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Religione

oci a
in aritain d i Pietro Palazziìri

- !
p èT,Mquadrar/e-iI tema, c i pare che ruórno, ciré entra nella società. Propugna
• occorra partire dà due -premesse: infatti l a . distinzione _—_ che. crede de-
dai principi di' dottrina, con 1 a n a l i l'Ati-- durre dar genuini p r i n c i p i della filosofìa
tore fissa l e r e l a z i o n i che l a religione i n d i S. Tommaso feà'ILdiiplice.-aspettò
genere c la. religione, rivelata in.partico- metafìsico, della natura umana': aspettò
lare hanno c®n l a società /civile. dalle d i personalità e d i i n dhidualità;
conclusioni. elie= l'Autore, trae netT appli- . Carne persona — n e l senso d e l l a filo-
cazione dei., p r i n c i p i "dottrinali fonda- sofìa tomista —•" l'uomo è i m a sostanza,
mentali a l l a pratica; , ' „ 1
- •. ' coinplèta,- spirituale;'«sui juris.», auto-
n o m a (cioè n o n soggetta direttamente a d
alcuna creatina),- fornita d i un'abBqn-
*•; _ Rapporti tra Religióne e Società dante f i f a dello spiritò:. . N e l l a società
entra -proprio " per l'impulso della p i e - ,
nezza della sua vita spirituale ( « e x
.. ' L a questione viene" posta e risolta i n . anundantia ») ; v i resta q u i n d i còme
due m o d i ; '13 vedere n e l piano e nei ter- qualche cosa' d i indjpendeiìie,. « sui i u -
m i n i p r o p r i della filosofia p o l i t i c a come ris », n o n soggetta a d alcuna creatura;
la-religione i n genere si Jnnesta nelFam- -come u n tutto,; secondo l'adagio della f i -
h i f o del bene comune n e l l a società civile
:
losofia-perenne: Ratio pariis contrària-
e l a sua competenza i n merito; 2) investi- tur personae,
gare i n t e r m i n i più. ampi, desunti dalla
. A l l a persona spetta l'indipendenza e-la
'filosofìa della cultura, le relazioni, ohe
totalità: « L a persóna h a una.dignità as-
esistono t r a l a religione e ,quella che
soluta, perchè è i n relazióne -diretta-con
suole chiamarsi,« cultura temporale ».
l*assoIuto, nel quale solo può trovare i l
Là dottrina dell'Autore intorno alla suo pieno compimento; B u a p a t r i a spiri—
cultura, a l bene comune nella società po- tuale è tutto Tunlverso dei beni, .aventi
litica ed Intorno a tutta l a dottrina p o l i -
4
valore assoluto ». (Cristianesimo e Demo-
tica e sociale rìdeste una certa nota di crazia, Sfilano, 1950 f i * e d . Mew'.T.ork
personalismo. L a persona' u m a n a relati- 1945], p. 83). , .« ' ;
vamente ai suoi L e n i ed a l fine supremo Spetta ancora alla persona l a capacità
e specifico proprio,, n o n è soggetta- alla d i donarsi e d i comunicarsi con altri niel-
: competenza, e quindi all'autorità della l a conoscenza e nell amore.
?

. società politica: i l hene comune della so-, •SiccomèV p o i l'individuo materiale.;—


cietà civile estende i l suo interèsse a que^ poicìiè l a personalità nell'uomo (diversa-
afa beni i n modo tale da essere subordi- mente ciré i n Di© e n e i p u r i spiriti) s i
nato a l l a persóna umana. realizza insième a l l a individualità-della
L'Autore cerca "di fondare, l a ; sua r i - natura — presenta quelle deficienze., l i -
mòn&- personalistica della v i t a sociale i n mitazioni e d imperfezioni* che earatte-
una certa considerazióne metafìsica del- 1 rizzane^ l a individualità materiale, {gàie
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a dire è lina parte, di u n tutto-superiore, Maritain sotto questo aspetto .— e ne


soggetto, indigente, imperfetto), -entra, viene d i ' Conseguenza logica — sottrae r

nella società per indigenza (per trovarvi alla competenza della società civile sem-
iì suo complemento) e v i resta come u n a plicemente i fini supremi della persona .
parte soggetta al tutto sociale. umana. Ecco le s u e . f o r m u l a z i o n i :
. L a nozione d i persona," secondo Fau- "«La persona u m a n a s'impegna per i n -
tore, è analogica e cosi i n concreto, può tero come parte della società politica, m a
realizzarsi i n v a r i m o d i . Nell'uomo si non i n virtù di tutto ciò che è i n l e i per-
verifica proprio n e l modo individualisti- sona e di tutto ciò che l e appartiene. In
co materiale. virtù di altre cose che sono i n lei, essa è
pure intimamente al d i sopra della so-
' .Tutte le cose che esistono, esistono
cietà politica... Io sono parte dello Stato
come i n d i v i d u i . Tuttavia, mentre nei p u r i
i n ragione d i certe relazioni con l a vita
spiriti l'individualità deriva dalla forma
comune, che interessano tutto i l mio ès-.
specifica, loro propria, g l i enti materiali
sere; m a i n ragione d i altre relaziona..
invece l'hanno i n ragione della materia,
V i sono i n m e beni e valori, che non sono
legata alla quantità, come insegna l a filo-
dello Stato, ne per lo Stato e che sono a l
sofìa tomista. Questo si verifica anche
di f u o r i dello Stato... ».
nell'uomo, che è composto d i materia.
« ... L'uomo è oltre l a .comunità p o l i -
Perciò, come individuo, secondo l a v i - tica secondo le cose che sono i n l u i e di
sione che ne h a Maritain, l'uomo offre u n l u i ; provenendo dall'essere la. persona- •
aspetto d'imperfezione, d'indigenza e d i lità come preordinata all'assoluto, dipen-
soggezione. (La personne et le bìen com- de, quanto alla sua. essenza stessa, da più
mnn, p. 36). . - - .- .," _ in- alto che -non l a comunità politica, e
L a distinzione esposta presenta un'ap- concerne propriamente" i l complemento
plicazione molto interessante, per deter-. sopratemporale della persona i n quanto,
minare i rapporti t r a l'uomo e l a società; persona». (Op. e, p. 88-89).
per risolvere proprio quella autonomia, Come è noto,.la religione ed U s u o fine
che-costituisce i l problema sociale per ed i beni che appartengono a quell'am-
eccellenza: fin dove, l'uomo deve essere bito d i beni e d i fini, sono indipendenti
soggetto alla società e fin dove l a società dalla subordinazione verso l a società
resta subordinata al singolo. - • . :
politica,- •" ., '
L'uomo, prosegue Maritain', che entra Ciò vale di ogni religione come tale.
tutto nel "fondare l a società, còme per- In base a queste premesse i l M a r i t a i n
sona, m a i n quanto individuo materiale così delinea i l rapporto della religione
per motivo d i indigenza, i n parte, è sog- rispetto alla società civile ed ai fini della -
getto alla società, ed i n parte invece ~ri- medesima: riguardo alla religione come
mane indipendente dalla società. Secon- tale, l'uomo n o n è subordinato alla so-
do .certi suoi beni dipende totalmente cietà p o l i t i c a ; i l fine e i l valore della re-
dalla società ed egli stesso deve soggia- ligione-superano.di gran lunga l a compe-
cere all'autorità e competenza della so- tenza del hene comune . della Società
cietà stessa; riguardo invece ad altri beni civile. • . . ."„'
sorpassa l a società. E ' - soggettò alla so- A quali conseguenze conduca imme-
cietà i n quanto individuo ed i n relazione diatamente questo principio, apparirà
a tutti i beni, che spettano" alla'sua i n d i - tra breve.
vidualità; supera l a "società,- e non è ad
essa soggetto, i n quanto persona e n e i ^ . Religione e cultura temporale
riguardi di tutte quelle cose che appar-
tengono alla sua personalità. •
In altro senso l a stessa questione del
Questa duplice posizione dell'uomo, rapporto fondamentale fra religione, e
nei riguardi della società, si verifica i n società civile è svolto dall'Autore — i n
pieno nelle relazioni con l a società p o l i - termini a l u i abbastanza f a m i l i a r i é ve-
tica i n particolare. N e l l a luce della d L ramente originali -—• nome relazione v i -
sanzione su esposta si deve determinare gente fra due o r d i n i distinti: d e l l a reli-
quando lo stato tiene soggetto l'uomo a gione e della cultura temporale.
sè e quando lo stesso uomo'sorpassa l a • L a cultura per M a r i t a i n è quella .parte
società politica. .- • . dell'attività ' dell'uomo, che appartiene
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• alla sua vita terrena e temporale ; è quel- (Cfr. L'uomo e Io Stato, p. 183; Umane-
1
l'attività essenzialmente ordinata alla simo integrale, p. 83). '
realizzazione dei fini e dei beni tempo- h) Che p o i l a religione, per natura
r a l i dell'umanità: dei.fini m a t e r i a l i (co- sua, sìa più nobile ed eccellente della
me è i l progresso tecnico ed economico) , cultura, è cosa evidente. L a cultura è
e dei fini spirituali (come sono le attività quindi subordinata alla religione, come
f speculative e i e virtù). Come tale, l a cul- i l fine intermedio al fine ultimo. Se que-
! tura è opera umana, d i ordine naturale, sta subordinazione h a veramente luogo,
; immanente nelle capacità- umane. L a l a cultura viene intrinsecamente elevata
] parte della cultura temporale, che. si r i - ed acquista l a sua più piena perfezione,
; ferisce all'ambito dell'attività umana so- pur rimanendo nel suo ordine e distinta
! ciale, è l a stessa società civile. Là cultura dalla religione. (Cfr. Umanesimo integra-
| è inoltre opera temporale e terrena, l a le, p. .83)." / ' > .
j vita civile stessa è considerata come per- .Ciò h a come conseguenza l a superio-
j finente alla cultura. -. rità della società religiosa (la Chiesa) r i -
! " L a religione è invece quell'attività e spetto alla società civile, e l a soggezione -
] quella sfera d i fini e d i valori, che costi- di quest'ultima alla religione ed alla re-
] tuiscono l a destinazione, dell'uomo so- ligione r i v e l a t a i n particolare. « I l Regnò
| p r a m i a turale, eterno, ultraterreno, Que- •di D i o è essenzialmente spirituale... M a
| sto "vale anche per l a religione naturale. proprio perchè è spirituale, i l Regno di
\. ' Inoltre l a religione rivelata, come si sa, . Dio è di natura migliore e più alta che i ,
| " importa l'elevazione soprannaturale del- regni e le repubbliche della terra. A l l o n -
I l'uomo e l a sua destinazione al fine, che. taniamo dalla parola " superiorità " ogni
s u p e r a l a stessa natura. (Umanesimo in- attributo accidentale d i dominio e dì
tegrale, p. 82). * s
1 egemonia; "intendiamo questa parola n e l
Come si possono delimitare le rela- suo significato p u r o ; v u o l dire u n posto -
zioni t r a ' u n ordine e l'altro, cioè t r a l'or- più alto nella scala dei valori, u n a d i -
dine- temporale della cultura e l'ordine gnità più alta. I l secondo principio gene-
rale da porsi... è l a superiorità• d e l l a . -
ultraterreno della religione?
Chiesa, cioè dello spirituale s u l corpo po-
Si possono ridurre a tre r a p p o r t i : re-
litico o sullo Stato ». (Cfr. L'uomo e lo
lazione d i distinzione tra cultura e r e l i - Stato, p. 184).
gione, d i subordinazione della cultura
a l l a religione e di coesistenza d i -am- c) L a distinzione posta f r a religione
bedue. e cultura non significa separazione com-
- a) E ' proprio dell'essenza d i ogni re- pleta di ambedue nell'attività umana
ligione che sorpassi l'ambito della cultu- concreta.
r a "temporale, come ordine distinto d i fini E ' di essenza- della religione' che pene-
e d i valori. Così anche l a religione p u r a - tri, vivifichi e, ordinando l'uomo a l suo
mente, naturale s i distingue, per l'oggetto, fine ultimo, lo elevi intrinsecamente. •
dalla cultura. Questa distinzione, i n base Per questo g l i stessi scopi, p r o p r i della
ad u n nuovo titolo ed i n senso pieno è cultura, s i raggiungono più efficacemente
rivendicata dalla religióne rivelata, che e più perfettamente. Perciò l'unità si
conserva, anche i n concreto, nella vita
si presenta come soprannaturale.
umana.
L'autore insiste nella distinzione di
Riguardo alla religione rivelata p o i
questo doppio ordine d i attività umana.
tutto ciò è particolarmente vero. Ne con-
L a religione non diventa m a i « p a r t e » segue, i n pratica, i l principio d i collabo-
della cultura temporale. Se.ciò avvenisse, razione necessaria f r a Chiesa, come'so-,
l a religione diventerebbe priva, della sua cietà religiosa, e Stato, come società
stessa n a t u r a . - : - . civile. %
. ' . •••• ";
r

L a religione di Cristo è universale; ap- Ora, come l a religione naturale, e ] l a


punto perciò rivendica l a sua distinzione reHgione rivelata, i n concreto potranno
dalla cultura temporale. coesistere con l a cultura temporale, nel
Per sua stessa natura, n o n cade dun- piano della vita civile dell'uomo, conser-
que nell'ambito della competenza della vando l a distinzione : d i ambedue g l i or-
società c i v i l e , ' i l c u i n o m p i t o si" svolge s o l - dini e l a necessaria subordinazione della
tanto nel campo della cultura temporale., cultura alla religione? _ :" . • , .
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L a realtà, dice l'Autore, òhe ..deve i n - N e l l a prospettiva dell'autore, i l nostro


formare i p r i n c i p i della dottrina, è m u l - problema v a risolto non solo teoretica-
- riforme e quanto m a i diversa. L e norme mente, cioè nel piano della dottrina
astratte, che determinano le -relazioni f r a astratta, m a anche n e l l a p r o p r i a dimen-
religione e cultura, debbono adattarsi a sione storica. N o n solo infatti i rapporti
tipi ed a.forme storiche d i cultura, assai fra religione, società e cultura civile van-
- differenti. no fìssati nell'accezione sostanziale dei
• L a società civile infatti, nel decorso termini, m a si deve vedere ancora se ciò
dei tempi, subisce ' varie mutazioni allo" che è stabilito dottrinalmente, nel vigente
esterno e all'interno.della sua ispirazione tipo d i cultura e d i vita civile può e deve
ideale. Quindi, conclude l'Autore, l ' a p p l i - essere realizzato.
cazione dei p r i n c i p i dottrinali. non può I l problema - dell'Autore è pertanto
essere univoca, cioè, secondo. Io. stesso quello dell'ideale storico concreto della
esemplare concreto, secondo l'unica for- cristianità, cioè della f o r m a concreta d i
ma esteriore; nè tuttavia-del tutto; equi- vita'civile, alla quale dà origine l a coe-
voca, come-se .gli stessi p r i n c i p i fossero, sistenza della religione rivelata i n q u a l -
mutevoli, m a analogica, cioè.in m o d i ed che determinato tipo di cultura tempo-
i n forme esterne, diverse,, secondo quanto rale. L a cristianità stessa è una certa for-
richiede l a realtà oggettiva. Tutte queste, m a d i cultura, ispirata dal Cristianesimo,
forme però, realizzano i p r i n c i p i i m m u - l a quale può essere- molteplice, sebbene
tàbili secondo l'indice della -proporzione". l a religione rivelata-sia una sola.
L a nozione tomistica' dell'analogia, a n - L'ideale storico concreto è i l tipo e. là
che nell'ambito dell'azione,. h a così una. f o r m a esteriore concreta, a realizzare l a
grandissima i m p o r t a n z a . - ' . quale" tende, e deve tendere un qualche
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periodo storico. (L'uomo e lo Stato, p a - ligione, sehbene si tratti di un fìne sola-


gina 188). • mente intermedio e subalterno riguardo
L a cultura e l a vita civile del nostro allo spirituale.
tempo è cambiata, specialmente in- rela- L o Stato è ormai oggi un agente prin-
zione ad altri tempi. D i conseguenza ecco cipale (nel senso scolastico), per quanto
i l problema .del tipo e della forma este- funzioni solamente come agente inter-
riore della nuova cristianità, da realiz- medio. Rivendicando così l a p r o p r i a au-
zarsi nel nostro tempo. Ecco i l problema - tonomia, lo Stato diviene essenzialmente-
del modo con cui oggi i l Cristianesimo laìco e profano. (Op. e, p. 141-142).
deve esistere nella vita temporale e l a d) L a terza nota dello Stato al gior-
Chiesa nella società. no d'oggi è l'ispirazione di tutta l a vita
civile odierna diretta a salvaguardare la
libertà delle singole persone. Tale libertà
L'odierna vita civile
è l'espressione concreta d i tutti i valóri
della persona e condizione principale
Per risolvere i l problema occorre per- per raggiungere l a vera perfezione spiri-
ciò. definire, oltre i p r i n c i p i dottrinali, tuale. (Op. e, p. 142-144).
anche l a natura ed i caratteri p r o p r i del-
l a vita civile nell'odierna età storica e e) Quarta nota è l'affermazione d i
determinare come quest'ultima sia infor- uguaglianza essenziale d i tutti coloro che.
mata dalla religione rivelata.
:
costituiscono l a società civile, l a quale è
concepita come comunità di collabora-
a) Ciò che soprattutto, e più prof on- tori n e l l a medesima impresa. D a q u i de-
damente, denota l a "vita sociale odierna r i v a l a concezione democratica dell'au-
è i l suo carattere profano e laico. Infatti torità: quelli che hanno i l potere sono,
i l fine, che essa sì propone d i ottenere, soci della comunità, designati per volon-
non è ormai"più qualche cosa d i sacro. tà d e i soci a tenerne l'autorità reale ed
Questo poteva essere i l fine della cultura
cristiana nel medioevo, quando si pro- - effettiva. (Umanesimo integrale,-xp .-.152).
1

spettava i l sacro impero, cioè una. comu- f) L ' u l t i m a nòta infine riguarda i l
nità religiosa ed insieme temporale, da . carattere delle relazioni inter-individualT
fondarsi sulla terra, nella quale l a po- di coloro che nella società lavorano per
testà temporale dovesse servire da istru- un'opera comune. Questa opera comune,
•mento a i fini anche religiosi. Oggi invece come si è già detto, è di natura profana:
si va i n cerca di qualche altro fine, i m - realizzazione cioè della libertà e della
manente nella cultura e nella vita tem- dignità della persona umana.
porale: pieno conseguimento della l i - Quindi anche i l vincolo; con cui le sin-
bertà e della dignità umana e realizza- gole membra si uniscono sul piano del-
zione dei v a l o r i temporali dell'uomo;
l'attività politica e .civile, è qualche cosa
.valori questi tuttavia che sono v e r i v a -
di profano-; consiste nel proposito d i
lori, e che anche l a religione rivelata
riconosce e conserva. , edificare i l regime temporale, i n cui la
persona u m a n a possa raggiungere l a pie-
b) Come p r i m a particolare nota del- nezza della p r o p r i a vita. N o n è più qual-
la società civile odièrna l'Autore segnala che cosa d i sacro, come potrebbe essere
l a sua struttura pluralistica. L a società i l desiderio di edificare i l Regno dì D i o
civile oggi si forma, infatti, come, unità sulla terra. (Op. e, p. 161-162).
organica, dalla pluralità delle società su-
balterne, che godono d i u n a certa auto- . Tutte queste caratteristiche che siamo
nomia. ' - venuti illustrando, sono insieme v a l o r i
-L'unità, della società p o l i t i c a odierna autentici, . conquistati dall'umanità nel
tende al minimo piuttosto che a l massi- corso dei secoli. L a nuova cristianità per-
m o ; i n questo modo l a società può me- tanto deve conservarli ed assimilarli.
glio favorire l a libertà personale. (Uma- Dall'affermazione del principio della
nesimo integrale, p. 132-135). indipendenza della persona dalla società
c) A l t r a nota particolare s i h a nel politica riguardo a i heni a l e i , propri,
fatto che l a società civile odierna fìssa i l l'Autore ne deriva immediatamente e pe-
proprio fine temporale come autonomo rentoriamente l'assoluta libertà confes-
relativamente al fìne spirituale della re- sionale nella società civile. - =
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Questa libertà importa anzitutto l'in- Direttamente agisce, secondo - i l fine


dipendenza dei singoli credenti dallo pròprio della Chiesa, se agisce intorno
Stato, per quanto riguarda l a loro pro- alle cose della Chiesa non i n quanto,an-
fessione religiosa; i m p l i c a inoltre liber- che esse appartengono a l bene comune,
tà, per le associazioni religiose esistenti m a semplicemente .perchè sono cose del-
nello Stato, Esige tutto ciò l a stessa n a - ' l a Chiesa. • • •; :
tura del fine, a cui sono ordinate le asso- Che lo Stato non sia soggetto per titolo
ciazioni medesime; fine' che. appartiene diretto alla Chiesa, come u n semplice
come tale alla vita "della persona, e non mezzo, lo esige l a distinzione stessa tra
cade sotto l a competenza dello Stato. - : spirituale e temporale, cioè f r a le due
società; " » < - -
M a r i t a i n intende p o i dimostrare che ne
Libertà per altre confessioni l a debita subordinazione dei fini e deh
l'ordine temporale ' a l fine spirituale, ne
. Per questi motivi l a Chiesa di Cristo l a indispensabile collaborazione t r a Stato
deve godere della perfetta libertà ed i n - e" Chiesa", richiedono u n certo determi-
dipendenza dallo Stato, come società nato modo d i aiuto scambievole. ,
semplicemente religiosa. Ciò lo esige l a Ecco alcune specificazioni di principio.
retta visione del bene comune temporale
e della competenza dello Stato verso le La tolleranza civile
singole persone.
Anche per altro titolo, ancor più i m - . L a religione rivelata può ottenere nella
portante, l a Chièsa rivendica per sè que- società civile odierna un posto" a lèi pro-
sta libertà: l a sua stessa.natura e-costi- prio, anche, se l'unità religiosa non è san-
tuzione. L a Chiesa infatti esiste còme cita dallo Stato. M a q u a n d o esistono più
società perfetta, con proprio fine, con confessioni religiose, più ò meno lontane
propria, autorità, auto-sufficienza ed i n - dalla vera religione; lo Stato cristiano
dipendenza e con i -diritti i n v i o l a b i l i , può e deve concedere anche ad esse l a
commessigli d a l suo Fondatore. esistènza ed ì diritti loro" p r o p r i (tolle-
Questi però sono m o t i v i teologici, che ranza civile). " . -. •
indicano l a posizione fondamentale della Tutto ciò viene richiesto dalla strut-
Chiesa e dello Stato, solo,pei: coloro che '- tura pluralistica dello Stato moderno.
credono, (L'uomo e lo Stato, p. 180-181). .; Perciò lo Stato (che è piuttosto formato
L a principale ragione, per c u i rivendi- '. da società, che godono diritti positivi,
chiamo libertà alla Chiesa, vale anche anziché da singoli'individui) può e deve
-per "le altre religioni o confessioni. Anche concedere là tolleranza civile senza-che
esse rivendicano l a " p r o p r i a autonomia per questo siano Iesi i diritti della verità
verso lo Stato per l'essenziale superiorità e dell'unica religione." • 'V '. '
della'persona e della propria vita, nei Questo atteggi aniento non è giustificato
riguardi della società civile (tolleranza dal fatto che l a verità e-1?errore- debbano
civile). •" ' ottenere uguali- diritti, come insegna i l
liberalismo teologico; n i a per nrotivi. di
hene comune, cioè per evitare m a l i mag-
Laicità ed autonomia dello Stato giori, -che sorgerebbero dall'intolleranza
' (anzitutto l'indurimento della coscienza)
Nelle presenti condizioni della vita so- e per l a piena attuazione del bene spiri-
ciale, ìa religione rivelata e là Chiesa i n tuale dì tutti i cittadini, bene che, quan-
particolare n o n richiedono allo Stato tunque sia soltanto relativo,"è però, . r i -
mezzi a se p r o p r i a l d i f u o r i dell'ambito guardo alla situazione concreta dei citta-
pròprio dello Stato... , ' -" . dini, massimo n e l suo; ordine. • -
Mezzi propri dèlio Sfato sono le azioni . L o Stato cristiano,, insieme con l a tol-
esterne e materiali, sulle quali lo Stato leranza, orienta l e "sue leggi e là sua strut-
può esercitare -la .sua • giurisdizione i h tura temporale al senso cristiano, e può
vista del bene comune. L o Stato v a fuori quindi chiamarsi « cristiano ». , .
dall'ambito del suo fine specifico, se cura L a medesima tolleranza è richièsta,
beni, che per sè non appartengono a l oltre che. dal principio del pluralismo;'
bene comune. 3
\ ... ~ ••• ',, ; .
; ; anche dalla natura-profana del vincolo
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che unisce i cittadini nella società civile c) Quanto alla, collaborazione, della
odierna. E ciò avviene perchè per i l per- società civile ai fini della religione rive-
fezionaménto della società civile non s i lata non si richiede u n a posizione giuri-
esigè l'unità religiosa e dottrinale ed i l dica di privilegio a favore della-Chiesa
pieno possesso della verità da patte d i e dei suoi membri sopra gli a l t r i L o
tutti. ' . ;
Stato cioè, perchè possa chiamarsi vera-
•-• I l fine.comune sì deve conseguire con mente cristiano, non è obbligato a riven-
qualche cosa d i pratico e n o n d i dottri- dicare, n e l suo statuto, dei vantaggi tem-
nale; si esige là collaborazione, n o n l a -porali particolari alla Chiesa, negandoli
unità dottrinale. Questo fìne è inoltre agli altri. , , •• - ',. .-"
profano; l a sua attuazione n o n richiede, Questo n o n è, considerate le condizioni
perciò, la. professione della intera verità " attuali,, u n modo adatto d i aiutare là
cristiana. (Umanesimo integrale, p. 163). Chiesa. E ' escluso dallo stesso p r i n c i p i o ,
della tolleranza civile; è inoltre contra-
rio àncora alle esigenze della uguaglian-
' Laicità dello Stato z a civile d i tutti. Sarebbe infine contro i l
fine comune dello Stato,-il quale,"in que-
. N e l l a edificazione della società civile, sta maniera, non renderebbe a tutti-' ciò
anche i n o n cristiani possono, avere u n a che deve. (Cristianesimo e democrazia,
piena parte. . P . 96% : - • -" -
• L a società civile, i n secondo luogo, può
essere cristiana, anche se conserva l a La sottrazione,, del braccio secolare
propria laicità. Lo. Stato modèrno è laico,
perchè persegue u n fìne essenzialmente
profano è laico (nel senso spiegato) ed Finalmente l a società civile, -perchè
inoltre:rivendica per sè, i n m o d o p a r t i - rènda alla Chiesa i l dovuto aiuto e possa
colare, l a propria autonomia, secondo l a chiamarsi cristiana, n o n è tenuta a.farlo
caratteristica della vita civile odierna. agendo a m o dò d i bràccio secolare, estir-
• Questa laicità dello Stato si estende, pando eioè commezzi coercitivi ed esterni
per-Maritain a tre conseguenze pratiche, l'errore i n m a t e r i a religiosa e. difendendo
che vertono sulla qualificazione esterna con g l i stessi metodi la-liberta cristiana.
dello Stato come « cristiano », sulla ester- A simile concezione si oppone l a chia-
na professione di fede e sulla posizione r a distinzione f r a spirituale e temporale,
•giuridicamente privilegiata della .Chiesa l a limitazione dello Stato all'ordine tem-
n e i confi'ònti dello Stato. . porale, l a piena autonomia della società
• -.' ù) L a denominazione esterna dello civile n e l proprio ambito e l a aspirazìone_
Stato come « cristiano » è'del tutto priva della v i t a civile a costituirsi-, a difesa .e
di significato, perchè l a società civile oggi ad aiuto della libertà spirituale delle
è essenzialmente laica. L o Stato,, che dà persone, ciò che caratterizza l a società
pieno campo" alla religione rivelata, n e i politica odierna-
modo che f r a poco diremo, può più con- I diritti della verità si. debbono-difen-
venientemente denominarsi Stato laico dere piuttosto con mezzi spirituali, cioè
costituito alla m a n i e r a cristiana oppure con l a persuasione e l a - illuminazione
società civile laica, vitalmente cristiana. delle menti. .-. *" "
(Umanesimo integrale, p. .142).' * - '
b) L a -professione esterna d i cristia- L o Stato cristiano
nesimo cioè i l culto i n senso largo, a l
v

quale l a società politica, come tale, è te- ,, a) L a religione rivelata deve entrare
nuta, n o n s i deve svolgere i n ' m o d o così nella società civile, piuttosto -che. come
esclusivo da allontanare tutte le altre una forza che impone -allo Stato .nel
società confessionali dalle manifestazioni piano "della sua - costituzione temporale
del' proprio culto» (L'uomo e lo Stato, forine-determinate, còme l'agente--spiri-
p:.-208)..-. V** "v •
v
tuale più sublime, che dall'esterno ispira
Xn. - realtà". può-' -accadere 'che' tale culto
-
e dirige t u t t a ' l a v i t a civile secondo i l
'sia" esclusivamente, cristi ano. M a colui che proprio ordine.. = -'
:

prof essa altre finalità n o n può essere-pri- L'influsso, pertanto, della religione è
vato del proprio diritto. "-.;" - - • piuttosto inorale ed intrinseco che mate-
S T U D I / 21
l

riale ed estrinseco. L a religione rivelata essa s i presenta: cioè cqme società per-;
più che u n a fórma esterna dello Stato fetta, dotata del suo fine specifico e dei!
cristiano, è l a sua anima, ehe vitalmente suoi diritti, avente l a sua p r o p r i a costi-j
penetra e regge tutto l'ambito della vita tuzione sociale visibile. I n . a l t r i termini]
temporale. si richiede che lo Stato' conceda piena
• Così si verifica che l a religione vera- libertà alla Chiesa di conseguire^ i l suoi
mente subordina positivamente l a società - scopo con i mezzi necessari. (L'uomo e lo\
civile ed i l suo fine temporale, al fìne . -Stato, p. 213-214).- • .
ultimo dell'uomo; nello stesso tempo L o Stato per questo motivo, deve rico-j
conserva l a sua distinzione dal tempo- noscere nella sua legislazione ciò che/lai
rale e l a p r o p r i a superiorità. (L'uomo e Chiesa rivendica nel piano-sociale visi-j
lo Stato, p.-195, 198). - *; bile. In questo caso non si tratta di pri-j
In pratica l'influsso vitale della r e l i - vilegi materiali della Chiesa sopra gli;
gione rivelata nella v i t a temporale d i - altri, m a soltanto d i adattamento della!
pende dall'azione dei m e m b r i della legislazione all'Istituto giuridico proprioi
Chiesa, i n quanto questi, operando'nel- - della "Chiesa. * " ' i
l'ambito - della v i t a civile, sono ispirati In secondò luogo è logico che lo Statoj
dai p r i n c i p i della religione e conducano intervenga anche nelle cose delia Gliiesa,!
gli estrànei a meglio conoscerli. (Op. e, i n quanto queste cadono i n alcuni casi!
p. 201). nella sfera del bene comune temporale.!
Anzitutto i fini che lo Stato, n e l l a sua • In,.terzo luogo è pure logico che dò!
azione temporale, persegue concreta- Stato sia aperto ai benefici chèla Chiesaj
mente, sono moralmente retti : anzi l a
r
v u o l conferirgli nel conseguimento ' del!
religione rivelata- spesso dimostra che proprio fine spirituale. :
/"'!
quei v a l o r i e quei fini sono superiori, a g l i Quando perciò l a Chiesa, nel suo pianoj
altri. , - • . di attività temporale fonda attività edj
Inoltre le leggi della società civile, seb- • òpere, lo Stato è tenuto" a favorirle. A n - !

"bene a volte tollerino altre professioni che ai suoi ministri deve rendere più fa-
religiose, che. sono, lungi, dalla verità di cile i l loro compito. Per questo motivo l o
Cristo, tuttavia intrinsecamente tendono Stato deve positivamente aiutare le atti-
al bene ed alla "morale perfezione dei vità sociali, benefiche, culturali ed edu-
cittadini. (L'uomo e lo Staio, p. 205-206), cative della Chiesa. Ciò basta perchè l a
Infine l a religione rivelata coltiva lé verità/che l a Chiesa esclusivamente de-
virtù sociali sia n e i governanti. che n e l tiene, ottenga u n a posizione privilegiata
popolo.. Così l a società civile ottiene i l sopra l'errore. • '-" ._,*
massimo aiuto dalla religione ed anche Ecco dunque i n che cosa consiste « l o
nel suo aspetto esterno si fa. cristiana. Stato laico costituito Cristianamente»,
(Umanesimo integrale, p. 136). quale si propone come ideale della nuo-
b) L a collaborazione dello Stato ai va cultura temporale cristiana.
fini della Chiesa deve essere indiretta. L a religione rivelata n o n può ottenere
Ciò si verifica, quando lo' Stato, agendo ormai più negli Stati odierni u n a posi-
nell'ambito deLbene comune temporale zione • giuridica esclusiva, essendo; am-
crea i l massimo delle condizioni favore- . messe giuridicamente anche altre confes-
voli, nella quali l a Chiesa possa raggiun- sioni religiose. Nè l o , Stato è tenuto a
gere i suoi scopi. Queste condizioni ven- servire immediatamente l a religione;
gono poste quando l o Stato tende alla ùnicamente vera, con i p r o p r i mezzi: nè
perfetta ed. integra attuazione del bene l a Chiesa può rivendicare qualche reale
comune temporale, e nello stesso piano potere sopra lo Stato od u n a posizione
del benessere temporale coadiuva le at- esterna di privilegio. L a religione rive-
tività della Chiesa. (L'uomo e lo Stato, lata deve essere invece l'anima di detta
p, 211-212; Umanesimo integrale, p. 144). società civile e della cultura temporale,
E ' dunque l a stess& attuazione del bene vivificandola vigorosamente "dall'esterno :
comune che esige che lo Stato collabori mentre lo Stato deve positivamente.aiu-
con l a - Chiesa. I n pratica: ciò importa tare "la Chiesa, perchè lo esige lo. stesso
molteplici condizioni. benessere temporale. Ciò tuttavia deve
P r i m a d i tutto che l o Stato riconosca avvenire agendo unicamente éntro l'am-
la Chiesa come istituto sociale, quale bito del proprio fine temporale.
22 / STUDI

•- >E' indubbio che là posizione d e l l A u - 5


diretto nelle cose temporali; e l a teoria
tore i n molte cose differisce dalla dottri- del liberalismo, secondo l a quale lo Sta-
na'cattolica tradizionale, Nè M a r i t a i n lo to ignora l a Chiesa come società _ che
nasconde, per quanto "cerchi d i giustifi- goda d i u n proprio diritto; difende la
care l a propria'posizione. libertà d i coscienza dei sìngoli-cittadini,
ma- non riconosce loro nessun diritto, i n
quanto corpo religioso. L a conseguenza
Maritain rispetto alla dottrina logica e giuridica di questa u l t i m a dot-
- .' cattolica tradizionale trina è i l sistema di separazione o di op-
pressione i n pratica della Chiesa da par-
Lo Stato moderno, egli osserva, è d i - te dello Stato. - - — - '\
versissimo dallo Stato con, i l quale la. I cattolici "sostengono comunemente
Chiesa aveva a che fare fino a Leone XII. i l potere reale, sebbene indiretto della
Asserendo l'unione f r a Chiesa e Stato, Chiesa sullo Stato, derivante dalla' su-
egli h a i n vista u n tipo, determinato dì bordinazione del fine temporale dello
Stato, poiché parla di principi, re, mo- Stato verso i l fìne spirituale della Chiesa.
narchi, e n o n lo Stato moderno. L a sua Questo potere, parlando/ genericamen-
tesi i m p l i c a n o n soltanto prìncipi i m m u - te^ importa due cose: in. senso negativo
tabili, ma- anche una concreta applica- che l a cura del fìne spirituale e l a mis-
zione storica."Egli condanna l a .separa- sione della Chiesa- non. venga impedita
zione completa, proclamata dalle repub-
a motivo d i u n qualche danno tempo-
bliche giacobino-liberali. M a v i può es-
rale che possa derivarne; i n senso posi-
sere u n altro tipo di separazione, u n re-
tivo che. • l a società civile sia tenuta a
gime di armonia, n e l quale i princìpi r i -
servire nelle cose necessarie alla" Chiesa
mangono intatti. • . •
e perciò l e so in ministri i beni temporali,
-Quello che interessa la. Chiesa è. che ed i mezzi del proprio .ordine. ;
goda della libertà di predicare e di agire L'esercizio concreto di.tale potestà" si
e che, di conseguenza, possa raggiungere può. considerare sotto due aspetti:" nel
gli n o m i n i d i ogni nazione; che i suoi piano cioè temporale e morale, ed in
membri vivano sempre più una vita real- quello d i vero potere reale e giuridico.
mente' cristiana, influendo così sugli or-
gani governativi - e prendano parte .al- a) N e l primo, aspetto l a religione r i -
l ' azione p o l i t i c a ; , che l a legge morale sia velata esercita u n influsso spirituale,
osservata nelle- nazioni e le direttive, come elemento ispiratore, sullo Stato:
emanate dalla..Chiesa, siano accolte dai vale a dire i fini dell'attività dello Stato
v a r i organi dello Stato; che n e i paesi d i sono moralmente ordinati e diretti ai.
tradizione cattolica, sebbene moderniz- beni superiori dell'uomo; e l a l o r o " a t -
zati, sia tenuto conto della maggioranza tuazione diventa moralmente ed assolu-
(talvòlta appéna nominale) dei cattolici tamente giustificata. _ "«* -, ->•,-'
e che certi favori tradizionali, implicita- b) Nel-secondo aspetto l a Chiesa, co-
mente ratificati dalla popolazione, con- me società, influisce sullo Stato con.vera
tinuino ad essere concessi come mezzi giurisdizione temporale, sebbene i n d i -
che facilitano l a missione della Chiesa. retta. r
'
Comunque le differenze che- esistono Infatti l a Chiesa per questo titolo, r i -
tra l a teoria di M a r i t a i n e l a dottrina/tra- vendica a sè una .posizione" giuridica-
dizionale non si possono nascondere, nè esclusiva nello Stato (e non si può am-
minimizzare. - * mettere alcuna tolleranza civile come
richiesta dalla-natura delle cose); recla-
Differenze m a Fuso immediato del potere tempo-
nella soluzione del problema rale dello Stato nei p r o p r i fini specifici,
cioè l'aiuto del braccio secolare i n a l -
In materia di relazioni t r a Stato e cuni casi; esercita i l suo influsso sul go-
Chiesa l a dottrina cattolica si colloca f r a verno dello Stato i n qualche caso, depo-
due estremi: t r a la teoria ierdcratica d i nendo p r i n c i p i ed abrogando leggi civili.
quelli che, innalzando più del giusto i A p p a r e subito quello, i n c u i i l nostro
diritti della Chiesa, -attribuirono ad essa Autore conviene con questa tesi tradizio-
i diritti politici, concedendole i l potere nale e quello, i n c u i sé ne discostà.- / ..' *
S T U D I I 23

E v i t a certamente tutte le due soluzioni illustrare questa esenzione con ragioni


estreme, sia i l liberalismo che l a iero- metafìsiche.- «
crazia. - L'autorità dello Stato è troppo coar-
A l l a Chiesa attribuisce certissima- tata dal suo personalismo: anche l'am-
mente un qualche potere, sulla società bito d e l bene comune della società civile
eivile. Tuttavia questo potere lo restrin- è troppo ristretto al solo benèssere tem-
ge, all'ambito di p u r a potestà spirituale porale. I l personalismo dell'Autore da
e morale, a modo d i ispirazione ideale, molti cattolici è respinto, insieme con le
da esercitarsi dall'interno. M a non- am- relative conseguenze, (Per u n a confuta-
mette nessuna vera giurisdizione della zione del personalismo mariteniano, cfr.
Chiesa sopra lo Stato e niente d i tutto L . L A C H A N C E , Vhumanisme politique, dei.
quello, che una simile giurisdizione com- 5. Thomas, Paris 1938 [2 voli])..- -
porta. A questo s i riduce tutto quello che Sotto questo aspetto l a dottrina del
l'Autore dice circa l a tolleranza civile e nostro Autore pecca d i eccessivo i n d i -
circa l'autonomia dello Stato. v i du alism o. - ~~-*-"" ~
===
" V
Con-questo però l'Autore n o n rinnega
. - Distinzione
ogni aiuto positivo, che, nella sfera tem- (

porale l a Chiesa possa rivendicare dallo delle cose temporali dalle spirituali
Stato; anzi riafferma-la necessità d i u h
aiutò-reciproco. Il fìne della società civile.è distinto dal
fine proprio della Chiesa; ciò è fonda-
' Però, secondò l'Autore, lo Stato n o n è.
mentale per tutta l a dottrina- cattolica;
m a i obbligato a prestare tutto l'aiuto r i -
M a l'Autore anche qui i n qualche modo
chiesto fuori dei l i m i t i del proprio be-
esagera l a disfinzione.
nessere temporale, e n o n ' è tenuto ad 1
Concepisce infatti quei due ordini c o -
agire immediatamente i n conformità ai
me perfettamente paralleli, i n modo, tale
fini della Chiesa i n virtù dì u n a soggè J

che n o n v i sia alcun obbligo per l'ordine


zione della p r o p r i a potestà a quella su-
inferiore, i n base alla stessa natura delle
periore della Chiesa.
Cose, di servire all'ordine immediata-
L a differènza di soluzione ha, come mente superiore, come tale.
siamo venuti esponendo, profonde r a -
Questa teoria, i n pratica, importa che
dici nella diversa interpretazione-dei
l a società civile n o n sia d i per sè obbli-
principi, dai quali -deriva l a soluzione.
gata a prestare ì p r o p r i mezzi alla reli-
Qualche cosa "di nuovo insinua l'Auto- gione rivelata e ad aiutare l a Chiesa, se
re, rispetto alla dottrina tradizionale ciò n o n interessa i l bene temporale.stes-
cattolica, quando annunzia i l principio so. M a i n questo senso il"principio di d i -
del «personalismo» ed i l «principio stinzione è rigettato da quasi tutti i Cat-
della distinzione d e l l e cose temporali tolici. _
dalle spirituali» e quando propone l a
Qui i A n t o r e pecca^in qualche modo
.dottrina dèli applicazióne «analogica»
di laicismo e_ ai'libèjTàllsmo "certo
dei p r i n c i p i d i azione.
nel senso che * insegni " iindifferentismo
religioso o l'agnosticismo morale è r e l i -
. Principio del personalismo gioso, m a perchè restringe troppo i l pra-,
tico riconoscimento della religione rive-
lata come unica vera da parte d e l l a so-
Che l a società, i n u l t i m a analisi s i a s u - cietà civile. .
bordinata alla persona .umana, è "dottri-
na comune della filosofìa politica C r i - L'applicazione
stiana. (A. OTTAVIANO Institùtiones iuris analogica dei principi
publìci ecclesiastici, II, Romae 1948, p a -
gina 169). . -, - .. Questa applicazione i n pratica è l a
Ciò importa che lò Stato diriga-in ùl- dottrina più caratteristica ed originale
tima analisi là p r o p r i a attività al berle ^di M a r i t a i n ; i n realtà costituisce e forma
delle persone, i n modo degno della per- i l punto centrale della sua teoria.-- -
sona umana. Ciò premesso M a r i t a i n si : N e l l a soluzione della nostra questione
spinge più innanzi. Intende infatti l a su- egli introduce u n certq^ storicismo o -re-
periorità della persona come-una asso :
lativismo. N o n n e l senso che le relazioni
luta esenzióne della persona e cerca di dello" Stato verso là Chiesa dipendano
24 / S T U D I

contingentemente ed opportunisticamen- nessuno dubita che l a tesi sia i n sè'da


te dalle condizioni storielle o ambien- sostenersi specialmente nei tempi mo-
tali; m a perché l a massima parte dei d i - derni. , "
ritti, che l a Chiesa rivendica dallo Sta- I l primo aspetto negativo è l a stessa
tò, dipende dalla forma stessa dello Sta- posizione del problema. Nell'Autore i n -
to", dalla sua intrinseca ispirazione e dal fatti si desidererebbe u n a maggiore, d i -
carattere proprio della vita civile del stinzione f r a i vari aspetti della que-
tempo. D i conseguenza quello che nei stione, ed u n a più adeguata considera-,
rapporti del temporale verso l a religione, zione dei singoli aspetti del problema-.
dello Stato verso l a Chiesa, resta i m m u - N o n sonò infatti trattate separata T

tato, s i riduce a ben pochi p r i n c i p i ge- mente ed adeguatamente le cose, che l a


nerali. . - stessa ragione (presa nella sua accezione
L ' A u t o r e fonda là maggior parte delle filosofica e sociale) può dimostrare da sè:
sue affermazioni snl piano storico (così circa i l nostro problema. Quanto .si h a
tutto quello che dice sulla tolleranza c i - dalla rivelazione ,"o dal magistero d e l l a ;

vile), non s u l piano dottrinale. Chiesa, per i l M a r i t a i n sarebbe dettato


E questa è certamente l a radice della dalle condizioni storiche contingenti.
profonda divergènza duella sua -dottrina Manca soprattutto u n completo esante
dalle parole e dallo spirito dèlia dot- giuridico della questione;
trina cattolica' tradizionale. L e objbljgajzioni infatti che s'impon-
gqno^^a^sociefà cjvilè^ver^o^Ta^religione
rivelata, non sono màlTpecm"càtV "da de-
5
Osservazioni critiche lermiilàziorii giuridiche, " c n V ' i i i " - s e n s o "
stretto"arnnanÒ"'il potere d i u n a vera ohr
L'affermazione che M a r i t a i n f a del do- bligazione giuridica. Ciò, sarehbe neces-
minio e dell'influsso spirituale della re-, sario, trattandosi d i rapporti di ordine
tigione rivelata i n tutta l a v i t a .sociale sociale. I l presentare queste obbligazioni,'
e politica è i l primo degli aspetti posi- come f a . i l nostro Autore, soltanto come
tivi- Tale influsso, trasformatore dall'in- complesso di legami.morali, n o n è affat-
terno • della v i t a civile è dimostrato l a r - to sufficiente, anzi nocivo e pregiudizie-
gamente come necessaria e sommamente vole. ; -
conveniente, ed i suoi frutti concreti Altro aspetto negativo è l a . posizione
sono dimostrati dall'evoluzione storica della dottrina stessa, .che resta sempre
della società.. . assai indeterminata e generica; non è
L ' A u t o r e enumera i l complesso dei v a - m a i condotta alle sue ultime conse-
lor-i, che.esclusivamente o quasi solo l a guenze. - :
religione d i Cristo può portare n e l l a vita Così si A'-erifìca che le affermazioni
:

civile,;. e questi v a l o r i oggi,, i n -tempi di dell'Autore sono da ritenersi piuttosto


crisi universale e d i aberrazione,. sono come i n t u i z i o n i e suggestioni' che come
da ogni parte desiderati. I meriti storici dottrina assolutaménte fondata ed evo-
della Chiesa nella direzione della vita
:
luta. .
sociale sono efficacemente difesi.. P e r di. più. l'Autore espone l a sua dot-
Sotto.questo aspetto l a dottrina del- trina o teoria con formule è termini, cer-
l ' Autor e è. Azeramente degna d i essere co-- tamente originali e suggestivi, tuttaAÙa
nosciuta. . 7
• molto indeterminati ed astratti. I l ; che
U n altro aspetto positivo è l a difesa o ognuno A ede quanto nuoccia a l l a . c h i a -
r

rivendicazione che l'Autore f a della pie- rezza. .'


na libertà della Chiesa n e l l a v i t a p o l i - Quando si tratta, - sopratutto., .di enun-
tica. E questa libertà non solo importa ciare i princìpi fondamentali, l a dot-
l a non-ingerenza dello Stato nelle cose trina dell'Autore rimane nebulosa, i n -
proprie della Chiesa, nè u n a semplice certa ed ambigua sempre.
indifferenza dello Stato A erso l a Chiesa',
r Di' conseguenza accade che tutta l a
-ma implica, ancora che sia dato u n aiuto posizione od architettura dottrinale del
positivo da parte dello Stato alla Chiesa^ M a r i t a i n può prestare i l fianco ad u n
Sebbene non tutte l e ragioni, con cui grave pericolo di errori e ad equivoci
dal nostro Autore è dipinta' questa l i - senza fine. . ...
bertà, ottengano pienamente lo scopo, ', * " * Pietro Palazzini

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