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I Quaderni
di
a cura di
Enrico Alletto
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Il 76,1 per cento degli italiani sostiene che nessuno si preoccupa di ciò che accade
agli altri …
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La risposta a queste domande non puo’ che essere cercata in seno ad una
società civile che riflette e si esprime utilizzando con piu’ coscienza, maturita’ e
spirito di partecipazione quelli stessi strumenti per la comunicazione interattiva.
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Più che di digital divide è quindi ormai più corretto parlare di cultural divide.
Anche i figli di genitori piu’ consapevoli, legati cioè in misura maggiore alla
cultura, pur essendo emancipati in fatto di tecnologia, risultano comunque poco
dotati di strumenti culturali che permettono loro di controllarla e gestirla.
Creare uno spazio per confrontarsi su un argomento che non ha confini, come
la tecnologia nella famiglia moderna, credo aiuti ad accomunare uno spirito critico e
vigile nei confronti della rete.
Mia figlia ha 11 anni, internet non le interessa ancora, e io per questo non
dispero, anzi… sono contenta e non la forzo. Ci sono amici della sua età che ormai
chattano, giocano con internet, scambiano file e foto, e io spero che lei lo faccia il
più tardi possibile. E che comunque lo usi solo per trovare le risposte alle sue
ricerche scolastiche.
Spero solo che quando inizierà a ricercare i suoi contatti sul web sia pronta ad
avere quello spirito critico e diffidenza che ti porta ad avvicinarti con sicurezza
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Qualcuno diceva, che nella vita di tutti i giorni si controllava nel parlare e negli
atteggiamenti con la gente che aveva attorno realmente e che sulla rete non
intendeva farlo, io credo invece che la rete è fatta di persone reali che sono dietro
ad uno schermo e che comunque la correttezza ed il rispetto devono continuare ad
esserci, anche su internet. Fondamentalmente non si può essere due persone
diverse fuori e nella rete, almeno per come sono fatta io, ma immagino che questa
non è una regola che seguono tutti.
Tirando le somme, fino ad ora, direi che la mia esperienza in rete è positiva,
Ancora dal rapporto del CENSIS: in una società così inconcludente appare
difficile attendersi l’emergere di una qualsivoglia capacità o ripresa di sviluppo di
massa, di “sviluppo di popolo” come si diceva una volta; e le offerte innovative
possono venire solo dalle nuove minoranze attive tra cui, per esempio, le tante
minoranze che hanno scelto l’appartenenza a strutture collettive (gruppi,
movimenti, associazioni, sindacati, ecc.) come forma di nuova coesione sociale e di
ricerca di senso della vita