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I Quaderni
di

idee e persone sul web 2.0

Buoni Esempi 2007

a cura di

Enrico Alletto
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Introduzione ai Buoni Esempi


La rete puo’ essere usata per accorciare le distanze, aumentare la partecipazione dei
cittadini alla vita sociale e politica del paese, favorire la preparazione e l’aggiornamento
professionale e per molte altre applicazioni che potranno integrarsi alle normali attività già
presenti sul territorio. La condivisione delle esperienze è un punto di partenza importante
per favorire e diffondere un uso positivo delle nuove tecnologie.
I Buoni esempi hanno come obiettivo la divulgazione di pratiche positive sull’uso di internet
attraverso l’esperienza diretta dei protagonisti. E chissà che una bella iniziativa non sia
applicabile, magari con qualche piccola modifica anche ad altri contesti.

In questo Quaderno troverai:

1. Mobilitazionesociale.it
Il web rappresenta un’arma a doppio taglio, questo e’ innegabile. Noi cerchiamo di sfruttare
al meglio le sue potenzialità. Il nostro sito rappresenta prima di tutto un importante canale
di informazione, usato per far conoscere le nostre iniziative e con la speranza di riuscire a
coinvolgere il maggior numero di persone possibile, proprio perche’ internet, è accessibile a
tutti e ovunque. – Marco Marchese, Presidente A.M.S.

2. Spondilite.it
Un’associazione che nasce IN UN TERRITORIO e si dota in seguito di un sito internet e di
una community, presenta un forte legame con un determinato territorio il che gli permette
di agire più a fondo nel tessuto sanitario e sociale (nel nostro caso). Noi soffriamo un po’ del
fatto che i nostri soci sono sparpagliati per tutta Italia quindi organizzare i servizi, per
un’associazione “giovane” e quindi con pochi fondi, non è facile dovendo avere tali servizi
una portata tale da coprire il territorio nazionale. – Chrsitian Ronga, Presidente A.I.L.S.A.

3. Librinprestito.it
Credo che la rete internet sia un potente mezzo di collegamento che se impiegato con
intelligenza e buonsenso possa portare ottimi risultati in ogni ambito, anche in quello
culturale. Franca Berninni, ideatrice di Libri in prestito
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Corre sul web un messaggio di Mobilitazione


Sociale in aiuto ed a tutela dei minori

L’associazione per la Mobilitazione Sociale si costituisce a


Il peggiore male dei
Palermo nell’aprile del 2004 allo scopo di portare avanti azioni di
nostri tempi è
promozione, prevenzione e contenimento del disagio minorile e
l’indifferenza sociale
giovanile. Collabora con molte realtà del privato sociale come

“Prometeo”, “Osservatorio sui diritti dei minori”, “Telefono

arcobaleno”, “Aviti” ed altre.

Marco Marchese, presidente ed autore di varie pubblicazioni,

rispondendo ad alcune domande, ci spiega gli scopi della sua

attivissima associazione.

Perché nasce Mobilitazione Sociale?

Mobilitazione sociale nasce per non essere indifferenti. Il peggiore

male dei nostri tempi è l’indifferenza sociale. L’indifferenza con cui


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ci stiamo abituando a sentire le notizie di cronaca ed in particolare

quelle che riguardano i bambini.

Quando insieme ad alcuni amici ho fondato questa associazione


Solo se ognuno fa
ho voluto darle questo nome, Mobilitazione Sociale appunto, per
qualcosa, possiamo
indicarne anche lo scopo: solo se ognuno fa qualcosa, come diceva cambiare il mondo – don
don Pino Pugliesi, possiamo cambiare il mondo! Ed oggi in Pino Puglisi
particolare, abbiamo lanciato una campagna a difesa dell’infanzia

sempre più violata: nessun bambino abusato deve sentirsi solo e

non deve sentire il peso del silenzio della società!

Sul vostro sito, subito prima della voce Come aiutarci, si può

dare un’occhiata alle Attività realizzate dal 2004 ad oggi, ne

vorresti descrivere una in particolare?

Le attività che attualmente portiamo avanti sono molte e tutte

rivolte alla società in generale, affinché ognuno di noi prenda

consapevolezza della responsabilità che abbiamo nei confronti dei

bambini e delle vittime dell’abuso. Ogni anno organizziamo diverse

manifestazioni di sensibilizzazione e di solidarietà. In particolare

vorrei citare la fiaccolata silenziosa che faremo a Palermo per Il nostro sito web
ricordare le vittime della pedofilia. rappresenta prima di
tutto un importante
Quest’anno abbiamo scelto un giorno solo in apparenza uguale
canale di informazione
agli altri, il 23 giugno. Se non fosse che proprio il 23 giugno ricorre

ancora una volta la giornata internazionale dell’orgoglio pedofilo.


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Sembra assurdo a sentirsi, ma se pensiamo che in tutto il mondo

esiste una grande comunità di pedofili che rivendica il diritto di

“amare” i bambini, ci rendiamo conto che forse siamo un po’

distratti, abbiamo “tollerato” troppo.

Non ultimo il tentativo riuscito di legalizzare la pedofilia con un

partito dei pedofili in Olanda! Ma oltre a questo esistono oltre 500

organizzazioni, siti internet, riviste, radio e forum dedicati ai

pedofili. Per questo, proprio quel giorno, in coincidenza di questa

festa assurda noi vogliamo ricordare in silenzio le tante piccole

vittime.

In che misura l’internet aiuta, se lo fa, la vostra

associazione ad aumentare la partecipazione ed il

coinvolgimento di associati e volontari al raggiungimento

dei vostri obiettivi?

Il web rappresenta un’arma a doppio taglio, questo e’ innegabile.

Noi cerchiamo di sfruttare al meglio le sue potenzialità. Il nostro

sito rappresenta prima di tutto un importante canale di

informazione, usato per far conoscere le nostre iniziative e con la


Email Amica e’ un
speranza di riuscire a coinvolgere il maggior numero di persone progetto rivolto a chi
possibile, proprio perche’ internet, è accessibile a tutti e ovunque. vive un disagio e sente il
bisogno di parlarne con
Poi abbiamo voluto creare un’area dedicata ai più piccoli con
qualcuno …
disegni, favole e suggerimenti, e abbiamo pensato pure ad un blog
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in cui i nostri visitatori ed i nostri volontari possono esprimere

opinioni e riflettere sui fatti di attualità. Particolare rilevanza

merita, infine, il servizio Email Amica, un progetto rivolto a chi vive

un disagio e sente il bisogno di parlarne con qualcuno che lo possa

capire e lo possa ascoltare.

Un’associazione cosi “attiva” e presente fra la gente porterà

via senz’altro moltissimo tempo e tante energie. Marco, ne

vale la pena?

La risposta a questa domanda non può che essere sì, soprattutto

quando vedi tornare sul volto di una persona il sorriso di un

bambino che oggi è diventato adulto! E ancora si, perché solo così

possiamo cambiare le cose!

Navigando sul sito alla ricerca di qualche informazione in piu’,

colpisce la giovane eta’ del gruppo fondatore e la straordinaria

mole di progetti ed iniziative portate avanti da questi ragazzi. Cosa

aggiungere ancora? In rete, ma soprattutto a Palermo, ci sono

anche loro… fortunatamente !!!

Con la speranza che l’internet possa portare in giro per l’Italia

questa determinazione e questo entusiasmo, concludo prendendo a

prestito un’espressione positiva di Tania, giovanissimo membro

dell’organo direttivo, ed auguro: Buona Mobilitazione a tutti.


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Un sito web, non a carattere medico,


fornisce informazioni e riunisce i malati di
Spondilite Anchilosante

L’ Associazione Italiana per la Lotta alla Spondilite

Anchilosante, nasce a Napoli nel settembre del 2005 allo scopo di

diffondere le informazioni sulla malattia, riunire i malati e

contribuire alla ricerca scientifica.

Come racconta Christian Ronga, attuale presidente e fondatore

dell’A.I.L.S.A., la rete internet ha avuto un ruolo fondamentale

nella nascita e nella crescita dell’associazione.

Prima dell’associazione è
Come nasce l’idea di fondare una ONLUS sulla Spondilite?

Prima che dell’associazione è necessario parlare della community di necessario parlare della
spondilite.it perchè tutto nasce da lì; l’associazione è il community di spondilite.it
“rivestimento” giuridico di una community che era già presente,
perchè tutto nasce da lì.
numerosa, online da oltre sette anni e che con il tempo continua a

crescere.
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La community è nata per caso. Otto anni fa decisi di mettere su

un sito, più che altro per imparare la composizione HTML che,

pensavo, avrebbe potuto essermi utile per il lavoro. Tuttavia l’unico

argomento di cui avevo delle informazioni da potere condividere

era la mia malattia, la spondilite anchilosante, così nasce la prima

paginetta con una breve descrizione della malattia, i miei contatti e

qualche immagine, nulla di più. Ricevetti decine di contatti. Da lì

nacque una mailing list, quindi un forum e, con il tempo, una

community che attualmente conta oltre 500 iscritti di cui almeno

100 attivi.

Ci scambiavamo informazioni sulla malattia e le pratiche di


Ci scambiavamo
invalidità e collocamento, pareri sulle strutture sanitarie, sulle
informazioni sulla
terapie etc.. cercavamo di colmare un vuoto informativo ad oggi,

purtroppo, non ancora colmato. Ad un certo punto sentimmo la malattia e le pratiche di


necessità di uscire dall’ambito del virtuale per entrare in quello invalidità e collocamento,
reale, decidemmo di creare una associazione. Questo succedeva un
pareri sulle strutture
anno e mezzo fa.
sanitarie, sulle terapie
Se dovessi spiegare il perchè tanta gente entra etc..
quotidianamente nel nostro sito e ci contatta la risposta credo sia

una sola: informazioni.

Nonostante una diffusione tale (circa 60.000 malati in Italia) da

non potere certo classificare la spondilite tra le malattie rare,

questa patologia soffre di una scarsa copertura informativa che, dal

punto di vista del paziente, lo lascia nello sconcerto più totale, dal

punto di vista dell’approccio medico tende spesso a ritardare la

diagnosi.

Ad oggi occorrono in media 7 anni per avere una diagnosi di

spondilite anchilosante con tutti i danni che ne conseguono visto


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che, come tutte le patologie croniche, ogni giorno di ritardo

nell’inizio di una giusta e mirata terapia significa dovere affrontare

dei danni che si sarebbero potuti evitare.

Dal sito web, partono alcune interessanti iniziative che


Gli iscritti cominciano ad
hanno lo scopo di dare un aiuto ed un sostegno ai vostri

associati, ne descriveresti qualcuna?


organizzare dei raduni
Le più importanti per me continuano ad essere quelle che regionali o locali tra loro
permettono agli associati di incontrarsi personalmente. Si è partiti ed in maniera
con dei raduni nazionali, due volte l’anno, ogni volta in una città
praticamente autonoma.
diversa. Adesso gli iscritti cominciano ad organizzare dei raduni

regionali o locali tra loro ed in maniera praticamente autonoma.

Si tratta di eventi fondamentali perchè si ha la percezione

REALE e non VIRTUALE di una comunità di sentimenti e pensieri,

un momento di confronto ma soprattutto di allegria e

spensieratezza.

Oltre ai raduni, dal sito web è partito il servizio “Sos

Reumatologo“, un filo diretto con il Dr. Oriente del reparto di

reumatologia e riabilitazione reumatologica del II Policlinico di

Napoli, vicepresidente della nostra associazione, che, nei limiti del

possibile, cerca di rispondere a chiunque lo contatti, anche solo per

chiarire il significato di un esame prescritto, o per consigli di natura

clinica o anche semplicemente per dare delle informazioni

autorevoli.

Per il resto le iniziative in cantiere sono tante, ma siamo

costretti a centellinarle per via dei fondi che sono comunque

limitati. Abbiamo come obiettivi a breve termine (entro l’anno) la

creazione di un servizio di supporto psicologico ed uno di supporto

amministrativo/legale (quest’ultimo già attivo in via sperimentale


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per i soli soci dell’associazione), la realizzazione di un giornale

quadri mensile sulle novità in ambito riabilitativo, farmacologico e

sperimentale sulla spondilite anchilosante.

Tra breve inoltre partirà una raccolta firme per inserire, anche

per chi ha la spondilite, le analisi del sangue di controllo tra le

prestazione erogate in esenzione totale. L’avvento dei nuovi

farmaci (i cosiddetti “biologici”) per la spondilite rende necessario

un continuo controllo dei valori ematici, con frequenza anche

mensile: una spesa che oggigiorno si aggira intorno ai 240-360€

all’anno e che ricade solo su chi ha la spondilite dato che altre

patologie reumatiche (artrite reumatoide per esempio), godono

dell’esenzione al pari della stessa terapia farmacologica e della

stessa frequenza degli esami.

Come obiettivo a lungo termine abbiamo la trasformazione della


Siamo una community
nostra sede in un centro di servizio per la spondilite anchilosante,
nata e cresciuta su web
dove praticare fisioterapia, ottenere consulenze di natura clinica,

amministrativa, legale e di semplice supporto psicologico.

In che misura l’internet aiuta, se lo fa, la vostra

associazione ad aumentare la partecipazione ed il

coinvolgimento di associati e volontari al conseguimento dei

vostri obbiettivi?

Siamo una community nata e cresciuta su internet. Come spesso

dico non è ailsa.it il “sito dell’associazione”, ma è l’ AILSA ONLUS

l’associazione di una comunità online. La forte presenza della

componente “virtuale” nell’associazione ci facilita diversi compiti e

aiuta in diversi modi le finalità dell’associazione, ma per altri versi

si rivela un’arma a doppio taglio.


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Internet permette agli associati ed agli iscritti al sito di potere

comunicare tra loro quotidianamente, di scambiarsi anche in tempo

reale pareri ed opinioni. E’ innegabile il potenziale di uno strumento

qual’è internet. Anche la diffusione delle informazioni, tramite le

newsletter o per mail, è molto più rapida, economica ed affidabile.

Il problema nasce dalla delocalizzazione degli iscritti. Una


Noi soffriamo un po’
associazione che nasce IN UN TERRITORIO e si dota in seguito di

un sito internet e di una community, presenta un forte legame con


del fatto che i nostri
un determinato territorio il che gli permette di agire più a fondo nel soci sono
tessuto sanitario e sociale (nel nostro caso). Noi soffriamo un po’ sparpagliati per
del fatto che i nostri soci sono sparpagliati per tutta Italia quindi
tutta Italia
organizzare i servizi, per un’associazione “giovane” e quindi con

pochi fondi, non è facile dovendo avere tali servizi una portata tale

da coprire il territorio nazionale.

Si tratta di un problema nel rapporto tra opportunità e debolezze

del sistema che cerchiamo di equilibrare usando proprio le

potenzialità (il contatto diretto e quotidiano dal web) per limitare le

debolezze ed usare tali contatti per favorire, ad esempio, lo

sviluppo di una rete di “referenti regionali” o “referenti provinciali”

sul territorio.

Come vedi il futuro della rete internet al servizio della

societa’ civile?

Questa non è una domanda facile. Internet ha una immensa

potenzialità, più che rappresentare uno dei media direi che sta

diventando la sintesi stessa dei media con le radio online, le

webtv e gli altri strumenti di trasmissione multimediale.

In comunicazione insegnano che canale e messaggio tendono a

coincidere, nel senso che chi riceve informazioni tramite un


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determinato canale lo fa perché si aspetta un determinato

messaggio. Questo processo ha reso, a mio personalissimo avviso,

deboli dal punto di vista delle informazioni e dei contenuti, i media

tradizionali che negli ultimi anni hanno cercato di “distrarre”

anziché “informare” la società civile, mentre le sue problematiche

ed i suoi dibattiti necessitano di punti di vista anche diversi dal

modo di sentire tradizionale.

Internet può rappresentare un punto di rottura. Tramite i


Internet ha una immensa
blog, i siti, le webtv, in teoria ogni fruitore è a sua volta canale di
potenzialità, più che
trasmissione il che diversifica il messaggio ed offre una varietà di

punti di vista che è un vero e proprio tesoro. Ma bisogna sapere rappresentare uno dei
gestire questa diversità, affinchè non ci si perda. Per questo media direi che sta
tra i nostri progetti a lungo termine c’è anche quello di realizzare
diventando la sintesi
un insieme di siti inerenti le malattie reumatiche ed autoimmuni,
stessa dei media
un contenitore unico che, mantenendo e rispettando le peculiarità

di ogni sito, li armonizzi all’interno di un’ottica comune.

Gli obiettivi di questa giovane associazione sono sicuramente

ambiziosi, ma certamente alla portata di un gruppo di persone

volenteroso ed innovativo come quello dell’A.I.L.S.A. Ascoltando

Christian non si può non farsi coinvolgere dall’entusiasmo e dalla

voglia di “straripare fuori dalla rete” dei protagonisti. Per questo

motivo, proprio a loro va’ il mio ormai immancabile “in bocca al

lupo !!!”
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Librinprestito: quando la rete è usata come veicolo


per valorizzare e condividere il meglio di noi

Il blog Libri in prestito nasce nel luglio 2004 a Mediglia (MI) ad

opera di Franca Berbenni, 36enne di Bergamo. Nel corso degli anni

l’originale iniziativa può vantare diverse presenze in radio

(RadioDue, Radio 101, Radio24, ecc.) e sulla stampa (Corriere della

sera, Il Giornale, Il Cittadino, Cosmpolitan, Max, Flair…).

L’idea di prestare libri gratuitamente chiedendo in cambio

soltanto di lasciare un po’ di se tra le pagine che “tornano a casa”,

mi ha incuriosito e per questo ho cercato di saperne di più

chiedendo direttamente a Franca.


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Franca, come nasce Librinprestito ?

Librinprestito nasce un po’ per caso. A me piace pensare che


Ho mescolato alcune
sia un po’ un prodotto naturale di quello che sono io. Ho mescolato cose che mi piacciono
alcune cose che mi piacciono molto: i libri, i pacchetti che si molto: i libri, i pacchetti
ricevono per posta, le storie da ascoltare, le sorprese, la gente. Ho che si ricevono per

aggiunto alcuni tratti del mio carattere: la pazienza, lo scarso posta, le storie da

attaccamento agli oggetti, la curiosità, la forza di volontà. Ed alla


ascoltare, le sorprese,
la gente.
fine non poteva che uscire Librinprestito.

Presto i miei libri a tutti, gratuitamente, per la voglia che avrei

di infilarmi nelle buste insieme ai miei libri ed andarli a trovare

davvero, tutti questi lettori, su e giù per l’Italia. E’ un gioco con

poche regole: c’è un elenco di libri scalpitanti su una libreria, la

mia, il cui elenco è su Librinprestito. Se ne sceglie uno e lo si ospita

a casa propria per un mesetto. Come se fosse una persona: gli si

parla, ci si confida, si ride, si piange, si riflette…. Poi il libro torna a

casa sua per raccontare a me, ai suoi vicini di libreria e ai lettori

che lo ospiteranno in seguito cosa gli è capitato.

Il più delle volte tornano belli pimpanti ed appena usciti dalle

buste iniziano a raccontare, raccontare, è tutto un “guarda, non sai

cosa mi è capitato, sai che mi ha portato in vacanza/su un treno/al

ristorante, sai che poi mi ha mandato dalla sua amica, ma non puoi
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capire, questa poi te la devo proprio raccontare…” e gli altri (e io…)

a fare “ooooh….. aaaah”

L’iniziativa parte dalla rete, ma lo scambio di libri e “reale”,

come funziona il meccanismo?

Sul sito Librinprestito si trova sia l’elenco completo dei titoli


Presto i miei libri a tutti,
disponibili sia un modulo da compilare per farne richiesta. Una gratuitamente, per la
volta inviatomi il modulo per e-mail, basta aspettare il postino. E’ voglia che avrei di
tutto gratuito, io sostengo anche le spese per l’invio. Il lettore infilarmi nelle buste

sostiene solo le spese di spedizione quando restituisce il libro. insieme ai miei libri ed
andarli a trovare
La domanda più frequente che mi viene posta è: “Ma tu, cosa ci
davvero, tutti questi
guadagni?”. A livello economico, è piuttosto evidente, nulla. Anzi. lettori, su e giù per
Da tre anni non faccio che spendere soldi e tempo dietro a questa l’Italia.
iniziativa che, fin dall’inizio, non ha mai avuto nei suoi intenti alcun

profitto. Ma quello che ottengo è comunque molto gratificante.

Praticamente ogni giorno so che, rientrando a casa, troverò

pacchetti con i miei libri che ritornano, e che mi racconteranno di

persone sconosciute e che mai incontrerò. Ho una biblioteca

particolare, unica, e quando sfioro con lo sguardo le copertine esse

mi riportano le storie, le mani, gli sguardi dei tanti lettori che

hanno avuto. Vengo ripagata in emozioni, e per me, questo, ha

ancora un valore.
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Pensi che la rete internet possa offrire un reale contributo

alla cultura?

Credo che la rete internet sia un potente mezzo di Ho una biblioteca


collegamento che se impiegato con intelligenza e buonsenso possa particolare, unica, e
portare ottimi risultati in ogni ambito, anche in quello culturale. quando sfioro con lo
sguardo le copertine
Non credo tuttavia che la mia iniziativa possa essere
esse mi riportano le
considerata un mezzo di promozione della lettura e della cultura in storie, le mani, gli
generale. Si tratta più di una sorta di “gioco”, al più di una sguardi dei tanti lettori
condivisione: non mi permetto mai di consigliare o sconsigliare libri che hanno avuto

e metto a disposizione tutti i titoli che mi vengono sempre più

spesso regalati.

Capita spesso che autori esordienti mi mandino i loro lavori: il

prestito gratuito può in effetti essere un modo che permette un

minimo di visibilità anche ad autori ancora poco conosciuti.

Non penso ci sia molto altro da aggiungere se non che mi ha

“catturato” una bella emozione, che spero non proverò solo io,

quando ho letto le risposte che Franca mi ha inviato.


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Riferimenti e contatti:
Associazione Mobilitazione Sociale: info@mobilitazionesociale.it

Associazione Italiana Spondilite Anchilosante: ailsa@spondilite.it

Libri in prestito: info@librinprestito.it

Si ringraziano per la disponibilità:


Marco Marchese, Presidente A.M.S.

Christian Ronga, Presidente A.I.L.S.A.

Franca Berninni, Ideatrice Libri in prestito

Cerca altri buoni esempi:


www.enricoalletto.it

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Enrico Alletto: info@enricoalletto.it

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