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Charles P.

NON FATECI UBRIACARE DA SOLI

Grazie a tutti i nostri amici. Grazie alla vita, al vino e alla virt. Grazie a Torino. Grazie a Enrico de Nicola e Madama Cristina. Charles P.

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Questo Charles P. Charles P. la truffa delle giornate lente che ci opprimono lasciandoci strisciare in spazi stretti. Charles P. il profumo di sprazzi di luce impressi su pagine bianche durante giornate lente che ci opprimono lasciandoci strisciare in spazi stretti. Charles P. quel sospiro capace di dare un senso ad attimi vuoti, sprigionando il profumo di sprazzi di luce impressi su pagine bianche durante giornate lente che ci opprimono lasciandoci strisciare in spazi stretti. Charles P. una mano, Charles P. la voglia tra le gambe, Charles P. il tuo corpo, Charles P. il mio corpo, unito al tuo, l'intreccio, l'inganno, l'orgasmo. la voglia di andare avanti che ti blocca, la voglia di fermarti che ti sospinge pi in l. Quiete e caos. Senso comune e tentativo di dar forma al sublime. La folla in tutta la sua bellezza. La folla in tutto il suo orrore. Non pretende nulla, non vuole nulla. Espressione al massimo della sua libert. Solo i margini del foglio come limiti. Il teorema della noia, la pratica del diletto. Versi criminali, versi innamorati, versi banali, versi riversi, versi scomposti, frantumati, fradici e sudici. Charles P. chiede non ordina. Desidera s'illude. Un volume, lo scambio, il passaggio mano mano, la bellezza del dono. Questo vorrebbe Charles P. non per

UN DONO Il sole che taglia l'aria di traverso e stende ombre tiepide sul rossastro rifrangere la luce della materia non pu che essere una lacrima di piet, un'ondata di beneplaciti fasci raggianti concessi allo sguardo ormai liquefatto nella contemplazione assorta delle varie manifestazioni dell'essere...

MATTINA Come virgulto di chiassosi clamori ecco che il primo dei tuoi raggi, acute schegge, si stacca dal ventre storpio della tua padrona, parvenza sferica di primitivi bagliori E a baciare di umidi e caldi sostegni mandiamo lo scorrere delle ore che in unione fervente di lembi sciolti aumentino minuto dopo minuto il calore La chimica del giorno comincia con l'avvilupparsi della notte in fremiti rossastri di volutt spaurita L'unione tra la consapevolezza dell'inizio e l'attesa della fine si fa ammantare di magnetica unit

PROFETI Ho visto uomini liberi camminare sui sentieri della vita Distanti i pargoli e ogni amico Individuali erano i respiri come piccoli segni nel fiume daria che investe lumanit La voce non serviva per comunicare I polsi erano spezzati da discussioni I piedi gonfi portavano la verit ma non vennero accolti E mi sovviene un pensiero da quass ma le urla mi distraggono Libert geme in orgia con Felicit E si pulisce con lacrime il liquido caduto verso nessuno.

TIM BUCKLEY IN UNA CAMERA A TORINO Swingante feretro di sapori la mia mente appuntita da note troppo gravi per disciogliersi nell'aria senza che questa non rinneghi la sua chimica in metempsicosi patetiche di risonanze limitate Riecheggio la lingua sulle pareti dei tasti d'avorio, scudo per il molle varco d'ingresso al cuore Mollusco porpora si rigira discinto e libertario, tra umide ghiande di reciproco appagamento di gusti Sono tutto un sentire, la degustazione permea l'ultimo lembo del mio orecchio che ora dappertutto eccitato 4

JAZZ Attende il piano Che voglia di toccare far partire poesia Il tempo poco spessi sono i libri Snocciolando secondi in pensieri di successo Interpretare Reinventare Il ruhm accende Le note si infuocano solo sette, perfette come orifizi di donna solo una voce un ubriaco sotto il lampione

IAN Dopo una cena svogliata del cazzo ho messo su i Joy Division e accumulando la giusta dose di nichilismo mi sono messo le scarpe, ho aperto la porta e sono uscito ad affrontare la vuotezza di una notte torinese qualunque Mi sono sentito come un celere riff

SEI DI SERA E SI FA BUIO Giornata apatica di fine autunno rivolgiti nelle tue spirali gelate e rimescola le canzoni di cui sei composta e i ricordi e le illusioni e gli orizzonti limitati Brucia lo spirito fervente che non ti mai stato consono con un soffio di sole nebulizzato nel vento serale Sfuma tra le cime annoiate immobili come le giornate che le collocano in questo abisso di secondi uguali Melancolico ripiegamento su me stesso, sferza il mio Io! Gonfialo di celeri conquiste spirituali e grigi baccanali sommessi Un tratto, un istante l'illuminazione, una sveltina Spargi l'improvviso destarsi su questo attimo rubicondo e in caduta libera 7

BRINDISI In alto il calice levato all'ambrata brama di soffi leggeri vaneggianti primizie e traboccanti desideri disciolti Epica rilasciata a piccole dosi di pazzo frantumarsi di una quotidianit rappresa in giorni diafani Scorrere di un tempo immobile sciolto in colate di viscoso sentirsi come un albero sradicato

VINO E VIRT Rimbaud sezionami l'anima con i doppi tagli delle tue parole affilate affidate all'abbaglio di una corona di luce Incanta il mio occhio con immagini invisibili alla mia cieca consistenza terrena Stordisci il mio cuore con alcolici effluvi di colori cerebrali sfumati grumi di cera calda Consistenza parallela ed intrinseca Incroci di molecole, fumo, Ideale. Beati siano questi attimi di immortalit inconscia 9

UNA BOTTIGLIA Succhio fulgori d'aria dal tuo fremere sparso I PENSIERO Mi insegue lo sconforto Il solitario sta bene da solo quando sa che ci sono persone con cui potrebbe parlare, cantare e far festa ma non lo fa per privarsi e godere Il morto sta bene perch non sente, non pu parlare o chiedere non ha scelto Cos la vita? Il formicaio di sei miliardi ha rotto il silenzio e il formichiere lo sa III PENSIERO Ci alzammo e fumammo tutti Come polvere ci disperdemmo Cremati da volti blu troppo zelanti

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VII PENSIERO Perso nei pensieri di chi si crede Scorrono davanti minuti e mi salutano Il loro destino passare e il mio quale sar? Rigetto la realt GRAVIT Fugace brillio di speranza subito spento in un istante immobile di opposti e contrari lasciato ricadere a peso morto questa volta con accelerazione esponenziale e certa con la sicurezza del tonfo gravitazionale

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CALDE SERE UBRIACHE Calde sere ubriache altrui percepisci vampe e brame e fondi sguardi sessuali Elargisci pezzi di pelle e parole insensate per estasi di primitiva volutt Vuoi penetrare nei suoi occhi e mischiarti con il suo nettare amoroso e umido e interno Profumare di lei il tuo attimo di vita sudata Dar senso alla notte appiccicaticcia con orgasmi di melodie abbozzate Fottere le sensazioni con sentimenti rubati all'occasione 12

STRANIERO Ritorno su altri passi che non sono i miei sotto una luna che non ho mai visto Credo in me stesso ma adesso solo il cuore avido di emozioni e lei mi accoglie calda mi cinge i fianchi mi accarezza le arterie tutto intorno non esiste pi niente Crisi di identit non mi conosco il corpo che non mi concede il permesso di soggiorno passa la notte passa il giorno Ritorno a casa Che non la mia 13

DOUBLE DECKER BUS Se tutte le sere fossero come gli attimi infuocati di quando insieme aspiravamo a vite lanciate a razzo nella nebulosa fervente dell' Io Voglio Se ogni giorno si concentrasse odoroso in una canzone degli Smiths e tutto fosse cos perfetto e mutevole e dolce e bello Allora ecco che avremmo le tasche del cappotto ideale piene di senso e di buchi Voragini tappate dai ricami del nostro proiettarci interamente in gesti leggeri in voli di condivisione in materni vagiti spumeggianti spore d'infinito

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COMPAGNO DI BANCO Sommersi dalla neve nuotavamo Imparavamo a riconoscerci come in un banco di pesci Ti nominavo Riuscivi a capirmi Compagno di banco straniero Io non arrancavo su questo compito No Non ero stanco di studiare Sudavo volgare la mia imprudenza Pensando a te persi la mia innocenza

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INCONTRO E SGUARDI Oh diavolo! Perch oggi il cielo cos cupo? Perch non rispondo del controllo di questi attimi in continua dissoluzione ad ogni mio passo ad ogni mio battere ciglio? La vita oggi passata al tavolo di un caff, tra uno sguardo complice e un rimpianto gettato a marcire L'oblio e la passione un'abbronzatura calda a dar colore ad una sera pungente spilli di pioggia in autunno Un'Aosta vista da un vetro e per questo ancora pi rallentata, ancora pi esterna Io non sono

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questa piazza Io non sono questo cielo plumbeo Io non sono questa valle che casa mia Io sono i suoi occhi ATTIMI L'essenziale dura cos poco tutto il resto violenza e abuso sadismo insensibile, tirannia prolungata In pochi secondi si gioca il nostro destino tutto il resto sono le conseguenze tese, ridondanti Il punto di rottura frutto di un coraggio che sfida il Tempo 17

GIORNI Crescer perch cos vuole lo scorrere incessante che tutti rende liberi E lascer la pioggia rigare il mio volto scavato dai miei pochi anni e dal mio recente ingresso nel mondo E mi vestir di respiri volontari e di sospiri buttati a marcire su questo mondo di qualche grado pi freddo del mio cuore Mi ammanter delle stagioni come di colate di pece maleodorante o di rintocchi d'organo incollati ad una sensazione appena giunta all'orecchio Perch una questione di ritmo e di bonaccia, di vuoti attimi, di inutili movimenti

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delle pupille Di una vita che si fermata e si ripete appestando ogni briciola di futuro del suo fetore confortante Sintomo del fatto che ero vivo, incertezza di uno stadio che trascinarsi su gambe chiodate Unico residuo dello squarcio nell'eternit che stato il mio Tempo

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NATALE E' una persona che parte non c' un domani i progetti si sotterrano ciao, ci vediamo Quando? una persona che parte vorrebbe dire cose ma troppo tardi per concluderle una persona che parte non ti avvicinare troppo o ti morder cambiata, gi si sente un altro si veste di nuovo, si riempie di buoni propositi ma la quotidianit che lo divora rientrando in un monotono dirimpettare di bassi tuba e vibrazioni concave ad osservarci divorando arrotolati di carne in un Natale profano piccante senza salse Muori babbo Muori renna Muori Senna Muri Vienna Muori Parigi Muori Tamigi Muori Londra (errate cornici) 20

ATTESA Ancora un quarto d'ora e poi sar vita Ancora un assolo e mi mescoler col vento Se mi toccher il cuore sar solo per questa calda vampa estiva Se smusser i miei angoli con il blu notturno sar solo per far scivolare meglio su di me la sera Esco in un ingresso trionfante che profuma dei doni speranzosi della possibilit PARTENZA la tua partenza la pioggia che riga il vetro un lento scorrere anche il treno piange la tua partenza

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TU CHE SEI ALTROVE Un'ode a te che sei altrove sospesa nel soffio di un'immaginifica connessione di pensiero Ti penso e ti raggiungo planando sulla tua magnetica trama di esistenza che pervade il mio percepirti Ed come se ti parlassi e come se mi rispondessi Come se esistesse ricezione nel campo del rivolgerci reciproci bagliori di pensiero

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BOCCOLI DORO Sradicati dalla natura per il piacere umano orsi in letargo si riscaldano con pelle umana ancora calda del sudore drogato di boccoli doro Compensata l'ignoranza di ignorare condizioni migliori per una giovane monella modella troppo viziata dalla capigliatura platinata E quelle lenzuola firmate E quello schermo lcd-hd E quei monili dolci e gabbana E quei cellulari ultima generazione E quelle bianche montagne sulla tavola Minestre a giusta dose di anfetamina Ma vivere nel bosco difficile Chiamare soccorsi dopo un overdose impossibile E questa la fine in cui vissero tutti o quasi tutti

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TRE Carta forbici sasso graviti su un letto riposi su un materasso rintontito gravemente da un esercizio del potere sul debole vince il forte come l'orso sul miele Al binario amori schiacciati in fila i solitari rispettando la classe tornando con i pendolari uno due tre nella stazione ci son tutti una lacrima per te

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GLITCH Sfrigolare e rompersi in frammenti luccicanti Fruscio di sussurri in algoritmi melodiosi Concretismo di pezzi che sgorgano da menti nuove Il difetto di pensare all'errore come virt 25

L'eresia di elevarlo sull'altare del successo Far prostrare intorno a lui mille orpelli di sangue blu Assemblare totalit di caos in simmetrica armonia rilucente d'ordine

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EMILIANA La tua larga pronuncia come se si aprisse ai concetti che allacci con la lingua Aperture calde di origini adagiate su campi e sole La provincia rossa te la porti dietro come una scia di profumo dolciastro - Ti sta a pennello Il soffio del sole che cala in questa Torino superba ti arruffa i desideri e li intreccia alle tue chiome sparse Abbraccia le cose pi semplici e bacia quelle pi profonde la tua larga pronuncia 27

CARMEN Processati gli zingari ignari ma sospesi al giudizio divino Non raggiungeranno i colori multiformi dell'autunno ma indosseranno un'identit culturale che non vorranno Ma tu Carmen torna da me Distogli lo sguardo dai corvi che cercano la libert in un'altra vita Esseri liberi di sfruttare mi dicevi ma cosa? I nostri figli? gli indios? la terra? Chi e per quanto tempo? Ma la trama si tesse con fili di lana troppo corti per tenerci coperti Assisto avvilito alle piaghe che si disegnano sul mio corpo Sono io nudo davanti al tempo inesorabile Sono io impotente davanti al denaro Sono io il pregiudicato Sono io il ladro Sono io l'assassino Sono io lo stupratore Sono io l'inquinante Sono io il rifiuto Sono io lo sfruttatore Sono io il cospiratore Sono io la fine Sono io l'inizio Sono 28

ANCHE PERCHE' DI TE SON FATTI QUESTI PENSIERI Anche perch di te son fatti, questi scrigni di timore e ansia legati al filo dello scorrere immobile, di te son fatti i miei insani pensieri Santificati dalla pulsione che commossa si strugge nel delirante saperti inaccessibile e lontana, ammirata da altri pi fortunati Lambita da sguardi consci del tuo superare la normalit della quotidiana abitudine terrena Baciata dallo spargersi lucente di bellezza sottratta al comune dispiegarsi di cose a te non eguali 29

PERDITA Non riesco ad afferrare l'attimo in cui ho perso l'occasione e con lei ho perso te Non riesco a rendere partecipe la volont e accordarla con gli eventi Non temo sentendo istanti gridare il loro essere fuori dal Tempo Persi in un destino ancora non chiaro se non nell'immagine dei tuoi occhi che sfumano lanciando stridenti solchi nel nulla 30

PERE LACHAISE Sotto lo sguardo di volti arcigni le tombe ci giudicano Gettata la sigaretta rendevi omaggio a pietre e fango vermi e batteri Intanto il turista asiatico fa un click che impressiona il tetro e lo rapisce in uno schermo troppo piccolo per la sua entit Tutte le statue e i loro nomi e le lapidi e i mausolei Tutti fieri e seri si ergono, non si ricordano i loro peccati, santi e ladroni insieme, uguali E noi l, a rendere omaggio per chi ci ha lasciato parte di lui Noi l a rendere ossequi a figure statiche da cui non imparammo nulla se non i loro nomi Vicini a noi da morti perch da vivi ci avrebbero sputato Boriosi o umili che sia La Senna lambisce gli argini e pietre lavorano uomini come gli uomini scolpirono esse Quante baruffe di notte con pugni chiusi per chi canter di giorno le grandi gesta Si infuocano le strade Le macchine viaggiano urlando Caos al di fuori e pace al di dentro Perch loro sanno e ridono dietro alla dura pelle granitica Ridono gli eroi di Pre Lachaise 31

CHERASCO Qui trovo la quiete non il nulla Colline di provincia, provincia che hai voltato le spalle al buon senso resistente Ma placida ancora umida di pioggia bruna di terra Odori di vita organica disciolta tra le radici mescolata tra le foglie morte Lego le scarpe strette alle caviglie che ti scioglieranno camminandoti Curioso di intromettermi alla tua vita che si svena tra i vicoli in mattone

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Storia permeata sotto ogni varco lascia intuire pose d'intimit passate Voglio disturbare l'arcano segreto che annoda la vita nella matassa del silenzio del tempo -rispettosoVarco Cherasco un'altra volta Mi ci introduco con occhi di forestiero ma col cuore dell'amante discreto che capisce e asseconda i gemiti di ritroso imbarazzo Non la via maestra e i suoi portici Voglio conquistarti essendoti vicino ed intimo, cercando nei focolari introversi -silentei chiarori che la fine della giornata sospinge nelle soglie

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e rintana nei cortili Vertici di chiese, tetti santi, contemplano gloriosi la familiarit di vite sommesse Odore di fumo si dipana d'un tratto e mi chiama L'occhio vede la vita altrui inconsapevole delle mie attenzioni tese a respirare lo stesso fiato, ad afferrare bisbigli, a cogliere brusii di spensierate frasi La calma mi permea, sono estraneo al tramontare di una giornata immersa in una quotidianit profonda, distratta, in attesa del risveglio supremo Le anime fuori dalle case non contano, estranei come me ma mossi da altri intenti Io voglio capire, io voglio mischiarmi,

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io voglio connettermi alla spinta sommessa che addolcisce il cielo grigio e pesante d'acqua Per questo cerco dove tutto come sempre stato, conservando il calore e assorbendo odori molli di campagna Annullo i suoni, aguzzo la percezione Mi faccio fuscello vibrante, colgo soffi di passione d'abitudini disciolte nella noia superba Scostante viso rigato sei come questa terra massacrata da mani carezzevoli Sei solcato dai colori vividi che impregnano la mia mente Sono pura sensazione e sono pieno come il solco in quel campo che ricorda la morte ma chiama a s nuova Vita

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GENOVA Ragazzo non piangere per tutte le figure sconnesse che sono davanti a te, Per lorrore che si apre con gambe vogliose Lerrore tuo che sei l Come bambole di plastica catapultate in un mondo di bambini sadici Il sangue affoga ma nessuno vi grider piet Bastardi Odio ferite che non si cicatrizzeranno Siate messi alla gogna dei non violenti Non potete esistere voi Ritornate con le vostra ossa rotte, souvenir di Genova. Si vendono allasta pareti sporche del vostro ideale E i bracconieri se la ridono protetti da elmi pesanti La giustizia ben bendata O forse hanno spaccato la testa anche a lei Sulla strada, in bagno o in un corridoio Cani bastardi passeggiano ancora in quelle strade trovando chi da loro da mangiare Anime nere per un dio che non esiste 36

MAGGIO TORINESE C'era tensione negli occhi a Torino quel giorno E la speranza che l'alternativa gioisse sopra caschi neri e lucidi, arroventati dal sole, scemava al ritmo sostenuto di tamburi di guerra e scoppi e pale d'elicottero Odio in marcia Barriere e scudi Il volo di un sasso e l'esplodere di una disillusione Motovedette inquinano le acque del nostro fluire verso l'avvenire Burattini recitano mentre la vita a chiamarci Altri tempi per la vittoria oggi la consistenza di un rifiuto che pesa come l'attesa

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affidata ad un sorriso forzato Cittadini armati di indifferenza appostati su balconi a strapiombo pronti a notare l'errore Scatti e immortalamenti L'esercito delle tende indietreggia con pacifica vergogna MANIFESTAZIONE Massa o inetti? Il punto fare qualcosa E tutti gli accenti strani che provocano disdegno e ironia Urlare insieme Cantare insieme Ridere insieme A quale terra ritorneremo? Le mattonelle soffocano per i troppi piedi Si copre lo squarcio di limpido che si pu godere oltre lo smog strisciante che torner presto a farci visita Strisciano anche divise seguite da visi anarchici che agiranno come meglio credono E io adesso credo Credo che tutto questo possa finalmente funzionare 38

ERA DEMOCRATICA bella quest'era democratica dove democratico solo chi dotato di appositi documenti democratici E democratico sarai tu, villano, se lavori nelle mie fabbriche d'oro in nero La rivoluzione qui davvero permanente perch non si smette mai di rivoluzionare il buon senso dell'ingenuo che si becca nel culo i vostri voti con la bocca piena di prosecco La simmetria dei pareri altrui mediati da scatole parlanti ferisce i miei obliqui dissensi rivestiti da barlumi marxisti La violenza spregevole, ma giusta se di Stato, santa se democratica E se questo un uomo lo decidono le urne

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SGUARDO ITALIANO Sono stufo di questa mia generazione di lavoratori instancabili Con l'odio verso la musica che vomitano i cellulari, stanchi di non avere pi nulla in comune Non facendo Continuare a lasciarci trasportare sulle onde di stupide visioni, con menti seriali Io colletto bianco e polsi sporchi attendo soldi dalle bocche di stranieri O estranei? Stranieri sono tutti e non chiudo gli occhi Solo te conosco e mi ritrovo Sono stanco di tutto ci che violenza meccanica, dai branchi di extra-vicini di banco Mostri dietro angoli con coltelli pronti ad aprirti No, non sono pacifista Moriranno e provocher altra morte per la pace che non troveremo Cerco solo un altro mondo 40

PARABOLA Sordo alle esigenze molto giovanili di un'accesa movida consumata su tavolini che trasudano cocktail troppo colorati Lancio accuse sommarie al gusto del sampietrino che invece di sorreggere ambizioni terra-terra dovrebbe mettere le ali per parabole di poca saggezza ma dall'indubbia efficacia contundente

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NOIA I Concedimi, giornata immobile, di inglobarti in un pensiero efficace, di catturare la tua essenza informe in segni di brillante consapevolezza. Lascia che la mia anomalia, quella con cui cammino e vivo, risucchi senso dall'accozzaglia di forme composte da idee di forma di cui sei fatta II Il sibilo tantrico si insinua sotto le unghie per colorare la vista con schegge iridescenti di barlumi molto consci di s. Petali di sole trafiggono coltri di aria rappresa: gonfi limiti della nostra ambizione spaziale, per oggi

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III Ahahah! Ridi con la tua faccia scartata dal buon senso e dalle stagioni! Propellenti vulcanici scandiscano il ritmo del tuo sentirti come benzina sul fuoco in giornate scheggiate dal ghiaccio. Avanza gridando e macchia le pareti del tuo ego infuocato. Riprendi il potere e distribuiscilo. Abbraccia il fucile e spara alle sensazioni balorde che ti resistono ancora IV Sono molto annoiato e abuso di attimi rubati dal serbatoio infame dei minuti che si sciolgono sulla lingua di cemento. Gioco con l'immobilit agitata della consapevolezza del traffico esterno brulicante.

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Rapisco illuminazioni svogliate aguzzando le affinit che trapassano i vetri della finestra. Se tutto si spaccasse ora nessuno se ne accorgerebbe. Impressioni decadenti rendono tutt'altro che doppia la mia stanza, immersa nel limbo dell'inespressivit e nel distratto concedersi di squarci telefonici troppo insignificanti per esistenze degne

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PARANOIA Vuoto e privo di emozioni non riesco ad esternare che silenzio e occhi fissi immobile le grida della terra non mi appartengono non conosco che il mio corpo esterno dentro una guerra di neuroni, liquidi lisergici e sperma sono una macchina senza controllo sono un tamburo percosso che non vuole vibrare guardo il pavimento i ricordi germogliano, mi aggrovigliano in un intrico di liane i petali mi soffocano soffici in un dolce sonno biblico senza portare alla verit assoluta - Vita - mi dissero gi, vita questo il suo nome 45

NOTTE A TORINO La notte a Torino dipana le attese tra brezze riscaldate da troppo giorno e scorre srotolandosi in pedalate e asfalto e semafori Una mano tra i capelli a sradicare un dubbio -uno per ogni incrocioLuci e percezioni di attimi troppo frettolosamente affidati alla memoria La notte a Torino regala spasimi e promesse Fa dei sospiri tante briciole di luce Rende la carne umida di Po e di atmosfera Concede sguardi fugaci Fugge incastonandosi nel petto

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Desidero il tuo accento in una calda notte a Torino Ti voglio tra coperte e sudore Voglio toccare i tuoi sospiri e rubare i tuoi respiri Essere il tuo punto di riferimento in ogni modo -come vuoiAscoltarti, guardarti mescolare parole non dette e contatti sfiorati Confondermi le idee ancora un po' lasciandomi divorare da una notte passata a Torino

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LA MANO C' un cuneo con le sue strade le sue piazze la tranquillit C' il martello orgoglio le imprese belliche le sue vittorie C' una mano Dio modella a sua immagine ma ecco il cuneo si spezza il martello si usura la loro libera scelta o non riescono a sopportare il peso e la forza di ci che erano? Finalmente il riposo risolto da un intagliatrice meccanica 48

ERI UN PO' NERVOSA IERI Eri un po' nervosa ieri e pizzicavi con le tue parole Ma, ragazza, non facevi altro che stimolare amorevoli sensi di indispettita comprensione, di divertita partecipazione Di eccitato desiderio di addolcirti il pensiero spinoso Attimi e illusioni che rivolgo al tuo bene, alla tua serenit -che la miaNient'altro 49

Ed ecco tutto che in altrettanti istanti si dissolve nel sapere che questo il ruolo d'altri Pi fortunati VIRT Faccio d'errore virt adempiendo ad un destino scomodo fatto di attese e squarci inesorabili Assumendo in me la condizione che tutti dispera - il non saper per certo e dicendomene appagato assecondo volutt insensibili Rinunciando al vero esordio dei sensi cui anelo - senza costanza ma con tremenda bramosia annaspo senza tregua

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CON FARE SCIOLTO Con fare sciolto e mani gelate arranco tra i mille rivoli d'illuminazione di cui in potenza dispongo arruffando un altro po' la percezione con dita animose Oggi la realt un surrogato di vorrei e di potrebbe essere come il volo di un sasso scagliato nei suoi momenti mutevoli nella sua compiutezza un crimine e insieme un atto di rivolta Combaciano gli estremi appagando il mio sentirmi estraneo allo scorrere lineare e alla somma degli attimi che cuciono pezzo dopo pezzo un futuro di toppe sgualcite 51

MORTI E SANTI Primo novembre di morti e santi sfuma nella tenebra sempre pi lesta e incombente Ombre dall'aldil e ricordi Celebriamo rituali cinerei e secolari Appigli di luce per notti profonde, inesorabili, inghiottenti Aria autunnale spira gelida ricordando alle ossa l'abisso del non essere pi Invochiamo i nostri morti Rivolgiamoci timorosi con preghiere ai santi che mai furono tali

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Sepolcri, restate chiusi questa notte Lasciateci illudere con la speranza vana del primo mattino che il sole sorger domani Ma torner pur nuovamente a seppellirsi con stridore dietro le montagne aguzze, violacee, torner per abbandonare l'umanit dimezzata dalle ore gelate del buio Ora e sempre nei secoli dei secoli a disfare volutt composte di nulla e solide certezze che col far della sera sono seppellite dalla vanit di uno sgretolio perenne 53

E e ballano le streghe la mia rinascita nell'oblio Nebbia chiama nebbia polvere chiama polvere dolore chiama dolore un cerchio opaco dietro quel grigiore nella terra di nessuno l'immaginazione il padrone Nebbia chiama nebbia polvere chiama polvere dolore chiama dolore su campi incolti si aspetta il manto freddo corrono nudi i pensieri sul viso scoperto le streghe ridono nelle cascine abbandonate mentre folletti nascondono foglie assassinate Nebbia chiama nebbia polvere chiama polvere dolore chiama dolore cerca un riferimento nel nulla solido il futuro davanti e il nulla comodo Nebbia chiama nebbia polvere chiama polvere dolore chiama dolore e ballano le streghe la mia rinascita nell'oblio54

OCCUPAZIONE RETTORATO 17-11-09 Mi piacciono le tue canzoni e le ballo col cuore E' questa stagione triste di volti accesi scolpiti nel freddo che preme e spinge spremendo fuori il dolore Dolore d'attese ed ansie frettolose desideri di futuro non corrisposti dal ramificarsi proteso del presente Ma sono i tuoi lineamenti vitali la fonte del coraggio come barlumi di verit impressi tra velleitarie comunit d'intenti E' la foga di comunicare pensieri brillanti chiusi in troppo poco spazio a strozzarci la voce

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E' l'esigenza di toccarci con meno disillusione a farci ricadere nell'oppiacea consistenza dell'apatia La timidezza una scusa tra rivoluzionari proclami per destare il dubbio poi atterrarlo e farne scempio occupando di certezze insane pensieri non pi tanto innocenti

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ERRORE L'errore sta nell'abisso che abbiamo aperto guardandoci con fiati troppo vicini col risultato di allontanarci irrevocabilmente Non pronti allo slancio in un salto vertiginoso Non preparati a tastare verit ansimanti Non pronti a liberare il segreto di cui non siamo ancora certi di venire a conoscenza

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MI SFUGGI Non ti colgo Sei un mondo che sfuma dentro i suoi stessi confini di carne dolce Mi sfuggi non ti inquadro perch sei immensa nel tuo vorticoso e confuso essere te stessa Il mondo intorno ai tuoi passi esalta i tuoi particolari discreti si fa solleticare da sguardi freschi Si augura col cuore che tu sorrida Sei la genuinit con tutto il suo terrore Ti porti dietro scie di irrealt e grida d'aiuto 58

BRICIOLE Briciole di ricordi sensazioni di familiarit appigli nel buio Non cos precaria vorrei che fosse questa connessione di attimi Tu te ne freghi e spargi la tua presenza su chiunque ti chieda un sorriso Ti odio quando non sembri mia Ti amo tutte le altre volte

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COME ABBRANCATI Colgo il faticoso disarticolarsi di giunture intorpidite da noia e freddo Giornate anestetizzate parodie di attimi vuoti ipnotici rivolgimenti di senso Come abbrancati dal laccio dello scorrere inapparente e lento Strascicarsi di pulsioni sorde scricchiolare di pensieri timidamente appesi alla grandezza umana Squarci di maestosit in stanze inutili spazzano le briciole di quello che solo uno dei tanti giorni inerti 60

NOTTE A TORINO II Questa sera Torino era come se fosse a mia disposizione Si porgeva alle mie carezze e sorrideva volubile Si celava appena per poi regalarmi con eleganza le sue nudit di perla Mi stuzzicava prima con alito pungente di luna piena giocando a suscitare brividi gelati per poi assecondare la mia voglia di tepore Si fermava e poi si ridestava ad un minimo segno del mio sguardo Il Po rifletteva ponti di cristallo appena turbati dal fluire cauto Il cielo si apriva macchiandosi di colori pastello ammorbidendo la tempesta, levandomi il broncio ingrato Scendeva l'oscurit

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come complice di una brama invitante d'intimit timorosa Equilibrio di quiete Quiete d'amore Mi spezzava il fiato Torino mentre mi donava attimi degni

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ROMA 19-02-2010 Dove vai tu, signora con lo sguardo appeso alla stanchezza, in questa Roma affollata di pioggia e passi? E tu, credi di ritrovare il tuo sol levante nello sberluccichio di una vetrina swaroski? Si confondono i volti, il moto unanime, le intenzioni si infittiscono nella fretta dominante

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ANSIMANTE ISTANTE Difendo con i denti il vuoto trepidare prima del salto L'ansimante istante colmo d'ansia rigonfio di possibilit -o cos sembraTutto ci che irreale, il possibile in potenza, mi rende vivo Il resto stasi, l'attuale nullifica la spinta tesa nello sforzo di raggiungere una meta Abbraccio sbuffi ideali di molteplici presenti trovandomi a mani vuote -sempreMa speranzoso mi consolo: a mani vuote rimane la fede prossima di riempirle 64

POMERIGGIO D'INVERNO Seguitavo a rincorrere tempeste di sole cittadino gelato in cristalli invernali Annaspando per star dietro a vortici di vita immaginaria sospinta solo dalla fantasia sempre accesa

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ETERNO RITORNO Potrei vivere questo istante per sempre? Non sarei timoroso dell'eterno ritorno di ora Se solo il tempo si dimenticasse delle sue insane abitudini, se solo ci restituisse tutto ci che toglie

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VENTITRE ANNI Ventitr anni tutti nuovi tutti nuovi da consumare Dove mi porter questo argine prosciugato, questo letto arido? Ventitr anni tutti nuovi, tutti nuovi da provare Sperimentare brividi forzati perch l'originale mi ha prosciugato da un pezzo Ventitr anni tutti nuovi tutti nuovi da sciupare Perdo il tempo dalla stazione sbagliata Rimpiango gesti e parole seguendo un'altra direzione Ventitr anni tutti nuovi tutti nuovi da invecchiare Per sbiancare i ricordi perch maturi facciano posto a vita nuova e non la lascino sciupare

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SOLCHI Inadatto a resistere le angherie di queste mille facce usate o pronte da usare Tracciati, solchi, non libere diramazioni Non la voglia ma l'ordine mansueto a tenerci per mano carezzevole

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25 APRILE Giorno di memoria flebilmente dispersa in rivoli di piazze vuote Svuotare il passato con giorni di presente retorica il passatempo dei violentatori di sforzi costati sangue e anni spezzati Giovani vite interrotte sul pi bello Domani negati in uno schianto di fuoco nemico Raggrumatevi inacidendo l'olfatto in questi giorni di neutrale amor di patria Facciata dei potenti Maschera di cera seccata Forniamo alibi col nostro agitarci costretti in un angolo cui non siamo abituati

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L'orgoglio soffocato trasuda in grida rauche in slanci tarpati in felicit ad alta pressione Ribolliamo feriti e serbiamo il rancore Il mondo non ci appartiene siamo al confino tra ieri e domani Spazi di memoria, sprazzi di risa Cielo azzurro e sole vivido illuminate la Resistenza caparbia degli ultimi che muoiono non di pallottole ma d'indifferenza

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DESOLATO Desolato, la decisione uccide, la scelta lacera Funambolico equilibrio su questa fune sospesa tra due sguardi in allerta Si incrociano costruendo ponti precari e cedevoli subito annientati dal crollo inesorabile Edifico la mia personale fuga Santifico la tristezza Auguriamoci che il cammino sia tortuoso e che porti da qualche parte Squarci di vite private dietro al percorso Non ho tempo -non ho vogliaAspetto la prossima fermata, questa non mi ha invogliato a scendere e 71

fermarmi e esplorare Questa passata, scusa, sono appassito di un altro po' VIAGGIO Protendo arti innervati gettando le braccia al collo del viaggio Mi faccio trasportare da anestesie di sedili lerci leccando scorci di paesaggio con la coda dell'occhio Aggrappato al brusio frusciante schiocco di clangore metallico Riverberante percezioni del molle intorpidirsi del sole che calando si sottomette alle ombre collose Calata fosca d'inesorabile bisogno di luci, scintille d'umani intenti al neon 72

Elettroni imprigionati, friggete la vostra angusta rabbia Sfrigolio d'ingegno e tecnica Mi accompagnano le immagini capovolte della notte tra scostarsi di pensieri che solo all'oscurit possono chetarsi Regno dell'insalubre desiderio perverso di cambiare volto Sfrutto le ombre per scavare nei lineamenti, per trasfigurare nel mio doppio

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DESIDERIO Fascino discreto impermeabile d'attenzioni ritroso con garbo Non fa che stringere le spire tendere il desiderio in tessiture fitte e intricate Disegni si confondono nelle nostre ragioni perdute lavate dalla pioggia sciolte nel tempo Sei uno squarcio nella notte la frescura di parole dette per crescere e rinascere Nudi nella considerazione che riponiamo in noi Genuina nel tuo fascino che mi abbaglia e mi addolcisce Sei i tuoi occhi e la tua fresca scia tra le strade che ti respirano e ti chiedono di camminarle ancora un po'

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NAUFRAGIO DI UN ANNO Giungere al naufragio di un anno accogliendo la stagione tenue e molle Estate dei frutti Baciando la sera col sudore del giorno Cristallina fatica del protrarsi dei cicli vitali di fecondit plausibili Vociferare indistinto racchiude le volont liberatorie di forza animale Giochi delle parti tu ed io indistinti nel calore scissi nella solitudine di una fine reiterata Incapacit di approdo abbandono all'essere inghiottiti dal non far nulla e aspettare colando a picco

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Si cammina tra macerie ma si sorride dello spettacolo come dei riflessi su vetri rotti UTOPIA Stupido sfaldarsi di conclusioni affrettate Cerchiamo cantori non intellettuali Vogliamo il fascino vibrante della metafora Non la fredda esattezza della dimostrazione Bramiamo narrazione non dialettica Ridateci il mito per vivere i nostri sogni Distoglieteci dal torpore scientifico della neutralit incolore e arrugginita 76

PIOGGIA Pioggia la va i giorni sciogli i colori e sintonizza tutto sul grigio oltre il vetro Chiaro scuro dell'anima bagnata fradicia fin nelle ossa Madida di ricordi ferri di prigione gocce di tormento Scava solchi freddi umidi porta lo sporco a terra Sgocciolio di speranza illudimi nel riflesso delle tue pozzanghere

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BACIAMO CON GLI OCCHI Sublime serata di effluvi alcolici e risate pure L'abbandono ha toccato la genuina volont di essere disincanto e sciabordio di sensi Ha virato secondo i capricci dei venti imbarcandosi in traiettorie supplichevoli di sguardi Baciami con gli occhi!

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DESIDERIO II Suppliche e intenti Rapino la tua attenzione con gesti vistosi come se tu non sapessi che sono qui e ti sto mangiando l'anima a grandi morsi affiatati Scorro nel passare dei secondi con impeto represso in apatie dolci gonfie di desiderio e sonno prossimo Riempi le vene ancora un po' nettare volgare e annebbia la mente perch possa rifuggire il dolore con un ghigno storto

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DISCRETO Stiracchiandomi mi apro allo sbadiglio Sonnacchioso dipano il controllo e allento la cura che rivolgo alla mia discrezione Giaciglio solitario accogli la mia socialit soffocata in questa notte

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NUVOLE Concerto polifonico di forme crescenti conduci le gorgoglianti masse ad un lento mutare rimescola con arie oziose la condensa dei venti modella la formosit del cielo con spinte in levare ROVINA DI PIOGGIA Rovina di pioggia che sgretola le cure infestando di marcescenza pacati attimi di noia Meglio che esca per essere partecipe del calare del cielo Il grigio cade tracciando sbarre lucenti 81

MINIMALISMO Mi affascina il suo saper parlare di niente dilungato maestosamente Come la sorgente pi remota esiste per esistere niente pi Cos il suo auto-riferirsi a s disseta la brama di un vicolo cieco che specchiato si riflette uguale ogni volta aprendosi all'infinito

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IN FIORE Devi rispettare la tua et, piccola, e amarla E' la tua verit, l'unica Cresce e si evolve Non perderti nelle possibilit future, verranno Non saltare le tappe Conducile, guidale, condizionale Ama il tuo essere bambina perch rimpiangerai di non esserlo pi, una volta donna

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UNA FINE Sonno Torpore Ultimi fremiti di consapevolezza anestetizzata da lunghi filari di vita sgargiante Reclino il capo su morbidi sogni Sospendo il giudizio frenandolo con le palpebre Annacquo i desideri immergendoli nel fiume della mia seconda vita onirica Quella che inframezza di vaporose bolle sfumate color pastello il granitico rinsecchirsi dei giorni concreti 84

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