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MITOLOGIA CLASSICA
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Enone, Enopione.
SOMMA RI O
Mitologia classica: lettera A Mitologia classica: lettere B, C Mitologia classica: lettere D, E Mitologia classica: lettere F-I Mitologia classica: lettere L-N Mitologia classica: lettera O-Q Mitologia classica: lettere R, S Mitologia classica: lettere T -Z
ENONE: ninfa della Troade, figlia del fiume Cebreno. Rea le aveva insegnato l'arte della profezia e Apollo l'aveva istruita nell'arte di conoscere le piante medicinali. In giovent, quando Paride viveva sul monte Ida pascolando la sua mandria, divenne l'amante prediletto di Enone. I due amanti, radunate le loro greggi, usavano cacciare assieme; egli incideva il nome della Ninfa sulle cortecce dei faggi e dei pioppi. Enone gli aveva generato un figlio, chiamato Corito. Ma allorch Paride, dopo il giudizio delle dee e le promesse di Afrodite, volle partire per rapire Elena; Enone, che conosceva l'avvenire, cerc invano di dissuaderlo, gli fece tuttavia promettere che quando si fosse trovato ferito, sarebbe ricorso a lei che avrebbe saputo guarirlo."Ritorna da me semmai sarai ferito", gli disse Enone, "perch io sola sapr curarti". Enone, gelosa di Elena, mand suo figlio Corito tra i Greci perch li guidasse contro Troia. Diversi anni dopo, durante l'assedio di Troia, Paride rimase ferito da Filottete e fu portato dai Troiani sul monte Ida, dove l'eroe supplic la sua antica amante di medicargli le ferite; ma la Ninfa, mossa da un invincibile odio nei riguardi di Elena, scroll crudelmente il capo in segno di diniego e Paride fu riportato a Troia. Subito per Enone si pent e corse in citt con un cesto colmo di piante medicinali, ma trov Paride gi cadavere. Impazzita per il dolore si gett gi dalle mura, oppure si impicc, oppure sal sul rogo in fiamme.
ENOPIONE: figlio di Dioniso (o di Teseo) e di Arianna, re dell'isola di Chio. Per primo apprese da Dioniso l'arte di fare il vino e pi tardi consigli di tagliare il vino con l'acqua, per evitare di vedere tutto doppio. Ebbe vari figli: Evante, Stafilo, Marone, Talo, e una figlia, Merope. Orione, cacciatore di Iria in Beozia, figlio di Poseidone e di Euriale, giunto un giorno a Chio si innamor di Merope, ma Enopione gli promise in isposa la figlia a condizione che gli avesse libarato l'isola dalle belve che l'infestavano. Orinone si accinse a eseguire questo compito, donando ogni sera a Merope le pelli degli animali uccisi. Ma quando ebbe terminato la sua fatica, e reclam Merope in moglie, Enopione disse che leoni, orsi e lupi erano stati visti vagare ancora sulle colline e rifiut di concedergli Merope, perch in verit egli stesso ne era innamorato. Una sera Orione, amareggiato, bevve un otre del vino di Enopione e tanto si riscald che irruppe nella stanza di Merope e la costrinse a giacersi con lui. Quando spunt l'alba, Enopione invoc il padre suo Dioniso, che incaric i Satiri di offrire altro vino ad Orione, finch il giovane cadde addormentato. Allora Enopione gli strapp gli occhi e lo gett sulla riva del mare. Orione si rec allora nella fucina d'Efesto, rap un apprendista chiamato Cedalione e se lo caric sulle spalle perch lo guidasse fino alla spiaggia pi remota dell'oceano, dove Elio gli restitu la vista. Orione ritorn a Chio per vendicarsi di Enopione, ma non riusc a trovarlo, poich egli si era nascosto in una camera di bronzo sotterranea costruita, per ordine di Poseidone, da Efesto. Enopione ne emergeva soltanto quando il pericolo era passato.
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Port alini: dal met eo ai t elefoni
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