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Ac A0203sdfgsdfg
Ac A0203sdfgsdfg
Grandezze alternate
T0
v(t)dt =' 0 T 0 6= nT
155
Figura 6.1:
157
Figura 6.2:
antiorario; il valore istantaneo di v(t) e la proiezione del punto P sullasse
y. Esso puo anche essere considerato come il secondo estremo di un vettore
di modulo V, con il primo estremo fisso nellorigine, in rotazione in senso
antiorario con velocita angolare .
Poiche in un circuito di solito interessano solo le relazioni di ampiezza
e fase tra grandezze diverse (i, v) che hanno la stessa frequenza (e percio la
stessa pulsazione), ci si puo limitare a considerare le posizioni fisse assunte
dai punti rappresentativi (o vettori rappresentatitvi) ad un tempo scelto, per
esempio a t=0.
Figura 6.3:
Il modo pi
u semplice per distinguere la componente y dalla componente x e quello di moltiplicare il numero b per una funzione j che faccia ruotare
un vettore di modulo b (parallelo allasse x) di /2 in senso antiorario; j 2
provochera una rotazione di (verso negativo dellasse x), cioe cambiera a
in a; j 3 = jj 2 ruotera di 3/2. Questo indica che e possibile identificare
loperatore j con il numero immaginario j = 1 ed esprimere in forma
algebrica il vettore v come somma delle sue componenti nel piano complesso:
v = a + jb = V cos + j V sin = V ej
Le operazioni che coinvolgono grandezze alternate si possono in tal modo
ricondurre alla algebra dei numeri complessi.
Anche in questa rappresentazione non compare esplicitamente la velocita di rotazione ; in realta, poiche la fase allistante t vale t + , si puo
tenerne conto in forma pi
u generale esprimendo:
v = V ej(t+) = V ej ejt
dove il fattore moltiplicativo ejt , che tiene conto della componente temporale della fase, e un numero complesso di modulo 1 e viene abitualmente
sottointeso nei calcoli.
6.1.1
159
b = b1 + b2
=+
6.2
Resistenza
Istante per istante la corrente che percorre una resistenza R e la
tensione ai suoi capi sono legate dalla legge di Ohm:
v = Ri
Se
v = V sin (t + )
sara
i = I sin (t + )
con I = V /R.
Corrente e tensione nella resistenza sono in fase (=0)
come mostrato nella figura 6.4
Capacit
a
La quantita di carica q sulle armature di un condensatore di capacita C e proporzionale alla differenza di potenziale tra le armature stesse,
VC :
q = CVC
Una variazione della tensione corrispondera ad una corrente (derivando):
iC = C
dVC
dt
dove si e assunto che C non dipenda dal tempo, come avviene normalmente.
Pertanto se:
vC = V sin t
161
Figura 6.4:
)
2
Lampiezza della corrente e C volte quella della tensione; la corrente risulta in anticipo di fase di un quarto di ciclo rispetto alla tensione:
i ha il massimo, positivo o negativo, negli istanti in cui la tensione e nulla e
viceversa, come indicato in figura 6.5.
In forma complessa si avra:
iC = C
dvC
= C vC ej/2 = j C vC
dt
j
iC j/2
iC =
e
C
C
j
1
1 j/2
=
=
e
C
jC
C
Figura 6.5:
dove la grandezza:
1
C
prende il nome di reattanza capacitiva, si puo esprimere la relazione tra
tensione e corrente per un condensatore nella forma complessa:
XC =
vC = zC iC
che rappresenta una generalizzazione della legge di Ohm per la capacit
a.
Induttanza
Una variazione della corrente che percorre una bobina di induttanza L provoca, tra i terminali della bobina, una forza controelettromotrice
proporzionale alla variazione per unita di tempo della corrente:
EL = L
di
dt
dove il segno negativo esprime il fatto che EL tende ad opporsi alla causa
della variazione di corrente. Se la causa e, ad esempio, un generatore di
tensione alternata che produce ai capi dellinduttanza una d.d.p.
vL = V sin t
163
Figura 6.6:
tale tensione sara legata ad ogni istante t alla corrente che percorre linduttanza dalla relazione:
di
vL = L
dt
Questo valore rappresenta una caduta di tensione su una induttanza L
percorsa dalla corrente iL . Integrando si ottiene:
Z
V
1
iL =
vL dt =
cos t = I sin (t /2)
L
L
lampiezza della corrente e 1/L volte quella della tensione; la corrente
risulta in ritardo di fase di un quarto di ciclo rispetto alla tensione:
i ha il massimo, positivo o negativo, negli istanti in cui la tensione e nulla e
viceversa, come indicato in figura 6.6. In forma complessa si avra:
iL =
vL j/2 jvL
e
=
L
L
vin
V
= ej(teq ) = Iej(teq ) Iejeq
zeq
Z
VR
b
I
R
Figura 6.7:
R2
La corrente risulta:
i=
j
C
2
1
C
tg eq =
vin
V j
=
e
zeq
Z
1
RC
eq
V
, i = eq
Z
la tensione ai capi della resistenza e:
I=
vR = iR = vin
R
R
= V ej
zeq
Z
VR = IR = V
R
Z
eq
R = eq
zC
1 j(eq +/2)
=V
e
zeq
CZ
1
CZ
C = eq /2
VR
a
VL
b
L
Figura 6.8:
Limpedenza equivalente e:
zeq = R + zL = R + jL
165
R2 + (L)2 ,
La corrente risulta:
i=
tg eq =
vin
V j
=
e
zeq
Z
L
R
eq
V
, i = eq
Z
la tensione ai capi della resistenza e:
I=
vR = iR = vin
R
R
= V ej
zeq
Z
VR = IR = V
R
Z
eq
R = eq
VL = V
L
Z
L j(eq /2)
zL
=V
e
zeq
Z
L = eq + /2
VC
VL
Figura 6.9:
Limpedenza equivalente e:
zeq = R + zL + zC = R + j(L
s
Z=
R2
1
+ L
C
2
,
tg eq =
1
)
C
L
R
1
C
vin
V j
=
e
zeq
Z
i=
eq
V
, i = eq
Z
la tensione ai capi della resistenza e:
I=
vR = iR = vin
R
R
= V ej
zeq
Z
VR = IR = V
R
Z
eq
R = eq
zL
L j(eq /2)
=V
e
zeq
Z
L
L = eq + /2
Z
la tensione ai capi della capacita e:
VL = V
vC = izC = v
VC = V
zC
1 j(eq +/2)
=V
e
zeq
CZ
1
CZ
C = eq /2
I
R
L
Figura 6.10:
VLC
167
L
1 2 LC
L
,
1 2 LC
Limpedenza equivalente e:
ZLC =
LC = /2
zeq = R + zLC = R + j
s
Z=
R2
L
1 2 LC
La corrente risulta:
i=
L
1 2 LC
2
,
tg eq =
V j
vin
=
e
zeq
Z
L
R(1 2 LC)
eq
V
, i = eq
Z
la tensione ai capi della resistenza e:
I=
vR = iR = vin
R
R
= V ej
zeq
Z
VR = IR = V
R
Z
eq
R = eq
zLC
ZLC j(eq LC )
=V
e
zeq
Z
la corrente nellinduttanza e:
iL =
vLC
ZLC j(eq LC +/2)
=V
e
zL
ZL
6.3. ESERCIZI
169
ZLC
ZL
la corrente nella capacita e:
iL = eq + LC /2
IL = V
iC =
vLC
ZLC C j(eq LC /2)
=V
e
zC
Z
ZLC C
iC = eq + LC + /2
Z
Generatore di tensione alternata
Il simbolo che rappresenta un generatore di tensione alternata in
uno schema circuitale `e riportato in figura 6.11.
IC = V
Figura 6.11:
6.3
Esercizi
Vediamo alcuni esercizi sul calcolo di impedenze equivalenti e sulla applicazione dei teoremi delle reti lineari nel caso di regime alternato.
Esercizio 1
R
R
C
Figura 6.12:
Si calcoli limpedenza equivalente del tratto di circuito rappresentato in
figura 6.12 , assumendo che la resistenza valga R = 500 , la capacita
valga C = 5 F , linduttanza valga L = 1 H e che la tensione alternata
applicata agli estremi A e B abbia una frequenza: a) = 50 Hz, b)
= 5000 Hz, c) = 500000 Hz.
zeq =
j
R C
j
C
+
R(jL)
R + jL
jR
jRL
+
RC j R + jL
R 2 2 C 2 + 1 R 2 + 2 L2
R 2 + 2 L2 R 2 2 C 2 + 1
=
Scrivendo:
zeq = Re(zeq ) + jIm(zeq )
e ricordando che:
q
Zeq = Re2 (zeq ) + Im2 (zeq ),
tg eq =
Im(zeq )
Re(zeq )
50
102
5 103 104
5 105 104
Figura 6.13:
Si calcoli limpedenza equivalente del tratto di circuito rappresentato
in figura 6.3 , assumendo che la resistenza valga R = 500 , la capacita
valga C = 5 F , linduttanza valga L = 1 H e che la tensione alternata
applicata agli estremi A e B abbia una frequenza = 50 Hz ( =
100).
6.3. ESERCIZI
171
zeq = jL +
= jL
R
R
j
C
j
C
RC + j
jR
RC j RC + j
jR2 C R
R2 2 C 2 + 1
R
R2 C
= 2 2 2
+ j L 2 2 2
R C +1
R C +1
= jL
= (309.2 + j71.3)
Z = 317.3 ,
eq = atg
71.3
' 13
309.2
Esercizio 3
Nel circuiti mostrati nelle figure 6.3 e 6.3 si ha R = 500 , C = 5 F
e L = 1 H, il generatore ha Vef f = 120V e = 50 Hz ( = 100). Si
calcoli il valore efficace dellintensita della corrente totale erogata e lo
sfasamento tra questultima e la tensione del generatore.
R
Figura 6.14:
Per il circuito di figura 6.3 :
jL
zeq = R +
=R+
=R+
1
jC
j L
L
j( 2 LC
1
C
j
1) j
jL
= (500 + j616)
1 2 LC
Ief f =
Vef f
= 0.15A,
Z
eq = atg
616
= 50.9
500
i = eq = 50.9
Figura 6.15:
Per il circuito di figura 6.3 , invece:
zeq =
=
j
R(jL)
j
jRL
R jL
+
=
+
C R + jL
C R + jL R jL
R 2 L2
R2 2 LC R2 2 L2
+
j
= (141.5 + j411.4)
R 2 + 2 L2
C(R2 + 2 L2 )
411.4
Z = 141.52 + 411.42 = 435 , eq = atg
= 71
141.5
Vef f
Ief f =
= 0.28A, i = eq = 71
Z
Esercizio 4
100
v1
120
v1 = 10 sin t V
= 100 Hz
v2
Figura 6.16:
6.3. ESERCIZI
173
v2 = 8 e
v1
v1
10
=
=
A = 45mA
Req
R1 + R2
220
vAB1 = i1 R2 = 5.4V
v2
v2
6.92 j4
=
=
A = (31 j18)mA
Req
R1 + R2
220
vAB2 = i2 R2 = (3.72 j2.16)V
e risulta in fase con v2 ; nuovamente, quando si considera attivo solamente v2 il potenziale del punto A differisce da quello del punto B per
la caduta di potenziale sulla resistenza R2 .
La corrente totale sara data da:
i = i1 i2 = (14 + j18) mA
e, di conseguenza, la differenza di potenziale tra i punti A e B sara:
vAB = vAB1 + vAB2 = iR2 = (1.6 + j2.16)V
VAB = 2.73V,
AB = atg
2.16
= 52
1.6
100
v = 10 sin t V
120
20 F
v1
= 100 Hz
v2
Figura 6.17:
v1 = 10 sin t
v1 v2
10 6.92 + j4
R2 +v2 =
120+6.92j4 = (8.6j1.82)V
R1 + R2
220
6.3. ESERCIZI
175
120
100
6,92 + j4
10
Figura 6.18:
RT h =
54.5
20 F
8.6 j 1.82 V
Figura 6.19:
j
= j79.6
C
Percio:
i=
8.6 j1.82
(8.6 j1.82)(54.5 + j79.6)
A=
A = (65.8 + j62.8)mA
54.5 j79.6
2970 + 6336
I=
tg i =
62.8
,
65.
i = 43.66
10000 pF
10000 pF
v
A
1K
v = 20 sin t
B
VA
= 50 kHz
VB
500
Figura 6.20:
Esercizio 6
Dato il circuito rappresentato in figura 6.20, trovare la tensione del
punto A riferita al punto B, sapendo che v = 20 sin t, = 50KHz.
Le due maglie sono indipendenti, in quanto sono entrambe poste in
parallelo al generatore e pertanto le tensioni e le correnti in ciascuna
non sono influenzate dalla presenza dellaltra maglia, come visto anche
nel caso di correnti continue. Possiamo, pertanto, considerare separatamente le due maglie e partendo da quella di sinistra, avremo (vedi
figura 6.21
10000 pF
20 V
1k
Figura 6.21:
v A = i1 R A
i1 =
v
20
= 3
zeq
10
v A = i1 R A =
j
C
103
20
A
j 3.18 102
20
103
3
2
10 j 3.18 10
6.3. ESERCIZI
177
20
20(1 + j 0.318)
=
= (18.18 + j5.45)V
1 j 0.318
1 + 0.1
Analogamente per la maglia di destra, vedi figura 6.22:
=
10000 pF
20 V
0.5 k
Figura 6.22:
v B = i2 R B
i2 =
v B = i2 R B =
v
20
=
zeq
0.5 103
j
C
0.5
103
20
A
j 3.18 102
10(0.5 + j 0.318)
20
3
0.5
10
=
= (14.24+j9.06)V
0.5 103 j 3.18 102
0.52 + 0.3182
Infine:
VAB
Esercizio 7
Calcolare le correnti di maglia i1 e i2 nel circuito di figura 6.23.
Lanalisi di maglia per circuiti in regime alternato e una estensione di
quella per i circuiti in continua. Si convertono subito in generatori di
tensione eventuali generatori di corrente, poi si assegnano dei riferimenti orari alle correnti di maglia e si applica la LTK ad ogni singola
maglia. Alle autoresistenze e mutue resistenze verranno ora sostituite
le autoimpedenze e le mutue impedenze. Conviene, prima di scrivere le
equazioni di maglia, calcolare le impedenze immaginarie di condensatori e induttori per la frequenza (o pulsazione) del generatore, in modo
da riportarsi alla situazione illustrata in figura.
Considerando la prima maglia, lautoimpedenza (o impedenza totale
della maglia) e 8 - j14 + 4 = 12 -j14 e limpedenza mutua con la
4
+
10 e
j 40
I
V
I
_
j 10
2
_
+
12 e
j 40
Figura 6.23:
12.6
lequazione di maglia e:
(12 j 14)i1 4i2 = 19.48 j 4.34
Per la seconda maglia, invece, si ha:
4i1 + (10 + j 10)i2 = (11.82 + j 2.08)
Queste due equazioni costituiscono un sistema che permette di ricavare
le correnti i1 e i2 applicando, per esempio, la regola di Cramer.
6.4
6.4.1
Filtri
Filtro passa basso RC
6.4. FILTRI
179
R
i
v
vu
i
C
Figura 6.24:
j
j
=
C
C
2 2 + 1
1
Z=
, tg eq =
C
vi
Vi
=
j
zeq
R C
Vi C
Vi C( + j)
=
j
2 2 + 1
Vi C
,
2 2 + 1
tg i =
j
C
Vi
Vi (1 j )
=
1 + j
1 + 2 2
Figura 6.25:
Vi
,
1 + 2 2
tg u =
vu
:
vi
vu
1
1 j
=
=
vi
1 + j
1 + 2 2
lim |G| = 0
6.4. FILTRI
181
2
da cui t = 21 . La fase della funzione di trasferimento e tg G = ,
come per vu .
6.4.2
vu
Figura 6.26:
circuito e:
zeq = R + jL = R(1 + j )
dove si e posto = L/R, costante di tempo del circuito. Il modulo e la fase
dellimpedenza equivalente sono:
Z = R2 + 2 L2 = R 1 + 2 2 , tg eq =
La corrente che fluisce nel circuito e:
i=
vi
Vi
Vi (1 j )
=
=
zeq
R(1 + j )
R(1 + 2 2 )
Vi
,
R 2 2 + 1
tg i =
Vi (1 j )
Vi
=
1 + j
1 + 2 2
Vi
,
1 + 2 2
La funzione di trasferimento G =
G=
tg u =
vu
vi
sara:
vu
1
1 j
=
=
vi
1 + j
1 + 2 2
lim |G| = 0
cioe il circuito si comporta come un filtro che lascia passare le basse frequenze, praticamente senza modificare le ampiezze corrispondenti, e deprime
sempre pi
u fortemente lampiezza delle frequenze al di sopra di un valore di
taglio, definito come
quel valore della pulsazione per il quale lampiezza in
uscita e pari a 1/ 2 volte lampiezza in ingresso:
1
1
t : |G| = 2 2 = 1 t =
2
da cui t = 21 . La fase della funzione di trasferimento e tg G = ,
come per vu .
6.4. FILTRI
183
C
i
v
vu
Figura 6.27:
6.4.3
Consideriamo nuovamente un circuito costituito da un generatore di tensione alternata chiuso su una combinazione in serie di una resistenza R ed una
capacita C, come illustrato in figura 6.27. Calcoliamo ora la tensione ai capi
della resistenza, in modulo e fase rispetto alla tensione del generatore; questultima sia ancora vi = Vi sin t, che in forma esponenziale e semplicemente
Vi , avendo preso la fase di vi come riferimento. Limpedenza equivalente del
circuito e:
j
j
zeq = R
=
C
C
dove si e posto = RC, costante di tempo del circuito. Il modulo e la fase
dellimpedenza equivalente sono:
2 2 + 1
1
Z=
, tg eq =
C
vi
Vi
=
j
zeq
R C
Vi C
Vi C( + j)
=
j
2 2 + 1
Vi C
,
2 2 + 1
tg i =
Vi R
j
R C
Vi ( + j)
Vi
=
j
1 + 2 2
Vi
,
1 + 2 2
tg u =
vu
:
vi
Figura 6.28:
G=
vu
( + j)
=
=
vi
j
1 + 2 2
essa e una funzione complessa e il suo modulo (guadagno del circuito) risulta:
vu
|G| = =
vi
1 + 2 2
6.4. FILTRI
185
lim0 |G| = 0
2
da cui t =
per vu .
6.4.4
1
.
2
1
,
come
i
v
Figura 6.29:
circuito e:
zeq = R + jL = R(1 + j )
vu
Z = R2 + 2 L2 = R 1 + 2 2 , tg eq =
La corrente che fluisce nel circuito e:
vi
Vi
Vi (1 j )
i=
=
=
zeq
R(1 + j )
R(1 + 2 2 )
il suo modulo e la sua fase sono:
Vi
I=
, tg i =
R 2 2 + 1
La tensione ai capi dellinduttore risulta:
vu = i zL =
Vi ( + j)
Vi j
=
1 + j
1 + 2 2
1 + 2 2
Consideriamo la funzione di trasferimento G = vvui :
Vu =
G=
vu
j
( + j)
=
=
vi
1 + j
1 + 2 2
|G| = =
vi
1 + 2 2
Graficando il guadagno in funzione della pulsazione del generatore si trova
nuovamente landamento di figura 1.27, e in particolare
lim |G| = 1
lim0 |G| = 0
2
da cui t =
per vu .
1
.
2
1
,
come
6.5
187
Si e gia visto nello studio dei circuito in corrente continua come un circuito
costituito da un generatore di tensione continua chiuso su una combinazione
in serie di una resistenza ed una capacita o una resistenza ed uninduttanza e
munito di un interruttore risponda alla chiusura dellinterruttore: loperazione fa cambiare bruscamente le condizioni del circuito, causando fenomeni di
tipo transitorio al cui esaurimento fa seguito un regime di correnti e tensioni
di tipo stazionario. Nel caso di un circuito RC, la situazione che si viene
a creare al tempo t=0, scelto come istante di chiusura dellinterruttore, a
causa della presenza della capacita che impone un andamento continuo della
tensione ai suoi capi, e riassunta in figura 1.29, dove la brusca variazione
della tensione in ingresso dal valore 0 al valore E e dovuta al generatore che e
in grado di fornire una forma donda tipo gradino positivo; questo e equivalente alla chiusura dellinterruttore. La fase transitoria che segue la chiusura
dellinterruttore in un circuito RC privo di generatori quando allistante iniziale il condensatore e carico e tra le sue armature si trova una d.d.p. pari
a V0 e riassunta in figura 6.31. Per quanto concerne, invece, un circuito RL
in serie, il transitorio seguente una brusca variazione della tensione fornita
dal generatore quando la sua f.e.m. passa da un valore 0 ad un valore E,
causato della presenza dellinduttanza che impone un andamento continuo
della corrente, e riassunto in figura 6.32.
Figura 6.30:
Figura 6.31:
189
Figura 6.32:
191
Figura 6.33:
Figura 6.34:
6.6
Figura 6.35:
vC = E(1 eT / ) et /
per t > T
Figura 6.36:
Figura 6.37:
e
i(T ) = E/ReT /
Allistante t=T si verifica una brusca variazione E della tensione
di ingresso. Poiche vC e continua, vC (T ) = vC (T + ) e la variazione si ritrova
tutta su vR , come indicato in figura 6.38. Per t > T , vR tende esponenzialmente a zero. La situazione e analoga per landamento di vL nel caso di un
circuito RL.
Figura 6.38:
Figura 6.39:
Figura 6.40:
Se, al contrario, la costante di tempo e molto pi
u grande di T, landamento della tensione vC (filtro RC passa basso) e quello riportato in figura
6.41: vC cresce poco nel tempo T. In questo intervallo di tempo lesponenziale
e approssimabile con una retta; infatti:
x
X
n=0
(1)n
xn
x
x2 x3
=1 +
+ ...
n!
1!
2!
3!
Figura 6.41:
Figura 6.42:
6.6.1
Transitori ripetuti
197
Figura 6.43:
6.7
Lavoro e potenza
Come e noto, il lavoro compiuto dal campo elettrico (per esempio quello di
un generatore) per spostare un carica q tra due punti di un circuito tra i
quali vi sia una differenza di potenziale pari a v e dato dal prodotto:
L=vq
e la potenza (fornita dal generatore per effettuare lo spostamento) e:
P =vi
Nel caso in cui i due punti siano i terminali di una resistenza R, per la quale
vale, ad ogni istante, la legge di Ohm, v = R i:
Z
2
P = R i e L = R i2 dt
Nel caso in cui i due punti siano i terminali di una induttanza L, per la quale
di
la relazione istantanea tra corrente e tensione e: v = L dt
:
Z
di
di
1
P =L i
e L = L i dt = Li2
dt
dt
2
Nel caso in cui i due punti siano i terminali di una capacita C, per la quale
:
la relazione istantanea tra corrente e tensione e: i = C dv
dt
Z
dv
dv
1
P =C v
e L = C v dt = Cv 2
dt
dt
2
e 12 Cv 2 rappresentano lenergia immagazzinata, rispettivamente, nellinduttanza, quando essa e attraversata dalla corrente istantanea i, e nella capacita
quando tra le sue armature e presente una d.d.p. istantanea v.
La potenza fornita dal generatore per mantenere una corrente nel
circuito dipende pertanto dai valori istantanei di i e v. In regime alternato
ha pi
u interesse valutare il valore medio del lavoro e della potenza; se
i = I sin
= t +
v = V sin ( + 0 )
si avra:
1
P =
T
Z
0
1
v idt =
2
IV sin sin ( + 0 ) d
VI
ZI 2
cos 0 = Vef f Ief f cos 0 =
cos 0
2
2
0
Se cos = 0 il circuito viene detto swattato; Vef f Ief f cos 0 prende il
nome di potenza attiva, Vef f Ief f e, invece la potenza apparente, mentre
Vef f Ief f sin 0 e la potenza reattiva.
=