Trassi dall'oscuro abisso cose di strano aspetto e di strana bellezza - alcune brillavano come un sorriso, alcune luccicavano come lacrime, e alcune erano rosee come le guance d'una sposa. Quando, alla fine del giorno, tornai a casa con il mio bottino, il mio amore sedeva nel giardino sfogliando oziosamente un fiore. Esitante deposi ai, suoi piedi tutto quello che avevo pescato. Lei guard distrattamente e disse: "Che strani oggetti sono questi? Non capisco a che possano servire". Chinai il capo, vergognoso, pensando: "Non ho lottato per conquistarli, non li ho comperati al mercato; non sono doni degni di lei". E per tutta la notte li gettai a uno a uno sulla strada. Al mattino vennero dei viaggiatori; li raccolsero e li portarono in paesi lontani. Home Poesie Autore R Rabindranath Tagore Poesie di Rabindranath Tagore Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione. La scheda di Rabindranath Tagore - Acquista i suoi libri 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 ... 13 pag. successiva >> poesia postata da: Gabriella Stigliano, in Poesie (Poesie d'Autore) Al mattino gettai la mia rete nel mare. Trassi dall'oscuro abisso cose di strano aspetto e di strana bellezza - alcune brillavano come un sorriso, alcune luccicavano come lacrime, e alcune erano rosee come le guance d'una sposa. Quando, alla fine del giorno, tornai a casa con il mio bottino, il mio amore sedeva nel giardino sfogliando oziosamente un fiore. Esitante deposi ai, suoi piedi tutto quello che avevo pescato. Lei guard distrattamente e disse: "Che strani oggetti sono questi? Non capisco a che possano servire". Chinai il capo, vergognoso, pensando: "Non ho lottato per conquistarli, non li ho comperati al mercato; non sono doni degni di lei". E per tutta la notte li gettai a uno a uno sulla strada. Al mattino vennero dei viaggiatori; li raccolsero e li portarono in paesi lontani. Dove son gi fatte le strade, io smarrisco il cammino. Nell'oceano immenso, nel cielo azzurro non traccia di sentiero. La viottola nascosta dalle ali degli uccelli, dal fulgor delle stelle, dai fiori delle alterne stagioni. E io domando al cuore, se il suo sangue porti seco la conoscenza dell'invisibile via. Destandomi all'alba ho trovato la sua lettera. Non so che dica, perch leggere non so. Lascer il savio, solo c suoi libri, senza turbarlo: chi sa mai s'egli possa leggervi dentro? Io me la v posare sulla fronte, io me la v premere sul cuore. Quando la notte placida s'inoltr e sorgano le stelle ad una ad una, io me la spiegher sul grembo, e rimarr in silenzio. Ad alta voce me la leggeranno stormendo le foglie, me la intoner la correnta del torrente, e le sette stelle veggenti me la canteranno dal cielo. Non riesco a trovare quel che cerco; non posso comprendere ci che sapere vorrei; ma questo messaggio non letto mi ha gi reso pi lieve ed ha cambiato in cantici i miei pensieri. Non so come tu canti, mio signore! Sempre ti ascolto in silenzioso stupore. La luce della tua musica illumina il mondo. Il soffio della tua musica corre da cielo a cielo. L'onda sacra della tua musica irrompe tra gli ostacoli pietrosi e scorre impetuosa in avanti. Il cuore anela di unirsi al tuo canto, ma invano cerco una voce. Vorrei parlare, ma le mie parole non si fondono in canti e impotente grido. Hai fatto prigioniero il mio cuore nelle infinite reti della tua musica.