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Pa Jetta
Pa Jetta
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libera.
on. Giancarlo Pajetta
Bandiera italiana Parlamento
italiano
Camera dei deputati
Giancarlo Pajetta
Luogo nascita Torino
Data nascita 24 giugno 1911
Luogo morte Roma
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1 La vita e la politica
2 Opere
3 Note
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
La vita e la politica[modifica |
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rappresentante italiano
nell'organizzazione
comunista internazionale.
Nel 1933 fu inviato in
missione segreta a Parma
con l'obiettivo di convincere
alcuni membri del fascismo
ad abbandonare il regime,
ma fu scoperto dalla polizia
fascista il 17 febbraio dello
stesso anno: fu quindi
condannato a ventun anni di
carcere per "attivit
un piccolo appartamento di
un anonimo condominio di
via Monteverde), in
Parlamento e sui giornali
dell'epoca, Pajetta era noto
per la veemenza e la
causticit dei suoi discorsi: fu
lui che nella primavera del
1953 - durante la discussione
della cosiddetta legge truffa entr a Montecitorio con una
riga di sangue che scorreva
dal capo, lamentando che un
cordone di "celerini [3] di
riformista rappresentata da
Giorgio Amendola prima e
Giorgio Napolitano poi, fu
uomo di vivace intelligenza,
di grande abilit dialettica e
molto amato dai militanti
(come si vide, da ultimo,
nella grande partecipazione
di popolo al suo funerale). Fu
sempre assolutamente leale
verso il partito, inteso come
entit collettiva
rappresentata dai suoi
dirigenti, anche quando le
momento ne rappresentava
meglio la storia e l'unit.
Fu lui ad accogliere il
segretario del MSI Giorgio
Almirante a Botteghe
Oscure[4] quando il leader
missino volle andare a
rendere omaggio alla camera
ardente di Berlinguer,
provocando una certa
sorpresa tra l'immensa folla
che attendeva di entrare.
Quattro anni dopo, alla morte
di Almirante nel 1988, fu lui
stesso a rendere omaggio
Opere[modifica | modifica
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Lo scandalo dei mille miliardi
in Parlamento, con Gennaro
Miceli e Pietro Ingrao, Roma,
Editori Riuniti, 1963.
Socialismo e mondo arabo.
Rapporto presentato alla I
commissione del Comitato
centrale del PCI, febbraio
1970, Roma, Editori Riuniti,
1970.
addirittura di mortai, e si
distinse come un vero e
proprio reparto di pronto
impiego militare, idoneo a
situazioni belliche, ed
utilizzato soprattutto in
occasione di manifestazioni
politiche.
^ Al civico 5 di via delle
Botteghe Oscure, vicino
Piazza Venezia, nel centro di
Roma, si trovava la sede
centrale del Partito
comunista italiano.