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La realt un'illusione Tratto da: http://quantoequantaltro.blogspot.

.it Di : Lucio Giuliodori - 04/01/2008 Ogni singola particella sa cosa stanno facendo tutte le altre. Negli anni quaranta, Dennis Gabor, premio Nobel per la fisica, svilupp una teoria matematica che solo venti anni dopo, grazie allo sviluppo tecnologico, pot essere meglio esposta e compresa. Essa infatti richiedeva linvenzione del laser, per apparire in tutta la sua strabiliante originalit. Stiamo parlando di quella che potrebbe rivelarsi la scoperta pi sconvolgente nella storia del pensiero scientifico contemporaneo, la quale aprirebbe scenari e possibilit mai ipotizzate prima dora. Nel 1982 spiega il Prof. Richard Boylan, un quipe di ricerca dellUniversit di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, ha condotto quello che potrebbe rivelarsi il pi importante esperimento del ventesimo secolo. Aspect ed il suo team hanno infatti scoperto che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche, come gli elettroni, esse sono capaci di comunicare istantaneamente luna con l'altra, indipendentemente dalla distanza che le separa, sia che si tratti di dieci metri o di dieci miliardi di chilometri. E come se ogni singola particella sapesse cosa stiano facendo tutte le altre. Questo fenomeno pu essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein che esclude la possibilit di comunicazioni pi veloci della luce da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente. Poich la maggior parte dei fisici nega la possibilit di fenomeni che oltrepassino la velocit della luce, lipotesi pi accreditata che lesperimento di Aspect sia la prova che il legame tra le particelle subatomiche sia effettivamente di tipo non locale. Spazio e tempo si annullano: il modello "non locale" della realt Nel suo libro La realt quantistica, Nick Herbert afferma che la nonlocalizzazione delle particelle spiegherebbe questa loro incredibile comunicazione non mediata n da campi n da nessun altro fenomeno (proprio perch le loro influenze e i loro contatti avverrebbero allistante). Nessun filosofo e nessuno scienziato avrebbe mai pensato che le categorie di spazio e tempo, si sarebbero potute annullare cos facilmente! Nonostante ci, le quattro forze fondamentali della natura (forza gravitazionale, forza elettromagnetica, interazione nucleare forte e interazione nucleare debole), possono tranquillamente essere descritte senza ricorrere ai concetti della non-localizzazione. Ma allora perch proporre questa teoria? Semplicemente perch le spiega ancora meglio! Parlando della non-localit applicata alla forza gravitazionale: come fa la terra a sapere che io ci sono, per tirarmi verso il basso?! Oppure riguardo allinterazione nucleare forte: perch un elettrone rimane intorno al nucleo piuttosto che andarsene altrove? Cio, come fanno a comunicare? Non solo, il modello non-locale della realt pu addirittura condurre la fisica teorica verso quello che stato il principale obiettivo di Einstein: la definizione di una quinta forza, una superforza che racchiuda e spieghi in s tutte le altre interazioni della natura.

La realt un'illusione? Nel 1964 il fisico irlandese John Stewart Bell, dimostr leffettiva esistenza di un mondo non localizzato. In una prova matematica confermata da diversi esperimenti, chiamata Teorema di Bell, egli dimostr che lipotesi secondo cui il mondo intrinsecamente localizzato, assolutamente errata. Se da tempi antichi, se non antichissimi, questa teoria si d per scontata (considerandola nemmeno come tale ma come dato di fatto), per lo meno in ambito esoterico, ai giorni nostri sono veramente tanti, e aumentano a vista docchio, gli studiosi coraggiosi e i ricercatori allavanguardia che cominciano ad appoggiarla: pensiamo a Capra, Bateson, Prigogine, Laszlo, Jantsch, Talbot ecc. Daltronde anche eminenti fisici quali Einstein, Pauli, Bohr, Schrdinger, Heisenberg e Hoppenheimer non erano del tutto contrari ad una visione del mondo arricchita anche da una valenza prettamente spirituale. Arrivare per a dire che la realt unillusione confermando quanto vanno dicendo da millenni le tradizioni esoteriche, sia Occidentali sia Orientali, veramente rivoluzionario. E addirittura esageratamente oltraggioso, quasi ridicolo agli occhi di qualche scienziato legato a modelli di comprensione tradizionali o forse verrebbe da dire superati se non fosse per la levatura scientifica di colui il quale illustr ancora pi approfonditamente questa incredibile scoperta. Sto parlando ovviamente di David Bohm, gi collaboratore di Einstein e Professore di fisica teorica al Birbeck College di Londra. Da poco scomparso, e gi fortemente rimpianto, Bohm, fu uno dei pi illustri scienziati dellera contemporanea. Costui, grazie al concetto di ologramma riuscito a spiegarci, in termini scientifici, che cos il velo di maya di cui la filosofia indiana ha sempre parlato, illuminando gli occhi di chi ha orecchie attente. Dalle teorie di Bohm, si evince che le energie elettromagnetiche e lintera realt fisica, sono create dalla prodigiosa e magica natura delle particelle subatomiche, le quali, incredibilmente, si presentano sotto il duplice aspetto di particelle e di onde. Ci permette a tali particelle di rimanere in contatto e di venire quindi informate a vicenda, indipendentemente dalla distanza che le separa, la quale dunque, a questo punto, una pura illusione. Le distanze quindi, servirebbero alla mente, per organizzare meglio i dati sensoriali provenienti dal mondo esterno, esse per, tranne che nella costruzione di questo ordine mentale, non esistono in realt. In sostanza, secondo Bohm, le particelle non sono entit individuali ma estensioni di uno stesso organismo, e il fatto che appaiano separate, deriva dalla nostra incapacit di vedere la realt nella sua interezza. La parte e il tutto Noi vediamo solo la parte e non il tutto, non riuscendo dunque a capire che il tutto la parte e la parte il tutto.Immaginiamo un acquario, al cui interno sta nuotando un pesce. Noi non vediamo il pesce a occhio nudo ma solo grazie a due telecamere, una posizionata di fronte allacquario, laltra di lato. Allapparenza sembrerebbero due entit separate, due pesci diversi, uno visto da davanti, laltro di lato ma guardandoli meglio potremmo scoprire un legame interessante: quando uno si gira, si gira anche laltro. Ignari dellesperimento, potremmo addirittura pensare che i due pesci comunicano tra loro, istantaneamente e misteriosamente. Il comportamento delle particelle subatomiche altrettanto misterioso, e

non fa che accreditare lesistenza di un livello di realt, del quale noi non siamo minimamente consapevoli. Grazie agli ologrammi prodotti dal laser, Bohm, in sostanza, arrivato a scoprire che la minima parte dellologramma di un oggetto contiene loggetto intero. Tutto ci assolutamente sconvolgente. Se noi produciamo lologramma di una rosa e poi scomponiamo in piccolissime parti quellologramma, non perderemmo mai loggetto nella sua interezza, pur avendolo pi volte diviso! Esso infatti contenuto in ogni singola frammentazione, in ogni a questo punto apparente divisione della rosa stessa. Karl Pribram, neurofisiologo dellUniversit di Stanford, ha avvalorato ancora di pi la natura olografica della realt, grazie a numerosi studi condotti su ratti, a cui veniva asportata una parte di cervello. Nonostante diverse e successive asportazioni infatti, i ratti continuavano a conservare i ricordi, dei quali dunque, in seguito allesito degli esperimenti, non si pu pi ammettere unesistenza localizzata. La stessa capacit umana di attingere allistante, ad un qualsiasi ricordo, tra miliardi e miliardi di informazioni contenute nel nostro cervello, non fa che avvalorare la non-localizzazione dei ricordi, e quindi la non catalogabilit del tempo. Queste importanti rivelazioni, di parte del mondo scientifico contemporaneo, che per chi ha familiarit con lenergia e le sue incredibili manifestazioni, non sono che lennesima conferma di saggezze antiche, possono dunque dirigere il mondo intero verso una convivenza migliore. Se tutto connesso infatti, assolutamente controproducente da parte di un essere, provocare il dolore o addirittura la morte di un altro essere. Ad un livello profondo di realt infatti, Bohm direbbe implicito, come far male a se stessi. Gli indiani parlavano di karma, ma ne parlavano gi 3.500 anni fa. Dobbiamo aspettare ancora?

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