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ORCHESTRA E CORO DELLACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

BRUNO CAGLI
Presidente - Sovrintendente

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
BRUNO CAGLI
Presidente

ANTONIO PAPPANO
Direttore Musicale

ALBERTO BASSO
Vicepresidente

CIRO vISCO
Maestro del Coro e del Coro di Voci Bianche

GIANNI ALEMANNO
Sindaco di Roma - Consigliere

LUIGI ABETE
Consigliere

PAOLO BUZZETTI
Consigliere

GIOvANNI CARLI BALLOLA


Consigliere

fULvIO CONTI
Consigliere

AZIO CORGHI
Consigliere

GIUSEPPE DALLA TORRE


Consigliere

vITTORIO DI PAOLA
Consigliere

GABRIELE GALATERI
Consigliere

COLLEGIO DEI REvISORI DEI CONTI


GIOvANNI SAPIA
Presidente

ANDREA PIRROTTINA ANTONIO SIMEONI

LACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA RINGRAZIA

SoStieoi lAccAdemiA!

MECENATI Associazioni Briguglio Siracusano vaccarella Studio associato Pirola Pennuto Zei & Associati Tommaso Addario, Tessa Bressi, Antonio Briguglio, Nicola e Beatrice Bulgari, Maite Bulgari, Francesco Carbonetti, Federica Cerasi Tittarelli, Vittorio e Mimma Di Paola, Carla Fendi, Franca Fendi, Paola Fendi, Donatella Flick, Laura Fontanesi Ghella, Andrea e Cecilia Guarino, Luigi Gubitosi, Berardino Libonati, Francesco Musumeci, Yoko Nagae Ceschina, Alexander Rachmaninoff, Ludovica Rossi Purini, Laurel Schwartz, Dino Trappetti, Carla Zaffiri Cappelli
BENEfATTORI
Associazioni Arte Musica Solidariet onlus Maria Luisa Aglioti, Angiola Armellini, Lorenza Caputi, Claudia Cornetto Bourlot, Cristiana DAttorre, Anna Fendi Venturini, Giovanni Fiori, Maria Cecilia Lazzarini Merloni, Elena Testa Cerasi, Milena Ugolini, Maria Teresa Vincenzi Mastromarino
DONATORI Associazioni Circolo Canottieri Aniene, Compagnia per la Musica in Roma Fondazioni fondazione Dino ed Ernesta Santarelli, Libera fondazione
Giovanni Aldobrandini, Anna Maria Ambrosini Massari, Giuliana Annoni, Alfonso Archi, Teresa Berry e Gary Goodman, Antonietta Bufano, Marina Cascini, Anna Rosa Cotroneo, Pilar Crespi, Paola De Angelis Campilli, Andreina De Clementi, Valerio Di Gravio, Giorgio Donati, Nicoletta Fiorucci, Ileana Florescu Franchetti, Sabrina Florio, Maria Rita Grassi Lattanzi, Maddalena Labricciosa Amato, Gennaro Lalli, Luisa Laureati, Marina Letta Ottaviani, Gaetano Maccaferri, Franca Mancini, Cornelia Mattiacci, Adalvera Mayro, Anna Maria Monorchio Mottura, Camilla Morabito, Federico Nordio, Elena Penta, Mirella Petteni, Antonio Puri Purini, Sonia Raule, Stefania Repaci, Andrea Ripa di Meana, Livia Salini, Gabriele Savarese, Giuseppe Scassellati Sforzolini, Nicola Staniscia, Paola Tittarelli, Laura Vento, Maria Teresa Venturini Fendi

SOSTENITORI
Associazioni Associazione Musicale Arcangelo Corelli, The Maestros Circle of the Royal Opera House, Covent Garden

Fondazioni fondazione Ettore Paratore


Oscar Argentieri, Alberto Asor Rosa, Carlo Balzi, Maria Teresa Berruti, Luigi Bianchi, Jeffrey Blanchard, Daniela Blasutto, Federico Bonoli, Mario Biritognolo, Giuseppe Brusone, Giovanna Cadorna, Augusto Carli, Luigi Emanuele Carratelli, Giovanna Casalino, Stefano Catena, Giulia Catenacci, Giuseppe Chiarante, Domenico Chiaravalloti, Armande Cholette Guerreri, Maria Teresa Ciccone, Loretta Cifone, Paolo e Cristina Cobianchi, Ferdinando Corelli, Rosario Cupolillo, Francesca DAmbrosio, Carla Dello Strologo, Pasquale De Marinis, Luisa Di Nicola, Claudia Erdmann, Antonio Fekeza, Silvia Genovese, Ada Gentile, Vincenzo Giribaldi, Rosalba Giugni, Matelda Grassi, Nicoletta Jelmoni di Stefano, Alessio Lupoi, Giandomenico Magrone, Flavio Mastrangelo, Noli Mazza, Stefano Monami, Tullio Monini, Carlotta Montefiore Cocchi, Donata Origo, Bruno Orvieto, Cristina Ottieri, Francesco Palladino, Matilde Passa, Maria Grazia Picozzi, Massimo Pistacchi, Elisabetta Veronica Poli, Davide Poznanski, Bianca Riccio, Terenzio Sacchi Lodispoto, Michela Santoiemma, Daniela e Alessandra Sbrigoli, Raffaella Spaccarelli, Sara Staccioli Chiarante, Carlotta Staderini Chiatante, Mario e Marisa Stirpe, Luisa Todini, Rosita Tordi Castria, Maria Grazia Virzi Scalorbi, Maria Gabriella Vismara Curr, Ugo Zampetti, Gigliola Zecchi

Per diventare Mecenate, Benefattore, Donatore o Sostenitore: www.santacecilia.it alla voce Sostieni lAccademia o scrivi a sostieni@santacecilia.it, tel. 06 80 24 25 00-01. Aggiornato al 30 novembre 2011.

STAGIONE DI MUSICA SINfONICA


2011-2012

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Sala Santa Cecilia


Sabato 3 dicembre - ore 18 - Turno A-A1 Luned 5 dicembre - ore 21 - Turno B Marted 6 dicembre - ore 19.30 - Turno C

ORCHESTRA DELLACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA kENT NAGANO


Direttore

ALESSANDRO CARBONARE
Clarinetto

PRIMA PARTE

fRANZ LISZT
(Raiding 1811 - Bayreuth 1886)
Durata: 10 circa

Mephistowalzer n. 1:
Der Tanz in der Dorfschenke (La danza nella locanda del villaggio) da Due episodi dal Faust di Nikolaus Lenau

jEAN-PASCAL BEINTUS
(Tolosa 1966)
Durata: 20 circa

Concerto per clarinetto


Giocoso Misterioso, tempo rubato (senza indicazione di tempo)
Commissione dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia Prima esecuzione assoluta

SECONDA PARTE

IGOR STRAvINSkIj
(Oranienbaum, Pietroburgo 1882 - New York 1971)

Petrus ka
Scene burlesche in quattro quadri
versione del 1947
I quadro La settimana grassa - Danza russa II quadro Nella stanza di Petrus ka III quadro La camera del Moro - Valzer IV quadro La settimana grassa - Danza delle balie ll contadino e lorso - Le zingare e il mendicante Danza dei cocchieri - Le maschere Rissa del Moro e Petrus ka - La morte di Petrus ka Lagente e il giocoliere - Apparizione dello spettro di Petrus ka

Durata: 40 circa

LE MUSICHE IN PROGRAMMA di Gianlugi Mattietti

Mephistowalzer n. 1 di Liszt Il tema mefistofelico si affaccia nellopera di Liszt, come contraltare, anche teologico, dei temi sacri e misticheggianti: Chi crede in Dio non pu mettere in dubbio lesistenza del Maligno. Il personaggio di Mefistofele era gi stato protagonista, nel 1854, dellultimo movimento della Faust-Symphonie, come genio della negazione e della distruzione, rappresentato musicalmente dalla trasformazione distorta degli altri temi, e da una fuga grottesca basata su una metamorfosi del tema damore di Faust. Tra il 1859 e il 1861 il compositore lavor a una composizione orchestrale basata su due episodi tratti dal Faust di Nikolaus Lenau, versione della leggenda faustiana assai pi pessimistica e nichilista rispetto a quella di Goethe, perch immersa in una prospettiva drammatica priva di ogni possibilit di redenzione. Nacquero cos i Due episodi dal Faust di Lenau, dedicati a Carl Tausig, uno fra i maggiori pianisti dellepoca e allievo prediletto di Liszt. Il primo, intitolato Der nchtliche Zug (La processione notturna) un Andante moderato e mesto, dal carattere cupo e sinistro, dove un lungo tema dei contrabbassi si sviluppa e sfocia in un lento corale (Pange lingua), che si perde alla fine in lontananza. Un percorso musicale che evoca il lungo peregrinare di Faust nella notte, i ricordi del passato perduto, le sue riflessioni sulla solitudine umana, il suo incontro con una processione di pellegrini. Completamente diversa latmosfera del Secondo Episodio, Der Tanz in der Dorfschenke (La danza nellosteria di campagna), assai pi movimentato, sarcastico, pieno di lampi diabolici. Liszt ne riporta il programma in una breve annotazione: Vi una festa di nozze in corso nella locanda del villaggio, con musica e balli. Faust e Mefistofele passano davanti e sono indotti a entrare e prendere parte alla festa. Mefistofele strappa il violino dalle mani di un violinista assonnato e da esso trae
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suoni indescrivibili, seducenti e inebrianti. Faust MEPHISTOWALZER trascina gli abitanti del villaggio in vortici amorosi e in una danza selvaggia e in seguito abbandona la Data -di composizione 1859 1861 sala e va allaperto, lontano nel bosco. I suoni del Prima esecuzione violino diventano sempre pi morbidi e lusignolo Weimar, 8 marzo 1861 Direttore intona un canto damore. Franz Liszt questo movimento (Allegro vivace, quasi Presto) il Organico celeberrimo Mephistowalzer. Le iniziali quinte vuote Ottavino, 2 Flauti, 2 Oboi, di violoncelli e fagotti, con accenti e acciaccature, ri- Corno inglese, 2 Clarinetti, 2 Fagotti, 4 Corni, 2 Trombe, chiamano i colpi darchetto con i quali Mefistofele d 3 Tromboni, Timpani, Percussioni, Arpa, Archi il via alle danze. Liszt gioca su questi intervalli e altre cellule isolate, per creare una materia sonora confusa, dalla quale prende poco a poco forma un tema marcato, in la maggiore, pieno di slancio, con forti accenti e una veemenza rusticana, caratterizzato da ampi salti, e da un rapidissimo movimento ternario. Quando il grande crescendo orchestrale, generato da questo tema, improvvisamente si calma, emerge un secondo tema, in re bemolle maggiore (Un poco meno mosso), esposto nel registro acuto dai violoncelli: una melodia languida e sospirosa (le indicazioni sono: dolce, espressivo, amoroso), piena di pause e di sincopi, punteggiata dai disegni cinguettanti dei flauti. Dopo un breve assolo del violino, e uno squarcio rapidissimo e leggero come uno Scherzo (Vivace fantastico), il secondo tema (amoroso) viene ripreso da oboe e flauto, variato, e quindi intrecciato col primo tema (rustico). Si genera cos una straordinaria fantasmagoria orchestrale che culmina in una danza frenetica (Wild; selvaggiamente), e poi si dissolve improvvisamente in una serie di linee isolate (e dolci) di violoncelli, violini, e poi ancora del flauto solo, che rimandano chiaramente alla fuga di Faust nel bosco e al canto dellusignolo. Quindi unampia cadenza dellarpa introduce la coda finale, come un rapido crescendo verso il fortissimo (Presto-Accelerando), o una pagina pi elaborata (Allegro molto), costruita come un progressivo diminuendo verso il pianissimo, che Liszt compose come finale alternativo.
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Hans Wildermann. Illustrazione per il Faust di Goethe (1919)

Il compositore avrebbe voluto pubblicare insieme CD E LIBRI i due movimenti, che non hanno tra loro relazioni tematiche ma che creano un preciso percorso Liszt: Mephisto-Walzer; Mazeppa Kodly: Hry Jnos Suite drammatico e una serie di studiati contrasti. Ma, kurt Masur direttore complici le due trascrizioni pianistiche del Mephi- Teldec 1996 Mephisto-Walzer; stowalzer (quella per due pianoforti, realizzata come Fantasie ungheresi nn. 2 e 5; trascrizione della partitura orchestrale, e quella so- Fantasia su melodie popolari ungheresi listica, concepita come pezzo autonomo e virtuo- Berliner Philharmoniker sistico, che divenne un caposaldo della letteratura Herbert von karajan direttore Shura Cherkassky pianoforte pianistica), e il grande successo di questo Secondo DGG 1990 Episodio (che fu eseguito per la prima volta a Wei- Symphonic Poems Mephisto-Walzer; Tasso; Prometeo; mar il 8 marzo 1861) si convinse poi a pubblicarle London Philharmonic Orchestra, Orchestre de Paris separatamente. Georg Solti direttore Il filone mefistofelico non si era tuttavia esaurito Decca 1986 con questa composizione. Tra il 1880 e il 1881 Liszt Michele Campanella compose un secondo Mephistowalzer per orchestra, Il mio Liszt Milano, Bompiani 2011 dedicato a Camille Saint-Sans (del quale aveva gi Piero Rattalino trascritto per pianoforte la celebre Danse macabre), Liszt e il giardino dArmida basato ancora sul contrasto tra la dimensione dia- Torino, EDT 1993 bolica e quella sensuale, ma con un approccio pi Richard Wagner, franz Liszt sperimentale, soprattutto sotto il profilo della scrit- Epistolario Wagner-Liszt Milano, Passigli 1983 tura armonica (anche questa pagina fu poi trascritta per pianoforte e per pianoforte a quattro mani). Armonicamente audaci sono anche i due successivi Mephistowalzer per pianoforte (il Terzo nel 1883, il Quarto nel 1885, ma rimasto incompiuto), cos come la Bagatelle sans tonalit (che fu pure inizialmente intitolata Mephistowalzer), dove la sintassi tonale viene portata al limite, con soluzioni che sembrano anticipare Skrjabin, come in un ultimo, diabolico giro di valzer.

Il Concerto per clarinetto di Beintus Jean-Pascal Beintus si affermato nel mondo dellindustria cinematografica, come versatile compositore di colonne sonore e abilissimo orchestratore. Ha scritto ad esempio le musiche per il film Volpone di Frdric Auburtin, ispirato allomonima commedia di Ben Jonson, e quelle per il film Lundicesima ora, documentario di tematica ambientalista prodotto e narrato da Leonardo DiCaprio. Ha orchestrato le colonne sonore di Alexandre Desplat per Harry Potter e Twilight, per Syriana, The Queen, The Painted Veil (film che ha anche vinto il Golden Globe nel 2007 per la colonna sonora), The Ghost Writer, The Kings Speech. Ma la produzione musicale di Beintus assai pi vasta, e il suo catalogo annovera numerose composizioni per orchestra.

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Nato a Toulouse nel 1966, ha studiato contrabbas- CONCERTO so e composizione al Conservatorio di Nizza, poi a PER CLARINETTO Lione e a Parigi. stato primo contrabbasso nellor- Organico chestra dellOpra di Lione, ed l che Kent Nagano Ottavino, ne ha scoperto il talento compositivo. Sono arrivate 3 Flauti (Flauto contralto), 2 Oboi, 2 Fagotti, cos le prime commissioni, e la sua fama cresciuta 4 Corni, 2 Tromboni, Basso tuba, grazie ad un linguaggio orchestrale solido e accatti- Timpani, Percussioni, Arpa, Celesta, Archi vante, impermeabile alle seduzioni dellavanguardia, caratterizzato da una grande fantasia timbrica e da una sapiente costruzione armonica. Una musica dalla forte carica comunicativa, che presenta sempre una narrazione sottotraccia, quando non un vero e proprio programma, tratto da spunti letterari, ma soprattutto da fatti storici e di attualit. Ne sono esempi California State Manzanar: An American Story, dedicato al campo nel quale, durante la Seconda Guerra Mondiale, il governo degli Stati Uniti intern pi di centomila giapponesi; Luna Tree, pezzo per voce e orchestra ispirato alla battaglia dellecologista Julia Hill, che rimase per due anni su una sequoia (battezzata Luna) per impedirne labbattimento; Kobe Symphony, un poema sinfonico per strumenti tradizionali giapponesi e grande orchestra, ispirato al terremoto avvenuto nella citt giapponese nel 1995; Wolf Tracks, lavoro ispirato ancora a tematiche ecologiste, nel quale si sono cimentati come voce recitante Bill Clinton, Mikhail Gorbaciov, Sophia Loren, Antonio Banderas (il cd inciso dalla Pentatone ha vinto un Grammy Award nel 2004). Numerose sono anche le composizioni concertanti nel suo catalogo, che dimostrano una grande attenzione per le possibilit tecniche e espressive dei singoli strumenti, a partire dal contrabbasso al quale ha dedicato un concerto intitolato Samskara. Poi sono venuti Le Petit Prince, per violino e orchestra da camera, Cordes et lames per marimba e archi, Hes Got Rhythm: Homage to George Gershwin, variazioni per due pianoforti e orchestra (scritto nel 2000 per i Berliner Philharmoniker e diretto da Nagano alla Waldbhne di Berlino), Couleurs cuivres, una suite per quintetto di ottoni e orchestra di fiati, nata dal desiderio di dare una caratterizzazione nobile e lirica anche agli strumenti a fiato.
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Georges Braque. The Clarinet (1913). The Museum of Modern Arts, New York.

Beintus non poteva rimanere insensibile alla richiesta di comporre un Concerto per clarinetto, fattagli da Alessandro Carbonare (dal 2003 primo clarinetto dellOrchestra di Santa Cecilia, ma per anni suo collega nellOrchestra di Lione): Se si guarda il catalogo dei grandi compositori del passato, vediamo che la maggior parte delle opere concertanti sono potute nascere grazie agli incontri, probabili o imprevisti, con degli strumentisti fuori dal comune. Ogni epoca della storia della musica presenta dei musicisti che apportano una nuova prospettiva al loro strumento. Ne spingono allestremo i limiti tecnici ed espressivi, e il loro nome resta per sempre associato a questo oggetto musicale che portano con s ogni giorno, di solito sin dallinfanzia. Questo nuovo Concerto innanzitutto un omaggio a uno dei pi grandi clarinettisti del nostro tempo. Ho conosciuto Alessandro Carbonare sin dal suo debutto nella fossa dellOpra di Lione, dove siamo stati colleghi. Dal mio leggio di contrabbassista ho

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potuto ammirare la sua sensibilit, la sua arte nel raddoppiare le linee vocali, la sua finezza di esecuzione, molto latina, le sue immense qualit sonore e la sua tecnica infallibile. Ho seguito con ammirazione lo sviluppo della sua grande carriera in Francia e in tutti i palcoscenici del mondo, il suo ritorno in Italia, come prima parte nella meravigliosa Orchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia. Rimane, dopo il periodo di attivit nellOrchestre National de France, il pi francese degli italiani ad ancia semplice. Alessandro il miglior rappresentante della grande scuola francese di clarinetto fuori dalla Francia! Con grande sottigliezza, sa mescolare tutte le qualit e le seduzioni itineranti tra Parigi e Roma. Il suo universo musicale, cos ricco e vario, che va dai repertori colti dei secoli passati alle partiture contemporanee, dai colori aristocratici del jazz alla chiassosa musica klezmer, non pu essere per me che una feconda fonte di ispirazione. Analogamente al personaggio di Alessandro Carbonare, questo nuovo pezzo aperto a tutte le influenze, rifiuta percorsi univoci, ma non rigetta la nostra storia musicale. Il mio lavoro quotidiano nel campo del cinema, esige che io mi adatti alle immagini. Per questo Concerto in tre movimenti, vi lascio liberi di immaginare tutte le scenografie e gli sviluppi di possibili sceneggiature . Ci sono per anche delle immagini precise dietro la composizione di questo Concerto, che vengono dal mondo dellarte. Il primo movimento (Giocoso) stato stimolato infatti dalla pittura cubista, da alcuni dipinti di Picasso e di Braque che Beintus ha visto al Beaubourg, e che gli hanno suggerito lidea di applicare un processo di decostruzione alla melodia del clarinetto, progressivamente smontata in diverse cellule (unidea che sembra essere piaciuta molto ad Alessandro!). Cos il tema principale, caratterizzato da plastici salti discendenti, e affidato al solista sullo sfondo di una trama di semicrome ribattute degli archi, inizialmente si sviluppa con ampi disegni, poi comincia come a smembrarsi, prima in una serie di figure staccate, accompagnate dal pizzicato degli archi, poi in sequenze meccaniche e ripetitive, e alla fine viene ripreso nella sua forma originaria, ma dai violini e dalla celesta (la celesta, insieme allarpa, costituisce una sorta di alter ego del clarinetto, perch
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si alterna con i suoi segmenti tematici creando atmosfere magiche e sospese). Negli altri movimenti Beintus ha inserito elementi jazz e klezmer, raccogliendo un suggerimento di Carbonare. Allinizio del secondo movimento (Misterioso, tempo rubato) il clarinetto traccia dei disegni lenti, per intervalli ascendenti (freely), su un seducente tappeto armonico degli archi divisi, poi si lancia in una improvvisazione (jazzy swing), anche con alcuni glissati, su un walking pizzicato dei contrabbassi. Venature jazz sono presenti anche nel resto del movimento, ma in uno stile pi classico: il solista si esibisce in una serie di figurazioni virtuosistiche allinterno di unampia arcata che prende le mosse da una sensuale melopea nel registro grave (warmly) e si proietta nellacuto, su uno sfondo orchestrale di accordi ripetuti e morbide pulsazioni dei timpani (Ho voluto lasciar molto spazio ad Alessandro affinch potesse esprimersi attraverso tutti i registri del clarinetto). Linizio del terzo movimento prende ancora spunto da un movimento pittorico: Beintus crea infatti una trama puntillistica, quasi weberniana, fatta di suoni isolati di archi (pizzicati), flauti, oboi, celesta e arpa. Trama subito ripresa dal clarinetto che vi imprime una progressiva accelerazione, e tratteggia brevi, rapide figure che alla fine sfociano in un lungo arabesco, dal carattere debussyano. Le brevi punteggiature degli strumentini risuonano come richiami di natura, e poi si coagulano in una trama orchestrale, caleidoscopica, che richiama il raveliano Daphnis et Chlo. Quando questo ordito si fa improvvisamente pi rarefatto, e pervaso da cupi bagliori, la linea solistica assume un profilo modale, orientaleggiante, pieno di acciaccature, vagamente ispirato allo stile klezmer. La ripresa del lungo arabesco nel clarinetto conclude il Concerto in una dimensione sonora iridescente, accompagnata da brevi, rapide pennellate orchestrali.

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Petrus di Stravinskij ka PETRUSkA Dopo il successo dellUccello di fuoco, Stravinskij cominci a progettare la Sagra della primavera. Data di composizione 1910-1911 Quasi per distrarsi, nellagosto del 1910, ebbe lidea (revisione 1946-1947) di scrivere un pezzo da concerto per pianoforte e Prima esecuzione Parigi, 13 giugno 1911 orchestra: Componendo questa musica scrive Direttore nelle Cronache della mia vita avevo nettamente la Pierre Monteux visione di un burattino scatenato che, con le sue diaboliche cascate di arpeggi, esaspera la pazienza Organico 3 Flauti, Ottavino, dellorchestra, la quale a sua volta gli replica con 2 Oboi, Corno inglese 3 Clarinetti, Clarinetto basso minacciose fanfare. Ne segue una terribile zuffa 2 Fagotti, Controfagotto, Corni, 3 Trombe, che, giunta al suo parossismo, si conclude con lac- 4 Tromboni, Tuba, 3 casciarsi doloroso e lamentevole del povero buratti- Timpani, Percussioni, Arpa, Pianoforte, Celesta, Archi no. Poi trov il personaggio che si adattava perfettamente con questo soggetto: Un giorno ebbi un sussulto di gioia. Petrus ka! Leterno infelice eroe di tutte le fiere, di tutti i paesi! Era questo che volevo, avevo trovato il mio titolo. A

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Sergej Diaghilev e Igor Stravinskij (al pianoforte). Disegno a penna di D. Dupont (1915).

Sergej Diaghilev, che in autunno gli fece visita sul lago di Ginevra, Stravinskij fece ascoltare il nuovo pezzo. Diaghilev ne fu entusiasta e convinse il compositore a trasformare quella musica in un nuovo balletto. Petrus un burattino del teaka tro popolare russo, presente negli antichi spettacoli di cantastorie (gli skomorochi), un personaggio spavaldo e manesco, dal linguaggio schietto, che per nella trama elaborata insieme da Stravinskij e Diaghilev assunse caratteri insieme pi intimistici e pi tragici, con molti punti di contatto con Pierrot e anche con Pinocchio, come un essere inanimato che prova il desiderio impossibile di una vita umana. La vicenda ambientata a Pietroburgo, nella piazza dellAmmiragliato, durante le feste della settimana grassa: in mezzo a una folla chiassosa e variopinta, un Ciarlatano presenta al pubblico i suoi burattini animati, Petruska, la Ballerina e il Moro. Il pi sensibile Petruska che si innamora della Ballerina. Lei per

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gli preferisce lottuso ma prestante Moro, che alla fine uccide Petruska in mezzo alla confusione del Carnevale. Il compositore port a termine la partitura nel maggio del 1911, e il balletto and in scena il 13 giugno 1911 al Thtre du Chtelet di Parigi, con le innovative coreografie di Michel Fokine, con due interpreti prestigiosi come Nijinski e la Karsavina, con le coloratissime scenografie di Alexandre Benois, e con Pierre Monteux sul podio. Lintersecarsi dei personaggi sulla piazza con quelli del teatrino, la dimensione del metateatro, latmosfera festosa che acutizza il dramma personale, costituirono meccanismi molto efficaci per dare sostanza drammatica alla vicenda. Lidea delle emozioni imprigionate nel corpo di una marionetta sugger anche a Stravinskij luso di materiali musicali di tipo meccanico, ripetitivi, il gusto per sonorit aspre, dissonanti, percussive, facendolo approdare ad un linguaggio musicale assai pi moderno e antiromantico rispetto a quello dellUccello di fuoco, e lontano da ogni suggestione esotica e favolistica. Stravinskij usa un grande organico orchestrale (con legni e ottoni per quattro) ma giocando sulla contrapposizione di blocchi sonori, prediligendo timbri stridenti, cercando di imitare il suono delle orchestrine popolari o degli organetti di Barberia. Abbandona anche la sintassi tonale, insieme con la logica dellelaborazione tematica e dello sviluppo, per creare un struttura formale di tipo paratattico, elimina le cadenze (creando cos un effetto di continua sospensione), sostituisce le funzioni tonali con strutture armoniche polarizzate. Anche se usa materiali pi diatonici che cromatici, il continuo gioco di incastri e sovrapposizioni crea risultati politonali, e complessi reticoli sonori, accentuati anche dai continui cambiamenti di metro, che anticipano la ritmica del Sacre. Nella partitura di Petruska Stravinskij intesse insieme una gran de variet di motivi, stilisticamente assai diversi, e sempre atomizzati, privi di ramificazioni, montati come in un collage: la musica da fiera, popolaresca e sfrenata, echi di canzonette e di marce, valzer e polke, musiche da cabaret e temi bandistici, in uno straniante caleidoscopio sonoro. Lanimazione e la
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Mikhail Larionov. Sergej Diaghilev dietro le quinte mentre osserva i ballerini. Londra, collezione Nikita e Nina Lobanov-Rostovsky

confusione della piazza pervade tutto il primo quadro (La fiera della settimana grassa): nellintroduzione (Vivace) Stravinskij stratifica tremoli di corni e clarinetti con motivi e formule ripetitive, creando una fascia sonora densa, brulicante, carica di tensione, che sfocia in una grande fanfara di tutta lorchestra (su un tema liturgico della Pasqua, conosciuto come il canto dei Volocebniki), che accompagna il passaggio di un gruppo di ubriachi. Nel caos della festa affiora anche limitazione di un organetto, affidata a due clarinetti allottava, e la citazione di una sguaiata chanson francese (Elle avait une jambe de bois), intonata delicatamente da flauti e clarinetti (poi anche dalla tromba) e punteggiata dal triangolo (poi anche dal Glockenspiel). Un poderoso rullo di tamburi attrae lattenzione della folla sul teatrino del Ciarlatano (Lento): i disegni cupi di fagotti, controfagotto e contrabbassi, gli arpeggi dellarpa e della celesta, gli armonici degli archi e una cadenza incantatoria del flauto disegnano unatmosfera improvvisamente misteriosa, che introduce la Danza Russa (Allegro giusto) il flauto del Ciarla-

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tano anima i tre burattini che cominciano a danzare CD di fronte al pubblico stupefatto , pagina brillante, vigorosa, omoritmica, basata su sequenze parallele Boulez Strawinsky Petruska, Luccello di fuoco, di accordi martellanti, nella quale comincia ad emer- Le Chant du rossignol, Scherzo fantastique, gere il ruolo concertante del pianoforte. Le Roi des toiles Questo strumento acquista un vero e proprio ri- Chicago Symphony Orchestra Cleveland Orchestra lievo solistico nel secondo quadro (nella stanza di Ensemble Intercontemporain Boulez direttore Petruska) che corrisponde anche alliniziale parti- Pierre2010 (6 cd) DGG tura del Konzertstck. Dopo un prolungato rullo di The Ballets tamburo, troviamo Petrus solo coi suoi pensieri. Petruska; Luccello di fuoco; ka Apollo Tutto il suo carattere concentrato in una breve cel- City Of Birmingham lula affidata a due arpeggi sovrapposti dei clarinetti, Symphony Orchestra Simon Rattle direttore un insieme dissonante, che si insinua spesso nella Emi 2009 (2 cd) trama della partitura, come una specie di Leitmotiv. Stravinskij: Petruska Bartk: Il mandarino miracoloso Poi emergono gli altri stati danimo di Petrus ka: la London Symphony Orchestra rabbia, che esplode in un fortissimo di tutta lorche- kent Nagano direttore Erato 2008 stra (Furioso), dominato da un arpeggio discendente di tromba e cornetta (con sordina); i pensieri amorosi rivolti alla Ballerina, resi da un melodizzare dolce e malinconico del flauto (Andantino); la sua goffa gioia che esplode allingresso della Ballerina (Allegro) e che si interrompe dopo 13 battute con luscita di scena della stessa. Il tamburo introduce anche il terzo quadro che descrive invece il Moro nella sua stanza, attraverso una rapida alternanza di gesti violenti e pesanti (Feroce stringendo), squarci sinistri, break improvvisi, una danza dal sapore orientale, affidata a clarinetto e clarinetto basso, accompagnati da piatti e grancassa, un motivo inquietante del corno inglese. Assai pi serena la danza della Ballerina (Allegro), una spigliata melodia della cornetta a pistoni accompagnata dal tamburo. Poi insieme la Ballerina e il Moro avviano un valzer, basato su due temi distinti: il primo (Lento cantabile), in mi bemolle maggiore, intonato da cornetta e flauto (cantabile sentimentalmente) accompagnati dagli arpeggi del fagotto; il secondo (Allegretto), in si maggiore, affidato ai flauti e alle arpe. Anche qui Stravinskij crea un sofisticato gioco combinatorio, sovrapponendo questi due temi con quelli del Moro, mescolando
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Alexandre Benois. Bozzetto della scenografia di Petruska. 1951

quindi insieme motivi ternari e binari, e ottenendo in questo modo una dimensione sonora di estrema tensione con materiali in s piuttosto neutri. Il pas de deux della Ballerina e del Moro bruscamente interrotto dallarrivo di Petrus che ka, piomba nella stanza per opporsi alla tresca, con il suo tema gridato dalla tromba. Ma il Moro lo affronta con la scimitarra e lo insegue, su un movimento rapido e staccato di archi e legni, che si conclude con violenti accordi sincopati. Il tamburo introduce ancora lultimo quadro (La fiera dellultimo giorno di Carnevale) che riporta al brulichio orchestrale della festa, trasformato qui nel suono fluttuante di una grande fisarmonica. Su questo sfondo orchestrale Stravinskij innesta una serie di danze, molto colorite, basate su temi tratti da varie raccolte di melodie popolari russe: la danza agile e leggera delle Balie (Allegretto) sul motivo tradizionale Lungo la via Piterskaia, introdotta dalloboe, e seguita da uno spensierato refrain; la danza dellorso (Sostenuto) caratterizzata da un incedere lento e pesante e da un motivo dissonante dei clari-

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netti; la scenetta delle zingare e del venditore am- LIBRI bulante, su un tema staccato e saltellante, scandito con forza dagli archi; la Danza dei cocchieri (Mode- Igor Stravinskij e Robert Craft Ricordi e commenti rato), basata su un tema molto ritmato e accentato, Adelphi, Milano 2008 prima suddiviso tra trombe, archi, tromboni e cor- Igor Stravinskij ni, poi ripreso da tutta lorchestra, anche in forma Cronache della mia vita SE, Milano 2006 di canone, in un crescendo martellante; lingresso Paolo Castaldi dei saltimbanchi e delle maschere (Agitato) su una In nome del padre: riflessione su Strawinsky trama veloce volatile di archi e legni nella quale si in- Adelphi, Milano 2005 nesta un pesante, drammatico motivo degli ottoni. Questo crescendo sfocia alla fine in un assolo della tromba: Petrus che irrompe sulla scena, inseguito dal Moro che ka lo raggiunge e lo colpisce a morte, fra lorrore dei presenti ai quali il Ciarlatano spiega che si tratta solo di una marionetta, mostrando la testa di legno e il corpo pieno di segatura. Resta alla fine una trama uniforme dei corni, sulla quale ritorna il tema della tromba (con sordina), livido e agghiacciante: questa volta il fantasma di Petruska che compare sul tetto del teatrino, facendo sberleffi. Mentre il sipario si chiude su un enigmatico motivo di quattro note pizzicate degli archi (Molto pi lento).

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LE ESECUZIONI A SANTA CECILIA


MEPHISTOWALZER N. 1 DI LISZT 1911 Camille Chevillard (Orchestre Lamoureux), vasilij Ili Safonov; 1927 Emil Cooper; 1935 Edmund von Borck; 1949 Igor Markevitch; 1970 Paul Paray; 1979 Peter Maag; 1986 Andrs Ligeti (Orchestra e Coro della Radio di Budapest); 1999 Ivan fischer.

PETRUSkA DI STRAvINSkIj 1915 Alfredo Casella; 1916 Arturo Toscanini; 1919, 1923, 1924, 1925 Bernardino Molinari; 1929 ferruccio Calusio; 1930 Bernardino Molinari; 1931 Pierre Monteux; 1934 Bernardino Molinari, victor De Sabata; 1935 Bernardino Molinari; 1937 fritz Reiner; 1938 ferruccio Calusio; 1939 Bernardino Molinari 1941 Angelo Questa; 1945 fernando Previtali; 1946 Otto klemperer; 1947 Antonio Pedrotti; 1951 Igor Stravinskij; 1954 Bruno Maderna; 1956, 1958 Massimo Pradella; 1960 Carlo franci; 1964 Giampiero Taverna; 1971 Carlo franci; 1974 Stanislaw Skrowacewski; 1978 Gennadij Rozdestvenskij; 1982 Gabriele ferro; 1985 Christoph von Dohnnyi; 1986 Yuri Temirkanov; 1987 Witold Rowicki; 1990 john Nelson; 1991 Stephen Harrap; 1993 Riccardo Chailly; 1996 Lukas foss; 1997 Sylvain Cambreling; 2000 Hans vonk; 2002 Sylvain Cambreling (SWR Sinfonieorchester Baden-Baden und Freiburg); 2002 Yutaka Sado; 2009 Ingo Metzmacher.

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GLI INTERPRETI

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kENT NAGANO kent Nagano tra i pi apprezzati interpreti sia del repertorio operistico che di quello sinfonico ed ospite regolare delle maggiori orchestre del mondo. Attualmente Direttore Musicale della Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera e Direttore Musicale dellOrchestra Sinfonica di Montral. La scorsa stagione a Monaco ha diretto, tra laltro, LEnfant et les sortilges di Ravel, Der Zwerg di Zemlinsky e Saint Franois dAssise di Messiaen, opera con la quale ha raggiunto la notoriet nel 1984, quando il compositore francese lo scelse come assistente di Seiji Ozawa per la prima esecuzione assoluta. Per questa stagione sono previste nuove produzioni di Wozzeck e Lohengrin. Nagano ha inoltre ricoperto i ruoli di Direttore Musicale della Berkeley Symphony Orchestra dal 1978 al 2009, dellOpra National de Lyon dal 1988 al 1998, della Hall Orchestra dal 1991 al 2000, della Los Angeles Opera dal 2003 al 2005, ed stato Direttore Artistico e Musicale del Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino dal 2000 al 2006; al termine del suo mandato lOrchestra lo ha nominato Direttore onorario. Ha inoltre diretto le maggiori orchestre del mondo: Berliner e Wiener Philharmoniker, New York Philharmonic, Chicago Symphony Orchestra, National Symphony Orchestra, Orchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia e Dresdner Staatskapelle. Kent Nagano ha al suo attivo un ampio catalogo discografico in cui figurano titoli come Billy Budd di Britten con Thomas Hampson, Saint Franois dAssise e Turangalla-symphonie di Messiaen con i Berliner Philharmoniker, Doktor Faust di Busoni con lOpra National de Lyon (Grammy Award, 2000), Idomeneo, Lohengrin e la Quarta Sinfonia di Bruckner con lOrchestra di Stato Bavarese. Per la Deutsche Grammophon ha inciso Three Sisters di Etvs e la White House Cantata di Bernstein. Recentemente il direttore californiano, alla guida del Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, ha vinto un altro Grammy (nella categoria migliore incisione dopera) per Lamour de loin di Kaija Saariaho (Harmonia Mundi). Ospite abituale di Santa Cecilia fin dal 1986, la sua ultima presenza nei cartelloni dellAccademia risale alla scorsa stagione con la Messa in do minore K. 427 di Mozart
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ALESSANDRO CARBONARE Primo clarinetto dellOrchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia dal 2003, Alessandro Carbonare ha vissuto a Parigi, dove per 15 anni ha occupato il posto di Primo clarinetto solista dellOrchestre National de France. Ha collaborato anche con la Filarmonica di Berlino. Si imposto nei pi importanti concorsi internazionali. stato vincitore di due Diapason doro discografici. Appassionato cultore della musica da camera da sempre membro del Quintetto Bibiena. Ha registrato gran parte del repertorio per Harmonia Mundi e JVC Victor dando anche grande impulso alla nuova musica per clarinetto, commissionando nuovi concerti a Ivan Fedele, Salvatore Sciarrino, Luis De Pablo e Claude Bolling. Guest professor alla Juilliard School di New York e al Royal College of Music di Londra ha fatto parte delle giurie di tutti i pi importanti concorsi internazionali per il suo strumento. Su personale invito di Claudio Abbado ora occupa il posto di Primo clarinetto nellOrchestra del Festival di Lucerna e nellOrchestra Mozart. Con il Maestro Abbado ha recentemente eseguito e registrato per Deutsche Grammophon il Concerto K. 622 al clarinetto di bassetto, e recentemente uscito per Decca il suo Cd: The art of the Clarinet. Da sempre attratto non solo dalla musica classica, da alcuni anni si esibisce con il pianista jazz Enrico Pieranunzi anche in programmi alternativi. Il suo impegno sociale lo vede presente a sostenere progetti che possano contribuire al miglioramento della societ attraverso leducazione musicale: ha infatti assistito Claudio Abbado nel progetto sociale dellOrchestra Simn Bolvar e delle orchestre giovanili del Venezuela. Recentemente ha collaborato come Primo clarinetto con la New York Philharmonic Orchestra e con la Chicago Symphony Orchestra. professore allAccademia Chigiana di Siena. www.carbonare.com.

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ORCHESTRA DELLACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA

ANTONIO PAPPANO
DiRettoRe MuSiCAle

CARLO RIZZARI

direttore assistente

vIOLINI PRIMI Carlo Maria Parazzoli*, Ruggiero Sfregola, Marlene Prodigo, Elena La Montagna, Nicola Lolli, Margherita Ceccarelli, Roberto Saluzzi, Fiorenza Ginanneschi, Roberto Granci, Paolo Piomboni, Barbara Castelli, Kaoru Kanda, Jalle Feest, Daria Leuzinger, Fabrizio Falasca, Tania Mazzetti, Roberto Baldinelli, Catalina Sureda Colombram vIOLINI SECONDI Alberto Mina*, David Romano*, Ingrid Belli, Rosario Genovese, Leonardo Micucci, Lavinia Morelli, Pierluigi Capicchioni Riccardo Piccirilli, Daniele Ciccolini, Andrea Vicari, Maria Tomasella Papais, Cristina Puca, Giovanni Bruno Galvani, Rocco Malagoli, Brunella Zanti, Svetlana Norkina vIOLE Raffaele Mallozzi*, Simone Briatore*, Sylvia Mayinger, Michael Kornel, Sara Simoncini, Carla Santini, Fabio Catania, Ilona Balint, Andrea Alpestre, Lorenzo Falconi, Stefano Trevisan, David Bursack, Luca Manfredi, Federico Marchetti vIOLONCELLI Luigi Piovano*, Gabriele Geminiani*, Carlo Onori, Diego Romano, Francesco Storino, Bernardino Penazzi, Francesco Di Donna, Matteo Michele Bettinelli, Sara Gentile, Giacomo Menna, Danilo Squitieri CONTRABBASSI Antonio Sciancalepore*, Libero Lanzilotta*, Anita Mazzantini, Simona Iemmolo, Paolo Marzo, Andrea Pighi, Piero Franco Cardarelli, Enrico Rosini, Paolo Cocchi, Nicola Cascelli
*Prime parti soliste. N.B.: le prime parti del concerto odierno sono evidenziate in neretto 26

fLAUTI Carlo Tamponi*, Andrea Oliva*, Nicola Protani, Elisa Boschi Ottavino: Davide Ferrario OBOI Paolo Pollastri*, Francesco Di Rosa*, Anna Rita Argentieri CORNO INGLESE Maria Irsara CLARINETTI Stefano Novelli*, Alessandro Carbonare*, Simone Sirugo Clarinetto basso: Dario Goracci fAGOTTI francesco Bossone*, Andrea Zucco*, Fabio Angeletti Controfagotto: Alessandro Ghibaudo CORNI Alessio Allegrini*, Guglielmo Pellarin*, Marco Bellucci, Arcangelo Losavio, Luca Agus, Fabio Frapparelli, Giuseppe Accardi TROMBE Andrea Lucchi*, Omar Tomasoni*, Ermanno Ottaviani, Vincenzo Camaglia, Antonio Ruggeri TROMBONI Basilio Sanfilippo*, Andrea Conti*, Agostino Spera Trombone basso: Maurizio Persia TUBA Gianluca Grosso ARPE Cinzia Maurizio*, Margherita Bassani* TIMPANI Enrico Calini*, Antonio Catone* PERCUSSIONI Marco Bugarini, Edoardo Albino Giachino, Andrea Santarsiere PIANOfORTE francesco Buccarella* CELESTA Daniele Rossi*
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Premiazione Maestro dellEconomia


Roma, 4 dicembre 2011 Auditorium Parco della Musica
Sala Petrassi

Presiede la Cerimonia Presenta Programma


ore ore ore ore ore 9.30 10.00 10.30 12.00 12.45

Giancarlo Cremonesi Presidente della CCIAA di Roma Ramona Badescu

Registrazione dei partecipanti Concerto Cerimonia di Premiazione Performance di Max Giusti Conclusione della cerimonia e aperitivo nel Foyer

INFO eventi@assetcamera.it

Concerto di apertura
Recital Vocale
Celebri Arie dOpera

Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili

prossimi concerti
dicembre

ven 9 ore 20.30 turno V-Z

hlne grimaud

Sala Sinopoli

Hlne Grimaud pianoforte


mozart Sonata K. 310 | berg Sonata op. 1 | liszt Sonata in si minore bartk 6 Danze popolari rumene

ravel bolro
Sala Santa Cecilia sab 10 ore 18 turno A-A1 | lun 12 ore 21 turno B | mar 13 ore 19.30 turno C

Orchestra dellAccademia Nazionale di Santa Cecilia Stphane Denve direttore | Enrico Dindo violoncello
ravel Le Tombeau du Couperin saint-sans Concerto per violoncello n. 1 roussel Sinfonia n. 3 ravel Bolro

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