Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
http://www.archive.org/details/curiositdanteschOObell
CURIOSITÀ DANTESCHE
Paolo Bellezza
CURIOSITÀ DANTESCHE
Mimizic... lunghe e corte
{Par. XIV, 114)
ULRICO HOEPLI
KDIIORK r. IBRAIO DELLA RKAL CASA
MILANO
I913
SION [17 1959
mio
PROPRIETÀ LETTERARIA
Avvertenza ^<^Ji' ^m
Sommario. —
Dante « elastico » - Antichi citatori di Dante -
Avvocati, scienziati e soldati dantofili - Gli « umili dan-
tofili » - Gli avventurieri e i briganti - I filosofi - I giu-
risti 1 medici
- Un - florilegio di citazioni felici - Dante...
riveduto e corretto da Pisani e Genovesi - Bisticci ono-
mastici da Bernardo Bellincioni a Nunzio Nasi - Motti
:
Sommario. —
Il Dante del Papa e il Dante del Re - « Dante
Sommario. —
L Due episodi della fortuna di Dante, e due
tendenze Opinioni di C. Troya, G. Ferrari, C. Witte
-
V. — Dante... mutilato:
Sommario. —
La nasi dhninutio ÒÀ Dante - Considerazioni
estetiche, morali e genealogiche intorno al naso del
Poeta - Espropriazioni dell'opera di Dante: il Convivio
attribuito a Jacopo Alighieri, il De Monarchia attribuito
a Torquato Tasso, ecc. - Un canto falso nella Coìmnedia -
Luoghi del Poema soppressi in nome della morale e della
politica - Cantonate di traduttori - Stroncature e defor-
mazioni di versi danteschi in scritture straniere e nostrali -
I rischi del citare a memoria - Versi che si regalano a
Dante - Versi che si tolgono a Dante per darli ad
altri Pcig' 185-212
Sommario. — Ragione
questo saggio - Concezioni e versi
di
di Dante Antiche e recenti appa-
sfruttati dagli spiritisti
-
Sommario —
Un bel tema trascurato - Un espediente degli
scrittoriburleschi- Versi di Dante presso il Pulci, il Lippi,
il Passeroni, il Saccenti, il Pananti, il Guadagnoli, ecc. -
X. — Le interpretazioni bizzarre:
tate - Un
viaggio laborioso a Oxford e un'idea fissa di
Guglielmo Gladstone. —
Gap. V Le fattezze e le infer- :
degli uomini e delle cose, che giudica gli uni e le altre con
arguto criterio e insieme co7i indulgente serenità.
A un certo momento adunque di uno di quei deliziosi col-
(') Ivi, agosto-settembre 1897, p. 206. Cfr. Giorn. Dant. 1897, p. 144.
XVI Curiosità dantesche
P. Beli.e/za.
ANTE è una delle tre cose che, come soleva
dire il Guerrazzi, condividono colla gomma
la prerogativa dell'elasticità — le altre due,
chi non lo sapesse, sono la Bibbia e, natu-
ralmente, la coscienza. Se della Bibbia ha
sentenziato Gian Paolo : « tutti i secoli e tutti i po-
poli mostrano di credere che ogni capitolo di essa sia
(') Gli effetti delle grandi macchie solari, ecc. Sest(j S. Ci io-
vanni, 1908 p. 24, nota.
C'i In prigione. Ricordanze [Illustr. /tal. 1892).
Curiosità dantesche
la montagna
Che drizza voi, che il mondo fece torti » (')
1871, p. 91.
(") Prologo alle Pazzie d^Orlaiido.
Citatori e cilazioìii di Dante 15
tino C).
« A
spiegare la vostra deliberazione — così inco-
minciava Alessandro D'Ancona un suo discorso tenuto
dietro invito dell'Associazione Monarchica Pisana —
mi soccorre adesso, come un passo
in tanti altri casi,
del sommo poeta, laddove ei parla d'un provvedimento
P. BK1.1.K//A. 2
i8 Curiosità dantesche
sento » (^).
peteva scherzando :
rale » (').
fernal che mai non RESTA ('), dove è detto tra l'al-
tro : «So che il. propone di espurgare
prof. Resta si
prender frutto
Di tua lezione, ecc.
e nel Credo dinnanzi a Pietro (non San Pietro), Dante
proclamerà:
presidio spagnuolo.
Quando, nel 1786, si rappresentò al Valle di Roma
il Galeotto Manfredi di Vincenzo Monti, una mano
ignota scrisse sotto il cartello teatrale : « Galeotto fu
il libro e chi lo scrisse ». Si bucinava che la duchessa
di Nemi, nella casa della quale il poeta era impiegato
come segretario, avesse per lui un sentimento più te-
nero dell'ammirazione.
Ugualmente felice è il motto scelto dal Foscolo per
quello de' suoi saggi petrarcheschi nel quale illustra la
Tutte le raccoglie,
e ti dedico quest'opera... ».
« Qui —
nelle case dei suoi maggiori ove ebbe —
i natali —
Giovanni da Verrazzano animoso navi- —
gatore — che sulle orme del gran concittadino Ve-
spucci —
veleggiando mari atlantici idiscoperse per —
primo il— fiume che ebbe nome da Hudson mo- —
strando al mondo come la sua Firenze sapesse ve- —
ramente batter l'ali pei mari lontani il Comune Fio- —
rentino, ecc. ».
F. Bellezza. \
34 Curiosità dantesche
e per i quali
gina idi), sia uscito a dire: « Voi sapete che tutti i corpi
tendono a cadere, e già lo ha detto il nostro divino
poeta : E
quant'uom più va su e men fa male ».
Dei letterati di professione non occorre parlare.
Basti per tutti quel Biagioli, autore tra l'altro d'una
grammatica italiana di cui il Manzoni notava scher-
zando: « il y a du Dante partout, jusque dans la dé-
dicace » ("), e il barone Basilio Puoti che con un'e-
spressione dantesca designava persino coloro tra i suoi
P- 153-
Citatori e citazioni di Dante 37
scrittorelli piefermisti:
Il fanatico Timante
Tutto pieno del suo Dante,
Fuori, a casa, a letto, a mensa,
Di lui parla, di lui pensa;
Sol dimentico ne vive
Quell'oretta ch'egli scrive.
rimase la compagnia! —
« Giacché il suo autore pre-
diletto, suo dio e sua vittima a un tempo, è l'Alighieri;
non Dante, che è troppo comune. Una prova della po-
polarità immensa della Divina Commedia è che fin nei
villaggi, dove non entra un libro in un anno, sono
sparsi nelle mentì, sia pure storpiati e monchi, e anche
in istato di tritume, un buon numero di versi dante-
schi, di uso frequentissimo nella conversazione, e in
i specie nelle discussioni, sopra qualunque argomento
esse s'aggirino. L'orator citatore dei banchetti è quello
che ne possiede una quantità maggiore, e che li ricorda
meglio; il che non vuol dire che ne possegga molti, e
che li citi esatti, e cheli intenda bene; perchè, al con-
trario, egli é amenissimo per la stranezza delle trasfor-
Cifa fa ri e citazioni di Danlc 39
servire » (^).
taleda un pezzo —
del potere temporale. In qual senso
e con quale risolutezza liberali antichi e recenti inter-
pretassero il pensiero di Dante a questo riguardo non
occorre dire : ne vedremo qualche saggio trattando di
Dante nella storia del nostro Risorgimento. Ma non
meno risolutamente i temporalisti persistono nel ritenere:
« Devesi escludere, senza timore alcuno di essere
inesatti o interpreti tendenziosi, l'opinione che la teoria
dantesca (del De Monarchia) importasse la condanna
della potestà diretta del pontefice sopra
— « Dante non pure non condanna,
i suoi Stati »
come
(^).
principio,
\
il potere civile dei Papi, ma ritiene che esso è, per na-
tura sua, inalienabile » (').
A
propugnare questa tesi, è dedicata una buona metà
del volume del gesuita L. Marii: Daìite e la libertà
vioder7ia\ l'altra metà è intesa a dimostrare che « Dante
non è liberale, che per contrario egli è de' liberali l'av-
versario più aspro e formidabile », mentre essi preten-
dono « aver Dante per motore, non che per modello ».
Al contrario di essi, il Poeta, nel punire le colpe della
carne, « sembra proprio un gesuita dei più arcigni »;
colpisce severamente l'ipocrisia, « che è una delle virtù
cardinali dei framassoni ». « Il Dio di Dante non è il
Dio de' liberali... non è l'elettricità, il gas, il vapore;
non è il popolo, l'umanità, la natura » (^). E il suo
sdegno contro Bonifacio.^ Fu una debolezza, un pre-
P. r.Ktl KZ/A. 4
50 Curiosità dantesche
Croix » (').
massonica (^).
chiede Luzioil —
che trascinava il Pontefice a me-
ditare con l'architetto del rinnovato S. Pietro, sulle
gigantesche costruzioni dell'Alighieri, o non anche im-
plicavano quelle letture un consenso, almeno parziale,
per gli ideali religiosi e nazionali del poeta ghibel-
lino ? » (^). Pio IX visitò il sepolcro di Dante in Ra-
P. Bellezza. s
66 Curiosità dantesche
vende il cocomero » !
Americhe :
—
Seduta del Senato del 28 novembre '77. L'o- —
norevole Massarani (lamentando gli scarsi acquisti che
il pubblico fa di cose artistiche): « Da
27 giugno '61) —
Citazione quest'ultima che richiama quella
con cui l'on. Galimberti, ministro delle Poste e dei Telegrafi,
infiorò un suo felice discorso al Senato, quando vi si discusse
il progetto di legge per un impianto radiotelegrafico. Dopo
aver detto che scienziati come Cannizzaro, Colombo, Bla-
serna salutano il genio nascente di Guglielmo Marconi, con-
chiudeva: « Essi ripetono qui in Senato l'espressione della
loro fiducia e tengono alzate le loro mani sul capo di lui
che procede sulla luminosa via dell'avvenire, come le teneva
Mosè sopra il popolo d' Israele, quando avanzava verso la
Terra promessa » (sed. del 30 marzo '03).
(') Sed. del 22 marzo 1900. —
« Ho visto più volte un
caro fanciullo, ecc. » {Proìncssi Sposi, e. xi).
yH Curiosila danlesche
P. Bellezza. 6
82 Curiosità dantesche
rispondente —
di nome Mohammed Bey El Monelli,
« a tutti i maomettani, e specialmente a quelli che trag-
gono la loro discendenza dal Profeta e dalla stirpe di
lui »: protestava contro l'offerta degli Italiani di Ales-
sandria e intimava che le carte negli archivi municipali
relative ad essa fossero « formally burnt », bruciate nelle
forme Nel seno stesso del Consiglio, Yehia Bey insorse
!
(in Gioni. stor. detta tett. ital. 1907, p. 303 nota 3).
(^) 16 rei)hrai() 191 2, pp. 380 sei^ij:. v. p. 369.
92 Curiosità dantesche
(') Cfr. Bull, della soc. dant. it., giiij^no 1893, p. 100.
() Il testo e il sono riprodotti
da Ciuido Biagi
disej^no
nella Strefina dantesca, Firenze 1882, col titohì Una nuova :
V. Bellezza. 7
98 Curiosità dantesche
I
gli espose (oratore fu lo stesso Suzzi) disegno e il il
Te salutò in desio,
Alma Italia novella
Una d'armi, di leggi e di favella,
I02 Curiosità dantesche
1911. P- 153-
(^) veda anche la ili, diretta a T. L. Peacock, da
Si
Milano, li 20 aprile 18 iS, dove dice che è solito porsi a sedere
in un canto solitario del nostro Duomo, e lì leggere e medi-
tare la Divizia Coniniedia alla luce che piove da un finestrone
istoriato.
io6 Curiosità dantesche
vile per noi » ("). Anche nelle adulazioni all' <i uom
fatale » ritorna talvolta la parola del Poeta :
Toscana :
— Assiso in Campidoglio
Veggio il gran Veltro (^(
1*. l'.i;r.Li'././.A. a
1 14 Curio sita dantesche
pete l'apostrofe:
A te, che il Veltro sei di quel Divino
In uno
dei componimenti poetici dedicati al Re,
Emamcele sulla tomba di Dajite ('), L. Man-
Vittorio
cini immagina che l'avello del Poeta si apra, e che
Dante baci ed abbracci l'augusto visitatore dicendogli:
Il Veltro redentor, che pria sperai,
Or tu .se' dell'Italia, e alfin tu in Roma
Ov' ha Piero il suo trono, il tuo pur hai.
E
un altro ancora, in una visione intitolata // trionfo
di Dante, così fa parlare il Poeta medesimo:
Borboni (^).
ona vos
De Polizaj todesch di pussee s'ciepp;
purgarne la terra ».
avanti.
Dice adunque Miss Busk che nel 1870 essa si trovava
È la Libertà! C).
Altri riscontri casuali erano le due una nera
facce,
e l'altra gialla, di Lucifero, e l'abbigliamento con cui
Beatrice si presenta al Poeta nel paradiso terrestre :
Cede
Alfiii Venezia al caso avverso. A tanto
Caso Ravenna si comniove, e l'ombra
Dell'Alighier parve a talun che fuori
Uscita dall'avello errasse intorno,
Indignata, fremente. Oh quante volte
Ai cuori oppressi non tornò la speme,
Presente l'ombra del gran vate!
P. Bellezza. g
I30 Curiosità dantesche
Poeta :
Ei drizza il dito,
Cade il velame della statua, e tosto
Da quel marmo (o poter del genio umano!)
Il ghibellino spirito di Dante
Par che in voce tonante
Gridi : be^i venga il Cavalier sovrano !
(Cfr, Inf. XVII, 72).
vertenza^ a p. 180).
(-) Della satira, in Opere ^ voi. i, p. 126.
Dante nella storia del risorgimento italiano 137
Lunga promessa
E tu primo Alighìer . . .
bertà ».
IL
tesi del '21, dice nelle sue Reminiscenze d' Esilio (Torino
1852, p. 200 seg.) che l'educazione letteraria di parecchi esuli
nostri oltre la Manica contribuì a mutare « la falsa idea che
si aveva della letteratura italiana... I più credevano la nostra
letteratura consistere in imbrogli amorosi e in amorose canzo-
nette » ^\\ Inglesi e le Inglesi studiavano l'italiano solamente
:
per il canto.
{') Nelle ottave L'ombra di Dante.
(-) G. E. Parodi, in Bull, della soc. dant. 1906, p. 140.
P. Bki.lhzza. io
146 Curiosità dantesche
(') Da
Napoli, 21 dicembre 1863. Cfr, Lettere dantesche
tratte dal carteggio di B. Serio, per cura di G. Biadego,
Città di Castello 1898, p. 116. —
Del Mauro abbiamo tra
l'altro: Allegorie e bellezze della D. C, Napoli 1848, e: Cofi-
cetto e forma della D. C, Napoli 1865.
(-) « La Commissione permanente di difesa si reca sul
Lago Maggiore ad assistere e constatare le breccie aperte con
i nostri cannoni da 40 rigati a 3400 metri. Con questi tiri
ascolta! —
I?if. xv, 99). I cacciatori napoletani che escono
dal forte di Milazzo, sfilando davanti all'esercito garibaldino
schierato, gli ricordano «li fanti, Ch'uscivan patteggiati di
Caprona » (pp. 14, 17, 61, 63).
.
ond' era
Il gran Padre Alighieri aspro nemico,
Torino 1886, pp. 242, 356, 521, 529, 559 (Goethe); 452, 505,
506 (Schiller); 560 (^Arndt); 450 (Uhland); 516, 518 (Shake-
speare); 637 (Moore).
(^) Lettere edite ed inedite raccolte ecc. da L. Chiala,
Torino 1884-86, voi. i, pp. 276, 299, 330.
('') G. Massari, // Conte di Cavour, Torino 1873, p. 438.
(^) // Conte di Cavour in Parlamento. Discorsi raccolti e
pubblicatiper cura di I. Artom e A. Blanc, Firenze 1868 p. xx.
Dante ìiella storia del risorgimento italiano 159
applicava ».
P. Bellezza. ii
102 Curiosità dantesche
ecco la mano
Il Nizzardo, e il Cantor stendere al serto
Al re sabaudo offerto;
E sorridendo alle fattezze conte
Deporlo lieti sull'augusta fronte;
poli ».
Naturalmente, io non faccio della critica; mi con-
tento di compilare delle curiosità. Piuttosto ricorderò
ciò che Garibaldi ebbe a dire ai professori Albanese e
Federici, quando questi si recarono a Caprera per vi-
sitare suo figlio ammalato (aprile deir82): « Già una
buona parte di questa Italia si deve ai poeti: Dante,
versamente.
applaude il mondo
Al divino Poeta,
Non men che al fiero ghibellin Profeta.
perchè silente
Costringi il labbro? Il tuo dolor comprendo:
Ti trovi ancora fra la 1 . . . . gente (').
risposta :
via di Roma :
H Roma 1865.
Dante nella storia del risorgimento italiano 175
— Ai generosi Ravennati
Pel dono delle ceneri
Di Dante Alighieri
I Fiorentini riconoscenti
Anno ....
— Ceneri di Dante Alighieri
Donate ai Fiorentini
Dai Ravennati
Anno ....
Dante nella storia del risorgimento italiano iTj
(') Cfr. una lettera del Prati del 25 gennaio '65, in Giorii.
Dani. 1896-97, p. 72.
(') 1908, fase. 52: pp. 305 set]:.s:.
mata D. P.
(') Op. cit. p. 94.
i82 Curiosità dantesche
Giorfi. Dant. 1906, pp. 262) con buone indagini, del resto,
sulla storia del costume; ma che ricorda quello che scriveva
nel '47 il Giusti a Gino Capponi « Se andiamo avanti altri :
quanti peli ebbe nella barba, Dante finirà per istuccare come
un piatto il più scelto dato in tavola un mese di seguito »
{Epistolario pubblicato da F. Martini, lett. dxxvi voi. 11, :
Venise, 1893.
192 Curiosità dantesche
Quanto al De
Vulgari Eloqiientia un bibliotecario
del principio del secolo scorso, il Champollion fra- —
tello del grande egittologo —
lo attribuiva a.... Tor-
quato Tasso, e scriveva sul codice di quell'opera un
appunto in questo senso. La notizia fu ricopiata da altri,
tanto che venne accolta da Haenel nel suo grande Ca-
taloo;o scientifico (Lipsia 1830), dove si legge: Tasso,
De Vulgari Eloquio sive idioìnate (').
Meno male che la Divina CoìUìnedia, finora almeno,
è rispettata (solo, come si Hardouin ne
ricordò, il p.
negava la paternità a Dante, per darla a un vicliffita).
Lo stesso critico che .ruba al Poeta il Convivio per re-
galarlo al figlio Jacopo, afferma con risolutezza: «questa
sola è opera del divino Alighieri». E a ribadire questa
confortante notizia dedica un intero capitolo della sua
dissertazione, che è appunto intitolato : « La Commedia
è opera di Dante Alighieri », nel quale, tra gli altri argo-
menti, riporta le parole di Beatrice : « Dante, perchè Vir-
gilio se ne vada... », e conchiude trionfalmente: « La
Commedia quindi è opera di Dante Alighieri, perchè in
questo canto egli nomina sé stesso come autore » (").
P. Bf.i.lrzza. 13
194 Curiosità dantesche
(mi hanno tormentato... gli uni col loro amore, gli altri
('; Cfr. Bull, della società dantesca it. voi. viii, 1900-01,
P 25.
{') Se ne veda qualche saggio in G. L. Passerini e C.
Mazzi: Un decennio di bibliografia dantesca, nn. 93 e 95.
(') Cfr. L'Alighip:ri, 1892, pp. 317 seg.
(') Quali: /«/. vi, 49-50; vn, 46-48; xi, <S-9 ; xv, 61-69;
XIX, 52-57. ^(<"-
196 Curiosità dantesche
versi.
Nel dialogo di A. Guarini : // Farìtetico Savio, ov-
vero il Tasso (), il Caporali dice a un certo punto al
Tasso :
poeta ribatte:
« Ma non è già tutt'uno il Tasso ed i ghiottoni,
questa vigna e la taverna ».
suoi versi ».
Div. Commedia, Ferrara 1879, pp. 145, 28, 30, 83, 200.
(') Scaramucce e avvisaglie, Frascati 1902, pp. 66, 134.
(^) Cfr. la recensione in Riv. bibliogr. ital. i genn. 1913.
.
(') // romanzo
di un maestro, p. 100.
(•) Cfr. E. Conti, L' infanzia e la società, Lodi 1901,
p. 141. Sopra una vecchia incisione rappresentante il Ca-
stello di Milano (cfr. la mia edizione dei Proìncssi Sposi,
Milano 1908, p. 685) si legge: Uscite di spcratiza o voi che
andate.
204 Curiosità dantesche
A Benevento prossime
Sotto la grave mora.
— Vergine madre figliuola del figlio. (')
(M p. 279 —
G. Fraccaroli recava come altro esempio
il passo d'una ballata dantesca che il popolo si sarebbe ap-
propriato, riducendolo a' suoi soliti trochei:
Oh come è duro
Il ricordarsi del tempo felice
Nella miseria !
P. Bkllezza, 14
2 IO Curiosità dantesche
\
^^ ^
f-^^j
y ^'-^ '
E ancora :
Ma
deve aver sofferto delle panne, tanto che giunge
a dire un po' ironicamente :
io piovvi di Toscana,
Poco tempo è, in questa gola fera
(xxiv, 122)
ACUTISSIMO PENSATORE
PRECORSE INDOVINÒ NEL POEMA SACRO
NUOVE DOTTRINE E NUOVI VERI
TROVATI STUPENDI
ACCOLTI E CHIARITI
DAL CeSALPINO, DAL NEWTON, DAL GALILEI (').
Cagliari 1901.
C) V. Reforgiato, U
enciclopedismo di Dante Alighieri
(in Giorn. Dant. 1898, p. 379).
Daìite e gli -ismi 221
[^) A. Cossio, V
archeologia dell'arte in Dante [Giorn.
Dant. 1909, p. 186 e passim). A proposito d'arte e di Dante,
è da registrarsi un curiosissimo particolare che il Missirini
riferisce in una lettera al Leopardi (21 febbr. 183 1). In essa
parla « d'una importantissima e desideratissima scoperta da
me fatta, cioè del Ritratto della Beatrice di Dante » dipinto
dal Poeta stesso! (Cfr. G. Leopardi, Scritti vari inediti^
Firenze 1906 (in fine).
Dante e gli -ismi 225
P. Bkluezza. IS
226 Curiosità dantesche
nismo» (') —
«Dante comprese anche monti, perchè i
nismo —
la Vita Nuova è l'esposizione delle dottrine
DANTE E L'ALPINISMO,
quale
il dilettoso monte
Ch'è principio e cagion di tutta gioia
(/"/. I. 77)
— questa uKjntagna è tale,
la montagna
Che drizza voi, che M mondo fece torti
(xxni, 125).
p. 150,.
1
Dautc e l'alpinismo 24
(n, 3i)-
1912).
(-) Nel sonetto all'Italia.
Dante e P alpinisìno 247
« ama
spesso meglio afii'ontare gli orrori della natura,
che sopportar le violenze, il giogo de' suoi simili » (").
(^) La
Vita, Milano 1873, pp. 186, 192.
(^) Nella iMiscc/la7iea in onore di A. Graf Ber.u^anio ,
riuscito a capirle —
speriamo le abbiano capite ri- i
DANTE, LO SPIRITISMO
E LA FORTUNA
D'UN VERSO DANTESCO ALL'ESTERO
viamenti.
Un valoroso cultore adunque dei problemi spiritici,
P. Bellezza. 17
25i> Curiosità dantesche
é
Dante, lo spiintismo e la fortuna, ecc. 259
{Inf. X, no segg.).
aiiiiiic affannate.
Wnite a noi parlar, s'altri noi nie,y;a;
sentenza:
Sempre a quel ch'ha faccia di nienzosj^na
Dee Tuoni chiuder le labbra quant'ei puote,
Però che sanza colpa fa vergogna (')
Non si potria
70-7I)-
{Par. I,
gli uo-
Cionondimeno, intraveduti chiarori aìite lucani, i
e i^iubi-
mini dell'avvenire potranno attendere, sicuri
lanti, il momento che loro dischiuderà quella
con alcuni
adottata da P. Molteni C), o di proclamare
spiritisti « Dante, il grande iniziato, nel cui poema si
«forse
contengono tutte le leggi dell'occulto» ('). e che
magico » (). t^
ebbe l'intuizione del Grande Arcano
allegare a sostegno
però vero che gli spiritisti possono
per loro.
alcuni precedenti, oltremodo preziosi
spiritica
Secondo antichi racconti, un'apparizione
la Divina
avrebbe fornito a Dante l'idea di comporre
potè
Commedia, e ad un'altra si dovrebbe se essa
Matteo Pal-
giungere intera fino a noi. Narra infatti
Campaldino tre
mierf che, visitando Dante il terreno di
l') 1903, P- 418 segg; 474segK^; 522 scg.c; ; 1904, 225 segg.
26S Curiosità dafiiesche
tuo inferno ?
— Come
Tu dunque mi conosci ? rispose.
!
suo autore non faccia qualche cosa che riesca più degna
del sogg"etto ».
fatto che il solo verso di Dante che egli tira in ballo è pro-
prio l'unico che sia davvero popolare al di là delle Alpi.
sono
« Vi certi scrittori, osservava già Emilio Teza,
che pare non ammirino nella Divina Commedia che
l'iscrizione infernale » ('').
I
Dante, lo spiritismo e la fortumi, ecc. 271
(') Collection des p/us belles pages, Paris 1905, pp. 21, 236.
DANTE
NELLA LETTERATURA BURLESCA
dere ».
r. Bki.i.kzza. ih
eco il titolo d'un bel lavoro, al quale sarebbe
da meravigliarsi che non si siano peranco
accinti gli studiosi del Poema, se non fosse
risaputo che troppi di essi sono tuttora alle
prese chi con Erittone, chi col disdegno
di Guido, chi ancora con le « zuppe » per non dire —
delle brighe che danno e daranno per un pezzo le que-
stioni fondamentali dell'esegesi del Poema.
A trattarlo a fondo, ci vorrebbe un giovine, molto
colto, molto laborioso, molto desideroso di prepararsi
un buon « titolo » per futuri concorsi il che è quanto :
Sta indietro
Che qua non passa mai anima viva ;
Ond'ella, messi fuor certi baiocchi.
Gli getta un po' di polvere negli occhi :
lavoro in proposito.
,
27'^ Curiosità dantesche
riesce l'introdu-
[') Buffa, contro l'intenzione dell'autore,
enfatica ottava dì Francesco
zione del terribile verso in questa
dal signor Card.
Zacchirolì {Sul sepolcro di Dante rislaurato
Valefiti- Gonzaga , 1 792 1
^
E ancora il Saccenti :
E altrove
coso. Il capit. X (p. 88), dove si lagna d'un canonico che vo-
leva privarlo del beneficio di certa cappellania, comincia:
« Nel mezzo del camniin di nostra vita Si tratta di levarmi
la cappella. Ahi barbarie crudel non più sentita » Altrove ! :
e l'aforisma:
nessun maggior dolore,
Che il bever l'acqua per chi è avvezzo al vino (').
I musici
Voglion mangiar del meglio che vi sia,
E altrove :
Cj Capitolo: O Gilardi.
(') Cicerone, II, xxi, 11.
Dante nella lette ratuva burlesca 2S;
E nelle Rime\
Di dolermi di me ragione ho avuto
Spesso, che in corte star potevo anch'io,
Feci già per viltade il gran rifiuto.
— Venivami a memoria il buon Fabrizio
Che volle anzi virtù con una rapa.
Che gran ricchezza posseder con vizio,
— L'anelito frecpiente, che procede
YòdW.' affollar del casso (come dice
Dante, nel colorire assai felice).
Talvolta il il com-
verso dantesco apre addirittura
ponimento, d'una burlesca
coll'efìfetto solennità. Cosi
ancora il Passeroni comincia un suo Capitolo, dettato
alla bella età di ottant'anni :
E un altro
Vostro affezionatissimo
nel tuie del cammin della sua vita
il Gozzi (*).
E altrove :
« E tu,
1
X.
LE INTERPRETAZIONI BIZZARRE
due eccetera stanno per una lunga lista d'altri più mo-
derni « Giudei ». Fanno costoro a chi trovi l'interpreta-
zione più nuova, più ingegnosamente aliena da quella
corrente, a costo di dar nello strambo e nell'assurdo;
come, fin dal secolo XVI, lamentava Vincenzo Borghini
nelle sue Annotazioni in alcuni luoghi di Dante 7nale
intesi e peggio esposti, e, poco più tardi, Pietro Nelli:
Inferno, I, i.
I, 26.
Lo passo,
Che non lasciò giammai persona viva.
fazione) —
quest'uomo rimprovera ai dantisti «l'irre-
quieto amor proprio, che vuol sempre aver ragione
lui »! {^La mirabile visione, p. xxxi). I quali dantisti —
essi non hanno bisogno delle mie difese, ma si deve
pur dirlo — hanno certo meglio servito ai diritti e ai
doveri della critica, che non coloro quali, per una po- i
I, 29.
ìnenlata A. Scartaz-
da i\. Dante alpinista, p. 23).
ziNi, ed. min., Milano 1893).
E Matteo Romani:
Si' che, il pie fermo sempre, era più basso,
I, 41.
I, 58.
I, 62.
I, 100.
il velame y
p. 204).
Le interpretazioni bizzarre 301
I, lOI.
il Veltro
Verrà
mzis Oriitndiis .
—
Cfr. H. Gkauert, Zur deutsch. Kai-
sersage, in Histor. Jahrbuch, voi. xiii, 1892, p. 100
e segg.).
Una primaria autorità in fatto di studi danteschi,
ha scritto recentemente: «Il Veltro... è assai poco un
problema, se non per chi ama figurarselo tale ». Così
il Parodi (in Bull. d. soc. dant., die. 1909, p. 295),
per il quale il Veltro è senza più « l'idealità dell'Impe-
ratore ». Ma non mancheranno gli incontentabili che
chiederanno cosa si fa allora del feltro.
II, I.
II, 45-
Ili, I.
IH, 59.
ni, 93.
Ili, III.
IV, 102.
V, 63.
V, loi.
P. Bki.lkzza. 20
3o6 Curiosità dafiiesche
V, 106.
V, 107.
V, 132.
V, 135-
Il Romani legge:
Questi, cht; 7na/ da me non /n dixiso.
3oS Curiosità dantesche
'
V, 137.
VI, IO.
Vili, 45-
Vili, 122.
Io vincerò la prova
Qual ch'alia difension dentro s'aggiri.
IX, 63.
IX, 67.
... un vento...
Gli rami schianta, abbatte, e porta fuori.
IX, 80.
Le interpretazioni bizzarre 3 1
XI, 7.
XII, 22.
XII, 120.
XIII, 15.
XV, 35.
XVI, loi.
— una scesa,
Ove dovria per mille esser ricetto.
XIX, 100.
XXI, 41.
XXI, 107.
giace
Tutto spezzato al fondo l'arco sesto.
sesta bolgia.
Petrocchi invece spiega l'arco sesto spezzato
P.
sostenendo che il numero 6 presso Dante indica « giu-
stizia ». Lo usa nel Poema « nove volte », cioè 3-1-6,
XXIII, 61.
XXV, IO.
XXV, 17.
XXVI, 13.
su per le scalee.
XXIX, 40.
XXXI, 67.
XXXII, 28.
Tabernicch.
quando sogna
Di spigolar sovente la villana ? »
XXXII, 59.
XXXII, 88.
XXXII, 127.
XXXII, 127.
XXXIII, 42.
XXXII, 140.
XXXIII, 49.
II, lOO.
Ili, 40.
VI, 76.
IX, 5.
XV, 104.
XXVI, 31.
p. 1431).
XXX, 21.
XXX, 124.
XXX, 144.
XXXIII, 36.
XXXIII, no.
Par. I, 127.
HI, 95.
- V, 38.
Vili, 139.
XI, 86.
quella famiglia,
Che già legava l'umile capestro.
XXII, 16.
XXV, I.
PAPE SATAN....,
E LA CABALA DANTESCA
guenti :
P. Bellezza. 22
338 Curiosità dantesche
« pesa, pesa tanta pena pel Papa »; mentre c'è chi pre-
ferisce la versione: « Del papa l'avversario, del papa
l'avversario fugga via di qui »('): e già vedemmo come
lo intendessero, riferendolo similmente al Papa, Gari-
baldi e il Rossetti (p. 137) e, basandosi sull'arabo, il
lettere mozze.
Che noteranno molto in parvo loco.
{Par. XIX, 134)
cente :
4758 = 2 X 3 X 13 X 61.
I 9 primi canti del Paradiso formano il racconto di
tutto il viaggio ai tre pianeti inferiori. Il numero dei
Carducci, 1. cit.
(-)
1830 = 2 X 3 X 5 X 61.
Nel Purgatorio i
7 primi canti ci somministrano il
versi ammontano a
976 = 2X2X2X2X61.
E conchiude :
uguale alla differenza fra 125 e 64, che sono cubi del i
4 e del 5 ».
e 72 dopo : ora 7 +
2 è uguale a 9, altro numero sa-
cro. Anche la somma delle sue cifre: 3 -+- o, dà 3; esso
canto è il 64' del Poema : cioè 6 -f- io, pure numero
sacro ; ha canti 63 (6 -f-
e dietro a se 3 =^ 9) e innanzi
canti 36 (3-j-6i=9)(0.
Quattro anni or sono E. Comello, in un opuscolo
dedicato Agli studiosi della « Diviìia Co?nniedia » ("),
annunciò loro che « il crittogramma dantesco del cin-
quecento dieci e cinque è finalmente spiegato ». Infatti
se lo chiamiamo Enricus septivius Luceniburgi ivipera-
tor Ro7nanus, e diamo alle singole lettere il valore nu-
merico risultante dalla loro posizione nell'alfabeto di 24
lettere (a=:i; b — 2; c = 3, ecc.), ne risulta che il
suesposto titolo consta di 4 E =: 20 2 N = 26 5 R =^ ; ;
lio, ecc. (^) (in questo, tra l'altro, si dice « non casuale »
il numero delle volte che Virgilio è indicato « col suo
ALCUNI CAPITOLI -
e sepoltura.
|hiediamo anzitutto venia a un insigne danti-
il titolo d'un suo meri-
sta d'aver usurpato
tamente lodato volume C). Egli dovrà però
convenire, insieme cogli studiosi del Poeta
in generale, che questo nostro saggio —
nostro per modo di dire —
non contiene nulla di
ciò che è contenuto nell'opera sua. Notiamo poi che ci
siamo serviti esclusivamente di materiali forniti da bio-
grafi recenti, prescindendo dagli antichi.
Torino 1.896.
(^) Cìauthihz, /. cH.
(•) A. Bassermann, Veltro, Cross -Khcui und Kaiser sas^e
lestr. dai Mene Heidelb. Jahrbilch ., xi, pp. 2S-75), Heidel-
berg 1902.
348 Curiosità dantesche
(') Ivi.
presente volume.
(^) Cfr. ScHERiLLO, /. cit, p. 246.
(^) Cfr. Bìill. d. soc. dant. febbraio 1892, p. 11.
C) Cfr, Giorn. Dant.^ 1899, p, 340.
(^) Secondo il Del Balzo, op. cit., 11, 520.
(•^j Voi. V, 144, par. 15.
(^) Cfr. Giorn. stor. d. lett. it., xiv, 82-83.
i^) Cit. da Farinelli in Btiìl. d. soc. dant., die. 1906,
p. 272 nota.
(') Secondo il Del Balzo, 11, 514.
('°) Cfr, Bull. d. soc. dant., 14 giugno 1893, p. 57.
(^') Ivi, p. 89.
(^-) In un'edizione dello Speculmn di Vincenzo di Beauvais
(cfr. P. Toynbee, Dalile studies, ecc., London 1902, pp.
194, 196).
Alcuni capitoli della bio^s^rafia di Dante 351
P. Bkllkzza. 23
354 Curiosità dantesche
« Io el Rey » (').
spe-
potè anche studiare a suo agio in una bottega
di
gli istrumenti
della dissezione, i misteri dell'embriologia,
e pigmenti
chirurgici, le lenti d'ingrandimento, gioielli
ogni specie, perle, diamanti, smeraldi, ecc. »
(').
di
giovine di cer-
Gli studi tuttavia non impedivano al
care le soavi emozioni d'amore. Tra le donne amate da
ià.
360 Curiosità dantesche
-V
Alcimi capitoli della bioi^rajia di Dante 361
e"') Ivi.
{'") Moi/rKNi, I, j))). r I r, 1 16.
364 Curiosità dantesche
Gap. V. — Le fattezze
e le infermità fisiche e mentali.
P. Bkli.kzza. 24
37» Curiosità dantesche
more (*).
(^) D. Hansemann
Uebev das Gehir?i von Helmholtz
,
sento).
il divin Vate
Ha molte e gravi sue magagne anch'agli (^).
xxvn, 143). —
La sbalorditiva asserzione è, in minima parte,
vera giacché alcuni pochi resti mortali del Poeta si conser-
;
tolata Souvenir:
Felicitò passée
Qui ne peiit revenir,
Tourment de ma pensée,
Que n'ai-je, en te perdant, perdii le souvenir?
E il Brantòme :
Passeroni :
tempo
:)Uono passato, quel pensar a ogni minimo atto e
luogo
•
tempo nel quale si sia avuto qualche sollazzo, che
lon è l'averlo stesso; ed io lo provo, che se io non
i vessi questo contento, che io mi ricordo.... viverci
ome una disperata ».
Paolo Mantegazza,
una pagina delle sue Parvii-
in
lae{^), cita la sentenza di Eugenio Sue:
«le eulte du
passe est souvent la seule consolation dcs jours
pré-
ents », e vi ricama intorno una dissertazione
intesa a
onfutare l'asserzione di Dante.
A costo d'esser tacciato di semplicismo e d'esser pa-
ragonato al dottor Azzeccagarbugli che, per dar
ragione
.1 tutti, era un uomo, —
credo che, in fondo, abbiano
ragione e Dante Alighieri ed Eugenio Sue.
« Per qualcuno — ha osservato un arguto scrittore
il ricordarsi del tempo felice nella miseria è vera-
mente un grande continuo dolore, come vuole
Dante;
per altri è conforto supremo e dolcezza che compensa
'gni presente soffrire, come vuole il De Musset. In
fatto
'li sentimento le sentenze più disparate possono esser
•re a un tempo, e poeti hanno sempre ragione » ().
i
il
^86 Curiosità dati te se he
Schiller e il Leopardi:
Das susseste Glùck fiir die trauernde Brust
Nach der schònen Liebe verschwundener Lust,
Sind der Liebe Schmerzen und Klagen (').
— Qui non è cosa
Ch'io vegga o senta, onde un'imtnagin dentro
Non torni, e un dolce rimembrar non sorga
Dolce per sé; ma con dolor sottentra
11 pensier dei presente, un van desio
Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui (').
(^) Le Rieordaiize.
(^) Cfr. rispettivamente : A la nii-carème - Lettre à M. de
Lainartine. — La coupé et les lèvres (v, 3).
Nessun maggior dolore,... 387
BARBARICCIA TROMBETTIERE
II
392 Curiosità dantesche
Jà
Bat'bariccia Irotìibettiere 393
(^j Cremona, s. a. p. 8.
39^ Curiosità dantesche
p. 208).
« Questo segno — commenta il Biagioli — ha dato
forte nel naso ad alcuni, i quali avrebbero preferito il
trois sortes de vents : celui qni sari par en bas est trop
sale ; celui qui sorte par la bouche porte quelque rep ro-
che de gourvtandise ; le troisihne est l'éternuement^ et
pare e qu^il vieiit de la lète, est sans blàìue, et nous lui
faisons un hojinete accudì-^. E
Menti postilla: « Nonil
P. Bellezza. 26
4<)2 Curiosità dantesche
Un Giovanni IV di Portogallo
altro sovrano, rias- —
sumiamo dal racconto di B. Gracian (") si degnò di —
applicare un giorno una forte sculacciata al suo favorito
il conte di Cantagnede, il quale rispose degnamente pro-
sposta.
i
4o8 Curiosità dantesche
che aveva l'idea fissa di non orinare per non inondare la città.
Un medico lo guari gridando al fuoco, e dicendogli se non :
e dice :
P. Bei.i.kzza. 27
41 Curiosità dantesche
il cielo
Che in te pietade inesorabil rende
(IV, 69, 71).
p. 96.
(^j La Costituente (in Riv. Rosminiana, luglio 1911, p. 41).
XVI.
DIVINA COMMEDIA
E UNA
del più alto grado » ("), « uno de' più grandi e originali
di tutti poeti inglesi » (^), in cui si ritrova « una su-
i
perismo nel medio evo dal Prévost, nella sua f)pera L' Eglise :
due poeti). Nella rivista Notes atid Queries (1894, 2" sem.
p. 81 se^g.) io rilevai già parecchi riscontri tra i due poeti.
P. Bki.lkzza. i8
434 Curiosità dantesche
d'ogni virtute
E d'ogni operazion che merta pene {Purg. xvii, 104),
William :
(-) I can noii;-,t reken the route — /at ran aboute mede
(II, 61 ; cfr. 185, ecc.).
Il verso
plizio {Purg. XX, 129; cfr. xxvii, 15) ('), e del fal-
cone «disdegnoso e fello » (hi/, xvii, 127) (').
Né mancano esempi di sentenze e concetti comuni ai
due poeti, ed espressi in forma simile; come i seguenti :
DANTP: « POPOLARE
Bisognerebbe
« —
ammonisce un quarto che nei —
salotti si abbandonassero certe futilità, sempre all'ordine
del giorno, e si curasse un po' più la letteratura nostra
risalendo alle origini ». In tal modo Dante ridiverrebbe
popolare come era nel secolo XIV e da tutti si legge-
rebbe « la Vita Nuova, aureo romanzetto, che può com-
P. 59).
(') Cfr. Del IUlzo ii, 73.
452 Curiosità dantesche
tascabili e ponderose —
ora abbiamo anche un « Dan-
tinississimo » () —
si verifica anche per altri autori.
Da ti te «popolare» 461
I' Beli.kzza.
30
XVIII.
DANTE E LE DONNE
Dante e le dotme 47
« Ho nella memoria —
scrive Dino Mantovani in suoi
ricordi di scuola (La Lettura 1907, p. 797) — certi
esami normale nei quali figurava da carnefice
di licenza
Dante Alighieri: appena le candidate si vedevano squa-
dernare davanti la Divina Commedia, si abbandonavano
alla desolazione ».
DANTE, I GIORNALISTI
E LA RECLAME
la « pagina letteraria »
Versi d'amore e prose di romanzi
[Purg. XXVI, 118),
P. Bellezza. 31
4^2 Curiosila dantesche
divino Poeta.
— Gli è — Dante risponde — che la mia è w^v^l gloria.
E quinci — è proprio il caso di dire con Dante
(hiferno xviii, 136) —
E quinci sien le nostre viste sazie.
XX.
DANTOFILIA, DANTOLOGIA,
DANTOMANIA
nia - Dante
Domineddio - Polemiche e contrasti recenti -
e
« Dantite » e « monoteismo dantesco » - Co7i Dante e per
famoso discorso —
occasione ad una polemica che do-
veva durare la bellezza di mezzo secolo — in cui so-
steneva che la Commedia è « malo Poema tutto pieno
d'imperfezioni in tutte le sue parti: cioè nella favola,
e nel costume e nella dizione ». Il Bembo non gli ri-
sparmia le lodi, ma lo pospone, e di gran lunga, al
Petrarca (certo esagera lo Speroni quando, in una let-
tera famigliare, attribuisce al corifeo dei petrarchisti un
giudizio, secondo il quale Dante, come poeta, sarebbe
stato addirittura « nulla »). Il Tassoni, nelle sue Postille
alla Commedia, vi trova versi rozzi e sgangherati, e
riprende acerbamente il Poeta, come un pedagogo di
que' tempi poteva fare con un suo allievo incapace.
Facevan coro poeti. Salvator Rosa dà sulla voce
i
a quelli che
sol di fango e loto
Usan certi modacci alla Dantesca (-j;
Si dirà che il
il Batacchi sono poeti
Passeroni e
burleschi. Ma Gravina
non lo era
anch'esso, a
il —
modo suo, caldissimo ammiratore di Dante che ri- —
(') Ivi, VI, XXV, 31.
Dantofilia^ dafiiolo^Liia, da/i/oinania 493
le pagine del Gesuita moderno (Losanna 1846, voi. 11, pp. 602
segg.), dove tratta di « Dante e Gesuiti » e che sono un
i
P. Bkli.kzza. 32
49^^ Curiosità dajitesche
Un un entusiasta di
altro ancora, che pure passa per
Dante, scriveva testualmente, a proposito della Legende
des siècles di V. Hugo : « it is tragic, not with the ho-
peless tragedy of Dante ! ^> (è tragico, non del tragico
disperato di Dante) (').
P. 432.
(') Vita di Dante. Milano-X'crona 1S41. Apj). iv.
502 Curiosila dantesche
ziale maiuscola?
1903, p. 24.
(^) Cossio, op. cit., 210.
{^) Un pio pellegrinaggio di Fioreìiiini a S, Godenzo
(in Nazione xliii, 1901, p. 314).
(^) C. ZiRARDiNi, Giubileo per la scoperta delle ossa di
Dante, ecc. Ravenna 1894 (cap. v).
C') Tempio dantesco, Lugo 1907.
Dantofilia, dantologia, dantomania 507
Comunque formule
cerimonie di questo ge-
sia, e
nere dovevano condurre e condussero a una reazione.
Vi fu chi parlò di dantismo (') e di dantite, e ne illu-
strò la patologia (') — viene in mente la « vagillazione »
da cui il Cellini racconta d'essere stato preso, perchè
« gli ha letto Dante » ('). — Quando uscì la lettera
altrove ricordata del Sardou, la Rivista di Roma chiese
su di essa il parere di letterati e dantisti, e più d'uno
rispose dando ragione allo scrittore francese quanto al
P. Bellkzza. 33
514 Curiosità dantesche
branche ».
515
tomi, cioè un tomo per canto, più altri molti «di pre-
fazione e di conchiusione » ('). !
della quale —
osserva il Witte giustamente meravi-
gliato —
dovettero esservi portati a dorso di mulo (').
Questi ed altri simili sono tratti di un amor fer-
vente o d'un cieco infatuamento? E dantofilia o danto-
mania? Ripeto, e conchiudo, che non detto giudizi:
compilo delle curiosità.
\Florentia, i, 24).
G. Piazza, Per contcìttare Dante e Vittorio {Tribuna,
(')
Manzo7ii (in Aten. Ven. 1898, 11, p. 56); utile lavoro del re-
sto, e in cui non si tira in ballo il « primo tra i primi » a
proposito del giudizio del Manzoni su Dante.
Quale s/i)/i(i il Manzoni facesse di Danle 525
.... E tu bende e
le il manto
Primo le desti, e ad illibate fonti
La conducesti e nelle stanze sacre
Tu le insegnasti ad emular la madre,
Tu dell' ira maestro e del sorriso,
Divo Alighier, le fosti. In lunga notte
Giaceva il mondo, e tu splendevi solo.
Tu nostro: e tale, allor che il guardo primo
Su la vedova terra il sole invia,
Noi sa la valle ancora e la cortese
Vital pioggia di luce ancor non beve,
E già dorata il monte erge la cima (').
definitivi. E
mostrano ch'essa fu radicale, e
questi ci
"
Né poteva a
democratico nell'arte e nella
lui, vita,
sembrare argomento d'ammirazione la sdegnosa alte-
rezza con cui il nobile fiorentino vilipende la « gente
nuova», né quello struggersi, per dirla col Foscolo ('),
bertà » C).
solo non fece udir la sua voce Non per nulla, prima e !
Rosmini, o la religione ! »
Abbiam voluto punto per venire
insistere su questo
alla conclusione che, se il Manzoni negava l'importanza
politica o nazionale che generalmente si attribuisce o si
attribuiva a Dante e all'opera sua, non poteva essere
per uno scrupolo da neo-guelfo o da temporalista ma ;
lo stile di \'ir<iilio ».
53^ Curiosità dantesche
Costanzo {').
« La poesia fervida, e che a lui appariva soverchia-
mente aspra, della Coni7nedia, non lo conquise così,
come, ad esempio, la squisita E7teide», scrive un critico
già citato ('), per spiegare la tiepidezza del Manzoni per
Dante. Ma quale poesia pili « aspra » in ogni senso, che
quella del tragico inglese, il quale parve a molti, e per
un bel pezzo, « un selvaggio con scintille di genio, che
brillano in una notte orribile » (^), o per dirla con le —
parole del Manzoni medesimo —
« un barbaro », « un
genio selvaggio, un capo strano, con dei lucidi inter-
valli stupendi, una specie di montagna arida e sco-
dice Dante ».
— « Lucia s'era risentita da poco tempo ». —
« E l'occhio riposato intorno mossi
Dritto levato, e fiso riguardai.
Per conoscer lo loco dov'io fossi ». (')
almen tre
Voci t'ho messe.... surgi e vieni,
Troviam la porta, per la qual tu entro ».
(•'')
Don Abbondio, ecc. Città di Castello 1904, p. 7.
542 Curiosila dafitesche
(
'
) Coìmnenti critici^ estetici e biblici sui « Proni. Sposi »
Milano 1903, parte 11, p. 182 (lavoro del resto tra i migliori
che si abbiano sul grande romanzo).
(-) La conversazione di Manzoni, Firenze 1885, p. 12.
I\ Bhllkzza.
35
XXII.
E
il più breve de' componimenti di Alessandro Man-
seguenti versi:
componimento si
In un altro fa che Dante stesso
esclami, benedicendo alla tomba di lui:
j
// « cor di Dante » attrilmifo dal Manzoni a V. Monti 555
dato e al lodatore.
Se le esercitazioni sofistiche fossero ancor di moda
ne' nostri studi, vi sarebbe qui campo di sciorinarne
una che riuscirebbe elegante e, a modo suo, dimostra-
tiva, almeno quanto quella che il Manzoni attribuisce a
don Ferrante sopra la natura della peste. Si potrebbe
sottilmente cavillare sul vocabolo « cuore », e sostenere
che il Manzoni non abbia inteso di attribuirgli il va-
lore comprensivo e assoluto in cui esso è più comune-
mente usato, ma questo o quello de' vari significati ri-
stretti e parziali ch'esso può assumere, specialmente in
poesia, e di cui ci forniscono esempi, per tacer d'altri,
i due poeti in questione ('). Oppure si potrebbe archi-
tettare, sull'esempio del podestà,un bel sillogismo sul :
('') Ritratto di V. M. —
« Subito agli sdegni come alle
paci» lo disse il Carducci, Il libro delle prefazioni, p. 292.
(^) G. Agnpilli, Il cuore di V. M., in Giorn. stor., xxxvii,
p. 456.
55^ Curiosità dantesche
« cor di Dante » :
(') Dante et Ics origines ecc., Paris, 1854, voi. i, pp. 211,
222.
(^) Cfr. Giorn. stor. xxxix, p. 354, n. 4.
// « cor di Dante » attribuito dal Manzoni a V. Monti 559
Lattanzi. E
può darsi che a tanto giung-esse l'ambi-
zione del Monti certo è ancora che in quello stesso
:
loro, e il Latino
Compatriote de Virgile,
Et son secrétaire aujourd' hai,
C'est à vous d'c-crire sous lui :
Dante parve
In lui risorto,
Il secondo si toglie
il suo lauro istesso
E a Dante ildona.
// « cor di Dante » attribuito dal Manzoni a V. Monti 565
n Epist., I, 13.
(') Op. cit., p. 19.
(*) Ivi, p. 119.
(^) Ivi, p. 36 e passini.
// « cor di Dante » attribuito dal Alanzoni a V. Monti 569
discepolo di tale
Cui mi saria vergogna esser maestro (^),
P. Bki.m-.zza. 37
57<^ Curiosità dantesche
che essa diede per la fama di colui che gli fu così fiero
avversario e col quale fu poi le tante volte messo a
contrasto, il direbbe che il destino abbia
Foscolo! Si
voluto continuare oltre tomba, nella divergenza delle
la
Ma lo agitava un Dio,
Ma di gloria il desio
Lo invase, e lo guidò.
/;//.
Inf. Inf.
Inf. Inf.
3 14
21 93. no- 135. 173 IO sgg. 315
43S 17 315
55
71 216 24 315
132 44 sg. 368
72 i
85 1
485 58 sg. 441
442 92 217
127
138 315
XVIII 134 sg. 1
542
136 486 XXVI I sg. 33
7 258
XIX 216 13 sg. 316
5
21 480 54 578
56 sg. 313 65 541
118 sgg. 326
97 sgg. 4
100 sg. 443
106 313, 435 XXVII 81 19
115 sgg. 104, III, 196, 211 no 138
120 216, 288
XXVIII 7 sgg. 119
81
'
38 37 77 sg. 317
41 313
85 Sg. 542 XXXII 28 318
148, 372 58 sgg. 24, 318
94 sg.
100 218 88 sgg. 319
107 sg. 314 127 sgg. 319
1
116 489 139 205
394 sg. 140 320
1
1
139 sgg.
17 40 IO
130 sgg '
Inf. Purg.
III 7 23 XII I 85
28 sgg. 258 57 283
37 36, 283 67 207
40 sgg. 322 102 240
49 240 III sg. 438
54 240
82 208, 543 XIII 3 238
122 230, 442 18 sg. 132
126 443 25 sgg. 393
"'
1
Purg.
Purg.
XVII 85 54
XXXI 40 sgg. 437
104 434
96 355
125 442
104 439
124 sgg. 221
XVIII 18 205
133 225
145 441
XXXII 2 128
XIX 7 439
293
34 sgg. 541 9
131 81
40 sgg. 368
64 441 1
XXXIII 34 sgg 57
XX I 525 36 325
III, 1S2
25 sgg. 285 43 54,
46 366 54 198
52 82 no sgg. 325
61 481 142 sgg. 42, 197, 2B8
106 69
129 sg. 442 Par.
XXI 105 442 I 20 sg. 286
34 275
XXII 70 sgg. 136 70 sg. 262
127 sgg. 326
XXIII 13 217
91 528 II I 280
125 12, 238
III 3 260, 289
XXIV I sgg. 219 14 90
72 285 67 90
141 sgg. 486 91 sgg. 373
95 sg. 327. 355
XXV 47 28
63 503 72
IV I sgg.
77 32, 198 230
216 44
119 105 418
^
Par. Par.
XVIII 3 14 XXXII 39 89
29 90 133 90
69 433
124 14 XXXIII I 198
126 367 82 sgg. 31
127 sgg. 221 121 207
130 196 145 202
INDICE DEGLI AUTORI CITATI
Ite