Cap. 8
La crisi dei poteri
universali e
l’affermazione degli Stati
nazionali
Barbero, Frugoni, Sclarandis, La storia. Progettare il futuro, vol. I, 2019
La Curia pontificia
Per rafforzare il loro governo, a partire
dal Duecento i pontefici aumentano i
poteri della Curia, l’organismo che
gestisce le finanze e il potere della
Chiesa
Lo sfarzo sempre maggiore della Curia
attira le critiche dei movimenti
pauperistici. Alcune pratiche spirituali
hanno in realtà motivazioni economiche,
come la vendita delle indulgenze
Entra in conflitto con il re di Francia
Filippo IV il Bello, che pretende di
tassare il clero e di poter
processare i vescovi. Il papa
scomunica Filippo, che però manda
le sue truppe ad arrestarlo (1303)
Nel 1378 il clero francese arriva a
eleggere un antipapa per contrastare
lo spostamento della sede papale a
Roma. La divisione tra le due Chiese
dura circa quarant’anni (1377-1414)
Vengono ripetutamente convocati per cercare di risolvere
lo Scisma d’Occidente. Col concilio di Costanza (1414),
Roma viene riconosciuta come unica sede papale
I conciliaristi vedono nel concilio, e non nel pontefice,
l’autorità suprema della Chiesa. Sono vicini ai movimenti
pauperistici e hanno il sostegno dei sovrani dei nuovi Stati
nazionali
I Francesi ottengono una serie di
vittorie, ma nel 1430 Giovanna cade
prigioniera e viene poi bruciata sul rogo
come strega. Rimane però una fonte di
ispirazione e di coesione per i Francesi
Francia Inghilterra
Matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando
d’Aragona (1469): i loro due regni non vengono fusi ma di
fatto risultano uniti; i sovrani accentrano il potere
Dopo la caduta dell’Impero bizantino la
Russia si pone come riferimento per i
cristiani d’Oriente
Grandi conquiste di Ivan III il Grande
alla fine del Quattrocento, il regno
arriva a coprire buona parte della
Russia europea