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Poste Italiane.spa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Tassa Pagata/Tax Perceu - Aut. DCO/DCBA/138/2002 del 04/03/2002
Carissimi, rendiamo grazie a Dio che ci d la possibilit di incontrarci nuovamente per condividere la gioia di stare assieme. C in me il desiderio di parlarvi di quello che ritengo ancora una volta essere il fondamento specifico della vita della nostra Fraternit Francescana di Betania: la fraternit, appunto. In un contesto di vita consacrata cos secolarizzato, improntato su un crescente individualismo, torno con vigore a dirvi e a raccomandarvi lunit fra voi. La chiesa comunit perch deve essere il segno, il riflesso della Trinit: una comunit damore. Questa comunit un gruppo di persone che sono tirate via dal mondo e messe insieme con una solidariet nuova che si chiama amore. La fraternit, intesa come comunione di cuori e di intenti, visibilmente e concretamente vissuta nelle nostre fraternit miste, il vero elemento che ci differenzia e ci caratterizza: tutto deve essere ad essa subordinato. Dobbiamo impegnarci a passare dalla vita in comune alla comunione di vita, secondo il Vangelo. La comunit, se autentica, costruisce lindividuo, in chiave promozionale e liberatrice. La comunit ideale non si fa da s. Essa, come un edificio, fondato su pietre umili e nascoste, tenuta insieme da pietre viventi, legate dallunit dellunico progetto. Il suo arco di volta la solidariet fraterna che permette al tutto di formare un tempio vivificato dallo Spirito di Dio. La pace, la gioia e il gusto di stare insieme restano segni del regno di Dio. Tale testimonianza di gioia costituisce una grandissima attrazione verso la vita religiosa, ed una fonte di nuove vocazioni e un sostegno alla perseveranza. Il saper far festa insieme, il concedersi momenti di distensione personale e comunitaria, il gioire delle gioie del fratello, lattenzione premurosa alle necessit dei fratelli e sorelle, laffrontare con misericordia le situazioni, landare incontro al domani con speranza, tutto ci alimenta la serenit, la pace, la gioia. E diventa forza nellazione apostolica. Oggi pi che in altri tempi, la comunit religiosa chiamata ad essere segno di fraternit: il religioso un costruttore e un esportatore, non solo un predicatore di fraternit. Per questo la fraternit religiosa devessere vissuta in modo pieno e radicale, ma anche visibile e attraente. La comunit deve saper dire che possibile vivere uniti nella diversit, crescere e santificarsi insieme; deve testimoniare che non solo possibile, ma anche bello, condividere lavoro e abitazione, gioie e preoccupazioni, affetti e amicizie, preghiera e Parola, doni di natura e dello Spirito. Miei cari, donandosi che si riceve, morendo al proprio io, al proprio egoismo, che si vive la vita di Dio, che un anticipo di Paradiso, la vita dellamore vero.
dallomelia di p. Pancrazio, fondatore
PROFEZIA DUNITA
Pentecoste 2012: trentennale di fondazione Loreto: Convegno dei Familiari ffb Ffb Rovio: il decennale
UN GRAZIE LUNGO
TRENTANNI
GRUPPI DI STUDIO:
le risposte del Fondatore
Preghiera
La preghiera raccomandata da Ges stesso che pur essendo Dio pregava e passava le notti in preghiera. Sappiamo che la preghiera privilegiata per la presenza del Cristo quella comunitaria sia diurna che notturna: non dobbiamo per limitarci a pregare solo quando ci troviamo in chiesa, in ginocchio, ma la nostra stessa vita deve essere una preghiera: quando si innamorati si pensa sempre alla persona amata. La preghiera, che un appuntamento con lAmato un momento da non perdere; e se questa dovesse diventare un peso sarebbe un brutto segno. Ricordiamoci, inoltre, che vale pi la preghiera notturna davanti al Santissimo Sacramento che unapparizione di Ges stesso perch nel primo caso dobbiamo fare latto di fede che nellEucaristia c il vero corpo, il vero sangue,la vera anima e la divinit di Cristo.
mezzo agli uomini? La nostra, essendo una casa di preghiera e di accoglienza, trova proprio in questa una materia di perfezione nella quale dobbiamo impegnarci, verificarci e fare lesame di coscienza.
Obbedienza
Miei cari inutile ricordarci che lobbedienza il voto pi importante. Non dimentichiamo inoltre che Ges stesso, il nostro modello di vita, venuto sulla terra per obbedienza; Cristo per amore si fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Lui lo sposo della nostra anima, lesempio, il prototipo a cui dobbiamo sempre rapportarci: quello dellobbedienza per amore. Guardate cosa succede nel mondo se non si obbedisce alle leggi: contravvenzioni, multe, carcere, e chi lavora se non obbedisce al suo direttore perde il posto; osserviamo per come quella sia unobbedienza forzata, che porta ad agire per paura. La nostra obbedienza, invece, unobbedienza per amore, per amore di Colui che si fatto obbediente. Ricordiamoci, per, che quandanche questa potesse sembrarci ingiusta, agli occhi di Dio essa risulterebbe ancora pi meritoria. Cosa succederebbe se in una comunit ognuno facesse ci che vuole? Purtroppo queste realt ci possono essere ma quando questo accade perch prende il sopravvento lumano e di religioso resta ben poco ma ricordiamoci che questi problemi nascono perch non si data importanza alle piccole cose. Dio ha una sua pedagogia, quando ti chiede qualcosa ti chiede sempre una cosa fattibile, possibile per le tue capacit, per le tue possibilit, poi te ne chiede unaltra, unaltra ancora perch Dio ci fa conoscere il suo progetto giorno per giorno.
Abbiamo vissuto un momento di grazia grande ed ora c un forte desiderio di fare sempre pi e sempre meglio! sor. Elizabeta Soko, ffb Nella vita fraterna lamore tutto! E lamore il frutto della preghiera. fr. Vittorio Vitucci, ffb Riuniti dallAmore in un cuore solo ed unanima sola per rendere grazie di un granello di senapa diventato un grande albero. sor. Patrizia Bizzi, ffb Una famiglia che si ritrova nella gioia di stare insieme, condividere, pregare e festeggiare! fr. Andrea Padovano, ffb
Scintille di testimonianze
Accoglienza
La Betania evangelica era una famiglia talmente accogliente che Ges la preferiva ai tanti amici che aveva a Gerusalemme. Laccoglienza nasce dallinsegnamento della Sacra Scrittura Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi (Rm 15,7): anche se siamo sporchi a causa del nostro peccato, lui ci accoglie, ci ripulisce, ci purifica, ci santifica. E noi chi siamo per creare degli ostacoli e metterci su un piedistallo superiore? Non dovremmo essere la continuit di Cristo in
UN GRAZIE LUNGO
TRENTANNI
I er cal Ve bo si fatto rn
Il Verbo si fatto carne: Ges maestro di comunicazione
E il verbo si fece carne e pose la sua tenda in mezzo a noi (Gv. 1,14) Perch lo fece? Come possiamo collegare largomento della nostra riflessione, che quello dellesemplarit di Ges nella nostra comunicazione, con questo versetto che d inizio al vangelo di Giovanni? In principio era la Parola, la Parola Ges stesso. Questa parola ha dato vita al mondo: senza comunicazione non c vita, non c il cosmo, n la luce n le tenebre; comunicare una questione di vita o di morte: o comunichiamo o siamo morti. Vorrei proporre questa riflessione sul tema della comunicazione di Ges attraverso alcune piccolissime icone tratte da vari esempi della vita di Cristo e dalle origini della chiesa; prima di tutto la kenosis, il suo abbassamento: Egli si fece carne. Perch? Perch qualcuno lo aspettava, lo voleva, lo chiedeva. Quindi la prima ragione per cui Ges comunica non per proporsi ma per rispondere. In secondo luogo vediamo Ges e le folle: egli passava moltissimo tempo con loro e per loro provava una profonda compassione viscerale, materna. Si posto su un piano orizzontale con noi, per poterci capire, insegnandoci che per comunicare bisogna conoscere laltro, uscire da s e mettersi nei suoi panni. Infine Ges desidera dare a tutti la libert, la felicit e la pienezza, vuole abitare e conoscere il mondo; sceglie la Galilea delle genti e l sceglie i suoi, tra i pescatori, per fare di essi la sua famiglia. Comunica con loro con laffetto, con la dolcezza, con lamicizia e con i gesti prima ancora che con le parole. Ges tocca e guarisce. Questo davvero fondamentale nella comunicazione: non avere paura dellaltro ma considerarlo un proprio fratello.
prof. ssa Rosanna Virgili, biblista
Comunione Comunicazione
arissimi, adesso tocca a noi far vedere Ges! Dobbiamo dimostrare non solo che Ges c ma anche che presente in noi, incarnato nel nostro comportamento, nel nostro modo di rapportarci per essere la sua continuit. Auguro che possiate trarre alimento dallincontro di questi giorni affinch scaturisca ancora in voi un nuovo impulso, perch anche questa grazia di Dio. Lui che ci tiene uniti, quando c Lui tutto possibile. Noi crediamo nella sua Parola Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno (Mt 24,35). A questo proposito, il Vangelo sia la nostra guida in tutti i momenti ed in tutte le circostanze della vita: l che troveremo ci che non pu darci nessun altro libro perch finch avremo il Vangelo nelle nostre mani e nel nostro cuore, saremo sulla strada giusta. Alleluia!
dallintervento di p. Pancrazio in collegamento da Terlizzi
La comunione strettamente legata alla comunicazione: perch si avveri una buona comunicazione bisogna che parole, gesti, messaggio, intenzioni, contesto siano coerenti ed armonizzati tra di loro; solo allora parleremo di una comunicazione autentica. Ma lautenticit non sufficiente in quanto si pu essere autentici anche nel male. La verit sussiste soltanto l dove c il bene. Sappiamo che lopposto della comunione la divisione e il signore della divisione il diavolo: il male opera dentro la nostra comunicazione facendo in modo che questa non crei comunione ma divisione. A questo proposito potremmo segnalare un punto centrale: legocentrismo che si manifesta attraverso i vizi dellorgoglio o dellegoismo. Questi ci portano a pensare che tutto debba ruotare intorno a noi. Anche i nostri giovani hanno una grande paura di trascorrere unesistenza insignificante: oggi si fa a gara per avere almeno un istante di palcoscenico ed anche i nuovi mezzi di comunicazione facilitano questa ambizione pericolosa. che ci porta a vedere laltro non pi come qualcuno che mi vicino ma come unantagonista che segna il mio limite e la mia frustrazione. Lunica vera comunicazione Cristo. Egli non parla di s, parla soprattutto del Padre e del Regno, si decentra totalmente mettendo noi al centro della sua comunicazione per darci ci di cui abbiamo bisogno. Osserviamo come nel peccato domini legocentrismo; in Cristo, invece, il totale decentramento; quindi la presenza di Dio in noi che crea e genera comunione anche tra di noi. La consacrazione a Maria ci aiuta a rinunciare alla logica del peccato, alla logica della comunicazione fatta per asservire glia altri a me per scegliere il modello di Ges. Lui il servo, lui colui che essendo il Signore e il Maestro, si china e lava i piedi in silenzio e ci insegna che per costruire comunione dobbiamo fare quello che Lui ha fatto. Per fare questo abbiamo bisogno di Maria: Ges ci ha dato sua Madre proprio come mediatrice per raggiungere questa salvezza. Viviamo la comunicazione come lha vissuta lei, nella sua capacit di accogliere, di ascoltare: Maria dice pochissime parole nel Vangelo, ma nel suo silenzio troviamo la centralit dellaccoglienza di Dio.
dallinsegnamento di fr. Paolo Crivelli, superiore generale
Io non credevo, non sapevo chi io fossi e mi spaventava scoprirlo; ogni giorno desideravo fosse il seguente, cos avrei potuto ricominciare ed essere migliore. Poi iniziato il cammino GdB: allinizio vedevo dei ragazzi della mia et con un altro tipo di benzina, che ho scoperto essere lAmore di Dio. Conoscendoli meglio mi sembrava che rallentassero la corsa verso Dio per trascinare anche me con loro e, anche se a piccoli passi, mi hanno fatto conoscere il Dio che facevo finta di non vedere e mi hanno portato fin qui!
Matteo Primerano, Gdb
Comunione e Comunicazione
Testimonianze
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non avevo pi amicizie, nessuno mi voleva per il mio caratteraccio. Per la veglia del sabato Santo 2011 i miei mi obbligarono ad andare a Rovio; ci andai per forza e con il muso L, per, la mia vita cambiata: mi hanno proposto di entrare nei GdB. Ho conosciuto delle persone speciali, che mi hanno aiutata a cambiare grazie al loro entusiasmo e, con la loro gioia ho ritrovato la mia fede, lamore in Ges Cristo, il piacere e la voglia di pregare e lodare il Signore!
Nel donarsi
In questi 10 anni abbiamo ricevuto tanti segni concreti di amore, di amicizia, di presenza: tutto quello che c frutto dellamore di qualcuno che ha donato se stesso, il suo tempo, la sua opera, la sua amicizia, la sua competenza e cura. Betania dopo 10 anni dovrebbe essere questo: un luogo dove si va a fare esperienza di Dio, dove si incontra lamore di Dio per noi, dove si ritrova la propria identit che precisamente non nellessere amati ma nellamare, nel donarsi, nellessere per laltro. Luogo di gesti piccoli, semplici, francescani ma concreti, di presenza viva, di persone che sperimentano la loro identit di uomini, figli di Dio, amati dal Signore.
dallomelia di fr. Paolo Crivelli, ffb
Fedelt e unit!
Carissimi, siamo tutti a servizio dello stesso Padrone il quale ci d le possibilit e le capacit per costruire nel nostro piccolo: una goccia dacqua, ma loceano fatto di gocce e noi non abbiamo nessuna pretesa se non quella di fare quel poco che Lui ci ispira. () Finch siamo in vita diamoci da fare! Camminiamo e andiamo avanti finch il Signore ce lo chiede, perch egli si aspetta ancora qualcosa da noi. Rimbocchiamoci le maniche e diciamo: Grazie Signore di questo nuovo giorno che ci dai, lo vogliamo riempire damore dando amore anche agli altri. Cos facendo creiamo delle oasi che sono le nostre Case, che non sono conventi, congregazioni: siamo una famiglia, una Fraternit e nella casa del Padre mio... c posto per tutti (cfr Gv 14,2).
dallintervento di p.Pancrazio in collegamento da Terlizzi
Auguri! 10 anni di
Una mattina, a Terlizzi, p. Pancrazio m ho sognato i dice: Stan p. Pio che m otte i rivolgeva q in Svizzera ueste parol incontrerai e: Vai un mio amic ter a realiz o, Nicola, lu zare la tua i ti aiucasa in Svizz Noi non sap era . evamo chi fo sse questo capimmo ch Nicola; in se e poteva es guito sere san N della Svizzer icolao, il pat a, la cui fe rono sta liturgica dopo quella si di san Pio d a Pietrelcina. celebra subito Dopo qualch e settimana so venne conta ttata dalle su r. Carmela (Cicciari, n dr) ore di sant vano nel co Anna, che ab nvento acca nto allomon itale proponev ima clinica, ano lacquis le quali to di quella andammo struttura. ( in delegazio ) Cos ne presso cerna. Prim la loro sed a per, p. e a LuPancrazio vo tomba di sa lle fermarsi n Nicolao d sulla ella Fle per Messa. () celebrare la santa Quella prop osta non si concretizz fece avanti ma poco dop don Patrizio o si Foletti, pres zione San Fe idente della lice, propriet fondaaria di ques la cosa si co ta casa e in ncluse. () breve In questa st oria c un p rologo: tem glie e una su po prima m a amica eran ia moo andate su Nicolao lasc lla tomba d iandovi le i san immagini d chiss che q ella Fratern uesto abbia it e favorito il p patrono del atrocinio del la Svizzera! santo
dal discorso di Mario Criv elli
fraternit a Rovio
10 anni fa R ic
Larchitetto nelle sue m ansioni oper con le capac a, con la m it tecniche, ente e allo svilupp zione di un o e alla real progetto, ce izzarcando di im contesto tu mettere nel tto quanto di necessi suo temperare al t e dutilit le finalit pro per otposte. Per la mente non stata della casa di Rov io la rchitetto m con la sua a di un uom fede, la sua o che costanza e voler portare il suo desid e innalzare erio di la sua missi verso la gen one di spirit te ha influen ualit zato e cond Questuomo otto larchit p. Pancraz etto. io: lui stat sono stato il o la mente braccio e la , io mano. Padre straor dinario, bas ti pensare mai parlato che lui non ma mi ha tr mi ha asmesso le permesso d nergia che i realizzare mi ha quanto, dop steggiamo. o dieci ann i, fearchitetto re sponsabile Giovanni Ca valleri, della ristrut turazione de lla Casa
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Negli ultimi mesi, nelle varie Case, diversi amici della Fraternit hanno emesso per la prima volta la Promessa di vita evangelica per mezzo della quale sono diventati Oblati. Sabato 30 giugno, presso la Casa Madre di Terlizzi, si svolta la celebrazione dellordinazione diaconale di fr. Elia Salvatore Coviello, fr. Leandro Cioverchia e fr. Maurizio Luparello e lordinazione presbiterale di fr. Enzo Tortella, fr. Corradino Di Sante, fr. Filippo Maria Pattarini e fr. Andrea Padovano per limposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Sua Ecc.za Mons. Luigi Martella. Gioved 28 giugno la nostra carissima sorella Oblata Teresa Altamura nata al cielo lasciando dietro s una preziosa testimonianza di gioia e fedelt. Queste le sue parole: Voglio confidare nella tua forza, mettere in risalto i frutti del tuo Amore e della tua Misericordia. Grazie Teresa.
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Dal 5 al 12 agosto avr luogo presso Frontignano di Ussita (MC) il consueto ritiro-vacanza organizzato dalla Fraternit. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi alla Sig.ra Franca Mannetta: Tel. 0733-813645 / 349-8163648 Domenica 2 settembre presso la Casa madre di Terlizzi si svolger la cerimonia dellingresso in noviziato di alcuni fratelli e sorelle; sabato 8 avr luogo la professione temporanea; mentre domenica 23 quella perpetua.
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