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Monkey Island Noir Episodio 03

Vista offuscata, sbattere le palpebre, vista normale. Non ero rimasto svenuto a lungo, fuori era ancora buio. Mi alzai tenendomi la testa, poggiato alla parete di legno della cabina. La barca di Rackham ondeggiava, ormeggiata in quella spiaggia nascosta di Mele Island. La pioggia, per fortuna, era cessata e dalla finestrella della cabina si vedeva chiaramente la volta celeste; la stella polare brillava orientando sconosciuti marinai. Mi tirai in piedi, il luogo era piuttosto buio ma non abbastanza da impedirmi di vedere qualcosa. Senza troppa convinzione tentai di aprire la porta ma, naturalmente, era ben chiusa. Appesa a una parete penzolava una bussola legata a una corda da uno stretto nodo, non sapendo cosaltro fare decisi di osservarla, ma qualcosa sembrava strano. Spostandola lavvicinai alla finestra osservando che quella bussola non puntava verso lorsa minore, ben visibile attraverso quel buco nel legno. Una bussola che non puntava a nord. Non sono mai stato un grande astronomo, ma un temibile pirata deve sapere che una bussola dovrebbe puntare a nord. Delle due luna: o la bussola era irrimediabilmente rotta, oppure una qualche fonte magnetica deviava la lancetta verso di s. Osservai la parete opposta dovera accatastata una montagna di ciarpame e unutilissima canna da pesca che ritenni saggio raccogliere. La bussola insisteva verso quel mucchio di rifiuti e decisi di rovistare, aiutato dalla lancetta, fino a trovare un grosso magnete nascosto sotto limmondizia. Qualcosa nella mia testa insisteva sul fatto che fosse una buona idea usare il magnete con la canna da pesca, legandolo alla lenza, e successivamente utilizzare questultima con la finestrella della cabina. Troppo piccola per far passare me, ma non per questo magnete che potevo trattenere grazie alla canna. Ero l a chiedermi cosa mi avesse spinto a compiere unazione simile, quando un rumore metallico fece vibrare la canna che tenevo tra le mani, recuperai quel che avevo pescato dal ponte della barca: una spranga di ferro. Lorsa maggiore, la finestra, la bussola, la canna da pesca, il magnete: era incredibile come ogni cosa si trovasse esattamente nel posto giusto al momento giusto, in modo che con un piccolo esercizio di logica riuscissi a cavarmi da quella scomoda situazione. Improvvisamente ebbi la sensazione che tutta la mia vita, dallarrivo su Mele fino a quel momento, fosse costellata di situazioni simili. Non avevo tempo, per, di dedicarmi a riflessioni su qualche ordine superiore, dovevo scoprire cosa si nascondeva dietro al mistero della collana di Greta e che interessi aveva quel John Rackham in tutto questo. Con quella spranga non fu difficile aprire la porta della cabina, arrivando cos sul ponte. Potevo tornare in azione, finalmente, ma solo in quel momento mi resi conto che la barca non era pi ormeggiata alla spiaggia di Mele. Tra me e il mio obiettivo cera di mezzo il Mar dei Caraibi. John Rackham doveva aver mollato gli ormeggi e ora mi trovavo in alto mare, tentai di scrutare lorizzonte ma con quel buio era impossibile. Decisi allora di sedere e attendere la mattina, da qualche parte la corrente mi avrebbe portato.

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