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ARTESIO (FDS), RAPPORTO TRA REGIONE E CSI, LA SANITÀ ELETTRONICA È ANARCHICA? IL CASO DEL GIS DELLE FEDERAZIONI SANITARIE
“In ogni dibattito sul futuro del CSI o sulla mancanza del quadro industriale e di sviluppo torna prepotentemente il rapporto con le esigenza di piattaforme informative del sistema sanitario”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.
“Lo hanno richiamato le rappresentanze degli imprenditori che venerdì scorso in prima commissione chiedevano garanzie di mercati sicuri citando la sanità, lo ricordano costantemente le rappresentanze dei lavoratori che rivendicano le commesse pubbliche per un ente che deve continuare ad essere pubblico. In questo quadro si moltiplicano i comportamenti separatisti dell’assessorato alla Sanità: dalla nota astensione dei direttori generale delle Asl in seno all’assemblea dei soci, fino al rivendicato ruolo delle federazioni sanitarie alle quali viene dedicata una determina che istituisce un nuovo acronimo GIS (Governo Informatica Sanitaria) e un nuovo luogo di programmazione.
In merito abbiamo discusso oggi la question time in assenza dell’assessore Monferino e in presenza silenziosa dell’assessore Giordano. La risposta scritta dichiara che il GIS sarà complementare al CSI, nel senso che il primo non si occuperà di progettazione e di implementazione, ma di raccordo tra la Regione e le aziende sanitarie per i compiti di programmazione e controllo; mentre il CSI si occuperà della messa in opera.
Sempre la nota dell’assessorato alla Sanità sostiene che dal 2008 ad oggi in ossequio al programma SIRSE (Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica) sono stati effettuati 20 milioni di investimenti al CSI nonché 13 milioni di fondi Fas tra il 2012 e il 2014, concordati con le direzioni sanità e innovazione tecnologica nonché 56 milioni di costi di gestione affidati esclusivamente a CSI Piemonte. Ci si chiede, in tanta sinergia, perché il CSI che non è un normale fornitore d’opera da individuare con gara, ma un soggetto pubblico individuato dalla legge come titolare dello sviluppo dei sistemi informativi pubblici, non partecipi ai tavoli di co-programmazione.
Torino, 29 Gennaio 2013
ARTESIO (FDS), RAPPORTO TRA REGIONE E CSI, LA SANITÀ ELETTRONICA È ANARCHICA? IL CASO DEL GIS DELLE FEDERAZIONI SANITARIE
“In ogni dibattito sul futuro del CSI o sulla mancanza del quadro industriale e di sviluppo torna prepotentemente il rapporto con le esigenza di piattaforme informative del sistema sanitario”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.
“Lo hanno richiamato le rappresentanze degli imprenditori che venerdì scorso in prima commissione chiedevano garanzie di mercati sicuri citando la sanità, lo ricordano costantemente le rappresentanze dei lavoratori che rivendicano le commesse pubbliche per un ente che deve continuare ad essere pubblico. In questo quadro si moltiplicano i comportamenti separatisti dell’assessorato alla Sanità: dalla nota astensione dei direttori generale delle Asl in seno all’assemblea dei soci, fino al rivendicato ruolo delle federazioni sanitarie alle quali viene dedicata una determina che istituisce un nuovo acronimo GIS (Governo Informatica Sanitaria) e un nuovo luogo di programmazione.
In merito abbiamo discusso oggi la question time in assenza dell’assessore Monferino e in presenza silenziosa dell’assessore Giordano. La risposta scritta dichiara che il GIS sarà complementare al CSI, nel senso che il primo non si occuperà di progettazione e di implementazione, ma di raccordo tra la Regione e le aziende sanitarie per i compiti di programmazione e controllo; mentre il CSI si occuperà della messa in opera.
Sempre la nota dell’assessorato alla Sanità sostiene che dal 2008 ad oggi in ossequio al programma SIRSE (Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica) sono stati effettuati 20 milioni di investimenti al CSI nonché 13 milioni di fondi Fas tra il 2012 e il 2014, concordati con le direzioni sanità e innovazione tecnologica nonché 56 milioni di costi di gestione affidati esclusivamente a CSI Piemonte. Ci si chiede, in tanta sinergia, perché il CSI che non è un normale fornitore d’opera da individuare con gara, ma un soggetto pubblico individuato dalla legge come titolare dello sviluppo dei sistemi informativi pubblici, non partecipi ai tavoli di co-programmazione.
Torino, 29 Gennaio 2013
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ARTESIO (FDS), RAPPORTO TRA REGIONE E CSI, LA SANITÀ ELETTRONICA È ANARCHICA? IL CASO DEL GIS DELLE FEDERAZIONI SANITARIE
“In ogni dibattito sul futuro del CSI o sulla mancanza del quadro industriale e di sviluppo torna prepotentemente il rapporto con le esigenza di piattaforme informative del sistema sanitario”, sottolinea Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.
“Lo hanno richiamato le rappresentanze degli imprenditori che venerdì scorso in prima commissione chiedevano garanzie di mercati sicuri citando la sanità, lo ricordano costantemente le rappresentanze dei lavoratori che rivendicano le commesse pubbliche per un ente che deve continuare ad essere pubblico. In questo quadro si moltiplicano i comportamenti separatisti dell’assessorato alla Sanità: dalla nota astensione dei direttori generale delle Asl in seno all’assemblea dei soci, fino al rivendicato ruolo delle federazioni sanitarie alle quali viene dedicata una determina che istituisce un nuovo acronimo GIS (Governo Informatica Sanitaria) e un nuovo luogo di programmazione.
In merito abbiamo discusso oggi la question time in assenza dell’assessore Monferino e in presenza silenziosa dell’assessore Giordano. La risposta scritta dichiara che il GIS sarà complementare al CSI, nel senso che il primo non si occuperà di progettazione e di implementazione, ma di raccordo tra la Regione e le aziende sanitarie per i compiti di programmazione e controllo; mentre il CSI si occuperà della messa in opera.
Sempre la nota dell’assessorato alla Sanità sostiene che dal 2008 ad oggi in ossequio al programma SIRSE (Sistema Integrato Regionale di Sanità Elettronica) sono stati effettuati 20 milioni di investimenti al CSI nonché 13 milioni di fondi Fas tra il 2012 e il 2014, concordati con le direzioni sanità e innovazione tecnologica nonché 56 milioni di costi di gestione affidati esclusivamente a CSI Piemonte. Ci si chiede, in tanta sinergia, perché il CSI che non è un normale fornitore d’opera da individuare con gara, ma un soggetto pubblico individuato dalla legge come titolare dello sviluppo dei sistemi informativi pubblici, non partecipi ai tavoli di co-programmazione.
Torino, 29 Gennaio 2013
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