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uomo ha sempre temuto lignoto, lo sconosciuto, il misterioso. Incuriosito da esso, sin dallalba dei tempi desideroso di scoprirlo, sebbene la paura spesso distrugga questi sogni. Con un po di paure ma tanta, tanta curiosit, gli istituti gesuiti di tutta Italia hanno intrapreso questo viaggio insieme.
Nuova cultura, nuove tradizioni, nuova citt, nuova cucina. Nulla ha fermato i ragazzi dellIstituto Sociale, del Leone XIII, dellIstituto Massimo, del Pontano e del CEI. Sebbene questa meravigliosa esperienza abbia lasciato un segno nei ragazzi a livello culturale, ci che pi si dimostrato significativo stata lesperienza comunitaria vissuta in dieci giorni allestero, gli uni a stretto contatto degli altri. Gli sguardi, le battute, gli abbracci, i legami: amicizie meravigliose tra persone a chilometri di distanza che resteranno sempre nella memoria.
Si sono superate le difficolt assie- minare in compagnia, affrontare me ma si anche sorriso assieme. lignoto mano nella mano. Proprio questo viaggiare: cam-
de nel paese pi popoloso al mondo. Personalmente, da prima della partenza, avevo gi una idea di ci che ci avrebbe aspettato in Cina, un pae s e fatto di contrasti, dove il moderno accanto allantico, dove basta girare langolo per trovare vicoli dove il tempo sembra essersi ferma-
to a trenta anni fa. Mi aspettavo di trovare una cucina particolare, in parte simile a quella dei ristoranti cinesi italiani, ma soprattutto mi aspettavo di ritrovare tanti ragazzi che gi avevo conosciuto a Palermo durante il convegno I Gesuiti e la Storia dellanno passato, pronti a vivere questa meravigliosa esperienza.
La Cina enorme, non si pu certo dire che labbiamo visitata tutta, ma per il poco che ho visto sono rimasto estremamente colpito: tutto ci che avevo preventivato lho effettivamente incontrato, ma in misura estremamente pi grande. Sul piano umano cosa porto indietro? Sicuramente la certezza di aver fatto un viaggio diverso, che mi ha aperto nuovi orizzonti, che mi ha fatto pensare che la rete dei Gesuiti non esiste soltanto sul sito della scuola, che questa rete fatta da tanti studenti che vogliono conoscersi, mischiarsi e certamente incontrarsi ancora.
ita di m a turit 2013: Cina, Pechino. Abbracci, sorrisi, risate al gate Z66 nellaeroporto di Francoforte il giorno 30 novembre 2013. Vidi un gruppo enorme di ragazzi in attesa di
imbarcarsi sullaereo e il cuore cominci a battermi forte. erano loro: Milano, Roma, Napoli e Palermo. Aspettavo da mesi questo incontro. Erano tutti l, i miei amici, e non ci po-
tevo credere. Essere tutti i collegi riuniti insieme stato sicuramente laspetto pi bello, emozionante ed indimenticabile del viaggio. Uno dei pregi delle nostre scuole, ovunque esse siano, in Italia o in Europa, la rete di collegamento che li tiene uniti e che va sempre pi rafforzandosi. Ci sono moltissime occasioni per potersi conoscere, rivedere, per poter costruire amicizie durature e vere, nonostante i chilometri di distanza. Il viaggio in aereo verso la meta, durato pi di 8 ore, stata la prima occasione per stare insieme. Arrivammo a Pechino alle nove del mattino: nonostante le sette ore di jet lag e la notte insonne eravamo attivi e vivaci, tanta era lemozione del viaggio..cominciammo con entusiasmo, zaino sulle spalle e via per una nuova avventura. Il primo contatto con Pechino fu la conoscenza della tradizione culinaria: tutti attorno a tavoli rotondi con al centro un disco girevole su cui i ca-
merieri mettevano i piatti da prendere al volo! Lallegria accompagn le gite al Tempio Tibetano, al tempio del Cielo e al Palazzo DEstate, mentre le nostre qualit atletiche furono messe alla prova sulla Grande Muraglia, dove scalini alti ed irregolari ci avvicinavano velocemente verso la quarta torre di guardia. La grandezza della piazza Tienanmen e limmensit della Citt Proibita ci fecero rimanere a bocca aperta! Poi ancora visitammo la tomba di Matteo Ricci nel cimitero dei Padri Gesuiti e lUniversit di Economia diretta sempre dai Gesuiti. La Cina: un paese ricco di storia e di tradizioni, una testimonianza della grande variet di culture e di credenze. Un Paese che con la testimonianza di Matteo Ricci ha avuto un ruolo nella storia anche occidentale di tutti i tempi. Questa gita, in un Paese molto diverso dal nostro Occidente, ha reso concreto linsegnamento dellinternazionalit che i nostri collegi vogliono portare avanti.
Cina, un luogo cos lontano e cos diverso sia dal punto di vista sociale che alimentare c o m e tutti abbiamo potuto notare, chi con piacere chi meno. Vedere da vicino le differenze culturali tra i nostri due popoli mi ha sconcertato. Il luogo mistico pregno di cultura millenaria, di filosofia, sembrava in alcune occasioni sostituito da una metropoli occidentale con dei lama peruviani come abitanti. Ma dove cerano luoghi occidentalissimi cerano
pure luoghi ricchi di tutta la cultura millenaria: i vari templi visitati, in particolare quello dei Lama dove ho potuto vedere lattaccamento dei cinesi alle proprie tradizioni, la Citt Proibita e infine la Grande Muraglia, unedificazione cos imponente, cos massiccia, da togliere il fiato sia per la bellezza architettonica sia per la fatica di percorrerla. Il viag-
gio in Cina stato unesperienza bellissima. Il conoscere unaltra cultura e il socializzare con ragazzi provenienti dal nord, dal sud e dal centro hanno rafforzato in me lidea che
nonostante i chilometri che ci separano siamo tutti uguali, spesso troppo uguali, e tutti i vari razzismi sono sempre pi elementi significativi dell idiozia di chi li diffonde. Di questa gita piena di peripezie, non cambierei niente. Dalle notti insonni alle sfacchinate nei vari monumenti tutto stato bellissimo e tutto passato troppo in fretta. Laddio, o larrivederci, prima allaeroporto di Francoforte poi a quello di Fiumicino mi ha fatto venire un magone terrificante. Ma... come si dice... prima o poi tutte le cose belle finiscono.
embra che le nove e pi ore che dividono il nostro piccolo centro di Palermo dallenorme metropoli di Pechino, servano a spazzar via tutto quello che vediamo e ricostruirlo dallinizio. Perch i grattacieli che si
perdono nella coltre di nebbia del cielo di Pechino possono avere la stessa forma di quelli che vediamo a New York, o a Londra, o a Milano, ma avranno sempre -per mequel non so che di esotico che nel loro essere dei semplici grattacieli che si perdono nella coltre di nebbia del cielo di Pechino li rende spe-
ciali. Cos come sono speciali tutti quegli esseri umani che popolano lenorme citt, lenorme paese. Sono tanti, i Cinesi, e molti direbbero che sono tutti uguali. Io mi sono accorta che non proprio vero. Potranno avere gli stessi colori, pelle chiara, occhi a mandorla marroni o neri, capelli altrettanto castani o neri, ma camminando per le strade di Pechino sono riuscita a notare ogni dettaglio che li rendeva tutti diversi, ma tutti uguali allo stesso tempo. Loro non possono fare altrimenti, a meno che non vogliano ricorrere alla chirurgia, a loro tocca essere tutti in linea di massima uguali. Ma a noi europei non tocca questa sorte. Eppure perch lo facciamo? Perch ci omologhiamo? Ci rendiamo tutti uguali, ci riduciamo ad avere tutti gli stessi colori, quando potremmo averne tanti, diversi e sempre pi belli. La mia esperienza in Cina, come prima cosa, mi
ha fatto rendere conto di quanto lessere me stessa, e quindi lessere diversa dalle persone che mi stanno accanto, non un problema, qualcosa di cui vergognarsi. Il rendermi conto di quanto possa essere speciale il mio essere diversa dal mio vicino o dalla mia vicina, mi ha dato una spinta in pi per vivere questesperienza come una continua scoperta. A cominciare dalle persone con le quali mi sono trovata a condividere questi nove giorni alla scoperta di questo mondo cos diverso. Cosa porto, in Italia, dopo questo viaggio? Persone speciali dentro il mio cuore. Persone con le quali ho instaurato un legame cos forte, in cos pochi giorni, che quasi stento a crederci, io che le amicizie non saprei coltivarle nemmeno se me le mettessero dentro un vaso. Persone talmente uguali a me da quasi spaventarmi, da pensare di non essere poi cos sola, io che mi sento sempre un pesce fuor dacqua. Persone con le quali continuo a sentirmi, con le quali parlo di qualunque cosa. Dalla Cina porto nel cuore il ricordo di questa esperienza e il ricordo ancora tangibile delle persone che ho conosciuto.
gite, pacche sulla spalla in momenti di difficolt, sguardi complici e mani che si incrociavano nel salutarsi nei momenti dincontro. La Cina stata un vero e proprio viaggio distruzione, questo lo devo ammettere.
Mi ha insegnato molte cose delle quali far tesoro tutta la vita. Grazie a tutti quanti per c o m e me lavete fatta vivere. Vi ringrazio tanto, vi porter sempre nel cuore!
ECHIN O 2013. U N VIAGG I O C H E R I MARR SEMPRE NEL NOSTRO CUORE! Questanno, anche noi maturandi, abbiamo avuto loccasione di recarci in Cina per il viaggio distru-
zione. Un viaggio diverso, condiviso con amici di altre citt. Infatti, abbiamo avuto la possibilit di rafforzare le vecchie amicizie e di crearne delle nuove. Come descrivere Pechino? Una citt che ti sorprende
sempre. Da un lato limmagine dei templi cinesi, della citt proibita, del Tempio dEstate; dallaltro i centri commerciali, il villaggio olimpico, i maestosi grattacieli che sembra di essere in una capitale occidentale. Tutta la citt di Pechino raccontata da Gina, la nostra guida sempre gentile, sempre pronta a rispondere a qualsiasi nostra curiosit! I giorni cinesi, dei giorni indimenticabili. Gli spostamenti in pullman, sempre accompagnati da canzoni e cori; le giornate di shopping, dove la parola dordine contrattare; i pranzi e le cene ai ristoranti, qui abbiamo messo alla prova i nostri palati; la serata in discoteca, i viaggi
in aereo, i momenti condivisi con ragazzi e ragazze di altre citt. Ricordi che resteranno sempre con noi. Quasi un mese dopo la partenza, abbiamo organizzato una cena, per ricordare quei momenti e per ringraziare ancora una volta i nostri accompagnatori: Padre Rettore, che con il suo canto primavera, svegliatevi bambini ci riportava alla realt; la Vicepreside, che condivideva con noi la passione per lo shopping; e come dimenticare il prof. Trupiano, che con i suoi balli riusciva a coinvolgere turisti e Cinesi! Grazie a tutti per aver reso questo viaggio cos speciale!
volta arrivati a Pechino il commento di tutti stato: che freddo, ma piano piano lo stare tutti insieme, la bellezza di quei monumenti e
limmergersi in una moltitudine di occhi a mandorla, ci ha fatto dimenticare i 3 gradi che cerano! Il tempo passava veloce e noi eravamo sempre pi entusiasti della fantastica esperienza che stavamo vivendo! Dalla lunga camminata sulla Mu-
raglia Cinese alla Citt Proibita, dal Tempio dei Lama al Tempio del Cielo, dalla tomba di Matteo Ricci al Tempio dEstate, ogni singolo luogo da visitare ci meravigliava stato come fare un viaggio con la famiglia, solo che questa volta leggermente pi grande! Pechino 2013, viaggio di maturit indimenticabile!
stata diversa dalle precedenti: non solo in quanto si trattava dellultima gita di liceo, ma soprattutto per la presenza dei ragazzi di tutti gli altri istituti gesuiti dItalia. Infatti allaeroporto i ragazzi di istituti diver-
si che si conoscevano gi per lesperienza del Kairos e delle attivit in Romania si sono corsi incontro abbracciandosi, preannunciando il clima di amicizia che avrebbe dominato lintero viaggio. I giorni che abbiamo trascorso a Pechino sono stati faticosi e intensi, ma bellissimi. Abbiamo visitato antichi monumenti, come la Grande Muraglia e i templi della Citt Proibita, che ci hanno fatto accostare al fascino di una cultura millenaria. Ma siamo anche venuti in contatto con laltra faccia di Pechino, quella moderna dominata da grattacieli e innovazioni tecnologiche. In questa citt dai due volti abbiamo imparato a rispettare e ad apprezzare chi diverso da noi, ma al tempo stesso il contatto con una cultura diversa dalla nostra ha rafforzato la coesione del nostro gruppo di Italiani e dei gruppi scuola. Persone che in cinque anni non si erano mai parlate hanno iniziato a frequentarsi, nuovi legami sono nati, altri si sono rafforzati. La magia di questa set-
timana emersa in tutta la sua bellezza durante l ultima serata, avvolta da unatmosfera di gioia ma anche di malinconia. Al termine della cena infatti i ragazzi si sono dati lultimo saluto abbracciandosi con affetto, dominati dalla malinconia ma anche dalla consapevolezza che presto si sarebbero incontrati di nuovo. questa la lezione pi importante della nostra gita: non importa dove ti trovi, lamicizia esiste anche a distanza. Questo viaggio ci ha restituito lorgoglio di essere italiani, uniti nei valori di amicizia e di fede: che tu venga da Roma, Napoli, Milano, Palermo o Torino, sei sempre un ragazzo uguale agli altri. L esperienza che abbiamo vissuto non stata la solita gita di istruzione, ma unoccasione per crescere dal punto di vista umano.
0/10/13 una data che voglio ricordare a vita! Tra dieci anni vorrei associare a quel nuvoloso giorno di ottobre un punto di svolta della mia vita. Il viaggio in Cina stato unesperienza unica, strana, interessante, divertente ma anche triste in alcune situazioni, mi ha fatto riflettere molto su di me, sul mio futuro, sul mio presente e sulla mia condizione. Di certo conoscere una cultura cos diversa, a tratti anche bizzarra, molto utile, ti cambia anche, ti fa vedere le cose con una prospettiva diversa, ti fa capire cose che magari a casa non comprendi o fingi di non comprendere. Ad esempio camminare sulla grande
muraglia mi ha fatto sentire piccolo, mi ha fatto sentire come un microscopico granello di polvere nelluniverso. L, su quellammasso di pietre nel bel mezzo del nulla ho capito che da soli si praticamente inutili ed invisibili, ho compreso che non si possono vincere da soli le battaglie che si vogliono intraprendere, ma in gruppo si pu invece combattere ed anche vincere se si fortunati. Ed proprio questo
che io ed alcuni miei compagni di classe abbiamo fatto, abbiamo sfidato le convenzioni vigenti dal primo anno nella nostra classe, ci siamo tolti le maschere che gli altri ci avevano affibbiato ed abbiamo lottato. Abbiamo vinto? Solo il tempo potr dircelo, ma io sono fiducioso che la Cina abbia cambiato molte cose, gi in queste prime settimane di scuola dopo il viaggio noto dei cambiam e n ti, non nella mentalit purtroppo, n nella maturit, ma nellatteggiamento di alcune persone. Che siano migliorati?
Anche a questa domanda solo il tempo potr rispondere. Di fatto il viaggio a Pechino stato assolutamente positivo, ci sono s stati dei momenti alquanto traumatici, ma nel complesso stato molto bello trascorrere del tempo in una citt cos affascinante come Pechino, stato molto interessante scoprire tutte le peculiarit della societ cinese visitando scorci della citt ed anche incontrare personalit italiane che vivono in Cina da decenni. Da questa esperienza pi unica che rara ho imparato tanto, e gli insegnamenti di vita ricevuti mi permetteranno di migliorare e di cambiare totalmente lopinione che gli altri hanno di me, sar operoso, attento ed efficiente proprio come i cinesi.
Supplemento Testimonianze dalla Cina del numero di NOVEMBRE 2013 (anno IV) di Koin - il giornale dei LiCEI. Grafica, oganizzazione e caporedazione: