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ULCERE DA PRESSIONE
Ulcere da pressione - piaghe da pressione - ulcere da decubito
Definizione: Aree di lesione localizzata alla cute e ai tessuti sottostanti causate da pressione, forze tangenziali e frizione e/o da una combinazione di queste
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Oggi considerata: espressione cutanea di una malattia generalizzata, di competenza plurispecialistica; Per curare la piaga occorre curare tutto il paziente. Dimostrato rapporto diretto tra scompenso metabolico e rischio di insorgenza di piaghe (Mulholland, 1943)
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La lesione ischemica inizia dai piani sottocutanei; teoria del cono di pressione e della punta delliceberg: la cute pi resistente allischemia del sottocute e questo pi resistente del muscolo
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Ulcera calcagno
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Classificazione
II Stadio Lesione superficiale che coinvolge lepidermide e il derma. Si presenta clinicamente come unabrasione, una vescica o una lieve cavit.
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Classificazione
III Stadio Lesione a tutto spessore con danneggiamento o necrosi del tessuto sottocutaneo fino alla fascia muscolare sottostante (senza interessarla) Si presenta clinicamente come una profonda cavit (pu sottominare o no il tessuto adiacente)
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Classificazione
IV stadio Estesa distruzione, necrosi tissutale che si estende fino a muscoli, ossa o strutture di supporto (tendini, capsula articolare) con o senza lesione a tutto spessore; presenza di tessuto sottominato
Prevalenza
Si sviluppano in ambienti istituzionali e di comunit. Sottostimata: volutamente omessa nelle cartelle cliniche in quanto segno di fallimento. Frequenti in: - anziani debilitati e immobili (es.: ortopedia) - pazienti con malattia acuta severe (es.: ICU), - soggetti con deficit neurologici (es.: lesioni spinali) Prevalenza (UK): 5-32% pazienti ricoverati in ospedali 4-7% pazienti in servizi comunitari territoriali (NHS Centre for Reviews and Dissemination, 1995) Italia: 8,6% (studio del 1992 in 20 Ospedali: Medicina, Ortopedia, Geriatria, Neurochirurgia, Rianimazione, Urologia). I reparti con la maggior prevalenza: ICU (26,6%), Neurochirurgia (13%) e Geriatria (1,2%). Quasi la met delle lesioni che insorgono durante il ricovero appaiono entro 7 giorni di degenza.
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CAUSE LOCALI
PRESSIONE PROLUNGATA: Se la pressione locale maggiore di quella del sangue nel distretto arteriolo-capillare si provoca ischemia. (Valore teorico pressione arteriolare media cute: 32 mm Hg). - ipotensione frequente negli anziani - variazioni circadiane della PA (es.: la notte diminuisce) - varia secondo le posizioni (es.: decubito supino pressione sul sacro 13 mm Hg; seduto a 90 la pressione aumenta a 70 mm Hg sul sacro e 9 mm Hg sul trocantere)
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CAUSE LOCALI
RELAZIONE PRESSIONE -TEMPO Nei giovani, normalmente, avvengono circa 50 cambi posturali durante la notte, negli anziani di meno. NB.: pi dannosa la pressione modesta ma prolungata che forte per poco tempo. I cambi posturali passivi sono tradizionalmente programmati ogni 2 ore
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CAUSE LOCALI
FORZE DI STIRAMENTO dei vasi del sottocute ATTRITO: piccole abrasioni degli strati superficiali dellepidermide. Se il paziente viene trascinato la causa iatrogena. MACERAZIONE DELLA CUTE: incontinenza o sudorazione profusa. Lumidit e le modificazioni del pH favoriscono la penetrazione dellepidermide da parte dei batteri. E un fattore importante per linsorgenza delle piaghe. A parit di condizioni accresce il rischio di piaghe di 6 volte. ALTRI FATTORI: contratture spastiche, uso scorretto di presidi (es.: ciambelle)
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CAUSE LOCALI
Pressione/forze tangenziali/frizione: Il tessuto compresso tra due superfici rigide: prominenze ossee e superficie del letto o della sedia
Riduzione dellapporto ematico nel tessuto cutaneo con conseguente ischemia localizzata. ISCHEMIA METABOLISMO ANAEOROBIO, DANNO ENDOTELIALE EDEMA INTERSTIZIALE AUTOLISI E NECROSI CELLULARE (con accumulo di metaboliti tossici e acidosi tissutale)
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CAUSE GENERALI
Condizioni generali precarie, in particolare: IPOALBUMINEMIA (in uno studio recente in anziani con albuminemia inferiore a 3gr/dl, proteinemia inferiore a 6 gr/dl, leucocitemia inferiore a 1000/mm3 si riscontra comparsa di piaghe nella quasi totalit dei casi) IPERTERMIA: per aumento di 1 C di temperatura si ha un aumento di richieste metaboliche del l0%. In pazienti predisposti e febbrili a parit di condizioni generali la piaga compare quindi con frequenza maggiore.
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CAUSE GENERALI
Condizioni CARDIOCIRCOLATORIE: - ipotensione (P.A. inferiore a 60 mm Hg), - aumento della viscosit sanguigna per aumento dellematocrito LESIONI DEL SISTEMA NERVOSO centrale o periferico: aumenta la frequenza dellinsorgenza delle piaghe e riduce la tendenza alla granulazione rispetto ad altri a parit di mobilizzazione e metabolismo. Lipotesi che si pu fare che il trauma nervoso porti ad alterazioni della circolazione periferica cutanea e a carenza del fattore neurotrofico.
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CAUSE GENERALI
ETA: Con linvecchiamento cutaneo la pelle pi secca e ruvida, meno elastica, pi soggetta a screpolarsi e rompersi e a sviluppare infezioni. -Diminuiscono le fibre elastiche -Mutamento della sintesi del collagene: diminuiscono le resistenze meccaniche e aumenta la rigidit tissutale (frequenti lesioni anche intorno a cateteri e sondini o condom) -Rallentamento della circolazione
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PREVENZIONE
Approccio infermieristico: valutazione dei deficit sensoriali dei soggetti a rischio ispezione della cute almeno ogni turno scale di valutazione del rischio
Fini: identificare i soggetti a rischio diminuire i fattori di rischio educare paziente e famiglia alla prevenzione porre in atto i trattamenti prescritti nel caso di lesione
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3 Discrete 3 Apatico
3 Moderat. limitata
2 Molto limitata 1 Immobile
3 Occasionale
2 Abituale (urine) 1 Doppia
2 Scadenti 2 Confuso
1 Pessime 1 Stuporoso
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Valutazione verbale
Adeguata (Risposta a stimoli verbali, nessun impedimento a rendere noto verbalmente uno stato di dolore o di scomodit ) Leggermente limitata (Risposta a stimoli verbali, ma nen sempre riesce a rendere noto un eventuale stato di dolore o scomodit) Molto Limitata (Risposta solo a stimoli dolorosi, incapacit di comunicare dolore o scomodit tranne con mugolii e lamenti o agitazione) Completamente limitata (Nessuna risposta, neppure a stimoli dolorosi)
Pt.
4
Valutazione verbale Pelle Asciutta (non viene rilevato quasi mai sudore, urina o altro) Pelle costantemente bagnata
Pt. 4
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STATO MENTALE
4 Lucido ed orientato 3 Disorientato Perdita della nozione dello spazio e del tempo e a volte anche dello schema corporeo 2 Confuso Ridotto stato di coscienza, ideazione rallentata, obnubilamento mentale, spunti deliranti 1 Stuporoso o comatoso Stato di coscienza pochissimo vigile fino al coma, perdita della memoria
CAPACITA DI CAMMINARE
4 Normale 3 Cammina solo con appoggio
INCONTINENZA
4 No 3 Occasionale
2 Scadenti
2 Costretto su sedia
2 Molto limitata
2 Abituale (urine)
1 Pessime
1 Costretto a letto
1 Immobile
1 Doppia
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Prevenzione
Evitare ischemie agendo su: Durata della pressione (cambi posturali ogni due ore, postura corretta, e comoda usando presidi adeguati) (Munro 1945) Intensit della pressione (usare presidi che disperdono la pressione). Es. materassi a pressione ridotta Forze di trazione e di sfregamento (diminuirle o eliminarle): non trascinare, evitare lo scivolamento, biancheria del letto ben tesa, asciutta, pulita, cuscini tra le ginocchia, archetto ai piedi, massaggio e frizione per aumentare confort e stimolare la circolazione ma NON sulle zone gi eritematose: pu provocare microemorragie). Mobilizzazione
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Prevenzione
Igiene: - mantenere la pulizia - mantenere il pH cutaneo di 5,5 con saponi neutri o acidi - in caso di incontinenza pulire con detergente e asciugare delicatamente, del tutto ma senza strofinare, tamponando. Cambiare la biancheria del letto quando necessario. - Idratazione della cute: applicare sostanze idratanti ed emollienti su cute pulita e asciutta Nutrizione: valutare nutrizione e assicurare unalimentazione corretta e sufficiente.
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regione temporale ed occipitale del cranio; orecchio; scapole; processi spinosi; spalle; gomiti; sacro; coccige; tuberosit ischiatiche; trocanteri femorali; ginocchia;
malleoli; metatarsi; talloni; dita dei piedi; aree del corpo coperte con le calze anti-emboliche o abiti stretti; aree dove la pressione, la frizione e le forze di taglio sono esercitate durante le attivit quotidiane; parti del corpo in contatto con apparecchiature.
- classificare le ulcere secondo i criteri della NPUAP - In caso di ulcera da pressione utilizzare le linee-guida di buona pratica RNAO Valutazione e trattamento delle ulcere dal pressione stadio 1-4 - Documentare tutti i dati
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Proteggere e promuovere lintegrit della cute Proteggere la cute dallumidit eccessiva e dalle perdite liquide Valutazione nutrizionale In caso di dimissione/trasferimento: - documentare e comunicare il rischio e la necessit di dispositivi speciali
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GESTIONE DELLUMIDITA Usare le protezioni in commercio Usare cuscinetti o pannolini assorbenti che tamponano o contengono lumidit. Indirizzare le cause, se possibile Offrire recipienti per la raccolta di urine e un bicchiere dacqua aggiunti al programma di rotazione laterale
GESTIONE DELLA NUTRIZIONE Aumentare lassunzione di proteine Aumentare lassunzione di calorie per risparmiare le proteine. Integrare con multi-vitaminici (con vitamina A, C, & E) Alleviare velocemente i deficits Consultare un dietista
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GESTIRE LA FRIZIONE E LA FRIZIONE DI TAGLIO Alzare la testa del letto non pi di 30 Usare il trapezio quando indicato Usare un muletto per muovere il paziente Proteggere gomiti e talloni se vengono esposti alla frizione
ALTRE ISTANZE DI CURE GENERALI Non massaggiare le prominenze ossee arrossate Non usare ausili a forma di ciambella Mantenere una buona idratazione Evitare la secchezza della pelle
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Fattori correlati
Fisio-patologici -correlata a paralisi parziale secondaria a ictus cerebri Correlata a trattamenti -correlata a dispositivi esterni (es.: apparecchio gessato, ecc.) Situazionali - correlata a dolore; - correlata ad affaticamento Correlata alle fasi maturative
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Riferimenti bibliografici
Baba-Akbari Sari A, Flemming K, Cullum NA, Wollina U. Therapeutic ultrasound for pressure ulcers. Cochrane Database of Systematic Reviews 2006, Issue 3. Art. No.: CD001275. DOI: 10.1002/14651858.CD001275.pub2. Cullum N, McInnes E, Bell-Syer SEM, Legood R. Support surfaces for pressure ulcer prevention. Cochrane Database of Systematic Reviews 2004, Issue 3. Art. No.: CD001735. DOI: 10.1002/14651858.CD001735.pub2. Cullum N, Deeks J, Sheldon TA, Song F, Fletcher AW. Beds, mattresses and cushions for pressure sore prevention and treatment (Cochrane Review). In: The Cochrane Library, Issue 1, 2004. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd. Langer G, Schloemer G, Knerr A, Kuss O, Behrens J. Nutritional interventions for preventing and treating pressure ulcers. Cochrane Database of Systematic Reviews 2003, Issue 4. Art. No.: CD003216. DOI: 10.1002/14651858.CD003216. Moore ZEH, Cowman S Wound cleansing for pressure ulcers The Cochrane Database of Systematic Reviews 2005 Issue 4 Olyaee Manesh A, Flemming K, Cullum NA, Ravaghi H. Electromagnetic therapy for treating pressure ulcers. Cochrane Database of Systematic Reviews 2006, Issue 2. Art. No.: CD002930. DOI: 10.1002/14651858.CD002930.pub3. RNAO Nursing Best Practice Guideline. Risk assessment and prevention of pressure ulcers. (revised 2005). Disponibile online al sito: http//:www.evidencebasednursing.it/homepage1.htm
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