! nelle mie condizioni di non laureato era impossibile. 'ro molto preoccupato per il nostro futuro

122

perch (ualche lavoro nelle scuole private lo trovavo per% si trattava sempre di lavori precari che da un anno allaltro potevano finire. ?unico lato rassicurante del nostro menage era che ormai! risiedendo stabilmente a ,oma! fui in grado di riprendere a fre(uentare luniversit& perch ero deciso a laurearmi ad ogni costo pur non avendo la preparazione che avrei voluta. ' cos: fu! nel mese di febbraio a denti stretti mi laureai in matematica e fisica alluniversit& ?a *apienza di ,oma. 9inalmente dallottobre successivo! alla riapertura dellanno scolastico! ebbi accesso con pieni diritti allinsegnamento nella scuola statale. 'ra (uello che volevo! fu la svolta di una vita perch (uellevento! dal punto di vista temporale! coincise con il vertice di una parabola con la gobba rivolta verso il basso che da (uel momento incominci% a risalire. )n altre parole fu da (uel momento che! una volta con(uistata la tanto agognata semiEtran(uillit& economica! inizi% per me un periodo molto lungo durante il (uale pian piano riuscii a curare! cicatrizzare! se non a guarire del tutto! molte delle ferite del mio tormentato passato. 9inalmente! a mano a mano che mi liberavo da (uella zavorra pesante che mi ostruiva i canali della mente! recuperavo la coscienza del mio vero modo di essere. -a

121

confesso che c voluto ancora molto tempo perch la mia guarigione potesse considerarsi completa o (uasi. 'cco perch ! solo dopo di allora! la storia della mia vita diventata a poco a poco la storia di una vita normale. 'd stato bello scoprire! dopo tante sofferenze! di avere ancora un cervello in grado di ragionare! a modo suo si intende! per% sempre in buona fede. '! a (uesto punto! con la mente sgombra da zavorre e pregiudizi! ho incominciato ad osservare e giudicare il mondo con disincanto! usando solo la mia ragione in maniera autarchica e con spirito critico senza tener conto in alcun modo delle pi" comuni suggestioni della gente. .on ho mai assorbito il pensiero di massa 3he diavoloA .on sar& mica proibito rivendicare libert& di pensiero+ / molti pu% dare fastidio che alcune mie osservazioni e le conseguenti meditazioni solitarie si siano esplicitate in una collana di favole =fuori norma>raccolte in un volume dal titolo5 %F)0O-1 a modo mio# pubblicatomi a denti stretti da una casa editrice inaffidabile. )naspettatamente ho scoperto che oltre al piacere della meditazione esiste anche il piacere di scrivere.$roppo tardi+ Pu% darsi! so che avrei bisogno di rigoroso tirocinio per% alla mia et& imparo soltanto facendo. ' comun(ue! come suole dirsi! meglio tardi che mai! ora con la

122

mente libera mi rimane la malinconia dellet& per% faccio finta di avere accantonata la mia vita passata e vado avanti. )l fatto che dal punto di vista mentale mi sento un vulcano! ho la mente perfettamente funzionante! forse troppo! se considero il fatto che metto tutto in discussione senza riguardi per nessuno. RIFLESSIONI FINALI Cna delle credenze che faccio particolarmente fatica ad accettare consiste nel fatto che lumanit&! da sempre! alla ragione ha sostituito la =supposizione> e la verit& stata sostituita dalla bugia dando cos: spazio a (uelle = pandemie di fantasie collettive> che traggono origine solo da una arbitraria ed infondata interpretazione della realt&. /lla certezza si sostituita la speranza. )l motivo va cercato nel rifiuto della certezza della morte e nella speranza dellaldil&. $uttavia! poich io da solo non ho la forza e la capacit& per cambiare landamento delle cose! sono costretto a starmene alla finestra senza poter fare nulla! anzi la finestra spesso la chiudo per non vedere le storture e le nefandezze di un mondo che non condivido e che mi procura la nausea. / scanso di fraintendimenti (ui ribadisco che

123

per esempio lo sport cosa bella ed utile per% (uando come il calcio viene utilizzato per alimentare bassi interessi commerciali allora diventa una fabbrica di illusioni che alleggerisce le tasche della povera gente ingrassa (uella pletora di persone che lo gestiscono e distoglie le menti sia dai problemi reali della vita sia dai veri interessi culturali. ;evo confessare che! da buon pensionato! mi sarebbe piaciuto fare come facevano gli antichi romani i (uali (uando smettevano di occuparsi della = cosa pubblica> si dedicavano alla coltivazione del loro orticello fuori o dentro le mura di ,oma. )l mio orticello ce lavrei avuto anchio! per% si trova nel mio paese natale ed (uello al (uale si dedicava con molta passione mio padre in et& avanzata. Purtroppo c stato il terremoto in /bruzzo ed il mio orticello e diventato inaccessibile e comun(ue per diversi motivi non sono pi" in condizioni fisiche idonee per poterlo fare ed allora ho ripiegato sullesercizio della mente. 8o sbagliato+ *ono sicuro di no perch (uesta una opportunit& che consente a noi persone anziane! una volta liberatici dagli assilli giovanili! di mettere a fuoco tanti aspetti della vita che in precedenza avevamo trascurati. )nsomma lora delle riflessioni. ;el resto! ad usare la mente non solo non cosa inutile ma soprattutto un piacere.

124

*emmai (uello che genera in me un po di tristezza lincapacit& di comunicare agli altri (uello che penso! forse le conclusioni delle mie riflessioni nessuno mai le legger&. ' forse interesseranno a pochi. -a tant! poco me ne importa! perch limportante lessere sicuri delle proprie verit& ed io ne sono sicuro e non dico bugie. -a c di pi" perch confesso che a furia di scrivere! sia pure da dilettante e con uno stile = fai da te>! alla fine! (uasi senza esserne consapevole! ho scoperto il piacere di farlo! non solo occupandomi di me stesso! ma anche delle vicende di (uesto nostro strano e complicatissimo mondo. 9ra le cose che si capiscono a volte solo ad una et& avanzata ho capito che (uando il corpo invecchia e man mano perde alcune sue prerogative! la mente invece! se si mantiene in funzione! si arricchisce sempre di pi" perch osserva il mondo con disincanto e fa tesoro di tante nuove conoscenze cosicch pi" verit& scopre e pi" ancora ne vuole scoprire.. Buello che per% non si pu% fare adattare il mondo alle nostre esigenze mentre molto pi facile adattare noi stessi alle esigenze della natura. /lla fine una soprattutto langoscia che mi rimane e che si concretizza nella domanda5 perch in (uesto nostro mondo tutto ci% che comincia! finisce+ ?a verit& sta nella fisica o nella

125

metafisica+ 'd esistono davvero (uesti due mondi cos: diversi eppur conseguenti+ Buello fisico e (uello metafisico+ -i viene da ridere perch io credo di sapere (ual la risposta giusta ma non ve lo voglio dire. Per% chi legge non ci faccia caso! provi a ragionare con la sua testa e ad essere un tantino pi" ottimista di me se ci riesce. /uguriA

Renato Alterio

LA STORIA DI FAUSTO

12#

120

LA STORIA DI FAUSTO
@uttati 9austo! buttatiA Dli grid% disperatamente un suo amico mentre la loro nave affondava. -a 9austo non sapeva nuotare e perci% allamico non rimase che piangerlo. )l giovane 3antalini 9austo era nato a .avelli! paese di montagna nel cuore dell/bruzzo! in provincia dell/(uila! paese di contadini. /pparteneva ad una famiglia numerosa composta dai genitori! da ben (uattro figli maschi e due figlie femmine. /vevano tutti la residenza a .avelli ma vivevano a Popoli! in provincia di Pescara! perch il capofamiglia aveva trovato lavoro in uno stabilimento chimico a @ussi! paese non distante da Popoli. ;ei suoi tre fratelli lui era il maggiore! il pi" grande dopo di lui era 9rancesco! e poi! via! via! venivano prima /ldo e poi 3arlo il pi" piccolo dei maschi! seguivano le due sorelle -aria e ?ucia o

124

?uciana come la chiamava 9austo. 3orreva lanno 1141 (uando 9austo! allet& di appena diciannove anni! si affid% al destino che per% si prese gioco di lui e lo beff% dopo averlo trascinato nellunica avventura della sua vita. )n una famiglia cos: numerosa come la sua! nella (uale lavorava solo il capofamiglia! non doveva essere semplice far (uadrare i bilanci familiari. Per (uesto motivo! 9austo! che era ormai (uasi maggiorenne! decise di arruolarsi nel 3orpo della ,. Duardia di 9inanza. )gnorando il fatto che era in corso una guerra! lui ebbe due tipi di incentivi per farlo! il primo era la possibilit& di contribuire al bilancio familiare ed il secondo era la speranza che in (uel 3orpo lui riuscisse a fare carriera. 'ra un ragazzo buono! religioso! amava la patria e la famiglia! era volenteroso! ma un po troppo credulone. )noltre! non aveva un apprezzabile grado di istruzione in (uanto! a (uei tempi! nei piccoli paesi contadini d/bruzzo! listruzione era un lusso che non tutti si potevano permettere. /i contadini di allora bastava ci% che a stenti avevano imparato nella scuola elementare! in pratica! la cultura per loro non era necessaria perch per la coltivazione dei campi bastava la loro esperienza. Buei contadini si accontentavano di saper leggere e scrivere e poco importava loro la grammatica e

121

la sintassi. Perci%! non facciamoci nessuna meraviglia! allora si scriveva male perch si parlava male! e si parlava sempre in dialetto! e (uando si scriveva veniva fuori una scrittura con tanti strafalcioni! met& in italiano e met& in dialetto. Buesta era la norma e non se ne scandalizzava nessuno. 9austo non era diverso dagli altri. ' fu con (uel tipo di bagaglio culturale che i due compaesani ed amici 9austo ed Cgo partirono insieme da .avelli con le loro valigie di cartone. Prima tappa a ,oma e poi! in treno! via verso Predazzo in provincia di $rento dove erano attesi alla scuola della Duardia di 9inanza. ?: li aspettava un altro navellese di nome /niceto. Buando vi arrivarono era il mese di settembre dellanno 1141 e 9austo si affrett% a descrivere alla famiglia dovera! (ualera la vita di caserma e a (uanto ammontava la paga 5 I)d )niceto gli hanno gi dato tutto, gli hanno dato una valigia e una cassa con tutto il necessario occorrente. )ppena che mi danno anche a me l(occorrente rimander la valigia2&ove siamo noi vi , una bella caserma siamo vicinissimo al paese il quale , a 3435 metri sul livello del mare2nei dintorni non si vedono che montagne altissime, vi , gi la neve sulle cime dei monti pi6 alti. /i sente un po( freschetto, e a me fa molto impressione2io

112

mi trovo molto bene anche perch c(, )niceto al quale gli posso chiedere qualche consiglio, lui ci aiuta ha voluto persino lavarmi la cavetta il primo giorno che siamo arrivati2/to scrivendo sulla branda insieme con )niceto e con 7go2 &omani forse ci manderanno a fare la prima marcia, ma io me la caver perch domani sar di ramazza..I/tate tranquilli Fausto sta bene e distintamente vi saluta )niceto I.!er il mangiare sto benissimo, e sto facendomi una scorpacciata di frutta che sta a met prezzo di quando era gi a !opoli, e come sai a me piace molto e non ci faccio casoI!er far di tutto per venire a "atale con la licenza premio che probabilmente ci daranno2ieri ci hanno pagato, e ho ricevuto 8 339,94. 'd invece la licenza premio sfum% e 9austo anzich per Popoli dovette partire prima per $rieste e poi per @ari. )l perch lo spiega lui stesso5 'arissimi genitori:2 0i fo sapere che la mia 'ompagnia , stata mobilitata, e di conseguenza lo sono anch(io2*icevuta questa notizia, vi metterete di sicuro in pensiero, purtroppo invece non dovete pensarci affatto. 'on la parola mobilitata non dovete intendere che vado a combattere2 ) me questa notizia mi ha sollevato, perch i mesi che sono mobilitato, mi contano come se avessi fatto il confine, per poter

111

concorrere alla /cuola /ottuficiali. / @ari incontr% il cugino ?uigi! ufficiale del ,. 'sercito in servizio nei pressi di @ari. .e inform% i suoi genitori cos:5 I"el pomeriggio di ieri mi , venuto a trovare il cugino -uigi, e ci abbiamo riabbracciati affettuosamente2gli ho dovuto prestare ;4 lire perch era in bollettaI.Buando lasciarono @ari tornarono al nord a <illa del .evoso. /gli spot del regime del tipo5 =0incere e 0inceremo> 9austo ci credeva! perci% era tran(uillo! si sentiva fuori dalla mischia. Purtroppo non era cos:! per% lui non poteva saperlo. ' partirono anche da <illa del .evoso! (uesta volta con destinazione 3reta. $ransitarono per @elgrado! sostarono al Pireo e dal Pireo salparono in nave alla volta di 3reta. ;al Pireo 9austo scrisse al padre52<o serie intenzioni di fidanzarmi ufficialmente con !esetti )nna, cio, la sorella di Fulvio quella che veniva a studiare a /ulmona. =agari se volete andrete voi stessi a casa sua a parlargliene e io sono in attesa di una vostra sollecita risposta che spero sia affermativa2)nvece da 3reta scrisse ai genitori5><o provato una grande emozione nell(attraversare per la prima volta il mare, durante la traversata mi sono divertito un mondo, ed ho visto tante cose nuove, 2mi trovo benissimo. il clima , mite, tanto freddo non si

112

sente e credo che la neve non ci sar>. Di& il mareA /ffascinante e crudeleA -a! una volta a 3reta! ben presto! il suo umore cambi%. )nfatti! dalla @ase -ilitare 121 cos: scrisse alla famiglia5=2ho lasciato il paese , ardentemente desidero rivederlo e speriamo che il buon >es6 conceda questa grande grazia. l giorno della 0ittoria non , ancora molto lontano, preghiamo il buon &io che faccia ancora una volta trionfare la nostra bella bandiera# 'ra la fine del mese di /gosto del 1143. ;opo di allora ci fu un lungo silenzio! ma a volte i silenzi pesano pi" delle parole. ;i 9austo non si seppe pi" nulla sino a guerra finita. *olo allora! un suo fortunato compagno di sventura si rec% a riferire alla famiglia come si era conclusa la loro avventura. )l suo epilogo non fu molto diverso da (uello dei superstiti della strage di 3efalonia! perch furono anche loro catturati dai tedeschi! stipati su di una carretta del mare e naufragarono in adriatico. '! buttati 9austoA! @uttatiA 3os:! gli grid% il suo amico al momento del naufragio! l amico si salv% a nuoto! ma 9austo non sapeva nuotare. ;un colpo gli si oscur% il cielo! lac(ua salata gli occup% i polmoni e con gli occhi chiusi dette addio alla vita. ' tutto fin: in un solo momento! giusto il tempo di dire addio ai sogni! addio alle speranze! addio ai

113

genitori! ai fratelli! alle sorelle! addio agli amici! addio ad una giovinezza rubata.

Renato Alterio

Potrebbero piacerti anche