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Al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte

ORDINE DEL GIORNO


ai sensi dellarticolo 18, comma 4, dello Statuto e dellarticolo 103 del Regolamento interno, trattazione in Aula trattazione in Commissione

OGGETTO:Tav, criminalizzato
Premesso che:
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il

movimento

non

solo

non

pu

essere

Gli anni di mobilitazione del popolo della Val di Susa hanno prodotto laggregazione ma anche una rilevante attivit di documentazione rispetto

del movimento No Tav e ladesione di numerosi amministratori locali della Comunit Montana, allopportunit/inopportunit della linea ad alta velocit, alla congruenza/incongruenza dei costi a carico dello Stato e dellEuropa, alla misurazione preventiva e prevedibile degli impatti ambientali e sulla salute collettiva. Questo dispiego di argomenti, pervicacemente ignorati dai luoghi istituzionali e dalla sedi di consultazione consentite soltanto ai favorevoli allopera, ha invece promosso riflessione e consenso in numerosi contesti scientifici, intellettuali, sociali, politici che oggi prendono posizione sul merito del Tav e si uniscono alle resistenze motivate della Val di Susa, ampliando il fronte degli abitanti e delle organizzazioni politiche e sindacali che fin dagli inizi del movimento ne hanno condiviso le ragioni. Considerato che:
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a conferma della premessa, pi di 350 docenti universitari, esperti e professionisti

hanno rivolto un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti per un ripensamento del progetto di nuova linea ferroviaria Torino-Lione sulla base di evidenze economiche, ambientali e sociali. Secondo i firmatari il progetto della nuova linea ferroviaria non si giustifica dal punto di vista delle domanda di trasporto merci e passeggeri, non presenta prospettive di convenienza economica n per il territorio attraversato n per i territori limitrofi n per il Paese, non garantisce in alcun modo il ritorno

alle casse pubbliche degli ingenti capitali investiti, passibile di causare ingenti danni ambientali diretti e indiretti, e infine tale da generare un notevole impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la durata dei lavori, sia per il pesante sconvolgimento della vita delle comunit locali e dei territori coinvolti. Considerato inoltre che: Pochi giorni fa alcuni professori del Politecnico di Torino hanno rilevato affioramenti di uranio nei pressi del cantiere dove dovrebbe essere scavato il tunnel geognostico e in particolare i dati riportati sono i seguenti: o o o o A Susa, normale fondo naturale: 400 colpi/secondo A Giaglione, km 61 SS25: 550 colpi/secondo. Si innalza il fondo a causa delle Davanti all'ingresso miniera: 1500 colpi/secondo (tre volte circa il fondo, all'aria Dentro la miniera: 7000 colpi/secondo (venti volte il fondo naturale, circa, vicino al I docenti fanno presente che il sito visitato solo uno dei 28 affioramenti di uranio che l'AGIP negli anni 70 ha individuato anche lungo il tracciato della ferrovia e soprattutto nei pressi del cantiere Verificato che:
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presenza diffusa di uranio nella zona aperta, con filone affiorante di uranio) filone di peckblenda, minerale di uranio)

il problema delle conseguenze negative sulla salute degli abitanti era gi stato

sollevato da un gruppo di medici di medicina generale della Val di Susa e da amministratori della Comunit Montana Val Susa che avevano richiesto unaudizione in IV Commissione Consiliare; mai calendarizzata, nonostante ripetuti solleciti Ricordato inoltre che:
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autorevoli esponenti della societ civile, della cultura e della politica hanno rivolto

un altro appello al Governo Nazionale per la riapertura di un dialogo in Val di Susa sottolineando in particolare che non basta deprecare la violenza se non si fa nulla per evitarla o, addirittura, si eccitano gli animi con comportamenti irresponsabili o riducendo la protesta in valle di tante donne e tanti uomini, giovani e vecchi del tutto estranei ad ogni forma di violenza a questione di ordine pubblico da delegare alle forze dellordine. I

firmatari concludono chiedendo alla politica responsabilit e coraggio e di aprire un tavolo reale di confronto. Valutato che:
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non si possa pensare di criminalizzare o stigmatizzare il dissenso e di considerare

le ragioni dei No Tav solamente da un punto di vista di ordine pubblico, senza indagare a fondo le problematiche economiche, ambientali e sociali che il movimento sostiene Il Consiglio regionale impegna la Giunta Regionale
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a sostenere la richiesta avanzata dai Sindaci della Comunit Montana per essere

invitati alle sedi di consultazione consentendo la presentazione e la motivazione dellopzione zero sulla realizzazione della Tav a condividere la proposta di moratoria rispetto al prosieguo del cantiere esplorativo quale condizione necessaria per una reale disponibilit allascolto e alla attenzione delle motivazioni del movimento No Tav Torino, 6 Marzo 2011 PRIMO FIRMATARIO (Eleonora Artesio)

Altre firme

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