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La direttrice per il sud-est europeo ha ricordato marted in unintervista la situazione in cui versano i fondi stanziati 6 mesi fa: la colpa della confusione che alberga tra le istituzioni del Paese. La Banca mondiale aveva approvato a maggio un finanziamento da 120 milioni di dollari destinato alle piccole e medie imprese bosniache e uno da 40 milioni di dollari per contrastare i danni provocati dalle calamit naturali. I fondi, per, non sono ancora disponibili a causa della mancata ratifica delle istituzioni bosniache; nota la grave confusione che caratterizza i diversi livelli di governo e che oltre a rallentare il cammino europeo del Paese, danneggia anche la situazione economica. Lo ha detto marted la direttrice della Banca mondiale per il sud-est europeo, Jane Armitage, in un'intervista rilasciata al quotidiano "Dnevni avaz". I Balcani occidentali sono probabilmente la zona pi colpita dalla crisi dell'euro. Si tratta di una crisi globale, ma il resto del mondo riuscito a riprendersi, mentre i Balcani occidentali stanno affrontando molte difficolt per riuscire ad attutire il colpo della crisi del debito europea, ha dichiarato la Armitage. Per quanto riguarda la Bosnia, "il Paese ha ricche risorse idriche che vanno gestite bene e sono necessari imminenti progressi in questo settore, molto importante anche per l'agricoltura." La Armitage ha inoltre aggiunto che le previsioni della Banca mondiale sulla crescita economica della Bosnia sono attualmente dello zero per cento, anche se un mezzo punto percentuale in pi o in meno francamente non gioca un ruolo importante: quello che va sottolineato che da qualche anno assistiamo a un periodo di crescita debole o nulla".
L'accordo del governo della Repubblica Srpska, l'entit serba della Bosnia-Erzegovina, con l'azienda tedesca Rwe sulla partnership strategica per la costruzione di un impianto idroelettrico sul corso superiore del fiume Drina, ha provocato oggi un'animata discussione nel Parlamento di Banja Luka, capitale de facto dellentit. Il capo gruppo parlamentare del Partito democratico serbo (Sds), Vukota Govedarica, ha contestato la partnership poich nel 2009 le societ per la gestione dell'energia elettrica della Repubblica Srpska e della Serbia (Eps e Eprs) hanno stipulato un patto di cooperazione che prevedeva anche la costruzione delle centrali in questione. Il premier di Banja Luka, Aleksandar Dzombic, ha confermato l'esistenza dell'accordo, precisando di esserne comunque venuto a conoscenza "soltanto in seguito alla sottoscrizione dell'accordo con Rwe". Dzombic ha detto di aver "fatto notare la cosa al premier serbo, Ivica Dacic" e di aver annunciato "la disponibilit della Repubblica Srpska a risarcire Elektroprivreda Srbije per la cifra di 500 mila euro, il costo della stesura dello studio di fattibilit". Dzombic ha inoltre respinto le accuse giunte dal presidente della Commissione per le concessioni della Bosnia, Hamed Mesanovic, secondo cui l'accordo rappresenta un "aggiramento delle competenze statali", dichiarando che "la Repubblica Srpska non ha bisogno del permesso del consiglio dei ministri centrale, dato che il settore dell'energia di competenza delle entit". Secondo il quotidiano Dnevni Avaz, Dzombic ha inoltre annunciato di aver invitato il presidente montenegrino, Igor Luksic, a visitare Banja Luka, per avere informazioni sui dettagli del progetto e per capire che gli impianti non avranno conseguenze negative sull'ambiente in Montenegro.
nazionale, il Fronte democratico (coalizione formata dalla Nuova democrazia serba e dal Partito socialista popolare) lascer laula senza alcuna esitazione. Cos successo: marted stato confermato Krivokapic alla guida della Camera dei deputati con 46 voti favorevoli, 34 contrari e uno nullo, ma i deputati del Fronte democratico hanno disertato laula proprio nel momento in cui linno nazionale veniva intonato da tutti i parlamentari non serbi. In realt, le regole parlamentari non prevedono che venga eseguito linno nazionale durante le assemblee costituenti e, per questo, i deputati dei due partiti alleati hanno considerato la mossa della coalizione di maggioranza, Montenegro positiva, come un gesto di sfida anche se la votazione proseguita regolarmente. I leader di Montenegro positiva hanno ribadito che, dal canto loro, i simboli nazionali sono necessari e vanno rispettati: bandiera, inno e divisa nazionale devono essere onorati. Ne parla il quotidiano di Podgorica Vijesti, ricordando che lopposizione non accetta linno nazionale poich due versi del canto sono stati scritti da Sekula Drljevic, separatista montenegrino e sodale dei nazisti durante la seconda guerra mondiale.
pi importanti sono l'avvio delle trattative sull'adesione all'Unione europea e l'ingresso a tutti gli effetti nell'Organizzazione mondiale per il commercio". Djukanovic ha inoltre affermato che il nuovo mandatario dell'accordo "sar noto alla fine di questa o della prossima settimana". Secondo Husovic, invece, l'accordo "crea i presupposti per una maggioranza parlamentare stabile". Le sfide al nuovo governo, a detta di Husovic, "saranno numerose e la situazione sar difficile, ma cercheremo di dare il nostro contributo alla soluzione dei problemi attuali, dalle funzioni che ricopriremo nel governo". La coalizione Montenegro europeo, pur conquistando 39 seggi su 81 nelle elezioni parlamentari di ottobre, aveva bisogno di accordarsi con i partiti di minoranza per assicurarsi una maggioranza in grado di governare.