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Le Monache Carmelitane di Canicattini Bagni

L
a Domenica, o quando recitiamo il Credo, diciamo
di credere che Ges Cristo salito al cielo e siede alla
destra del Padre.
ormai nella gloria, spiega S. Agostino, ma non si al-
lontanato da noi e sore qui in terra tutte le tribolazioni che
aiggono noi sue membra. E noi, pur dimorando ancora
sulla terra, siamo gi con Lui.
Ma allora, chiede S. Agostino, perch non viviamo e
non fatichiamo su questa terra in modo che uniti a Cristo
attraverso la fede, la speranza e la carit, possiamo gi n
da ora riposare in cielo con Lui? questione di amore: non
mettere tutto il nostro interesse nelle cose di questo mondo,
che periscono, ma insegnare al nostro cuore a volgersi con
desiderio verso il nostro vero Bene che Cristo.
Egli sta sempre volgendo con desiderio il Suo Cuore
verso di noi.
Credere
Frammenti di luce
Gioved, 7 novembre 2013 ANNO XXXI N. 38 0,60
SETTIMANALE DIOCESANO DI INFORMAZIONE E DI OPINIONE DI SIRACUSA
E-mail: giornalecammino.sr@alice.it - www.cammino.siracusa.it Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in a.p. D.L.: 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Filiale di Siracusa
Leditoriale
Calunnie e lettere anonime
nella nostra fragile societ
di GIusvvvv Lomsnuoo
L
a calunnia oggi al-
lordine del giorno.
come gettare una man-
ciata di polvere al vento.
Raggiunge ogni anfratto.
impossibile poi rimuoverla.
La si deposita ovunque e
una volta sparsa, racco-
glierla non pi possibile.
Quando si vuole colpire
per una qualsivoglia mo-
tivazione, e spesso anche
senza alcun motivo, basta
lanciare una calunnia, che
si dionde con la celerit
del passaparola. E linven-
tato finisce col diventare
verit, danneggiando, a
volte anche in modo grave,
la vittima. Si spettegola e
si calunnia per riempire il
vuoto che c nella nostra
vita. Nei casi pi gravi si
parla male con lo scopo
di colpire laltro, vuoi per
invidia, vuoi anche per un
torto subito, vuoi anche
per semplice antipatia,
vuoi per il gusto di parlare
male; alla base comunque
c una mancanza di valo-
ri, di unassenza di carit
cristiana, una supercialit
che immiserisce chi calun-
nia. Il male che si procura
non viene assolutamente
considerato.
Papa Francesco con chia-
rezza e determinazione
nella Messa del 28 set-
tembre alla gendarmeria
del Vaticano aerma che
non bisogna assolutamente
parlare male del prossimo.
E, ancora peggio, evitare il
chiacchierio pernicioso
che semina zizzania. Si
costruiscono castelli su-
gli altri autoassolvendosi
dalla colpa che si fa per il
bene della verit. Quando
parliamo male degli altri,
mordiamoci la lingua.
La calunnia linvenzio-
ne di un fatto che danneg-
gia chi vittima. Per questo
larticolo 368 del nostro
codice penale denisce la
calunnia un reato.
Anche la morale conside-
ra peccato grave la diama-
zione fatta con cosciente
cattiva intenzione. parti-
colarmente grave denigrare
lonore altrui perch mina
la dignit della persona
e danneggia lonore della
persona interessata. N ci si
pu nascondere dietro laf-
fermazione, quasi a scrol-
larsi di ogni responsabilit,
non sono io a dirlo. Sono
gli altri. la gente. E nello
stesso tempo rendere la
calunnia pi attendibile.
Uno strumento di calun-
nia da sempre la lettera
anonima, e oggi, con laiuto
dei nuovi mezzi tecnologici
si scrive degli altri a propo-
sito e a sproposito, senza
un minimo di scrupolo e
di onest intellettuale. I Ve-
scovi di Sicilia, nel Sinodo
regionale del 1938, delibe-
rarono: Sa di calunnia o
diamazione, la diusione
di notizie incoerenti. (...)
Se uno qualsiasi, con libri o
lettere, in qualsiasi modo si
dionda, ferisce gravemen-
te il buon nome degli altri,
ipso facto sospeso con
la punizione di non potersi
accostare ai sacramenti.
Si nasconde dietro una
lettera anonima la codardia
di arontare le persone, per
nascondere la scorrettezza
commessa. Scrivere una
lettera anonima per deni-
grare, accusare di volgare
false informazioni sulla vita
degli altri una delle azioni
pi ignobili che esistono.
E una forma di vilt e di
vigliaccheria che non ha
limiti.
Permesso, grazie, scusa
PD: le due anime
di AnmnuIn CouvncI
Comunicare con
successo: da Berlusconi
a Papa Francesco
di AIsvu:o Lo Pnsso
a pag. 2 a pag. 2
segue a pag. 7
a pag. 4
Permesso, grazie,
scusa queste le parole
che Papa Francesco in-
dica come fondamentali
nelle relazioni familiari,
e noi aggiungiamo in
ogni relazione com-
presa quella con noi
stessi. Sentite questo
consiglio: non nite la
giornata senza fare la
pace. La pace si rif ogni
giorno e si ricomincia
di nuovo. Permesso,
grazie, scusa. Lo dicia-
mo insieme? Permesso,
grazie, scusa. Facciamo
queste tre parole in fa-
miglia? Perdoniamoci
ogni giorno.
Il Ministro, la Carcerata e i Camaleonti
di OunzIo MvzzIo
M
entre questo numero di CAMMINO va alle stampe, in
parlamento si dibatte sul caso Cancellieri-Ligresti.
Non entrando quindi nel merito di una vicenda ancora in
evoluzione, riconosciamo che la notizia utile per richiamare
alla memoria ripetute riessioni sempre attuali.
Lestrapolazione di una intercettazione fra il Ministro del-
lInterno e gli amici familiari di una donna in carcerazione
preventiva (ovvero ancora in attesa di giudizio), per un sospetto
intervento sulla concessione degli arresti domiciliari, ha rimesso
il dito nellipocrisia del dibattito politico italiano. Ancora una
volta a turno ci si straccia le vesti e si grida allo scandalo. Le
posizioni in campo si distinguono sempre allo stesso modo. Chi
pretende di rappresentare il rinnovamento subito giustizia-
lista; invece di motivare lelettorato con innovativi programmi
di sviluppo, preferisce lantica accorciatoia del facile populismo
dando in pasto alla folla il (presunto) colpevole di turno.
Paradossalmente, cos facendo, proprio chi si dice per la lega-
lit la mortica, dimenticando che se quanto estrapolato dalle
intercettazioni reato pu stabilirlo solo un legittimo Tribunale.
Un luogo dove laccusa si confronti ad armi pari con le ragioni
della difesa. questo che distingue una democrazia da una
comunit di sbandati (posto comunque che tutti i cittadini di
uno Stato civile debbano sentire ogni Ministro come familia-
re). Limpressione che si ricava dalla vicenda, soprattutto per
gli aspetti umanitari che la difesa ha tirato in ballo, smaschera
la soerenza della nazione Italia; che stenta a trovare le ra-
gioni dello stare insieme: il rispetto di chi ha diverse opinioni
sullagire ma dovrebbe condividere una comune tensione al
futuro. Ci vuole molto a che ciascuno svolga il proprio ruolo
sociale al meglio e rispetti i compiti degli altri? La realt della
crisi economica pu far sottacere levidenza della crisi etica?
Non sono facce della stessa medaglia? Possono legoismo, il
Controcorrente
Un giorno a Calcutta
Opera postuma
di Claudio Vallone
di GInI FnIIIn
a pag. 3
a pag. 4
di AovIn BIsIccuIn
a pag. 5
Riconciliazione:
il linguaggio
del perdono
Palazzolo
No alla dilazione
della Tares
di SnIvn:ouv MvzIo
a pag. 6
segue a pag. 2
Larcivescovo Pappalardo conclude
la Visita Pastorale a S. Lucia al Sepolcro
di A:oIo GIuvvuIon
a pag. 5
Per la festa di S. Lucia, a Siracusa
il cardinale Angelo Amato
di GInI FnIIIn
a pag. 4
Visita Pastorale del nostro Arcivescovo
nella parrocchia San Corrado Confalonieri
Don Salvatore
Spataro
parroco
a Citt Giardino
Siracusa: loccupazione
abusiva del suolo
pubblico un fenomeno
molto diuso
2
7 novembre 2013
Ricordo di Giuseppe Dossetti
di Couunoo PIccIov
U
nattenta indagine dei tempi culturali dei decenni
scorsi, condotta con severo metodo interdiscipli-
nare dischiude allo studioso una cultura nuova ed antica
con una denominazione trasgurante: lumanesimo del-
lethos civile. A questa cultura dellumanesimo dellethos
civile appartiene Giuseppe Dossetti.
Giuseppe Dossetti fu il simbolo di unesemplare capa-
cit di rimanere un uomo libero in un regime di rigido
partitismo, di una grande lezione di umanit e di civilt
che rinnova la consapevo-
lezza del semper novum
della rivelazione evangeli-
ca che addita ad ogni libe-
ra coscienza le vere ragioni
della vita umana.
Fu essenzialmente un mi-
stico che nel suo profondo
misticismo trovava le fonti
ideali della sua laicit. Fu
un uomo del silenzio che
ha conosciuto lesperienza
agostiniana della ricerca
personale della verit. Fu un uomo della parola densa di
eccezionale fascino parola che in lui era storia, cultura
giuridica ed impegno politico. Il suo contributo di note-
vole valenza intellettuale fu lelaborazione della moderna
normativa regolatrice dei rapporti tra Chiesa e Stato con
lart. 7 della Costituzione ed altres degli apporti alla re-
dazione di altri articoli fondamentali, come riconobbero i
costituenti pi autorevoli da Togliatti a Calamandrei.
Uno studioso di storia Pietro Scoppola dett questo
messaggio: Dossetti il nostro futuro.
questa la meditata convinzione di molti non imme-
mori.
Dossetti il nostro futuro, il futuro dellItalia migliore.
Primo Piano
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Direttore responsabile
Giuseppe Lombardo
Vice direttore Gianni Failla
Chiuso in tipografa alle ore 12
del 6 novembre 2013
SETTIMANALE DIOCESANO
DI SIRACUSA
Comunicare con successo:
da Berlusconi a Papa Francesco
di AnmnuIn CouvncI*
P e r -
m e s s o ,
grazie, scu-
sa queste
l e parol e
che Papa
Francesco
indica come fondamentali
nelle relazioni familiari, e noi
aggiungiamo in ogni relazione
compresa quella con noi stes-
si. Sentite questo consiglio:
non nite la giornata senza
fare la pace. La pace si rif
ogni giorno e si ricomincia
di nuovo. Permesso, grazie,
scusa. Lo diciamo insieme?
Permesso, grazie, scusa. Fac-
ciamo queste tre parole in
famiglia? Perdoniamoci ogni
giorno.
Un amore paziente quello
che tiene saldi i rapporti sem-
pre che esista la fondamentale
prerogativa dellautenticit.
Comprendere e mettere
in pratica il linguaggio del
perdono migliorer le nostre
capacit relazionali e ci far
star meglio con noi stessi e
con gli altri. Quando chiedia-
mo perdono, ci assumiamo
la responsabilit del nostro
comportamento, cercando
di rimediare allerrore com-
messo. Una vera richiesta di
perdono apre la porta alla
possibilit del perdono e della
riconciliazione. Allora pos-
siamo continuare a costruire
il rapporto interpersonale.
In assenza di una richiesta di
scuse una barriera interrompe
la relazione che si impove-
risce sempre pi. Un buon
rapporto interpersonale
sempre contraddistinto dalla
Il lessico della vita
Una parola per guidarci nelle relazioni interpersonali
Riconciliazione:
il linguaggio del perdono
adulti responsabili e realizzati.
Gli adulti maturi si assumo-
no la responsabilit del loro
comportamento, mentre negli
adulti immaturi continuano
ad albergare fantasie infantili
e tendono ad accusare gli altri
per i loro errori. Se io acquisto
consapevo-
lezza dei miei
torti riuscir
facilmente a
compiere il
passo suc-
cessivo che
quello di
chiedere scu-
sa. La ricon-
c i l i a z i one
ricompone e
ricostruisce.
Riconosce la soerenza reci-
proca e il dolore. Riconciliarsi
vuol dire uscire dal tunnel di
una visione paranoica della
realt e assumere la prospet-
tiva dellaltro, riducendo la
paura e linsicurezza.
Ma prima di chiedere scusa
o perdonare gli altri bisogna
imparare a chiedere scusa e
perdonare noi stessi. Perch
chiedere scusa a noi stessi?
importante scusarsi con noi
stessi per lo stesso motivo per
cui ci si scusa con qualcun
altro: lo si fa per recuperare
un rapporto interpersonale.
Quando si chiede scusa a
unaltra persona, si spera che
la richiesta di scuse abbatta la
barriera che si creata tra noi
e chi si ritiene oeso, in modo
che il rapporto possa conti-
nuare a crescere. Quando si
chiede scusa a noi stessi, si
cerca di risolvere lo squilibrio
emozionale tra la persona che
si vuole essere (lio ideale) e
la persona che si (lio reale).
Pi la distanza tra lio ideale e
lio reale grande, maggiore
lintensit dello scompiglio
emozionale interiore. Siamo
in pace con noi stessi e
di conseguenza con gli altri
quando colmiamo la distan-
za tra lio
i de a l e e
lio reale.
Chi edere
scusa a se
s t e s s i , e
vivere poi
lesperienza del perdono, serve
a colmare questa distanza.
*Psicologa
disponibilit a chiedere scusa,
perdonare e riconciliarsi. Una
sincera richiesta di scuse mi-
tiga, inoltre, i sensi di colpa e
acquieta la nostra coscienza
permettendoci di guardarci
allo specchio con serenit, di
guardare gli altri con occhi
limpidi, di guardare Dio con
amore liale.
Forse abbiamo imparato
larte di chiedere scusa da
bambini o forse no. La bella
notizia che larte di chiedere
perdono pu essere appresa.
Imparare a dire: Ho sbaglia-
to un passo importante
lungo la via per diventare
annamariacorpaci
@virgilio.it
di AIsvu:o Lo Pnsso
Un me-
r i t o i n -
ne g a bi l e
di Si l vi o
Berlusco-
ni stato
quel l o di
innovare il
modo di comunicare usando
i mass media per ottenere
il sostegno e lapprovazione
dellopinione pubblica, ed otte-
nere consensi per la sua azione
politica. Il linguaggio e lo stile
comunicativo, il tentativo di sta-
bilire un rapporto di comunica-
zione di tipo verticale tra leader
politico e cittadini, che evita o
scavalca le mediazioni, lo hanno
avvicinato al sentire comune di
molti italiani, moderati e delusi
della precedente situazione, che
conquistati dalle sue parole
e dalle sue argomentazioni
- sono diventati suoi elettori.
Usando slogan semplici ed in-
cisivi, proponendosi come
imprenditore moderato
al servizio della politica,
con trovate di grande im-
patto mediatico (si pensi
al famoso Contratto con
gli italiani siglato nello
show televisivo di Bruno
Vespa), non disdegnando
un esasperato vittimismo
(bersaglio dei magistrati
e dei comunisti) riuscito
a imporre se stesso e il suo
partito, ed anche ad acquisire
nuovo consenso politico. Il suo
carisma e la sua capacit di
comunicazione, aiutati dalla
sapiente gestione delle reti te-
levisive, hanno decretato il suo
successo personale e politico,
ancorch chiaramente di stam-
po populista e demagogico.
Ben diversa la capacit di
comunicare di un altro pro-
tagonista dei nostri tempi:
Papa Francesco. Il pontefice,
con il suo linguaggio semplice,
diretto ed essenziale, ha sapu-
to conquistarsi lattenzione e
laetto di una vasta platea di
persone nel mondo, anche non
cattoliche, aascinate e colpite
dalla sua capacit di chiarezza,
di autenticit e dallinnovazione
di accompagnare le sue parole
con gesti signicativi e fuori da
ogni protocollo. Il Papa spon-
taneo, parla in modo semplice,
con frasi generalmente brevi e
con un linguaggio concreto e
quotidiano. Ama ripetere mes-
saggi e concetti perch sa che
questo concentra lattenzione e
alimenta la memoria, serve a far
entrare nella mente determinati
concetti e insegnamenti. Riaf-
fermando il suo essere pastore,
esortando a pregare, costruire
la fede e vivere la gioia predica
il Vangelo ma dionde il suo
desiderio di essere vicino, di
condividere, di farsi partecipe
di speranze, di sofferenze, di
una ricerca appassionata per il
senso della vita. La sua voglia
di apertura, di incontrare gli
altri, di dare a quest azione si
pensi allintervista con Scalfari,
fondatore di Repubblica e laico
una dimensione sempre pi
umana, denotano la sua capaci-
t di aprire nuovi orizzonti e di
entrare nel cuore della gente.
La fecondit mediante
lo Spirito non teme vecchiaia
Mi capitato recentemente di incontrare mie vecchie
conoscenze che mi hanno espresso il loro rammarico per
la mia diserzione dal Cammino.
In passato, infatti, compariva di tanto in tanto un mio ar-
ticoletto, niente di speciale in verit, tuttavia sempre fresco
e vibrante di sentimenti sinceri e comunicativi.
Ho provato allistante un certo rimorso, consapevole che
ogni briciola di bene pu sempre servire a chi ne ha biso-
gno, e mi sono interrogata sul motivo di questa mancata
collaborazione con il nostro settimanale tanto apprezzato
e vicino alla gente.
Per aiutare me stessa ad interpretare il fenomeno, ho
ripescato nella memoria due frasi latine incisive: Bonum
diusivum sui e laltra restrittiva che recita: Nemo dat
quod non habet: Questultima mi scusa, mentre la prima
mi rimprovera.
Ma la motivazione pi emergente lho trovata nel feno-
meno vecchiaia, meglio dire anzianit, che avanzando
rallenta non solo le energie siche e mentali ma anche la
forza di determinazione.
Avverto tuttavia che il soo dello Spirito non manca di
aleggiare sullanima che lo invoca e lo cerca e che sempre
ricarica. E poich amo la poesia, ritenendola sintesi di
sentimenti e trasmissione di valori, ho pensato di orire al
pubblico dei lettori, giovani e non, un mio componimento
dal titolo Il mio albero, che vuole signicare come anche
nellanzianit sia possibile avvertire energie e fremiti nuovi,
pregnanti di speranza e di amore, cio turgide gemme.
Eccolo: Il mio albero.
Cammino sulle foglie secche/ cadute dal mio albero/
ora povero e spoglio/ dov il tuo fogliame?/ dov la fronda
esuberante/ che adornava qual chioma il tuo bel sembian-
te?/ Ma sotto quelle foglie/ scricchiolanti sul terreno/ che il
vento disperde/ ai margini della strada/ qualcosa avverto/
di morbido e profumato/ le foglie ho scansato/ scoprendovi/
turgide gemme.
di suou Tvuvsn FIcuvun
relativismo sconsiderato, assicurare ricchezza per il futuro mentre la comune barca aonda? Se non si
recuperer il valore del confronto a viso aperto - senza nascondersi nei fugaci sondaggi - come si potr
avere la necessaria chiarezza dellorizzonte per andare davanti? Se mai si dovesse scrivere il continuo
di Babele - Il caos delle intercettazioni, la storia ambientata nel paese di Vigata sottana, lautore delle
lettere anonime piene di falsit potrebbe essere un consigliere comunale del Pd legato a Renzi. S,
proprio cos, perch oggi si manifesta il tempo dei Camaleonti. Nel tempo che fu in politica imperavano i Gattopardi: favorivano il cambiamento anch
nulla cambiasse e loro restassero alla guida del potere in prima persona. Oggi invece il momento dei Camaleonti: grigi personaggi che si nascondono
dietro ai presentabilissimi paladini del rinnovamento pur di rimanere sempre con le mani in pasta nei soldi pubblici. OunzIo MvzzIo
d
a
l
l
a

p
r
i
m
a

p
a
g
i
n
a
Il Ministro, la Carcerata e i Camaleonti
Controcorrente

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