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MACRONUTRIENTI
> 1000 ppm
essenziali
MICRONUTRIENTI
GLI < 100 ppm
ppm = µg g-1 peso secco
ELEMENTI
MINERALI
non essenziali
esempio: Cd, Pb, Cr….
S 0.1 Mo 0.1
P 0.2 Cu 6
Mg 0.2 Zn 20
Ca 0.5 Mn 50
K 1.0 Fe 100
N 1.5 B 20
O 45 Cl 100
C 45
H 6
GRUPPO 1: C, H, O, N, S
Principali costituenti di tutti i composti organici
GRUPPO 2: P, B, Si
Presenti nei composti ad alta energia delle piante sotto forma di esteri (es. ATP!) +
funzione strutturale (es, acidi nucleici)
Dimostrazione dell’essenzialità:
dell’essenzialità
P
Crescita delle piante in soluzioni
nutritive controllate in cui è stato
K
sottratto un singolo elemento
→ sintomi specifici di carenza e
N
disordini metabolici.
Mg
Concentrazione dell’elemento
e rispettive zone di ampiezza variabile a seconda dell’elemento
L’AZOTO
Nell’atmosfera N2 = 78%
E’ tantissimo ma non è
disponibile per le piante.
N2 ha un triplo legame ed è
quindi molto stabile, solo
alcuni microrganismi sono
capaci di rompere tale legame
triplo per organicare l’azoto
(con grande spesa energetica!).
NO3- = +5
NO2- = +3
NH4+ = -3 ma non è organicato!!!
Assorbimento di NH3 sfavorito perché è tossico (permea le membrane)
Nitrato reduttasi
NO3 + 2H + 2e -----------------------> NO2- +H2O
- + -
La NITRATO REDUTTASI è un enzima che contiene un FAD, un Cyt b(Fe-eme)
ed un centro contenente molibdeno in tre distinti domini proteici.
Questi cofattori funzionano come una piccola catena di trasporto degli elettroni per
la riduzione del nitrato.
Carenza di molibdeno:
Il nitrato non può più essere assimilato perché la nitrato reduttasi non può
funzionare, viene quindi accumulato e, dopo una certa concentrazione, diviene
tossico!
Le proteine non possono più essere prodotte (non è più possibile sintetizzare gli
aminoacidi!): le foglie nuove si riducono alle sole nervature (carboidrati).
Anche il nitrito è tossico, viene quindi velocemente trasportato nei cloroplasti per
l’ulteriore riduzione ad ammonio.
La riduzione del nitrito ad ammonio avviene nel cloroplasto (la ferrodossina è il
donatore di elettroni! NADPH nelle isoforme della radice) ad opera dell’enzima nitrito
reduttasi.
Nitrito reduttasi
NO2 + 6Fdred + 8H ---------------------------->NH4+ + 6Fdox +2H2O
- +
La glutammina ed il
glutammato che si ottengono
con tale ciclo, sono poi utilizzati
(attraverso transaminazioni di
vario genere) per la sintesi di
tutti i composti organici
contenenti azoto.
Liberi
Cianobatteri: Nostoc, Anabaena, ecc..
Altri batteri:
BATTERI Aerobi Azotobacter, Derxia
AZOTO-FISSATORI Facoltativi Bacillus, Klebsiella
Anaerobi non fotosintetici Clostridium, Methanococcus
Anaerobi fotosintetici Rhodospirillum, Chromatium
Simbionti
Leguminose Rhizobium, Bradyrizobium
Ontano Frankia
Graminacee Azospirillum
Felci Anabaena
La fissazione dell’azoto deve avvenire in assenza di ossigeno (inibizione di
alcuni enzimi con centri Fe-S).
Varie strategie:
Batteri → batterioidi.
Meristema
FORMAZIONE DEI NODULI RADICALI secondario
del nodulo
Meristema
primario
del nodulo
I batteri, precedentemente attratti dalla pianta, secernono alcuni fattori che inducono la proliferazione
delle cellule della corteccia della radice fino alla formazione del meristema primario del nodulo.
Anche le cellule del periciclo vicine ai poli xilematici vengono stimolate alla divisione e formano il
meristema secondario del nodulo.
Il filamento di infezione si allunga verso le cellule in divisione, i due meristemi si fondono e comincia
la differenziazione del nodulo stesso con formazione dei fasci vascolari. I batterioidi vengono
rilasciati nelle cellule centrali del nodulo.
Batterioidi:
Batterioidi teoria quasi endosimbiontica? Doppia membrana (prove per la teoria
endosimbiontica)! Non sono organismi autonomi, ma non sono neanche organuli!
PROCESSO BIOCHIMICO PER LA FISSAZIONE DELL’AZOTO
La reazione di fissazione dell’azoto è la seguente:
dell’azoto è la NITROGENASI
La NITROGENASI è costituita da due
subunità maggiori una contenente Mo-Fe
l’altra Fe per il trasporto degli elettroni
dalla ferrodossina ridotta all’azoto.
azoto
Una domanda…..
Come è possibile che vi sia Fd ridotta se il nodulo è al buio (ed ovviamente i batteri non
sono fotosintetici)?
Vantaggi in agricoltura….
ASSIMILAZIONE DELLO ZOLFO
Lo zolfo è assorbito dal terreno principalmente come SO42-, comunque le piante
possono metabolizzare anche SO2 attraverso gli stomi, in quanto l’anidride solforosa
idrolizza a H2SO4 in presenza di acqua (si forma quindi nuovamente solfato che è la forma
“sfruttabile” dalle piante).
Cisteina e metionina (che sono aminoacidi!) e tutti i loro derivati, anche eterocicli.
Caratteristica comune: S sempre in forma ridotta generalmente come C-S-C e C-S-H.
APS chinasi
APS + ATP → PAPS + ADP (fosforilazione dell’APS)
Adenina – ribosio – P-S + Adenina – ribosio – P-P-P → Adenina – ribosioP – P-S + ADP
DOPO L’ATTIVAZIONE DEL SOLFATO VI E’ LA SUA RIDUZIONE
PAPS Solfolipidi
(estere solforico)
ADP
APS chinasi
Reazione energeticamente
Pi favorevole (ΔG!)
ATP ATP
solforilasi Solfito reduttasi
Solfato APS SO3 - S2-
Solfuro
8 Fdrid 8 Fdox sempre
ATP PPi AMP
legato al carrier
Reazione energeticamente
sfavorevole (ΔG!) Solfito
Intermedio instabile legato ad un enzima detto
“carrier dei solfuri” non ancora caratterizzato
Aminoacidi solforati
In pratica, il passaggio a PAPS, oltre che per la sintesi dei Cys & Met
solfolipidi, serve per permettere la produzione stessa dell’APS
che da sola sarebbe energeticamente troppo sfavorita per
avvenire.
L’APS è poi il vero substrato per l’assimilazione riduttiva
del solfato.
In pratica, per la riduzione del solfato sono necessari 8 elettroni
SO42- → → → → → → S2-
+6 -2
L’assimilazione dello solfo procede poi con l’incorporazione del solfuro negli
aminoacidi solforati.
ORGANICAZIONE DEL SOLFURO
Il primo passo è la cessione dell’S2- ad un intermedio attivato (sempre per
destabilizzazione) per la formazione di cisteina
=
CH3 C-O
O
=
CH3 C-S-CoA
AcetilCoA O-Acetilserina
L’O-Acetilserina reagisce quindi con il solfuro per dare finalmente cisteina.
Omoserina
(ha un -CH2- in più della serina nel radicale,
quindi è già più simile alla metionina)
Attraverso Cys e Met lo solfo ridotto viene
ceduto a tutte le molecole organiche della
pianta che lo richiedono (es: CoA, lipoamide,
GSH, glucosidi…..)