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aroslav Seifert

VESTITA DI LUCE
Dove finiste nastri spensierati Di giorni, ignari di delusioni, quando la mano protesa alle alghe afferrava solo un pugno dacqua. Gli occhi videro forse la bellezza Solo dal buco della serratura Della tua piccola porta, mia patria, dai cardini oramai arrugginiti. Come posso sfiorarti, tenerezza Dei ricordi, quando la mamma torn Commossa dalle esequie di Vrchlick Labito con il merletto sgualcito, Gli occhi adoranti per il poeta, e raccont stupita della folla. Il bimbo nelle calme acque del porto Ascoltava ci che non si racconta. Tra le mani il capo, i piedi sorretti Guardavo la citt oltre il fiume Compresi il viso e i baffi del tricheco Stemma della Salonn Biblioteka; e i versi alle costole della mia ombra non mi lasciavano dormire in pace, poich udivo il consueto picchiettare del suo dito giallo di nicotina. I fiori sulle scale del sepolcro Che stavano gloriosi sulle punte, mi sedussero per la somiglianza con la gloria incorrotta e solo Dio sa dove vanno tante api, e le api Spartiscono col morto la dolcezza Del suo sonno, ma il poeta si cala Nel silenzio della sua cella chiusa. Con una rosa tra i denti spiavo Sporgendomi lungo le mura e i tetti Dallimbocco delle vecchie feritoie Frustate dalla polvere da sparo; Praga, la sua bellezza non raggiunge Nemmeno lastrale vela del cielo Ed io impaurito lattraversavo saldo alla ringhiera del ballatoio. Era apparsa rivestita di luce croce doro sui merli delle torri, il cacciatore cadde in ginocchio

confuso senza innalzare larco. Dispiega, mondo, le tue meraviglie Con il dito seguiamo la corrente del fiume, poi indietro al contrario, per tendere la freccia sulla corda. Il poeta trincerato da unasse Mi diede la chiave della sua tomba, la prima preda celata dallantro era la mia: la citt di allora. Oh citt, la sua bellezza non basta Cantare a parole con labbra tremule; i poeti che vanno per la citt al posto di scrivere versi piangono. La primavera ad aprile saffaccia a gattoni dai camini anneriti, guardavo Praga attraverso le grate, mentre sui tetti si stagliava il fumo di fiori bianchi di meli e ciliegi. Forse non mi avrebbe rapito il cuore Se non avessi sentito la chiusa Daria lieve come vino messale. Al cielo il blu e stelle di brina allalba Dovette donare la primavera, al belvedere poi, compagno antico, un fascio di fiori sul parapetto. Ma quanto vale la cenere ardente quando ci cade dallalto sullurna del capo. E il vento che fa il suo furto di pollini dagli amenti dei fiori. La nuvola poggiava i bianchi gomiti sul belvedere; mentre dal declivio alla vista dei monti in lontananza lacrime mi sgorgavano dagli occhi E una colomba si pos sul muro Che sporgeva da sotto labbaino, cadde una moneta, era il dritto, sul suo rovescio invece un pipistrello. Quando intravidi per la prima volta Sotto un neglig seni di ragazza non pi una goccia di sangue sul viso cos pallido e cos spaventato; dolce paura, perduta per sempre nel cuore degli uomini che il cuore delle donne bramano senza cetre, n paura o timore, senza pena.

Giacque il sogno sotto larco del volto Di puro sogno e il destino fu inutile, lamore, che amore voleva essere Si gel come marmo di una statua. Dove depone le sue ali langelo Quando dorme? Appena luomo posa La sua testa sul cuscino alla sera, solo allora gli spuntano le ali. Notte, che fosti mia e dei pipistrelli dal mio sognare rapito per gioco spiravo con il vento e le gramigne per sedermi ogni giorno alle fontane. Al mattino incontravo lo spazzino, quando, per espiare il peccato originale che tutti potevano leggermi negli occhi, mi accasciavo genuflesso allaltare. Con il sorriso della primavera, Le ombre aleggiavano sui candelieri Intorno alla Vergine che dallabside Ascoltava il ragazzo penitente Mendicare la santa intercessione. A un tratto poi saccese la candela, un ramoscello di Kaiser la sfior, io scorsi oltre la tenda una ragazza. Spesso salivo le scale dellabside, cappelli di ragazze sulle panche splendenti come piselli di campo, e quando una di loro volse in alto cantando, gli azzurri occhi commossi, il viso si incontr con il mio viso e dun tratto dimenticai laltare fermandomi a met del Padre nostro. Le bianche damigelle che spargevano I fiori negli angoli della chiesa Erano per me la mano divina; paziente io mi alzavo sulle punte per vederle sfilare sulla rampa; Non lo si annoveri tra i miei peccati Losar rialzare dai gradini il fiore che fu per me due volte benedetto. Dove celarsi allamore che attento appare dallinizio della storia, fino a che una nube non colma il grembo? Dove celarsi allamore sulla neve Senza i lampioni, che incontriamo solo nel risveglio mattutino del giorno, quando le case non hanno finestre

e la gente va a messa per lAvvento? Finch locchio non batter le ciglia, non sudir di nuovo il dolce canto e non scorger nel fumo dincenso sventolare il bianco vessillo. ncora della fede, mi spaventa il tuo peso, temo che la corda non esca viva da questa tempesta. Usc unancella, il gallo cant tre volte chichirichi! Sui ponti tagliavo la strada allacqua E lei per punizione rap il tempo Della mia giovent; perch accostarmi Non potessi al fiume mio creditore Per limmagine che tra tutte amavo Con fervore, mentre stavo in attesa Di colei, per i cui dolci sorrisi mi sarei buttato nella cascata. Merli e tordi screziati sulle lire dei rami cantavano a festa quando con il coltello recidevo il muro gi per met scordato monogramma. Io caddi felice tra le violette Per recitare versi a una ragazza Come Hajek che recit a Dorotka, Sua accompagnatrice, delle canzoni. Ti saluto, notte tinta di nero, ogni cosa s avvolta nel mantello degli andati amori, resta limmagine fatta pi bella ad ogni primavera. Non muter il fiume la sua canzone Tra centanni e tanti istanti felici come ciliegie cadute sui ciottoli Sciupai beato dallalto del muro.

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