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Esce il memoir di Damien Echols, uno dei Tre di West Memphis: 18 anni aspettando lesecuzione

MAN W ALKING
DAMIEN ECHOLS
ulla parete della mia cella ho la sagoma di un uomo morto. Ce lha lasciata lultimo occupante. Si messo in piedi contro il muro, ha tracciato il proprio contorno con una matita e poi lha riempito. Assomiglia a unombra molto tenue e ci vuole un po per accorgersene. Io ci ho messo quasi una settimana a vederla, ma una volta vista non si riesce pi a ignorarla. Nel corso della giornata, mentre sto sdraiato sulla mia cuccetta, mi sorprendo spesso a guardarla. Sembra attirare lo sguardo come una calamita. Dio solo sa cosa avesse in mente quelluomo mentre faceva questa cosa, ma non riesco a non pensarci. Da quando lhanno giustiziato, lunica traccia che rimane di lui. nella tomba ormai da quasi cinque anni, eppure la sua ombra perdura. Non era nessuno, non era niente. Tutto ci che resta di lui sono alcune accuse di stupro e uno schizzo a matita a forma duomo. Forse soltanto superstizione, ma non posso fare a meno di pensare che cancellarla sarebbe come cancellare il fatto che lui sia esistito. Potrebbe anche non essere una cattiva cosa, tutto considerato, ma non sar certo io a farlo. A un certo punto ho cominciato a pensare che magari i detenuti vivi non erano gli unici a ritrovarsi intrappolati nel braccio della morte. In fondo, se esistono davvero luoghi infestati, il braccio della morte non dovrebbe essere il posto ideale? Prima o poi lidea ha attraversato la mente di tutti, qui. Qualcuno ci scherza su, un po come quando avere i dormitori di un intero piasi fischietta attraversando un ci- no del braccio della morte tutti mitero di notte. Altri non amano per me. Le recenti esecuzioni aveaffatto parlarne, e pu essere un vano liberato parecchie celle ai argomento molto sensibile. In primi due piani, cos le guardie fondo, chi ha voglia di pensare avevano pensato che fosse una che stai dormendo sullo stesso buona idea spostare i detenuti dal materasso su cui hanno riposato tre o quattro uomini che sono stati giustiziati? Immaginatevi come La sua storia pu essere guardarsi allo spec- e quella dei suoi chio ogni mattina e domandarsi quanti morti si siano osservati su amici, I tre di West quella stessa superficie. Quando Memphis, ha succede qualcosa di strano, alcu- sconvolto lAmerica ni danno la colpa allultimo giustiziato, chiunque fosse. Una volta, nel carcere di massi- terzo al primo e al secondo per ma sicurezza di Tucker, per diver- riempire i posti vuoti. Speravano si mesi mi godetti il privilegio di di poter fare a meno di salire fin

DEAD

LA MIA VITA DI INNOCENTE NEL BRACCIO DELLA MORTE

IL LIBRO
Il buio dietro di me di Damien Echols (Einaudi Stile libero, pagg. 488, euro 19)

lass. Il problema era che mancava un posto, e cos io fui lunico a essere lasciato al terzo piano insieme a diciassette celle vuote. La situazione comportava un sacco di benefici, quindi non mi lamentai. Per prima cosa, avevo un televisore tutto per me. Non dovevo pi litigare con nessuno su quale programma vedere. Avevo anche il mio telefono personale e non dovevo pi aspettare che qualcun altro finisse di usarlo. Non cera nessuno sopra di me a darmi fastidio camminando avanti e indietro, e non avevo nessuno di fianco. Potevo stare in meditazione per tutto il tempo che volevo senza temere di venire interrotto. Ero abbastanza in alto

da guardare fuori dalla feritoia e vedere un campo in cui pascolavano dei cavalli. Li guardavo correre anche per ore di seguito. E ancora meglio dei cavalli era il campo vero e proprio, specialmente quando dinverno nevicava. A guardare quella distesa innevata e un cerchio di alberi nudi e grigi mi si stringeva il cuore in un modo che non potete nemmeno immaginare. Niente sa farmi piangere di nostalgia e crepacuore come linverno. A volte ho limpressione che il vento freddo soffi attraverso un foro che mi si aperto nel petto. Fa male, gente. Fa un male dinferno e mi ricorda da quanto tempo sono rinchiuso qua dentro.

La storia

IL PRIGIONIERO SALVATO DALLE STAR


vederlo camminare sul tappeto rosso dellultimo Sundance Festival, a fianco dellamico Johnny Depp, giacca di pelle nera, occhiali scuri, i capelli pettinati allindietro Damien Echols non sembra quello che . Un ex ragazzo diventato uomo nella cella della morte nellattesa di venir giustiziato con laccusa di aver ucciso, mutilato e sfregiato tre bambini di otto anni. Era il 1993, ventanni che hanno trasformato la storia di West Memphis, piccolo paesino dellArkansas, in uno dei casi giudiziari pi famosi dAmerica, appassionato star come Depp e Winona Ryder, prodotto due premiatissimi documentari, un film di Hollywood in arrivo e adesso un libro (applaudito dalla critica americana): Il buio dietro di me (Einaudi Stile Libero) scritto da Echols, che si racconta in unintervista a Federico Rampini sul Venerd di Repubblica. Una vita miracolosa e non a caso il libro parte con il ringraziamento a San Raimondo Nonnato, il patrono di tutti quelli accusati ingiustamente. Infatti le prove contro i Tre di West Memphis (oltre a Echols, Jason Baldwin di 16 anni e Jessie Misskelley di 17) sono nulle: poco pi che voci di paese e intuizioni (sbagliate) degli investigatori e dei rappresentanti dellaccusa, mossi solo dalla voglia di trovare subito i cattivi per sfamare la comunit. Mancano tutti i riscontri, le date sono sbagliate come le analisi del Dna, la confessione di uno dei tre amici, Misskelley (che ha un quoziente intellettivo vicino al ritardo mentale) piena di buchi e non sta in piedi. Ma il processo non si ferma e Echols viene spedito nella cella della morte ad aspettare la sua fine. Per sua fortuna il caso non passa inosservato: sono talmente grandi gli errori giudiziari che nasce un movimento a favore della riapertura del caso. Decisivo il primo documentario Paradise Lost prodotto dalla rete Hbo che lo porta definitivamente allattenzione dei media. E nel 2011 i tre vengono rilasciati dopo oltre 18 anni di carcere.

LINTERVISTA
Damien Echols si racconta domani sul Venerd di Repubblica in una lunga intervista a Federico Rampini

Il caso

SCOPERTO IL LUOGO DOVE GES INSEGNAVA NEL TEMPIO


FIRENZE I percorsi dei pellegrini cristiani a Gerusalemme potrebbero arricchirsi di un nuovo luogo santo: il punto dove Ges ha meravigliato i rabbini con la sua sapienza quando aveva 12 anni. A dichiararlo Dan Bahat, per molti anni archeologo ufficiale di Gerusalemme e autore per lo Stato di Israele degli scavi al Muro del Pianto, a margine di un convegno alla Facolt teologica dellItalia centrale di Firenze. Il luogo indicato da Bahat sarebbe una zona della parte sud del Tempio, in cui gli scavi hanno riportato alla luce le scale su cui sostavano abitualmente i dottori della legge.

In effetti, per un breve periodo ebbi un compagno di cella: una gattina dal pelo bianco e dagli occhi azzurri. Non credo fosse abbastanza cresciuta da poter essere staccata dalla madre: stava tranquillamente nel palmo della mano. Non ho la minima idea da dove venisse o dove and a finire, ma ce la passavamo di cella in cella affinch le guardie non la scoprissero. Quando veniva il momento di trasferirla, la infilavamo in una calza e la mandavamo nella cella successiva. La gattina sembrava voler solo e sempre dormire. Il problema era che assomigliava un po a una bambina viziata e, mentre dormiva, voleva starti addosso. Si sten-

deva sul tuo petto, raggomitolata in una pallina di pelo bianco, e dormiva allinfinito. Nel momento stesso in cui la mettevi gi, spalancava i minuscoli occhi azzurri ed esprimeva a gran voce tutto il suo disappunto, con miagolii piccoli ma acutissimi che si udivano subito a grande distanza. Era stupefacente che un esserino cos minuscolo si facesse sentire tanto lontano: forse perch il suono era un elemento alieno allambiente del braccio della morte. Traduzione Stefano Massaron 2012 Damien Echols Publishing 2013 Giulio Einaudi editore Spa, Torino
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