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Ci che un uomo pu inventare, un altro pu

scoprire.
Sir. Arthur Conan Doyle
Le soluzioni degli
indovinelli della pagina successi-
va sono sparse per tutto il giorna-
le! Riesci a trovarle?
(Rubrica a cura di Michele Saitta &
Paolo Gitto)
RISPOSTE AGLI INDOVINELLI DEL NUMERO PRECEDENTE:
INDOVINELLO UNO:
1. Se dico il vero, non sono bugiardo, ma sono sincero;
2. Se dico il falso, anche in questo caso non sono bugiar-
do, ma sono sincero;
in entrambi i casi, sono sincero.
INDOVINELLO DUE:
Se la stanza costa 25, aggiunti i 2 del facchino, e i 3 de-
gli uomini otteniamo 30.
INDOVINELLO TRE:
Nessuno, la marea fa alzare anche la barca.
INDOVINELLO QUATTRO:
6 giorni, infatti se il sesto giorno il muschio ricopriva mez-
za roccia, raddoppiando costantemente ne ricopre tutta la
superficie il settimo giorno
1) In una stanza chiusa vi una lampadina che pu essere accesa dallesterno. Se
allesterno vi sono tre interruttori e posso entrare una volta sola come faccio a capire
qual quello giusto?
Indovinello numero uno:
2) Un palazzo ha 27 piani e io sono al pianterreno, quante probabilit ho di trovare
lascensore al piano terra sapendo che tutti i 54 appartamenti sono occupati e che i
condomini non vanno mai a casa degli altri inquilini?
Indovinello numero due:
3) Immaginiamo di avere un foglio spesso un decimo di millimetro, pieghiamolo a
met per 42 volte. Saliamo a questo punto sul foglio piegato, a quale altezza siamo?
A. Il terzo piano di un palazzo
B. Un gradino
C. SullEverest
D. Nello spazio
Indovinello numero tre:
4)Un gruppo di aerei dislocato su una piccola isola. Il serbatoio di ogni aereo con-
tiene esattamente carburante suffciente a consentirgli mezzo giro del mondo, ma
possibile trasferire quanto carburante si vuole dal serbatoio di un aereo a quello di un
altro mentre gli aerei sono in volo. La sola fonte di carburante sullisola e si sup-
pone che non venga perduto tempo nel rifornimento sia in aria che al suolo. Qual
il numero minimo di aerei necessario per assicurare il volo di uno di essi per un giro
completo attorno al mondo, ammettendo che gli aerei abbiano la stessa velocit co-
stante rispetto al suolo, lo stesso consumo di carburante e che tutti gli aerei rientrino
sani e salvi alla base?
Indovinello numero quattro:
La regione eccellente.
Storia, mito, suggestioni artistiche e
letterarie della Sicilia
C
onosce-
re per
amare,
amare e
conoscere sempre pi. In breve, questo
il motivo, ed anche il fine, del presente la-
voro di ricerca, di sintesi e di raccolta ordi-
nata, per fare e dare chiarezza della storia
eccezionale della nostra terra, dellimmen-
so patrimonio culturale, che millenario,
sedimentatosi nelle nostre coscienze.
Il desiderio di presentare delle tap-
pe culturali, chiare e sintetiche, ma tali da
fornire delle coordinate storiche utili per
comprendere i lasciti pi importanti e le
eredit pi peculiari di ogni momento.
Storia di eventi, quindi, ma soprattutto di
personaggi, uomini che hanno amato la
Sicilia e hanno lottato per essa; eroi, schia-
vi, ribelli, personalit della cultura, che si
sono battuti per la libert, per il riscatto
dei servi, per il popolo, in un viaggio ideale
che va dalla preistoria ad Archimede, dalle
oscure popolazioni dei Sicani e degli Elimi
alla splendida e famosa corte dei tiranni
siracusani, ai Romani.
Il viaggio che faremo non potr fare
a meno dei miti e delle leggende, anima
della cultura, che hanno riempito il cuore
e la mente degli antichi nostri progenitori
(ma non solo!). Il mito espressione della
volont di tentare di comprendere la realt
e non poterla spiegare, desiderio magico
di allontanare o favorire qualco-
sa, voglia di credere in una realt
simile o diversa. Faremo pertan-
to riferimento ai principali miti
nati in Sicilia, o in essa contestualizzati,
alle divinit viventi nellisola o che lhanno
preferita: Demetra e Kore, Eolo, Aretusa, i
Ciclopi, Polifemo, Scilla, Cariddi, tra i pi
famosi, ma anche quelli meno conosciuti,
gli dei Palici o i Fratelli Pii, ad esempio.
Abbiamo voluto dare unimpostazio-
ne chiara e contenuti rigorosi, ma sfron-
dati da tutte quelle ricostruzioni, citazioni,
riferimenti che danno veste e valore scien-
tifico ad un testo, ma ad un costo elevato:
quello di tener lontani i non addetti ai lavo-
ri e di creare una separazione tra la cultura
specialistico-accademica e quella medio-
superiore. Analisi, saggi, studi universitari
non sono fruibili da tutti, dagli adolescenti
e dai giovani, in particolare, che, pertanto,
sono condannati a non godere della ricer-
ca scientifica. Il presente lavoro vuole ac-
corciare ogni distanza, semplificando, tra-
ducendo e adattando, senza nulla togliere
al rigore e alla precisione dei contenuti.
Ogni introduzione a carattere stori-
co sar seguita dalla sezione in cui saranno
presentati miti, leggende, personaggi ed
eventi storici, illustrati anche dalle interes-
santi pagine di Diodoro Siculo e di Tom-
maso Fazello, due storici di epoche diver-
se, ma che rappresentano una miniera di
notizie, che hanno raccolto da altre fonti,
molte delle quali restano perdute.
Alla parte mitologico-storica segue la
sezione letteraria che il cuore del libro:
poesie, racconti, pagine di romanzi, tutto
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il corredo letterario stato selezionato, con
cura e pazienza, dopo un lavoro di ricer-
ca di ci che potesse servire a far meglio
comprendere il contesto storico nel quale
inserire la produzione del tempo o la pro-
duzione letteraria relativa al tempo storico
precedentemente esaminato.
Lungo tutto il percorso del libro ci fa-
remo accompagnare dalla fantasia e dalla
geniale creativit di Carlo Maiorca che, let-
tore interessato e appassionato, ha traspo-
sto sulla tela, ha intagliato nel legno, ha im-
pastato col gesso o ha scolpito nella pietra
tutti i momenti o le immagini pi significa-
tivi di questo viaggio nel mito e nella storia.
Lenorme patrimonio culturale della
Sicilia rivela la grande creativit e vivaci-
t dei suoi figli, ai quali vogliamo rendere
onore.
Tratto da: Angela Caruso, Lisola eccel-
lente. Storia, mito, suggestioni artistiche e
letterarie della Sicilia, Palumbo, Palermo,
2014
Lu tempu e la storia
di Ignazio Buttitta
Quantu strata,
quantu lacrimi
e quantu sangu ancora, cumpagnu.
La storia zappa a cintimitru
e lomini hannu li pedi di chiummu.
Nun parra lamarizza
chi mi cummogghia lu cori stanotti,
Il tempo e la storia, tela di Carlo Maiorca
n lu scuru supra li muntagni,
ma lu silenziu
di seculi luntani.
la puisia
chi tocca lu pusu di la storia:
la vuci risuscitata di Maiakovski,
lu chiantu di Hiroshima,
lu lamentu di Garcia Lorca
fucilatu a lu muru.
Quannu ti pari carrivi
s a laccuminzagghia, cumpagnu;
nun tavviliri di chissu,
seguita a svacantari
puzzi di duluri,
vutri vrazza
doppu di tia e di mia virrannu.
A lingiustizia cammunzedda negghi
e nverni friddi
supra li carni di la terra,
ciusciacci lu focu di lu to amuri.
Nun ti stancari di scippari spini,
di siminari a lacqua e a lu ventu;
la storia nun meti a giugno,
nun vinnigna a ottuviru,
havi na sula staciuni:
lu tempu.
Nun tavviliri, cumpagnu,
si nun ti sacciu diri
quannu lu suli
finisci di siccari
li chiai di la terra.
x
Veduta dallalto, o
impronte?
Fotografia scat-
tata da Raimonda
Cataliotti
Ruisi
Premo uno degli interruttori,
aspetto 5 minuti, lo spengo, pre-
mo un altro interruttore ed entro.
Se la luce accesa, linterruttore
lultimo ad essere stato premuto.
se spenta ma la lampadina cal-
da, allora il primo interruttore.
Se la lampadina spenta e fredda
allora il terzo interruttore.
Indovinello 1
Quando pensavo di combattere questa guerra da solo,
tu eri l, al mio fianco, in prima linea,
e abbiamo combattuto per credere nellimpossibile.
Quando pensavo di combattere questa guerra da solo,
noi eravamo una cosa sola, con i nostri destini intrecciati.
Quando pensavo di combattere senza una causa,
tu mi hai dato un perch.
Nessuno che indossi la propria faccia,
una bufera di emozioni che non ti lascia vedere niente
e io ho solo le mie fragili ossa ad attutire la caduta.
Quando lamore nelle lettere sbiadisce
come muoversi al rallentatore
e noi siamo gi in ritardo, se mai arriveremo.
E siamo coinvolti in questa corsa alle armi
una dipendenza involontaria
e ci stiamo spogliando di tutti i valori che le nostre madri ci hanno in-
segnato.
War-Poets of the Fall
Il soldato ferito - Marc Chagall
Lucrezia Angela Bronzino
x
U
n tema insolito ci ha lasciato
la nostra professoressa Caru-
so, a conclusione dello studio
dellOdissea di Omero: un
commento personale alla canzone di Lucio
Dalla, dal titolo Itaca.
S, perch anche un cantautore contem-
poraneo, il mitico Lucio Dalla, ha sentito
la suggestione delleroe omerico, simbolo
dellincessante ricerca di conoscenza e av-
ventura da parte delluomo. E Ulisse forni-
sce a Dalla lispirazione per una canzone
che in effetti una poesia che incontra la
musica.
Il punto di vista quello di uno dei marinai
delleroe che, pur esprimendo nostalgia
per la sua casa e la patria lontana, comun-
que attratto dalle imprese a cui il suo capi-
tano lo chiama. Coloro che vivono con spi-
rito davventura rappresentano Ulisse; altri
che vivono in maniera sedentaria, legati alla
propria Itaca, rappresentano il marinaio,
ma non perdono lo spirito di ricerca del
nuovo. Il marinaio un uomo povero che
viaggia per guadagnare il denaro necessario
al sostentamento della sua famiglia. Infatti,
se egli morisse, la sua famiglia non riusci-
rebbe a sopravvivere, al contrario se moris-
se il capitano come se venisse a manca-
re un re: lascerebbe, pertanto, un erede e
molte ricchezze.
LOdissea ruota intorno al ritorno di Ulisse
in patria, un viaggio fantastico, uneterna
sfida per la sopravvivenza. Leroe incontra
mostri, creature bellissime, giganti e canni-
bali, ma a differenza di questi che saranno
confinati per sempre nelle loro terre, Ulis-
se approder nella sua amata Itaca.
Cos come per Ulisse, anche noi intra-
prendiamo un cammino, che ci conduce
allesperienza della realt, ma soprattutto
alla conoscenza di noi stessi. Ognuno se-
gue il suo cammino, cercando gli angoli na-
scosti, gli attimi rimasti, anche se a volte le
cose vanno storte, sono solo porte dietro
porte, tutto resta uguale o tutto cambia, for-
se domani sar meglio, forse domani sar
peggio, domani sar solo di passaggio. E
allora dovremmo essere come il capitano:
curioso ma cauto, intelligente e tenace, sen-
za mai abbandonare i nostri sogni per pau-
ra di non raggiungerli.
Il viaggio serve a crearci un mondo dove
noi possiamo avventurarci, con la possibili-
t di migliorare noi stessi, e sfidare ci che
non c. Forse non si approda mai: quan-
do siamo convinti che sia finita, c spesso
una nuova sfida, pi ardua, che ci spinge a
ribellarci, ma allo stesso tempo a provarla
non tirandoci indietro.
Un po come nel famoso Gioco dellOca:
siamo noi la pedina, qualcuno tira i dadi,
decide il nostro destino e quel numero ci
comunicher di avanzare o fare qualche
passo indietro. Quando il gioco finir sa-
premo che noi avremo in mano i dadi,
la nostra vita e capiremo il significato dei
perch che ci ponevamo, avendo paura
di osare, parlare.
La canzone di Lucio Dalla sicuramen-
te una delle pi belle canzoni italiane mai
sentite, perfettamente consona ai tempi
che viviamo. Ascoltandola, desideri cantar-
la e ballarla, senti il ritmo che scorre nelle
vene anche quando la canzone gi finita,
ma sai che diventata in quei pochissimi
attimi la filosofia della tua vita!
DallUlisse di Omero a quello di Lucio Dalla.
di Cornelia Crema
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C
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Unassenza,
in presenza!
Maurizio Veronese
S
ono quasi 4 i mesi trascorsi dal mo-
mento in cui mi sono allontanato
volontariamente dalla scuola.
Una decisione forte, sofferta, che
sono stato chiamato a prendere per il bene
non solo mio ma di altre persone a me col-
legate. Non avrei mai pensato di riuscire a
prendere una decisione cos forte... ma la
vita mi ha portato a diventarlo... per acqui-
sire in cambio la libert. La libert di vivere
senza condizionamenti del mondo esterno,
per privilegiare il Bene Maggiore. Sar l'in-
trospezione, saranno stati i tanti esercizi di
S. Ignazio fatti nella vita, o la psicoterapia
di gruppo, o lo yoga, ma oggi nella mia vita
mi sento di vivere il momento giusto, con le
persone giuste, nel tempo giusto. E questa
davvero una gran bella consapevolezza...
che auguro a tutti di raggiungere.
Il dolore straziante nel comunicarvi la mia
decisione, ha lasciato piano piano il posto
alla consapevolezza di avere fatto un buon
lavoro con voi... su di me, grazie a voi... su
di voi, grazie ad "un po" di me ... a quel-
la parte di me che questa scuola ha contri-
buito a costruire negli anni e che nei miei
quasi 14 anni di servizio ho cercato di tra-
sferire a voi. Oggi vi vedo ancora crescere
"da fuori" ... da fb o dagli incontri domeni-
cali post-messa e vedo ... che siete ancor di
pi delle perle che saranno in grado di far
risplendere ogni luogo in cui deciderete di
costruire il vostro futuro. Io, anche se ritor-
nassi, far parte del vostro passato... e spe-
ro che riuscirete a ricordarmi per qualco-
sa... magari per quei maledetti 7 minuti nei
quali... sarete in grado di comunicare a tutti
nel mondo. Mi mancate. Vi voglio bene... e
speriamo di vederci presto. Come? A que-
sto come i miei alunni sanno rispondere...
SOLO IL SIGNORE LO SAPR

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noccasione irripetibile per chi,
come me, vorrebbe diventare
giornalista: partecipare alla con-
ferenza di Dybala e fare alcune
domande.
Il 29 aprile, mentre i giornalisti andavano
per lavoro alla conferenza di Dybala, io
realizzavo il sogno di poter intervistare un
calciatore! Arrivata al campo di allenamen-
to, sono entrata nella sala stampa come una
vera giornalista, ho assistito alla conferenza
e al termine arrivato il mio momento!
Devo confessarvi che ero molto, ma molto
emozionata, al punto da scrivere le doman-
de per la paura di dimenticarle!
Le giovani promesse del Palermo si sono
spesso rivelate delle certezze, come nel tuo
caso. Come giudichi questo tuo cammino?
Un calciatore quando comincia un cam-
pionato vuole dare il meglio per la squadra
e poi per se stesso; pensa sempre a dare il
massimo, a giocare tutte le partite e poi, nel
mio caso, che sono un attaccante, cercare
di segnare pi gol possibili.
Nonostante il Barbera non pieno, il calore
e laffetto dei tifosi non mancano, come si
visto negli allenamenti a porte aperte e
nella festa di sabato dopo la partita contro
il Latina (26/04/14). Come vivi e vivete nel-
lo spogliatoio questa atmosfera dei tifosi e
della citt?
Magari la gente ancora amareggiata per
la retrocessione dello scorso anno, forse
per questo lo stadio non pieno; ma si sen-
te il calore della gente. Noi come squadra
speriamo di vedere entro la fine della sta-
gione uno stadio pieno con tutti i tifosi del
Palermo perch penso che lo meritiamo,
abbiamo fatto una grande stagione con tan-
ti punti.
Questa bellissima esperienza mi ha per-
messo di incontrare uno dei
protagonisti del campionato e
della risAlita del nostro Paler-
mo. Mi auguro possa prosegui-
re questo cammino diventando
un grande campione e io essere
orgogliosa di aver avuto questa
conversazione!
Questa intervista stata possibi-
le grazie alla nostra mitica Prof.
Angelica e alla pazienza di Igor
Budan e Alessio Cracolici! Gra-
zie a tutti!
x
di Martina Raia
A cura di Eleonora Bottino
Per chi questanno non impegnato con
gli esami lestate si sta avvicinando, e visto
che avrete pi tempo libero io vi consiglio
di occuparlo cucinando! In particolare la
ricetta di questultimo mese per fare un
buonissimo pane con le olive!
Ingredienti:
- 500gr. di farina
- 1 bustina di lievito di birra
- Sale, olio, e acqua
- Olive nere
Preparazione:
- Sul piano da lavoro mettete la farina e il lie-
vito, un cucchiaio dolio, aggiungete lacqua
pian piano impastando bene, senza creare
grumi o quantaltro. Il panetto sar pronto
appena non si attaccher troppo alle dita.
- Lasciate in lievitazione in un luogo caldo
e chiuso per 2 ore.
- Preriscaldate il forno a 200.
- Prendete la pagnotta e impastatela di nuo-
vo. Aggiungete le olive nere e impastate
bene.
- Date la forma che preferite, date una leg-
gera spennellata dolio sulla superficie e
mettete il pane sulla carta da forno su una
teglia, infornate per mezzora.
- Dopo abbassate la temperatura a 180 per
15min.
- Spegnete il forno e lasciate il pane l per
una decina di minuti, poi aprite il forno,
ma non tirate fuori il pane.
- Fate in modo che il pane non subisca gros-
si sbalzi di temperatura, ma non tenetelo
neanche troppo in forno, senn si secca.
- Dopo altri 10min tiratelo fuori definitiva-
mente.
Buon appetito!!!
x
R
agazze per questo mese vi presento alcune ten-
denze per la primavera di questanno inco-
mincio elencandovi alcune fantasie come la
fantasia floreale, i pois e le righe. Altri acces-
sori adatti a questo periodo in cui ancora c un leggero
venticello sono il classico trench colore cammello e, se
non proprio adesso tra un pochino, le gonne lunghe, le
quali slanciano anche la figura! Infine come gi sapete
consigliabile in estate vestirsi con colori accesi che ravvi-
vino il colorito o che illuminino il viso, cercando di evita-
re colori come il blu e il nero che attirerebbero il calore
sotto il sole. Vi mostro alcuni esempi da me descritti qui accanto...
baci e al prossimo anno!
x
Una su due
perch se una
persona sale
per andare a
casa poi
sicuramente
scende.
Indovinello 2
P
er questultimo numero del mese
ho intenzione di mettervi al cor-
rente di una serie che negli anni ha
ricevuto diversi premi. Sto parlan-
do di The elder scrolls. Questa una serie
di giochi di ruolo a ispirazione puramente
fantasy sviluppata sia per console che per
pc. La serie vanta sei capitoli principali, il
primo dei quali uscito nel lontano 1994
per pc, chiamato The elder scrolls Arena,
a seguire The elder scrolls II Daggerfall,
Tes III Morrowind, Tes IV Oblivion, Tes
V Skyrim, e l ultimo, ma non per impor-
tanza, lInnovativo Tes Online.
La saga vanta una stortyline principale
per ogni capitolo molto interessante e co-
involgente, ed inoltre innumerevoli mis-
sioni secondarie che rapiscono per molte
ore il giocatore e che portano a conosce-
re storie e meccanismi sempre nuovi. La
saga ambientata nella
immensa Tamriel, terra
che si divide in varie re-
gioni (da cui prendono i
nomi vari capitoli) come
Morrowind o Skyrim. Il
giocatore ha la possibi-
lit di scegliere la razza
del proprio personaggio
(oltre alle caratteristiche
fisiche), ad esempio si
pu scegliere la razza
umana e sceglierne la
provenienza (nord, bre-
tone, imperiale), tra le
razze disponibili anche
orchi, elfi, kajithi (delle specie di gatto-
ni-umani), argoniani (lucertoloni-umani),
ognuna ha delle peculiarit diverse.
Il giocatore pu adottare diverse tattiche da
usare in battaglia, un approccio, ad esem-
pio, da guerriero, assassino o ladro. Col
passare degli anni queste meccaniche si
sono sviluppate e migliorate, il salto di qua-
lit pi grande avvenuto nel quinto ca-
pitolo della saga: Skyrim. Infatti in questo
capitolo lo sviluppo del personaggio avvie-
ne tramite il semplice utilizzo di ogni abi-
lit, come l utilizzo di armi ad una mano,
dell arco, della magia... Questo capitolo
pu essere considerato un capostipite del
genere, grazie a vari fattori; particolarmen-
te pregevole la grandezza della mappa e
degli ambienti esplorabili, ed superato in
grandezza solo dall ultimo capitolo: Tes
Rubrica di videogames
di Riccardo Ragno
online. Quest ultimo capitolo stato una
novit che ha voluto sviluppare la casa pro-
duttrice, la Bethesda, in quanto si cambia
limpronta classica del gioco per raggiunge-
re le meccaniche degli mmo. Inoltre pos-
sibile esplorare tutte le regioni viste negli
altri capitoli della saga in compagnia di altri
giocatori; infatti questo capitolo da gioca-
re rigorosamente online. Un altro punto a
favore della saga la mitologia e la storia;
infatti, tramite i dialoghi con gli altri per-
sonaggi e la lettura di libri e pergamene si
potr venire a conoscenza delle guerre, dei
re e dei regni che si sono susseguiti nel tem-
po (dato che i capitoli si svolgono in tempi
molto distanti gli uni dagli altri) e anche de-
gli dei e dei loro regni, che presentano una
forte influenza della mitologia norrena.
In sintesi The elder scrolls una saga che
ha dato molto ed ha ancora molto da of-
frire a chiunque voglia provare anche uno
solo dei capitoli sopracitati.
Grazie per aver seguito la rubrica, al pros-
simo anno!!!
x
L
a trama del film abbastanza sem-
plice. In un futuro non troppo
lontano, il protagonista, Theodor,
acquista un sistema operativo in-
tuitivo, capace di evolvere imparando dai
propri errori. Per interagire con il sistema,
cosa possibile attraverso un auricolare con
microfono, Theodor sceglie che questo ab-
bia una voce femminile. Il sistema, una vol-
ta attivato, si d il nome di Samantha. I due
iniziano una relazione, sempre pi forte e
profonda, che attraversa i passaggi di una
storia sentimentale, fino ad essere una sto-
ria damore. Ma la storia damore finisce, a
causa dello spegnimento, o allontanamen-
to, del sistema operativo.
Il film stato visto con favore dalla criti-
ca e ha anche vinto il premio Oscar per
la migliore sceneggiatura originale. Inoltre
inquadra bene questo tema, attualissimo,
del rapporto con i computer e con la rete.
Unimmagine per tutti pu essere quella
del protagonista davanti al computer, ri-
curvo, un po scivolato sulla sedia, che at-
tende che il suo nuovo sistema operativo
si installi. Per quanto rapidamente avvenga
linstallazione, quanti di noi si sono ricono-
sciuti in quellatteggiamento spento davanti
lo schermo acceso?!?
Vediamo la struttura. Il film ruota sul rap-
porto tra il protagonista e quattro figure
femminili: la ex moglie, da cui durante il
film divorzia firmando le carte; unamica,
che a un certo punto si separa dal marito;
una ragazza, con cui ha un appuntamento
al buio, ma la serata non va a buon fine;
e Her/lei, il sistema con la voce femminile
(che, nella versione americana, quella di
Scarlett Johansson). Da ciascuno di questi
rapporti, limpressione che emerge la so-
litudine del protagonista, la sua incapacit
di comunicare in modo profondo con altri,
ed anche la sua sensazione di solitudine.
Questo aspetto della solitudine addirittu-
ra esasperato (ironicamente?) dal fatto che
lui scriva, per mestiere, lettere damore per
altri.
Sullo sfondo di questi rapporti, c un mon-
do che come lui.
Ora, difficile dire che questo mondo
sullo sfondo possa chiamarsi societ. In
realt, sembra pi un insieme di individui
che vivono, da soli, tutti le stesse dinami-
che. Se lo chiamiamo mondo, ci va inteso
nel senso pi superficiale possibile, quasi
come sinonimo di contenitore.
Una prova la vicenda che attraversa lami-
ca che a un certo punto si separa. Da cosa
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C
E
I

HER. Un film di oggi?


di Angelo Stella
si genera la lite? Da una sciocchezza! Cosa
fa emergere? Tutto il non detto che quel-
la coppia aveva accumulato nel tempo!
Come finisce la cosa? Non con la soluzio-
ne del problema, ma con lesasperazione
dellin-comunicazione in atto, cio con la
separazione ed il nostro protagonista vie-
ne da un divorzio! Passo ulteriore? Anche
lamica, una volta separata, compra un si-
stema operativo, dello stesso tipo di HER,
per avere unamicizia.
Chiaramente c un problema: il compu-
ter, per quanto sappia essere intuitivo e
imparare dai propri errori, in ogni caso
conferma le tue esigenze. un rifugio nar-
cisistico. Lultimo. Punto di arrivo e sintesi
di altre manifestazioni di narcisismo, pure
presenti nel film.
Restiamo un attimo su questo tema e ve-
diamo che, riguardo al protagonista, HER
prende liniziativa di raccogliere le sue let-
tere migliori e farle pubblicare, il che chia-
ramente lusinga TED non poco. In una
certa misura potremmo dire, per assurdo,
che HER lo incoraggia e lo stimola nella
fiducia in se stesso. Ci a prima vista posi-
tivo, ma capiamo quanto sia problematico
appena ci rendiamo conto che chi fa tutto
questo non unaltra libert come me, ma
un sistema operativo predisposto non per
essere libero, ma per sembrarlo. Lo stesso
vale per la relazione tra lamica separata e
il suo sistema operativo: anche qui c la
gratificazione, solo che stavolta sta nel suo
essere programmatrice di giochi per madri
(guarda caso altra ironia del film).
In ogni caso il computer cos diventa loc-
casione per la messa a fuoco della dinami-
ca umana, fondamentalmente irrisolta, che
la pellicola mette bene in luce: la difficolt
a comunicare tra uguali, che si traduce poi
nellincapacit di amare. Quanto segue vale
per il protagonista, ma forse vale anche in
generale, cio riguardo gli altri personaggi
del film. E forse, si potrebbe pure uscire
dal flm
Infatti, anche col computer, con HER, le
cose finiscono allo stesso modo e, verrebbe
da dire, quasi attraverso gli stessi passaggi,
di come erano finite con la ex moglie. Con
la variante, certo, che ci che determina de-
finitivamente la conclusione del rapporto
con HER quel virus che si inserisce e che
la spegne (o la allontana), cos come acca-
de a tutti gli altri sistemi operativi, lasciando
in una sensazione di solitudine tutti coloro
che avevano iniziato a usarli. Alcuni ele-
menti lasciano pensare che si tratti proprio
di un virus:
s ent i amo
la sua voce
nella scena
in monta-
gna quan-
do, al mat-
tino, HER
parla con
un profes-
sore di fi-
losofia, lo
presenta a
Ted, lui si
ingelosisce (chiaramente!), e non riesce a
capire che HER sta passando un vero peri-
colo. Con la moglie era accaduto lo stesso.
Lei stava attraversando delle difficolt, ma
lui riusciva solo a consigliarle di prendere il
Prozac. proprio cos che emerge il pro-
blema reale. La gelosia che Theodor prova
adesso verso il computer rivelativa del suo
atteggiamento profondo: lessere sempre e
solo concentrato sul SUO lato dellamore.
Adesso questo vale nei confronti di HER,
ma in realt valso allo stesso modo verso
tutte le altre donne che ha amato.
Da cosa deriva questo? Lo si potrebbe
chiedere. difficile dire cosa veramen-
te lamore. Un problema che si riscontra
spesso che, anche quando amiamo, sia-
mo in realt concentrati su noi stessi. An-
che la domanda: cosa devo fare di pi per
amarti?, sottilmente nasconde che il cen-
tro del mio amore sia, e resti, il mio IO e
non laltro; cos lamore che siamo capaci
di provare per laltro diventa solo un crite-
rio di auto approvazione (e non il cemento
per costruire la relazione). Amiamo, ma ci
compiacciamo di noi stessi perch amia-
mo laltro. Amiamo, ma di fatto siamo noi
al centro dellamore: amiamo, nellaltro,
noi stessi. Siamo attenti solo al nostro lato
dellamore, senza capire cosa sta veramen-
te accadendo allaltro. Magari, si potrebbe
provare a ribaltare la domanda, e chiederci
non tanto cosa devo fare di pi per amar-
ti?, ma solo: cosa devo fare per amarti di
pi?.
x
Pittura... o no?
Fotografia scat-
tata da Raimonda
Cataliotti
Ruisi
La risposta
D perch
piegando 42
volte si ottie-
ne laltezza di
2^42 decimi
di millimetro
pi o meno
385000km,
la distanza tra
luna e terra.
Indovinello 3
d
i

P
e
n
n
i

B
r
u
c
e
S
i fa un gran parlare di arte e morali-
t in giro, e di cosa sia arte e cosa no
oggigiorno; tutti hanno unopinio-
ne, favorevole o contraria, e c an-
che chi tentenna. Arte e morale, insomma,
sono vincolate o indipendenti luna dallal-
tra? E ci che caratterizza unopera darte,
ci permette di riconoscerla e apprezzarla?
Belle domande, penserete voi! Come dice-
vo, da un lato si discute di cose morali e im-
morali e si sputano sentenze reputandone
alcune sbagliate; s, insomma, immorali!
Larte deve dunque essere rispettosa della
moralit.
Poi, dallaltra parte, si accanisce chi ritiene
larte al di sopra del bene e del male.
Ma... ALT! Fermi tutti. Riavvolgiamo il na-
stro.
Cos arte? E cos morale? Qui per arte
sintende una rappresentazione, rappre-
sentazione della vita. Morale invece qui
intesa come ci che bene ci che male
(sempre che, va detto, un semplice uomo
lo possa stabilire!).
La questione stata aperta da molto tem-
po, ed ha catturato la mia attenzione per via
di alcune accese conversazioni sulle nuove
forme darte moderna. Un paio di perso-
ne disprezzavano il metodo, o il soggetto
rappresentato, e giudicavano la rappresen-
tazione brutta o non arte in quanto so-
stenevano che fosse immorale.
Altre, invece, affermavano lesatto contra-
rio. Larte ha da essere provocatoria!,
sbraitavano.
La virt, per, come ben si sa, sta sempre
nel mezzo.
Se ci si ferma a riflettere un momento, si
pu capire che arte e moralit non sono
svincolate. Infatti, la morale pu essere
soggetto dellarte. Non credo, per, che
la si possa usare come metro di giudizio
dellarte stessa. Infatti, due opere, luna che
rappresenta qualcosa presunta immorale
e laltra simbolo di tutto ci che di buono
vediamo nel mondo, potranno apparirci
entrambe belle a prescindere. Allo stesso
modo, poi, quelle stesse due opere darte
potrebbero non piacerci per nulla. Sempre
nonostante la moralit dellopera in que-
stione! Certamente, poich larte si pone
come scopo di rappresentare la vita, la mo-
rale deve esserne un soggetto, per lopera
in s come pu essere reputata immorale?
Latto rappresentato pu forse esserlo, o il
metodo utilizzato, ma la rappresentazione
in s? E ci sarebbe poi da aggiungere: se-
condo chi? Chi stabilisce questa presunta
immoralit, bruttezza o bellezza che sia?
Non si dice spesso che la bellezza sogget-
tiva?
lo spettatore, e non la vita, ci che lar-
te riflette realmente scriveva Oscar Wil-
de nella prefazione de Il ritratto di Dorian
Gray. E lui, di presunta immoralit e arte,
ne sapeva qualcosa! Sosteneva che: Larti-
sta pu esprimere qualsiasi cosa. [...] Il vi-
zio e la virt sono per lartista materiali di
unarte.
Ebbene, io credo che sia proprio cos. Mo-
ralit e arte non sono quindi concetti se-
parati, totalmente indipendenti. Una pu
influenzare laltra, esserne parte, ma non
viceversa. Larte arte. Possiamo non ca-
pirla, pu non piacerci, ma sempre arte ri-
mane e non credo che la si possa semplice-
mente giudicare.
Tra morale e arte, scegli da
che parte
Volete larte? E larte, miei cari, vi d delle
persone vive e intere; chi non le vuol vede-
re si volti dallaltra parte!
http://it.wikisource.org/wiki/La_morale_
dellarte
Lartista il creatore di cose belle. [...]
Chi trova brutti significati nelle cose belle
corrotto senza essere affascinante. Questo
una colpa.
Chi trova bei significati nelle cose belle
uomo di cultura. Per lui c speranza.
leletto, per il quale le cose belle significa-
no solo Bellezza.
Non esistono libri morali o immorali.
I libri sono scritti bene o scritti male. Que-
sto tutto.
Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray;
Prefazione
x
di
Marco
Ingoglia
C
iao ragazzi, lo scorso
mese vi avevo detto
che avrei parlato del
mio gruppo preferito,
ovvero gli SkidRow, ma essendo
lultimo mese preferisco parlarvi
del mio genere preferito.
Sto parlando di un sottogenere del metal, discendente dallhard n heavy: lhair metal,
conosciuto anche come glam metal; anche se glam e hair metal vengono solitamente
distinti a causa della separazione temporale, il primo nella prima met degli anni 80 e il
secondo nella seconda, tale distinzione non secondo me necessaria.
Negli 80s si ha quindi un boom del pi comunemente chiamato pop metal, caratteriz-
zato dallestrema cura degli abiti nei videoclip, dalla tinta bionda dei lunghi capelli ricci
dei cantanti fatte alcune eccezioni come Cinderella e Ratt, e dallorientamento bisessuale
nella quasi totalit dei musicisti di questo genere che per me ha ancora origini ignote.
Caratteristica fondamentale dal punto di vista musicale il ritmo scandito dalla batteria e
da note in palm mute da parte dei chitarristi per dare un suono pi caldo al riff.
Sono sufficienti 3 aerei. I tre aerei A, B e C partono insieme ed arrivati ad 1/8 di giro
C trasferisce ad A e B un quarto di serbatoio ciascuno, a C ne rimane un quarto giusto
giusto per tornare indietro. Arrivati ad 1/4 di giro B trasferisce ad A un quarto di serba-
toio e gliene rimane met per poter tornare indietro. C, dopo aver fatto il pieno, torna
nel senso opposto del giro verso A. Quando A arriva a 3/4 di giro C gli trasferisce un
quarto di serbatoio, contemporaneamente parte B raggiungendo A e C esattamente a
7/8 del giro. D a ciascuno dei due un quarto di serbatoio e arrivano tutti e tre all'isola
in riserva sparata ma sani e salvi.
Indovinello 4
Tra le chitarre pi fendenti abbiamo sicuramente la Fender di Warren DeMartini,
chitarrista dei Ratt, troviamo quindi Snake degli SkidRow, Phil Collen dei DefLeppard,
Steve Vai, famoso per la carriera solista ma anche per aver suonato nei Ratt e nei Whi-
tesnake (con essi infatti Steve suon in Live a Donnington nel 1990 il brano Still of the
Night, il cui riff centrale suonato con un arco per violino). Band con chitarristi meno
virtuosi, ma ovviamente con notevole tecnica e scale personali, li troviamo invece in
band come Warrant, White Lion, Cinderella, MotleyCrue, XYZ e cos via.
A mio parere, il maggior virtuoso della chitarra negli 80s George Lynch, che sottrae il
ruolo di frontman a Don Dokkennell dellomonimo gruppo Dokken.
Se per consideriamo anche Eddie Van Halen in questa classifica, sebbene i Van Ha-
len debuttarono negli anni 70, Lynch scende di dovere al secondo posto.
Sebbene il successo dellhair metal fu pazzesco, non si pu dire altrettanto della sua lon-
gevit, in quanto gi agli inizi degli anni 90 e con la nascita dei Nirvana di Kurt Cobain,
la scena musicale mette da parte quello che secondo me il rock pi coinvolgente per
fare spazio al grunge, genere meno curato e con voci meno melodiche.
Proprio con larrivo dei Nirvana infatti, molte etichette discografiche abbandonarono i
propri gruppi che non riuscivano ormai a ritrovare il successo e che intrapresero un de-
clino inesorabile che li port allo scioglimento.
Curiosa la carriera degli SkidRow, che nel 1986 debuttarono con lomonimo album di
discreta qualit; due secondo me sono le migliori tracce dellalbum: Youth GoneWild e
18 and Life.
Nel 1991, quando ormai molte band si avvicinavano alla fine, gli SkidRow pubblicano
Slave to the Grind, album di grande successo che trova al suo interno brani pieni di
energia come Monkey Business e The Threat e ballads del calibro di I RememberYou,
Wasted Time e QuicksandJesus.
Ma lhair metal non costituito solo dal ritmo della chitarra elettrica, gran parte della
scena degli 80s occupata dalle sopracitate ballads.
Una ballad un brano caratterizzato dalluso di chitarra acustica, un sound meno ritmico
e pi melodico. Molte ballads presentano comunque chitarre elettriche che subentrano
in fasi successive delle canzoni, il caso di 18 and Life e QuicksandJesus, che insieme
a Nobodys Fool dei Cinderella, Alone Again dei Dokken o NovemberRain dei Guns
n Roses, anche se questo gruppo appartiene pi generalmente allhard n heavy, sono
ballads di notevole complessit strumentale e presentano assoli di chitarra non partico-
larmente virtuosi che lasciano per spazio alle emozioni.
Ballads suonate solo con chitarra acustica sono ad esempio When the Children Cry dei
White Lion e Is this Love dei Whitesnake fatta eccezione per lassolo, che comunque
non virtuoso e non smuove quello che il tono dellintera canzone.
Come abbiamo visto le ballads possono presentare diverse varianti, sia come strumenti
sia come genere di appartenenza (esistono infatti anche le powerballads), ma hanno tutte
argomenti comuni, ovvero lamore e la nostalgia ad esso legata.
Se avete qualche dubbio, o volete parlare con me di qualche gruppo o confrontare le
vostre opinioni con le mie potete tranquillamente scrivermi su facebook.
Sperando di aver scritto tutto quello che si debba sapere su questo genere cos coinvol-
gente, ritmico e che ha fatto ballare mezzo mondo per 10 anni, vi saluto :)
x
x
L
estate si avvicina, ed giunto il
momento di salutarvi anche que-
stanno. Eh gi, questo il mio ul-
timo articolo dellanno, e ho deci-
so che non c modo migliore di augurare
delle buone vacanze a voi miei discepoli
del rock se non parlandovi di una vera e
propria leggenda del rock: Gigi DAlessio...
Ci siete cascati? Ovviamente scherzavo...
oggi vi parler del grande David Bowie.
David Robert Jones, conosciuto come Da-
vid Bowie, ma anche come Ziggy Stardust,
o come Halloween Jack, o come il Duca
Bianco, ha illuminato il mondo con la sua
musica a partire dagli anni sessanta, deli-
ziandoci per svariati decenni con allincirca
un disco allanno, passando dal folk acusti-
co allelettronica, al glam rock, al soul ed
influenzando nella storia della musica una
moltitudine di artisti. Come al solito non
voglio tediarvi con troppi dati wikipediati-
ci, perch penso che tutti voi abbiate a casa
un computer ed una connessione internet.
Per questo vi lascio alla mia solita playlist,
che vi invito ad ascoltare da cima a fondo.
Come al solito per chi volesse scrivermi la
mia mail spiritodelrock@gmail.com. E
con questo vi auguro buone vacanze esti-
ve... lo spirito del rock vi d appuntamento
allanno prossimo.
Stay rock!
Ground control to
major tom
Space oddity
Let me sleep besi-
de you
Letter to hermio-
ne
All the madmen
Life on mars
Five years
Drive in saturday
Stay
A
nche questanno, come ogni
anno, dal 24 al 26 aprile, il
nostro istituto ha preso parte
allevento che dal 1983 porta i
vari istituti gesuiti dEuropa ad incontrarsi
per trattare insieme una particolare tema-
tica: il Convegno Internazionale I Gesuiti
e la Storia. Il convegno di questanno si
tenuto nellistituto della Compagnia di
Ges a Miskolc, in Ungheria, e la tematica
trattata stata Il duecentesimo anniversa-
rio della restaurazione della Compagnia di
Ges: Tradizione ed Innovazione. Gli isti-
tuti che hanno preso parte a questedizio-
ne del convegno sono stati quelli delle citt
di Napoli, Milano, Roma, Torino, Siviglia,
Miskolc ed ovviamente Palermo. A rap-
presentare il C.E.I. siamo stati io, Antonio
Tranchina e Federica DAmore, accompa-
gnati dalla professoressa Anna Sireci e dal-
la professoressa Angelica Sgarlata. Per chi
non sapesse in cosa consiste il convegno I
Gesuiti e la Storia, un convegno in cui gli
alunni dei vari istituti gesuiti espongono un
loro elaborato riguardo la tematica dellan-
no. Per quanto mi riguarda, questa stata
unesperienza davvero stupenda, che mi ha
dato lopportunit di conoscere persone
fantastiche provenienti da altre citt e che
mi ha inoltre permesso di entrare in contat-
to con realt diverse dalla mia, specialmen-
te grazie al contributo degli istituti di Sivi-
glia e di Miskolc. Lunico mio rammarico
stato il fatto che il convegno sia durato
solo pochi giorni, perch una volta iniziata
unesperienza del genere, si vorrebbe che
non finisse mai. Ringrazio tutte le persone
meravigliose che ho conosciuto per que-
sta grande esperienza e ringrazio anche la
professoressa Anna Sireci per avermi dato
lopportunit di viverla. Auguro a colo-
ro che lanno prossimo parteciperanno al
convegno, che si terr a Milano, di vivere
unesperienza bella quanto la mia.
x
XXXI Convegno
Internazionale
I Gesuiti e la
Storia
Luigi Scurto
1) Invisible - U2
2) Un amore cos grande - Negramaro
3) Sing - Ed Sheeran
4) Dare (La La La) - Shakira
5) La fine del mondo - Gabry Ponte ft. Two fingerz
6) Amazing - Francesca Michielin
7) Midnight - Coldplay
8 ) Best day of my life - American Authors
9) Non mi ami - Giorgia
10 ) Domani un altro film - Dear Jack
CHART
1
2
a cura di Tatiana Fauci ed Isabella Leto
3

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