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APPENDICE

LETTERE SUL Il LIBRO DEL CAPITALE

Marx-Engels

Marx a Engels1 Londra, 6 luglio 1863 Considera con un po di attenzione, se ti possibile con questo caldo, il Tableau conomique qui accluso, che pongo in luogo di quello del Quesnay e mandami su di esso le tue eventuali obiezioni. Esso abbraccia tutto il processo di riproduzione. Tu sai che A. Smith compone il natural o necessary price di salario, profitto (interesse), rendita, quindi lo risolve completamente nel reddito. Questo assurdo passato in Ricardo, quantunque escluda dal catalogo la rendita, in quanto puramente accidentale. Quasi tutti gli economisti hanno accettato la cosa da A. Smith e quelli che la combattono cadono in altre assurdit. Smith stesso intuisce lassurdo di risolvere il prodotto complessivo per la societ in reddito puro (che pu venir consumato annualmente), mentre egli per ogni singolo ramo della produzione risolve il prezzo in capitale (materie prime, macchinari, ecc.) e reddito (salario, profitto, rendita). Dato ci, la societ dovrebbe ricominciare ogni anno de novo, senza capitale. Per quanto concerne la mia tabella, che figura come riassunto in uno degli ultimi capitoli del mio scritto, sono necessari alla sua comprensione i cenni seguenti: 1. I numeri significano indifferentemente milioni. 2. Sotto il termine mezzi di sussistenza si deve qui intendere tutto quello che annualmente entra nel fondo di consumo (o che, senza accumulazione, esclusa dalla tabella, potrebbe entrare nel fondo di Consumo). Nella classe Il (mezzi di sussistenza) lintero prodotto (700) consiste di mezzi di sussistenza, che dunque per loro natura non entrano nel capitale costante (materie prime e macchinario, fabbricati, ecc.). Allo stesso modo, nella classe I lintero prodotto consiste di merci, che formano il capitale costante, vale a dire che entrano nuovamente nel processo di riproduzione come materie prime e macchine. 3. Dove le linee salgono punteggiato, dove scendono linea retta.
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4. Capitale costante la parte del capitale che consiste di materie prime e macchine. Capitale variabile, quella che si scambia contro lavoro. 5. Ad esempio, nellagricoltura, ecc. una parte dello stesso prodotto (ad es. frumento) costituisce mezzi di sussistenza, mentre unaltra parte (frumento ad es.) entra nuovamente secondo la sua forma naturale nella riproduzione come materia prima (quale semente ad es.). Ci non muta nulla alle cose. Poich tali branche della produzione figurano, a seconda delluna qualit nella classe I, a seconda dellaltra nella II. 6. Il succo di tutta la storia dunque: [ tabella I] Categoria II. Mezzi di sussistenza. Materiale di lavoro e macchine (cio la parte delle stesse, che entra come dechet (logorio) nel prodotto annuale; la parte non consumata del macchinario ecc. non appare assolutamente nella tabella) = ad esempio, a 400 sterline. Il capitale variabile scambiato con lavoro = 100, si riproduce come 300, sostituendo 100 il salario nel prodotto, 200 rappresentando il plusvalore (plus lavoro non pagato). Il prodotto uguale a 700, di cui 400 rappresentano il valore del capitale costante, che per si interamente trasferito nel prodotto, dunque deve venir sostituito. In questo rapporto fra capitale variabile e plusvalore supposto che loperaio lavora 1/3 della giornata lavorativa per s, 2/3 per his natural superiors. 100 (capitale variabile) viene dunque, come indicato dalla linea punteggiata, pagato in denaro quale salario; loperaio compra con queste 100 (indicate dalla linea discendente) il prodotto di questa classe, cio mezzi di sussistenza per 100. Il denaro rifluisce cos ai capitalisti della classe II. Il plusvalore di 200 nella sua forma generale = profitto, che per si divide in profitto industriale (commerciale incluso), inoltre in interessi, che il capitalista industriale paga in denaro, e in rendita, che egli paga parimenti in denaro. Questo denaro pagato per il profitto industriale, interesse, rendita, rifluisce (indicato con le linee discendenti) in quanto con esso viene comprato il prodotto della classe Il. Tutto il denaro sborsato entro la classe Il dal capitalista industriale rifluisce dunque a lui, mentre 300 del prodotto 700 vengono consumate dagli operai, entrepreneurs, monied men e landlords (imprenditori,capitalisti e proprietari fondiari). Nella classe II rimane uneccedenza di prodotto (in mezzi di sussistenza) di 400 e un deficit di capitale costante di 400. Categoria I. Macchine e materie prime. Poich tutto il prodotto di questa categoria, non soltanto la parte del prodotto che sostituisce il capitale costante, ma anche quella che rappresenta lequivalente del salario e il plusvalore, consiste di materie prime e di macchinario, la rendita di questa categoria non pu venir realizzata nel suo proprio prodotto, ma invece solamente nel prodotto della categoria II. Lasciando da parte laccumulazione, come appunto qui accade, per la categoria II pu comprare dalla categoria I solo quel tanto di cui essa abbisogna per la sostituzione del suo capitale costante, mentre la categoria I pu spendere nel prodotto della categoria Il solo quella parte del suo prodotto che rappresenta il salario e il plusvalore (revenue). Gli operai della categoria I impiegano dunque il loro denaro = 133 1/3 nel prodotto della categoria Il. Lo stesso avviene col plusvalore della categoria I, che, come sub 1, si scinde in profitto industriale, interesse e rendita. Fluiscono dunque 400 in
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denaro allindustriale capitalista della categoria Il dalla categoria I; che in compenso cede a questa il suo resto del prodotto = 400. Con queste 400 di denaro la classe II compra dalla categoria I il necessario per la sostituzione del suo capitale costante, = 400, alla quale dunque per tal modo rifluisce nuovamente il denaro speso in salari e consumo (degli stessi capitalisti industriali, dei monied men, dei landlords). Del suo prodotto complessivo rimane perci alla categoria Il 533 1/3, con cui essa sostituisce il suo proprio capi tale costante impiegato.

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Tabella I Tabella del processo di riproduzione (rappresentato senza circolazione monetaria e a scala invariata della riproduzione)

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Salario

Profitto

uzione di] mezzi di sussistenza [mezzi di consumo]


Profitto industriale interesse rendita

Capitale costante 4.000

Capitale variabile 100

plusvalore 200

prodotto 700 rendita

interesse 400 entra nel prodotto 3.600 salario profitto Profitto industriale

a nel processo di valorizzazione

zione di] capitale costante [mezzi di produzione]

Capitale costante 5.333 1/3

Capitale variabile 133 1/3

plusvalore 266 2/3

prodotto 933 1/3

4.800

533 1/3

entra nel prodotto tra nel processo di valorizzazione

quindi riassumendo il tutto

Capitale costante 933 1/3

Capitale variabile 233 1/3

plusvalore 466 2/3

prodotto in tutto 1.633 1/3

Tabella II Tableau economique del processo complessivo di riproduzione (rappresentato senza circolazione monetaria e a scala invariata della riproduzione; senza parte costitutiva fissa del capitale)
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200
Profitto industriale interesse rendita

Salario uzione di] mezzi di sussistenza [mezzi di consumo] 100

Profitto

200

Capitale costante 400

Capitale variabile 100

plusvalore 200

prodotto 700

266 2/3

Profitto industriale

interesse

rendita

di] macchine e materie prime [mezzi di produzione]


Salario 133 1/3 profitto 266 2/3

Capitale costante 533 1/3

Capitale variabile 133 1/3

plusvalore 266 2/3

prodotto 933 1/3

III. Riproduzione complessiva

700 Capitale costante 933 1/3 Capitale variabile 233 1/3 plusvalore 466 2/3 prodotto 1.633 2/3

Capitale costante

Salario 233 1/3

profitto 466 2/3

466 2/3

933 1/3
Profitto industriale interesse rendita

Il movimento, in parte entro la categoria II, in parte fra le categorie II e I, dimostra allo stesso tempo come il denaro rifluisca ai rispettivi capitalisti industriali di ambedue le categorie, con cui essi di nuovo pagano salario, interesse e rendita fondiaria. Categoria III [ tabella II]. Rappresenta la riproduzione complessiva.
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Il prodotto complessivo della categoria I appare qui come capitale costante di tutta la societ e il prodotto complessivo della categoria Il come la parte del prodotto che sostituisce il capitale variabile (il fondo salari) e i redditi delle classi che si ripartiscono il plusvalore.

Marx a Engels 24 agosto 1867 Alla chiusa del Il Libro (Processo di circolazione) che scrivo adesso, debbo nuovamente chiederti di un punto come molti anni fa! Il capitale fisso si pu reintegrare in natura, ad esempio, solo dopo 10 anni. Nel frattempo il suo valore si ricostituisce parzialmente e gradatim con la vendita delle merci con esso prodotte. Questo progressive return del capital fixe necessario alla sua sostituzione (prescindendo da repairs e simili) solo nel momento in cui morto nella sua forma materiale, ad esempio, come macchina. Nel frattempo per il capitalista ha in mano questi successivi returns. Molti anni fa ti scrissi che mi sembrava che si formi cos un fondo di accumulazione, poich infatti il capitalista impiega nel frattempo il denaro cos rifluito, prima di sostituire con esso il capital fixe. In una lettera tu ti esprimesti somewhat superficially (un poco superficialmente) in modo contrario. Pi tardi trovai che MacCulloch rappresenta questo sink ing fund (fondo dammortamento) come fondo daccumulazione. Nella convinzione che MacCulloch non potesse mai pensare qualche cosa di giusto, lasciai cadere la cosa. Il suo intento apologetico stato gi confutato dai malthusiani, ma anchessi ammettono il fact. Tu, come fabbricante, devi ora sapere quello che fate coi returns per il capital fixe, prima del tempo in cui esso sia da sostituire in natura. E devi rispondermi su questo punto (senza teoria, soltanto praticamente).

Engels a Marx Manchester, 27 agosto 1867 Accluse due dimostrazioni intorno al macchinario, le quali ti renderanno la cosa completamente chiara. La regola questa, si detrae ogni anno dallimporto originario, abitualmente il 7,5%, per per la semplicit del calcolo mi sono attenuto al 10%, che per molte macchine non poi troppo.

Dunque ad esempio:

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anno 1860 1861

mese 1 gennaio 1 gennaio

operazione prezzo dacquisto detrazione 10% sub totale nuovo acquisto sub totale

Lst. 1.000 100 900 200 1.100 120 980 200 1.180 140 1.040

1862

1 gennaio

detrazione 10% di Lst 1.200 (Lst 1.000 + Lst 200) sub totale nuovo acquisto sub totale

1863

1 gennaio

detrazione 10% di Lst. 1.400 (1000+200+200) totale

e cos di seguito Ora, nella dimostrazione n. 1, suppongo che il fabbricante, per poter compiere la detrazione, ponga il suo [denaro] ad interesse; nel giorno in cui deve rinnovare il macchinario vecchio, egli ha, invece di Lst. 1.000, Lst. 1.252,11. La dimostrazione n. 2 presuppone che subito, ogni anno, egli impieghi il denaro in nuovo macchinario. Come dimostra lultima colonna, dove il valore di tutti gli acquisti quale appare lultimo giorno dei 10 anni, egli certamente non ha un valore superiore alle Lst. 1.000 di macchinario (e non pu avere di pi, poich infatti ha impiegato proprio soltanto il valore consumato, e il valore complessivo del macchinario non pu dunque crescere col processo di lavorazione), per egli ha di anno in anno esteso la sua fabbrica e nella media degli 11 anni ha lavorato con macchinario che gli costato Lst. 1.449 dimpianto, e dunque ha prodotto e guadagnato notevolmente di pi che con le Lst. 1.000 originarie. Poniamo che egli sia un filandiere e che ogni sterlina rappresenti un fuso oltre alla macchina per filare, cos in media ha filato con 1.449 fusi invece che con 1.000, e, dopo il logoramento dei 1.000 fusi originari, egli inizia, il 1 gennaio 1886, il nuovo periodo con i 1.357 fusi acquistati nel frattempo, a cui si aggiungono, dalla detrazione per il 1865, altri 236, dunque con 1.593. Mediante lanticipo della detrazione, egli stato dunque messo in grado, dal vecchio macchinario e senza immettere nel nuovo un farthing del suo vero e proprio profitto, di aumentare il macchinario del 60%. In ambedue le dimostrazioni non si tenuto conto delle riparazioni. Col 10% di detrazione la macchina dovrebbe coprire il proprio costo di riparazione, cio questo dovrebbe esser compreso in quella. Esso non cambia nulla alle cose, poich o compreso nel 10%, oppure prolunga corrispondentemente la durata del macchinario, il che finisce per esser lo stesso. Spero che la dimostrazione n. 2 ti riuscir abbastanza chiara, altrimenti scrivi, ne ho qui una copia. I. Il fabbricante colloca il fondo di reintegrazione allinteresse del 5%.
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anno 1856 1857 1858

mese 1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio

operazione acquisto macchinario per detratto 10% per logorio detratto 10% per logorio interessi di Lst. 100 sub totale 1 totale parziale

Lst 1.000

Lst. 100

100 5 105 205 10,5 100 110,5 315,5 15,15 100 115,5 431 21,11 100 121,11 552,11 27,13 100 127,13 680,4 34 100 134 814,4 40,14 100 140,14 954,18 42,15 100 142,15 1.097,13 54,18 100 154,18 1.252,11

1859

1 gennaio

interessi di Lst. 205 detratto 10% per logorio sub totale 2 totale parziale

1860

1 gennaio

interessi di Lst. 315,5 detratto 10% per logorio sub totale 3 totale parziale

1861

1 gennaio

interessi di Lst. 431 detratto 10% per logorio sub totale 4 totale parziale

1862

1 gennaio

interessi di Lst. 552,11 detratto 10% per logorio sub totale 5 totale parziale

1863

1 gennaio

interessi di Lst. 680,4 detratto 10% per logorio sub totale 6 totale parziale

1864

1 gennaio

interessi di Lst. 814,4 detratto 10% per logorio sub totale 7 totale parziale

1865

1 gennaio

interessi di Lst. 954,18 detratto 10% per logorio sub totale 8 totale parziale

1866

1 gennaio

interessi di Lst. 1.097,13 detratto 10% per logorio sub totale 9 totale parziale

Risultato alla fine dei 10 anni o al 1. genn. 1866, invece delle Lst. 1.000 in macchinario logorato, Lst. 1.252,11 in denaro contante. II. Ogni anno il fondo di reintegrazione viene nuovamente impiegato in macchinario.
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anno

mese

operazione

Reimpiego Lst

Logorio % 100 90 80

valore al 1.1.1866 Lst. 0 10 22

1856 1857 1858

1 gennaio 1 gennaio 1 gennaio

acquistato macchinario detratto 10% reimpiegato di 1.000 detratto 10% di 1.000+100 = 1.100 sub totale

1.000 100 110 210 121 331 133 464 146 610 161 771 177 948 195 1.143 214 1.357 236 1.593

1859

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+210 =1.210 sub totale

70

36

1860

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+331 = 1.331 sub totale

60

53

1861

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+464 = 1.464 sub totale

50

73

1862

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+610 = 1.610 sub totale

40

97

1863

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+771 =1.771 sub totale

30

124

1864

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+948 =1.948 sub totale

20

156

1865

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+1.143 =2.143 sub totale

10

193

1866

1 gennaio

detratto 10% di 1.000+1.357 =2.357 totale

236

valore nominale del nuovo macchinario Lst. 1.593 valore reale del nuovo macchinario Lst. 1.000 A Lst 1 per fuso egli ha lavorato non fusi

anni 1856 1857 1.100

n. fusi 1.000

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10

1858 1859 1860 1861 1862 1863 1864 1865 totale in 11 anni in media

1.210 1.331 1.464 1.610 1.771 1.948 2.143 2.357 15.934 1.449

ed incomincia nel 1866 con 1.357 + 236 = 1.593 fusi

Marx a Danielson 10 aprile 1879 Anzitutto mi sento in dovere di dirLe (in via del tutto confidenziale) che dalla Germania ho ricevuto la notizia secondo cui il mio secondo volume non pu essere pubblicato fino a quando il regime esistente persiste nel suo attuale rigore. Considerata la situazione, questa notizia non mi sorprende e, devo confessarlo, non mi dispiace affatto, e ci per i seguenti motivi: Primo: Non pubblicherei in nessun caso il secondo volume prima che la presente crisi industriale inglese abbia raggiunto il suo culmine. Questa volta i fenomeni non sono quelli abituali; sotto molti aspetti essi sono differenti da ci che sono stati nel passato, e questo prescindendo del tutto da altre circostanze modificatrici si spiega facilmente con il fatto che la crisi inglese mai prima dora era stata preceduta da crisi terribili, che durano ormai da 5 anni, negli Stati Uniti, nellAmerica del Sud, in Germania, in Australia ecc. Bisogna perci osservare gli sviluppi della situazione attuale fino alla sua maturazione, prima di poterla consumare produttivamente, intendo dire teoricamente. Uno dei fenomeni pi singolari della situazione attuale il seguente: come Lei sa, si sono verificati dei crack bancari in Scozia e in alcune province inglesi, soprattutto in quelle occidentali (Corno vaglia e Galles). Ma il vero centro del mercato monetario non solo del Regno Unito, ma del mondo , Londra, finora ne ha risentito poco. Al contrario, con qualche eccezione, le gigantesche banche azionarie, come la Banca dInghilterra, finora non hanno fatto altro che trarre profitto dal generale rilassamento. E considerato che i filistei inglesi del commercio e dellindustria disperano assolutamente di vivere ancora giorni migliori, Lei si pu immaginare quanto sia grande questo rilassamento! Non ho mai visto nulla di analogo, non sono mai stato testimone di una simile depressione, pur essendo stato a Londra negli anni 1857 e 1866! indubbio che una delle circostanze favorevoli al mercato monetario londinese la
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situazione della Banca di Francia che dopo gli ultimi sviluppi delle relazioni tra i due paesi diventata una filiale della Banca dInghilterra. La Banca di Francia conserva ingenti scorte di metalli preziosi, non essendo ancora stata ripristinata la convertibilit delle sue banconote, e non appena si manifesta qualche inquietudine nella Borsa di Londra, il denaro francese affluisce al fine di acquistare garanzie momentaneamente svalorizzate. Se nel lautunno scorso il denaro francese fosse stato improvvisamente ritirato, la Banca dInghilterra in caso estremo sarebbe certo ricorsa allultimo mezzo, alla sospensione della legge bancaria e avremmo avuto il crack monetario. Daltro lato, il modo tranquillo in cui si attuato il ripristino del pagamento in contanti negli Stati Uniti ha eliminato ogni pressione che da quella parte veniva esercitata sulle riserve della Banca dInghilterra. Ma ci che ha impedito finora unesplosione sul mercato monetario londinese, soprattutto la situazione apparentemente tranquilla delle banche del Lancashire e delle altre regioni industriali (ad eccezione delle regioni minerarie occidentali), sebbene sia sicuro e accertato con precisione che queste banche non soltanto hanno immobilizzato gran parte dei loro mezzi finanziari nello sconto di cambiali e in anticipi per transazioni svantaggiose dei fabbricanti, ma hanno anche, come per esempio ad Oldham, investito una parte considerevole del loro capitale nellimpianto di nuove fabbriche. Contemporaneamente si accumulano giorno per giorno le scorte, specialmente di prodotti di cotone, non solo in Asia (soprattutto lIndia), dove vengono spediti a commissionari, ma anche a Manchester ecc., ecc. difficile prevedere come questo stato di cose possa essere superato senza un crack generale tra i fabbricanti e di conseguenza tra le banche locali, crack che si ripercuoterebbe immediatamente sul mercato londinese. Nel frattempo scoppiano dappertutto scioperi e disordini. Osservo per inciso che nellanno passato, sebbene in tutte le altre branche le cose andassero malissimo, le ferrovie hanno prosperato, ma ci era dovuto esclusivamente a circostanze straordinarie, come lesposizione di Parigi ecc. In realt le ferrovie mantengono lapparenza di un buon andamento degli affari, accumulando debiti che accrescono giorno per giorno il loro conto capitale. Quali che siano gli sviluppi di questa crisi sebbene per chi indaga la produzione capitalistica e per il teorico di professione sia importantissimo osservarla in tutti i suoi particolari essa passer come le precedenti dando inizio ad un nuovo ciclo industriale con tutte le sue varie fasi di prosperit ecc. Ma sotto il manto di questa societ inglese in apparenza solida sta in agguato unaltra crisi, la crisi agraria, che lascer dietro di s grandi e seri cambiamenti nella sua struttura sociale. Torner su questo argomento in unaltra occasione. Ora mi porterebbe troppo lontano. Secondo: La massa di materiale che ho ricevuto non solo dalla Russia, ma anche dagli Stati Uniti ecc. mi fornisce fortunatamente un pretesto per continuare i miei studi, anzich concluderli definitivamente per il pubblico. Terzo: Il medico mi ha esortato a ridurre considerevolmente la mia giornata lavorativa, se non voglio ricadere nuovamente nello stato in cui mi trovavo nel 1874 e negli anni seguenti, quando dopo qualche ora di lavoro serio venivo colto da capogiro e non riuscivo a proseguire.

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Engels a Danielson 13 novembre 1885 Non dubito che il secondo volume Le dar lo stesso piacere che ha dato a me. Le dimostrazioni che esso contiene pongono in verit allo studioso esigenze cos elevate che il lettore comune non si dar la briga di afferrarle e di seguirle fino in fondo. Cos avviene presentemente in Germania, dove ogni scienza storica, compresa leconomia politica, scesa tanto in basso che difficilmente potr scendere ancora. I nostri socialisti della cattedra dal punto di vista teorico non sono mai stati molto di pi che grami e filantropici economisti volgari ed ora sono caduti al livello di semplici difensori del socialismo di Stato di Bismarck. Per essi il secondo volume rester sempre un libro pieno di mistero. Ecco un buon esempio di quello che Hegel chiama lironia della storia: per il fatto che la Germania stata elevata al rango di prima potenza dellEuropa, la scienza storica tedesca nuovamente ricaduta in quello stato miserando in cui laveva portata la pi profonda degradazione politica della Germania dopo la guerra dei Trentanni. Ma cos in realt. E perci la scienza tedesca fissa lo sguardo su questo nuovo volume, senza essere in grado di capirlo; solo un salutare timore delle conseguenze la trattiene dal criticarlo pubblicamente, e cos la letteratura economica ufficiale mantiene un cauto silenzio riguardo a questo volume. Ma il terzo volume la costringer a pronunziarsi.

Engels a Viktor Adler 16 marzo 1895 Siccome hai intenzione di sgobbare in prigione sul Capitale Il e III voglio darti qualche indicazione che ti faciliter la cosa. Libro Il, sezione I. Leggi con attenzione il capitolo 1, potrai poi prendere pi alla leggera i capitoli 2 e 3. Il capitolo 4, come riassunto, di nuovo con maggior cura. 5 e 6 sono facili e 6 in particolare tratta di cose secondarie. Sezione II, capitoli dal 7 al 9 importanti, particolarmente importanti 10 e 11. Parimenti 12, 13, 14. Invece per 15, 16, 17 in un primo momento solo una lettura rapida. La sezione III uneccellente esposizione del ciclo complessivo di merce e denaro nella societ capitalistica trattato qui per la prima volta dopo i fisiocratici eccellente per il contenuto, ma terribilmente pesante per la forma, in primo luogo perch rappezzata da due stesure che seguono due metodi diversi e in secondo luogo perch la stesura n. 2 stata portata a termine forzatamente in uno stato di malattia, mentre il cervello soffriva dinsonnia cronica. Ma la terrei in serbo proprio fino allultimo, dopo una prima lettura del volume III. Per il momento non nemmeno necessaria al tuo lavoro. Se, sulla base di queste indicazioni, studierai a fondo le cose principali e in un primo momento solo superficialmente quelle meno importanti (preferibilmente, rileggendo prima le cose principali del volume I), ti farai un quadro dellinsieme e assimilerai poi pi facilmente anche i passi trascurati.

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NOTE

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1 Si unisce a questa lettera due tabelle trovate nel quaderno XXII del manoscritto di Marx del 1862-63 Per la
critica delleconomia politica. Le fotocopie di questo manoscritto si trovano nellArchivio dellIstituto Marx-EngelsLenin. Nel manoscritto e nella lettera la prima parte (Produzione dei mezzi di consumo) porta il numero I, la seconda (Produzione dei mezzi di produzione) il numero II. Qui i numeri sono stati scambiati come Marx stesso ha fatto nel II Libro del Capitale, per non creare al lettore difficolt nella comprensione delle tabelle. La prima tabella descrive gli scambi tra le due parti, mentre la seconda rappresenta il processo complessivo di riproduzione. In questa tabella, sotto III, mostrato come si divide il prodotto complessivo. (Red. IMEL).

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