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oci a
in aritain d i Pietro Palazziìri
- !
p èT,Mquadrar/e-iI tema, c i pare che ruórno, ciré entra nella società. Propugna
• occorra partire dà due -premesse: infatti l a . distinzione _—_ che. crede de-
dai principi di' dottrina, con 1 a n a l i l'Ati-- durre dar genuini p r i n c i p i della filosofìa
tore fissa l e r e l a z i o n i che l a religione i n d i S. Tommaso feà'ILdiiplice.-aspettò
genere c la. religione, rivelata in.partico- metafìsico, della natura umana': aspettò
lare hanno c®n l a società /civile. dalle d i personalità e d i i n dhidualità;
conclusioni. elie= l'Autore, trae netT appli- . Carne persona — n e l senso d e l l a filo-
cazione dei., p r i n c i p i "dottrinali fonda- sofìa tomista —•" l'uomo è i m a sostanza,
mentali a l l a pratica; , ' „ 1
- •. ' coinplèta,- spirituale;'«sui juris.», auto-
n o m a (cioè n o n soggetta direttamente a d
alcuna creatina),- fornita d i un'abBqn-
*•; _ Rapporti tra Religióne e Società dante f i f a dello spiritò:. . N e l l a società
entra -proprio " per l'impulso della p i e - ,
nezza della sua vita spirituale ( « e x
.. ' L a questione viene" posta e risolta i n . anundantia ») ; v i resta q u i n d i còme
due m o d i ; '13 vedere n e l piano e nei ter- qualche cosa' d i indjpendeiìie,. « sui i u -
m i n i p r o p r i della filosofia p o l i t i c a come ris », n o n soggetta a d alcuna creatura;
la-religione i n genere si Jnnesta nelFam- -come u n tutto,; secondo l'adagio della f i -
h i f o del bene comune n e l l a società civile
:
losofia-perenne: Ratio pariis contrària-
e l a sua competenza i n merito; 2) investi- tur personae,
gare i n t e r m i n i più. ampi, desunti dalla
. A l l a persona spetta l'indipendenza e-la
'filosofìa della cultura, le relazioni, ohe
totalità: « L a persóna h a una.dignità as-
esistono t r a l a religione e ,quella che
soluta, perchè è i n relazióne -diretta-con
suole chiamarsi,« cultura temporale ».
l*assoIuto, nel quale solo può trovare i l
Là dottrina dell'Autore intorno alla suo pieno compimento; B u a p a t r i a spiri—
cultura, a l bene comune nella società po- tuale è tutto Tunlverso dei beni, .aventi
litica ed Intorno a tutta l a dottrina p o l i -
4
valore assoluto ». (Cristianesimo e Demo-
tica e sociale rìdeste una certa nota di crazia, Sfilano, 1950 f i * e d . Mew'.T.ork
personalismo. L a persona' u m a n a relati- 1945], p. 83). , .« ' ;
vamente ai suoi L e n i ed a l fine supremo Spetta ancora alla persona l a capacità
e specifico proprio,, n o n è soggetta- alla d i donarsi e d i comunicarsi con altri niel-
: competenza, e quindi all'autorità della l a conoscenza e nell amore.
?
nella società per indigenza (per trovarvi alla competenza della società civile sem-
iì suo complemento) e v i resta come u n a plicemente i fini supremi della persona .
parte soggetta al tutto sociale. umana. Ecco le s u e . f o r m u l a z i o n i :
. L a nozione d i persona," secondo Fau- "«La persona u m a n a s'impegna per i n -
tore, è analogica e cosi i n concreto, può tero come parte della società politica, m a
realizzarsi i n v a r i m o d i . Nell'uomo si non i n virtù di tutto ciò che è i n l e i per-
verifica proprio n e l modo individualisti- sona e di tutto ciò che l e appartiene. In
co materiale. virtù di altre cose che sono i n lei, essa è
pure intimamente al d i sopra della so-
' .Tutte le cose che esistono, esistono
cietà politica... Io sono parte dello Stato
come i n d i v i d u i . Tuttavia, mentre nei p u r i
i n ragione d i certe relazioni con l a vita
spiriti l'individualità deriva dalla forma
comune, che interessano tutto i l mio ès-.
specifica, loro propria, g l i enti materiali
sere; m a i n ragione d i altre relaziona..
invece l'hanno i n ragione della materia,
V i sono i n m e beni e valori, che non sono
legata alla quantità, come insegna l a filo-
dello Stato, ne per lo Stato e che sono a l
sofìa tomista. Questo si verifica anche
di f u o r i dello Stato... ».
nell'uomo, che è composto d i materia.
« ... L'uomo è oltre l a .comunità p o l i -
Perciò, come individuo, secondo l a v i - tica secondo le cose che sono i n l u i e di
sione che ne h a Maritain, l'uomo offre u n l u i ; provenendo dall'essere la. persona- •
aspetto d'imperfezione, d'indigenza e d i lità come preordinata all'assoluto, dipen-
soggezione. (La personne et le bìen com- de, quanto alla sua. essenza stessa, da più
mnn, p. 36). . - - .- .," _ in- alto che -non l a comunità politica, e
L a distinzione esposta presenta un'ap- concerne propriamente" i l complemento
plicazione molto interessante, per deter-. sopratemporale della persona i n quanto,
minare i rapporti t r a l'uomo e l a società; persona». (Op. e, p. 88-89).
per risolvere proprio quella autonomia, Come è noto,.la religione ed U s u o fine
che-costituisce i l problema sociale per ed i beni che appartengono a quell'am-
eccellenza: fin dove, l'uomo deve essere bito d i beni e d i fini, sono indipendenti
soggetto alla società e fin dove l a società dalla subordinazione verso l a società
resta subordinata al singolo. - • . :
politica,- •" ., '
L'uomo, prosegue Maritain', che entra Ciò vale di ogni religione come tale.
tutto nel "fondare l a società, còme per- In base a queste premesse i l M a r i t a i n
sona, m a i n quanto individuo materiale così delinea i l rapporto della religione
per motivo d i indigenza, i n parte, è sog- rispetto alla società civile ed ai fini della -
getto alla società, ed i n parte invece ~ri- medesima: riguardo alla religione come
mane indipendente dalla società. Secon- tale, l'uomo n o n è subordinato alla so-
do .certi suoi beni dipende totalmente cietà p o l i t i c a ; i l fine e i l valore della re-
dalla società ed egli stesso deve soggia- ligione-superano.di gran lunga l a compe-
cere all'autorità e competenza della so- tenza del hene comune . della Società
cietà stessa; riguardo invece ad altri beni civile. • . . ."„'
sorpassa l a società. E ' - soggettò alla so- A quali conseguenze conduca imme-
cietà i n quanto individuo ed i n relazione diatamente questo principio, apparirà
a tutti i beni, che spettano" alla'sua i n d i - tra breve.
vidualità; supera l a "società,- e non è ad
essa soggetto, i n quanto persona e n e i ^ . Religione e cultura temporale
riguardi di tutte quelle cose che appar-
tengono alla sua personalità. •
In altro senso l a stessa questione del
Questa duplice posizione dell'uomo, rapporto fondamentale fra religione, e
nei riguardi della società, si verifica i n società civile è svolto dall'Autore — i n
pieno nelle relazioni con l a società p o l i - termini a l u i abbastanza f a m i l i a r i é ve-
tica i n particolare. N e l l a luce della d L ramente originali -—• nome relazione v i -
sanzione su esposta si deve determinare gente fra due o r d i n i distinti: d e l l a reli-
quando lo stato tiene soggetto l'uomo a gione e della cultura temporale.
sè e quando lo stesso uomo'sorpassa l a • L a cultura per M a r i t a i n è quella .parte
società politica. .- • . dell'attività ' dell'uomo, che appartiene
16 / " S T U D I
• alla sua vita terrena e temporale ; è quel- (Cfr. L'uomo e Io Stato, p. 183; Umane-
1
l'attività essenzialmente ordinata alla simo integrale, p. 83). '
realizzazione dei fini e dei beni tempo- h) Che p o i l a religione, per natura
r a l i dell'umanità: dei.fini m a t e r i a l i (co- sua, sìa più nobile ed eccellente della
me è i l progresso tecnico ed economico) , cultura, è cosa evidente. L a cultura è
e dei fini spirituali (come sono le attività quindi subordinata alla religione, come
f speculative e i e virtù). Come tale, l a cul- i l fine intermedio al fine ultimo. Se que-
! tura è opera umana, d i ordine naturale, sta subordinazione h a veramente luogo,
; immanente nelle capacità- umane. L a l a cultura viene intrinsecamente elevata
] parte della cultura temporale, che. si r i - ed acquista l a sua più piena perfezione,
; ferisce all'ambito dell'attività umana so- pur rimanendo nel suo ordine e distinta
! ciale, è l a stessa società civile. Là cultura dalla religione. (Cfr. Umanesimo integra-
| è inoltre opera temporale e terrena, l a le, p. .83)." / ' > .
j vita civile stessa è considerata come per- .Ciò h a come conseguenza l a superio-
j finente alla cultura. -. rità della società religiosa (la Chiesa) r i -
! " L a religione è invece quell'attività e spetto alla società civile, e l a soggezione -
] quella sfera d i fini e d i valori, che costi- di quest'ultima alla religione ed alla re-
] tuiscono l a destinazione, dell'uomo so- ligione r i v e l a t a i n particolare. « I l Regnò
| p r a m i a turale, eterno, ultraterreno, Que- •di D i o è essenzialmente spirituale... M a
| sto "vale anche per l a religione naturale. proprio perchè è spirituale, i l Regno di
\. ' Inoltre l a religione rivelata, come si sa, . Dio è di natura migliore e più alta che i ,
| " importa l'elevazione soprannaturale del- regni e le repubbliche della terra. A l l o n -
I l'uomo e l a sua destinazione al fine, che. taniamo dalla parola " superiorità " ogni
s u p e r a l a stessa natura. (Umanesimo in- attributo accidentale d i dominio e dì
tegrale, p. 82). * s
1 egemonia; "intendiamo questa parola n e l
Come si possono delimitare le rela- suo significato p u r o ; v u o l dire u n posto -
zioni t r a ' u n ordine e l'altro, cioè t r a l'or- più alto nella scala dei valori, u n a d i -
dine- temporale della cultura e l'ordine gnità più alta. I l secondo principio gene-
rale da porsi... è l a superiorità• d e l l a . -
ultraterreno della religione?
Chiesa, cioè dello spirituale s u l corpo po-
Si possono ridurre a tre r a p p o r t i : re-
litico o sullo Stato ». (Cfr. L'uomo e lo
lazione d i distinzione tra cultura e r e l i - Stato, p. 184).
gione, d i subordinazione della cultura
a l l a religione e di coesistenza d i -am- c) L a distinzione posta f r a religione
bedue. e cultura non significa separazione com-
- a) E ' proprio dell'essenza d i ogni re- pleta di ambedue nell'attività umana
ligione che sorpassi l'ambito della cultu- concreta.
r a "temporale, come ordine distinto d i fini E ' di essenza- della religione' che pene-
e d i valori. Così anche l a religione p u r a - tri, vivifichi e, ordinando l'uomo a l suo
mente, naturale s i distingue, per l'oggetto, fine ultimo, lo elevi intrinsecamente. •
dalla cultura. Questa distinzione, i n base Per questo g l i stessi scopi, p r o p r i della
ad u n nuovo titolo ed i n senso pieno è cultura, s i raggiungono più efficacemente
rivendicata dalla religióne rivelata, che e più perfettamente. Perciò l'unità si
conserva, anche i n concreto, nella vita
si presenta come soprannaturale.
umana.
L'autore insiste nella distinzione di
Riguardo alla religione rivelata p o i
questo doppio ordine d i attività umana.
tutto ciò è particolarmente vero. Ne con-
L a religione non diventa m a i « p a r t e » segue, i n pratica, i l principio d i collabo-
della cultura temporale. Se.ciò avvenisse, razione necessaria f r a Chiesa, come'so-,
l a religione diventerebbe priva, della sua cietà religiosa, e Stato, come società
stessa n a t u r a . - : - . civile. %
. ' . •••• ";
r
spettava i l sacro impero, cioè una. comu- f) L ' u l t i m a nòta infine riguarda i l
nità religiosa ed insieme temporale, da . carattere delle relazioni inter-individualT
fondarsi sulla terra, nella quale l a po- di coloro che nella società lavorano per
testà temporale dovesse servire da istru- un'opera comune. Questa opera comune,
•mento a i fini anche religiosi. Oggi invece come si è già detto, è di natura profana:
si va i n cerca di qualche altro fine, i m - realizzazione cioè della libertà e della
manente nella cultura e nella vita tem- dignità della persona umana.
porale: pieno conseguimento della l i - Quindi anche i l vincolo; con cui le sin-
bertà e della dignità umana e realizza- gole membra si uniscono sul piano del-
zione dei v a l o r i temporali dell'uomo;
l'attività politica e .civile, è qualche cosa
.valori questi tuttavia che sono v e r i v a -
di profano-; consiste nel proposito d i
lori, e che anche l a religione rivelata
riconosce e conserva. , edificare i l regime temporale, i n cui la
persona u m a n a possa raggiungere l a pie-
b) Come p r i m a particolare nota del- nezza della p r o p r i a vita. N o n è più qual-
la società civile odièrna l'Autore segnala che cosa d i sacro, come potrebbe essere
l a sua struttura pluralistica. L a società i l desiderio di edificare i l Regno dì D i o
civile oggi si forma, infatti, come, unità sulla terra. (Op. e, p. 161-162).
organica, dalla pluralità delle società su-
balterne, che godono d i u n a certa auto- . Tutte queste caratteristiche che siamo
nomia. ' - venuti illustrando, sono insieme v a l o r i
-L'unità, della società p o l i t i c a odierna autentici, . conquistati dall'umanità nel
tende al minimo piuttosto che a l massi- corso dei secoli. L a nuova cristianità per-
m o ; i n questo modo l a società può me- tanto deve conservarli ed assimilarli.
glio favorire l a libertà personale. (Uma- Dall'affermazione del principio della
nesimo integrale, p. 132-135). indipendenza della persona dalla società
c) A l t r a nota particolare s i h a nel politica riguardo a i heni a l e i , propri,
fatto che l a società civile odierna fìssa i l l'Autore ne deriva immediatamente e pe-
proprio fine temporale come autonomo rentoriamente l'assoluta libertà confes-
relativamente al fìne spirituale della re- sionale nella società civile. - =
S T U D I / 19-
che unisce i cittadini nella società civile c) Quanto alla, collaborazione, della
odierna. E ciò avviene perchè per i l per- società civile ai fini della religione rive-
fezionaménto della società civile non s i lata non si richiede u n a posizione giuri-
esigè l'unità religiosa e dottrinale ed i l dica di privilegio a favore della-Chiesa
pieno possesso della verità da patte d i e dei suoi membri sopra gli a l t r i L o
tutti. ' . ;
Stato cioè, perchè possa chiamarsi vera-
•-• I l fine.comune sì deve conseguire con mente cristiano, non è obbligato a riven-
qualche cosa d i pratico e n o n d i dottri- dicare, n e l suo statuto, dei vantaggi tem-
nale; si esige là collaborazione, n o n l a -porali particolari alla Chiesa, negandoli
unità dottrinale. Questo fìne è inoltre agli altri. , , •• - ',. .-"
profano; l a sua attuazione n o n richiede, Questo n o n è, considerate le condizioni
perciò, la. professione della intera verità " attuali,, u n modo adatto d i aiutare là
cristiana. (Umanesimo integrale, p. 163). Chiesa. E ' escluso dallo stesso p r i n c i p i o ,
della tolleranza civile; è inoltre contra-
rio àncora alle esigenze della uguaglian-
' Laicità dello Stato z a civile d i tutti. Sarebbe infine contro i l
fine comune dello Stato,-il quale,"in que-
. N e l l a edificazione della società civile, sta maniera, non renderebbe a tutti-' ciò
anche i n o n cristiani possono, avere u n a che deve. (Cristianesimo e democrazia,
piena parte. . P . 96% : - • -" -
• L a società civile, i n secondo luogo, può
essere cristiana, anche se conserva l a La sottrazione,, del braccio secolare
propria laicità. Lo. Stato modèrno è laico,
perchè persegue u n fìne essenzialmente
profano è laico (nel senso spiegato) ed Finalmente l a società civile, -perchè
inoltre:rivendica per sè, i n m o d o p a r t i - rènda alla Chiesa i l dovuto aiuto e possa
colare, l a propria autonomia, secondo l a chiamarsi cristiana, n o n è tenuta a.farlo
caratteristica della vita civile odierna. agendo a m o dò d i bràccio secolare, estir-
• Questa laicità dello Stato si estende, pando eioè commezzi coercitivi ed esterni
per-Maritain a tre conseguenze pratiche, l'errore i n m a t e r i a religiosa e. difendendo
che vertono sulla qualificazione esterna con g l i stessi metodi la-liberta cristiana.
dello Stato come « cristiano », sulla ester- A simile concezione si oppone l a chia-
na professione di fede e sulla posizione r a distinzione f r a spirituale e temporale,
•giuridicamente privilegiata della .Chiesa l a limitazione dello Stato all'ordine tem-
n e i confi'ònti dello Stato. . porale, l a piena autonomia della società
• -.' ù) L a denominazione esterna dello civile n e l proprio ambito e l a aspirazìone_
Stato come « cristiano » è'del tutto priva della v i t a civile a costituirsi-, a difesa .e
di significato, perchè l a società civile oggi ad aiuto della libertà spirituale delle
è essenzialmente laica. L o Stato,, che dà persone, ciò che caratterizza l a società
pieno campo" alla religione rivelata, n e i politica odierna-
modo che f r a poco diremo, può più con- I diritti della verità si. debbono-difen-
venientemente denominarsi Stato laico dere piuttosto con mezzi spirituali, cioè
costituito alla m a n i e r a cristiana oppure con l a persuasione e l a - illuminazione
società civile laica, vitalmente cristiana. delle menti. .-. *" "
(Umanesimo integrale, p. .142).' * - '
b) L a -professione esterna d i cristia- L o Stato cristiano
nesimo cioè i l culto i n senso largo, a l
v
quale l a società politica, come tale, è te- ,, a) L a religione rivelata deve entrare
nuta, n o n s i deve svolgere i n ' m o d o così nella società civile, piuttosto -che. come
esclusivo da allontanare tutte le altre una forza che impone -allo Stato .nel
società confessionali dalle manifestazioni piano "della sua - costituzione temporale
del' proprio culto» (L'uomo e lo Stato, forine-determinate, còme l'agente--spiri-
p:.-208)..-. V** "v •
v
tuale più sublime, che dall'esterno ispira
Xn. - realtà". può-' -accadere 'che' tale culto
-
e dirige t u t t a ' l a v i t a civile secondo i l
'sia" esclusivamente, cristi ano. M a colui che proprio ordine.. = -'
:
prof essa altre finalità n o n può essere-pri- L'influsso, pertanto, della religione è
vato del proprio diritto. "-.;" - - • piuttosto inorale ed intrinseco che mate-
S T U D I / 21
l
riale ed estrinseco. L a religione rivelata essa s i presenta: cioè cqme società per-;
più che u n a fórma esterna dello Stato fetta, dotata del suo fine specifico e dei!
cristiano, è l a sua anima, ehe vitalmente suoi diritti, avente l a sua p r o p r i a costi-j
penetra e regge tutto l'ambito della vita tuzione sociale visibile. I n . a l t r i termini]
temporale. si richiede che lo Stato' conceda piena
• Così si verifica che l a religione vera- libertà alla Chiesa di conseguire^ i l suoi
mente subordina positivamente l a società - scopo con i mezzi necessari. (L'uomo e lo\
civile ed i l suo fine temporale, al fìne . -Stato, p. 213-214).- • .
ultimo dell'uomo; nello stesso tempo L o Stato per questo motivo, deve rico-j
conserva l a sua distinzione dal tempo- noscere nella sua legislazione ciò che/lai
rale e l a p r o p r i a superiorità. (L'uomo e Chiesa rivendica nel piano-sociale visi-j
lo Stato, p.-195, 198). - *; bile. In questo caso non si tratta di pri-j
In pratica l'influsso vitale della r e l i - vilegi materiali della Chiesa sopra gli;
gione rivelata nella v i t a temporale d i - altri, m a soltanto d i adattamento della!
pende dall'azione dei m e m b r i della legislazione all'Istituto giuridico proprioi
Chiesa, i n quanto questi, operando'nel- - della "Chiesa. * " ' i
l'ambito - della v i t a civile, sono ispirati In secondò luogo è logico che lo Statoj
dai p r i n c i p i della religione e conducano intervenga anche nelle cose delia Gliiesa,!
gli estrànei a meglio conoscerli. (Op. e, i n quanto queste cadono i n alcuni casi!
p. 201). nella sfera del bene comune temporale.!
Anzitutto i fini che lo Stato, n e l l a sua • In,.terzo luogo è pure logico che dò!
azione temporale, persegue concreta- Stato sia aperto ai benefici chèla Chiesaj
mente, sono moralmente retti : anzi l a
r
v u o l conferirgli nel conseguimento ' del!
religione rivelata- spesso dimostra che proprio fine spirituale. :
/"'!
quei v a l o r i e quei fini sono superiori, a g l i Quando perciò l a Chiesa, nel suo pianoj
altri. , - • . di attività temporale fonda attività edj
Inoltre le leggi della società civile, seb- • òpere, lo Stato è tenuto" a favorirle. A n - !
"bene a volte tollerino altre professioni che ai suoi ministri deve rendere più fa-
religiose, che. sono, lungi, dalla verità di cile i l loro compito. Per questo motivo l o
Cristo, tuttavia intrinsecamente tendono Stato deve positivamente aiutare le atti-
al bene ed alla "morale perfezione dei vità sociali, benefiche, culturali ed edu-
cittadini. (L'uomo e lo Staio, p. 205-206), cative della Chiesa. Ciò basta perchè l a
Infine l a religione rivelata coltiva lé verità/che l a Chiesa esclusivamente de-
virtù sociali sia n e i governanti. che n e l tiene, ottenga u n a posizione privilegiata
popolo.. Così l a società civile ottiene i l sopra l'errore. • '-" ._,*
massimo aiuto dalla religione ed anche Ecco dunque i n che cosa consiste « l o
nel suo aspetto esterno si fa. cristiana. Stato laico costituito Cristianamente»,
(Umanesimo integrale, p. 136). quale si propone come ideale della nuo-
b) L a collaborazione dello Stato ai va cultura temporale cristiana.
fini della Chiesa deve essere indiretta. L a religione rivelata n o n può ottenere
Ciò si verifica, quando lo' Stato, agendo ormai più negli Stati odierni u n a posi-
nell'ambito deLbene comune temporale zione • giuridica esclusiva, essendo; am-
crea i l massimo delle condizioni favore- . messe giuridicamente anche altre confes-
voli, nella quali l a Chiesa possa raggiun- sioni religiose. Nè l o , Stato è tenuto a
gere i suoi scopi. Queste condizioni ven- servire immediatamente l a religione;
gono poste quando l o Stato tende alla ùnicamente vera, con i p r o p r i mezzi: nè
perfetta ed. integra attuazione del bene l a Chiesa può rivendicare qualche reale
comune temporale, e nello stesso piano potere sopra lo Stato od u n a posizione
del benessere temporale coadiuva le at- esterna di privilegio. L a religione rive-
tività della Chiesa. (L'uomo e lo Stato, lata deve essere invece l'anima di detta
p, 211-212; Umanesimo integrale, p. 144). società civile e della cultura temporale,
E ' dunque l a stess& attuazione del bene vivificandola vigorosamente "dall'esterno :
comune che esige che lo Stato collabori mentre lo Stato deve positivamente.aiu-
con l a - Chiesa. I n pratica: ciò importa tare "la Chiesa, perchè lo esige lo. stesso
molteplici condizioni. benessere temporale. Ciò tuttavia deve
P r i m a d i tutto che l o Stato riconosca avvenire agendo unicamente éntro l'am-
la Chiesa come istituto sociale, quale bito del proprio fine temporale.
22 / STUDI
porale l a Chiesa possa rivendicare dallo delle cose temporali dalle spirituali
Stato; anzi riafferma-la necessità d i u h
aiutò-reciproco. Il fìne della società civile.è distinto dal
fine proprio della Chiesa; ciò è fonda-
' Però, secondò l'Autore, lo Stato n o n è.
mentale per tutta l a dottrina- cattolica;
m a i obbligato a prestare tutto l'aiuto r i -
M a l'Autore anche qui i n qualche modo
chiesto fuori dei l i m i t i del proprio be-
esagera l a disfinzione.
nessere temporale, e n o n ' è tenuto ad 1
Concepisce infatti quei due ordini c o -
agire immediatamente i n conformità ai
me perfettamente paralleli, i n modo, tale
fini della Chiesa i n virtù dì u n a soggè J