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L’UMANESIMO
L’ UMANESIMO
• L’Umanesimo si diffonde in Italia nel Quattrocento.
• Durante l’Umanesimo si riaccende l’interesse per il mondo classico antico e l’uomo viene posto
al centro della realtà, perché non è più visto come un burattino nelle mani di Dio, ma diviene
consapevole delle proprie capacità, anche grazie a svariate scoperte ed invenzioni ( caravella,
scoperte geografiche, stampa e polvere da sparo).
• Sono gli Umanisti a definire «età di mezzo» il Medioevo, ritenendolo un’età di barbarie che
costituisce una parentesi sgradita fra l’età classica e la loro epoca.
• In realtà nell’Umanesimo, oltre ad alcune novità, come la rivalutazione dei valori umani e terreni,
resta immutato il ruolo degli intellettuali, che costituiscono un ceto separato dalle masse e che
prediligono il latino come lingua della cultura.
• Le discipline predilette nell’Umanesimo, oltre alla filologia, sono la
storiografia, la pedagogia e l’educazione fisica. Queste ultime due vengono
considerate fondamentali per una crescita armoniosa dell’uomo, che
comprende sia mente che fisico.
• Le discipline scientifiche come matematica e geometria vengono coltivate
solo in relazione alla loro applicazione in campo pratico.
• Importante è il ruolo svolto dagli artisti, visti non più come semplici artigiani,
ma come intellettuali.
• In questo periodo nascono le regole della prospettiva, che permettono di
rappresentare la realtà su un piano.
IL RITORNO ALLA CLASSICITA’