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Same way, different light.

Sono in treno da mezz'ora e sto ascoltando il rumore della pioggia in silenzio. Sono passate esattamente tre ore da quando ho scoperto che Calla e` scomparsa, da quando l'unica lampadina accesa nel buio condominio abbandonato che e` la mia vita e` esplosa in tanti minuscoli e taglienti pezzi di vetro. Sono un insegnante di psicologia nel liceo della citta` dove vivo, e se qualcuno scoprisse della mia passione per quella ragazza, probabilmente verrei licenziato immediatamente. Calla e` un'alunna dell'istituto, infatti. Ha diciassette anni, quasi diciotto, eppure sembra piu` vecchia di qualsiasi altra ragazza della sua eta`. E` piuttosto alta e spigolosa, talmente magra da sembrare denutrita. Le sue guance sono leggermente scavate e la sua pelle, a causa del suo colore pallido e traslucido, sembra pellicola trasparente. uando l'ho vista per la prima volta, sono stato stregato dai suoi occhi neri, enormi, sconfinati. !ortava " capelli tinti di un color biondo platino e raccolti in una grossa treccia a lato della testa e le sue labbra piccole erano dipinte di rosso acceso, un colore inusuale per una semplice studentessa del liceo. #i aveva fermato mentre scendevo le scale allungando debolmente una mano verso il mio braccio, ma senza toccarmi. $ #i scusi, e` lei il professor %i Leo& ' (vevo sorriso cordialmente. $ Certo, ti serve qualcosa& ' $ (vrei bisogno di prendere un appuntamento con la psicologa della scuola. Lo so che dovrei presentare una richiesta dei genitori, ma non posso davvero parlarne con loro, percio`... ' L'avevo tranquillizzatata, le avevo spiegato che non era necessario portare un permesso firmato dai genitori e che avrei prenotato il suo appuntamento il giorno stesso, avrebbe solamente dovuto seguirmi in sala insegnanti in modo che potessi segnarmi le sue generalita`. %opo aver fatto qualche breve indagine ed aver scoperto la classe di appartenenza di Calla, avevo deciso di tenermici piu` lontano possibile) un insegnante che sbava dietro ad un'alunna di quarta liceo come un adolescente in piena tempesta ormonale non e` propriamente un'immagine che si addice ad una scuola prestigiosa come quella in cui insegno. !urtroppo per me ci incontrammo di nuovo, questa volta nel vicolo buio e poco frequentato dietro casa mia. Stavo andando a buttare la spazzatura quando vidi un ammasso di vestiti muoversi scompostamente per terra cercando riparo dal vento. #i avvicinai lentamente, l'ammasso alzo` la testa) era lei. Calla con il viso bianco e le labbra spaccate, un occhio gonfio e nero e sporca di sangue. La portai in casa in fretta, ero talmente spaventato da non riuscire a formulare alcuna domanda, cosi` le dissi semplicemente di accomodarsi mentre io cercavo un modo per medicarle le ferite. $ %evi portarmi in ospedale. ' mi disse. "l suo tono era deciso, inusuale per una ragazzina, quasi maleducato, ma si trattava della cosa piu` giusta da fare, al contrario di quanto stavo per fare io. L'avevo portata in ospedale, avevo spiegato al medico come l'avevo trovata e lui mi aveva detto che non dovevo preoccuparmi, che non era la prima volta che Calla arrivava in ospedale ridotta in quello stato. uando la dimisero mi offrii di portarla a casa e lei mi chiese se prima potessi portarla a mangiare, cosi` entrammo in una pizzeria qualsiasi. #entre la guardavo mangiare, le chiesi cosa fosse successo.

$ *n malinteso. ' mi rispose. "nsistetti) che tipo di malinteso& Lei sbuffo`. $ +gni tanto bisogna ricorrere alla violenza se si vuole ottenere qualcosa. ' "ntuii di cosa potesse avere bisogno una diciassettenne che fa a botte nei vicoli, cosi` provai a chiederle che gusto ci trovasse nella droga, ma lei disse in fretta qualcosa che non riuscii a cogliere. !rovai a cavarle qualche altra informazione, ma lei sbuffo` di nuovo. $ Senti, io non so davvero chi sei, ,uggiero %i Leo. ( parte il tuo nome e la tua professione, non ho altre informazioni su di te. !er questo non posso dirti nulla) io e te non siamo ne` amici, ne` conoscenti. "o sono un'alunna della scuola dove insegni e tu sei l'insegnante responsabile degli appuntamenti con la psicologa. ' $ -oglio aiutarti, Calla. Cosa posso fare per aiutarti& ' le chiesi. $ %evi conoscermi. Solo cosi` puoi aiutarmi. Conoscermi, capirmi, diventare mio amico, rimanere con me. Solo cosi` puoi aiutarmi.' Era una richiesta piuttosto stramba da fare ad un insegnante quarantenne, comunque accettai. -olevo solamente controllarla, fare in modo che non si riducesse piu` in quel modo. "niziammo a vederci due volte a settimana, una volta in un piccolo parco poco lontano dalla scuola e l'altra in un bar del centro. Scoprii che Calla pensava di essere stata adottata ed era convinta di avere una sorella che aveva riconosciuto sei anni prima in una citta` lontana dalla nostra mentre era in viaggio con " suoi genitori. $ Ci hanno separate tanto tempo fa, tanto che lei mi ha dimenticata. #a io non riesco a farlo, per questo la sto cercando. Ho solo una sua foto ed un indirizzo, ma mi basta. ' .on volle dirmi come aveva ottenuto l'indirizzo, ma mi disse che aveva scattato la foto lei stessa quando se l'era trovata davanti e me ne forni` una copia, cosicche` avrei potuto riconoscerla se mai l'avessi vista in giro. Ero convinto che si fosse immaginata tutto, cosi` le dissi che, se avesse voluto raggiungere quell'indirizzo per incontrarla, l'avrei accompagnata in macchina. Lei annui` distrattamente. $ #i risparmieresti una gran bella fatica. ' %urante " nostri incontri non parlammo solo della sua sorella perduta, ma anche delle nostre vite quotidiane, quasi fossimo due persone della stessa eta` che si incontrano per caso ogni settimana in un parco e decidono di scambiarsi informazioni poco importanti sulle rispettive esistenze. Calla, durante quegli incontri, mi racconto` della sua visione del mondo e di come tutto quanto le sembrasse incredibilmente senza senso e triste. #i insegno` ad osservare ogni cosa con gli occhi di un'adolescente dal cuore grande e ferito, tanto che, piu` la mia visione del mondo mutava adattandosi alla sua, piu` mi innamoravo di lei, sentendo quel cambiamento come un segno del destino. #a come tutte le cose belle, anche questa era destinata a dissolversi. +ggi pomeriggio l'ho aspettata quattro ore nel parco ma non si e` presentata, cosi` ho deciso di telefonarle sul cellulare. %all'altra parte, pero`, non mi ha risposto la sua voce profonda e calma, bensi` quella di una donna che non conoscevo. $ !ronto& Chi e`& ' $ !ronto, sono ,uggiero. ' dovevo inventare qualcosa, non potevo rischiare di essere scoperto. $ ,uggiero chi& ' $ Sono il ragazzo di stamattina, volevo dirti che, se vuoi uscire, mi sono liberato. ' +gni minuto era una tortura, la mia voce e` volto diversa da quella di un diciassettenne. "n ogni caso, la donna dall'altra parte non si e` accorta della differenza.

$ Scusami, ,uggiero, ma credo di non poterti aiutare) mia figlia e` scomparsa stanotte, nessuno sa dove sia. ' "l mondo, in quel momento, e` crollato su di me nello stesso modo in cui le torri gemelle si sono schiantate al suolo. Ho iniziato a tremare. $ Capisco, signora, mi dispiace davvero. .on ha neanche un'idea di dove possa essere& ' $ .o, davvero, stiamo cercando in tutta la citta` ma nessuno sembra averla vista. !osso chiederti dove hai conosciuto mia figlia& ' ( quel punto ho chiuso la conversazione, incapace di andare oltre. %ovevo trovarla. %ovevo riportarla a casa, in salvo. Cosi` ho cercato l'indirizzo dove credeva si trovasse la sua sorella perduta, ho comprato un biglietto di sola andata per il treno e mi sono lanciato verso l'ignoto. "l treno si e` fermato ora. #i costringo a scendere, ma le mie gambe fanno fatica come se fossero ancorate al suolo da una forza invisibile. #i dirigo a passo lento verso l'ingresso della stazione e poi fuori, in strada. /ortunatamente riesco a trovare una cartina della citta`, e scopro con mia grande sorpresa che l'indirizzo che Calla si e` segnata corrisponde ad un edificio costruito nell'area industriale. Salgo su un pullman qualsiasi, e dopo qualche giro a vuoto riesco a raggiungere una strada poco lontana, cosi` posso dirigermi a piedi verso il luogo tanto agognato dalla ragazza. uello che mi trovo davanti mi lascia senza parole) si tratta di un edificio abbandonato che, un tempo, doveva essere un complesso di uffici. #olte vetrate sono state rotte e " muri sono coperti dai graffiti. #i fermo per qualche secondo a fissarlo, incapace di rendermi conto che quello che la donna che amo ha cercato per tanto tempo non e` altro che un misero sogno di un'adolescente allucinata. -engo distolto dai miei pensieri solamente quando sento delle urla in lontananza. Spaventato, corro verso l'edificio e noto all'interno una figura inginocchiata per retta, cosi` do una spinta alla porta lasciata aperta e mi avvicino in fretta. Calla alza la testa e mi guarda con gli occhi di chi ha perso ogni cosa. $ Lasciami in pace. ' mi dice con la voce rotta dal pianto. #i siedo vicino a lei e cerco di abbracciarla, ma lei si divincola e si alza in piedi, brandendo in mano qualcosa che subito non riconosco. $ 0i ho detto di lasciarmi in pace. 0i prego. ' Le tremano le mani mentre stringe la pistola che mi sta puntando contro. "l mio cuore batte fortissimo come non mi era mai successo neanche quando avevo la sua eta`. $ %ove hai trovato quella cosa, Calla& ' $ .on posso dirtelo. ' $ !erche` non puoi& ' Singhiozza. $ !erche` mi stanno cercando. .on e` la sola cosa che ho rubato, capisci& .on si fermeranno mai finche` non mi avranno trovata. uesta volta non si tratta solo di una rissa qualsiasi, ma di qualcosa di grosso. ' $ !erche` hai preso la pistola, allora& ( cosa ti serve& ' $ Speravo lo capissi, professore. Speravo davvero che la tua laurea in psicologia ti aiutasse a capire. ' Ci guardiamo per qualche secondo in silenzio, poi Calla sospira e ricomincia a parlare. $ La mia vita non ha mai avuto alcun valore per me, per quanto cercassi di darle un significato, questo continuava a sembrarmi troppo altisonante per un'esistenza sprecata come la mia. .on sono brava in nulla, nessuno mi ama, " miei genitori credono che io ormai sia troppo stupida

perfino per mangiare al loro tavolo. Ho sempre pensato di meritare la morte, poi ho incontrato lei. #ia sorella, quella che mi avevano rubato. ' $ Calla, io non credo che qualcuno te l'abbia rubata. Credo semplicemente che tu abbia visto una persona che ti assomiglia e abbia deciso deliberatamente di considerarla tua sorella.' Credo di averla fatta arrabbiare, perche` " suoi occhi sembrano bruciare. $ E` qui che ti sbagli. "o e lei siamo identiche. 0i ho dato la sua foto, sai benissimo che e` cosi`. "o e lei siamo identiche. ' $ .on sai nemmeno come si chiama. ' $ .on mi importa, ora non importa piu`. Ho chiesto a qualcuno del posto se riconosceva la ragazza nella foto, mi hanno detto che e` morta. ' La sua voce viene rotta dai singhiozzi. $ E` morta circa due mesi dopo che l'ho vista, professore, in un incidente d'auto. La ragazza che ha dato un senso alla mia vita non c'e` piu`, non vedo perche` continuare a parlarne. ' Calla punta la pistola contro la propria testa con la mano tremante. -orrei fermarla, ma " miei muscoli sono bloccati e tutto quello che posso fare e` biascicare parole senza senso per provare a fermarla, ma e` tutto inutile. !oi sento un colpo assordante e anche il mio cuore si ferma. uando riesco ad alzarmi corro via, lontano nei vicoli di questa citta` della quale ho dimenticato il nome, veloce come non ho mai corso. #i sento debole, vorrei tornare indietro e raccontarle di quanto ha fatto per me, di quanto considerassi importante la sua vita. Un anno dopo .on ricordo per quanto tempo corsi, quel giorno. (rrivai ad un telefono pubblico, feci una segnalazione anonima alla polizia e poi tornai a casa in fretta per preparare le valigie e fuggire, non importava dove. +ra lavoro in un'altra scuola di un'altra citta`, ho dovuto quasi cambiare Stato per attenuare il dolore. Sto guardando il sole tramontare dalle grandi vetrate del bar che, da un anno a questa parte, e` diventato il mio quartier generale per la correzione dei compiti. La strada e` gremita di studenti che sorridono euforici, probabilmente a causa dell'atmosfera natalizia che aleggia nell'aria. Sto per immergermi di nuovo nei miei compiti, quando scorgo tra tutta quella gente una massa enorme di capelli bianchi ferma davanti alla vetrina di fronte al bar. Subito balzo in piedi, il cuore che batte all'impazzata. "mpilo " compiti alla buona dentro la cartella mentre continuo a guardare la ragazza dai folti capelli bianchi, ogni suo leggero movimento provoca in me un'ansia senza precedenti. %ue secondi dopo sono fuori dal locale con la giacca infilata a meta`, le labbra secche e la fronte madida di sudore. %evo chiamarla& Eppure lei dovrebbe essere morta. Cerco di convincermi ad andare via, ma lei si volta di profilo e io rimango sconvolto) non si tratta della mia amata alunna, bensi` della sorella morta e senza nome. uesta mi guarda e mi sorride, poi si allontana. ,imango fermo a guardarla mentre lei si incammina lontano da me, verso l'ignoto, lasciandomi da solo con la mia tipica vita da insegnante del liceo. Eppure, qualcosa dentro di me e` cambiato) per quanto vorrei rimanere fermo ancora di piu`, non riesco a resistere al richiamo del destino. Cosi` mi volgo verso di lei e inizio a seguirla con la calma che solo " morti hanno.

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