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San Pietro a Corte I I I II I II chiesa di Santa Maria de Lama

Il Complesso Monumentale di San Pietro a Corte è La chiesa originaria era una cappella nobiliare
la più importante fondazione longobarda presente longobarda la cui datazione è da collocare nei primi
in Città. I resti monumentali si configurano come decenni dell’XI secolo. Orientata verso nord, aveva le
uno dei principali documenti architettonici della pareti dipinte con icone di santi, ancora oggi ben
Salerno medievale e tra i documenti conservati sul lato nord est. Di questi dipinti sono
dell’architettura longobarda presenti in Europa, riconoscibili solo San Bartolomeo e Sant’Andrea.
costituiscono un esempio unico di edificio
Con la ristrutturazione del nuovo edificio, la
palazziale. Fu la sede più prestigiosa della corte
disposizione dell’ambiente ipogeo subì un
principesca longobarda in Campania. La struttura
ribaltamento della pianta verso Est. In quella
si deve al duca di Benevento, Arechi II che nel 774,
occasione le pareti furono anch’esse decorate con
dopo la sconfitta dei Longobardi del Nord ad opera
nuovi dipinti, raffiguranti San Lorenzo, Santo Stefano,
di Carlo Magno, assumendo il titulus di Princeps
due santi vescovi, santa Radegonda e la Madonna
gentis langobardorum, spostò, per ragioni
Regina con due angeli.
politiche e strategiche, la sua residenza da quella
Città, allora capitale del ducato, a Salerno, La loro datazione, in base a confronti stilistici, va
costruendosi un magnifico palatium. Riguardo alla collocata ai primi decenni del XIII secolo. Dello stesso
struttura, i grossi pilastri dell’aula superiore (aula periodo è la chiesa superiore.
di rappresentanza) sono poggiati sul frigidarium di Questa presenta una pianta longitudinale, divisa in tre
un complesso termale di età imperiale (fine I - navate da due file di colonne. Sulle prime colonne di
inizio sec.II sec. d.C.), in seguito riutilizzato come destra sono dipinti La Maddalena e Cristo con la croce
sepolcreto dalle comunità cristiane di Salerno dove la cui datazione va posta alla fine del XV secolo.
furono seppelliti importanti personaggi pubblici
dell’epoca (vir spectabilis). Dall’alto si accedeva ad
un ampio salone che doveva corrispondere all’aula
di rappresentanza con annessa cappella palatina.
Nei secoli successivi (anno 1567) il salone fu
modificato dall’abate commendatario, Decio
Fare Verde è una associazione che si regge in tutto e
Caracciolo, il quale aggiunse l’attuale scalone
per tutto sull'impegno di volontari.
d’accesso, visibile dall’ingresso di largo Antica
L'impegno di Fare Verde è a favore di una società
Corte. Tra i secoli XIII e XVI fu creata una cappella
ambientalmente sostenibile.
dedicata al culto mariano. Tra le sue diverse
destinazioni d’uso è stata anche una delle sedi Per informazioni: 340 7306064 - www.fareverde.it
della Scuola Medica Salernitana. In futuro, a Fare Verde onlus
restauro ultimato, sarà la sede del museo della Associazione di Protezione Ambientale riconosciuta ai
civiltà dei Longobardi del Sud. sensi Art.13 L.349/86
VISITA GUIDATA NELLA Castel Terracena I I I II I I I I chiesa di San Benedetto
SALERNO DA RISCOPRIRE Il Palazzo di Terracina fu costruito per volere di La Chiesa, in origine, era parte di un omonimo
Roberto il Guiscardo dal 1076 al 1080. Sorgeva a monastero, fondato tra il VII ed il IX secolo.
I I I II il Duomo ridosso delle mura orientali della città, sulla sommità
di un’altura.
Al monastero era collegato l’imponente
acquedotto, le cui tracce più evidenti sono visibili
La Cattedrale di San Matteo, fondata da
Roberto il Guiscardo, fu inaugurata nel La scelta del luogo fu certamente dettata da esigenze in via Arce.
marzo del 1084 e consacrata di sicurezza militare, ma anche dalla presenza, nelle Distrutto nel 884, durante una scorreria dei
direttamente da Papa Gregorio VII. immediate vicinanze, della cattedrale, voluta dallo saraceni, il monastero fu ricostruito dall’Abate
L'attuale aspetto corrisponde alla stesso Roberto per sancire l’accordo faticosamente Angelario.
ristrutturazione avvenuta dopo il raggiunto con il potere religioso e, nello stesso tempo,
L’interno è diviso in tre navate sparate da due file
terremoto del 5 giugno 1688; l'ingresso è per erigere un fastoso monumento alla grandezza
di colonne e pilastri raccordati da arcate a tutto
stato modificato e l'atrio è circondato da della nuova dinastia regnante.
sesto. Al di sopra corre un ordine di monofore con
un portico retto da 28 colonne di spoglio Alla stessa esigenza era ispirata l’edificazione della cornice in tufo policromo. La facciata presenta un
con archi a tutto sesto, arricchito sui lati reggia, simbolo del potere civile. pronao a tre archi su colonne di spoglio e, a
da una serie di sarcofagi romani. Ultimato nel 1086, nel 1275 la città fu quasi distrutta sinistra, sono visibili i resti dell’antico campanile.
Sul lato meridionale sorge l'alto da un terremoto che probabilmente distrusse anche il L’ingresso alla chiesa era preceduto
campanile della metà del XII secolo, castrum Terracinae. originariamente da un quadriportico distrutto
mentre l'ingresso In questo complesso sono ancora chiaramente quando fu creata la via San Benedetto, ma di cui si
principale della riconoscibili alcune case torri delle quali va scorge ancora parte del lato meridionale
Chiesa è costituito da sottolineata la parte decorata in tarsie di tufo giallo e all’interno del Museo provinciale e parte del lato
una porta bronzea grigio. I tufi sono gialli e grigi e tra ciascuno di essi è orientale, davanti all’ingresso.
bizantina. inserito un elemento in cotto che contribuisce Dopo la soppressione del monastero nel 1807, la
Nella navata centrale all’effetto policromo totale. Nello spazio tra gli chiesa fu utilizzata come teatro.
si possono notare i archetti della bifora e l’arco maggiore è inserita una
celebri amboni degli Riadibita ad uso liturgico, nel 1857 fu elevata a
robusta cornice in tufo grigio che racchiude una stella
ultimi decenni del XII parrocchia col titolo di SS Crocifisso, in ricordo
a sei punte. Sull’altro lato, solo parzialmente in vista
secolo decorati con della tavola (oggi custodita al museo diocesano)
poiché la parete continua entro una successiva
sculture e mosaici. raffigurante il Cristo che, secondo la leggenda
costruzione, oltre a bifore e monofore sono realizzate
Nella Cappella del Tesoro invece si aveva reclinato il capo di fronte al pentimento del
ricchissime fasce decorative che raggiungono effetti di
possono ammirare diversi reliquiari gotici mago Pietro Barliario.
virtuosismo tecnico nel connettersi ed intrecciarsi dei
tra cui il braccio di S. Matteo e le statue singoli elementi. Dal ricordo del miracolo trae origine la Fiera del
dei S.S. Martiri Salernitani. Crocifisso.

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