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freud e la psicologia dall'arte

Relazione del libro dello studioso d'arte ernst gombrich. Tratta della relazione tra la psicanalisi e
l'interpretazione dei simboli nell'arte.

Relazione di Marta Prandelli Relazione di Marta Prandelli Classe III F Titolo: Freud e la psicologia
dell'arte; stile, forma e struttura alla luce della psicanalisi Autore: Ernst H. Gombrich Casa
Editrice: Piccola Biblioteca Einaudi Commento: In questo libro il grande studioso di Storia dell'
Arte Ernst Gombrich affronta una tematica molto particolare legata alle rappresentazioni
artistiche: la psicologia freudiana. La teoria elaborata dal padre della psicanalisi riguardo le opere
d' arte è conosciuta da molti in modo sbagliato. Comunemente infatti si vuole che Freud spieghi
un' opera come frutto di ciò che determina l'inconscio dell'artista turbandolo; in realtà Freud
afferma che SOLO le idee inconsce che si basano sulla realtà possono essere rappresentate.
Partendo da ciò l' autore analizza alcune tra le più famose opere d' arte attraverso Sigmund
Freud. Il libro è diviso in tre saggi: Freud e l'arte La prima parte è quella più analitica e
manualistica. Tratta dell' approccio di Freud all'arte antica e contemporanea. La scoperta dell'
arte da parte del grande filosofo avviene nei musei: dalla Pinacoteca di Dresda con il cristo della
moneta di Tiziano alla basilica di Notre-Dame di Parigi allo stesso museo del Louvre. Egli inizia
ad appassionarsi agli oggetti antichi ed orientali proprio dopo la visita al Louvre. Da li in poi
inizierà a collezionare oggetti d' arte e a viaggiare per musei e capitali d' arte. Ernest Jones
ricorderà come Freud si concedesse brevi viaggi in Italia fino ad arrivare alla “Mecca” dell' arte
che è Roma. Durante le sue visita nei musei che ospitavano quadri e opere antiche, stranamente
Freud non dava o comunque non seguiva il canonico significato allegorico da applicare ad ogni
soggetto rinascimentale dandogli invece un significato fisionomico (vede nella figura di S. Anna
del quadro di Leonardo “S. Anna, la Vergine e il Bambino”, la madre del Bambin Leonardo che fu
costretta a cedere il figlio e l'amante alla più nobile rivale). È molto affascinato da quadri
importanti per la tradizione ebraica come il Mosè di Michelangelo chiedendosi il perché della
posizione del patriarca irato ed in questo vediamo il carattere tradizionalista di Freud. Egli infatti
fu grande estimatore dell' arte antica (tanto da essere uno dei pochi ad aver visitato ai suoi tempi
l' Acropoli di Atene) tanto quanto non sopporta l'arte impressionista e surrealista di cui molti lo
citano come fondatore; egli stesso affermerà :”..per quanto riguarda questi “artisti” io sono in
effetti uno di quei filistei e lumaconi che lei (Oscar Pfister, autore dell' opuscolo sulle basi
psicologiche e biologiche della pittura espressionista) mette alla gogna nella sua introduzione..”
L'unico che lo farà in parte ricredere sull' arte moderna sarà Salvador Dalì, mantenendo però
irremovibile sul fatto che i surrealisti sbagliassero a dare ad un' idea pre-conscia una struttura
derivante dall'inconscio. Freud infine afferma

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