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L’amore è femmina
In copertina: Portrait of Stephy Langui di Rene Magritte.
“Io sono te
tu sei in me
nella luce dei tuoi orecchini
riflessa nel mio specchio!“
22 dicembre 2016
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Prefazione
Cos’è la poesia?
Scrivere una poesia è impostare l’anima ad una velocità
diversa, lenta.
Le poesie sono destinate a lettori non trascinati dalla
fretta nevrotica che caratterizza questa nostra epoca. Leg-
gere una poesia è mettersi in una condizione controcorren-
te che non stabilisce e quantifica il valore di ogni cosa in
base alla perdita o al risparmio di tempo, ma dà una con-
notazione completamente diversa al concetto di tempo.
La poesia accoglie la necessità di rallentare, e il poeta al-
lora diventa un richiamo alle infinite possibilità offerte dal-
l’anima quando ne si ascolta il sussurro.
Per Maria Gabriella Trapani la poesia è un volo liberatorio.
Nelle parole scelte con cura, accostate l’una all’altra co-
me note di una sinfonia o come sfumature leggere di un ac-
querello, la sua poesia prende le ali.
Leggero, delicato eppure forte e potente: nelle metafore,
nei richiami al passato, nell’osservazione del presente,
ogni verso poetico è un racconto di sé.
Nelle sue poesie Maria Gabriella Trapani evoca immagi-
ni, apre il cassetto dei ricordi, tocca corde dal profondo
che svela al lettore anche una parte di sé, forse offuscata,
forse non completamente riconosciuta, che diventa comu-
nanza.
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L’intimismo poetico sceglie con garbo e cura la parola da
usare, che non prevale sull’emozione ma accompagna il
lettore, immergendolo in un vissuto personale, dove po-
tersi ritrovare o comunque trovare una parte del proprio
animo.
Ad ogni verso corrisponde un fremito, il sentimento lo
potenzia, la poesia lo sostiene come felice mescolanza di
luci ed ombre.
E anche se oggi Maria Gabriella Trapani ha “come dei chio-
di sotto la pianta dei piedi” non si arrende, ma continua a
danzare:
…adesso provo la mia vecchia coreografia
sono un uccello dalle grandi ali blu
il mio corpo è bianco
inizio a volare lentamente
dopo aver misurato il cielo.
Daniela Orlando
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La mia battaglia
Io soldato
lo scudo insanguinato
il nemico in piedi
mi dice: “Tocca a te!
Sferra il tuo colpo
Dai, tocca a te!”
Il viso diventa di bambina
basso lo sguardo
le mani sulle orecchie
per non sentire
per non ascoltare
le urla del mio nemico
che mi incalza
mi trascina…
Sono sfinita
sono finita
sono annichilita
e non ho armi
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Nove estati di me
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Le nostre iniziali
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Tornare indietro dal tempo
È tempo di Me
è l’ora di Me.
È notte
tutto intorno è silenzio
sono davanti allo specchio
mi spoglio lentamente
con modi decisi
e penso…
Non ho dato retta
ai messaggi
che il corpo mi ha inviato
dal nostro ultimo litigio
per aspettare di ascoltarli insieme.
Mi tolgo la biancheria
immagino che ci sia tu a guardarmi
vorrei aver su di me - oltre ai tuoi sguardi -
le tue mani e le tue labbra
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Piedi
Piedi in piedi
piedi stanchi
piedi fieri
piedi uniti
mentre l’uno bacia l’altra
piedi nudi
piedi stesi
stessi piedi
dell’inizio della nostra storia
piedi scalzi
sul pavimento
piedi come tormento
piedi sul cuscino blu
piedi vicino al tuo e al mio cuore
piedi che vogliono le tue mani
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I miei giorni slegati
14
L’amore è femmina
Un gatto
dagli occhi grandi
spadroneggia
nel cortile
di casa mia.
Appena sente
il mio passo stanco
inarca la schiena
e punta la coda.
Io cammino nervosamente.
E penso al gatto
del cortile
che non si lamenta
della sua solitudine
che mi fissa negli occhi
impavido.
Il gatto si acciambella
sotto un’automobile
dal motore spento
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Nodi nervosi
di una vecchia corda scurita dal tempo
Amare senza via di scampo
è una gioia crudele!
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Uscire
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Paesaggio umbro
Cipressi e ginestra
cavalli e greggi
e pianura.
Distese di campagne
allineate.
Una pietra enorme
un macigno
con altre pietre antiche
spigolose di silenzio.
Un falco libero
dagli anni
dispiega le sue ali
nell’azzurro del cielo umbro
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Oggi non so se
Non esisto
non ci sono
non vivo
flash di luce e di ombre
di buio e luce
come negativi di vecchi rullini.
Questo amore andato a monte
mi cattura
mi attrae
e ancora adesso
la dissolvenza
della sua acqua
mi incanta
come il re barbaro
e la fata Morgana.
E lo rivedo
lo sento vicino
avverto il suo respiro.
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La spiaggia
Io e la spiaggia
la spiaggia ed io
e i sassi
le spalle nude
di velluto
la schiena bianca
di seta.
E mani
tante mani
che scavano
solchi
sulla mia pelle.
Conto sassi solchi
e silenzi
e costruisco confini
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Il segreto
Custodisco un segreto
voglio accarezzarlo
stargli vicino
afferrarlo…
All’improvviso
l’aria diventa irrespirabile
il ritmo frenetico…
Di notte sogno
il mare che ribolle
sogno soffitti bassi
che incombono sulla mia testa.
Sogno di imboccare una strada
e poi di smarrirmi
E il segreto
cade
senza tonfi
senza veli
senza sbalzi termici!
Tra alti e bassi
tra disincanto e sogni
si dipana il mio giorno.
E il mio segreto non è più tale!
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Automobili e autobus
Automobili e autobus
rotatoie e capolinea
palazzi geometrici
che salgono
verso il cielo.
Inferriate e tristi balconi
viali con alberi
prigionieri di grate.
Segnali stradali e asfalto.
Corro e percorro kilometri.
Sudo e trasudo.
Ti penso oltre il mio sguardo
e oltrepasso ostacoli
poso allora i miei passi:
sono a piedi nudi
senza nodi alle dita
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Ritratto
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Tempo di mezzo
Acqua
scivola via
le impronte
della mia ombra
il tempo di mezzo è il tempo dell’attesa
quando
la saggezza si rivela inutile
pozzanghere di vita e
neon di solitudine
cielo di fulmini intermittenti
un reale fragore
adesso scappo via
nel deserto di un nuovo viaggio
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Giano bifronte
25
Strada
Sentieri e silenzio
foreste e pensieri
e un mare di anemoni viola
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Creusa ed Enea
Il bianco e il blu
il fantasma e il mare che divide
schiuma d’onda e
un nuovo orizzonte da accettare
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Parole
Scavano
raccontano
si intrecciano
parlano
le parole.
Tacciono
incantano
si mimetizzano
le parole.
Come macerie dell’ anima
disegnano alvei di Storia.
E io sono un fiume
che scorre lento
sulla tua assenza
che bagna di sale
il sale della vita.
Ma dimmi dove sei?
Resta resisti rimani
Dove volgerò lo sguardo?
Troverò il filo
colore di luna
per tessere la mia Storia?
Troverò un gancio
di luna
per appendere la mia Storia?
E le stelle, incredule, disegneranno il mio nome?
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Senza radici
Grigio e bianco
dolore e lacrime
terra e sale
cielo e mare
io, senza radici
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Una voce che non ha voce
MI MANCA QUESTA
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Vita
Faccio un selfie
prima che lo spettacolo cominci
la foto svela
i lineamenti dolci
lo sguardo malinconico
le labbra rosse
di una donna matura
mi accorgo cosi
che sono passati
tanti anni
multipli di cinque
adesso ho come dei chiodi
sotto la pianta dei piedi
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Poi il battito accelera
Il blu delle ali si confonde con il cielo
nella foga si scopre il mio petto bianco
i miei pensieri ora cercano un nuovo nido
per riposare.
Le ali si chiudono
la testa si fa accarezzare dalle piume.
È notte
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Parole e musica
Musica in sottofondo.
Parole per impazzire.
Numeri.
Minuti
e ore.
Caro diario degli errori
non so più chi sono
mi gira la testa
metamorfosi in me
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Anche se fino a poco fa
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Baci scritti
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Terra
Piove sulla
mia sete
ormai buia.
Divento terra fertile.
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Noi
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Esisto
38
Numeri gemelli
39
Gesù cade per la terza volta
40
15 aprile 2017
È il sabato santo
ed io piango sul tuo corpo rigido
è il sabato del silenzio attonito
perché non odo già da tempo
né udirò più la tua voce
mai più i tuoi perlacei consigli!
Ti ho cercato oggi nel Sole
ti trovo nelle mie lacrime
che disegnano piccole gocce di rugiada.
Sole silenzio sabbia…
La tua clessidra è vuota
la mia anima
una rosa rossa cui hanno tagliato lo stelo
vado avanti
nonostante tutto
il sepolcro è buio
quando la domenica di Pasqua
tutto sarà Luce
tu ci sarai
e inonderai di luce
le mie buie giornate
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Madre e figlia
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Io mi aggrappavo a te come ad una speranza
avevo bisogno di te
ho bisogno di te!
Ma tu ordinatamente te ne sei andata
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Luna piena
È lei, è vicina a Me
un leggero sorriso nei suoi tratti
come una carezza
sulla pelle di una bimba appena nata!
Vorrei toccarla
vorrei starle vicino, più vicino di così.
Le lacrime scivolano sul mio viso
ed ecco che la distanza tra di noi si accorcia.
Lei ed io ora siamo una cosa sola!
Il suo cerchio perfetto
la sua pallida luce
mi incoraggiano a non aver paura.
Di fronte al mio sguardo lucido
c’è soltanto Lei
io adesso sono calma:
il cielo buio è un vestito elegante
di cui ammiro lo strascico!
44
Albero
Inizio a respirare
dalle radici
e accarezzo
i miei piedi scalzi
45
Felicità
Quando ti ho detto
che ero felice
la sentivo sulla pelle
la felicità!
46
Anima
47
QUESTA NON ME L’HAI INSERITA
Io sono te
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nelle sue mani gelate
che si appoggiano
al braccio di mio padre
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Indice
La mia battaglia
Nove estati di Me
Le nostre iniziali
Tornare indietro dal tempo
Piedi
I miei giorni slegati
L’amore è femmina
Uscire
Paesaggio umbro
Oggi non so se
La spiaggia
Il segreto
Automobili e autobus
Ritratto
Tempo di mezzo
Giano bifronte
Strada
Creusa ed Enea
Parole
Senza radici
Una voce che non ha voce
Vita
Parole e musica
Anche se fino a poco fa
51
Baci scritti
Terra
Noi
Esisto
Numeri gemelli
Gesù cade per la terza volta
15 aprile 2017
Madre e figlia
Luna piena
Albero
Felicità
Anima
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