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LA FORZA DEI BINOMI

Largomento della mia tesi la forza dei binomi, una forza e una carica di energia che si genera dallunione del nostro pensiero con quello dellaltro. Luomo infatti non un animale solitario e anche le idee che derivano da esso trovano una maggiore potenza nel confronto con altre idee. Newton ad esempio cap che lunione di 2 singole unit da origine a qualcosa di nuovo e complesso , una perfetta relazione matematica nota come teorema binomiale. Il binomio di Newton dunque lo sviluppo della potenza n-esima di un binomio qualsiasi e pu essere scritta come il prodotto di n fattori del tipo (a+b). Ma un semplice rapporto ideologico e personale tra due spietati dittatori pu dar vita a un binomio aberrante capace con la sua forza di imprimere in noi un ricordo indelebile, come quello composto dal Nazismo e dal Fascismo. STORIA Alla base del successo di queste nuove correnti politiche nazionaliste ed autoritarie furono le due imponenti personalit di Mussolini e Hitler. I percorsi attraverso cui i partiti fondati dai due leader dispotici presero il potere e organizzarono secondo le proprie ideologie lItalia e la Germania furono diversi ma innegabile che, traendo origine da analoghe tendenze di pensiero, i due regimi assunsero un comportamento omogeneo nei confronti della precedente tradizione statale di indirizzo liberale: limperativo per entrambi fu labbattimento del sistema parlamentare, puntando allautosufficienza della nazione, nella direzione di una repressione violenta di qualsiasi oppositore politico tramite il ricorso allinstaurazione di organi di polizia, alla diffusione di mezzi di comunicazione improntati allesaltazione del regime e alla manipolazione delle coscienze dei cittadini. Apparentemente dunque il fascismo italiano e il nazismo tedesco potevano ricordare gli antichi regimi assolutistici e dal momento che come tali sistemi di governo essi si fondavano sulla limitazione della libert personale e sul controllo totale della societ da parte dello Stato, venne coniato un particolare termine: totalitarismo. Lespressione venne adottata per la prima volta dal politico liberale italiano Giovanni Amendola. Subito dopo la seconda guerra mondiale alcuni studiosi di scienze sociali hanno cercato di individuare i caratteri comuni dei vari totalitarismi, per dare al termine una definizione e un significato precisi. Con The Origins of Totalitarianism, pubblicato negli Stati Uniti solo dopo sei anni dalla fine del conflitto globale, la filosofa Hannah Arendt, di origine ebraica, offr il contributo forse pi importante al dibattito sul totalitarismo. FILOSOFIA Hannah Arendt insieme a Simone Weil, spinte da una forte sensibilit sociale, hanno fatto delle cause e il funzionamento dei regimi totalitari e della realt a loro contemporanea largomento centrale delle loro analisi. La denuncia di questi elementi trova spazio nellopera Le origini del totalitarismo, per quanto riguarda Arendt, la quale afferma che il totalitarismo caratterizzato da tre elementi : lantisemitismo, limperialismo e il razzismo; ed ha i suoi pilastri nellapparato statale e nei campi di sterminio dando vita ad un intreccio di terrore e ideologia. Questultima un principio di azione capace di spiegare qualsiasi realt che finisce con lo staccare dal mondo reale i propri seguaci portandoli a un sistema di credenze fittizio ma credibile tanto che una volta accettatene le premesse non si pu non obbedire alla sua fonte. Simone Weil si dedica a studiare filosoficamente il tema della violenza partendo proprio dallesperienza hitleriana. Nel lungo articolo Alcune riflessioni sullorigine dellhitlerismo analizza la forza come quel terribile potere che riesce a trasformare gli uomini in cose. Indica inoltre la forza e il prestigio come uno dei due tratti, oltre al principio di nazionalismo che concepisce la nazione come realt chiusa e burocratica, tra le cause della presenza costante dei regimi totalitari nella storia dellEuropa. ITALIANO Anche nella nostra letteratura potremmo indicare un binomio, composto da Ungaretti e Quasimodo che si oppose agli orrori e alle tragedie della II Guerra Mondiale. Ungaretti dedica numerose poesie a questo tema e in San Martino del Carso sono pi evidenti le immagini di desolazione e di morte legate alla guerra. Gli effetti della distruzione si riflettono qui sulle cose, in uno squallido paesaggio di macerie e di rovine mentre dei molti compagni caduti non pi rimasto nulla. La loro totale scomparsa il segno di una distruzione pi dolorosa e profonda in quanto non ammette una rinascita. A impedire che vengano del tutto cancellati non resta che il cuore straziato del poeta, straziato proprio come quel paese. Di qui nasce la folgorante analogia fra il paese e il cuore che richiama la fragile immagine iniziale del

brandello di muro racchiudendo il componimento in un cerchio di dolore. Solo chi sopravvive a una tale tragedia pu comprendere, come il poeta, e gridare al mondo il suo attaccamento alla vita. Anche Quasimodo evoca le tragiche immagini della guerra in Alle fronde dei salici dove il canto del poeta diventa un muto lamento, impotente di fronte a quellorrore. In questa poesia il poeta denuncia la situazione in cui lItalia versava nel settembre del 1943, quando i tedeschi e i fascisti si resero protagonisti di deportazioni e veri e propri massacri. Ed proprio a causa di questi orrori che i poeti decidono di bloccare la loro produzione letteraria con una protesta silenziosa, appendendo ai rami dei salici anche la loro ispirazione poetica e non possono far altro che vederla oscillare al triste vento
che la guerra porta con s. Questo viene inteso come un segno di lutto ma di partecipazione solidale per auspicare la fine di quegli orrori.

ARTE Passando dallarte della poesia allarte della pittura <<davanti a un conflitto che mette in gioco i pi alti valori dellumanit, gli artisti non possono restare indifferenti.>> Con questa affermazione Picasso leva alta la sua voce contro leccidio della guerra e si schiera dalla parte degli oppressi. Guernica lopera che meglio di ogni altra testimonia la partecipazione appassionata di Picasso alla sofferenza umana e il suo furente giudizio morale sulla violenza sanguinaria del secondo conflitto mondiale. La grande tela fu ispirata da un terribile evento bellico: la distruzione, durante la guerra civile spagnola (1936-1939), dellomonima cittadina ad opera di aerei tedeschi. Lopera non nasce per documentare il fatto ma si tratta di un apologo contro la guerra. Proprio per questo la croma poverissima, ispirata alla cinematografia in bianco e nero. In un interno claustrofobico, da una finestra irrompe disperata e smarrita una figura-angelo simbolo della Spagna che regge nella mano un lume con il quale illumina lo scenario nel quale saffollano i segni della tragedia rappresentati da due figure femminili alla destra e alla sinistra del dipinto e da un cavallo che si torce al centro terrorizzato, simbolo della calpestata dignit del paese. Infine risplende in alto brutale una lampadina che allude alle bombe lanciate da Luftwaffe nazista su Guernica; la sua luce illumina lorrore e lascia ben visibile il toro, simbolo della violenza. Lattenzione alla realt, interpretata alla luce di una nuova sensibilit, maturata durante i drammatici eventi della guerra, caratterizza gran parte della pittura del periodo e influenz anche Guttuso che nella tela Crocifissione esprime il suo impegno civile attraverso il rinnovamento di una scena sacra tradizionale. Lopera diventa metafora dello stato esistenziale di tutta lumanit e della presa di coscienza dellautore della vita intesa come lotta. Il dipinto anche loccasione per prendere una posizione chiara nei confronti delle ingiustizie sociali del fascismo e per condividere il pensiero di Picasso su quegli anni tetri. Infatti, Guttuso, citando esplicitamente Guernica nella testa ritorta del cavallo in primo piano, dichiara il suo debito a Picasso e accomuna i due tragici eventi. FISICA Il 9 luglio del '55 a Londra venne presentato il pi importante documento di denuncia mai scritto sulla minaccia rappresentata dalle armi nucleari per il genere umano. Viene generalmente definito "Il Manifesto Russell-Einstein" e fu ideato da Bertrand Russell, il grande filosofo-matematico e dal celebre scienziato Albert Einstein. Nel documento Einstein e Russell invitavano gli scienziati di tutto il mondo a riunirsi per discutere sui rischi per l'umanit prodotti dall'esistenza delle armi nucleari. Il Manifesto invitava a tenere al pi presto una conferenza internazionale che si svolse nel 1957 a Pagwash. Il documento un grido dallarme sul rischio connesso alle armi di distruzione di massa e sulle drammatiche conseguenze delle guerre nellera nucleare. Tra i firmatari, insieme ad alcuni dei preminenti scienziati del momento, cera Joseph Rotblat: fisico nucleare polacco che partecip ai lavori per la costruzione della prima bomba nucleare. Tuttavia quando apparve chiaro che la Germania non sarebbe stata in grado di costruire una sua bomba nucleare, Rotbalt decise che le motivazioni per la realizzazione dellordigno americano non sussistevano pi, e quindi di abbandonare il Progetto Manhattan. Il movimento Pugwash, esistente ancora oggi, una delle poche organizzazioni non governative, internazionali, che si occupano di problemi di sicurezza, di disarmo e risoluzione di conflitti, senza fare riferimento in maniera privilegiata a una particolare nazione o a uno specifico gruppo di nazioni. Per molti anni ha svolto un importante ruolo di collegamento tra scienziati, esponenti politici, militari ed esperti delle due parti della cortina di ferro ed ha contribuito in varia misura alla firma di alcuni dei pi importanti trattati di disarmo, come il trattato sulla non proliferazione nucleare (NPT), il trattato sulla proibizione dei sistemi antimissili (ABM). Il metodo di azione del Pugwash sempre stato quello di rivolgersi alla societ civile per influire sulle scelte dei governi o delle istituzioni internazionali ufficiali secondo limpostazione del Manifesto Russell-Einstein.

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