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LA SICILIA MERCOLEDÌ 12 AGOSTO 2009

24.
Cultura società
SCAFFALE MOSTRE
Il mistero della settima chiesa Corea del Nord e sorrisi di regime
Un mosaico di strade, vicoli, budelli, piazze, che sin dall’incipit si impianta nella scena I temi della politica internazionale e dei regimi totalitari sono al centro della cultura
espandendosi come una nuvola sul paesaggio urbano di Praga, sfondo del romanzo nero siracusana in questi giorni. La mostra fotografica "Sorrisi di Regime", ospitata nello
« Sette chiese» (Fanucci, pp. 312, 18 euro). Lo scrittore Miloš Urban confeziona la partitura Spazio espositivo del Palazzo del Governo della Provincia di Siracusa, offre documen-
degli eventi come componenti flessibili di una trama che confina con il thriller. Il protago- ti inediti proposti da Orazio Mezzio e prodotti in Corea del Nord, al cui popolo sono
nista , il cui nome è svelato solo più in là con le pagine, è un ex poliziotto, ex studente uni- ancora negati i più elementari diritti politici. Il testo di Tiziano Terzani e le testimo-
versitario, ex figlio di genitori divorziati, ed ha la peculiarità di cadere in trance se messo a nianze dei giornalisti Lanfranco Norcini Pala (direttore di Azione Sociale) e Giuseppe
contatto con le mura antichissime delle cattedrali. Già gli edifici di culto, in vetrina come Matarazzo (redattore economico di Avvenire) focalizzano aspetti di profonda attua-
su una guida turistica e vero motore immobile dell’intreccio: San Carlo, Santo Stefano, lità. L’iniziativa rende omaggio a Neda, la giovane iraniana rimasta uccisa durante le
Sant’Apollinaire, Emmaus, la chiesa della Vergine Maria a Na Slupi, Santa Caterina... E la recenti manifestazioni di Teheran. Il sito internet dedicato alla mostra www.sorrisi-
settima? La settima chiesa è nel finale di una storia che ha inizio con un tentato omicidio, diregime.it, curato da Vincenzo Mosca, sta offrendo spunto per un dibattito sui temi
che prosegue con altri delitti e misteri, non senza concedere all’autore piccole e succulen- delle libertà civili, impreziosito da interventi internazionali. All’iniziativa ha preso
te digressioni su leggende riguardanti questi luoghi sacri: il Medioevo visto come un’età parte Elio Tocco, che ha curato il coordinamento scientifico. Pia Parlato e Gessica
dell’oro annegata ma chissà magari pronta a resuscitare. DANIELA DI STEFANO Failla si sono occupate della comunicazione. BRUNO FORMOSA

Il romanzo
di Scurati

Il presente
come unica
possibilità Piero e Ada
Gobetti

CARLA BISCUSO

ella sua pratica di scrittura Antonio Scu-

N rati ha sempre alternato romanzi stori-


co-epici a romanzi scritti in un corpo a
corpo con la cronaca. Le due tipologie, a
detta dello scrittore, peraltro anche giornalista,
non sono che le due fasi di oscillazione di uno
stesso pendolo impazzito che ha spostato verso il
presente, ad eccezione di qualche fugace am-
miccamento verso il passato, quell’attenzione
che nella letteratura fino agli anni sessanta era
stata rivolta al futuro. Se è vero, infatti, che ogni
società ripensa il rapporto tra presente, passato e
futuro, è anche vero che la nostra società, come
osserva Scurati, è caratterizzata da un presente
ipertrofico con il quale anche la letteratura deve
fare i conti.
Non a caso il suo ultimo libro, finalista al pre-
mio Strega, "Il bambino che sognava la fine del
mondo" (Bompiani, pp.308, €18,00) si presenta
come una sorta di pastiche, ben congegnato, di
fatti di cronaca accaduti e non accaduti, che ven-

Il pianto per la fine di Gobetti


gono accostati da un comun denominatore: il
Male. Un male cosmi-
co che risiede nei
pensieri, nelle azioni,
nelle cose. La vicenda
si svolge a Bergamo
dove un professore
universitario, che ha
molti tratti in comune Le lettere scritte ad Ada dopo la morte del marito assassinato dai fascisti nel 1926
con l’autore reale, in-
daga su due fatti di lati Boringhieri, 306 pagine, 17,00 euro). Studi torinese e di Carla Gobetti, nuora di betti sia stato recentemente a Parigi e
cronaca che avvengo-
FRANCESCO MANNONI
Al professor Gariglio chiedo dove abbia Piero."
Intervista a Bartolo oggi sia in Sicilia. Prego informarvi e vigi-
no parallelamente e i una cosa la prego, la rintracciato queste 295 missive che par- - In effetti sono non solo bellissime, ma Gariglio curatore lare per rendere nuovamente difficile la

ANTONIO SCURATI
che sembrano appa-
rentemente slegati: le
accuse di pedofilia ri-
volte prima ad alcune maestre di una scuola ma-
terna e poi ad un sacerdote che insegna in un se-
"D supplico anzi: Lo lasci fra
noi, a Parigi, sino a che le
Sue idee non saranno
passate nella realtà delle cose." Così scri-
veva Stefano Oberti, fuoriuscito a Parigi,
lano di un’Italia sull’orlo del baratro.
"Ada Gobetti - mi risponde - le aveva
conservate amorevolmente e in seguito
consegnate al Centro Studi Piero Gobetti
di Torino fondato nel 1961. A me sembra-
dipingono un vibrante ritratto di Gobet-
ti. Sono il canto del cigno prima della
soppressione di ogni dissenso. Scriverle,
fu un atto di coraggio?
"Certo, perché Gobetti aveva subito
della raccolta di
quasi trecento
missive. «L’intera
vita questo insulso oppositore di governo
e fascismo’. Quindi le aggressioni e infine,
nel novembre del ’25, la chiusura delle ri-
viste e della casa editrice di Gobetti, do-
po la quale egli si decise a espatriare, era-
minario. In qualità di uomo di cultura in grado di alla fine di una lunga lettera ad Ada Go- vano così belle e spesso anche letteraria- due arresti nel 1923, e nel ’24 c’è il tele- Italia democratica no manovrate dall’alto. Manifestare sim-
inserire gli spiacevoli eventi in categorie archeti- betti nel febbraio 1926. Piero Gobetti, mente pregevoli, che ho pensato di pub- gramma di Mussolini al prefetto di Tori- patia per una figura tanto invisa al regime
piche, il professore viene invitato a dire la sua in morto pochi giorni prima in una clinica blicarle, col consenso generoso del Centro no: ’Mi si riferisce - recita - che noto Go- pianse con lei» poteva costare caro."
un talk-show televisivo. Alla fine anche lo stesso parigina per l’aggravarsi delle conseguen- - Leggendo queste lettere così appas-
professore sarà coinvolto nelle indagini perché ze dell’ennesima aggressione fascista su- sionate è difficile non commuoversi...
accusato ingiustamente da una bambina che vie- bita a Torino, riposava nel cimitero del "Sì, sono molto commoventi. Le più
ne manipolata dalla madre, una donna che, piom- Père Lachaise e lì doveva rimanere: l’Ita- «UNA BOTTIGLIA NEL MARE DI GAZA» DI VALÉRIE ZENATTI belle, a mio giudizio, sono quelle delle
bata in un profondo malessere, finisce col pensa- lia non ne meritava le spoglie. Il giovane donne, per esempio di Sibilla Aleramo,

Un ponte al di sopra dell’odio


re che la visibilità, che le può derivare dall’essere pensatore liberale trascurato nel vestiario Antonia Nitti Persico e Dolores Prezzoli-
madre di una bambina abusata, possa farla sen- ma ardente di passioni, che a 25 anni ni, che hanno al centro delle loro premu-
tire viva. aveva già fondato tre riviste e una casa re Ada e danno libero sfogo a sentimenti
Questi eventi scatenano nel professore una editrice, scritto acuti saggi e pubblicato le ed emozioni. Tra quelle maschili, c’è chi
tempesta emotiva che lo riporta ai flutti dell’in- prime poesie di Montale, meritato la sti- "Una bottiglia nel mare di Gaza" è un libro soldato, affinché possa «buttarla in mare, a Gaza». ricorda Piero come una persona dolce e
fanzia, allorché il sogno ricorrente, scaturito da ma di maestri come Croce, Salvemini e bellissimo e intenso, scritto da Valérie Zenatti La striscia di Gaza - emblema di questa guerra così gentile, ma anche ardente di passione,
frequenti crisi di sonnambulismo, era quello del- Luigi Einaudi e radunato intorno a sé un autrice di origini ebraiche che, dopo aver vissuto devastante e logorante - è un territorio di sabbia e volitivo, chi, come Einaudi, coraggioso
la fine del mondo o dell’uccisione della madre per cenacolo di giovani intelletti era spirato per un lungo periodo in Israele, è oggi ulivi, reclamata dai palestinesi, ma mai riconosciuta ed entusiasta; altri ne privilegiano il pro-
mano del padre. I ricordi, che si affollano e che "solo, fra volti sconosciuti" - scrive Ober- un’affermata giornalista, scrittrice e docente di come Stato sovrano dalla comunità internazionale. filo morale e politico, dipingendolo come
vengono trascritti come in un flusso di coscienza ti - in un’improvvisa crisi notturna, lonta- Ebraico in Francia. Un romanzo, acclamato come A questa terra prigioniera di una guerra senza ’un carattere’, un intransigente, cultore
oltre che differenziati dal resto anche grafica- ni gli amici che di giorno lo assistevano. successo editoriale dalla critica francese, è stato speranza Tal affida il suo messaggio di pace. Lo della libertà, anti-trasformista, contrario
mente, concorrono a delineare il quadro della Anche l’amatissima Ada, sua compa- tradotto in molte lingue e pubblicato, di recente, in ritrova Naïm che a Gaza vive un quotidiano ad ogni forma di accomodamento, total-
paura che fa da forza motrice a tutto il romanzo. gna di studio e di ideali e sua moglie da Italia dalla Giunti Editore. altrettanto duro, in un’area controllata mente ’rapito’ dalla sua missione."
Nell’opera si coglie, infatti, una riflessione di fon- tre anni, era lontana, a Torino, con il loro Il conflitto arabo-israeliano, che da militarmente da Israele, nella quale il suo orgoglio - Cosa insegna Piero Gobetti ai suoi
do secondo la quale prima della fine delle grandi bambino di pochi mesi: aveva contato di troppi anni - tra soldati, martiri e palestinese si sente prigioniero e non cittadino di coetanei di oggi?
ideologie gli uomini erano vissuti nell’orbita del- raggiungerlo al più presto. A quella bella vittime degli attentati - sacrifica un paese libero. Tra i due protagonisti inizia una "Molti degli estensori delle lettere so-
la Storia, riuscendo a coltivare delle speranze di ragazza dal volto sognante ma per tem- giovani vite, è lo scenario violento e lunga corrispondenza, dove la sensibilità dei due no venti-trentenni, gli amici che ruotava-
riscatto, ma ora che tutto è finito, non rimane che pra non inferiore al marito - come di- difficile condiviso da un’adolescente giovani si incontra in una grande amicizia. no intorno alle riviste e alla casa editrice,
vivere imprigionati nell’unica dimensione possi- mostrerà nel corso della sua vita - furono israeliana, Tal, e un ventenne L’autrice, attraverso la forza di questo legame, Natalino Sapegno, Edmondo Rho, Euge-
bile del presente, quasi come ‹‹impiccati ad un ra- indirizzate centinaia di lettere e tele- palestinese, Naïm. Tutto ha inizio costruisce uno scenario possibile: un orizzonte nio Montale... Nel primo dopoguerra ci
mo morto››. La paura, amplificata dalla forza inva- grammi: l’intera Italia democratica pian- quando Tal, figlia di israeliani pacifisti, senza confini per un futuro di pace tra due popoli in sono molti giovani antifascisti che fanno
siva dei media, muove il nostro agire e lo confina se con lei per la perdita di un uomo che dopo uno dei tanti atroci attentati lotta. Nel profondo dialogo tra Tal e Naïm, c’è il cose straordinarie: da Gobetti a Gramsci,
in una dimensione cronachistica che fa sì che le aveva indicato, come scrive sempre Ober- avvenuto a pochi metri dalla sua casa, messaggio più autentico e forte per le nuove ma anche sindacalisti, o cattolici come
nostre vite si staglino sullo sfondo di ‹‹una pun- ti, "colla penna e coll’esempio, la via aspra sente il bisogno di comunicare con generazioni: una piena consapevolezza culturale e Piergiorgio Frassati, morto pure lui giova-
tiforme insensatezza››. E se la cronaca è letteratu- e sanguinosa, ma retta e sicura per conse- chi si trova dall’altra parte del conflitto e scrive una politica del presente storico che stanno vivendo. Le nissimo. E’ una generazione che s’impe-
ra sotto pressione, come diceva Oscar Wilde, for- gnare la Nazione all’avvenire" e aspirato lunga lettera di pace, immaginando che a riceverla loro parole hanno una progettualità nuova, gna senza limiti. Il messaggio di Gobetti
se il nostro autore sembra volerci suggerire che a inculcare "nel cuore degli italiani il sen- sarà il "nemico", ma magari non così diverso da lei: espressione della piena convinzione che può essere questo: la vita è una cosa im-
l’unico modo per sfuggire alla circoscrizione del timento della Libertà". Quelle lettere so- una giovane vita piena di speranza contro la morsa riappropriarsi di un futuro significa, prima di tutto, portante e va spesa bene. Gobetti è un
presente è quello di sprofondarvi dentro per ten- no state ora pubblicate per la prima vol- di un conflitto ormai senza fine. Come farebbe ogni saper riconquistare uno spazio comune e uomo di speranza in un futuro migliore,
tare di discernere la verità dalla finzione in quel- ta da Bartolo Gariglio, docente di Storia adolescente dall’animo puro e sognatore, la condiviso, dove culture diverse possano costruire che si può raggiungere solo con un impe-
la cosiddetta "iperrealtà" nella quale non è facile contemporanea all’Università di Torino, ragazza affida il messaggio al destino, dentro una una convivenza democratica. gno creativo, totale, per cambiare la
distinguere l’oggetto dalla sua rappresentazione. nel volume "L’autunno delle libertà" (Bol- bottiglia, consegnata nelle mani del fratello ELISABETTA EMANUELE realtà."

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