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Fabrizio Cardinale Archivio fotografico della Provincia di Latina
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di Everardo Longarini
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o avevamo scritto allinterno del programma di mandato che nella IV Consiliatura avremmo organizzato uninformazione istituzionale e politica del tutto nuova riguardo al passato. Al termine dei cinque anni di lavoro, possiamo dire che la sfida lanciata ha prodotto risultati che hanno ripagato i notevoli sforzi sostenuti. I cittadini della Provincia di Latina, giustamente esigenti nelle aspettative, hanno inteso il nostro mandato a governare non pi come una delega assoluta degli eletti ma come vincolo di rappresentanza soggetto a confronti e verifiche. Era, perci, prioritaria la costruzione di un sistema di governo partecipato e condiviso per assolvere i molteplici compiti di istituto e per rispondere, con un sistema di comunicazione capace di informare in tempo reale, alle esigenze dei cittadini tutti della Provincia di Latina. Proprio attraverso il nostro nuovo modo di fare comunicazione stato possibile trainare idee e concetti in assoluta trasparenza, rafforzare lascolto, offrire disponibilit maggiore nel recepire le istanze dei cittadini tramutandole in azioni amministrative concrete. Abbiamo fortificato, e di questo siamo orgogliosi, lidentit di una Provincia troppo spesso bistrattata dal potere romano rispondendo con i fatti alle domande poste, rilanciando la politica partecipata attraverso il dialogo con tutte le realt territoriali pontine, comunicando con chiarezza i risultati degli impegni presi attraverso comunicati, conferenze stampa, relazioni, interventi politici e amministrativi i cui commenti sono apparsi sui maggiori mass media della Provincia e Nazionali. Riteniamo che siano stati raggiunti importanti traguardi per la vita democratica e civile della nostra comunit ed per questo che, al termine di questa esperienza, ringraziamo tutti coloro che hanno condiviso e sostenuto con forte impegno questo progetto.
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stata unoccasione, quella che ci stata offerta dal quotidiano nazionale Italia Oggi, che abbiamo afferrato al volo, ben sapendo limportanza che un simile media avrebbe comportato per la comunicazione istituzionale e politica della provincia di Latina. Per due anni abbiamo avuto sullautorevole foglio politico e finanziario nazionale una rubrica dal titolo La Tribuna del Portavoce, allinterno della quale abbiamo potuto far conoscere ogni settimana ai lettori il punto di vista del governo di centro destra presieduto da Armando Cusani, ma anche illustrare le attivit realizzate nellinteresse dei 500.000 cittadini amministrati. Abbiamo contestualmente colto anche la possibilit di inaugurare e sostenere la stagione del linguaggio senza riverenze, senza paura o genuflessioni nei confronti di nessuno: potenti e onnipotenti conduttori pro tempore, della Regione Lazio compresi. Con il governatore regionale e le sue truppe assessorili, poi, abbiamo spesso aperto un confronto mediatico duro, qualche volta accantonando il bon ton e sfoderando spada e clava. Qualcuno per questo nostro modo di osservare gli accadimenti, gridava allo scandalo, altri inoltravano formali proteste nei confronti del Presidente, tese a far cessare il presunto sconcio. Con il sostegno del Presidente Cusani siamo andati avanti per la strada intrapresa, la quale aveva tra laltro una missione irrinunciabile: non sottomettersi allo strapotere politico romano, il quale da sempre tratta le province laziali alla stregua di colonie o giardinetti dei fine settimana. Due anni che ci hanno fatto crescere professionalmente e ha consegnato alla Provincia di Latina la possibilit di farsi conoscere fuori degli angusti confini regionali. Due anni di settimanali interventi, non tutti inseriti per motivi di spazio, che abbiamo voluto rilegare in una pubblicazione a futura memoria per chi, al quindicesimo governo provinciale ha partecipato da protagonista, ma anche per tanti cittadini che avranno la possibilit di conoscere quanto di buono stato realizzato sotto laspetto politico e amministrativo per il territorio pontino. Everardo Longarini Portavoce del Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani
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a provincia di Latina ha ripartito i fondi per le azioni formative 2005200 derivanti dal Fondo sociale europeo. Si tratta di oltre 3 milioni assegnati ad organismi di formazione sulla base di bandi pubblici per lo sviluppo e la qualificazione delle risorse umane impegnate o da impegnare nelle imprese ricadenti nei sistemi produttivi locali. Saranno interessati ai progetti di formazione i lavoratori e le imprese operanti nei comparti del turismo, della nautica, dellagroalimentare e del chimico-farmaceutico. Inoltre, con lo stesso provvedimento amministrativo, la Provincia ha finanziato un progetto per linclusione sociale a sostegno del recupero lavorativo dei soggetti pi deboli (disagiati sociali, ex cassintegrati, disabili, donne). Una piccola rivoluzione. unimportante operazione che ribalta le logiche del passato che vedeva, troppo spesso, le risorse finanziarie pubbliche disperse in mille rivoli e in progetti disgiunti dal mondo del lavoro e dalle reali esigenze delle imprese. Con tali piani di lavoro sar possibile sostenere una vasta operazione di riqualificazione dei lavoratori e avviare lammodernamento dei processi produttivi, anche rispetto alle nuove esigenze imposte dalle tecnologie innovative connesse alla promozione e commercializzazione dei prodotti in ambito nazionale e internazionale. Si tratta, in poche parole, di iniziare ad operare un miglioramento per ammodernare il sistema produttivo della provincia di Latina e competere sui mercati nazionali e internazionali. Questo sicuramente il modo migliore di rispondere alle esigenze reali di sviluppo del sistema economico, produttivo e sociale. Il metodo ed i contenuti adottati pongono la provincia di Latina ai vertici di un nuovo modo di agire e di fare politica in un settore importante e delicato come quello della formazione professionale. Questi atti concreti dimostrano, contrariamente dalle polemiche sterili e infondate apparse in questi giorni su alcuni organi di stampa e ispirate dalla minoranza consiliare, che la provincia di Latina nel settore della formazione ha saputo utilizzare al meglio le provvidenze del fondo sociale europeo. Anche a fronte dei gravi ritardi accumulati dalla regione nel processo di decentramento a favore delle province. Rispondiamo in modo concreto alle reali esigenze di formazione che vengono direttamente dal mondo delle imprese locali, affermano con evidente soddisfazione il presidente Armando Cusani e lassessore alle Attivit produttive Silvio DArco, si tratta di finanziamenti importanti che consentono di mettere in campo un ventaglio dazioni progettuali organiche,
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oltre ad una formazione seria e qualificata. Cos nata Step. I fondi predisposti dalla provincia saranno gestiti operativamente dalla societ consortile Step. Nello scenario prefigurato lulteriore stanziamento di 54mila euro destinati alla formazione per gli operatori della nautica ci offre la possibilit di ragionare sul come e, osando anche qualche perch, la regione Lazio il 14 febbraio 200 ha approvato il distretto della nautica, in scherno ad ogni legge e regolamento in materia. Quel distretto non sha da fare. Il comitato promotore presentava alla regione Lazio in data 2 gennaio 200 uno studio di fattibilit per il riconoscimento del sistema produttivo locale della nautica e cantieristica navale provinciale, individuando in un ambito territoriale provinciale sette comuni: Formia, Gaeta, Pontinia, Sabaudia, San Felice Circeo, Santi Cosma e Damiano e Spigno Saturnia. Nonostante lo studio dimostrasse il completo rispetto dei quattro requisiti richiesti dalla legge 3/2001, la regione Lazio portava avanti invece un progetto di Distretto Regionale Integrato, includendo al suo interno sia la proposta di Confindustria Lazio, sia quella relativa al progetto della Cna di Roma (per larea di Fiumicino e Delta del Tevere). Progetti ambedue privi di qualsiasi fondamento giuridico e senza il riconoscimento dei parametri di legge. La regione Lazio, non ascoltando le indicazioni della provincia di Latina, in data 14 febbraio 200 approvava il distretto della nautica. Questultimo ingloba 21 comuni del Lazio, sei in provincia di Roma, due in provincia di Viterbo, oltre al terzo municipio di Roma (Ostia). Le riserve avanzate dalla provincia di Latina in merito a questo disegno di distretto erano tre: non si rilevava lomogeneit territoriale richiesta dalla normativa nazionale e regionale; un distretto cos concepito rende difficoltosa lorganizzazione e la gestione degli interventi necessari alle imprese per intraprendere un percorso di crescita e sviluppo; i finanziamenti disponibili, gi insufficienti, rischiano di essere frantumati in mille rivoli su un territorio troppo vasto e disomogeneo. Il governatore ignora Latina. Perch, allora, Piero Marrazzo e company hanno proseguito allapprovazione del distretto? Si pu ragionevolmente pensare che forse un disegno del potente assessore Ranucci, ispiratore del nuovo porto turistico di Formia e di Giancarlo Elia Valori, dellAgenzia Sviluppo Lazio. I due vate della politica romana, con cascami in terra pontina ispiravano anche la creazione del consorzio Sirena (in quota Confindustria Lazio). Del resto la stessa Confindustria Lazio non ha mai negato di ambire alla gestione dei servizi informativi e allalta formazione. Tutto questo nel tentativo di assicurarsi i finanziamenti previsti dalla normativa nazionale e regionale e scippando alla nostra provincia lindotto della nautica. Assistiamo in questi giorni, inoltre, alle furibonde reazioni di alcuni partiti di maggioranza che siedono nel civico consesso formiano, ed in particolare di Verdi, Prc e Idv. Costoro chiedono la sospensione di tutti i procedimenti valutativi e attuativi attinenti la realizzazione di nuove strutture portuali in Formia. In altre parole chiedono il blocco del porto Ranucci, sponsorizzato dal sindaco diessino Sandro Bartolomeo. Sarebbe interessante sapere perch.
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i pu dire sempre no a tutto? Osserviamo da mesi, dati alla mano, che non c una sola citt della provincia di Latina che in questi ultimi tempi non abbia costituito un comitato contro la realizzazione della Turbogas, un gruppo di lotta contro listituzione del termovalorizzatore o la costruzione del Corridoio Tirrenico Meridionale. La sensibilit dei cittadini, e di conseguenza la formazione di encomiabili associazioni, comitati o insiemi di lotta che siano, costituisce un trend democratico che non pu non essere applaudito. Gli effetti distorti della cosiddetta democrazia partecipata. Ma, evidentemente, la voglia di scendere in piazza e protestare da parte dei cittadini sta producendo una distorsione della cosiddetta democrazia partecipata. Un esempio evidente la vicenda che riguarda Acqualatina: la societ pubblico - privata che gestisce il ciclo integrato delle acque in provincia. Per un aumento in bolletta pari a circa 50 centesimi al mese i vari comitati di protesta, e strumentalmente alcuni partiti e politici perennemente contro tutto e tutti, si sono scatenati contro la societ, il suo comitato di gestione, lAto4, il management, dipingendoli come una vera e propria consorteria dedita ad intrallazzi e ruberie inconfessabili. Lattenzione dei cittadini, delle associazioni dei consumatori e dei partiti dopposizione, dovrebbe essere invece indirizzata verso un reale controllo della gestione e non farsi turlupinare da scontri politico- ideologici che nulla hanno a che vedere con il bene acqua e con la tutela dei diritti individuali. Il dibattito politico che si sviluppato e che persiste in maniera spesso strumentale intorno alle vicende che vedono protagonista Acqualatina, non aiuta ad assicurare n il diritto dei cittadini ad avere un servizio idrico moderno e solidale, n serve ad individuare eventuali inefficienze e responsabilit rispetto alla cattiva gestione. Sta di fatto che le decine di ricorsi inoltrati sia al Tar sia alla magistratura contro Acqualatina, non hanno sortito alcun effetto vantaggioso in favore dei cittadini consumatori. Non si possono mettere in discussione i principi affermati dalle leggi. E mentre tutto questo accade, stupisce, e nel contempo preoccupa, il ruolo assunto dalla regione Lazio, in particolare dallassessore allambiente Filiberto Zaratti, il quale oltre a contestare giuridicamente le modalit della gestione dellAto 4, getta ulteriore benzina sul fuoco ponendo palesemente in discussione gli stessi principi fondamentali della legge regionale, che proprio la Regione Lazio avreb-
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be il dovere di rispettare e di farla rispettare. importante che sulla gestione del servizio idrico ci sia oggi una grande attenzione sociale, ma questa non pu e non deve sfociare in una continua ed estenuante contrapposizione giuridica o peggio una guerra ideologica superata dalla storia e dalla realt della vita economica e sociale della provincia pontina. Bisogna tornare a discutere senza i moti di piazza, ma in maniera ragionata. Gridare forsennatamente al ritorno della gestione pubblica del servizio idrico antistorico, perch significa chiudere gli occhi e negare le nefaste esperienze del passato. auspicabile, invece, che le parti in causa ritrovino le giuste ragioni e il senso della responsabilit, tornando urgentemente a lavorare per realizzare, pur nella distinzione dei rispettivi ruoli e competenze, il sacrosanto diritto ad avere un servizio idrico moderno, efficiente, economicamente sostenibile. Nella solidariet sociale e sussidiariet istituzionale, perch gli strumenti a disposizione, oltre ai moti di piazza, ci sono tutti. Ad iniziare dallAutorit dambito, proseguendo con la Conferenza dei sindaci, il Garante regionale, lOrganismo di tutela degli utenti e consumatori, la Consulta provinciale, il Tavolo di conciliazione paritario tra gestore e consumatori.
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Sul futuro distretto regionale della nautica Marrazzo deve fare al pi presto chiarezza
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n settimanale a tiratura nazionale e i pi importanti telegiornali italiani hanno condotto lattenzione dellopinione pubblica sulle oscure e preoccupanti manovre in atto sul Distretto regionale della nautica, approvato recentemente dalla regione Lazio. Linchiesta giornalistica inizia con una concessione demaniale di oltre quattro ettari accordata recentemente dallAutorit portuale di Civitavecchia alla societ Ultrapolis investments. La concessione dovrebbe (il condizionale dobbligo) servire per realizzare un cantiere navale denominato Privilege, con lobiettivo industriale di produrre yacht di extralusso commissionati da sceicchi arabi, uomini dellalta finanza e da personaggi famosi del mondo dello spettacolo, tra i quali in elenco figurerebbero (il condizionale sempre dobbligo) gi Brad Pitt e Angelina Jolie. A un rapido riscontro la societ Ultrapolis investments risultata essere una multinazionale con sedi a Singapore, Hong Kong, Londra e negli Stati Uniti. I personaggi al vertice della societ e il relativo progetto Privilege sono gi noti negli ambienti finanziari per aver tentato in passato altre operazioni di questo tipo, in Italia e allestero. Progetti che perfino lassessore allurbanistica del comune di Roma, il diessino Roberto Morassut, ha definito assai poco affidabili. Operazioni finanziarie internazionali compiute da alcuni di questi protagonisti si sono rivelate un vero e proprio flop. C chi ha avanzato dubbi seri sulla legittimit delle pratiche di finanziamento avanzate presso lUnione europea. Questi stessi operatori finanziari, prima di Civitavecchia, avevano tentato di assicurarsi la concessione demaniale di quattro ettari adiacente larea retroportuale di Gaeta. Il progetto stato bloccato per merito del commissario prefettizio Bruno Frattasi, dei rappresentanti della provincia di Latina, della Camera di commercio e degli addetti al sistema delle imprese nautiche locali, i quali volevano conoscere, carte alla mano e non a chiacchiere, il progetto industriale. Nella provincia di Latina non fa alcuna impressione il fatto che loperazione in atto a Civitavecchia venga orgogliosamente rivendicata dal Consorzio Sirena, collegato a Confindustria Lazio, e abbia come nume tutelare Giancarlo Elia Valori, presidente dellAgenzia Sviluppo Lazio, societ partecipata e controllata dalla Regione Lazio. Dalla lettura degli atti, dei comunicati stampa e dai convegni effettuati e pubblicizzati anche sui siti internet della regione Lazio,
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dellAgenzia sviluppo Lazio, si evince chiaramente che loperazione Privilege trova, a livello locale, il suo braccio operativo proprio dallo stesso Consorzio Sirena. Consorzio promosso e sponsorizzato da Elia Valori e dallassessore regionale al turismo Raffaele Ranucci. Alla luce degli accadimenti degli ultimi giorni si riesce a comprendere meglio lostracismo mostrato dalla regione Lazio verso il progetto di riconoscimento del Sistema produttivo locale della provincia di Latina. Allo stesso tempo si comprende come il Distretto della nautica, approvato dalla Regione Lazio attraverso evidenti forzature della legge regionale 3/2001, sia stato cucito su misura per il Consorzio Sirena, probabilmente al fine di conquistare aree demaniali portuali e opzionare i fondi regionali e comunitari che si renderanno disponibili con la nuova programmazione 200 2013. A fronte di queste ombre che si addensano attorno al Distretto nautico e al progetto Privilege, la regione Lazio non pu far finta, come sta facendo, di cadere dalle nuvole. Lassessore Ranucci ed Elia Valori, che erano a conoscenza delle caratteristiche delloperazione, anche in seguito alla richiesta di finanziamenti pari a due milioni deuro avanzati alla Filas (finanziaria regionale) dalla societ UltraPolis Investments, hanno ugualmente rivendicato il merito del progetto al 1 Salone della Nautica Boat Show (Fiera di Roma -12 marzo 200) allinterno del padiglione fieristico regionale allestito dal Consorzio Sirena e finanziato, guarda caso, dalla regione Lazio con 250 mila euroIl presidente Marrazzo ha pensato di cavarsela semplicemente dando bidone alla societ UltraPolis investments che lo aveva invitato per la cerimonia della posa della prima pietra del cantiere di Civitavecchia. Pi che fare il pesce in barile il presidente della Regione dovrebbe, invece, fugare ogni dubbio sulloperazione in atto, facendo immediata chiarezza sullintera vicenda, pena la credibilit della stessa istituzione regionale e dellintero sistema produttivo della nautica. Noi restiamo in attesa
Ombre si addensano attorno al progetto Privilege. E la regione Lazio non pu far finta di cadere dalle nuvole
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Campagna Guido a basso impatto ambientale. Latina mette sul tavolo 500.000 euro per laria pulita
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a provincia di Latina promuove misure anti-inquinamento atmosferico favorendo la diffusione del metano per il trasporto privato al posto dei carburanti fossili (benzina e diesel). Il bando per lerogazione degli incentivi per linstallazione di impianti di alimentazione a metano su veicoli privati stato pubblicato, interessa tutti i cittadini della provincia di Latina e prevede uno stanziamento di 500.000,00 euro gi iscritti nel bilancio 200. Lopportunit rivolta ai titolari di autovetture non catalizzate per la conversione a metano di autoveicoli pre-euro, euro 1, euro 2, euro 3 con oltre tre anni dalla prima immatricolazione. Due le fasce di contribuzione individuate in base al reddito familiare: il contributo coprir il 5% delle spese sino a 45.000,00 di reddito dichiarato; il 0% delle spese per chi supera un reddito di 45.000 euro. Rispetto alla benzina, lutilizzo di carburanti per autotrazione a basso impatto ambientale (metano) si dimostrato efficace per leliminazione pressoch totale delle emissioni di biossido di zolfo, di benzene e di altri composti organici volatili non metanici, nonch per la significativa riduzione di anidride carbonica e di altri inquinanti. Tra gli obiettivi della provincia c anche quello di analizzare i consumi energetici nei diversi settori dellintero territorio provinciale e il fabbisogno energetico, il tutto in unottica di riduzione delluso delle energie tradizionali attraverso il contenimento del loro consumo attraverso accorgimenti e interventi specifici, nonch la diffusione di fonti alternative tese alla promozione delle politiche di sviluppo sostenibile che garantiscano la salvaguardia dellambiente. La riduzione delle emissioni inquinanti nellaria nei centri urbani concorre inoltre a rispondere alle finalit perseguite con limpegno assunto dallItalia, con la ratifica del protocollo di Kyoto, di abbattere entro il 2012 le emissioni di gas serra del ,5% rispetto ai livelli del 10. Favorire il passaggio dai veicoli a carburante tradizionale al metano, sostiene il presidente della provincia di Latina, Armando Cusani, uniniziativa di grande valore ambientale, che ci permette di raggiungere due obiettivi principali: il primo quello di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e di altri inquinanti, il secondo quello di dare una mano alle finanze dei contribuenti della provincia di Latina. Infatti, cosa nota come a parit di consumi il metano costi meno della met dei carburanti tradizionali. Grazie al contributo della provincia i
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residenti del territorio pontino potranno cambiare il sistema di alimentazione del proprio mezzo con una spesa praticamente irrisoria, ammortizzabile in pochissimo tempo. Da quel momento in poi tutto il risparmio rimarr nelle proprie tasche dei cittadini e le emissioni in atmosfera ridotte. Abbiamo realizzato, in buona sostanza, una scelta radicalmente opposta a quella del governo centrale. Un ulteriore beneficio deriva poi dal fatto che il metano arriva al distributore direttamente con la rete di tubature, diminuendo il traffico inquinante del trasporto. In un contesto in cui tante persone, spesso a sproposito, chiedendo il rispetto dei parametri del protocollo di Kyoto, termina Cusani, la provincia di Latina ha dato un segnale forte, concreto e intriso di alta cultura ambientale. Sulla base dellatto dindirizzo votato dalla Giunta, il settore ambiente della provincia ha redatto un bando per laccesso ai finanziamenti, consultabile sul sito internet dellEnte (www.provincia.latina.it).
Le 100 licenze per Taxi e Ncc di Campodimele scandalizzano Di Pietro ma non le casse comunali
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a vicenda, legata alle licenze per autonoleggio rilasciate dal comune di Campodimele, ha infiammato (si fa per dire) il fine settimana dei quotidiani locali della provincia di Latina, ritornando di drammatica attualit nel corso della trasmissione televisiva Ballar. Nel programma con Giovanni Floris cera, tra gli altri, il ministro Antonio Di Pietro, il quale alla notizia scoop rimaneva per qualche istante basito. Poi, realizzando il nome e il cognome del presidente della provincia di Latina e la sua appartenenza politica, con fare inquisitorio chiedeva ripetutamente al bravo conduttore di far sapere, coram populo televisivo, le generalit del reprobo presidente. Nome e cognome che puntualmente arrivavano allo scadere del tempo concesso alla trasmissione dalla rete televisiva che impediva, di fatto, ogni possibilit di replica o precisazione su una materia articolata e poco conosciuta anche dai presenti in trasmissione. Stante lavvenuta situazione al presidente della provincia, Armando Cusani, non rimaneva altro da fare che prendere carta e penna e scrivere al bravo presentatore Floris una lettera, che pubblichiamo integralmente. Egregio dottor Floris, chiamato in causa dal ministro per le infrastrutture, on. Antonio Di Pietro, nellultima edizione di Ballar che seguo abitualmente, affido alla Sua correttezza le precisazioni che mi accingo ad esporLe sulle autorizzazioni per lespletamento del servizio di Noleggio con conducente (Ncc) rilasciate nel comune di Campodimele. Il ministro Di Pietro mi conosce bene e nel corso di un incontro con Lui posi problematiche attinenti la grande viabilit nel nostro territorio sulle quali attendo da tempo risposte. Quanto a me rispondo subito sinteticamente alle insinuazioni del titolare del dicastero delle Infrastrutture, pronto a venire in trasmissione appena Ballar volesse tornare sullargomento. Fino al 2003 la normativa regionale che, escludendo ogni contingentamento, regolava la materia, conferiva alle province il compito di approvare i regolamenti relativi alla disciplina del servizio di noleggio da rimessa con conducente, comprendenti anche il numero di licenze da rilasciare determinate dagli stessi comuni. Nel caso di Campodimele, la delibera di giunta della provincia la n.132 del 26 giugno 2003. Le licenze previste nel Regolamento del comune: 16. La sopravvenienza di modifiche alla normativa regionale ha sottratto alle Province del Lazio la competenza di approvare i regolamenti descritti e il numero delle licenze per il servizio Ncc, demandandone la responsabilit esclusiva allautonomia regolamentare dei comuni.
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Allamministrazione di Campodimele le innovazioni intervenute nella materia sono state rappresentate con nota del dirigente il settore trasporti della provincia di Latina datata 08.06.2004, prot. 2690 e spedita con raccomandata A.R. datata 14.06.04, primo giorno della consultazione elettorale in cui fui eletto Presidente della provincia. Allon. Di Pietro vorrei domandare, ma non con i toni capziosi con i quali ha preteso di accendere i riflettori sulla mia persona, se conosca chi, prima di me, fosse il presidente della provincia in carica: era lavv. Paride Martella, alla guida dellente con unamministrazione di centro-destra per dieci anni, ora consigliere giuridico proprio del ministro per le infrastrutture. Dellavvocato Martella mi considero amico ed escludo ogni Sua responsabilit in una materia che afferisce aspetti squisitamente gestionali e di competenza dei dirigenti. Ma, prima di parlare occorre documentarsi. E documentarsi significa concludere che sulla materia le province del Lazio hanno il solo compito di definire i criteri in base ai quali i comuni devono determinare il fabbisogno dei servizi taxi e Ncc. Il consiglio provinciale di Latina ha onorato lobbligo legislativo con una deliberazione (n.12 del 05.02.2007) approvata allunanimit, quale atto terminale di un intenso lavoro preparatorio articolato su consultazioni con i comuni, studi di fattibilit del settore trasporti dellente e conferenze di servizi arrivando, sulla base delle risultanze, a definire i seguenti parametri: Popolazione residente; in tale contesto rientra quella che costituisce movimentazione giornaliera, ivi compreso il turismo stagionale estivo; Estensione territoriale ; Intensit dei flussi turistici; Presenza di case di cura, di soggiorno, di poli di mobilit; Offerta di altri servizi pubblici di trasporto; Numero di licenze e autorizzazioni gi rilasciate. Rispetto ai fattori descritti e in armonia con la liberalizzazione derivante dal decreto Bersani, i comuni, tenendo conto delle specifiche esigenze del territorio, possono introdurre ulteriori elementi di valutazione in rapporto a situazioni che appaiono diversificate e non riconducibili a criteri predeterminati cosi come emerso in tutti i lavori preparatori della delibera consiliare che Le ho citato, anche perch oggettivamente difficile dettare norme per una inversione di tendenza che appare anacronistica rispetto alle regole della circolazione in campo europeo: anche su questo aspetto il consiglio provinciale stato unanime nel rispettare il principio di autonomia regolamentare dei comuni.Con molta sincerit, dottor Floris, il problema di natura legislativa ed auspico che il ministro Bersani possa avviare una rivisitazione organica della materia che tenga conto delle problematiche sul tappeto, pur trattandosi di materia costituzionalmente prerogativa delle Regioni. Quanto a Campodimele e alle 100 licenze rilasciate per il servizio Ncc mi permetta di comprendere lAmministrazione cittadina. Cento licenze comportano un introito di 30 mila euro lanno. Dal Suo osservatorio, la cifra Le apparir irrisoria, ma per un piccolo comune che, come tanti altri piccoli comuni dItalia, ha problemi ai quali non riesce a far fronte con le esigue risorse finanziarie trasferite dallo stato, un apporto di
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quella entit contribuisce a dare risposte alla comunit che, altrimenti, non sarebbero possibili: forse non giusto, ma provi ad immedesimarsi nei panni di un amministratore locale pressato ogni giorno dai cittadini Non vado oltre. Qualora avesse necessit di chiarimenti sono a Sua completa disposizione. Nel ringraziarLa dellattenzione e del rispetto del diritto di replica che vorr accordarmi, mi gradito unire ai migliori saluti i sensi della pi alta stima.
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Agenzia per i servizi formativi e il lavoro, bilanci in pareggio e buoni risultati per Latina
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ellAgenzia per i Servizi Formativi e per il Lavoro in questi ultimi mesi abbiamo avuto modo di scrivere per descriverne le competenze e le attivit che nei primi due anni dattivit ha posto in campo. Ma, evidentemente le informazioni fornite non sono state sufficienti per far conoscere alla maggioranza dei cittadini della Provincia il chi dellAgenzia. E per incomprensibile che anche autorevoli esponenti della minoranza che siedono sugli scranni dellaula consiliare di Via Costa, poco o nulla sappiano dellAgenzia. Per questo ci permettiamo di ricapitolare gli accadimenti pi significativi che hanno caratterizzato il percorso operativo dellAgenzia dalla sua nascita ad oggi. LAgenzia nasce quale soggetto attuatore degli indirizzi programmatici della Provincia di Latina, in esecuzione della delibera del Consiglio provinciale n. 13 del 2 febbraio 2005, sia in ordine alla costituzione di un sistema formativo territoriale per lassolvimento del diritto/dovere allistruzione/ formazione, sia per la sperimentazione di nuovi modelli formativi e per una offerta di formazione qualificata finalizzata allassolvimento del diritto di cittadinanza, in riferimento alle deleghe e funzioni trasferite dalla Regione Lazio. La societ stata costituita il 22 luglio 2005 su iniziativa della Provincia di Latina, tra la Provincia stessa (0 %) e la Camera di Commercio di Latina (20 %), nella forma della societ per azioni consortile, senza scopo di lucro. Dal mese di novembre 2005 lAgenzia pienamente operativa: stata rilevata la gestione dei corsi, precedentemente affidati ad altri enti formatori, portando a buon fine lassunzione degli operatori aventi diritto, e dalla stessa data gestisce gli interventi formativi affidati dalla Provincia. In virt di quanto previsto dal piano dimpresa dellAgenzia approvato dal Consiglio provinciale il 1 ottobre 2005 stata stipulata una convenzione, contratto di servizio, tra la Provincia e la Latina Formazione e Lavoro, che descrive i rapporti reciproci. Tra laltro la convenzione affronta il tema dellutilizzo della struttura ex Ciapi, e stabilisce il distacco del personale interessato. Secondo questassetto, lAgenzia agisce in subordine alla programmazione provinciale, e opera in piena osservanza delle regole di gestione e rendicontazione stabilite dalla D.G.R. n. 150/2002 e successive integrazioni. Il risultato della gestione relativa allanno 2005, per un trimestre, e allanno 200 si chiuso in pareggio, confermando una corretta impostazione della gestione dei fondi pubblici assegnati per la realizzazione delle attivit. Terminata la fase di start-up lAgenzia ha assunto una
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criteri di copertura economico-finanziaria. La societ ha operato in questi anni con prudenza e rigore, pur nellurgenza di tempi ristrettissimi per assolvere i principali adempimenti ed emergenze, in particolare di natura logistica. E stato essenziale il costante affiancamento dellamministrazione provinciale, che ha consentito di assicurare i pagamenti improcrastinabili senza ricorrere a indebitamento. Sono state mantenute al minimo le spese generali e quelle di rappresentanza. Sono state utilizzate al meglio le condizioni contenute nei contratti di tesoreria. Limportante risultato della chiusura dei bilanci in pareggio assicurando il conseguimento degli obiettivi affidati, in perfetta sintonia con gli scopi della Societ, consente di esprimere buona soddisfazione per i risultati raggiunti, e doveroso impegno per il proseguio.
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ra il maggio 200 quando a Gaeta i maggiorenti della politica regionale romana ufficializzarono la nascita del Distretto della Nautica. Ebbene, da quella data in poi sar per colpa delle elezioni amministrative, nessun passo in avanti stato fatto, anzi, le speranze di poter lavorare contestualmente a un grande progetto come quello posto in campo dalla Privilege Yard srl e da altri investitori sembra indebolirsi dopo gli entusiasmanti e roboanti annunci fatti, tra gli altri, dal governatore laziale Piero Marrazzo e dal suo assessore al turismo Raffaele Ranucci. Dopo aver criticato, riteniamo legittimamente, il sistema antidemocratico attuato dalla regione Lazio, di far calare sulla testa delle istituzioni territoriali, dei cittadini e degli imprenditori le sue decisioni per poi eventualmente discuterne, unaltra barriera di incapacit gestionale sembra essere scesa sul progetto di poter realizzare nel Lazio (Civitavecchia) la produzione di yacht superlusso. Abbiamo avuto modo in questi ultimi giorni di leggere alcune delle carte che sono intercorse tra la regione Lazio e i gruppi di investitori legati al progetto Privilege. Le carte, a dispetto delle chiacchiere, che spesso e volentieri la regione propaganda con maestria, parlano chiaro. Il progetto Privilege, fino a prova contraria, ha una sua validit. Gli investitori stanno tirando fuori gli euro che servono. La prima pietra del cantiere stata posta. Le assicurazioni e le forme di collaborazione che la regione Lazio aveva promesso, per, tardano ad arrivare, tanto da porre in crisi lo stesso progetto. Tentiamo di spiegare, in seguito, quanto successo e sta accadendo. A tal proposito sono illuminanti e allo stesso tempo imbarazzanti le missive intercorse tra i responsabili della Privilege Yard spa e il portavoce di Marrazzo, Nicola Zamperini, per esempio, che indica chiaramente come la regione su questo progetto stia marciando con lindietreggiante passo del gambero, senza spiegare a chi si impegnato finanziariamente nelloperazione i reali motivi del dietrofront. Entrando nel merito della mancata partecipazione di Marrazzo alla manifestazione della posa della prima pietra del cantiere di Civitavecchia, Zamperini, dopo aver concordato la data, controllato la bozza degli inviti e verificato gli appuntamenti del presidente, si rendeva inopinatamente uccel di bosco. Tanto che il 12 aprile Antonio Battista, della Privilege Yard, capita lantifona, costretto a prendere carta e penna e a scrivere a Francesco Luciani (responsabile relazioni istituzionali della presidenza regionale) lamentando, testuale: Lassenza del presidente Marrazzo alla
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cerimonia, in contrasto con quanto gi comunicato agli investitori stranieri, darebbe senzaltro un messaggio che potrebbe essere negativamente interpretato dagli stessi investitori per il proseguo delliniziativa. Assenza che, come previsto da Battista, si verifica puntualmente. Eppure Marrazzo soltanto il 14 marzo 200 scriveva alling. Bruno Del Pico, della Privilege Yard, con i toni che seguono: Prendo atto con molta soddisfazione della vostra scelta di realizzare il progetto Privilege nellarea portuale di Civitavecchia, ritenendola un riconoscimento del lavoro svolto in questi ultimi mesi per rendere il Lazio un territorio sempre pi competitivo per lattrazione di investimenti industriali. Non posso quindi che congratularmi per liniziativa intrapresa e confermare che la regione, nel rigoroso rispetto della normativa vigente, non far mancare il suo appoggio alla realizzazione di un cos rilevante progetto imprenditoriale nel Lazio. Interessante poi la ricostruzione temporale degli incontri avuti tra le parti in causa per organizzare la posa della prima pietra del cantiere di Civitavecchia. Il 1 marzo 200 presso lufficio di presidenza si svolge la prima riunione. Presenti, tra gli altri, Maurizio Venafro (uomo del sindaco di Roma, Walter Veltroni, allinterno dello staff del presidente Marrazzo, cura i rapporti politici e sindacali), Giuseppe Celli (consigliere regionale della lista Marrazzo), Gianni Rivera e Mario La Via (operatore finanziario e curatore dei rapporti con il presidente della societ, lex segretario generale dellOnu Perez De Cuellar, il sultano del Brunei e gli operatori di Singapore), il governatore regionale comunica agli intervenuti di voler deporre lui stesso la prima pietra e di essere disponibile per il giorno 20 aprile alle ore 10,30. Marrazzo comunica poi di aver telefonato a Stefano Turi, direttore della Filas (Finanziaria laziale di sviluppo della regione Lazio, nominato da Francesco Storace, oggi decaduto dalla carica) per accellerare la pratica Filas e, chiudendo il discorso, avrebbe affermato: Tutto a posto, ringraziate me che con tutta questa burocrazia perdevate tempo. Il 2 marzo 200, presso il roof dello studio del manager Di Tanno, successivamente nominato consigliere di amministrazione di Privilege Yard spa, si svolge la seconda riunione nella quale il Di Tanno comunica che dovrebbe essere approvato il finanziamento Filas. Sono presenti Marrazzo, che dichiara per ben due volte che tutto a posto e che liter stato completato. Ranucci, lassessore al turismo, nelloccasione, indossando i panni del notaio, conferma. Nella stessa riunione La Via, invece, fa presente di aver ricevuto dalling. Turi due telefonate dauguri e il confortante: tutto a posto. Marrazzo conferma, se mai ce ne fosse bisogno, la data del 20 aprile per la posa della prima pietra e invita La Via a concordare il dettaglio della cerimonia con il portavoce Zamperini. Il 2 aprile 200, convocata presso gli uffici di via Rosa Raimondi Garibaldi, ha svolgimento la terza riunione. Partecipano: Zamperini, Silvio Marino, responsabile della comunicazione interna della regione, e Antonio Battista. Il punto principale delladunanza la discussione dei dettagli organizzativi della cerimonia dinaugurazione della prima pietra del cantiere di Civitavecchia. Viene conse-
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gnata e approvata la bozza definitiva degli inviti, la disponibilit del presidente Marrazzo a presenziare allevento, la lista degli invitati. Il pomeriggio del 5 aprile alle ore 1,45 colpo di scena: Marino disdice lappuntamento per sopravvenuti impegni di Marrazzo. Il 10 aprile Battista riceve un fax dalla regione Lazio con il quale gli viene comunicata limpossibilit del presidente a partecipare allinaugurazione per precedenti impegni istituzionali. Il 12 aprile Battista riceve un nuovo fax dalla regione Lazio nel quale si precisava che linvito non era stato concordato con loro, ribadendo linteresse per il progetto. Una domanda, come diceva il bravo presentatore, a questo punto della storia sorge spontanea: come mai la regione Lazio dopo aver propagandato urbi et orbi la validit del progetto e dopo che i massimi livelli di responsabilit politica e amministrativa della stessa avevano suonato per giorni la grancassa della propaganda, si tira indietro? A tale decisione ha concorso forse un articolo apparso su un settimanale a tiratura nazionale (Panorama)? Alla precipitosa fuga della regione Lazio cerca di capirci qualcosa il presidente della Privilege Fleet Management spa, lex campione di calcio Gianni Rivera, il quale tampina Marrazzo per giorni nellintento di ottenere da lui un appuntamento e soprattutto delle spiegazioni per i comportamenti assunti. La disperata ricerca di un contatto viene per frustrata e a Rivera non rimane altro che ricorrere allaiuto delle Poste italiane. Presa carta e penna, il bravo ex centrocampista di Alessandria, Milan e della Nazionale il 2 maggio 200 rimette la palla nella met campo di Marrazzo scrivendogli una lettera il cui testo riportiamo in stralcio: Caro Piero, in mancanza di tue notizie, malgrado ti abbia cercato pi volte, mi decido a scriverti a nome della societ Privilege Fleet Management Co spa, che insieme allamico Vincenzo Scotti presiedo. Come sai, Giancarlo Elia Valori ha convinto i ns. azionisti di Singapore, e noi con loro, a ordinare le navi Privilege a un erigendo cantiere navale di assemblaggio - Privale Yard - che nulla ha a che fare con noi per quanto riguarda la propriet o la gestione, e con il quale il solo legame che abbiamo costituito dal fatto che, ordinandogli la costruzione delle ns. navi, ne diventeremo clienti e che poich nasce appunto per costruire le ns. navi condivide con la ns. societ il nome Privilege La presenza della Filas nel capitale dellerigendo cantiere (e non noi, sia ben chiaro, perch dalla Filas non abbiamo alcun bisogno) era della ns. societ stata richiesta fin dallinizio a Sviluppo Lazio quale condizione essenziale per dare a noi committenti la sicurezza dellappoggio delle istituzioni ai managers e alle cooperative di lavoro locali e, quindi, a Privilege Yard, per confortarci in parte nel ns. rischio finanziario legato allaffidamento delle commesse a questa nuova entit industriale Sono bastate purtroppo alcune telefonate intimidatorie di veri o falsi giornalisti di diverso grado, come abbiamo purtroppo letto in un articolo diffamatorio, per far s che tutto il percorso ormai, anche per tue esplicite dichiarazioni, deciso e terminato, rallentasse... . Gli esiti della lettera che Rivera, in nome e per conto della societ Privilege Fleet Management Co spa, ha
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inviato al presidente della regione Marrazzo non siamo in grado di raccontarli. Un dato a oggi per certo: il progetto di poter realizzare megayacht a Civitavecchia, cos come aveva assicurato agli investitori il governo regionale di sinistra con le sue societ controllate, Sviluppo Lazio e Filas, rischia concretamente di emigrare in altri lidi e non certamente italici. Resta il fatto che le relazioni intercorse tra gli operatori finanziari e i rappresentanti regionali appaiono contraddittorie e ibride e sulle quali sarebbe utile per tutti fare chiarezza fino in fondo, sia nellinteresse degli operatori finanziari sia per le istituzioni regionali.
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Sullacqua non si pu fare i Masaniello di turno. Le tariffe di Latina sono in linea con le altre
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ei giorni scorsi il tormentone acqua pubblica approdato su Rai 1 prendendo a riferimento, per linizio del programma, la Provincia di Latina e la societ pubblico - privato che gestisce il ciclo integrato delle acque. Il giornalista che ha curato il servizio ha condotto sul palcoscenico televisivo lintero schieramento della protesta: i cittadini di Aprilia, i responsabili dei comitati che vorrebbero il ritorno allacqua pubblica, i vari masanielli di turno disponibili ad arringare e caricare la folla in pubblici comizi. Al culmine della rappresentazione mediatica il cronista si portato poi in quel di Bassiano (amena cittadina montana) per una visita allacquedotto. Ad attenderlo cera il sindaco diessino Vincenzo Avvisati, lex sindaco e consigliere provinciale diessino Domenico Guidi ed altri esponenti dellamministrazione comunale, a guida diessina. Al termine del tour il messaggio che arrivato al telespettatore stato lapalissiano: a Bassiano in fatto di ciclo integrato delle acque si raggiunto autarchicamente il massimo. Il paese ha la sua fresca ed abbondante acqua sorgiva, la sua rete fognante, la sua depurazione e non ha bisogno n di Acqualatina n di altro gestore, cos come prevede la legge. Quindi, tutte le altre citt della provincia possono, se lo vogliono, uscire dalla gestione pubblica del ciclo delle acque e dotarsi di un acquedotto, una rete fognaria e di depurazione in proprio. Lassunto ha bucato lo schermo anche perch lemittente di Stato non ha previsto, come doveva, il democratico contraddittorio per la forzata assenza di tutte o quasi le componenti pubbliche e private di Acqualatina e dellAto4. A Bassiano, infatti, il sindaco Avvisati e le sue truppe cammellate hanno detto e fatto quello che hanno voluto. Come non sottolineare le vertenze perse perch Comune recalcitrante nel consegnare gli impianti idrici e fognari al legittimo gestore. Come ometteva di riferire che il 3 aprile 200, ling. Sergio Giovannetti (responsabile della segreteria tecnica dellAto), in occasione di un sopralluogo aveva ancora una volta espressa la disponibilit ad assumere in gestione gli impianti idrici e fognari del paese. Presa in carico che ha un notevole ritardo sui tempi previsti dallordinanza n. 5/200 emessa dautorit dal Tar del Lazio Sezione di Latina nei confronti dellamministrazione comunale di Bassiano. Nel sopralluogo, che doveva terminare con la sottoscrizione di un verbale di presa in consegna degli impianti idrici e fognari da parte dellAto4, il sindaco Avvisati si dichiarava indisponibile alla firma n autorizzava il responsabile dellUfficio Tecnico a tale
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prescritta incombenza di legge. Tralasciamo per carit di patria lillustrazione dello stato dei luoghi e il funzionamento, non certamente a norma di legge, del depuratore posto in localit Formale e limpianto di sollevamento fognario di Castagneto, il quale, da verbale, risultava fuori esercizio ed in pessimo stato manutentivo e con lo sversamento del liquame tal quale nel fosso antistante, per significare cosa? Sicuramente il fatto che il dibattito politico, che si sviluppato e che persiste in maniera spesso strumentale intorno alle vicende che vedono protagonista Acqualatina, non aiuta ad assicurare n il diritto dei cittadini ad avere un servizio idrico moderno e solidale, n serve ad individuare eventuali inefficienze e responsabilit rispetto ad una presunta cattiva gestione. Mentre c chi: sindaci e loro vice, assessori e consiglieri a tutti i livelli di responsabilit, si prendono lo sfizio di alimentare e guidare indefessamente la rivolta popolare, senza curarsi del fatto che i loro stessi partiti hanno contribuito in maniera decisiva alla formulazione delle leggi oggi contestate, ieri per giudicate fondamentali per ottenere un servizio allaltezza dei tempi. Un paradosso democraticamente inaccettabile, che contribuisce allo smarrimento dei cittadini, alla protesta indiscriminata, al tutti contro tutti, alla paralisi civile e allulteriore e definitivo sfascio delle istituzioni pubbliche e della politica in particolare. Ecco perch quel servizio proposto la scorsa settimana da Rai 1 lo giudichiamo un vero e proprio disservizio, che alza una cortina fumogena sulla comprensione dei problemi che stanno alla base della protesta. Ed per questo che vogliamo fornire ai cittadini pochi ma significativi elementi di conoscenza e riflessione. Lo facciamo attraverso alcuni passaggi dellintervento che il presidente Armando Cusani ha fatto in Consiglio provinciale. Accusa: Le tariffe pi alte dItalia Replica presidente Cusani: Presumo che il Consigliere Vitali (ex Verde per la Pace, oggi transitato nella fila della Margherita) faccia riferimento a qualche tabella, ad una graduatoria. E considerato che non cita fonti ne prendo io due. La prima quella del Covili, lente che analizza le tariffe che vengono praticate negli Ato italiani (circa 0). Ebbene, dalla folta lista posso contare ben 52 Ato italiani la cui tariffa costa di pi di quella dellAto4 Latina. Laltra fonte, invece, certifica che la spesa annua sostenuta nei capoluoghi italiani conferma che Latina si trova in 43 posizione sulle 100 citt prese in esame. Quindi, il dogma che nellAto4 di Latina si pratica la tariffa pi alta dItalia un falso storico. Lacqua gratis e gli evasori della bolletta. Replica presidente Cusani: Ci sono porzioni del nostro territorio dove pi della met dei cittadini non paga la bolletta. Io non posso credere che tutte queste persone non siano in grado di pagare lacqua. C da aggiungere, poi, che la Provincia per chi in stato di bisogno ha provveduto e sta provvedendo con un fondo sociale che garantisce 2 mila utenti con reddito inferiore ai 14 mila euro.
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Gli esperti mondiali del Fee scelgono Sperlonga per parlare di come educare lambiente
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ar stato il periodo elettorale che ha distratto tutte o quasi le redazioni dei mezzi di comunicazione della provincia, ma a Sperlonga negli ultimi giorni si celebrato un evento di importanza mondiale: lannuale Assemblea Internazionale 200 della Fee, la Foundation for environmetal education, lassociazione apolitica e aconfessionale che si occupa di educazione ambientale. Cinquanta sono state le delegazioni Fee ospiti della Provincia di Latina. Cerano il Brasile, il Cile, lInghilterra, la Francia, il Giappone, la Russia, gli Stati Uniti dAmerica, la Svezia e la Turchia, solo per citarne qualcuna. Lassemblea, che si svolta a Sperlonga, ha discusso non solo degli assetti societari interni, ma anche e soprattutto posto le basi per nuovi e qualificanti iniziative in favore dellambiente planetario. Non stato un caso, per, che la Fee abbia scelto come sede italiana per lassemblea annuale Sperlonga e la Provincia di Latina. Evidentemente il territorio, tutto, ma in particolare quello costiero che va da Sabaudia a Gaeta, costituisce per la Fee un comprensorio di pregio per il comparto turistico, la difesa e la cura dellambiente. Tanto che la stessa Fee conferisce da tempo la Bandiera Blu a Gaeta e Sabaudia. A Sperlonga, invece, il prestigioso vessillo sventola sulla Torre Truglia da ben dieci anni consecutivi. Un risultato straordinario per uno dei borghi pi belli dItalia, preso a modello di riferimento da molti comuni e non solo della Provincia pontina. Lassemblea della Fee, quindi, arrivata come ulteriore riconoscimento al territorio, il quale al di l delle strumentali polemiche che ogni tanto assommano agli onori della cronaca spicciola e di parte, ha saputo interpretare politicamente e amministrativamente il proprio ruolo istituzionale. Con sacrificio, abnegazione e diciamocelo pure, con capacit e innovazione tecnologica. Ad accogliere ufficialmente le delegazioni stato il presidente della Provincia, Armando Cusani, il quale nel suo intervento di saluto sottolineava come La politica ambientale uno dei mezzi per affinare la nostra consapevolezza sui comportamenti da tenere per garantire il futuro della vita del pianeta, e per evitare disastri naturali, che pure gi stanno verificandosi un po in tutto il mondo. Siamo felici di avervi con noi, per due ragioni: perch questo evento internazionale ci offre loccasione e il piacere di incontrare voi che venite da diversi e lontani paesi; poi, perch Sperlonga ha ricevuto per il decimo anno consecutivo il prestigioso riconoscimento della bandiera blu, unitamente a Sabaudia e a Gaeta che possono fregiarsi del medesimo titolo,
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Su rifiuti, nomine degli Enti e politica del lavoro la Regione Lazio ha preso posizioni incomprensibili
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a tempo andiamo confutando, carte alla mano, che la Regione Lazio con il suo sistema di procedere, rispetto agli atti politici ed amministrativi, sta producendo danni irreparabili ai cittadini. Di seguito proponiamo alcuni elementi di riflessione sullandazzo politico regionale. Primo esempio. A inizio settimana lAnsa, la pi importante agenzia giornalistica italiana, immetteva in rete la notizia della bocciatura del Piano dei rifiuti della Regione Lazio da parte della Corte di giustizia del Lussemburgo. La Corte imputava alla Regione Lazio la non corretta applicazione di alcune direttive, in particolare le modalit di smaltimento dei rifiuti speciali e lo scarso impegno nella promozione, prevenzione, riciclo e trasformazione a fini di riutilizzo dei rifiuti solidi urbani. Il giorno dopo la stessa agenzia giornalistica dava risalto agli interventi di alcuni dirigenti dellAma, i quali dichiaravano che il Piano regionale dei rifiuti non congruente con i dati reali. Era lennesima retrocessione di un Piano da sempre osteggiato dai Verdi e Rifondazione Comunista e la stura alle contestazioni anche dei rappresentanti della Margherita. Non vorremmo che in tutta questa baraonda, per mera incapacit politica nazionale e regionale, la situazione del ciclo combinato dei rifiuti sfuggisse di mano con il rischio di trovarci nelle condizioni in cui si trovano, da anni, tanti comuni della regione Campania. E questo senza fare allarmismi di sorta. Secondo esempio. Abbiamo avuto modo di apprendere dalla stessa Regione Lazio che non pi intenzionata a sostenere listituto dei Cantieri scuola-lavoro per lanno 200. Le motivazioni poste alla base di questa decisione, come recita una nota della Direzione regionale area sviluppo imprenditoria, a firma del dottor Roberto Crescenzi, sono: Nellattesa della pi complessiva definizione delle problematiche riguardanti i cantieri scuola si evidenzia lopportunit di sospendere ogni autorizzazione allavvio dei nuovi cantieri. Tale indicazione sar valida fino alla successiva comunicazione da parte di questa Direzione regionale. Una scelta che va in controtendenza rispetto agli obiettivi sbandierati dal presidente Piero Marrazzo, fiero di aver posto le basi per rilanciare la buona occupazione, con lapprovazione del piano triennale 200-200 per le politiche attive del lavoro. Utilizzando tutte le opportunit della programmazione europea per il periodo 200-2013, aveva detto Marrazzo qualche mese fa, verranno intensificati e specializzati i servizi dellimpiego per favorire linserimento nel mondo del lavoro di donne, giovani e soggetti svantaggiati.
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Non vorremmo, per, che tale decisione sia finalizzata a tagliare le gambe alle province che sul fronte dei Cantieri scuola lavoro avevano prodotto rilevanti progetti in favore delloccupazione giovanile. Non vorremmo che la Regione, non potendo controllare direttamente questa possibilit occupazionale, lannulli in toto. probabile che questanalisi sia errata, ma come dice Giulio Andreotti: A parlar male si fa peccato, ma spesso ci sindovina. Questo, in ogni caso, rimane lennesimo voltafaccia offerto alla cronaca dal governo regionale. Terzo esempio. Mercoled 13 giugno 200, il presidente Armando Cusani, era costretto, attraverso lavvocatura della Provincia, a impugnare il decreto del presidente della giunta regionale del Lazio n.T0341 del 3 maggio 200, con il quale veniva nominata commissario straordinario dellEnte regionale Parco Riviera di Ulisse la signora Erminia Cicione. un atto amministrativo e politico incomprensibile, disse in un comunicato il presidente Cusani, perch la motivazione adotta sino allinsediamento dei nuovi organi, quantomai curiosa e risibile. Il Parco Riviera di Ulisse, infatti, ha gi designati i sei componenti del consiglio direttivo dellente. Tre sono i componenti espressione delle comunit che ricadono allinterno dello stesso parco, uno di nomina della Provincia di Latina, uno proveniente dalle associazioni ambientaliste, uno del mondo agricolo pontino e uno indicato dalla Regione Lazio. Sullo scenario del consiglio direttivo cos composto, la Regione, invece di accelerare lelezione del presidente, irrompe con un decreto che impone un commissario straordinario in sostituzione di un altro commissario, dimissionario per ragioni di carattere personale. Non comprendendo bene i criteri che hanno condotto alla nomina, e in presenza di unirrispettosa applicazione della normativa vigente, non rimaneva altro che impugnare il decreto, anche perch fortemente lesivo dellautonomia della Provincia di Latina. questa, forse, soltanto unulteriore sciatteria politica ed amministrativa da parte del governo di sinistra della Regione Lazio, o piuttosto il pervicace sistema di imbrogliare le carte per arrivare a trarne bassi vantaggi per la propria parte di riferimento? Su questo problema, per chiudere, intervenuto anche il consigliere regionale di Forza Italia, Romolo Del Balzo, il quale ha prodotto uninterrogazione al presidente del consiglio regionale Massimo Pineschi e dichiarato: In una delle ultime sedute della commissione ambiente, dove si era provveduto alla nomina dei vari presidenti degli Enti Parchi della Regione Lazio, la commissione aveva dato il via libera alla nomina della sig.ra Cicione alla presidenza del Parco Riviera di Ulisse. Nominato il presidente e con i componenti del consiglio pronti a operare nel pieno delle loro prerogative, arrivava qualche giorno dopo la decisione di Marrazzo di ri-nominare la Cicione commissario del Parco. Evidentemente la Regione, facendosi due conti, aveva compreso che il consiglio del Parco, cos comera composto, non gli consentiva la maggioranza dei voti e quindi il pieno e democratico governo dellEnte. Sic transit gloria mundi!
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Rifiuti, la Regione Lazio come la Campania. Il piano di emergenza solo un libro dei sogni
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uello della scorsa settimana stato un importante consiglio provinciale che ha permesso allAssise di effettuare un ulteriore step su quelle che sono le problematiche della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, rispetto anche alla revisione del Piano degli interventi di emergenza dei rifiuti urbani del Lazio. Piano licenziato dalla regione Lazio e che ad oggi, in verit, pochi fortunati hanno avuto modo di conoscere e valutare. Saranno le vicende che stanno mettendo alla berlina la regione Campania e lItalia davanti alla comunit internazionale, ma c sembrato di percepire nel corso del dibattito, salvo alcune distinzioni puramente ideologiche, che il male assoluto non pi la termovalorizzazione della frazione non riciclabile dei rifiuti. Il male assoluto, evidentemente, era e rimane lincapacit politica di governare e decidere su un processo che non conferisce pi alibi a nessuno: in Campania, nel Lazio, in provincia di Latina. La consapevolezza la strada da seguire su questi temi, a ben rileggere la notevole pubblicistica prodotta dallEnte di via Costa in questi anni, stata chiara al presidente Armando Cusani e alla sua amministrazione fin dal primo giorno dinsediamento. La provincia di Latina voleva e continua a volere un ciclo dei rifiuti chiuso: spingendo anche oltre il 50% la raccolta differenziata, per essere autonomi, per evitare qualsiasi forma di speculazione tariffaria, per eliminare lo scempio delle discariche. Offriamo alla comprensione dei lettori due dati: 1) Acqualatina (lazienda pubblico-privato che gestisce il ciclo integrato delle acque in provincia) per smaltire i fanghi prodotti dai depuratori presenti sul territorio pontino li fa viaggiare alla volta del Tavoliere delle Puglie. 2) Le aziende farmaceutiche operanti in provincia per smaltire i loro rifiuti speciali li impacchettano con destinazione Germania. Tutto questo non ha senso e soprattutto non competitivo per le stesse aziende e di riflesso per i cittadini, i quali subiscono gli onerosi costi aggiuntivi di gestione sulle bollette e sui prodotti al consumo. Bene ha fatto, quindi, la provincia a riprendere con forza la discussione politica per arrivare, insieme, maggioranza e opposizione, a un rinnovato percorso condiviso, che superi le contrapposizioni e arrivi alla difesa degli interessi dei cittadini. Nella relazione introduttiva il presidente Cusani faceva notare che le dimensioni della vicenda sono grandi, ed per questo che la responsabilit della provincia non deve essere accessoria: sulla materia dei rifiuti c una responsabilit diretta, anche se non si ha il potere esecutivo
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di intervento. La raccolta dei rifiuti in realt non presenta problemi; questi si incontrano quando si comincia a parlare dello smaltimento dei rifiuti. In termini quantitativi lampliamento della discarica di Borgo Montello passato in maniera un po troppo ordinaria e tutto ci mi preoccupa. Noi dobbiamo avere il coraggio e il dovere, invece, di trovare una soluzione in tempi brevi. Realizzare un impianto di compostaggio gi un problema e lo dimostra il caso di Pontinia. Puntiamo sulla raccolta differenziata per arrivare al 50%, anzi il mio proposito e di superarlo per raggiungere il 0%, ma ci comporta grandi investimenti, uno sforzo finanziario non indifferente che non ha nulla a che vedere con le poste di bilancio previste dalla regione. Se non ci impegniamo il rischio Campania dietro langolo. Massimo Giovanchelli, assessore allambiente: Penso che la Campania in provincia di Latina gi adesso. Ricordo a tutti che la discarica di Borgo Montello nella scorsa primavera ha esaurito la sua capacit e la regione Lazio, non avendo altre praticabili scelte, ha concesso un suo ulteriore ampliamento. Queste autorizzazioni vengono per date senza pensare alla completa risoluzione del problema e non fanno altro che rimandare il problema ai prossimi anni. Sono convinto che bisogna restituire le deleghe della materia a chi conosce, vive e amministra i territori. Insomma, nellattesa di conoscere il documento regionale, al Consiglio non rimaneva altro che aggiornarsi, con limpegno del presidente Forte di invitare anche il governatore della regione Lazio, Piero Marrazzo. Se allinterno del consiglio provinciale maggioranza e opposizione, su questi gravi problemi stanno cercando nuove ragioni di dialogo, la revisione del Piano di emergenza dei rifiuti urbani nel Lazio ha conosciuto in questi giorni polemiche tutte interne alla maggioranza regionale. Non una novit per nessuno che la sinistra pi a sinistra e le sue truppe sempre verdi del governo regionale, quanto si tratta di infrastrutture, vedi il Corridoio tirrenico meridionale, pongono seri problemi di convivenza politica. E cos stanno muovendosi anche per il documento di revisione al Piano dellemergenza rifiuti,ridotto a un doloroso terreno di scontro ideologico fatto di prese di posizione, tira e molla e dichiarazioni a mezzo stampa che certificano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, lo stato confusionale in cui versano i governanti della sinistra in regione Lazio. Ma il delirio di sconfessioni raggiunge il picco massimo nella giornata di venerd, quando lo stesso Marrazzo, evidentemente stremato, dichiara allAnsa: Si ritiene che laccordo sui rifiuti non sia sufficiente a dare risposte ai piani industriali, al rapporto pubblico-privato o alle tariffe? Si pu discutere, ma ora ci sono tutti gli strumenti per ritenere che non ci sar emergenza. Bisogner per aumentare la raccolta differenziata: se non ne saremo capaci cambieremo i termini del piano. In buona sostanza come aver scritto la parola fine a un piano mai nato.
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ora di dire basta a Marrazzo che non parla con le province e decide da solo
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n via preliminare chiediamo scusa ai lettori se da qualche tempo a questa parte insistiamo pubblicisticamente sulle vicende politiche ed amministrative che riguardano la Regione Lazio. Ma tante e tali sono i nefasti atti e gli atteggiamenti verticistici che lente di via Rosa Raimondi Garibaldi pone in essere, che non farli conoscere sarebbe una grave omissione per la democrazia dellinformazione e per la civile convivenza. I cittadini devono sapere che, al di l dei trionfalistici comunicati che la Regione invia copiosamente alle redazioni degli organi di stampa, lo stesso ente resta in religioso silenzio sulla profonda crisi politica e gestionale in cui versa da mesi. Le pesanti critiche ricevute in questi ultimi giorni, per esempio, del sindaco di Roma Walter Veltroni e da Andrea Mondello, presidente nazionale dellUnione delle camere di commercio dItalia, riguardo la gestione delle attivit turistiche e le nomine effettuate nellambito dellAutorit Portuale, rimangono di per s eclatanti e sintomatiche. Come evidente stata la contrariet dei vertici regionali della Margherita al Piano regionale dei rifiuti e sullAma, che sottolinea senza ombra di dubbio lo stato comatoso in cui versa una regione arrogante e centralista, incapace di decidere e di confrontarsi correttamente con le realt sociali e le istituzioni territoriali locali, dilaniata com al suo interno da una lotta senza quartiere. Questo il recinto nel quale, soprattutto in questi ultimi mesi, si trova impantanata lattivit politica ed amministrativa della Regione Lazio. Una situazione grave, perch grave rimangono i tanti problemi a cui dovrebbe dare risposte urgenti. Per quanto riguarda i primari interessi della Provincia di Latina, poi, limpantanamento risulta essere totale. Soprattutto in relazione ai problemi strategici: dalle infrastrutture per la mobilit, al Piano regionale dei rifiuti, allammodernamento e alla competitivit del sistema socio-sanitario, allo sviluppo del turismo e delle politiche ambientali, ed in particolare per quelle dei sistemi produttivi locali.Su questultimo punto solo il caso di ricordare il glorioso Progetto Latina, scomparso nottetempo nei corridoi dei palazzi del potere romano e mai recepito formalmente dalla giunta regionale occupata, evidentemente, in altre e pi convenienti vicende. Insomma, possiamo ragionevolmente affermare di trovarci di fronte ad una Regione devitalizzata dai veti incrociati della sinistra radicale, ma anche da prati-
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che politiche neo-centralistiche che stanno umiliando le autonomie locali e la stessa attivit istituzionale e amministrativa dellente. Proprio in questi ultimi giorni, inoltre, lassessore allambiente Filiberto Zaratti, attraverso lennesimo comunicato stampa annunciava pomposamente, urbi et orbi, di aver sottoscritto con il ministero dellambiente laccordo di programma quadro sulla difesa del suolo. Accordo con il quale sarebbero stati distribuiti oltre 50 milioni di euro per finanziare decine di interventi riguardanti opere idrauliche e di difesa del suolo. Il tutto officiato in perfetta solitudine e allinterno delle segrete stanze del suo assessorato. Finanziamenti che saranno, tra laltro, gestiti direttamente dalla Regione senza coinvolgere le amministrazioni locali e soprattutto i consorzi di bonifica e le province, alle quali sono demandate per legge le funzioni amministrative di tutela ambientale concernenti le azioni e gli interventi di bacino nelle cosiddette aree vaste. Solo venti giorni prima lassessore Zaratti aveva avuto la faccia di bronzo di tenere un incontro in Provincia di Latina per illustrare, in ossequio a un presunto valore partecipativo, le sue politiche ambientali, salvo poi decidere, come ha fatto, in volontario ed ascetico isolamento.Insomma, ancora una volta la tanto sbandierata partecipazione e condivisione alle scelte stata usata dagli illuminati amministratori del centro sinistra regionale come un paravento, utile propaganda per i gonzi, ma che continua negli atti pratici ad offende ed umiliare i rappresentanti delle istituzioni locali e lintera popolazione. Il metodo del solista Filiberto stato immediatamente replicato dallaltrettanto solista e assessora Giulia Rodano. Anche lei decideva, rigorosamente a tavolino, lindividuazione degli Attrattori culturali e spartiva, a sua discrezione, oltre 2 milioni di euro. E mentre tutto questo succede la Regione Lazio taglia pesantemente i finanziamenti per il servizio sanitario pubblico e allorizzonte si intravede la minaccia di sostanziali aumenti dei tributi regionali. Nello stesso tempo la sinistra radicale continua ad imporre veti inaccettabili sulle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo e la competitivit economica. Questa, dunque, sarebbe la Regione di tutti nessuno escluso? Se questo e deve essere, invitiamo per lennesima volta il presidente Piero Marrazzo a scendere dal piedistallo su cui si collocato dallinizio della legislatura e a lavorare veramente nellinteresse di tutti i territori laziali. Alle forze sociali e imprenditoriali della nostra Provincia consigliamo, invece, di iniziare a chiedere una seria verifica degli impegni assunti e fino ad oggi disattesi dal governo regionale. A incominciare dal fumoso Progetto Latina. Per continuare con la mancata approvazione della legge regionale sul turismo, annunciata cinquantatr volte dai reboanti comunicati stampa di Ranucci (li abbiamo conservati a futura memoria). Come non pi accettabile subire le conseguenze dei veti incrociati sulla realizzazione della Roma-Latina (alias Corridoio Tirrenico Meridionale) o latteggiamento
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pilatesco e fallace (riguardo a Latina) sullistituzione dellaeroporto. Non possiamo e non vogliamo permettere a Marrazzo di continuare a dimostrare scarsa sensibilit sul Piano regionale dei rifiuti e soprattutto non sopportiamo pi la gestione arrogante e centralista di una regione che mortifica gli enti locali. Il sistema politico, sociale e imprenditoriale provinciale, non pu rimanere ancora in silenzio o mantenere atteggiamenti accondiscendenti. Perch a rischio c la perdita della competitivit del sistema produttivo.
Sui rifiuti la distinzione tra chi chiacchiera e chi, come la provincia di Latina, si d da fare
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ul fronte del ciclo combinato dei rifiuti la maggioranza politica che sostiene Piero Marrazzo, nellultima settimana, si incartata di nuovo. Dopo giorni di dure critiche al Piano regionale dei rifiuti, da parte dei massimi rappresentanti della coalizione di sinistra e per scongiurare, a Roma, le sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali del settore, il Governatore non ha trovato di meglio da fare che rimodulare il Piano. Dalle dichiarazioni ascoltate e lette su questennesimo grande risultato raggiunto (sic!), si evince chiaramente che si tratta di un finto accordo, teso ad evitare il programmato sciopero della monnezza che avrebbe rovinato laurea immagine del sindaco di Roma Walter Veltroni. Ricapitoliamo i fatti. Laccordo sottoscritto ci offre in salsa diversa le vecchie e care otto linee. San Vittore del Lazio, due linee pi una di riserva. Colleferro, due linee. Malagrotta, due linee pi una di riserva. Se la matematica non unopinione, le linee erano e rimangono otto i termovalorizzatori, invece, rimangono tre. Dunque, i conti ci rimandano al punto di partenza, con una variante, per, il quarto termovalorizzatore, quello inserito nel Piano dalla Regione e non gradito al ministro Alfonso Pecoraro Scanio, il quale chiuderebbe il ciclo dei rifiuti della provincia di Latina, non stato inserito nella rimodulazione. Meglio, la traccia del quarto impianto c, ma il conducator della Regione non lo prevede di realizzare in provincia di Latina, ma ad Albano Laziale, con probabile gestione Ama. Questo, dunque, lennesimo, grande risultato prodotto dalla giunta Marrazzo sul fronte dei rifiuti e del loro smaltimento nel corso degli ultimi sette giorni. Un procedere che testimonia il vivacchiare alla giornata della coalizione di sinistra, che allarma e disorienta tutti, operatori del settore compresi, mentre il tempo verso lemergenza corre veloce.Un ultimo dato prima di archiviare questo triste capitolo. Dallinizio della discussione marrazziana ad oggi sono trascorsi appena 15 giorni (gennaio 200), durante i quali la maggioranza regionale non ha fatto altro che litigare. Daltronde cosa si vuole pretendere da un presidente di regione senza partito, n piccole n grande, alle spalle. Un presidente seppur caparbio, che c la mette tutta per rafforzare la sua posizione, ma deficitario, strutturalmente, della capacit politica indispensabile per governare la ciurmaglia del suo naviglio regionale. Ritornando in terra pontina. Mentre il governo di sinistra regionale produce i risultati che sono sotto gli occhi di tutti i cittadini,
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la provincia di Latina, pur nella limitatezza delle risorse finanziarie, sostiene da anni i comuni pontini incoraggiandoli verso una maggiore raccolta differenziata dei rifiuti. Una buona notizia arrivata in via Costa negli ultimi giorni della settimana, ed questa: la Provincia di Latina guida la classifica del Centro Italia dei comuni ricicloni al di sotto dei 10.000 abitanti. Secondo i dati diffusi da Legambiente, i comuni della provincia di Latina fanno da traino alle regioni: Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo. Oltre a Latina, infatti, nel resto del Lazio, solo Monterosi (Viterbo) rientra nella graduatoria. Fiore allocchiello dei comuni della provincia Sermoneta con il ,01% di raccolta differenziata, seconda dopo Torano Nuovo (Teramo) con il ,2%, con una differenza dell1,1%. Seguono Lenola, Sonnino, Castelforte e Roccagorga. I risultati di Legambiente dimostrano, che mentre la Regione Lazio su questi temi si parla addosso, la provincia di Latina realizza percorsi concreti, con numeri importanti che attestano in maniera incontrovertibile lottimo lavoro eseguito.La novit pi importante di questanno, per quanto attiene a questo tipo di classifica, che due anni fa le percentuali dei primi tre comuni oscillavano dal 10 al 20%, oggi invece Sermoneta al ,1%, Lenola al 5,0%, Sonnino al 52,%. Ci dimostra di quanto si siano alzati i parametri rispetto 2005. Per quanto riguarda i comuni pi grandi, le cose cambiano. Ovviamente pi grande il comune, pi aumentano le difficolt di gestione della raccolta differenziata. Infatti, fra tanti numeri in crescita ci sono alcune zone dombra, come ad esempio il comune di Aprilia, il cui dato sulla differenziata resta ancora molto basso, mentre il capoluogo sta registrando significativi passi in avanti. Conferme arrivano da Sabaudia, prima in classifica con il 23,43%, seguita da Cisterna di Latina con il 15,2% e Fondi con l11,%. Buon piazzamento per Itri che si ferma al 2,1%. Questanno, oltre al premio di 50, 40 e 30 mila euro che la provincia di Latina elargisce per ogni Comune, ci sono state anche due riconoscimenti di merito per Maenza e Rocca Massima. Due enti che beneficeranno della parte finanziaria residuale del bando pur non avendo superato la soglia di sbarramento del % soltanto per uno striminzito 0,3%. La premiazione ufficiale dei comuni vincitori avverr verso la fine del mese di luglio, quando sar presentato anche il quarto bando. Per terminare, possiamo affermare senza timore di essere smentiti, che questi risultati rappresentano il frutto dellinvestimento che il presidente della Provincia Armando Cusani ha voluto fare nel settore, sia in termini economici, con uno stanziamento dai fondi del bilancio provinciale di 2 milioni, sia nel rispetto della politica ambientale, capitolo importante inserito allinterno del suo programma di governo. I risultati che si stanno ottenendo, per, hanno molteplici volti. Primo fra tutti quello dellassessore allambiente Massimo Giovanchelli, supportato con passione e abnegazione dagli uffici del settore. Di pari passo ai risultati ottenuti cammina anche il senso di civilt dei cittadini, che iniziano a capire limportanza di differenziare i rifiuti solidi urbani.
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Un successo che dimostra come gli amministratori dei comuni pontini, al di l del colore politico di appartenenza, se aiutati tangibilmente, possono contribuire a realizzare unalta percentuale di rifiuti differenziati. Con tutto quello che di positivo ne consegue.
La Provincia di Latina
Con il sostegno della provincia di Latina i piccoli comuni riescono a ridurre le tasse
luglio 2008
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on la somma di 1,2 milioni di euro, contenuta allinterno della determinazione n. 3324 del 1 luglio scorso, salgono a oltre 5 milioni deuro i contributi erogati nel corso dei tre anni di governo del presidente Armando Cusani per sostenere il Fondo sviluppo dei piccoli comuni della provincia di Latina. , questo, un grande ed importante risultato amministrativo e politico, condizione indispensabile per lo sviluppo armonico ed equilibrato del territorio provinciale. Ed proprio su questo convincimento che la provincia di Latina inaugur la stagione di una leale cooperazione per il sostegno degli Enti locali, a condizione per, che si rincorressero gli obiettivi con politiche coerenti. Anche questanno, grazie al contenimento della spesa interna e ad un incremento dellefficienza, la Provincia ha stanziato per il Fondo ulteriori 1,2 milioni di euro in favore di tutte quelle realt che faticano a reggere il passo del governo del territorio. Pi risorse, quindi pi certezza e programmabilit garantiscono, da parte della Provincia, la possibilit di interventi strategici mirati allo sviluppo economico e alla qualit della vita dei cittadini attraverso procedure concordate. Soggetti privilegiati di questa nuova governance territoriale sono le piccole realt municipali pontine con popolazione inferiore ai 1 mila abitanti. Le risorse contenute nellapposito capitolo Fondo per lo sviluppo dei piccoli comuni sono destinate proprio a sostenere le iniziative che rientrano nellalveo delle politiche provinciali, come la riduzione della pressione tributaria, la sicurezza stradale, listruzione, lo sport e il risparmio energetico, oltre al turismo e alle infrastrutture locali. In questultimo anno si registrato, poi, un dato interessante: i piccoli comuni della provincia destinano sempre pi i finanziamenti verso la riduzione della pressione tributaria, questo in perfetta linea con il programma di governo del presidente Cusani. Su 22 comuni che hanno beneficiato dei contributi, questanno ben 11 hanno optato per la riduzione della pressione tributaria, abbassando le aliquote Tarsu, Ici e i costi dei servizi a domanda individuale. Tutti gli altri comuni, invece, hanno destinato gli introiti alladeguamento delle infrastrutture viarie e alla loro messa in sicurezza. A completare lo spaccato delle misure e degli interventi in favore dei comuni, vi sono le risorse incluse nel Fondo per la progettazione, riservato esclusivamente agli Enti con popolazione non superiore ai 10 mila abitanti. A loro sono stati destinati 50 mila euro per ottenere degli anticipi per la realizzazione di opere pubbliche e per il successivo iter relativo alla richiesta di
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finanziamenti regionali, statali ed europei. Si tratta, in sostanza, di un anticipo dato dalla provincia di Latina a quei comuni che non riescono a sostenere le spese iniziali per la presentazione del progetto di un opera pubblica soggetta a finanziamenti. Le somme erogate a titolo di anticipazione saranno rimborsate allEnte di via Costa entro 0 giorni, oppure dopo cinque anni dalla data di erogazione dellanticipazione. Il rimborso sar comunque dovuto anche qualora non sia stato ottenuto o attivato il finanziamento, o lopera non sia realizzabile o sia venuto meno linteresse del Comune alla sua realizzazione. Possono accedere alle risorse della provincia anche i comuni con meno di 10 mila abitanti, che sono tenuti alla restituzione integrale dellanticipazione ricevuta con le stesse modalit, fatte salve due ipotesi: nel caso in cui lopera venga realizzata con fondi esclusivamente comunali e nel caso in cui lopera non possa essere realizzata per il mancato finanziamento. I comuni che non utilizzeranno i fondi messi a disposizione dalla provincia per le opere indicate dai richiedenti saranno penalizzati, ovvero non beneficeranno pi dei contributi, come invece potranno continuare a fare tutti gli altri.
Con la somma di 1,2 milioni di euro resa disponibile il 1 luglio scorso i contributi degli ultimi tre anni hanno raggiunto quota 5 millioni
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La Provincia di Latina
Stop ai baby mendicanti. La provincia di Latina aiuta i bambini grazie al progetto Angeli Custodi
agosto 2007
on gioca, non studia, non ride. Per aiutarlo ci vorrebbe un angelo. Questa lannotazione che impressa sul piccolo ed efficace dpliant che illustra, con forza, il progetto Angeli Custodi, percorso di solidariet diretto ad abbattere la piaga della mendicit minorile nella provincia di Latina e non solo. Perch, come afferma il presidente Armando Cusani, ridurre la babymendicit deve essere un impegno di tutti; perch utilizzare i bambini per la richiesta di elemosine vietato dalla legge, perch i bambini hanno diritto a un presente migliore e a un futuro diverso. Ma anche perch la babymendicit un fenomeno che colpisce le nostre coscienze. Ed con queste ragioni che la provincia di Latina, assessorato alle politiche sociali, coordina con la prefettura e lufficio territoriale di governo, il progetto Angeli Custodi. Un impegno condiviso, per, anche con i comuni della provincia di Latina, lAsl, lufficio scolastico regionale Csa di Latina, il ministero della giustizia-ufficio servizi sociali per minorenni, dal Cesv, dallUnicef, il Telefono Azzurro, la Croce rossa italiana e diversi enti e associazioni. Quello degli Angeli Custodi sicuramente un programma ambizioso, perch al di l del contrasto alla mendicit, pone in campo progetti di scolarizzazione per i minori di strada, conferisce cibo e vestiti per tutti i bambini che ne sono privi, sostiene tavoli di concertazione sulle emergenze per i senza tetto e per laccoglienza in emergenza dei senza tetto alcolisti. Queste le finalit ultime delle unit di strada Angeli Custodi e della Sala operativa sociale. Il programma nasce con un documento sottoscritto da provincia e prefettura nel 2005. A questo faceva seguito una fase di programmazione interistituzionale e di formazione degli addetti ai servizi sociali territoriali, forze dellordine, volontariato. Il 20 luglio 200, a Latina, veniva firmata lintesa di programma per lattivazione della Sala operativa sociale. Il 3 marzo 200, nel solo comune di Latina, si avviavano le prime sperimentali iniziative di contrasto alla mendicit. Nel giugno dello stesso anno il progetto diventava operativo, distretto dopo distretto, in tutta la provincia di Latina. La testimonianza che segue non vuole essere una mera lista delle cose fatte nellambito di questo progetto, ma la conoscenza dellimpegno e dei risultati ottenuti dagli operatori impegnati. Nel periodo marzo-luglio 200 le unit di strada Angeli Custodi sono intervenute su 400 minori mendicanti. Oltre il 50% degli aiuti sono stati ripetuti per gli stessi minori, mentre
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per l0% si trattato di minorenni provenienti (pendolarismo giornaliero) dai campi nomadi dellarea di Napoli e di Roma e per il 0% dei casi si trattato di immigrati. Nello stesso periodo, facendo seguito agli interventi delle unit di strada della provincia, sono stati consegnati cibo e vestiario a 5 gruppi familiari con minori mendicanti, 12 minori sono stati accompagnati in ospedale per cure mediche, 14 sono stati accolti in casa famiglia, due minori prostitute sono state accolte in casa famiglia, due adulti accompagnatori (madre e zia di una minore costretta a prostituirsi sono state arrestate e condannate a pene detentive), 14 adulti accompagnatori sono stati denunciati per uso di minori per laccattonaggio o per maltrattamento nei confronti di minori, nove minori sono stati sottratti alla patria potest con provvedimenti del tribunale dei minorenni, sette minori della fascia di et dellobbligo sono stati iscritti a scuola ed stata favorita la frequenza scolastica. Circa 20 sono, invece, i minori per i quali non stato possibile assicurare liscrizione e la frequenza scolastica a causa della limitatezza dei fondi a disposizione del progetto. Mentre 3 ragazzi e ragazze facenti parte di gruppi di mendicanti con adulti (adolescenti con pi di 1 anni) provenienti dai campi nomadi di Roma e Napoli sono stati intercettati e accompagnati dalle unit di strada presso le stazioni ferroviarie di Formia, Latina, Minturno, Cisterna e Aprilia per far ritorno nei luoghi di residenza, 130 minori mendicanti, infine, sono stati segnalati ai servizi sociali dei comuni di residenza. Numeri importanti, quelli menzionati, che sembrano quelli di un bollettino di guerra. Di una guerra che si mostra persa in partenza tante e tali sono le forze avverse, che non spaventa per i sostenitori del progetto e gli operatori impegnati, anzi li sprona a rinserrare le file e i finanziamenti per offrire sempre pi un servizio capillare sul territorio. Il 1 aprile 200 stata aperta la Sala operativa per le emergenze sociali presso la sede dellex Ciapi a Latina, con un numero verde (00- 55200) attivo dalle alle 22 di tutti i giorni, compresi i festivi. Cinquanta sono i componenti delle unit dislocate su tutto il territorio provinciale, 350 i candidati che hanno partecipato ai cinque corsi di formazione dal gennaio 200. Molti di loro hanno qualifiche ed esperienze professionali attinenti o sono membri di associazioni di volontariato attive nel sociale. Le unit di strada intervengono nelle situazioni demergenza che riguardano tutte le categorie di cittadini (famiglie, immigrati, anziani, disabili). Dallinizio dellattivit la Sala operativa ha ricevuto 2.450 telefonate di richiesta daiuto o dinformazione, coordinato 523 interventi daiuto e demergenza delle unit di strada, distribuito cibo e vestiario a 420 persone, realizzato 223 interventi di solidariet, trasporto, assistenza, disposto laccoglienza in strutture a carico della provincia per 140 persone senza tetto e senza mezzi presso la comunit Valle della Speranza di Latina. Ha organizzato raccolte di cibo e vestiario donati da cittadini, studenti delle scuole elementari, aziende, ricevuto 4 chiamate dal pronto soccorso dallospedale di Latina per interventi di solidariet sociale (persone senza tetto e senza mezzi curate e dimesse), ricevuto 143 richieste
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La Provincia di Latina
dintervento da parte delle forze di polizia, servizi sociali territoriali per emergenze sociali. Per terminare, lo scorso inverno stato realizzato un servizio di accoglienza notturna per i senza tetto. Questi i dati di uniniziativa che in fase sperimentale e con il solo sostegno economico della provincia di Latina, costava 20 mila euro. Con larrivo dei confortanti riscontri, nello spazio di qualche mese la provincia ha portato il finanziamento a 115 mila euro, con una previsione di spesa per il 200 di 150 mila. Lesercizio economico della provincia di Latina, come quello di tutti gli altri enti locali - afferma il presidente Cusani - ha dovuto fare i conti con le regole sempre pi rigide del patto di stabilit interno stabilito dalla legge finanziaria. In questottica si , in ogni caso, cercato di garantire il livello dei servizi erogati agli utenti assicurando i tradizionali interventi e continuando a sostenere soluzioni innovative in materia e progetti mirati a favore dei pi svantaggiati, degli emarginati e delle fasce di reddito deboli. Una politica sociale realmente moderna non pu pi essere rappresentata da unofferta indifferenziata di prestazioni e servizi eguali per tutti, su un territorio provinciale caratterizzato da situazioni, emergenze e disagio sociale diversificato occorrono, dunque, misure flessibili, ritagliate sulle esigenze delle peculiarit proprie di ogni realt sociale e gestite con efficienza a livello locale. Proprio questanno - termina il presidente Cusani - al Forum Pa di Rimini il progetto Angeli Custodi, che sosteniamo con convinzione, ha superato la severa selezione tra le tante iniziative realizzate dagli enti locali di tutta Italia. Il Forum Pa ha riconosciuto, con un ambito premio, la validit del progetto come risposta innovativa ai bisogni delle fasce di popolazione o categorie a rischio.
Non gioca, non studia, non ride. Per aiutarlo ci vorrebbe un angelo.
Il progetto di contrasto della babymendicit una iniziativa coordinata da Provincia e Prefettura U.T.G. Aderiscono i Comuni della provincia, ASL di Latina , Ufficio Scolastico Regionale Csa di Latina, Ministero della Giustizia - Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni, Cesv, Unicef, Telefono Azzurro, Croce Rossa Italiana, Enti ed Associazioni aderenti.
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TELEFONA AL numero verde
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ella scuola, per la scuola, per costruire il futuro. Questa la sfida che la Provincia di Latina ha raccolto e fatto propria, interpretando la lettera del Titolo V della Costituzione, nel rendersi protagonista e partecipe di un processo di governance del territorio che tiene conto dei principi di sussidiariet, adeguatezza e differenziazione, rompendo con il vecchio principio delluniformit dellordinamento degli enti locali. Coniugando le nuove funzioni con i bisogni di giusto protagonismo di tutti i territori, la Provincia in tema di educazioneistruzione- formazione e lavoro, si ritagliata, nellambito delle competenze attribuitele dallart.11 della Costituzione, un proprio spazio che pu fare della sua asserita debolezza un punto di forza per agire come soggetto coordinatore e regolatore di processi di governance in favore del proprio ambito territoriale. Listruzione la materia sulla quale la Provincia di Latina ha voluto accettare la sfida; la scuola in tutte le sue classificazioni, con tutti i soggetti chiamati a operarvi, perch investire nellistruzione e nella formazione significa investire sullintelligenza, sulla capacit critica, sulle competenze creative e innovative dei futuri cittadini. Non pu esserci cultura e crescita sociale senza istruzione e formazione di alto livello qualitativo. Non pu esserci innovazione e sviluppo senza quella cultura che pu svilupparsi soltanto attraverso un sistema scolastico e formativo che disponga di grandi risorse finanziarie, professionali ed umane. La formazione, la crescita culturale rappresentano dunque lo spazio entro il quale pi che i poteri contano la credibilit, la capacit di aggregazione, la produzione di visioni condivise su cui attivare enti, istituzioni, soggetti pubblici, privati e famiglie per rendere compatibile lesigenza espressa dal principio di prossimit e di sussidiariet con quella delladeguatezza e della differenziazione, evitando la frammentariet delle azioni, la loro unilateralit e il rischio della dispersione degli effetti. Questi obiettivi possono essere conseguiti solo facendo convergere bisogni e interessi di tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti verso linteresse generale delle comunit che insiste sul territorio. Per creare un vero sistema di ricerca applicata e un vero sistema di formazione e qualificazione, la Provincia di Latina ha costruito la sua rete e coinvolto le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, i sindacati, luniversit, i centri di formazione, i centri per limpiego con i quali ha aperto un canale di ascolto e di confronto al fine di realizzare una azione che sappia realmente coniugare la esigenza di crescita
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culturale finalizzata alla crescita economico sociale, allo sviluppo del territorio, alla realizzazione di eccellenze. Per ottenere questo risultato, la conditio sine qua non passa esclusivamente attraverso la valorizzazione dei percorsi formativi ed educativi. Di questo convinto il Presidente Armando Cusani che ritiene necessari altri investimenti: sulle strutture, sulle professionalit, sui percorsi di accompagnamento, per accrescere le opportunit e le chance lavorative, con lobiettivo di rafforzare, aiutare a costruire, unalleanza, una collaborazione tra istituzioni e scuola capace di instaurare una tradizione di buone pratiche, per realizzare, cio un partenariato educativo anche con gli insegnanti e le famiglie, che rappresentano, da sempre, il miglior fattore del successo formativo. Lorientamento, poi, rappresenta lo snodo indispensabile per sostenere i processi di apprendimento e di mobilit delle persone allinterno dei sistemi di istruzione, di formazione e del lavoro, ma soprattutto chiamato a svolgere un ruolo di primaria importanza nelle diverse fasi della vita attiva degli individui, anche come servizio specialistico esterno di supporto o sostegno a situazioni che richiedono particolari attenzioni. La scuola cos come strutturata oggi capace di influire in maniera ancora troppo poco incisiva sulla mobilit sociale. da questa considerazione, dice il Presidente della Provincia di Latina, che occorre ripartire, questa la vera sfida delle istituzioni come la Provincia di Latina: Occorre cio lavorare per costruire una rete solida, un sistema teso ad eliminare le differenze sociali di partenza per puntare sullo sviluppo, alla crescita del proprio territorio. Ognuno deve fare la sua parte. La Provincia di Latina ha raccolto gli indirizzi programmatici nazionali e regionali e ha lavorato su diversi livelli a partire dalle infrastrutture scolastiche, sulle quali ha investito risorse per la messa in sicurezza, lammodernamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria, lallestimento di nuovi laboratori specialistici, per la realizzazione di nuovi edifici anche con lausilio del partenariato privato (project financing), mai dimenticando le esigenze scolastiche quotidiane e la promozione di forme alternative di produzioni energetiche come linstallazione, attualmente in corso, presso molti edifici scolastici di pannelli solari. Attraverso un accordo di programma tra la Provincia e lUfficio scolastico provinciale di Latina si convenuta unintegrazione delle risorse e competenze finalizzate a una pi efficace programmazione territoriale di interventi di qualit a supporto delle scuole di ogni ordine e grado della Provincia, nel comune intento di sostenere la qualit dellofferta formativa e favorire aree di intervento ritenute prioritarie: la formazione dei docenti, lorientamento professionale degli studenti, lintegrazione alunni stranieri, leducazione civica, il disagio e dispersione scolastica, la valorizzazione delleccellenza. Unazione che ha premiato questanno ben 3 progetti presentati direttamente dalle scuole della Provincia di ogni ordine e grado. La qualit invece garantita dalla possibilit per i diversi istituti scolastici grazie al sostegno offerto dalla Provincia di avvalersi delle certificazioni di qualit al fine di attestare i livelli della propria offerta forma-
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tiva. Daltro canto per la formazione di livello, il raccordo con le Universit che operano sul territorio, ha consentito lattivazione di borse di studio tese a favorire lapprofondimento di tematiche di attualit specifiche e ulteriori rispetto ai percorsi universitari frequentati. Tante anche le iniziative messe in campo in favore della formazione, crescita culturale e inserimento al lavoro degli studenti ad abilit differenziata, per i quali sono attivi da tempo percorsi mirati e operanti gi nella fase della scuola dellobbligo. una sfida che pensiamo di vincere, con il contributo di tutti, dice Cusani, sui banchi di scuola che occorre investire per costruire il futuro, da li che occorre partire per generare una conoscenza pi competitiva, capace di una crescita economica durevole, accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo delloccupazione. Crederci limpegno che questa Provincia intende onorare.
La Provincia di Latina
assurdo affermare che la provincia di Latina ha rifiutato 45 milioni per i servizi idrici
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ei giorni scorsi, sia lassessore Filiberto Zaratti (ambiente) sia lassessore Giulia Rodano (cultura), hanno annunciato per settembre la firma di tre accordi di programma quadro tra regione Lazio e ministeri competenti, che prevedono investimenti importanti per finanziare numerosi interventi di carattere ambientale e culturale. Si tratta di cofinanziamenti provenienti dal Cipe e destinati annualmente alle aree svantaggiate: meglio conosciute come fondi Fas (Fondi aree svantaggiate, incluse nellex Obiettivo 2).Gi nel 200, sia la Rodano sia Zaratti avevano sottoscritto due Apq riguardanti interventi per la difesa del suolo e per i beni culturali, scelti a proprio piacimento, per oltre 0 milioni deuro e sui quali fu espressa anche una vibrata protesta del presidente della provincia di Latina, Armando Cusani. Adesso Zaratti e la Rodano, ignorando i criteri dettati dal Cipe, hanno approntato altri tre Apq: due riguardano l ambiente e uno i beni culturali, con un impegno di circa 132 milioni deuro. Gli elenchi dei progetti da finanziare sono stati fatti nel chiuso degli uffici regionali nella piena discrezione degli assessorati competenti senza coinvolgere gli enti locali beneficiari. Si tratta di un metodo di governo inaccettabile, clientelare e illegittimo dal punto di vista amministrativo, che non ha precedenti nella storia della Regione Lazio. Infatti, il Cipe, con deliberazione n 14/200, ricorda alla Regione Lazio la deliberazione 21 marzo 1 (G.U. n.105/) concernente la Disciplina della programmazione negoziata e in particolare il punto 1, concernente lIntesa istituzionale di programma del 2000 nella quale previsto che gli Accordi di programma quadro dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici e ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo. A fronte della sordit politica mostrata dagli assessorati Rodano e Zaratti la provincia di Latina chiede al presidente Piero Marrazzo e al Nucleo di valutazione regionale di bloccare gli atti predisposti, ripristinando le procedure di concertazione improntate alla correttezza politica e amministrativa. Diversamente la Provincia di Latina si vedr costretta a ricorrere agli strumenti dautotutela amministrativa. Su questa lineare esposizione dei fatti, da noi trattata pubblicamente negli ultimi giorni, si inserito a gamba tesa il quotidiano Latina Oggi. Al quale, ha risposto, stesso mezzo, lassessore alle attivit produttive e tutela dei consumatori, Silvio DArco: Secondo il quotidiano locale Latina Oggi
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Cusani, avrebbe rifiutato 45 milioni deuro di prossimo trasferimento regionale destinati allAto4. Una notizia che, se fosse vera, avrebbe gi fatto il giro di tutte le agenzie e sarebbe stata pubblicata dai maggiori organi di stampa nazionali. Si tratta, invece, di una bufala di mezza estate. Lestensore dellarticolo in questione evidenzia, a strumentale pretesto, un intervento del portavoce di Cusani nel quale erano spiegate le nefaste logiche attuate per lassegnazione dalcuni importanti finanziamenti, predisposti in violazione delle direttive del Cipe dagli assessori Rodano e Zaratti. Tutto ci limitatamente a tre Accordi di Programma Quadro riguardanti interventi finanziari per oltre 132 milioni di euro destinati, in particolare, a parchi e riserve naturali, difesa del suolo e beni culturali. Si ragionava, dunque, di provvedimenti che nulla hanno a che vedere con le risorse idriche di cui parla il cronista di Latina Oggi. Meno che mai tali atti possono essere associati alle vicende politiche del cosiddetto Progetto Latina, questultimo da verificare sul piano attuativo da parte delle forze sociali e imprenditoriali. Il fatto che tali notizie siano poi raccolte e rilanciate in maniera acritica e dipendente dal capogruppo dei Ds in Provincia, Domenico Guidi, ci lascia increduli. Abbiamo il diritto di pretendere dal maggiore partito dopposizione un minimo di seriet istituzionale. Asserire che Cusani si assunto la responsabilit di rifiutare finanziamenti regionali che incideranno, se non incassati, negativamente sulle bollette dellacqua, significa strumentalizzare i cittadini-consumatori e la propria coscienza. Gli effetti speciali politico-giornalistici lasciamoli ai giornali. I rappresentanti istituzionali di maggioranza o di minoranza non devono cavalcare notizie tragicamente false. Ci piace credere che linfortunio politico occorso a Guidi sia dipeso da un colpo di sole, tipico in queste infuocate giornate ferragostane. Se cos non fosse, sarebbe in forte pericolo la seriet politica e amministrativa, oltre alla credibilit di tutti coloro che si spendono in favore degli interessi della collettivit.
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l fermo dellattivit politica ed amministrativa della Provincia di Latina per il periodo ferragostano ci permette di stilare un bilancio, per sommi capi e in due puntate, dellattivit svolta dallente di Via Costa: un report che inizia dal mese di gennaio ed arriva fino alla fine di giugno. E un racconto che attiviamo facendoci aiutare da quella che stata la produzione di comunicazione istituzionale offerta ai cittadini della Provincia da parte dellufficio stampa e di quello del portavoce del Presidente Armando Cusani. NO ALLA TURBOGAS Il 1 gennaio la Provincia apre le ostilit contro la costruenda centrale Turbogas di Aprilia. Lo fa con la firma da parte del Presidente Cusani di tre ordinanze per la sua costituzione in giudizio. Lavvocatura della Provincia, ad adiuvandum, sosterr in via giudiziaria davanti al Tar del Lazio le ragioni del comune di Aprilia, il quale si costituito contro il ministero dello sviluppo economico per lannullamento del decreto del direttore generale della dg per lenergia e le risorse minerarie n. 55/01/06 del 02/10/2006, con il quale la societ Sorgenia spa stata autorizzata alla costruzione e allesercizio di un impianto di produzione di energia elettrica a ciclo combinato da ubicare in localit Campo di Carne. S ALLAEROPORTO Il 22 dello stesso mese si torna a parlare dinfrastrutture e della possibilit, per Latina, di competere con altre localit del Lazio per riuscire a ottenere, presso il Comani, il terzo scalo aeroportuale della Regione Lazio. Siamo di fronte a una vicenda importante e siamo convinti che la Provincia di Latina - affermava Cusani - ha bisogno di uninfrastruttura moderna per essere competitiva con tutti gli altri aeroporti a livello nazionale. E senzaltro scontato che questinfrastruttura servi e si realizzi in tempi brevi. Il nostro territorio ha tutte le potenzialit necessarie affinch possa veder realizzare uninfrastruttura tale da renderla ancor pi competitiva nel tessuto produttivo laziale. La nostra provincia ha raggiunto obiettivi eccellenti e ora anche se c di mezzo una situazione complessa deve puntare ad un suo aeroporto. EX SS 430, LIGNAVIA DELLA REGIONE LAZIO Sul fronte delle infrastrutture il pressing della Provincia di Latina diventa incalzante nei confronti della regione per la ex SS 430. Una strada strategica per il collegamento tra il sud pontino ed il nord della provincia di Caserta. Per fare il
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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Il marzo 200 la Provincia ripartiva tra i comuni i fondi destinati alla realizzazione di interventi finalizzati alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Lassegnazione delle risorse, pari a 1.3.51,5 euro, avveniva in base alle richieste presentate dai Comuni e a seguito della redazione ed approvazione di un piano interventi proposto dal Presidente Armando Cusani e dallassessore allambiente e qualit della vita Massimo Giovanchelli. Duecentomila euro al comune di Latina, 100.000 a Terracina, 0.000 ad Aprilia, 0.000 a Cisterna e Formia, 1.400 a Fondi, 50.000 a Sezze e Gaeta, 30.000 ai comuni di Bassiano, Castelforte, Campodimele, Itri, Lenola, Maenza, Minturno, Monte San Biagio, Norma, Pontinia, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei Volsci, Sabaudia, Sermoneta, Sonnino, Sperlonga, SS. Cosma e Damiano e Prossedi.
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un incipit sicuramente impegnativo che nelle scorse settimane, sui temi della scuola, avevamo usato per illustrare il pensiero e lazione politica del presidente Armando Cusani e della sua maggioranza di centro destra. Non uno slogan fine a se stesso e propagandistico, dunque, ma un sistema di governo per cui listruzione divenuta in questi primi tre anni di consiliatura una delle materie preminenti sulle quali la provincia di Latina ha voluto accettare la sfida. Perch investire nellistruzione e nella formazione, nella crescita culturale, per la provincia di Latina significa investire sullintelligenza, sulla capacit critica, sulle competenze creative e innovative dei futuri cittadini. Non pu esserci cultura e crescita sociale senza istruzione e formazione, primaria e secondaria, dalto livello qualitativo. Di questo fortemente convinto il presidente Cusani che ritiene necessari altri investimenti: sulle strutture, sulle professionalit, sui percorsi di accompagnamento, per accrescere le opportunit e le chance lavorative, con lobiettivo di rafforzare, aiutare a costruire, unalleanza, una collaborazione tra istituzioni e scuola, capace di instaurare una tradizione di buone pratiche. Ma anche per realizzare un partenariato educativo con gli insegnanti e le famiglie che rappresentano, da sempre, il miglior fattore del successo formativo. Laver unificato la pubblica istruzione e ledilizia scolastica in un unico settore delle politiche della scuola il segno tangibile e lungimirante di una scelta strategica che tende a realizzare uno stretto rapporto tra scuola e territorio, tra scuola ed extrascuola, tra scuola e lavoro. Limpegno per le strutture scolastiche stato accompagnato in questi anni da un costante disegno di progetti ed azioni concertate con lUfficio scolastico provinciale, ex Provveditorato agli studi e con il sistema scolastico pontino, attraverso un perseverante dialogo con i dirigenti scolastici. Lintesa stipulata con la dirigente dellU.s.p. costituisce, poi, uno straordinario elemento di concertazione ed ha indubbiamente segnato linizio di una nuova stagione di collaborazione. I 43 istituti scolastici gestiti dalla provincia hanno richiesto in questi tre anni un impressionante sforzo professionale ed economico, per realizzare una rete di scuole pi adatte alle esigenze della popolazione scolastica, a cui bisogna offrire la garanzia delle strutture adeguate e pi rispondenti ai loro reali bisogni. Da ci - afferma il presidente Armando Cusani - sta nascendo anche un nuovo ruolo delle strutture scolastiche e, di conseguenza, un nuovo principio guida del servizio delledilizia scolastica che
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parte dalla condizione che le scuole devono poter essere utilizzate sempre pi a tempo pieno dalle comunit locali, quali sedi delle attivit culturali e sociali e quali strutture di servizio di una organica politica di educazione permanente. Una tale mole di edifici scolastici della provincia giustifica il grosso impegno finanziario diretto a dare risposte ad una popolazione di giovani che ha la necessit di sentirsi protagonista e di formarsi con gli strumenti giusti. Nuove scuole, pi sicure e aperte: questo obiettivo - continua il presidente Cusani non sta rimanendo una mera enunciazione di principio, ma si sta traducendo in politiche ed interventi concreti, rispondendo alle esigenze del territorio a partire dalla citt capoluogo, dove sta per iniziare lampliamento del Liceo Scientifico Majorana, fino ad arrivare agli altri 32 comuni della Provincia, aggiungendo a tale impegno quello dei trasporti, accanto allimpegno per la cultura. Riferivamo precedentemente dellunificazione dei settori afferenti la pubblica istruzione e ledilizia scolastica, questultimo oltremodo strategico consiste nel progettare e ristrutturare gli edifici scolastici di propriet della provincia. Lattivit di progettazione consiste, poi, nella realizzazione di elaborati progettuali preliminari ed esecutivi inerenti anche la realizzazione di nuovi edifici. A tal proposito - conferma il presidente Cusani - in corso dattuazione un progetto di finanza per un nuovo edifico scolastico a Cisterna per la somma di 11.762.000,00 euro e si sta procedendo, con il comune di Aprilia, allesproprio del terreno su cui dovr nascere un nuovo edificio scolastico. Tali interventi vogliono rispondere alle attese dellutenza e soprattutto alle previsioni di un incremento della popolazione scolastica prevista per il nord della provincia. Lo stesso impegno si sta ponendo per la progettazione e quindi la futura realizzazione di nuovi edifici scolastici a Terracina e a Priverno. Ristrutturazioni di edifici scolastici, realizzazione di impianti sportivi, manutenzione straordinaria, messa a norma in materia di prevenzione incendi ed abbattimento delle barriere architettoniche, questi i quotidiani impegni del servizio edilizia scolastica. Un servizio che assicura anche le attivit realizzative a contenuto tecnico edilizio e la direzione dei lavori dei grandi interventi edilizi, curando la contabilit dei lavori, lacquisizione di nulla osta, il controllo sulla regolare esecuzione delle opere, il collaudo finale, lapprovazione di certificati. Il lungo e faticoso elenco di procedure, di provvedimenti e di atti amministrativi che talvolta comportano alcuni ritardi, ma che sono giustificati dalla lentezza della burocrazia, nonostante un forte impegno costante degli uffici provinciali, che comunque, si stanno informatizzando velocemente. A ci si affianca la razionalizzazione delle strutture scolastiche sul territorio, quale quella avvenuta tra il Salvemini e il Marconi, che ha avuto uno strascico giudiziario che ha confermato per ben tre volte, davanti al Tar del Lazio, la giustezza e la fondatezza della scelta effettuata, con il consenso dei sindacati provinciali. Questo, dunque, un breve report sulla politica e lamministrazione del fare posta in campo dal governo provinciale presieduto da Armando Cusani.
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on cinventiamo niente di nuovo e non pontifichiamo se asseriamo che il sistema viario della Provincia di Latina storicamente insufficiente a sostenere il traffico veicolare, pericoloso per i tanti incidenti che si verificano quotidianamente, ma soprattutto incapace di supportare lo sviluppo economico delle molteplici aziende che insistono sul territorio pontino. Quello del mancato potenziamento delle grandi infrastrutture viarie e rimane per la Provincia di Latina un problema, grande. Una questione ripetutamente affrontata e discussa su tutti i tavoli di concertazione che contano: nazionale, regionale e provinciale, ma allo stato dellarte nulla di sostanziale si mosso per invertire il trend negativo. Eppure sulle strade pontine si continua a morire, quotidianamente, molte delle attivit produttive hanno o stanno lasciando il territorio per trasferirsi in luoghi evidentemente pi consoni alla produzione industriale. Rappresentato il nefasto quadro generale, fermiamo la nostra attenzione su quella che la sicurezza stradale in Provincia di Latina, che non certamente un problema legato a comportamenti solo trasgressivi, quanto dinterazione di pi fattori che riguardano, appunto, il sistema infrastrutturale, il tipo di struttura territoriale, i volumi di traffico, lorganizzazione del trasporto collettivo, la regolamentazione del traffico. Ed proprio linsieme di questi fattori che agendo sul sistema strada-veicoloutente costituiscono le condizioni dellincidente stradale. Nellambito degli obiettivi prefissati dal programma di mandato del presidente Armando Cusani, prioritaria lesigenza oltre che la necessit di ampliare e integrare il sistema viario provinciale, migliorandone, al contempo, la gestione e la manutenzione, sia essa ordinaria sia straordinaria, al fine di garantire migliori condizioni di sicurezza, un servizio dallutenza della strada qualitativamente soddisfacente, accompagnato da scelte che sappiano coniugare tali esigenze con la necessit di perseverare e tutelare lambiente. Per questo, al di l dei buoni propositi manifestati da altri e importanti enti, la Provincia ha posto in bilancio 45 milioni di euro per le infrastrutture viarie: unenormit rispetto alle sue limitate finanze. Le azioni programmate si pongono quale obiettivo essenziale la modernizzazione della rete viaria provinciale anche al fine di garantire la sicurezza per gli utenti. Sottolineiamo, inoltre, come gli stanziamenti previsti per questi interventi siano raddoppiati rispetto al 200, a testimoniare, concretamente, limpegno della giunta di centro-destra guidata dal presidente Cusani.
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Limporto complessivo degli interventi stato suddiviso: milioni di euro per interventi finalizzati alla manutenzione ordinaria delle strade e alla messa in sicurezza dei punti di maggiore criticit; 34,5 milioni di euro costituiscono la parte principale di tale settore dintervento e sono destinati alla manutenzione straordinaria e alla realizzazione di nuove infrastrutturazioni sul territorio; 500.000 euro sono gli investimenti finalizzati al programma sulla sicurezza stradale che completa la seconda fase del progetto iniziato lo scorso anno, la cui entrata in attivit prevista entro la fine del 200; 2 milioni di euro sono le spese per le risorse umane e strumentali impiegate per la concretizzazione di tali interventi. Il nostro agire politico e amministrativo, su questo fronte, quello di rafforzare azioni integrate mirate al raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano nazionale della sicurezza stradale - afferma il presidente Cusani - che prevede la riduzione del 50% del numero dei morti e feriti sulle strade entro il 2010. La Provincia sul problema della sicurezza ha sviluppato in ogni caso una progettualit importante, a iniziare dallo studio e lanalisi dei dati disponibili sullincidentalit, dove sono evidenziate le principali criticit e individuate le azioni da intraprendere nel breve e nel medio periodo, distinguendo azioni di primo livello, tendenti a determinare direttamente una riduzione del numero delle vittime degli incidenti stradali, e azioni di secondo livello, in grado di rafforzare e riorganizzare le strutture e gli strumenti di gestione della sicurezza stradale. Per il raggiungimento di tali obiettivi - prosegue Cusani - stata strategica lindividuazione di alcune linee dazione finalizzate al rafforzamento della capacit di monitoraggio e di governo della sicurezza stradale e alla riduzione del numero di vittime della strada con: lavvio di un processo sistematico di miglioramento della sicurezza stradale e di riduzione stabile del numero delle vittime di incidenti; lo sviluppo di interventi ad alta efficacia favorendo la diffusione in modo da determinare, a parit di risorse disponibili, la pi ampia e celere riduzione delle vittime della strada; favorire la crescita degli investimenti nella sicurezza stradale. Analizzando le tipologie dintervento previste allinterno dellelenco annuale dei lavori pubblici - prosegue Cusani - approvato il 22 gennaio scorso, si sono differenziate le opere da realizzarsi sul patrimonio esistente e per i nuovi collegamenti. In particolare, si sta ponendo mano alla messa in sicurezza di tratti o punti stradali attraverso il rifacimento del manto, la rettifica del tracciato (spesso in curva o presso incroci), la razionalizzazione degli incroci con impianti semaforici o rotatorie. Inoltre, si prevedono interventi tesi a rendere migliore la fruizione delle percorrenze, per esempio attraverso la differenziazione dei flussi di traffico (marciapiedi e piste ciclabili). Programmazione, realizzazione delle opere, informazione e prevenzione, ma anche repressione dei compor-
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tamenti a rischio. Sul sito internet della Provincia (www.provincia.latina.it) consultabile un link sulla sicurezza stradale, dove possibile conoscere lesatta ubicazione delle apparecchiature e gli elementi che hanno guidato i tecnici a individuarne il posizionamento di 1 autovelox sulle strade pi pericolose del territorio, oltre a quelle realizzate dai comuni pontini. Sfatiamo il luogo comune che gli autovelox sono stati creati per battere cassa - termina Cusani - noi indichiamo agli utenti della strada il punto esatto in cui si trovano e il limite da rispettare per scoraggiare lalta velocit: questa lunica ragione che ci ha spinto nelladottare questa misura repressiva.
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Sulle risorse per la formazione la regione applichi criteri uniformi per tutte le province
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argomento che poniamo allattenzione dei lettori riguarda il sistema formativo regionale e il relativo trasferimento delle risorse da parte della regione Lazio alle province per lobbligo formativo e i percorsi di istruzione e formazione professionale. Su questo tema e sulla palese penalizzazione (lennesima) della provincia di Latina rispetto alle altre province, nei giorni scorsi il presidente Armando Cusani ha scritto una lettera al governatore della regione Lazio, Piero Marrazzo. Di seguito pubblichiamo il testo integrale della missiva. Signor Presidente, in base ai criteri stabiliti per la ripartizione delle risorse destinate nel prossimo triennio (2006/07 2007/08 2008/09) allObbligo formativo ed ai percorsi di istruzione e formazione professionale (fissati dalla dgr n 247/2006) la giunta regionale con atto n 510 del 3 luglio 2007 ha deliberato lassegnazione alle province del Lazio delle risorse finanziarie per lanno 2007/08, prevedendo per la provincia di Latina risorse pari a euro 2.162.440 a fronte dei 33.716.579 a disposizione per lintera regione, per una percentuale pari a circa il 6,4% del totale. Vorrei farLe notare come tale ripartizione, ispirata ai criteri della succitata Deliberazione, penalizzi fortemente la Provincia di Latina nei confronti delle altre province laziali, che in proporzione possono beneficiare di trasferimenti di risorse ben maggiori. Nello specifico, considerato il fatto che i percorsi in obbligo formativo e i percorsi triennali integrati rappresentano uno strumento complementare e sussidiario a quello scolastico per lassolvimento del diritto-dovere allistruzione e alla formazione e che i beneficiari delle attivit dellobbligo formativo (biennali e triennali) sono i giovani di et compresa tra i 14 e i 18 anni, il riparto delle risorse per ogni singola Provincia dovrebbe oggettivamente essere elaborato tenendo in considerazione due criteri principali: 1. la popolazione residente per classe di et riferita alla fascia dellobbligo 2. la dispersione scolastica. Da cui ne discende che gli indicatori da utilizzare dovrebbero essere in qualche modo correlati con: 1. la percentuale della popolazione residente delle province del Lazio in et dobbligo; 2. il tasso di dispersione scolastica per 100 iscritti alla prima superiore. Orbene, relativamente alla percentuale della popolazione residente per classe di et, i dati elaborati per singola provincia, sono disponibili sul PortaLavoro (sito www.portalavoro.regione.lazio.it) dellAssessorato al lavoro, pari opportunit
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proposta operativa concreta che spero Lei vorr sottoporre ai Suoi uffici: Per lattivit consolidata utilizzare la stessa ripartizione effettuata lo scorso anno e riportata nella dgr n 247/2006 (Direttive triennio 2006/2007 2007/2008 2008/2009); per le ulteriori risorse per arrivare ai 42.000.000,00 di euro previsti per lA. F. 2007/2008 (vale a dire circa 10.000.000,00 di euro) effettuare la ripartizione sulla base dellindicatore: distribuzione percentuale della popolazione residente delle province del Lazio in et inferiore ai 15 anni e in et compresa tra i 15 e i 24 anni, desumibile come media degli indicatori riportati a pag. 33 della pubblicazione La dispersione scolastica nel Lazio sopra citata. In alternativa si possono elaborare i dati riportati su Portalavoro che si riferiscono al 2006. per le ulteriori necessit da parte delle singole province, la regione Lazio, potrebbe autorizzare, a seguito di richiesta, lutilizzo di quota parte delle risorse del FSE nellambito della quota assegnata alla provincia richiedente.
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n merito alla riforma della legge regionale n. 32/78 sulla promozione culturale, approvata recentemente dal consiglio regionale su proposta della giunta Marrazzo, esordisce il presidente Armando Cusani, ritengo opportuno ribadire la contrariet della provincia di Latina, sia nel metodo sia nel merito adottato. Voglio rammentare, in via preliminare, che le competenze delegate alle province previste dalla nuova normativa regionale in materia di promozione culturale non sono gentili concessioni o generose regalie della giunta Marrazzo, ma derivano da precisi obblighi normativi sanciti dal Titolo V della Costituzione e dalla legge regionale n. 14/99, che recepisce i decreti attuativi della cosiddetta legge Bassanini. Per quanto riguarda la nuova legge regionale, occorre ricordare che tutte le leggi di settore relative alla concessione dei contributi per servizi sociali, la cultura e il diritto allo studio, si basano sulla popolazione residente e sulla capacit e qualit dei progetti avanzati annualmente dai comuni e dal sistema delle autonomie locali, in riferimento ai principi di uguaglianza tra tutti i cittadini. Nel caso di specie stata portata allesame del consiglio regionale una proposta di legge che deforma i criteri consolidati dalla maggior parte delle leggi vigenti, e delega poi alle province funzioni amministrative senza aver avviato alcun confronto preliminare con le stesse. Reputo inaccettabile questo percorso politico e amministrativo di proporre e approvare leggi che umiliano lautonomia dei comuni e dellinsieme degli enti locali e territoriali. Tutto ci premesso - continua Cusani - occorre poi porre laccento che in questi primi tre anni di esercizi finanziari regionali, lassessore Rodano ha caratterizzato la sua gestione assessorile con metodi politici presuntuosi e centralistici che non hanno precedenti nella vita politica e istituzionale della regione. Mi riferisco alla gestione delle leggi di settore, agli attrattori culturali, a quelle delle aree di programmazione integrate (lr 40/99), e in particolare degli accordi di programma quadro stipulati tra la regione Lazio e il governo nazionale. Le leggi regionali di settore, che davano lopportunit ai comuni di concorrere annualmente ai contributi regionali, sono state di fatto definanziate e le risorse disponibili spostate in favore della citt di Roma. Basta pensare, in particolare, alla lr 21/84 sulle strutture culturali, dalla quale sono state trasferite alle periferie romane somme per oltre 10 milioni di euro. Per quanto riguarda i cosiddetti attrattori culturali - prosegue Cusani - occorre affermare che si tratta di una vera e propria anomalia giuridico- am-
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ministrativa inventata dallassessore Rodano e dalla sua struttura dirigenziale, poich tali strumenti sono stati individuati a tavolino, fuori da ogni logica politica, da precisi riferimenti normativi, contro la Costituzione. A tuttoggi, e al di l di un articolo del bilancio regionale 2006 che istituisce lo strumento dellattrattore culturale, non si conoscono criteri, parametri e/o regolamenti che disciplinano il funzionamento e la gestione di tali attrattori. Per quanto concerne poi le aree di programmazione integrate, di cui alla lr 40/99, stiamo registrando gravi inadempienze e pesanti ingerenze regionali sui programmi e sugli accordi di programma stipulati a livello territoriale con la provincia e con gli enti locali. In particolare, la regione ha accentrato completamente il potere istruttorio e decisionale nelle mani di una cabina di regia regionale e, da oltre due anni, non provvede a integrare allinterno di tale cabina di regia i rappresentanti delle province e dei comuni, cos come previsto dalla normativa vigente e dagli accordi di programma stipulati. Per quanto concerne invece gli accordi di programma quadro, il caso di stendere un velo pietoso sia sulle procedure adottate sia sui finanziamenti assegnati a pioggia senza alcuna logica di programmazione negoziale e di sistema, cos come stabilito dalle delibere del Cipe e dai regolamenti comunitari, che regolano i cosiddetti Fondi Fas (fondi per le aree svantaggiate). Si tratta - insiste Cusani - di circa 70 milioni di euro assegnati dalla Rodano in piena discrezione, contravvenendo ai dettami normativi e in spregio al buon senso politico. Insomma, dopo aver definanziato gran parte delle leggi regionali, dopo aver lasciato per due anni i comuni, piccoli e grandi, senza finanziamenti e dopo aver prosciugato quasi tutti i fondi regionali destinati alla cultura, lassessore Rodano si accorge dellesistenza del Titolo V della Costituzione e della legge Bassanini, che assegnano, in via esclusiva alle province, le competenze in materia di coordinamento e programmazione di Area Vasta. Su questo punto vorrei ricordare che rientrano nelle competenze provinciali: gli attrattori culturali, le aree di programmazione integrate, gli accordi di programma e qualsiasi altro intervento di valenza intercomunale. Fino a oggi, per, il governo Marrazzo ha fatto strame delle normative regionali, statali ed europee. Da circa tre anni, poi, lassessorato preposto ha gestito direttamente da Roma finanche le pi banali attivit ricreative e culturali adottate nellambito degli attrattori culturali, come nel caso dellAbbazia di Fossanova. Di fronte a questa gestione politica inconcepibile, perch mai la Rodano si sente Sorpresa e meravigliata dalle critiche rivolte dalla provincia di Latina?. Quella che passata in consiglio regionale la scorsa settimana, diciamocelo francamente, una modifica alla legge fatta male, che lottizza la cultura e penalizza ingiustamente il diritto dei cittadini della provincia. Noi questo lavevamo evidenziato, inascoltati, e i risultati dopo qualche giorno si sono visti: la provincia di Latina, numeri alla mano, stata pesantemente danneggiata. In ogni caso - termina il presidente Cusani - non demorderemo dai nostri impegni istituzionali e continueremo a lavorare per difendere gli interessi dei cittadini pontini.
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nche nellodierna puntata, con lavvenuto stop al piano regolatore delle aree industriali del Sud Pontino, non ci perdiamo loccasione di raccontarvi lennesima sconcertante azione offerta dalla regione Lazio nei confronti del territorio pontino. Non passa settimana, infatti, che i regnanti romani che dimorano momentaneamente in via della Pisana e in via Rosa Raimondi Garibaldi, non pongano in essere azioni di scientifica pianificazione politica e amministrativa contro gli interessi della provincia. La contrapposizione al disprezzabile sistema di amministrare gli interessi generali da parte della regione, sotto la spinta di una resistenza propositiva posta in campo dal presidente Cusani, sta producendo per crepe evidenti. Radio Pisana uno ci informa che la Signora Giulia Rodano andata su tutte le furie a seguito degli interventi di critica riguardo alla sua inconcepibile e discriminatoria gestione dellassessorato, il quale assegna milioni di euro in piena discrezione contravvenendo ai dettami normativi ed in spregio al buon senso politico. Radio Pisana uno ci conferma poi di dirigenti convocati urgentemente dallassessora per chiarire la correttezza dei processi amministrativi adottati. Insomma, dopo aver fatto il bello e cattivo tempo, la Rodano si accorge che forse qualcosa ha sbagliato nei confronti della provincia di Latina. Forse si sta finalmente rendendo conto, a dispetto della rappresentanza pontina di sinistra in regione, che la provincia vigile e opera un controllo sistematico anche sulle sue brutture politiche ed amministrative. MARRAZZO COLPISCE ANCORA Come affermavamo in apertura, il piano regolatore delle aree industriali del Sud Pontino, approvato dalla giunta regionale circa quattro mesi fa, di nuovo bloccato ai nastri di partenza presso la commissione del consiglio regionale alle attivit produttive. Il piano per diventare realmente operativo ha bisogno dellapprovazione finale, purtroppo, del consiglio regionale. Lapprovazione del piano regolatore generale da parte del comitato tecnico regionale e poi della giunta regionale aveva suscitato molte speranze e attese da parte degli imprenditori locali, che da oltre dodici anni attendono invano di potersi insediare nelle zone artigianali e industriali che interessano, in particolare, i comuni di Gaeta, Spigno Saturnia, Minturno e SS. Cosma e Damiano. Ora il nuovo blocco del piano industriale operato dalla commissione regionale alle attivit produttive sta suscitando sconcerto e proteste, sia da parte degli imprenditori sia delle amministrazioni locali interessate. In conseguenza di tale situazione
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lassessore DArco ha assunto formale iniziativa di chiedere, anche a nome dei sindaci interessati e del presidente dellAsi Salvatore Forte, una apposita audizione urgente al Presidente della commissione regionale, Umberto Ponzo. Sulla vicenda vi terremo informati. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE COME PERCORSO DI VITA Si svolta nei giorni scorsi la prima riunione del tavolo di partenariato sociale coordinato dallassessore provinciale Silvio DArco e composto dalle rappresentanze di tutte le parti sociali, sindacali ed imprenditoriali della provincia di Latina. Il tema della discussione ha riguardato, nello specifico, i temi della formazione professionale. Alliniziativa ha partecipato anche il presidente Armando Cusani, a dimostrazione dellinteresse che la Provincia di Latina ripone verso questo delicato e strategico settore, che riguarda il presente e il futuro della vita sociale ed economica del territorio. Allincontro erano presenti i responsabili di: Assindustria, Federlazio, Camera di commercio, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. La riunione stata aperta da unampia relazione del presidente Armando Cusani che ha spaziato a 30 gradi, affrontando tutti i temi dei percorsi formativi che devono accompagnare i giovani nella fase scolastica, i lavoratori cassintegrati, i disabili, le donne. Il presidente, dati alla mano, ha illustrato le azioni messe in campo dalla provincia, le risorse finanziarie che ha impegnato e i risultati ottenuti, sulla base dei quali saranno impostate nuove e pi qualificate iniziative. Interventi non pi generici, ma mirati e collegare le vocazioni produttive del territorio al sistema scolastico e universitario. Il presidente, in particolare, si soffermato sullesigenza di far prevalere un nuovo concetto che immagini la formazione professionale come un vero e proprio percorso di vita, capace di accompagnare lindividuo anche allinterno dellattivit lavorativa e sociale. In questo quadro Cusani si impegnato a portare allesame del tavolo di concertazione provinciale anche il nuovo piano di dimensionamento scolastico, in fase delaborazione, per essere allineato coerentemente alle azioni della programmazione istituzionale provinciale nel campo formativo. Sulle azioni formative svolte e sulle linee guida tracciate da Cusani si sono registrate ampie convergenze, condivisioni ed apprezzamenti dalle parti sociali, le quali hanno ribadito lutilit del tavolo di partenariato sociale, inteso come luogo di incontro e confronto costruttivo per realizzare una pi alta e qualificata formazione professionale, rispondente alle esigenze economiche e sociali della collettivit provinciale.
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ossiamo ragionevolmente pensare che il percorso per la costruzione della Regione Lazio delle province sia iniziato. Ad aprire il sentiero stato lincontro avuto in settimana tra il presidente della provincia di Latina Armando Cusani, il presidente della provincia di Frosinone Francesco Scalia, il sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo e il sindaco di Frosinone Michele Marini. Scopo della riunione: la possibilit di rafforzare lalleanza tra le due province per arrivare ad ottenere il sospirato terzo scalo aeroportuale del Lazio e non solo. Al termine della riunione un comunicato congiunto ha indicato la strada da seguire: tra 15 giorni sar firmato un documento che rappresenter la piattaforma sulla quale lavorare congiuntamente in favore dei territori delle due province. Riteniamo questaccadimento oltremodo importante per la provincia di Latina e il suo presidente, perch certifica in maniera inconfutabile che lente di via Costa non ha mai remato contro gli interessi del territorio pontino solo perch in regione Lazio c un governo di sinistra. Si contestava e si contesta ancora oggi alla regione Lazio, tra le altre cose, limbarazzante indirizzo politico e amministrativo che ha assunto negli anni a causa dellingombrante presenza della capitale della repubblica e lincapacit di gestire in eguale misura lintero territorio regionale. Una regione che diventata nei fatti sempre pi romanocentrica e che alla Citt Eterna riserva tutte o quasi le risorse finanziarie e gli interessi sociali, culturali e imprenditoriali, stanno irreversibilmente e definitivamente soffocando lo sviluppo delle sue province. Per ovviare a questo nefasto abbraccio sul tavolo della discussione politica regionale e nazionale, da anni, c la proposta di assegnare alla citt di Roma uno status giuridico improntato sul modello di regione, proprio per limportante funzione che chiamata a svolgere. Nel panorama internazionale, del resto, sono tanti gli esempi di Citt Regioni: da Washington, che vanta una struttura organizzativa territoriale quale il distretto di Columbia a Brasilia, che annovera le stesse attribuzioni che compongono la Federazione del Brasile, a Berlino che prima dellunificazione usufruiva dello status di Land, per passare a Vienna, considerata alla stregua dei Lander che costituiscono lo Stato federale. Come Parigi e Atene, per chiudere, che pur essendo capitali di stati raccolti, hanno attribuzioni particolari la prima e dautonomia economica e amministrativa la seconda. Soltanto Roma, che la capitale di uno stato che riconosce e garantisce costituzionalmente le autonomie, sempre pi proiettato verso il federalismo, continua a essere un caso anomalo nel quadro interna-
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zionale. La proposta in discussione propone di trasformare Roma e la sua area metropolitana in una regione a statuto speciale, con una maggiore autonomia statutaria, indirizzo politico, legislativo, amministrativo e finanziario, che gi la nostra Costituzione allarticolo 11 attribuisce proprio a questo tipo di regioni. Rispetto a questintenzione che giace inerme presso la camera dei deputati, si pu leggere in uno dei suoi articoli fondamentali che il territorio della futura nuova regione autonoma di Roma Capitale sar costituito dal distretto di Roma, comprensivo della citt di Roma e dei comuni della provincia di Roma. Con lapprovazione di una simile pianificazione i vantaggi saranno molteplici per i cittadini delle altre province del Lazio, ad iniziare da un maggior conferimento delle risorse finanziarie per esempio, il % dei 13 mila miliardi delle vecchie lire destinati al settore sanitario del Lazio si riversano tutti o quasi su Roma. Il nuovo soggetto sar dunque in grado di riequilibrare i capitoli di spesa, che alleggeriti del peso della capitale, permetter una pi equa ripartizione delle risorse sul territorio. Depennando Roma dal nuovo Lazio questo si presenter come una regione popolata in maniera uniforme, attraente per il turismo, pi competitiva sui mercati esteri, con una rinnovata attenzione al sociale. Di pari passo allibernata discussione sul disegno di legge che prevede la regione di Roma, procede nei luoghi daggregazione politica, culturale e sociale, limpegno del presidente della provincia di Latina, Armando Cusani, nel promozionare lidea di costituzione di una Regione Lazio delle province. Unidea importante e strategica per le sorti di comuni dellarea romana, 33 dellarea pontina, 1 dellarea ciociara, 3 dellarea sabina e 0 dellarea della tuscia, per un totale di 1.0.24 abitanti (dati Istat riferiti al 31 gennaio 200). Per una migliore comprensione del percorso che si potrebbe seguire per arrivare alla costituzione della nuova regione delle province, il presidente Cusani ha prodotto un significativo documento che nei prossimi giorni pubblicheremo integralmente. Il documento elaborato disegna un vero e proprio progetto, aperto anche ai contributi di tutti coloro che lo vorranno, che si realizzi in tempi certi e getti contestualmente le basi per costruire un futuro voluto dai cittadini, dalle comunit, dalle famiglie, dagli studenti, dal mondo economico e sociale, e dalle istituzioni che li rappresentano. Perch si possa tornare, insieme, liberi di autodeterminare uno sviluppo ed una crescita equiordinata, nel rispetto delle diversit e della pari dignit di ognuno e costruire, dal basso, il bene comune.
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ntorno alla met dottobre, com ormai consuetudine per la Regione Lazio, unadeguata comitiva formata da illustri ragionieri, con a capo lassessore al bilancio Luigi Nieri, inizia il suo singolare pellegrinaggio allinterno delle istituzioni provinciali per illustrare il Dpefr: il documento di programmazione economica e finanziaria. Questo strumento, esibito in pompa magna il 22 ottobre scorso in Provincia dal competente assessore regionale, non ha rappresentato alcuna novit sostanziale rispetto a quello degli anni passati e non ha generato nessuna buona notizia per i cittadini del Lazio, ed ancor meno per quelli della Provincia di Latina. In soldoni (considerato che parliamo di questi) il documento contabile ripropone la linea politica, economica e tributaria avviata dalla Regione Lazio nel 200, che ha portato allincremento delle addizionali Irpef ed Irap sino al massimo livello consentito. Passate, queste ultime, dal 2005 ad oggi rispettivamente dallo 0,% al 1,4% e dal 4,25% al 5,25%. Aumenti che la Regione non solo ha confermato per il prossimo triennio, ma che si anche preoccupata di estendere nel tempo avendoli blindati con legge regionale fino al 2010 (oltre il triennio di programmazione), ed affiancando a questi ladeguamento dei canoni di locazione, vale a dire laumento degli affitti per chi occupa o utilizza immobili regionali. Volendo entrare sinteticamente nel merito del documento di programmazione 200-2010 i numeri confermano ancor pi esplicitamente la visione romanocentrica della politica regionale. Gli unici interventi inseriti nella tabella delle opere ritenute strategiche per lo sviluppo sono: la Trasversale nord Orte-Civitavecchia (100 milioni in 3 anni), la messa in sicurezza della Salaria (40 milioni in 3 anni), gli interventi sullA24 (40 milioni in 3 anni) e lAccordo di Programma Quadro per Roma in materia di mobilit (ben 150 milioni di euro in 3 anni). Nulla sulla nuova 14 (la famosa autostrada RomaLatina). Nulla sulla Pedemontana di Formia e men che meno sullaeroporto. In bellevidenza sul programmato nulla per la Provincia pontina si erge la posta, tanto pubblicizzata, riservata alla miriade di piccoli comuni della Regione Lazio ai quali sono riservati 2 milioni deuro annui. Uninezia in confronto a quanto compiuto dalla Provincia di Latina, che ha investito sino ad oggi per i piccoli Comuni ben 5.25.000 euro. Lincontro con i ragionieri regionali. Ad attendere lillustre viaggiatore Nieri cera lassessore al bilancio,Giuseppe Tatarelli, il quale non si lasciato sfuggire loccasione per rappresentare, carte alla mano e non a chiacchiere, linutilit di simili incontri perch non accompagnati da azioni concrete (fi-
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nanziamenti) in favore della popolazione pontina. Ha poi deliziato gli ospiti e i presenti con una relazione densa di riferimenti che chiariva anche ai non addetti ai lavori laccidia attuata dal governo di sinistra regionale nei confronti della Provincia di Latina. Ha rammentato, per lennesima volta, i molteplici emendamenti al Dpef e al bilancio dellanno scorso, le tante proposte che la Provincia ha formulato, rimaste purtroppo senza risposta. Nel Dpfr 2008/2010 della Regione Lazio - chiudeva deciso Tatarelli - si leggono soltanto belle parole e principi che trasudano democrazia, sussidiariet e partecipazione. Propositi sconosciuti nei fatti alla sinistra marrazziana. Due soli esempi per meglio comprendere. Il Docup 2007/2013. La regione sta producendo in questultimo periodo un insieme di atti che stanno ipotecando i Fondi Strutturali dellUnione Europea che si renderanno disponibili nel settennio 200/2013. Si tratta di unopzione per iniziative che verranno programmate e gestite in gran parte direttamente dalla Regione. In questo modo ai Comuni, alle Province e agli enti territoriali rimarr ben poco, quasi nulla! Progetto Latina 2015. Cos stato definito il famoso protocollo sottoscritto il 15 marzo 200 dal presidente Piero Marrazzo e dalle parti sociali provinciali e regionali. Com noto la Provincia non ha partecipato, n ha sottoscritto il protocollo semplicemente perch lo strumento adottato non era convincente. Il documento stabiliva, in ogni modo, tempi precisi, modalit attuative e di verifica dello stato davanzamento. In particolare fissava la prima scadenza al 30 giugno 200, data entro la quale si doveva predisporre un Accordo di programma per una serie dinterventi che la regione avrebbe dovuto finanziarie su richiesta del Comune di Latina. Inoltre, prevedeva entro il 30 settembre 200, la prima verifica semestrale dello stato di attuazione degli interventi concordati e sottoscritti dalla Regione e dalle parti sociali. Del protocollo, per, se ne sono perse le tracce e nessun riscontro si trova allinterno del Dpefr 200/2010. Questa, negli atti pratici, la vera sussidiariet e solidariet della Regione Lazio verso i territori amministrati. La presenza dellassessore Nieri a Latina, dunque, rimane soltanto una forzatura alla democrazia partecipata. Non pensabile, infatti, dar vita alla condivisione democratica solo attraverso una semplice consultazione delle linee programmatiche senza aver avuto loccasione di partecipare nella fase di elaborazione e di poter incidere realmente sul processo decisionale, che pur vede la Provincia di Latina coinvolta e dal quale ne deriva la reale possibilit di crescita e sviluppo. Incontrarsi, discutere e poi non far sortire alcun effetto ai fini pratici non serve a nessuno e castiga il concetto stesso di democrazia partecipata e dellistituto della programmazione concertata. Riteniamo allora dinteresse comune, della citt di Roma quanto delle Province del Lazio, aprire un confronto che ci accompagni nel pi breve tempo possibile ad un generale riassetto istituzionale, cos come auspicato nei giorni scorsi dal Presidente Armando Cusani. Un percorso che ci scorti verso la costituzione di una Regione Lazio delle Province.
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l Tour nei Comuni che il presidente della provincia di Latina Armando Cusani ha organizzato e sta portando avanti, senza dubbio una di quelle iniziative originali e non riscontrabili, per quelle che sono le nostre informazioni, in altre province italiane. Non era mai accaduto da quando la Provincia di Latina stata istituita, che un suo presidente volesse toccare con mano la realt di ogni singola municipalit, uscendo dalle confortevoli stanze di via Costa per approfondire la conoscenza dei luoghi e delle istituzioni locali. , questa, una disponibilit nuova, operativa e concreta, per utilizzare al meglio le potenzialit dellente Provincia, soprattutto alla luce delle nuove competenze che la legge gli conferisce. Il costante contatto con i cittadini, lessere parte integrante del territorio e la volont che la Provincia sia presente non solo quando in vista una consultazione elettorale, una priorit racchiusa nel programma del Presidente Cusani, dove i temi della partecipazione democratica per il governo del territorio trovano ampio spazio. Ed proprio su questa robusta architrave che dal 3 novembre del 2004 loperazione Tour nei Comuni partita da uno dei pi scomodi, in senso logistico, Comune della Provincia di Latina: Roccamassima, 1200 anime di cui circa 00 vi abitano nel corso dellintero anno. Paese che in quei freddi giorni era stretto da una temperatura polare e da oltre 30 centimetri di neve. Dopo Roccamassima il Presidente, il suo staff tecnico, gli assessori e i consiglieri eletti allinterno del collegio elettorale non si sono pi fermati, arrivando a conoscere, nel frattempo, le pi variegate realt comunali, da Maenza a San Felice, da Priverno a Bassiano, da Campodimele a Terracina. Sbarcando il 1 marzo del 2005, con una giornata di sole straordinaria, sullisola di Ponza. Un Tour che non conoscendo soste si trasferiva sui monti di Itri, scendeva a Monte San Biagio, risaliva per Sonnino e Prossedi, ritornava in pianura visitando Aprilia e poi di nuovo in riva al mare di Minturno, per ritornare nuovamente in collina, nella splendida Norma. Un Tour bello e faticoso allo stesso tempo, che si sta snodando su un territorio lungo 120 chilometri. Da quando ci siamo insediati - esordisce il Presidente Cusani abbiamo pensato che visitare direttamente i Comuni della Provincia ci potesse dare uno spaccato pi realistico dei problemi che attraversano i singoli enti locali. Queste visite sono formali e sostanziali allo stesso tempo, e al termine delle quali stiliamo un protocollo dintesa. Intesa continua il Presidente Cusani - che contiene gli impegni che la Provincia, in collaborazione con gli stessi Comuni assumer nel corso della consiliatura, perch vogliamo essere
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on c peggior sordo di chi non vuol. Il vecchio brocardo calza a pennello, stante le manifestate incapacit di comprendere gli sviluppi politici ed amministrativi del governatore della Regione Lazio, il bravo ex conduttore di Mi manda Rai Tre, Piero Marrazzo. Diciamocelo francamente, e tra noi, Marrazzo non si legge un atto ufficiale, una relazione al bilancio o sulla sanit che sia, redige solo inutili protocolli dintesa e parla a vuoto, collezionando cos uninfinit di brutte figure. Lultima perla infilata alla sua lunga collana di pessime figure lha messa insieme il 10 novembre scorso, quando intervenendo al congresso regionale del Pd affermava: Rimandiamo al mittente la provocazione del presidente della provincia di Latina, Armando Cusani, che chiede la creazione nel Lazio di due enti regionali. Una dichiarazione senza n capo n coda, che attesta chiaramente non solo che non si legge una carta, ma che ha collaboratori che gli traducono erroneamente i documenti che avrebbe il dovere di leggere e possibilmente comprendere. Nello specifico possiamo affermare che il governatore regionale nulla sa del progetto del presidente Cusani, il quale lavora per una Regione delle Province. Quindi, nessuna disgregazione dellattuale Regione Lazio per crearne due, bens far riconoscere urgentemente a Roma lo status giuridico improntato sul modello di Regione, proprio in virt dellimportante funzione che svolge la citt e la sua area metropolitana. Nel panorama internazionale, del resto, sono tanti gli esempi di Citt Regioni: da Washington, che vanta una struttura organizzativa territoriale quale distretto di Columbia a Brasilia, che annovera le stesse attribuzioni che compongono la Federazione del Brasile, a Berlino che prima dellunificazione usufruiva dello status di Land, per passare a Vienna, Parigi e Atene. Solo Roma, che la Capitale di uno Stato che riconosce e garantisce costituzionalmente le autonomie, sempre pi proiettato verso il federalismo, continua ad essere un caso anomalo nel quadro internazionale. Il documento elaborato dal presidente della Provincia di Latina disegna, invero, un progetto finalizzato alla nascita di una Regione delle Province che getti le basi per costruire un futuro voluto dai cittadini, dalle comunit, dalle famiglie, dagli studenti, dal mondo economico e sociale e dalle istituzioni che li rappresentano. Fuori del nefasto abbraccio della Citt di Roma, che assorbe tutte o quasi le risorse economiche destinate ai territori della Regione Lazio.Un progetto per ritornare insieme cittadini liberi di autodeterminare uno sviluppo ed una crescita equiordinata, nel
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a Regione Lazio e il Ministero dei Trasporti, rispetto alla scelta del terzo scalo aeroportuale del Lazio, si sono incartati e anche di brutto! Ognuno per la rispettiva parte di competenza hanno fatto talmente tanta confusione che oggi, a pochi giorni (?) dalla fatidica data per la nomination, non sanno che pesci prendere. Frosinone vuole il lowcost, Latina ha tutte le caratteristiche tecniche e logistiche per far decollare subito gli aerei, Viterbo, per grazia ricevuta, lo pretende. In tutta questa babele, in settimana, c stata lattesa audizione, lennesima, del presidente della Provincia di Latina Armando Cusani presso la commissione trasporti della Camera dei deputati. Al ritorno dalla capitale, il presidente e il suo vice Salvatore De Monaco, hanno organizzato una partecipata conferenza stampa per spiegare i termini del colloquio avuto. In buona sostanza - aveva modo di affermare il Presidente Cusani ai giornalisti - le sensazioni che abbiamo provato sono che la Provincia di Viterbo sembra favorita nellottenere il nuovo aeroporto. Dalle tesi sostenute dai vari relatori che hanno preso la parola al tavolo dellaudizione emerso che Latina sarebbe stata penalizzata a causa dei vincoli militari, che potrebbero benissimo per essere risolti nel breve periodo, anche con il fattivo contributo della Provincia di Latina. Ma quello che ci ha ulteriormente sorpreso che queste difficolt non sembrano essere il vero motivo perch a Latina non sia realizzato lo scalo aeroportuale e la percezione stata quella di una decisione gi archiviata. Come un altro elemento politico emblematico stato il fatto di considerare, a distanza di qualche mese e successivamente al cambio di assessore, invecchiate e inadeguate le linee guida del Piano regionale della mobilit, dei trasporti e della logistica, licenziato con gran clamore mediatico dalla giunta Marrazzo. Nellincontro avuto abbiamo sostenuto, in ogni caso, che la nostra provincia ha una forte vocazione turistica baricentrica, una peculiarit mai considerata finora e che le altre province non hanno. La scelta starebbe, dunque, per ricadere su Viterbo - terminava Cusani - per il solo fatto che pi vicina a Roma. Seguendo lindicazione del presidente Cusani siamo andati a rileggere la parte fondamentale di quel Piano regionale della mobilit, dei trasporti e della logistica redatto dalla Regione Lazio e fortemente sostenuto dallex assessore Ciani, questultimo promosso e spedito in provincia a occupare la poltrona di presidente dellAutorit portuale di CivitavecchiaFiumicino e Gaeta, lasciando il posto allo stratega Franco Dalia. Ebbene, per Dalia, quel piano diventato
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buona pace degli amministratori regionali di sinistra della provincia pontina, che proprio nei giorni scorsi hanno firmato un odg con i rappresentanti del centro destra per discutere in consiglio del decollato problema. Si accettano scommesse.
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d perpetuam rei memoriam: a perenne ricordo dellavvenimento. Confidiamocelo in tutta onest e senza difendere strumentalmente posizioni politiche di parte: Marrazzo nella vicenda legata al secondo scalo aeroportuale, perch di secondo scalo si tratta e non del terzo, si comportato come Ronaldo, da fenomeno. Per mesi andato in giro per il Lazio a promettere laeroporto a tutti: a Latina come a Frosinone, a Guidonia come a Rieti e in ultimo anche a Viterbo che ha un bellaltipiano per realizzarlo forse nei prossimi decenni. Insomma, Piero Marrazzo e la sua ristretta alleanza di sinistra che decide (si fa per dire) anche sullo scibile umano e divino, alla fine ha scontentato tutti: dai sodali politici (vedi Frosinone) a quegli antipatici e anche presuntuosi del centro destra (vedi Latina). Quella del secondo scalo aeroportuale del Lazio , dunque, lemblematica storia di come la Regione Lazio amministra la res pubblica. In considerazione di quanto sta accadendo in questi giorni, sarebbe molto facile per noi affermare che, conoscendo i personaggi e gli interpreti della vicenda, lo avevamo previsto. Lo avevamo previsto ma anche documentato, per, non una sola volta ma in decine doccasioni, tutte rigorosamente archiviate e poste a futura memoria. Lo avevamo raccontato scevri da qualsivoglia condizionamento, ponendo alla base della critica gli atti oggettivi e nefasti attuati dalla Regione Lazio contro gli interessi del popolo pontino e pi segnatamente del Basso Lazio. Ci siamo dovuti subire per questo anche i richiami (eufemismo) di alcune componenti sindacali, ma anche di esponenti politici del centro destra per aver scritto, ad esempio, di accordi carta straccia rispetto al Progetto Latina, il protocollo dintesa al cui interno, tra le altre mirabolanti realizzazioni, cera inserito la costruzione del secondo scalo aeroportuale, decollato a Viterbo nei giorni scorsi. Protocollo dintesa, bene rilevarlo, non sottoscritto dal Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani, con grande rammarico e in qualche caso con forte sdegno politico da parte di alcuni personaggi ed associazioni del territorio. La vicenda legata allaeroporto rimane con certezza uno dei dolorosi percorsi che ci ha riservato la Regione Lazio di Roma, come spiegava un manifesto esposto questanno alla Bit di Milano da Marrazzo. In queste ore, alla luce di quanto accaduto, qualche rappresentante politico riconducibile al centro sinistra, con una bella e lucida faccia di bronzo, lamenta pure uno scarso impegno della classe politica dirigente locale incapace di porre in campo una proposta credibile. Evidente-
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mente i numerosi incontri avuti sullargomento con Regione Lazio e Ministero delle infrastrutture non contano. Come non servono le decine di riunioni delle commissione consiliari competenti e qualche assise del Consiglio provinciale. Com stato, evidentemente, del tutto superfluo il formale impegno del Presidente Armando Cusani e della sua maggioranza pronta ad accollarsi gli oneri fi nanziari per il trasferimento dei militari dal Comani in altra sede, e parliamo di milioni deuro dinvestimento. Ci domandiamo cosa si doveva fare di pi per ottenere una possibilit reale per far giungere laeroporto a Latina: forse calarsi le braghe? Ora quelli che ci strillavano contro si vestono a lutto, sono pronti a scendere in piazza, a fare i blocchi stradali, pur di testimoniare la loro esistenza in vita e la contrariet alla scelta effettuata. E mentre lo scenario diventa chiaro per tutti, il governatore Marrazzo, non pago per la colossale presa in giro propinata alla Provincia di Latina e Frosinone, rilancia in una intervista radiofonica la sua volont di proporre mercoled prossimo al Consiglio regionale se ci sono le condizioni per realizzare un aeroporto da 250 mila posti a Sud del Lazio. La competizione tra Latina e Frosinone - aggiungeva il governatore alla radio privata - ma dai dati che emergono il capoluogo ciociaro ha qualche chance in pi. Siamo alla paranoia! Purtroppo dobbiamo registrare che mentre il governatore continua a rilasciare queste dichiarazioni, la sua giunta macina come un rullo compressore decisioni contro la Provincia di Latina. Lultima perla negli scorsi giorni, quando, cassando a penna le regole stabilite dallart. 5 della legge regionale n.12/1, sono stati deliberati i finanziamenti per ledilizia scolastica riportati in tabella. Una sola osservazione per meglio far comprendere: la Provincia di Viterbo ha meno della met dei residenti della Provincia di Latina, eppure incassa oltre milioni di euro. Lo straordinario attore Peppino De Filippo, avrebbe sentenziatoe ho detto tutto!.
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EDILIZIA SCOLASTICA
PROVINCIA Frosinone Rieti Viterbo Latina FINANZIAMENTO 12.05.1 3.10.35 .34.1 3.15.32
31% 45%
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sempre pi difficile capire le decisioni del governo regionale guidato da Piero Marrazzo. Lultima impresa negativa stata realizzata nel capoluogo pontino al termine di una riunione convocata per illustrare il progetto della Super Pontina (ex Corridoio Tirrenico Meridionale), alla quale non hanno partecipato neanche gli eletti del centro sinistra pontino. Nelloccasione lassessore regionale allambiente, Filiberto Zaratti, nel tentativo di difendere la Regione dalla pessima figura che sta facendo con i Consorzi di Bonifica, i quali ricevono da anni soltanto elemosine e non i dovuti finanziamenti, rilasciava dichiarazioni contro la Provincia di Latina rea di aver stornato 500 mila euro agli stessi Consorzi finalizzandoli al pagamento degli stipendi arretrati. Deduceva lassessore che quegli euro alla Provincia li aveva girati la Regione Lazio. E ci mancherebbe altro che cos non fosse! Peccato, per, che sullargomento lassessore ha detto solo una parte della verit. Una verit, per, custodita nelle carte ufficiali che riassumiamo di seguito. La legge regionale n 53 dell11 dicembre 1 Organizzazione regionale della difesa del suolo affida in delega alle Province: le funzioni amministrative concernenti le opere idrauliche non riservate alla Regione, le opere di bonifica, il servizio di piena e pronto intervento, salvo che per le aste principali dei bacini idrografi ci di competenza regionale, la manutenzione dei corsi dacqua per i quali organizzato un servizio pubblico di manutenzione. La deliberazione di giunta regionale n 4 del 14 giugno 2002, avente per oggetto Assegnazione agli enti destinatari delle risorse umane, patrimoniali e finanziarie ai sensi dellart. 12 della L.R. 14/ sul decentramento amministrativo riguardo la materia ambiente e protezione civile, ha poi reso operativa la delega a decorrere dal 1 luglio 2002. Con la convenzione sottoscritta in data 1.05.2005 dal dirigente del settore ecologia e ambiente della Provincia di Latina e il Presidente del Consorzio di Bonifica dellAgro Pontino si stabilisce che, per lesecuzione delle attivit previste in convenzione, ai Consorzi verranno trasferiti dalla Provincia, anticipatamente ogni anno entro e non oltre 0 giorni dallaccreditamento il 0%, dei fondi che la regione ha accreditato con vincolo di destinazione. Ebbene, da quando si insediato in regione, il governo Marrazzo tutto questo non mai pienamente avvenuto. Per lanno 200 la Regione Lazio su un totale di 5.4.55, euro ha trasferito alla provincia, per i Consorzi, le somme cos sintetizzate: contributo 200 SPM, somme inviate 13.45, euro, residuo a saldo di 54.33,50 euro; contributo 200 PIR, somme trasferite 2..13,2
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euro, residuo a saldo 2.100.10, euro; per un avanzo da liquidare solo per il 200 di euro 2.4.44,1. Il 2 agosto 200 la Provincia ha autorizzato lanticipazione ai Consorzi di bonifica, in perenne crisi di liquidit, CON PROPRIE SOMME DI BILANCIO, 00 mila euro finalizzati al pagamento degli stipendi e al prosieguo delle attivit distituto. Il 12 novembre 200 la Regione Lazio, con i Consorzi ancora in crisi, trasferisce alla Provincia di Latina 54.33,50 euro, che lente di via Costa non introita a parziale saldo del credito avanzato ma storna la cifra per far pagare (di nuovo) gli stipendi ai lavoratori. Su questa somma e per il giusto impiego fatto dal governo Cusani, c stata linopportuna e sgradevole replica dellassessore Zaratti. Caro assessore bene che lei sappia, per, che solo per lanno 200 e nonostante i ripetuti solleciti effettuati dagli uffici della Provincia, la Regione deve per il funzionamento ottimale del Consorzio di bonifica Agro Pontino la somma di 1.411.51, euro, per il Consorzio di bonifica Sud Pontino 535.,20 euro. Naturalmente, oltre al recupero, da parte provinciale, della somma anticipata in agosto pari a 00 mila euro. Ed ancora. Agli atti della Provincia di Latina c un Sollecito per erogazione somme di entrata corrente e Patto di stabilit 200. Lassessore al bilancio Giuseppe Tatarelli e gli uffici provinciali hanno, infatti, scritto a Luigi Nieri (assessore al bilancio regionale) e al direttore del bilancio e tributi della Regione, rappresentandogli la mancata erogazione di somme di entrata corrente sia in conto residui che competenza. La missiva sollecita, al fine di sopperire alla mancanza dei relativi trasferimenti regionali, il rientro delle somme che la Provincia stata costretta in ultimi anni ad anticipare per garantire servizi essenziali, per un totale di oltre ,5 milioni di euro. Di cui 2.13.4,00 euro per il collegamento con le Isole Pontine e 00 mila euro per i Consorzi di bonifi ca. Eloquente il caso delle somme anticipate per il personale ex L.R. 14/, in sostanza i dipendenti ex Ciapi, ai quali la Provincia ha assicurato gli stipendi per 2 mln lanno, per un totale ad avere dalla regione di oltre , mln. Una sola rifl essione finale rispetto a questi biasimevoli comportamenti: mentre la Provincia responsabilmente anticipa milioni deuro, le richieste di rientro avanzate alla Regione Lazio non sono ritenute neanche meritevoli di un riscontro burocratico. Per quanto concerne, poi, le competenze nel 200, il bilancio dellente di via Costa ha previsioni di entrata regionale pari a 23.1.53,0 euro, e ad oggi sono state erogate dalla regione solo 4.054.35,00 euro. Ed proprio a causa dei mancati trasferimenti della regione Lazio e alla luce delle nuove regole sul patto di stabilit 200, che il bilancio della Provincia rischia di essere seriamente compromesso. Per questo il presidente Armando Cusani nei giorni scorsi ha annunciato che se il palese boicottaggio continuer sar costretto a non anticipare pi le competenze regionali al personale dei Consorzi di Bonifica e a quello dellex Ciapi. Ponendo in essere tutte le tutele di legge per recuperare le somme anticipate fino ad oggi.
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assessore Nieri continua ad affermare che la Regione Lazio si pone tra le prime in Europa in termini di coinvolgimento e partecipazione alle scelte di bilancio. LAssessore Rodano straparla di collaborazione e sussidiariet tra le istituzioni pubbliche. Lassessore Zaratti d continue lezioni di partecipazione democratica sulle scelte politiche ambientali operate dalla giunta Marrazzo. Ma proprio in queste settimane alcuni atti prodotti proprio dagli assessori Nieri, Rodano e Zaratti dimostrano che le loro dichiarazioni rappresentano soltanto slogan propagandistici. Ci riferiamo in particolare agli Apq (Accordi di programma quadro) stipulati tra Regione e governo nei settori: Aree sensibili, parchi e riserve, Beni e Attivit culturali, - Bonifica dei siti inquinati e Sviluppo sostenibile e promozione della qualit ambientale . Atti che impegnano risorse per oltre 200 milioni di euro, approvati nel chiuso delle stanze regionali con svilimento del Titolo V della Costituzione, dei criteri della concertazione e della sussidiariet istituzionale. Tutto ci avviene mentre i Protocolli di Marrazzo, sottoscritti con le quattro province del Lazio, rimangono lettera morta. Gli interventi finanziati attraverso gli Apq sono stati calati dallalto senza ascoltare sindaci, presidenti di province e degli enti territoriali e, in taluni casi, sono stati finanziati progetti ubicati fuori dalle Aree Svantaggiate, a dispetto degli atti di indirizzo del Cipe. Stupisce il silenzio delle strutture tecniche di controllo e di valutazione (statali e regionali) sulluso corretto dei fondi strutturali europei e in particolare dei Fondi aree svantaggiate). Lo avevamo affermato e lo ripetiamo: la Regione Lazio ha superato, sul piano amministrativo e politico, il limite della decenza. Mentre scriviamo, leggiamo un comunicato di Nieri: La Programmazione europea 2007-2013 parte col piede giusto gli Enti locali devono avere un ruolo nella programmazione che vogliamo rendere sempre pi trasparente e partecipata. Intendiamo coinvolgere tutta la collettivit, associazioni di enti locali e cittadini. Senza vergogna! Dopo i controlli effettuati dal Governo centrale e il tutoraggio ministeriale per il riscontro delle spese sanitarie allegre del Lazio, sarebbe opportuno un serio esame sulle procedure amministrative sui fondi europei assegnati dalla giunta di sinistra capeggiata da Marrazzo. Ricordiamo ai lettori che degli Apq ci eravamo occupati a pi riprese denunciando la loro allegra gestione. Lo avevamo fatto, quando sia la Rodano sia Zaratti avevano sottoscritto due interventi per la difesa del suolo e per i Beni culturali per oltre 0 milioni deuro e sui quali si registrata la vibrata protesta del presidente
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della provincia di Latina, Armando Cusani. Poi in occasione di altri tre Apq: due per il settore ambiente e laltro per i Beni Culturali, con un impegno di circa 132 milioni deuro. Avevamo evidenziato linaccettabile metodo di governo, puramente clientelare e illegittimo dal punto di vista politico, che non trova precedenti nella storia della Regione Lazio, sia da parte damministrazioni del centro-destra sia da parte di quelle del centro-sinistra. Il tutto, per, senza successo. E ora la Rodano, Zaratti e Nieri sono di nuovo pronti ad imbandire il desco natalizio per gli amici e i consanguinei politici Aeroporti low cost, lultima di Marrazzo Le agenzie di stampa hanno battuto nel pomeriggio di gioved 13 dicembre la notizia che il presidente della Regione Lazio, nel partecipare allinaugurazione della nuova Tangenziale Appia di Cisterna, in costruzione da oltre dieci anni, dichiarava che: C ancora la possibilit di lavorare sullaeroporto, sar costituita una commissione di grandi esperti, li potranno nominare anche i Comuni e le Province interessate, la Regione vuole costruire un percorso, non solo una questione politica. Una buona novella (si fa per dire) dal sapore natalizio che non possiamo far passare sotto silenzio, perch le opposizioni di centro destra in Consiglio regionale hanno ripetutamente invitato il presidente Marrazzo ad esprimere chiaramente le sue intenzioni, ricevendone in cambio solo sue precipitose fughe. Un atteggiamento che ha riguardato non solo la vicenda legata allaeroporto volato inopinatamente a Viterbo, ma anche la costruenda Turbogas di Aprilia e lampliamento della discarica di Borgo Montello, solo per citare alcuni esempi. Se il presidente Marrazzo ritiene che ci siano ancora le condizioni per realizzare il quarto scalo aeroportuale nel Lazio, vada alla Pisana al pi presto e inizi un vero e democratico percorso di condivisione con i consiglieri, senza continuare a prendere in giro i cittadini di Frosinone come quelli di Latina, che delle sue elucubrazioni, francamente, ne hanno piene le tasche.
La Regione Lazio ha superato, sul piano amministrativo e politico, il limite della decenza
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inque ore, tante ci sono volute perch il Consiglio provinciale arrivasse ad approvare il bilancio di previsione 200. Dalle 10.30 alle 15.30 di mercoled scorso laula Cambellotti si trasformata in un metaforico campo di battaglia, soprattutto per la gran mole demendamenti presentati dallopposizione, circa 130, di cui soltanto 30 quelli ritenuti accoglibili come raccomandazione. Il documento di bilancio della Provincia di Latina, per lesercizio finanziario 200, prosegue sulle linee di mandato gi tracciate ad inizio consiliatura ed caratterizzato da interventi e iniziative a sostegno del tessuto economico e sociale del territorio provinciale. Al documento licenziato dalla maggioranza di centro destra, si affiancano gli interventi contenuti nel Programma Triennale e nel Piano annuale delle Opere pubbliche. un documento di programmazione attraverso il quale si concretizzano gli impegni gi assunti - esordisce il presidente Armando Cusani - e per i quali la Provincia stanzia per il 2008 risorse per un ammontare complessivo di quasi 162 milioni di euro, di cui 72 destinati agli investimenti per la viabilit, ledilizia scolastica e lambiente e 90 a interventi per la solidariet, la cultura, il turismo, la formazione professionale, i trasporti e la mobilit, lo sport e lorganizzazione di tutti i servizi che la Provincia garantisce. Il trend segnato dalla manovra 2008 positivo e realizza un incremento di circa 23 milioni di euro, rispetto allo scorso anno. Un dato che traduce la capacit programmatoria dellamministrazione nel fissare la crescita che ci deve consentire di cogliere, al termine della consiliatura, tutti gli impegni stabiliti. La manovra 200 non contempla il peso finanziario di alcuni interventi, quali la realizzazione di tre istituti scolastici: a Cisterna di Latina (in itinere), Aprilia e Terracina per circa 50 Milioni di euro per i quali stato programmato il ricorso al capitale privato attraverso il project financing. Anche questanno, il cuore del bilancio costituito dal capitolo degli interventi per linfrastrutturazione del territorio. un work in progress - precisa Cusani - che si sviluppa nellarco di tutta la consiliatura con lobiettivo di concorrere alla riqualificazione della rete infrastrutturale, e di scuole ed edifici storici. Il Piano delle opere 2008 individua gli interventi prioritari e risorse per 159 milioni: 48 milioni sono quelli previsti per la realizzazione delle opere in project financing. I restanti 111 milioni costituiscono gli stanziamenti previsti dal bilancio 2008 e rappresentano nel loro complesso il grande impegno finanziario programmato per lo sviluppo delle infrastrutture del territorio. Le azioni si lobiettivo di modernizzare la rete via-
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ria provinciale anche per garantire la sicurezza per gli utenti. Gli stanziamenti previsti sono stati confermati rispetto al 2007 e quindi raddoppiati rispetto alla media degli anni precedenti, a testimoniare, concretamente limpegno e la volont di chi oggi governa la Provincia di Latina. Spiegare tutti i numeri e gli interventi sarebbe troppo complesso. Per questo ci soffermiamo soltanto su ambiente e sostegno ai piccoli comuni. Per la gestione ambientale integrata, la Provincia di Latina ha stanziato oltre dieci milioni per continuare a sostenere ed incentivare la raccolta differenziata e lo sviluppo di fonti energetiche alternative. Sei milioni e 0 mila euro sono stati previsti per una serie dinterventi tesi al monitoraggio delle acque e alla tutela del patrimonio ambientale. Parte di queste risorse sar destinata ad interventi di sostegno per le associazioni ambientaliste e il ristoro alle popolazioni dei Comuni vicini a discariche o centrali nucleari, e in quota parte per i Consorzi di bonifica. Due milioni la somma prevista per gli interventi straordinari in campo ambientale. Cinquecentomila per favorire la raccolta differenziata. Quattrocentomila per dare continuit alle politiche finalizzate allutilizzo di energie alternative, le quali si sommano al milione gi stanziato negli anni 200/ per la trasformazione delle auto da benzina a gas metano. Oltre duecentomila serviranno ad istituire lAgenzia del Mare, alla quale saranno affidati i compiti di salvaguardia e pulizia dellambiente. Anche questanno, grazie al contenimento della spesa interna e, soprattutto, al radicato rapporto con i Comuni, nonostante i tagli imposti dalla finanziaria dello Stato la Provincia di Latina per lanno 200 stanzia fondi per sostenere interventi strategici nei 33 enti locali. Un milione e duecentomila euro per le iniziative del Fondo per lo Sviluppo dei Piccoli Comuni con popolazione sino a 1 mila abitanti che si impegneranno a ridurre la pressione tributaria, per la sicurezza stradale, per listruzione, lo sport, il risparmio energetico, il turismo e le infrastrutture locali. Settecento cinquantamila euro a disposizione dei Comuni per lattivazione del Fondo per la Progettazione, attivabile dai Comuni per ottenere degli anticipi per la realizzazione di progettazioni ritenute strategiche. Centomila euro, per concludere, quale impegno a favore degli interventi per il recupero e la salvaguardia dei centri storici. Un ultimo rilevante dato: la prima volta che il Bilancio di Previsione sottoposto allapprovazione del Consiglio provinciale prima della scadenza dellanno finanziario, ed evidenzia, se mai ce ne fosse bisogno, della capacit di adempiere a quanto previsto per legge e nel contempo permettere che, dal primo gennaio 200, la Provincia sia in grado di operare immediatamente rispetto gli obiettivi prefissati.
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Si chiude un anno di intensa attivit amministrativa. Ma ci sono ancora temi sui quali necessario un confronto attento e approfondito, nel quale tutte le forze politiche facciano sentire la loro voce, propongano soluzioni in linea con il loro patrimonio ideologico e culturale. Ma proprio da queste esperienze devono giungere le indicazioni necessarie per trovare soluzioni politiche moderne, adatte a garantire un diverso futuro a coloro dei quali siamo i rappresentanti istituzionali. Limpegno che dobbiamo prendere quello di accantonare le polemiche sterili e di confrontarci sui problemi concreti, sugli ostacoli che impediscono di essere al passo con i tempi. Laugurio che faccio a tutti che il 2008 ci veda fi nalmente capaci di batterci, con intelligenza, tenacia, passione per realizzare un futuro realmente migliore. Questo il messaggio che il presidente della provincia di Latina Armando Cusani ha affidato alla stampa al termine di un anno sicuramente importante e difficile allo stesso tempo. Trecentosessantacinque giorni che hanno visto la provincia produrre tantissime iniziative politiche e amministrative. Un messaggio che non affievolisce la speranza di poter avere in futuro un confronto politico costruttivo aperto e alla pari con la regione Lazio. Perch non si debba dire un giorno che per una mera strumentalizzazione politica tra opposte fazioni o presunte tali, gli interessi della gente non siano stati tenuti nella debita e primaria considerazione. Al di l di questo, per, lanalisi che di seguito facciamo del 200 deve essere chiara a tutti. A iniziare dalle vicende legate al terzo scalo aeroportuale del Lazio, per iscritto destinato da Piero Marrazzo alla provincia di Latina e volato quasi per incanto in quel di Viterbo. Per laeroporto low cost il 12 gennaio 200 il vicepresidente e assessore provinciale ai lavori pubblici, Salvatore De Monaco, e lassessore alle grandi opere, Pasquale Fusco, esprimevano soddisfazione per lazione decisa dellassessore regionale Ciani in merito alla realizzazione dellaeroporto civile nel territorio comunale di Latina presso il Comani. Pur rilevando la mancata convocazione a un tavolo tecnico dellamministrazione provinciale, si confermava quanto deciso allunanimit in giunta e cio di dare corsia preferenziale alla scelta del sito che riguarda laeroporto militare di Latina. una grossa opportunit per il territorio che non pu sfuggirci - confermavano De Monaco e Fusco - che dar risposte immediate in termini occupazionali e di sviluppo. Cera in quelle poche righe dettate alla stampa pi di una speranza di portare a casa laeroporto. Si confermer, invece, una mera lusinga. Turbogas. Nel corso del primo mese
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dellanno la provincia di Latina si costituiva in giudizio contro la realizzazione della centrale Turbogas di Aprilia. Lavvocatura sosterr in via giudiziaria davanti al Tar le ragioni del comune di Aprilia, che si costituito contro il ministero dello sviluppo economico per lannullamento del decreto del direttore generale della Dg energia e risorse minerarie. Progetto Latina. Ladunanza che si svolta ieri allinterno del comune di Latina ritengo sia stata poco utile nella forma e nella sostanza. Nella forma perch registriamo ancora una volta il tentativo di Marrazzo e della sua giunta di sinistra di espropriare le competenze istituzionali della provincia di Latina, dopo aver commissariato i parchi e tentato di commissariare il ciclo combinato delle acque, diceva Cusani in una nota. Tentativi che sono continuati ieri, quando, in un passaggio del protocollo c scritto che assegna poteri di governo del territorio alla Camera di commercio: unaberrazione giuridica. Nella sostanza, il Progetto Latina che dovrebbe rilanciare leconomia e risolvere i problemi pi urgenti della provincia pontina, nellatto pratico si risolto con tre pagine che contengono allinterno un mero elenco della spesa e tanti concetti triti e ritriti. Una sorta dinconcludente copia e incolla e nulla pi. Autostrada Roma-Latina Sono favorevole al progetto della realizzazione dellautostrada che dovrebbe collegare Latina a Roma, cos come lo abbiamo appreso dalla stampa, diceva Cusani a marzo. Esprimo sin dora il mio personale sostegno per la costruzione dellauspicato collegamento. Verifico allo stato dellarte, per, che lautostrada il primo tratto del Corridoio Tirrenico Meridionale, in tempi non sospetti progettato e finanziato dalla legge obiettivo dal governo Berlusconi. Firmata a luglio, invece, lintesa di programma tra la provincia e le parti sociali per lo sviluppo produttivo e la ripresa delloccupazione del territorio pontino. Sottoscrittori dellaccordo: il presidente della provincia Cusani, lassessore alle attivit produttive Silvio DArco, il segretario provinciale della Cgil Salvatore dIncertopadre, della Cisl Pasquale Verrengia, della Uil Luigi Garullo, della Ugl Luigi Ulgiati, il presidente di Confindustria Latina Fabio Mazzenga, di Federlazio Marco Picca e il presidente della Camera di commercio Vincenzo Zottola. Con la sottoscrizione dellintesa di Programma tutti o quasi iniziano a pensare non proprio bene del Progetto Latina. A ottobre il Dpefr 200/2010 viene presentato in provincia dallassessore Nieri. Viene riproposta la politica economica e tributaria avviata nel 2006, che ha portato allincremento delle addizionali regionali Irpef e Irap sino al massimo livello consentito. Passate dal 2005 a oggi rispettivamente dallo 0,9 all1,4% e dal 4,25 al 5,25%. Aumenti che la regione non solo ha confermato per il prossimo triennio ma che si anche preoccupata di allungare nel tempo, avendoli blindati con legge regionale fino al 2010. Il 2 novembre laeroporto low cost vola a Viterbo. Quella di individuare Viterbo come luogo per la realizzazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio una preferenza scellerata, annotava Cusani. Una decisione che penalizza 1.200.000 mila abitanti del Basso Lazio e che non conferisce una risposta seria
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a battaglia in corso tra la Provincia di Latina ed il comportamento politico e amministrativo della regione Lazio, non scaturisce da una mera opposizione tra schieramenti concettuali diversi. La realt che la Provincia di Latina contesta alla regione la sua incapacit di governo del territorio, soprattutto di quello pontino, penalizzato, questultimo, in maniera sistematica. La nostra critica politica, quindi, parte e si ferma esclusivamente a questenunciato e tutti i rilievi che proponiamo allattenzione dei cittadini sono costruiti sugli atti prodotti da Marrazzo e dalla sua giunta. Lultimo che abbiamo preso in esame lelemosina elargita dallassessore Giulia Rodano al teatro comunale del capoluogo pontino. Il Presidente Armando Cusani, in settimana, era intervenuto sottolineando come il riparto dei fi nanziamenti produceva uno sbilancio a tutto danno della Provincia di Latina. Lassessora Rodano assegnava, infatti, milioni deuro a Frosinone, tre milioni e mezzo a Viterbo, 00 mila a Rieti e Latina Stanziamenti attribuiti nellambito di un provvedimento pi ampio, che vede un impegno finanziario complessivo di circa 40 milioni di euro provenienti da diversi strumenti finanziari: statali, regionali e comunitari. Tali programmi, come abbiamo avuto modo di rilevare in diverse occasioni, sono disciplinati dalle direttive del Cipe e da rigorose procedure di concertazione. Oltre al grave comportamento vessatorio e discriminante - scriveva Cusani - attuato nei confronti dei cittadini del territorio provinciale di Latina, non possiamo non denunciare linaccettabilit delle procedure adottate dalla Regione, la quale sta operando in difformit delle normative vigenti e al buon senso politico e istituzionale. Per questo terminava Cusani - chieder formalmente al Ministero dei beni culturali, agli organi competenti del Cipe ed ai Nuclei di Valutazione ministeriali e regionali, di avviare urgentemente le azioni di controllo sulle procedure di legge e sugli atti adottati della regione. Alla nota stampa del Presidente della Provincia di Latina la Rodano rispondeva con argomentazioni inconsistenti e nelloccasione ri-palesava la sua netta incompetenza politico-amministrativa. Come promesso Cusani si armava di carta e penna e denunciava, ufficialmente, i non corretti comportamenti ai ministri Pierluigi Bersani e Francesco Rutelli, allo stesso Piero Marrazzo, allassessore regionale Nieri e al presidente del Nucleo di Valutazione del Cipe. Questo Ente scrive Cusani - riscontra ladozione di provvedimenti importanti, da parte della Regione Lazio, effettuati in maniera difforme rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. Mi riferisco, con particolare
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l Piano territoriale provinciale generale, strumento finalizzato a disegnare gli indirizzi per il governo del territorio, arriva in queste ore sui tavoli delle Commissioni provinciali competenti e dopo per lapprovazione defi nitiva alla discussione del Consiglio provinciale. Anche la Provincia di Latina, dunque, dopo un processo lungo e laborioso di studio del territorio, assolve al compito assegnatole dalla legge regionale del Lazio n. 3 del 1 in tema di pianificazione territoriale, con lobiettivo di fornire ai 33 comuni: norme univoche, un rapporto di stretta vicinanza con lente controllore ed evidenti vantaggi nei tempi e nelliter burocratico delle pratiche. Finora, in assenza del Piano, i comuni facevano capo alla regione per risolvere questioni urbanistiche che andavano oltre il proprio Piano regolatore generale. Dora in poi il Piano territoriale provinciale generale (Ptpg) permetter ai comuni, dalle isole allentroterra, interventi diretti ed univoci, laddove il territorio esige di essere regolamentato dal punto di vista della sicurezza ambientale, di un oculato sfruttamento delle risorse, nonch della protezione, conservazione e valorizzazione di beni presenti. Il Piano sar una vera e propria enciclopedia urbanistica fornita agli enti locali che fanno capo alla provincia per capire e conoscere tutti i passaggi normativi da compiere su servizi, insediamenti, mobilit, tutela, valorizzazione e pianificazione del paesaggio, tutela delle risorse storiche e archeologiche, trasformabilit territoriale e capacit produttiva, direttive per il sistema agricolo e dei servizi sovracomunali, direttive per il sistema insediativo e per i piani urbanistici comunali, direttive e indirizzi per laccessibilit del territorio in relazione alla mobilit delle persone e delle cose e molto altro ancora. La pianificazione territoriale delineata nello strumento ha preso le mosse da due fondamenti: 1) la constatazione che le trasformazioni territoriali, dal dopoguerra ad oggi, sono in gran parte avvenute senza alcuna regola e controllo ed hanno comportato una generale perdita dei valori del territorio, un aumento di livelli di rischio e una compromissione dellambiente che tende ormai a diventare irreversibile; 2) la crescente integrazione e globalizzazione dei mercati comporta che i sistemi territoriali o crescono e si modifi cano in tempi ragionevoli (che non sono certo quelli dei piani tradizionali e delle loro varianti) entrando in competizioni con altri sistemi, o vanno in crisi, scomparendo dal mercato. Per cogliere le peculiarit di ciascuna zona, per evidenziarne le risorse e limitarne i rischi, gli uffici preposti, con il coordinamento scientifico del L.U.P.T dellUniversit di Napoli Federico II - afferma
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a Provincia di Latina, in sinergia con lAgenzia Provincile Latina Formazione e Lavoro, ha avviato una complessa serie dinterventi finalizzati a rilanciare lex Centro regionale di formazione professionale, noto come ex Ciapi, ereditato in condizioni pietose dalla Regione Lazio. Per la verit - afferma il presidente della provincia, Armando Cusani - il complesso iter del passaggio delle attrezzature e dellimmobile, ad oggi, non ancora stato completato: di contro, invece, solo il personale a disposizione della Provincia. In concorso con il Demanio regionale stiamo per realizzando, velocemente, una ricognizione per determinare il trasferimento anche delle attrezzature e dello stesso immobile. Prossimamente saremo in grado di sottoscrivere con la Regione Lazio il passaggio definitivo e solo da quel momento in poi la Provincia potr iniziare veramente a gestire in toto la struttura di via Epitaffio. Nonostante i ritardi accumulati nel non facile iter burocratico, prosegue Cusani, per lex Ciapi abbiamo in ogni modo posto in campo un insieme di progettualit importanti, con lobiettivo di farlo diventare un polo deccellenza nel panorama della formazione professionale. Lex Ciapi sar trasformato in un vero e proprio Campus dei Mestieri, un centro di formazione professionale tra i pi importanti della Provincia e nel medio termine, ne sono sicuro, anche della Regione Lazio. La progettualit individuata si articola su tre fronti fondamentali per costruire una formazione veramente deccellenza e si basa: sulla struttura e le attrezzature, le attivit formative, il personale dipendente. La struttura Per quanto concerne la struttura di via Epitaffio, questa sar oggetto di importanti interventi di ammodernamento e miglioramento per adeguarla agli attuali standard richiesti per una formazione di eccellenza. I lavori in particolare riguardano: manutenzione straordinaria, adeguamento e miglioramento strutturale in relazione alle attivit formative, miglioramento dellaccesso ai disabili e delle condizioni di sicurezza, interventi sulle aree verdi. Nel corso del 200 e del 200 saranno realizzati interventi manutentivi per un importo di circa un milione e duecentomila euro, di cui un primo stralcio dei lavori per un importo di circa 50 mila euro saranno avviati dallAgenzia Provinciale nelle prossime settimane. Le pontezialit formative Le potenzialit della struttura dellex Ciapi sono notevoli, soprattutto se si
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l Consigliere regionale e rinominato presidente della XII commissione Claudio Moscardelli ha, infine, pontificato. Ha detto, urbi et orbi, che linceneritore un aggeggio improduttivo per la chiusura del ciclo dei rifiuti in Provincia di Latina, di contro, invece, consiglia la costruzione di specifici impianti (almeno due) per la produzione di ecoballe. Bene, il popolo pontino, compresi i suoi rappresentanti istituzionali stato reso edotto dellenciclica moscardelliana e prendono atto dellindicazione offerta. Sottolineato lacume del consigliere regionale, riferiamo che lattuale situazione della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Provincia rappresenta una realt che ha subito numerosi anni dinutile commissariamento, peraltro ancora oggi prorogato da Marrazzo per ulteriori trenta giorni. Gli unici atti concreti del commissario, di cui rimarr memoria, sono i decreti dautorizzazione di centinaia e centinaia di metri cubi per laumento delle volumetrie delle discariche di Borgo Montello. Del resto, se non si fosse nascosta la sporcizia sotto il tappeto in questo modo sfacciatamente pilatesco, oggi non si parlerebbe solo demergenza campana ma anche di disastro pontino. Tutto questo ci testimonia, ancora una volta, lincapacit di una certa classe di governo, dallaltra deve portarci alla consapevolezza sulle serie responsabilit che sono piovute addosso, ma anche la necessit di dimostrare con vigore e senso del dovere che lattuale classe dirigente damministratori provinciali ha la competenza e la seriet di fare delle scelte nellinteresse della soluzione dei problemi, senza trincerarsi dietro populistici e facili ambientalisti di facciata che nel proprio vocabolario annoverano solo la parola NO. In questo terreno minato necessariamente si dovr partire dai numeri. La Provincia di Latina affermano il Presidente Cusani e lassessore allambiente Giovanchelli - ha chiuso il bando 2007 con dati che portano la raccolta differenziata al 19,1%. Questo rappresenta un approdo notevole se si considera che su questo tema siamo lautentica locomotiva del Lazio (oggi fermo circa al 12,5%) e che nel 2004 eravamo appena al 3,9%. Nonostante ci, a causa del planetario e fisiologico aumento strutturale della produzione dei rifiuti non diminuisce pi di tanto il quantitativo di RSU conferito nelle discariche dellATO, pari a circa 306-310 mila tonnellate annue. In questo senso, oltre ad insistere con ogni mezzo per diventare tra le prime tre province del centro-sud in materia di raccolta differenziata, una frontiera importante, forse la pi difficile, che andr forzata gi nel breve periodo sar quella della riduzione
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oi lo avevamo detto la frase icona che sui mass media locali ha caratterizzato negli ultimi giorni la vicenda giudiziaria che vede coinvolta Acqualatina, la societ pubblico-privata che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Latina. Non c stato intervento scritto o parlato che non abbia avuto come incipit: Noi lo avevamo detto. Una frase che rappresenta bene la voglia, per molti, di inserirsi da protagonisti allinterno della storia di una societ che deve creare per forza scandalo. E, con i giorni che lentamente passano da quella fatidica giornata del tintinnio di manette, continuiamo a osservare tanti personaggi pi o meno importanti della congregazione del Noi lo avevamo detto che si abbeverano ( il caso di dire) a costo zero in questa storia. Detto questo e aspettando con serenit gli sviluppi giudiziari, riteniamo sia ineludibile lesigenza di aprire una seria riflessione sul tema della riorganizzazione e gestione dei servizi collettivi. A partire proprio dal servizio idrico integrato, il quale rappresenta sicuramente il segmento pi complesso, delicato e importante. La Provincia di Latina, del resto, da qualche anno sta sperimentando su questo terreno un nuovo modello di gestione voluto dalla legge Galli e dalla conseguente legge regionale di attuazione, la n. 3/, approvata allunanimit delle forze politiche regionali. Si tratta, in realt, di normative in linea con gli indirizzi e gli obiettivi comunitari: in materia ambientale, di libera concorrenza, di contrasto ai monopoli pubblici o privati. Queste richiedono al mondo imprenditoriale ladozione di strategie industriali adeguate, pi innovative e moderne, per offrire ai cittadini-utenti servizi di qualit ed economicamente sostenibili e soprattutto per stare al passo con i tempi e competere a livello nazionale e internazionale. stata, sicuramente, una notevole riforma di tipo sociale e industriale la cui applicazione comporta necessariamente approcci politici e istituzionali profondamente diversi dal passato. La provincia di Latina, tra le prime in Italia, questa sfida innovativa lha iniziata operativamente nel 2003 avendo come partner la pi importante impresa mondiale del settore, con manager di provate esperienze professionali, sia nellambito pubblico sia privato. Dal 2003 in corso sullintero territorio provinciale un consistente lavoro di razionalizzazione e ammodernamento del sistema del ciclo integrato delle acque, al quale guardano con interesse tante province e regioni italiane. Tuttavia oggi si rischia, paradossalmente, di far fallire questo progetto sotto i colpi di un conservatorismo politico-cultura-
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a vicenda politica-amministrativa e adesso anche giudiziaria riguardante Acqualatina, la societ pubblico-privato, tornata negli ultimi giorni allennesimo esame dellassise provinciale. Gli avvenimenti che riguardano la societ che gestisce il ciclo combinato dellacqua in provincia di Latina stanno diventando, a torto o ragione, un vero e proprio tormentone. Ma anche una sorta di soap opera che alimenta la vis polemica delle truppe cammellate dei partiti politici del centro sinistra e di una miriade di comitati di lotta, i quali gridano sempre pi forte il ritorno allacqua pubblica. In via preliminare c da riscontrare che in provincia di Latina la societ che governa il ciclo combinato delle acque per il 51% di propriet pubblica, in altre parole, sotto il controllo dei comuni pontini e in quota parte di alcuni comuni della provincia di Roma e Frosinone, mentre il restante 4% delle azioni in possesso del socio privato (Idrolatina srl). Insieme, la parte pubblica (maggioritaria nelle quote societarie) e il socio privato (minoritario nelle quote societarie) hanno costituito una societ denominata Acqualatina spa, la quale gestisce operativamente il ciclo delle acque. Si pu dunque comprendere, e anche facilmente, che lacqua in provincia di Latina pubblica, e non potrebbe essere diversamente, rispetto ai dettami della legge Galli; come la stessa legge prevede laffidamento a societ private la gestione operativa del ciclo combinato delle acque. Per questo rimangono difficili da comprendere i veri motivi per i quali i partiti di sinistra e i movimenti in lotta continuano a gridare un presto ritorno allacqua pubblica. Rilevato questaspetto, che di fondamentale importanza per la discussione in corso, i partiti dopposizione (Pd e Rifondazione comunista, soprattutto), nel dibattere la problematica Acqualatina hanno offerto ancora una volta la loro vecchia liturgia, intrisa di sfrenato populismo, richiami alle vicende giudiziarie e a quelle inerenti alla Corte dei conti (sic!), oltre allesosit delle bollette che i cittadini sostengono a fronte di un non meglio precisato e scarso servizio reso. Ed soltanto dopo una effervescente tauromachia consiliare, a esclusivo beneficio mediatico, che il Pd e Rifondazione Comunista proponevano allassise un ordine del giorno il cui testo, talmente contraddittorio nei richiami di legge e confusionario, stato rispedito dalla maggioranza al mittente. Al presidente Armando Cusani, nel suo intervento conclusivo, non rimaneva altro che rismontare, come gi fatto in precedenti riunioni i populistici assunti di una parte consistente della minoranza consiliare. Quando fate passare il messaggio che la nostra popolazione discriminata,
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hi segue con regolarit questa rubrica avr compreso che tra le priorit del programma di governo del Presidente della Provincia di Latina, Armando Cusani, ve ne sono due che in questi anni hanno consolidato un interesse straordinario. Queste sono: la messa in sicurezza delle strade, molte pensate e realizzate in epoca romana, alcune nate nei primi anni del dopoguerra, tutte comunque bisognose di una costante manutenzione, e la difesa dellecosistema ambientale. Naturalmente per quelle che sono le competenze dellEnte provinciale. Sul fronte della messa in sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture viarie provinciali il governo di centro destra ha ulteriormente stanziato 4.3.5,53 euro. Contestualmente ha elaborato progetti dintervento e nei prossimi giorni prevista lapertura dei relativi cantieri. Provvedimenti che riguardano, nellordine, la manutenzione delle pertinenze dei piani viabili delle strade provinciali Borgo PiaveAcciarella, VelletriAnzio I, Migliara 4, Sonninese, Camposoriano per 43.44,1 euro. Lavori di manutenzione della viabilit regionale sulle carreggiate nord e sud della Pontina dal km 3.500 al km per 1.04.31 euro. Lavori di sfalcio dellerba sulle banchine e potatura di alberature lungo le pertinenze della viabilit provinciale per 112.5,5 euro, lavori di manutenzione ordinaria e messa in sicurezza della viabilit provinciale. Come Provincia, commenta il Presidente Armando Cusani, continueremo a migliorare le infrastrutture viarie e a puntare su formazione e informazione. La sicurezza della circolazione su strada unesigenza fortemente sentita dalla collettivit, rispetto anche allestrema pericolosit di alcune di esse. Per questo abbiamo attivato tutte le leve a disposizione dellEnte e organizzato unimportante campagna dinformazione e sensibilizzazione, dando impulso ai poteri ispettivi e di controllo, ma soprattutto attraverso la redazione di un piano degli interventi prioritari che stiamo portando a compimento. Come per le infrastrutture viarie gestite dalla Provincia, le attivit per la protezione dellambiente proseguono secondo il programma di mandato stilato allinizio della consiliatura. Nello specifico e per quanto concerne lo Studio di valutazione dei benefici ambientali derivanti dalla campagna Guida a basso impatto, programma avviato lo scorso anno che disciplinava le procedure per lerogazione di contributi a fondo perduto volti allinstallazione dimpianti alimentati a metano sugli autoveicoli pre EURO0, EURO1, EURO2 ed EURO3, sono stati nei giorni scorsi presentati i risultati. Sulla base della metanizzazione di 225 autoveicoli sostenuta dalla Provincia, si
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ilvio Berlusconi ha motivato la discussa candidatura di Giuseppe Ciarrapico con il valore aggiunto dei suoi giornali in grado di coagulare il consenso anche nelle pi sperdute localit: da Sgurgola (amena localit della ciociaria) a Lestra Mattoni (luogo redento allex palude pontina). Altri hanno rimarcato che leditore potrebbe rubare voti alla destra di Francesco Storace, assai forte nel Lazio: per questo Ciarrapico sarebbe luomo giusto al posto giusto, per consegnare una vittoria fondamentale al Pdl. Vero? La storia del territorio in cui Ciarrapico diffonde i suoi giornali racconta ben altra verit. Ogni volta che hanno avversato un candidato sindaco, presidente della provincia, presidente della Regione, il bersagliato ha trionfato elettoralmente. Al contrario ogni candidato coccolato da Ciarrapico ha dovuto poi pentirsi dellabbraccio letale, perdendo ogni tipo di competizione elettorale. Eccone due esempi che non hanno bisogno di ulteriori commenti Elezioni regionali 2005 Allepoca il mito di Giuseppe Ciarrapico e dei suoi giornali era senza dubbio il governatore reggente la Regione Lazio, Francesco Storace. Generosit per generosit gli 11 quotidiani di Ciarrapico (in tutto meno di 20 mila copie diffuse) ne hanno accompagnato giorno dopo giorno una marcia prevista trionfale. Raramente per altro Storace aveva perso nei precedenti (e perfino nei successivi) appuntamenti elettorali. Certo della buona stella il piccolo editore pens lultimo giorno di campagna elettorale di aiutare Storace sfoderando il colpo di grazia allodiato avversario: quel Piero Marrazzo raffigurato con pugno chiuso e colbacco in testa in un fotomontaggio a tutta pagina su Latina Oggi. Ma fu colpo di disgrazia sulla sorte di Storace, cui tanta affettuosa compagnia soffoc ogni previsione di vittoria elettorale. Disfatta fu, e trionfo per luomo dal colbacco. Risultato che avrebbe steso chiunque, non Ciarrapico. Che in poche settimane si trasfer armi, bagagli e giornali alla corte regionale del bravo, intelligente ed istruito governatore Piero Marrazzo. Elezioni comunali di Latina, anno 200 Coerente con la nuova linea politica, due anni dopo, nel 200 Ciarrapico si schier con i suoi giornali contro la riconferma del sindaco uscente Vincenzo Zaccheo, autorevole esponente di Alleanza Nazionale. Editoriali di fuoco, intere pagine dedicate agli scassi prodotti dallamministrazione di centro destra: i poetici contenuti della linea editoriale per snidare dal palazzo Zaccheo e la sua compagine di incapaci. Di contro, sostegno incondizionato (cos traspariva
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el 10, dopo un lunghissimo dibattito politico e culturale sulla necessit di una sostanziale riforma delle autonomie locali, entrava in vigore la legge n. 142 sullordinamento delle autonomie locali, che rilanciava il ruolo della Provincia, alla quale spettano le funzioni amministrative che riguardano vaste zone intercomunali o lintero territorio provinciale. In sostanza la legge n. 142/0 riserva alla Provincia, e solo ad essa, il compito di predisporre i piani urbanistici territoriali, in attuazione delle leggi regionali e degli indirizzi stabiliti dalle regioni, individuando, cos, due livelli di pianificazione: quello regionale-provinciale e quello comunale. Dopo decenni dal varo legislativo, sia il Ptrg (Piano territoriale regionale generale), sia il Ptpg (Piano territoriale provinciale generale), sono tuttora in corso dapprovazione. Per quanto concerne il Ptrg il consiglio provinciale ha steso una relazione conclusiva contenente una serie di proposte di modifica al suo impianto, che stata assunta come punto di partenza del processo di definizione dei problemi e degli obiettivi da porre alla base del Ptpg. Premesso che si condividono gli indirizzi a carattere generale contenuti nel Ptrg, nella relazione si evidenzia che lo scenario delineato dal Ptrg il seguente: lo sviluppo regionale va impiantato su Roma e sulle potenzialit latenti, ma non ben evidenziate nel piano, del resto del territorio regionale; lo sviluppo va incentrato su Roma e va aperto nel territorio metropolitano e regionale; i legami con Roma vanno rafforzati migliorando laccessibilit da e per Roma; alcune funzioni strategiche, ma non si chiarisce bene quali esse siano, vanno trasferite da Roma nel resto del territorio regionale, al fine di decongestionare la prima e sviluppare il secondo; un ruolo forte, in questo quadro, attribuito alla citt metropolitana. Lo scenario delineato pone Roma al centro di questo piano. Poca attenzione posta invece alle interazioni fra le diverse province, pur se si riconosce che vi sono alcune interazioni significative fra alcune parti del territorio e le regioni limitrofe: Toscana, Abruzzo e Campania, come quella fra il sud pontino, la subarea del cassinate e la Campania, caratterizzate da pressione demografica, omogeneit insediativa e dipendenza economica. In sostanza, il Piano stilato dalla Regione Lazio propone una pur necessaria riorganizzazione e razionalizzazione della citt capitale e dellarea metropolitana, ipotizzando il trasferimento, al suo esterno, di alcuni servizi rari e funzioni strategiche che, al suo interno, creano congestione e che, portate fuori, potrebbero determinare sviluppo. Questa lidea guida del Ptrg, anche se non si precisa quali servizi
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ellambito dello sviluppo delle attivit didatticoformative del Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche con sede a Terracina, la Provincia di Latina prevede di avviare forme di collaborazione da individuare periodicamente in base alle esigenze prospettate, recependo, sin dora, la richiesta per lacquisto di un monitore con defibrillatore ed un ecografo di ultima generazione con sonde di vario genere comprese quelle vascolari ed intraoperatoria da destinare alla struttura presso la sede di Terracina rispondendo,al contempo alla necessit di incrementare la dotazione strumentale e scientifica al servizio della cittadinanza. Questo uno dei passaggi importanti inseriti allinterno del protocollo dintesa stipulato tra la Provincia di Latina e la Facolt di Medicina e Chirurgia Generale del Polo Pontino, che ha reso immediatamente esecutivo latto sottoscritto tra il Presidente Armando Cusani e il Preside del Corso di Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e Direttore della UOC Universitaria di Chirurgia Generale dellAUSL di Latina presso lOspedale Fiorini di Terracina, il Prof. Franco Stagnitti. Gli interventi di promozione e sostegno del sistema universitario tesi allo sviluppo, alla crescita, ad una maggiore qualificazione culturale del territorio pontino e quindi allimplementazione delle potenzialit occupazionali afferma il Presidente Armando Cusani sono e continuano ad essere una delle priorit dellamministrazione. Amplificando le risorse e quindi le potenzialit dellUniversit si offrono agli studenti ed ai cittadini residenti ulteriori servizi ed opportunit. La firma del protocollo e il suo sviluppo tangibile tra i significativi passi di collaborazione tra la Provincia e la Facolt di Medicina e Chirurgia Generale dellUniversit La Sapienza di Roma, Polo Pontino di Terracina. Partecipazione che abbiamo intenzione di intensificare nei prossimi mesi attraverso iniziative mirate. Una collaborazione, in verit, gi iniziata da qualche mese, con la disponibilit offerta dallEnte di via Costa nellospitare la cerimonia di apertura del congresso celebrativo dei primi due anni di attivit della Facolt di Medicina, allinterno dei locali dellAntica Infermeria dellAbbazia di Fossanova, patrocinando liniziativa e contribuendo economicamente alle spese di organizzazione dellevento. E un protocollo importante quello firmato perch rende evidente la sinergia tra esigenze del territorio e istituzioni, che prevede anche la possibilit di sostenere parte dei costi finalizzati allo svolgimento di master o corsi di perfezionamento o di alta qualificazione, individuando di volta in volta, in base alliniziativa proposta e
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asce la fondazione per la diffusione e lo sviluppo della cultura scientifica Tullio Levi Civita, dal nome di uno dei maggiori matematici mondiali dellultimo secolo. Listituzione, senza scopo di lucro, avr due sedi, una a nord della provincia, a Cisterna, nei locali dellarea ex Nalco, ed una a sud presso una sede ritenuta idonea a Sperlonga, in accordo tra i comuni in qualit di soci fondatori, oltre alla foresteria per gli studenti ubicata allinterno dellistituto alberghiero Celletti di Formia. Lo scopo del nuovo istituto quello di proseguire verso una maggiore implementazione dellofferta formativa esistente in provincia, sia riguardo al valore della formazione, importante strumento di crescita giovanile, sia per le importanti ricadute di sviluppo economico per la collettivit. La fondazione Tullio Levi Civita, ha, in via prioritaria, lobiettivo di favorire lalta formazione scientifica e tecnologica, rendendo pi agevole ai giovani particolarmente capaci laccesso agli studi universitari e favorendo lo sviluppo delle loro inclinazioni. Tra gli altri compiti statutari, la fondazione dovr promuovere: la diffusione della cultura scientifica nel suo territorio, avendo gli enti istituenti riconosciuto che tale cultura indispensabile ad ogni sviluppo socioeconomico perch, in defi nitiva essa rappresenta il motore affidabile sia della crescita economica, conseguenza dellinnovazione tecnologica, che della crescita sociale, conseguenza della diffusione in pi ampie fasce sociali della conoscenza. Favorire lalta formazione scientifica e tecnologica, rendendo pi agevole ai giovani cittadini particolarmente dotati laccesso agli studi universitari e favorendo lo sviluppo delle loro inclinazioni verso la ricerca scientifica. Listituzione di corsi di approfondimento per gli studenti pi meritevoli da sovvenzionare anche tramite borse di studio; la gestione di una scuola preparatoria agli studi universitari; la istituzione di una scuola estiva di scienze e tecnologie per lingegneria.Dopo la firma del protocollo dintesa con la facolt di Medicina e Chirurgia Generale del Polo Pontino, dichiara il presidente Cusani, nel quale la provincia si subito attivata per sostenere lacquisto di una serie di strumenti tecnici per il corso di laurea in Scienze Infermieristiche della sede di Terracina, abbiamo voluto costituire la fondazione affidandogli una mission che rappresenta per intero il nostro impegno politico ed amministrativo, nel sostenere le eccellenze culturali del territorio, puntando sul connubio: giovani e formazione universitari. Lobiettivo strategico quello di porre in campo adeguate politiche di sviluppo basate, anche su una adeguata offerta formativa- didattica scientifica tale da
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ncora poche ore per conoscere, in via ufficiale, i deputati e i senatori che andranno a rappresentare la Provincia di Latina allinterno delle istituzioni parlamentari della Repubblica.In verit lattuale legge elettorale lascia poco spazio a sorprese dellultima ora e pi che votati, i nuovi rappresentanti entreranno negli annales quali coevi dei nominati del Grande Fratello televisivo. Abbiamo avuto modo in questi anni di criticare lattuale sistema elettorale, che non riconosce e non premia le capacit del delegato del popolo e soprattutto in questultima competizione limposizione di candidati avulsi se non deleteri per il territorio che dovrebbero rappresentare. Per la provincia pontina, come in diversi collegi dItalia, sono stati garantiti in questultima tornata elettorale seggi sicuri ad emeriti sconosciuti politici, senza che questi portino in dote il minimo consenso elettorale personale. Non abbiamo mai avuto remore di denunciare questinfausto percorso, che riduce lelezione della rappresentanza politica ad un burocratico atto di democrazia incompiuta. Riteniamo che in terra pontina questo modo di intendere il governo del territorio, soprattutto da parte della Regione, abbia colmato la misura della sopportazione. Per chi ha il senso dellascolto delle richieste che giungono dal territorio avr compreso, oggi pi che mai, che il comune sentire dei cittadini pontini che si apprestano a votare, quello di essere stati turlupinati con candidati imposti dallalto e del loro prevedibile disimpegno una volta eletti. Il Presidente Armando Cusani questi disagi li ha compresi da qualche anno e traslati nel 200 in un documento dal titolo la Regione Lazio delle Province. Documento che fa un ragionamento a tutto tondo e focalizza, tra laltro, uno dei problemi fondamentali: linsufficienza nei numeri della rappresentanza politica ed istituzionale della Provincia di Latina e pi in senso lato delle province laziali. Inadeguatezza che si sostanzia nei luoghi delle decisioni con una scarsa considerazione verso i problemi del territorio. Quel che rende necessaria listituzione di una nuova Regione, scrive Cusani, lopportunit di sostanziare lautonomia di cui questi territori hanno bisogno, attraverso il riconoscimento della potest di produrre norme giuridiche che, con lo stesso valore ed efficacia di quelle emanate dallo Stato, contribuiscono a costituire un ordinamento proprio dellente che le produce, dirette, pensate ed indirizzate al territorio che le invoca in quanto espressione di autogoverno. Solo attraverso listituzione di una regione nuova possibile garantire ai territori laziali i caratteri dellautonomia, dellautarchia, del decentramento istituzio-
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a provincia di Latina si conferma essere stata, alle elezioni del 13 e 14 aprile scorso, il vero serbatoio dItalia per consensi riversati al Popolo della Libert. Abbiamo analizzato i risultati scaturiti dalle urne di tutte le province italiane, sia al Senato sia alla Camera, e nel turbinio di numeri e percentuali la provincia di Latina la rileviamo in vetta alla classifica nazionale. Alla Camera dei Deputati (Lazio 2) la provincia si attesta al 54,3%, seguita a ruota dalla provincia di Caserta con il 53,332% e subito dopo da quella di Salerno con il 50,5%. Per il Senato della Repubblica il favore degli elettori pontini sale al 55,113%, regge il passo solo la provincia di Caserta con il 52, e quella di OlbiaTempio con il 51,155% dei preferenze.Questo, afferma il presidente Armando Cusani, lo straordinario successo ottenuto dal Popolo della Libert. Un successo che conferma la fiducia degli elettori nei nostri programmi e nel lavoro svolto, ma che ratifica anche la sonora bocciatura delloperato e del metodo politico ed amministrativo della Regione Lazio. Piero Marrazzo ha tentato di incidere in queste elezioni con mosse schizofreniche, ad esempio promettendo laeroporto a Latina e Frosinone e poi facendolo a Viterbo, ma anche negando le primarie infrastrutture e incrementando le servit sul territorio, come la centrale turbogas di Aprilia. Il Popolo della Libert, invece, stato coerente in difesa degli interessi del territorio. La provincia di Latina si conferma, poi, determinante per far vincere al centrodestra anche il premio di maggioranza al Senato nel Lazio. Un dato, quello scaturito dalle urne, che dovrebbe portare il governatore Marrazzo ad interrogarsi sul rapporto che ha avuto negli ultimi tre anni con le province, in particolare con quella di Latina. A ben vedere i dati finali anche Frosinone, a cui stato promesso laeroporto, non ha dato fiducia al Pd, mentre si sconta la mancata chiarezza e le tasse regionali altissime, con Irap e addizionale Irpef ai massimi storici, oltre ad un Piano paesaggistico che impedisce ai territori qualsiasi sviluppo compatibile. La reazione degli elettori parla chiaro, termina Cusani, soprattutto in considerazione del fatto che i rappresentanti politici o ex della Regione Lazio, spesso superando il limite che le istituzioni dovrebbero avere, hanno confezionato incredibili cadute di stile: come lassegnazione del progetto del Porto di Formia ad uno dei candidati in corsa al Senato. Ed proprio sulle cadute di stile, cos come eufemisticamente le definisce il Presidente Cusani, vi raccontiamo la perla della campagna elettorale dellassessore regionale agli affari istituzionale, Daniele Fichera, che s inventato e reclamizzato un
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i volte nel corso delle ultime settimane abbiamo riscontrato laccelerazione che il presidente della provincia di Latina, Armando Cusani, conferiva al progetto che prevede per gli istituti superiori pontini la fornitura di adeguati laboratori scientifici. Accelerazione che inizia a dare i suoi primi tangibili segnali positivi con linaugurazione, presso il liceo scientifico Leonardo da Vinci di Terracina, del primo laboratorio interamente finanziato con i fondi provinciali. Questiniziativa senza dubbio un altro tassello importante della politica attuata dal presidente Cusani e dalla sua maggioranza di centro-destra, tesa a favorire lo sviluppo della cultura scientifica tra gli studenti delle scuole superiori. Il progetto, in fase dattuazione, prevede somme importanti per la realizzazione di molteplici laboratori scientifici e nella fattispecie per il liceo terracinese la provincia ha stanziato 50 mila euro. Altri 22 mila euro saranno invece trasferiti dallente di via Costa allistituto di via Pantanelle per laggiornamento del laboratorio di fisica. Mentre mila euro sar la somma finalizzata allacquisto di libri scientifici per la costituzione di una biblioteca a uso esclusivo del laboratorio e dellistituto. Il presidente Armando Cusani ha poi previsto di conferire un successivo contributo di 5 mila euro per listituzione di borse di studio per gli studenti che si distingueranno nello studio delle discipline scientifiche e letterarie, oltre a un finanziamento di mila euro per lacquisto di materiale vario. Nel frattempo, per il liceo scientifico Leonardo da Vinci, la provincia prosegue il progetto per la realizzazione di 12 aule e per la costruzione di una nuova aula magna di 500 posti. Iniziative che, una volta ultimate, saranno poste al servizio dellintera comunit scolastica della citt e del comprensorio terracinese. Alla cerimonia dinaugurazione del nuovo laboratorio di biologia e fisica, oltre al dirigente scolastico Carmelo Palella e lassessore Pietro Serra in rappresentanza del comune di Terracina, intervenuto anche il presidente Armando Cusani, il quale in unaffollata assemblea con gli studenti ha spiegato le basi su cui poggia limpegno della provincia. La diffusione della cultura scientifica, ha affermato Cusani, un fattore importante che rappresenta oggi il vero motore della crescita economica, ma anche una delle poche occasioni per i giovani di trovare lavoro sicuro al termine del percorso di studi. Un dato per tutti: la provincia di Latina, insieme alla regione Lombardia, ha la pi alta concentrazione sul territorio di industrie farmaceutiche dItalia. Ebbene, queste industrie, per reperire personale qualificato, devono attingere fuori dalla nostra provincia, spesso
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n Campus dei Mestieri, supportato non solo dalla qualit didattica dei percorsi attuati, ma anche da una solida base di strutture, attrezzature e laboratori, che consentono la sperimentazione pratica e la verifica di quanto appreso in aula. Questo uno degli obiettivi che vuole perseguire lAgenzia provinciale Latina Formazione Lavoro, attraverso la realizzazione di un impegnativo piano di investimenti in termini di strutture, attrezzature e laboratori scientifici. Rilevante il miglioramento e levoluzione della situazione concernente le dotazioni tecniche, soprattutto se si considera il punto di partenza e la rapidit del cambiamento messo in atto, e il fatto che si sta attualmente lavorando affinch nel tempo si possa far fronte alle nuove attivit corsuali, pi indirizzate verso settori tecnici, sia consolidare la tipologia di percorsi formativi tradizionali e assicurare una completa copertura territoriale, senza trascurare la creazione e il perfezionamento di ambienti di lavoro pi idonei, anche per il personale. A tal proposito voglio ricordare, spiega il presidente della provincia, Armando Cusani, che al momento della nascita lAgenzia questa non aveva proprie strutture, sedi, laboratori, attrezzature, tanto meno non poteva usufruire dei locali dellex Ciapi, di propriet della regione Lazio e inutilizzabili senza preventivi lavori di adeguamento. LAgenzia ha iniziato a dotarsi di proprie sedi e dallautunno 200 ha avviato un consistente piano dinvestimenti in termini di riadeguamento delle strutture, delle attrezzature didattiche, degli arredi e dei laboratori, che saranno completati in buona parte nel corso del 200. Tale piano, infatti, prevede una spesa complessiva di quasi 2 milioni deuro, si muove su due anni e vede proprio nel 200 la fase cruciale dattuazione. Nello specifico si prevede: la realizzazione di sedi formative dislocate strategicamente su tutti il territorio provinciale, in particolare attraverso il pieno recupero dellex Ciapi; il riadeguamento e lacquisizione di attrezzature didattiche e tecnologiche (laboratori informatici e tecnico-pratici a supporto della didattica); arredi e mobilio didattico; la creazione di reti informatiche e telematiche di gestione, controllo e monitoraggio delle attivit. Rilevanti sono gli investimenti che interessano le sedi formative, perch tutti gli interventi tecnici relativi alle stesse sono orientati e riconducibili alladeguamento dei locali, alle attivit formative, alla sicurezza e alla salubrit degli ambienti, oltre allaccesso per i disabili. Tra laltro il piano ha gi consentito lapertura di una sede a Fondi per assicurare le attivit
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stato approvato dalla IV Commissione attivit produttive, presieduta da Bruno Creo, lo studio di un centro polifunzionale da realizzare nellarea e negli edifici dellex complesso industriale Rossi Sud di Latina per il completamento e lo sviluppo del quartiere fieristico. Sono soddisfatto del lavoro portato avanti dalla Commissione, commenta Creo, sono convinto che un polo fieristico polivalente di questa portata ben sinserisce in una prospettiva di rilancio e di sviluppo per tutto il territorio. Dallapprovazione del progetto preliminare, avvenuta il 1 ottobre 1, e le modificazioni intervenute nellultimo decennio sul mercato fieristico, il polo stato sviluppato con il fine di individuare vocazioni nuove che risultino maggiormente consone alle attuali dinamiche di mercato. apparso evidente fin dalle prime battute dellindagine, spiegano i progettisti incaricati, agli architetti Rolando Zorzi e Chiara Tonelli, che, proprio in riferimento alla debolezza dellintero settore fieristico, non sarebbe stata possibile lattuazione di un progetto di finanza integrale, e cio lindividuazione di un soggetto che conducesse in prima persona e con propri canali finanziari il completamento delle opere e quindi la gestione del complesso. La provincia, in ogni modo, ha espressamente inteso la valorizzazione dellarea come unoccasione per la creazione di opportunit di sviluppo territoriale. Le nuove attivit insediabili sono state individuate e valutate anche tra quelle in grado di consentire, per singole parti, attrattivit e appetibilit da parte di investitori privati attraverso i meccanismi della finanza di progetto. Obiettivo dellistruttoria stato anche quello di considerare una flessibilit duso a breve termine che consenta la messa in funzione, durante i lavori di realizzazione o di completamento, delle attivit insediabili negli edifici gi realizzati o ristrutturati e nelle aree gi sistemate e agibili. Listruttoria necessaria allindividuazione delle attivit da inserire nellarea stata condotta seguendo alcuni presupposti, tra i quali: la centralit dellintervento rispetto al territorio, al fine di generare attrattivit ad ampia scala o la valutazione dellattuale sistema dei collegamenti e delle condizioni di raggiungibilit dellarea rispetto alle principali infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e navali. stato pertanto attivato un ampio e costruttivo dialogo con i soggetti istituzionali e imprenditoriali di primo piano presenti nel territorio, al fine di conoscere, per poterle valorizzare, le iniziative in corso e definire gli scenari pi plausibili di sviluppo. Inoltre, lincarico stato svolto tenendo conto
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n 2 mesi abbiamo chiuso la procedura per iniziare i lavori di costruzione del nuovo complesso scolastico per 1.200 studenti che sar realizzato nel Comune di Cisterna in 24 mesi. Ritengo il percorso dindirizzo politico e amministrativo intrapreso per risolvere i problemi infrastrutturali di notevole importanza per la Provincia di Latina, per la Regione Lazio e un esempio virtuoso anche per lItalia. Questa limmediata dichiarazione del presidente della Provincia, Armando Cusani, in occasione della posa della prima pietra su cui sar edificato il nuovo istituto scolastico del Comune di Cisterna. Una scuola, prima nel Lazio e tra le poche in Italia, ad essere realizzata attraverso le tecniche di partenariato pubblico - privato offerte dal project financing: ovvero la procedura che consente al promotore (parte privata) di partecipare alla realizzazione dellopera con la prospettiva di gestirla in tutte le sue parti. La realizzazione di infrastrutture in project afferma il presidente Cusani esprime poi un concetto pi ampio e comprende una vasta gamma di modelli di cooperazione tra il settore pubblico e quello privato, perch consente di avvalersi di modalit di finanziamento innovative che ben si prestano alla realizzazione di grandi opere che spesso rivestono carattere durgenza, e che richiedono una notevole efficienza. Il project financing continua Cusani costituisce, quindi, una tecnica alternativa al tradizionale finanziamento dimpresa, il quale permette di raggiungere due tipi di risultati: si sollevano le amministrazioni pubbliche, in tutte o in parte, dagli oneri relativi al finanziamento di unopera infrastrutturale, focalizzandone lattivit sugli aspetti regolatori (qualit del servizio, modalit di erogazione, ed eventualmente livelli tariffari); si affida al settore privato la gestione dellopera, incentivandone il livello di efficienza ed assicurandone la piena utilizzazione commerciale. Il promotore del progetto di finanza prosegue Cusani - che si aggiudicato lintervento per la realizzazione dellistituto scolastico lAssociazione Temporanea dImpresa di Eugenio Ciotola spa e geometra Pellegrino Bartolomeo, che investiranno 11.517.000,00 euro, con una piccola quota iniziale sostenuta dalla Provincia di Latina e un canone annuale trentennale, al termine del quale lintera struttura torner nella completa disponibilit dellEnte. Laccordo prevede per limpresa di costruzione la gestione del complesso nella sua interezza e avr la possibilit di far fruttare economicamente i servizi accessori e aggiuntivi e lutilizzo delle strutture per finalit ricreative e sociali: come larea di ristoro, lauditorium e limpiantistica sportiva. La conduzione di tipo privatistico, ispi-
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a difesa delle spiagge, flagellate negli ultimi anni da unerosione che sembra non finire pi, una delle urgenze importanti e indifferibili per proteggere, non solo lo straordinario ecosistema esistente in Provincia di Latina, ma anche unintera economia impostata sulla risorsa mare. La Provincia di Latina ha 120 chilometri di costa ed tra le pi lunghe dItalia, con spiagge di sabbia finissima e scogliere che nulla hanno a che invidiare ad altre pi accreditate localit turistiche. A fronte di un patrimonio naturale che non si pu disconoscere e problemi seri riguardanti lerosione delle spiagge, non brilla neanche su questo fronte limpegno della compagine di sinistra che da tre anni prova a governare la Regione Lazio. Basterebbe aver seguito gli eventi che hanno caratterizzato il ripascimento morbido di Terracina per comprendere il modo con cui Piero Marrazzo & company stanno trattando il tema. Se la citt di Terracina ha ancora oggi i riflessi negativi riguardo al disastroso ripascimento realizzato, la duna del Quaternario di Sabaudia, soprattutto negli ultimi mesi, rischia di scomparire dopo millenni a causa della devastante azione erosiva del mare. Il consigliere provinciale del Pdl, Renzo Scalco, che evidentemente su questi tragici fatti ha memoria storica, riguardo al ripascimento (eufemismo) in atto sul lungomare di Latina si armato di carta e penna ha scritto un dettagliato appellodenuncia. Annota Scalco: La Regione Lazio ha finalmente deciso nel marzo scorso di autorizzare un intervento urgente e straordinario per la sistemazione del tratto di arenile di litorale del Comune di Latina. Lautorizzazione allintervento stata rilasciata a favore dellArdis (lagenzia regionale che si occupa di difesa del suolo) che successivamente, attraverso procedura durgenza, ha affidato direttamente e quindi senza nessuna procedura ad evidenza pubblica, i lavori in appalto a una ditta locale. Tuttavia, a fronte dellingente impegno finanziario di oltre 300 mila euro, i risultati sono per cos dire svaniti e il problema non stato risolto. Alcuni degli stabilimenti balneari ubicati a ridosso dei pennelli frangiflutti cos come posati in opera, non riusciranno questanno ad aprire i battenti per collocare gli ombrelloni e ci comporta evidenti ricadute negative, sia per le imprese balneari che per lofferta dei servizi e per il turismo locale. Scalco ha poi compiuto un disarmante calcolo tra massi calati in mare e loro singolo costo. Ogni masso portato in acqua dalla ditta esecutrice dei lavori costato ai cittadini circa 1.000 euro e siamo riusciti a contarne soltanto 250. Passiamo, infine, dal pressappochismo e insensibilit della Regione Lazio alle iniziative della Provincia in materia di
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entoventi chilometri di costa, una rete di fiumi e canali che ha permesso negli ultimi decenni alla pianura pontina di non ritornare palude; migliaia di ettari di terreno redento e coltivato con produzioni deccellenza a rappresentare un vero e proprio orto diffuso nella piena disponibilit del mercato interno e internazionale. La pianura pontina, per, non solo agricoltura di qualit, ma anche centinaia dinsediamenti industriali e migliaia dabitazioni civili che attingono acqua e producono in ogni caso forme dinquinamento, che in alcuni casi ritorna nei corsi dacqua. Due, su questo tema, sono state le maggiori carenze riscontrate dal presidente Armando Cusani e dalla maggioranza di centro destra che governa la Provincia di Latina. La prima riguarda il sistema drenante dei carichi inquinanti e in particolare la percentuale e i percorsi della parte di carico non drenata dal reticolo artificiale e che quindi per vie diverse raggiunge lo stesso un corpo idrico; la seconda, limpossibilit di fare bilanci veritieri delluso delle risorse, i cosiddetti bilanci idrici, Per questo stato necessario costituire un quadro di conoscenza che ai dati sugli scarichi e sui corpi idrici accompagni la valutazione delle dinamiche che producono e diffondono linquinamento, prosegue Cusani, individuando appropriate correlazioni di causa/effetto, necessarie per efficaci politiche di prevenzione e risanamento. Un monitoraggio che stato condotto per contenere limmissione nelle acque di sostanze inquinanti (fosforo, azoto, nitrati), generate dalle attivit di insediamenti abitativi e di imprese agricole ed industriali, nel rispetto della direttiva comunitaria che vuole raggiungere lo stato di buono per tutte le acque entro il 31 dicembre 2015; gestire le risorse idriche sulla base di bacini idrografici indipendentemente dalle strutture amministrative; procedere attraverso unazione che unisca limiti delle emissioni e standard di qualit; riconoscere a tutti i servizi idrici il giusto prezzo che tenga conto del costo economico reale; rendere partecipi i cittadini delle scelte adottate. Perci sono state individuate le carenze depurative pubbliche e private e i problemi dellinquinamento diffuso provocato in particolare dalle attivit agricole e zootecniche e a quello provocato da suoli contaminati, determinando una situazione critica per molti corpi idrici, sia superficiali sia sotterranei. IL MONITORAGGIO. Sono 1.5 gli scarichi reflui industriali censiti di cui 45 di acque reflue domestiche, 4 urbane, 1 industriali e 20 scarichi diversi; 1.31 gli scarichi reflui di allevamenti zootecnici per un peso vivo di 3.000.000
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ncora oggi, nonostante i grandi passi fatti dallUnione europea, i cittadini non percepiscono lEuropa come sistema di opportunit, bens la vivono come una realt lontana dalle proprie esigenze e dalla propria vita sociale e politica. Portare lEuropa pi vicina ai cittadini oggi oltremodo necessario per favorire la crescita e lo sviluppo del senso di appartenenza allUnione europea, afferma il Presidente Armando Cusani. Per fare questo, da un lato occorre sviluppare un efficace programma dinformazione che consenta a tutti di conoscere i diritti e i vantaggi acquisiti con lo status di cittadini europei; dallaltro, si tratta di promuovere il coinvolgimento attivo dei cittadini nel dibattito sui temi europei che incidono pi direttamente sulla loro sfera di interessi e, soprattutto, favorire la loro partecipazione diretta alle opportunit che lUnione europea offre sia ai singoli sia alle loro associazioni. Infatti, soltanto offrendo occasioni concrete, capaci di incidere sulle vite delle persone e di dare risposte ai loro bisogni, che potr crescere nella cittadinanza un forte senso di appartenenza allUnione europea La Provincia di Latina questo percorso di sensibilizzazione alla cittadinanza europea lo realizza da quattro anni, e dallultima settimana lo condivide anche in collaborazione con lAntenna Europe Direct - Info Point Europa del Comune di Modena. Europe Direct, il servizio di informazione sulle attivit dellUnione europea che fa parte della rete dei centri informativi promossi e coordinati dalla Direzione Generale Comunicazione della Commissione europea. Gli obiettivi dellaccordo sottoscritto tra Comune di Modena e lEnte di via Costa prevede dincentivare le attivit per sostenere la Provincia di Latina nella costruzione di un percorso di avvicinamento dei cittadini allEuropa; fornire assistenza nella individuazione e nella realizzazione di attivit sulle tematiche europee, con particolare riguardo ai giovani e al mondo della scuola. La metodologia di lavoro si baser su incontri di assistenza tecnica e assistenza a distanza. I privilegiati destinatari delle attivit previste dal percorso sono: La scuola, per le materie legate alla mobilit transnazionale di alunni, insegnanti e dirigenti scolastici; leducazione alla cittadinanza europea; I giovani, per i temi connessi alleducazione alla cittadinanza europea; la mobilit transnazionale dei giovani (1/30 anni); I cittadini, per le questioni collegate allinformazione dei cittadini e il coinvolgimento nel dibattito sulle materie cardine dellUnione europea; le opportunit che lUnione europea offre ai cittadini e alle loro associazioni. La dimensione locale, prosegue Cusani, ha
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l piano dei rifiuti presentato in Consiglio regionale nei giorni scorsi dal governatore Piero Marrazzo non piaciuto proprio a nessuno. Non stato gradito a una parte consistente dei consiglieri di maggioranza come a quelli dopposizione, rimasto indigesto agli assessori e alle associazioni ambientaliste e non stato smaltito correttamente neanche dai vari comitati cittadini. Insomma, a Marrazzo riuscito lunico miracolo possibile in questi casi: aver globalizzato lo scontento nei confronti di un documento redatto in 10 paginette, buone soltanto per essere amorevolmente depositate in discarica, cos come prevedono massicciamente le sue linee guida per smaltire la monnezza della Regione Lazio. Un piano che stato definito eufemisticamente dai consiglieri regionali del Pdl, irrealizzabile, che prevede per la raccolta differenziata, ad esempio, il raggiungimento del 50% entro il 2011. Un bella e colorata utopia porre a regime, ogni anno, il 15% in pi di raccolta differenziata, ben sapendo che Torino, tra i comuni metropolitani pi virtuosi dItalia, avanza con uno striminzito 3,5% lanno. Dimentichi dei dati reali e oggettivi i supporter della sinistra di governo regionale nel corso del dibattito consiliare definivano il lavoro prodotto la sintesi pi avanzata che attualmente si possa offrire. Il piano verte quasi esclusivamente sullallargamento delle discariche e la creazione di nuove servit. Una verit incontrovertibile che attesta lincapacit, dopo 3 lunghi anni di reggenza da commissario allemergenza rifiuti, del governatore Marrazzo e della sua maggioranza. Nel Lazio, in sintesi, il piano prevede lo sversamento in discarica di milioni e mezzo di metri cubi, in particolare per la discarica della Provincia di Latina si prevedono altri 00.000 metri cubi per linvaso dellIndeco e 400.000 metri cubi per quello di Ecoambiente. Ricordiamo ai lettori che la discarica di Borgo Montello il terzo invaso di monnezza pi grande Italia e contiene oltre 3 milioni e mezzo di metri cubi di rifiuti e una capacit operativa veramente residuale. Un sito che diventato dopo 30 anni una vera e propria bomba ecologica, che sta producendo guasti incalcolabili allecosistema e alle popolazioni delle cosiddette Terre dellAstura. Per comprendere meglio il percorso che Marrazzo vorrebbe avviare in Provincia di Latina basta dunque leggere il documento, che oltre a santificare il massiccio conferimento in discarica dei rifiuti, sragiona in maniera plateale anche sui numeri della raccolta dellumido. In Provincia di Latina, infatti, questo tipo di raccolta corre il rischio di far ritornare in discarica, dopo la differenziazione, 0 mila tonnellate dumido, per il sol fatto che lunico impianto posto sul ter-
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dati resi noti nei giorni scorsi dal ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, evidenziano che dei 1,3 chilometri di costa sottoposti a controllo, sui 14,1 chilometri di quella pontina, ben 13,1 sono balneabili, pari ad una percentuale del %. I restanti ,2 chilometri non sono balneabili in quanto non accessibili al monitoraggio o perch porti o foci di fiumi. Dalla visura delle mappe contenute nel rapporto ministeriale si rileva, infatti, che i chilometri interdetti alla balneazione, perch inquinati, sono quelli relativi alle foci dei fiumi Garigliano, Rio Martino, Mascarello e Portatore. Riteniamo i risultati conseguiti di notevole importanza, afferma il presidente della provincia di Latina Armando Cusani, e in parte reputiamo sono anche merito dellEnte di via Costa e delle politiche sullambiente attuate in questi anni di governo del territorio. Una programmazione portava avanti anche e soprattutto in sinergia con lAutorit dellAmbito territoriale ottimale n. 4, che ha come mission principale la tutela dellambiente e in particolare la salvaguardia della qualit delle acque costiere dedicate alla balneazione, il tutto finalizzato a incrementare e difendere i servizi turistici che costituiscono lindustria prevalente dellAmbito. Leconomia del territorio dellAto 4, prosegue Cusani, si basa, infatti, in modo prevalente sullattivit turistica, fortemente presente anche in modo residenziale sui circa 184 km di costa a rappresentare pi del 50% delle coste del Lazio (il 55% del pil della provincia di Latina costituito per circa il 55% dalle entrate dei servizi turistici). LAto 4 riguardo agli investimenti prodotti sugli impianti di depurazione ha fatto registrare negli ultimi tempi incrementi rilevanti rispetto alla previsione: dalloriginario impegno finanziario di 32.5.000 euro sulla voce depurazione assunto dal gestore Acqualatina in sede di gara dappalto (anno 2002), a 3.35.000 euro, con un incremento di .40.000,00 euro sullofferta di gara, che regolava interventi nellarco di durata della concessione per un totale di 53.11.000 euro. Il provvedimento fu disposto dallAto, in seguito alla conferenza dei sindaci e dei presidenti di provincia, per messa a norma dei impianti trasferiti dai consorzi acquedottistici. In seguito, per perseguire le strategie nel settore, lAto 4 ha approvato un altro incremento degli investimenti di .3.000 euro, per un totale 110.21.000 euro nellarco della concessione e per un ammontare di 4.42.000,00 euro nellarco temporale modificato in ottennio 2004-2011). Infine, dopo aver evidenziato le criticit presentatesi e non comprese nel Programma degli investimenti in 20.400.000 euro, ha richie-
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a vicenda legata alla gestione del consorzio di bonifica che vede contrapposte la regione Lazio, lAto4 e la provincia di Latina, si arricchisce ogni giorno di nuovi capitoli, per quella che sta diventando una telenovelas allamatriciana. I fatti, a beneficio dei lettori di ItaliaOggi, li possiamo ricapitolare attraverso un breve intervento inviato alla stampa del presidente della provincia di Latina, Armando Cusani, il quale scrive: Per senso di responsabilit, la giunta ha deliberato di far accreditare 500 mila euro al consorzio di bonifica affinch saldasse le spettanze ai propri dipendenti. Vorrei rilevare nelloccasione, che nei mesi scorsi abbiamo tentato con scarsa fortuna di organizzare tavoli di concertazione con la regione Lazio, incontri che sarebbero stati propedeutici per giungere ad una soluzione condivisa del problema. Alle ripetute esortazioni la regione Lazio, con in testa lassessore allambiente Filiberto Zaratti, faceva orecchie da mercante: non si presentava agli incontri e rispondeva con linvio di un commissario ad acta. Alla luce di questinconcludente percorso, a tutela del servizio che il consorzio svolge e nellinteresse dei lavoratori impegnati, abbiamo chiesto alla regione Lazio di trasferirci le funzioni di difesa del suolo concernenti le attribuzioni dei consorzi di bonifica. Se questo succeder: A) i dipendenti non avranno pi alcun problema sotto laspetto del pagamento dello stipendio; B) aboliremo lodiosa tassa di bonifica. Per quanto riguarda la sospensiva concessa dal Tar del Lazio, ritengo sia una magra consolazione quella ottenuta dallassessore Zaratti, perch liter giudiziario ancora lungo. Entrando nel merito, la regione Lazio pretende, erroneamente per la provincia di Latina, che le spese di gestione e manutenzione dei canali di bonifica e delle acque superficiali (acque bianche) ricadenti nelle aree urbane siano poste a totale carico del Servizio Idrico Integrato e quindi sulle bollette del servizio fognature e del consumo idrico. Mentre la legge Galli e poi ancora quella regionale dattuazione, escludono dalla gestione del servizio idrico integrato sia le acque superficiali sia le acque bianche, quelle cosiddette piovane. AllAto4 spetterebbe, infatti, di pagare e contribuire solo in quei pochi casi in cui i depuratori dellAto4 confluiscono le acque depurate in taluni canali di bonifica e non per linsieme della gestione e manutenzione ordinaria dei fossi e canali di bonifica, come pretenderebbe lAssessore Zaratti. Questo, dunque, il vero motivo posto alla base del contenzioso in atto tra regione Lazio e provincia di Latina. In buona sostanza la regione vorrebbe scaricare le spese ordinarie di gestione della bonifica sulle spalle degli utenti del servizio idrico
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, vero: la provincia di Latina contro la regione Lazio. Lo per il rispetto delle procedure, delle leggi vigenti. Lo contro ogni forma di azioni politiche e amministrative. Questi, dunque, i reali motivi per i quali da oltre tre anni la Provincia si oppone a Piero Marrazzo. Incoraggiata dalle sentenze degli organi di giustizia: tutte in favore della provincia di Latina. Ribadito punto su punto alle accuse sui consorzi di bonifica, la sfida oggi a Filiberto Zaratti sulla vicenda del parco Regionale Riviera di Ulisse. Antefatto La provincia di Latina e i comuni di Minturno, Formia, Gaeta e Sperlonga, che rientrano nel parco Riviera dUlisse, avevano, da oltre due anni, eletto democraticamente i loro rappresentanti come previsto dalla normativa regionale vigente. La regione, invece, ha rallentato sullinsediamento dei membri indicati dagli enti locali negli organi di gestione del parco.La Regione avrebbe dovuto operare una mediazione politico-istituzionale con la provincia e con gli enti Locali per arrivare a una soluzione istituzionale che consentisse il normale insediamento degli organi di gestione. Marrazzo e Zaratti hanno preferito, invece, puntare al commissariamento. A distanza di oltre due anni, il parco della Riviera di Ulisse si trova senza organi di governo mentre le attivit gestionali e programmatiche sembrano in stallo. La sensazione che la Regione abbia rimesso in discussione le nomine avanzate da comuni, enti territoriali e provincia, per lasciare la gestione al commissario attuale. Le carte processuali Lavvocatura della provincia, incaricata dal presidente, Armando Cusani, si costituisce in giudizio ricorrendo al Tar del Lazio, che nella seduta del 2 luglio 200 emette la seguente ordinanza: Ritenuto che il ricorso presenti profili di fondatezza sullimpugnazione della nota del 14 giugno 2007 del direttore della direzione regionale ambiente e corporazione tra i popoli; ritenuto in particolare che il rifiuto della regione di dar seguito alla designazione operata dalla comunit non appare giustificato atteso che tale designazione avvenuta in applicazione del regolamento interno (oltretutto approvato allunanimit dagli enti partecipanti al parco) sospende lefficacia della nota del 14 giungo 2007 del direttore della direzione regionale ambiente e cooperazione tra i popoli. A questa prima, ma sostanziale sconfitta, la regione Lazio, in particolare Filiberto Zaratti, non fa una piega e non muove foglia. In altre parole non d disposizioni affinch sia disposta limmediata costituzione del consiglio direttivo del parco regionale Riviera di Ulisse, nel rispetto delle degnazioni effettuate ai sensi dellarticolo 14 comma della legge regionale n.2/. Anzi,
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assessorato allambiente della Regione Lazio e le sue strutture dirigenziali hanno predisposto uno schema di protocollo dintesa approvato di recente dalla giunta regionale, che dovr essere sottoscritto nei prossimi giorni tra i massimi dirigenti regionali e ministeriali. Si tratta di un Accordo di Programma che impegna la bellezza di 420 milioni deuro (oltre ottocento miliardi delle vecchie lire). Una buona parte di questo fiume di denaro deriva dalla rimodulazione di alcuni finanziamenti del Cipe (Fondi Fas e Apq), altre risorse provengono, invece, da quelli regionali e dai nuovi Fondi Strutturali dellUnione Europea programmati per il settennio 200/2013 (POR- Competitivit). Il fatto sorprendente di questo protocollo che impegna ingenti risorse finanziarie per la realizzazione di servizi e opere individuate nelle segrete stanze dei massimi dirigenti regionali dellassessorato allambiente e approvate dalla giunta regionale senza battere ciglio, nel silenzio generale. Escludendo tutti gli organi del Consiglio regionale e in spregio a qualsiasi procedura di concertazione sancita, in particolare, dalle delibere Cipe n 35/2005 e n.14 /200. Laspetto pi grave di questa storia che con tale deliberazione la giunta Marrazzo impegna i nuovi fondi comunitari fino al 2013: ben due anni dopo la scadenza naturale del suo mandato amministrativo prevista per il 2010. Nel protocollo sono state individuate e precisate meticolosamente le opere pubbliche e gli interventi da realizzare negli Enti Locali e territoriali, senza verificare la fattibilit tecnica e il coinvolgimento di sindaci, presidenti delle province e le parti sociali sindacali e imprenditoriali interessate, contravvenendo ai regolamenti comunitari, alle pi elementari regole democratiche di cooperazione e sussidiariet istituzionale sancite da numerose leggi statali e regionali, e in particolare dal Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana. A fronte di questa grave situazione e allormai cronica ipoacusia politica ed amministrativa della giunta regionale di sinistra, la Provincia di Latina, con il suo Presidente Armando Cusani, ha scritto una lettera al Ministro dellAmbiente Stefania Prestigiacomo per segnalare lennesimo sopruso che la Regione Lazio sta compiendo a danno della Provincia di Latina, ma anche per chiedere il ripristino delle regole democratiche e il rispetto delle leggi vigenti, cinicamente calpestate dallAssessore Filiberto Zaratti e dallintera giunta Regionale del Lazio capitanata dal bravo ex presentatore televisivo Piero Marrazzo. Scrive il Presidente Cusani al Ministro Prestigiacomo: mi rivolgo a Lei per segnalare quello che a mio avviso si configura come un sopruso che la Regione Lazio,
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...per il ripristino delle regole democratiche il presidente Cusani scrive al ministro Prestigiacomo...
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alla lettura del Rapporto Eures 200 sullo stato delle province del Lazio si pu facilmente constatare che il percorso politico-amministrativo posto in campo dal presidente Armando Cusani si mosso in questi quattro anni e continua a muoversi nella giusta direzione, come confermano i numeri emersi per la provincia di Latina. Dati che apparentemente possono dare alla provincia una posizione di svantaggio rispetto alle aree reatine e ciociare, ma per avere un confronto pi obiettivo bisogna aver presente anche il dato nazionale e soprattutto landamento degli ultimi anni. La percentuale di crescita del pil in Italia nel 200 rimasta ferma all1,%, mentre per i primi mesi del 200 si registra addirittura una diminuzione del valore (stime Istat). Per questo ci atteniamo al dato che riguarda il nostro pil e la soddisfazione cresce moderatamente nellanalizzare dati che riguardano quei settori in cui la provincia ha molto investito, come quello del turismo. Confrontando la crescita del numero delle presenze a Roma negli ultimi dieci anni (+1,% tra il e il 200, dati Istat) si rileva un valore significativamente superiore a quello medio regionale (+5%) e soprattutto a quello medio nazionale (+25,%). Soltanto Latina presenta una crescita superiore a quella italiana (+40,4%). Non v dubbio, sostiene il presidente Armando Cusani, che in provincia di Latina sia da privilegiare e sviluppare la vocazione turistica del territorio, tenuto conto che il litorale pontino rappresenta ben il 50% della costa del Lazio. Per cercare di raggiungere risultati migliori non solo nostra intenzione migliorare e aumentare le strutture previste a ospitare i turisti ma vogliamo anche curare e migliorare la qualit della vita e la sicurezza sociale, garantire la completa balneabilit delle nostre acque con il recupero anche di quei tratti di mare oggi inquinati. Ma per la nostra idea di fare turismo questa non vuol dire solo mare, spiagge e visitatori che affollano le nostre zone solo nel periodo estivo. Abbiamo con forza sponsorizzato anche la cultura, elemento che affiora dal nostro territorio quasi in maniera spontanea e naturale. Dai componenti razionalistici e futuristi impressi nellessenziale e unica architettura del ventennio che emerge dal nostro capoluogo, ai segni usurati dai millenni che testimoniano antiche popolazioni installate nel territorio pontino anche in et preromanica. Visitatori di musei e aree archeologiche hanno fatto raggiungere alla nostra provincia un +25,1%, un dato che si traduce con un aumento degli introiti nelle casse dello stato. Tra le pagine del rapporto emerge anche un altro dato indicativo: quello relativo alloc-
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i rafforza lo Sportello unico per limmigrazione. La Provincia di Latina mette a disposizione quattro videoterminalisti e due computer per integrare le risorse umane della prefettura di Latina e velocizzare cos le pratiche di inserimento nel mercato del lavoro degli stranieri regolari presenti sul territorio. La sinergia tra i due enti si resa necessaria per andare incontro alle esigenze degli imprenditori agricoli della Provincia di Latina che hanno presentato oltre 5 mila domande per lassunzione di lavoratori stagionali. Secondo la Direzione provinciale del lavoro, le quote per i lavoratori stagionali sono state aumentate di 4.132 (che vanno a assommarsi alle 1.000 gi assegnate alla Provincia di Latina) prelevate dalle riserve regionali, mentre quelle per i lavoratori subordinati sono state elevate da 31 a 1.055. Il numero delle quote concesse corrisponde a quelle delle domande dassunzione presentate, che devono essere evase in tempi rapidi vista lurgenza delle operazioni connesse alla stagionalit del settore agricolo, da qui la gestione associata dello sportello che peraltro era stata decisa dal presidente Armando Cusani nel settembre 200. Lintegrazione, attivata dallo scorso luglio, della convenzione tra Provincia di Latina e prefettura per la gestione in forma associata delle attivit in tema di immigrazione e controllo dei flussi migratori nel territorio pontino, firmata dal presidente Armando Cusani e dal prefetto Bruno Frattasi, il risultato dellintesa raggiunta tra i due enti nel settembre 200 sullistituzione di una forma di coordinamento e di collaborazione per divenire un punto di riferimento per la gestione integrata dellimmigrazione nella provincia, realizzando a livello istituzionale una sintesi che nei rapporti tra uffici pubblici e cittadini stranieri. La presenza di cittadini immigrati, afferma il presidente Armando Cusani, ormai un fenomeno radicato e strutturale nelle moderne societ occidentali e che, in questo contesto, sia la Provincia di Latina che la prefettura ufficio territoriale di governo sono chiamate in ragione delle proprie competenze istituzionali, a perseguire politiche di accoglienza e di rispetto culturale di migranti, con lobiettivo di promuovere e sostenere lo sviluppo di una societ multietnica, solidale e coesa. Una delle mission del programma di mandato del presidente Cusani proprio lo studio delle tematiche sociali, politiche ed economiche affrontate secondo il criterio della sussidiariet e la promozione del dialogo con tutte le realt interessate a uno sviluppo che rispetti il pluralismo e che tenda al bene comune. Il principio che ispira le politiche del governo provinciale, continua Cusani, quello di governare leven-
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...il principio che ispira le politiche del governo provinciale quello di governare levento migratorio...
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uccessivamente al passaggio di competenza tra Regione Lazio e Provincia di Latina sulla gestione dei corsi di formazione professionale e soprattutto dopo che lEnte di via Costa ha commissionato ed ottenuto una dettagliata analisi dei bisogni occupazionali del territorio pontino, il Piano Esecutivo Triennale provinciale ha posto in campo un progetto, vero, di Formazione Lavoro. Non pi afferma il presidente Armando Cusani finanziamenti a pioggia per corsi di formazione non rispondenti alle reali esigenze delle aziende che insistono sul territorio provinciale, ma un programma mirato capace di mantenere ed elevare il livello e la professionalit della nuova o riqualificata forza lavoro. Abbiamo quindi pensato ad un programma dinterventi rilevanti con il sostegno delle imprese, le pi importanti della provincia, le societ di formazione, luniversit, che in associazione tra loro proporranno interventi formativi dalto livello. In accordo con le aziende, poi, abbiamo stabilito che il 20% dei partecipanti alla Borsa Lavoro dovr essere assunto con contratto indeterminato . Lindirizzo operativo del governo provinciale, passando dalla teoria alla pratica si compattato, quindi, allinterno del Piano Esecutivo Triennale 200 2010 con un bando, in fase di pubblicazione, fi nanziato dalle risorse del Fondo Sociale Europeo. Lelemento dinnovazione della programmazione attuale rispetto a quella precedente prosegue Cusani - la ricchezza di strumenti offerti dal PET, capaci di incidere su diverse tipologie di utenti con distinte operazioni che oltre ad essere articolate e complesse, sono complementari tra di loro. Nel documento di Programmazione la Provincia di Latina ha affermato la propria convinzione sul valore che rivestono i Progetti Obiettivo, strumenti questi che hanno dimostrato tutta la loro effi cacia e di cui si intende ulteriormente sperimentare lo sviluppo, operando correttivi rispetto ai punti critici che hanno evidenziato e valorizzandone i punti forti e di eccellenza. I settori considerati prioritari per formare o riqualificare i borsisti sono i seguenti: 1.Cultura dellaccoglienza, Ristorazione e Promozione turistica; 2.Coltivazione, trasformazione e valorizzazione di prodotti agricoli; 3.Chimico Farmaceutico; 4.Ambiente, Risparmio energetico ed Energie alternative; 5.Nautica e Mestieri del mare; .Innovazione Tecnologica e trasferimento della Ricerca applicata; .Inclusione Sociale Immigrati; .Inclusione Sociale Disabili e fasce deboli della popolazione. I punti di forza del programma sono: 1.La capacit di agire, rispetto ai settori interessati, sullintero territorio provinciale, non limitando lofferta formativa allambito di
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a necessit di chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia di Latina, anche con il recupero energetico della parte residuale delle raccolte differenziate, sta diventando di giorno in giorno sempre pi necessit. La conferenza dei servizi del giorno 10 settembre 200, relativa allampliamento delle discariche di Borgo Montello per complessivi 1.100.000 metri cubi, 400.000 per Ecoambiente e 00.000 per lIndeco , si sappia, una scelta politica della Regione Lazio calata sulla testa di 500 mila cittadini pontini. Una servit che continua, quella delle discariche, afferma il presidente Armando Cusani, senza una prospettiva alternativa, n tanto meno una possibile bonifica dellesistente. Daltro canto, come si era paventato, la nuova modulazione tariffaria predisposta dalla Regione Lazio va nella direzione di porre a carico degli utenti del servizio di raccolta dei rifiuti della provincia di Latina, un ulteriore 2% per portare i rifiuti alla termovalorizzazione di Colleferro o di San Vittore. Un grave colpo che cade fra capo e collo sui cittadini della provincia pontina in ragione di un aggravio di 2 euro a tonnellata, oltre al fatto che il nuovo metodo di calcolo porter, probabilmente, a unulteriore lievitazione del costo dello smaltimento in discarica. Si rilevano, dunque, tempi non felici per i cittadini della provincia di Latina a causa delle scelte-non scelte della Regione Lazio presieduta dallex presentatore tv Piero Marrazzo. Tutto sarebbe pi semplice se, Testo unico per lambiente alla mano, si desse alle province il ruolo che gli proprio: quello di determinare le scelte di ambito territoriale ottimale. La Provincia di Latina, consapevole del regime di ordinariet, prosegue Cusani, a decorrere dal 1 luglio 2008 si sta avviando verso una gara internazionale per lo smaltimento della parte residuale dei rifiuti, lunica in grado di operare scelte a garanzia della salute dei cittadini, oltre che per le loro tasche. Le nuove tecnologie per limpiantistica hanno compiuto negli ultimi tempi passi da gigante. La termovalorizzazione con i sistemi di classificazione o di torcia al plasma offrono ormai ampie garanzie di sperimentazione, vantaggi economici per investimenti modulati sul quantitativo dei rifiuti da trattare, rendimenti energetici superiori a quelli degli altri sistemi come il letto fluido, un sistema che prevede la combustione del Cdr in sospensione con uno strato di sabbia silicea che viene fluidizzato insufflando aria dal fondo, permettendo cos il pieno controllo della combustione del Cdr e una efficace rimozione degli inquinanti. Da questo punto di vista la Provincia segue con attenzione la sperimentazione che si sta facendo a Ottawa, nello
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a Provincia di Latina e il suo presidente, Armando Cusani hanno sempre posto in questi primi anni di consiliatura unattenzione particolare per il governo del territorio, rispetto anche alla valorizzazione delle potenzialit inespresse. Ed proprio su questa linea programmatica che la giunta ha approvato il progetto preliminare per la messa in sicurezza della bocca daccesso al canale Rio Martino. E un impegno economico di sostanza quello promosso dalla provincia, che copre una spesa complessiva di 2.2.42.02 euro. I lavori prevedono: la messa in sicurezza della foce e lintera riqualificazione dellarea del porto di Rio Martino attraverso la realizzazione di nuove opere foranee di protezione dal moto ondoso, la dismissione degli esistenti moli guardiani con conseguente sistemazione del tratto terminale del canale di Rio Martino in prossimit della foce a mare e la realizzazione, su entrambe le sponde del canale, di una banchina di attracco di navi veloci, che effettueranno i collegamenti tra Latina e le isole pontine. Il progetto preliminare riguarda anche le nuove opere marittime darmatura della foce e ricalca limpostazione del Progetto Porto Canale Rio Martino. Lidea di progettare unopera di difesa, cos come concepita, scaturisce dallantica vocazione nautica del canale di Rio Martino. Si , quindi, ritenuto opportuno proporre la realizzazione di interventi volti al miglioramento, sia delle condizioni di navigabilit che di agitazione ondosa nella zona retrostante limboccatura, introducendo una differente configurazione delle opere di difesa dal moto ondoso e la sistemazione del tratto di raccordo immediatamente restante la foce. Veloci i tempi di costruzione, considerata limportanza delle opere. Il progetto definitivo sar pronto entro marzo 200 con conseguente affidamento della gara dappalto. Il mare che costeggia il territorio della nostra provincia, ha commentato il Presidente, Armando Cusani, non deve essere veicolo di degrado o di pericolo, ma deve diventare, con la sua gestione, uno dei fiori allocchiello di questamministrazione. Con questo progetto preliminare la provincia di Latina ha voluto dare una seconda chance a Rio Martino e alla sua foce. Abbiamo voluto investire sul canale puntando su un restyling a 360 gradi e partendo dalla messa in sicurezza della foce dal moto ondoso che oggi da ostacolo allattracco di piccole imbarcazioni costrette ad ormeggiare nel tratto pi interno dellimboccatura, ha aggiunto Cusani. I nuovi moli convergenti dello sbocco a mare consentiranno di poter effettuare un ingresso e unuscita delle imbarcazioni pi agevole. Ma lintera riqualificazione degli attuali moli di sbocco a
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a qualche decennio cresciuta lattenzione per il tessuto storico delle nostre citt come bisogno di riappropriarsi della propria identit storica. Cos, allobiettivo della crescita urbana, si andato sostituendo quello del recupero edilizio e ambientale, del risanamento igienico e della riqualificazione della scena urbana, che si tradotto in un rinnovato interesse dei cittadini verso i centri storici e i nuclei di antica formazione. In questa nuova visione, rispetto allintervento di recupero e riabilitazione funzionale degli edifici, mirata quasi esclusivamente al loro riuso pi redditizio e, quindi, di principale interesse privato, si venuto accompagnando linteresse pubblico per un processo di recupero globale delle spazio urbano. Alla base, lintenzione di ripristinare limmagine dei luoghi storici della citt. La provincia di Latina, consapevole della forza storica, culturale e turistica dei suoi innumerevoli centri storici, patrimonio dei comuni che la compongono, ha avviato gi da tempo forme di partecipazione con le stesse amministrazioni locali per sostenere eventuali progetti. Ha preso forma, cos, il programma di sviluppo turistico, allinterno del quale anche inserito il progetto piano del colore. Questo perch, la provincia di Latina, e in primis il suo presidente Armando Cusani, ritiene che labbondanza del patrimonio dei centri storici pontini merita di essere restituito allo splendore dun tempo. Inoltre, costituisce uno spaccato significativo, attraverso il quale creare nuove occasioni per una domanda turistica qualitativamente pi esigente e culturalmente pi evoluta. Nella direzione descritta il governo della provincia sta effettivamente producendo uno sforzo notevole e il piano del colore dei centri storici ne una parte significativa. Non credo, per, nella museificazione dei centri storici, ha dichiarato Cusani, al contrario, sono convinto che sia possibile coniugare il bisogno di conservazione e lattesa di rinnovare, rileggendo e rispettando il passato nel contesto di un legame tra cultura e turismo, ormai assurto ad elemento centrale dello sviluppo economico sostenibile. Cos, il piano del colore rappresenta il viatico attraverso il quale la provincia e i comuni, in armonia e in collaborazione tra loro, possono vincere la scommessa di restituire agli antichi borghi dimensione estetica, suoni, colori, sapori, profumi, arti e momenti di unidentit rinnovata e condivisa con i visitatori. E una prospettiva che pone noi e i sindaci del territorio, ha continuato Cusani, dinanzi alla necessit di compiere un salto culturale nel governo del territorio, prestando maggiore attenzione alla qualit e allimmagine del paesaggio, perch tali caratteri
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di pochi giorni la diffusione di Ecosistema scuola 200, il rapporto di Legambiente che fornisce informazioni relative alla qualit delle strutture delle scuole dellobbligo. Per compiere lindagine Legambiente ha esteso la sua ricerca in tutta Italia, in particolare su 4 comuni e 51 province. Lobiettivo stato quello di tracciare un bilancio relativo alla qualit delle strutture italiane che sono 42.000 e che ospitano circa milioni di persone e di quanto si investa per ledilizia scolastica. Nel Lazio, considerando gli ultimi cinque anni, sono stati 14 gli istituti scolastici su 141 (escludendo il dato di Viterbo) cha hanno beneficiato di un restyling. La provincia di Latina ha investito sulla ristrutturazione di 45 edifici (,2%). Il dato rende fiera lamministrazione provinciale che da sempre in prima linea per la ristrutturazione delle scuole e gli investimenti per renderle sempre pi luoghi accoglienti e allavanguardia, istituti in cui vengono formate le giovani generazioni. Per raggiungere questi obiettivi la provincia di Latina, ha costruito la sua rete e coinvolto le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, i sindacati, lUniversit, i centri di formazione, i centri per limpiego con i quali ha aperto un canale di ascolto e di confronto. Una vera e propria concertazione che si traduce con il massimo impegno per lo sviluppo delledilizia scolastica. Partendo da questi indici la provincia ha impegnato fondi per rimuovere barriere architettoniche, costruire pensiline per le fermate degli autobus a ridosso delle scuole, revisionato impianti elettrici, costruito palestre, bonificato vecchi siti dallamianto, allestito pannelli fotovoltaici sui tetti delle scuole. Le risorse previste nel Bilancio 200 e destinate ai vari progetti per il conseguimento degli obiettivi programmati sono pari a 1.000.000 di euro di cui i principali interventi sono: - 4.000.000 di euro assegnati alla manutenzione ordinaria degli edifici scolastici; - 13.400.000 euro per prosecuzione di interventi di ammodernamento e messa a norma degli istituti presenti sul territorio con adeguamento delle apparecchiature e dei laboratori tecnici esistenti presso gli stessi. Tali risorse si aggiungono ai 500.000 euro gi spesi nel 200; - 00.000 euro finalizzati a progetti per lampliamento dellofferta formativa e per la lotta al disagio scolastico e al bullismo nelle scuole, fenomeno, purtroppo, ormai diffuso in molte realt scolastiche. Lultimo grande investimento stato erogato in favore dellistituto San Benedetto di Latina, proprio a rilevare come per la provincia siano importanti anche gli istituti professionali quindi, sgomberare il campo dal falso concetto di Istituto professionale uguale scuola di serie b. Nella prospettiva
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opposizione politica che la provincia di Latina sostiene da oltre due anni nei confronti della Regione Lazio prodotta non da una mera negazione ideologica o voglia di polemizzare a tutti i costi per ricavarne un vantaggio elettorale, ma su basi che ci forniscono gli atti ufficiali prodotti dal governo regionale. Chiariamo questaspetto ai lettori perch non vorremmo che la puntuale contestazione prodotta dalla provincia di Latina fosse spacciata per inopportuna, stucchevole, ideologica e datata propaganda. Negli ultimi due anni e mezzo, per la precisione, non abbiamo fatto altro che constatare il disinteresse, se non la malafede politica di Marrazzo e sodali, per il territorio pontino attraverso gli atti che quotidianamente licenziano. Tante, troppe, sono state e continuano ad essere le decisioni penalizzanti che adottano. Lultima in ordine di tempo quella concernente le fasce frangivento e la loro alienazione, che ha il chiaro scopo di fare cassa a scapito della tutela del territorio e del paesaggio pontino, del quale sono simbolo caratterizzante, moltiplicando le forme di contribuzione (vedi canone di servit di passaggio) a vantaggio esclusivo dellesangue bilancio della Regione Lazio. Questo passaggio contenuto allinterno delle osservazioni che la Provincia di Latina ha prodotto riguardo al regolamento sulle fasce frangivento, approvato dalla Regione Lazio nei giorni scorsi. Un regolamento oltremodo punitivo per la provincia pontina, il quale detta norme attuative in materia di cessioni e alienazioni ai Comuni, ai frontisti ai confinanti. Lalienazione di questi beni demaniali, chiarisce lassessore allambiente Roberto Migliori, arriva dopo decine di anni di mera manutenzione straordinaria, dove solo in alcuni casi e limitatamente nel tempo, stato applicato un piano di gestione (Piano Santoro) redatto nel 1982. La mancata gestione e manutenzione programmate hanno comportato il grave depauperamento del patrimonio arboreo delle fasce frangivento, molte delle quali hanno perso attualmente la loro funzionalit. Anche recenti attacchi di insetti cerambicidi e cinepedi sugli alberi, sono stati ignorati dal servizio fitosanitario regionale solerte quando lemergenza ha riguardato altre realt economiche regionali; a tal proposito si vedano le informative capillari emanate per i recenti attacchi di insetti dei castagni. Il regolamento regionale 15/2008 contraddice la stessa legge regionale n.22/1995 da cui deriva, afferma il presidente Armando Cusani, perch, mentre la legge conferma il permanere del vincolo idrogeologico in ogni caso, il regolamento regionale ammette implicitamente nelle fasce frangivento, che abbiano perso la loro funzionalit,
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Una delle peculiarit della rubrica quella di essere stata in questi mesi luogo privilegiato e aperto ai contributi di tutti coloro che, avendone titolo, sono intervenute con commenti e analisi sui pi importanti temi di interesse politico e amministrativo della provincia di Latina. Seguendo questimpostazione ospitiamo lintervento del delegato alla sicurezza sociale del presidente della Provincia di Latina, il generale dei Carabinieri (nella riserva), Aldo Lisetti. un contributo che muove le mosse dallarticolato dibattito che si sta sviluppando sulle vicende legate alle infiltrazioni criminali e riguardo alliniziativa intrapresa dalla provincia di Latina di varare un progetto sulla criminalit e sicurezza del territorio un aiuto prezioso per la comprensione reale del fenomeno infiltrazioni in provincia perch giunge da chi nelle forze dellordine e nella fattispecie nellarma dei Carabinieri e sul territorio ha operato in prima linea, dirigendo con il grado di capitano per sette anni la compagnia di Gaeta e Formia e per venti anni prestando servizio al Sisde. quello del delegato Lisetti anche un racconto storico rispetto ad alcuni accadimenti e soprattutto una lettura di questi prodotta seguendo il fil rouge della metodologia operativa attuata da una delle istituzioni delegata dallo Stato alla lotta ai malavitosi. Scrive il dr. Lisetti: Ogni giorno leggo e ascolto i commenti sulla sicurezza. largomento del giorno e alcuni ne parlano a sproposito, senza la conoscenza di dati obiettivi e la competenza necessaria. La situazione merita sempre molta attenzione, in particolare per quanto concerne la crescita delle attivit criminali, lordine e la sicurezza pubblica, soprattutto in relazione allaumento di presenza degli stranieri e degli extracomunitari. In ogni caso il problema non solo della nostra provincia bens nazionale ed internazionale. Giunsi in questa provincia nel giugno 1970 e presi consapevolezza che, tra i tanti problemi di ordine e sicurezza, vi era quello della presenza in molti comuni di soggiornanti obbligati provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria. Si trattava di elementi di spicco della criminalit che gli organi governativi ritennero di allontanare dai loro paesi di origine convinti di isolarli in luoghi lontani; ma non fu cos, perch molti di loro si fecero seguire dalle famiglie, organizzarono ancora meglio i loro contatti con gli accoliti e attraverso figli e parenti tentarono di infiltrarsi nella societ civile. Accadde, nellallora mio territorio, soprattutto a Fondi e nei paesi circostanti. Ricordo bene che anche a Monte San Biagio - continua Lisetti - vi soggiornava un elemento, considerato appartenente ad una importante cosca mafiosa palermitana, il quale, una sera, per protesta contro il sin-
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tanti viaggi della speranza effettuati nei giorni scorsi a Roma per la questione rifiuti della Provincia di Latina sono la prova provata della debolezza di una determinata classe politica, che non trova e non vuole trovare coesione per risolvere i problemi del territorio. Questa volta si tratta dellincombente emergenza rifiuti. Una conferenza dei sindaci e un consiglio provinciale, che allunanimit l febbraio 200 ha delegato alla provincia di trovare una soluzione allemergenza rifiuti, risulta cos tradito nelle indicazioni. In altre parole, ancora una volta, si succubi di decisioni romane e a Roma si va a piatire attenzione, mentre il quadro normativo su questo tema di una solare evidenza a favore di decisioni da prendere a Latina e non altrove. Dal 1 luglio ci troviamo, per quanto concerne i rifiuti, in regime ordinario. Le scelte, le decisioni del Commissario straordinario sono in pratica acqua passata, che non macina e non pu macinare pi. pienamente operativo il Piano regionale rifiuti, approvato con D.C.R. n.112/02 con le opportune precisazioni della sopravvenente normativa del 200, vale a dire il Codice sullambiente dlgs 152/0. Cio gli Ato, Ambiti territoriali ottimali per la gestione del ciclo dei rifiuti, sono delimitati e coincidono con le province. Gli Ato, tra le altre cose, devono mirare allautosufficienza, in altre parole fare tutto in casa, compreso il recupero energetico di quello che residua dalla raccolta differenziata. Lo stesso Piano Regionale afferma che gi nel 2002 in provincia di Latina il quantitativo dei rifiuti era tale da consentire limpianto di un termovalorizzatore. La provincia, daltra parte, in coerenza con la normativa regionale, la L.R. 3/5 prima e la L.R. 2/, poi, aveva fin dal 1 adottato un proprio Piano Rifiuti approvato successivamente dalla Regione Lazio, che chiudeva il ciclo rifiuti nellambito provinciale. Il riadattamento di tale piano porta ancora una volta ad affermare che i rifiuti prodotti in provincia, anche a seguito di una raccolta differenziata al 0%, sono tali e tanti da consentire il recupero energetico degli stessi con la termovalorizzazione. Daltra parte, perch dare ad altri il beneficio della vendita denergia elettrica proveniente dalla termovalorizzazione? Energia che, in questa fase iniziale, beneficerebbe di incentivi: dal Cip ai Certificati verdi. Con la considerazione che la vendita denergia consentirebbe di contenere la tariffa di smaltimento a carico del cittadino. Da pi parti si contesta il ruolo della provincia, secondo alcuni non titolata a fare gare se non addirittura a parlare di rifiuti, dice lassessore allambiente Roberto Migliori. Non c dubbio alcuno che la lettura comparata dellarticolo 20 del Tuel, dlgs 267/2000, e dellarticolo 197 del Codice sullambiente, dlgs 152/2006, assegna alla provincia il compito di
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catta la seconda annualit del programma della provincia di Latina mirata a sostenere economicamente i comuni per interventi tesi ad incrementare e migliorare limpiantistica sportiva nel territorio pontino. Liniziativa, Lo sport in ogni comune, varata dalla giunta realizzata con il tributo provinciale attraverso il finanziamento agevolato dellIstituto per il Credito Sportivo di Roma, nellambito della Convenzione sottoscritta tra la Provincia di Latina con il Coni e lIcs. In sostanza i comuni contraggono un mutuo per ladeguamento, manutenzione, messa a norma degli impianti sportivi le cui rate dammortamento saranno sostenute dalla provincia attraverso il Credito Sportivo. Tra le richieste pervenute sono state ammesse a contributo, fino allammontare complessivo di spesa di 1..11,3 euro, quelle presentate dai comuni di: Fondi, Santi Cosma e Damiano, Lenola, Spigno Saturnia e Minturno. Nello specifico il Comune di Fondi dovr eseguire lavori di completamento e messa a norma dellimpianto sportivo di via Arnale Rosso; il Comune di Santi Cosma e Damiano il completamento e manutenzione del complesso sportivo comunale in localit Ausente; il comune di Lenola interventi di miglioramento del campo di calcio Carduso; il comune di Spigno Saturnia lavori di adeguamento e potenziamento del campo sportivo comunale in localit Ripa; il comune di Minturno lavori di ampliamento del Palazzetto dello Sport attraverso la realizzazione di una tensostruttura per il nuovo campo di basket polivalente. Nel 200 i comuni di Bassiano, Castelforte, Itri, Maenza, Monte San Biagio, Norma, Prossedi, Rocca Massima, Sabaudia, Sermoneta, Fondi e Ventotene hanno usufruito dello stesso strumento per un importo complessivo di circa 3 milioni deuro. Lo sport nella societ di oggi, commenta il presidente della Provincia Armando Cusani, assume un valore particolare che va al di l dellimportanza agonistica. Con liniziativa lo sport in ogni Comune stiamo investendo su un sogno: riuscire a far si che ogni Comune del nostro territorio sia dotato di impianti sportivi a norma. Il traguardo che vogliamo raggiungere far si che le varie discipline praticate nella nostra provincia siano dotate non di cattedrali nel deserto poco accessibili e prive di infrastrutture adeguate ma di veri e propri templi sportivi sicuri e funzionanti in modo che possano espletare al meglio la loro funzione di aggregante sociale, raggiungendo tutte le classi sociali e tutti i gruppi det della popolazione. Gi nel nostro recente passato comunitario, pi di una volta, si posto laccento sullimportanza di incentivare lo sport soprattutto tra i giovani. Il 2004 stato istituito come
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a Regione Lazio, con oltre un anno di ritardo, ha presentato il Piano operativo dei fondi strutturali europei (Por Competitivit 200/2013). Il nuovo Docup stato illustrato pubblicamente dal presidente Piero Marrazzo. Si tratta nello specifico di un piano pluriennale che integra le diverse risorse finanziarie previste dai regolamenti comunitari cofinanziati al 50% dallUnione Europea e per il restante 50% suddiviso in parti uguali tra lo Stato e la Regione Lazio. Linsieme delle risorse previste vede un impegno finanziario complessivo che supera i 2 miliardi deuro. Una occasione importante, quindi, che serve a riqualificare il territorio e a rilanciare lo sviluppo dei servizi e delle infrastrutture della nostra regione. Tuttavia le modalit e le procedure attuative del Por imposte dalla giunta Marrazzo rischiano di compromettere seriamente luso corretto dei finanziamenti, lefficacia operativa e leffettiva realizzazione degli obiettivi generali previsti dal piano in questione. Infatti, il Piano integrato dei diversi fondi strutturali europei, condivisibile nella sua impostazione generale, fortemente viziato da un neocentralismo regionale che esclude e mortifica la reale partecipazione degli enti locali e territoriali. La maggior parte delle azioni e degli interventi previsti dai tre assi fondamentali del Por (Asse 1 - Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva , Asse 2 - Ambiente e prevenzione dei rischi, Asse 3 - Accessibilit) sar gestita direttamente dalla cosiddetta regia regionale. Avremo in sostanza circa l0% dei fondi comunitari programmati e gestiti direttamente dallinterno delle segrete stanze regionali, mentre agli enti locali saranno lasciate solo le briciole. Tutto questo avviene nel segno dei pi nobili slogan della sinistra, improntati enfaticamente sui significati della concertazione, partecipazione democratica, della sussidiariet istituzionale. In questo quadro conoscendo la lentezza della macchina burocratica regionale, c il serio rischio di utilizzare nel peggiore dei modi i fondi concessi dallUnione Europea. Tuttavia possiamo assicurare che il governo della provincia di Latina non star di certo a guardare. Vigiler sulluso corretto dei fondi comunitari, presentando in tempo utile le sue proposte e sostenendo con forza i progetti utili al territorio provinciale da quelli riguardanti le infrastrutture per lo sviluppo dei sistemi produttivi locali connessi in particolare ai settori della nautica, del turismo, del chimico farmaceutico e agroindustriale. La nuova programmazione economico-finanziaria dei fondi strutturali dellUnione Europea impone, dunque, alle pmi di modificare il proprio modello di competitivit attraverso una forte spinta verso linnovazione e i sistemi di aggregazione tra aziende. In tale situazione la Provincia di Latina e la Camera di commercio hanno
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lla presenza del presidente Armando Cusani, dellassessore Giuseppe Schiboni, della dirigente dellU.S.P. Maria Rita Calvosa e di tutti i dirigenti delle scuole dogni ordine e grado della Provincia di Latina si tenuta nei giorni scorsi a Sperlonga la 3 Conferenza di Servizio. In apertura dei lavori stato presentato il bilancio delle attivit svolte dalla Provincia sulla politica scolastica. Un bilancio condiviso dai dirigenti scolastici e pienamente approvato nelle sue linee programmatiche e nelle sue realizzazioni. La riforma del titolo V della Costituzione ha offerto loccasione al Presidente Cusani di evidenziare il ruolo centrale e protagonista della provincia in tema di servizi scolastici: non pi solo costruttori di scuole ma costruttori di uomini e di professionisti. Del resto il governo provinciale ha saputo collocare istituzionalmente lente al centro dello sviluppo sociale ed economico del territorio, individuando nellistruzione e nella formazione la leva primaria ed essenziale. Lindividuazione dei Poli di eccellenza (chimico-farmaceutico, alberghiero-turistico, agro-alimentare, nautico) nel territorio pontino servito poi a valorizzare e indirizzare le risorse finanziarie verso gli istituti scolastici, in maniera costante e massiccia. Si proceduto, attraverso unintesa collaborazione con il mondo scolastico, a valorizzare lautonomia degli Istituti, a creare sistema e sinergia: non pi un modello piramidale e verticale ma una vita di partecipazione democratica e orizzontale, nel rispetto dei ruoli di ciascun partner. Esaltare lautonomia delle scuole attraverso il rilancio della didattica e della ricerca, supportando le scuole di sussidi didattici, laboratori scientifici e sostenendo lattivit di progettazione e di programmazione degli istituti.Una scuola legata, dunque, alle esigenze e ai bisogni formativi dei giovani, in grado di sostenerli nel difficile viaggio verso il mondo del lavoro. Il punto di forza di tali prospettive sono i dirigenti scolastici cui affidato larduo compito di animare, guidare e promuovere impegno e passione. Sono, poi, i docenti il cuore e la forza vitale dellinsegnamento, docenti ai quali va restituito prestigio e risorse adeguate. Il nuovo impegno verso un sistema scolastico di maggiore qualit ed eccellenza, che tende a promuovere e sostenere le attitudini, le valenze e le capacit dei singoli. Solo cos si restituisce seriet e rigore alla scuola, al di l delle schermaglie e delle scaramucce sul grembiule e sul voto in condotta. Il bilancio sotto gli occhi di tutti. Il giudizio positivo unanime e i riconoscimenti provengono non solo dal mondo scolastico ma dalla societ, dagli studenti e dai cittadini (vedi Legambiente). Questi i numeri messi in campo dalla giunta
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ellultimo consiglio provinciale la discussione e leventuale presa datto dello studio del Piano energetico ambientale della provincia di Latina era stato posizionato al punto quarto dellordine dei lavori. Non era la prima volta che tale argomento veniva sottoposto a un serrato dibattito: per la delicatezza delle argomentazioni, la complessit del lavoro intrapreso, circa 00 pagine e 120 planimetrie, e contenente unanalisi puntuale del patrimonio energetico provinciale in termini di risorse da utilizzare per produrre energia e un piano di azione in cui svilupparle. Prima di entrare nel merito del piano elaborato dal gruppo di lavoro presieduto dal professor Alessandro Corsini, docente della facolt di ingegneria delluniversit degli studi di Roma La Sapienza, sede di Latina, c da sottolineare che il piano energetico ambientale tra le mission pi importanti (insieme alla sicurezza stradale, i rifiuti, e lambiente, il patrimonio scolastico) del programma di consiliatura del presidente Armando Cusani. La presa datto certificata dal consiglio provinciale, con voto allunanimit, rappresenta bene un ulteriore momento di buona politica e amministrazione dellente di via Costa. Rientrando in argomento, tra gli obiettivi di fondo del Piano c quello di individuare le opzioni concrete per abbattere i costi economici e ambientali dellormai pesante bolletta energetica. La presenza del Pea allinterno dei programmi politico-istituzionale degli enti locali pu riuscire a dar vita non solo ad atti concreti di sviluppo di energia sostenibile ma potrebbe anche far sbocciare una coscienza consapevole dellimportanza del rispetto dellambiente. La necessit di inglobare il Pea nel programma di governo non un discorso di moda ma di sostanza. In linea con le direttive comunitarie, la pianificazione provinciale mirata a sviluppare il trinomio energie rinnovabili-contenimento energetico-trasporti, che letto alla luce del protocollo di Kyoto e coerentemente a esso mira alla riduzione delle emissioni in atmosfera. La realizzazione di strategie per un uso razionale raggiungibile attraverso interventi tecnicamente e economicamente realizzabili, rivolti, ove possibile, ad accrescere il ricorso a fonti energetiche rinnovabili. Tra le strategie che rientrano in un piano di priorit del progetto vi sono interventi che mirano a diminuire la dipendenza dallimportazione di fonti energetiche primarie derivate da combustibili fossili come il carbone o il petrolio (come anche stabilito dal Piano nazionale per lo sviluppo sostenibile in attuazione dellAgenda 21-Cipe-13); ad aiutare le pubbliche amministrazioni ad assumere il ruolo di gestore dellenergia che compete loro in vista dellassetto attuale del set-
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un dato di fatto, consolidatosi nel corso degli ultimi decenni con levolversi delle moderne societ, che i grandi agglomerati urbani necessitino di regole differenti rispetto a quelle che disciplinano gli altri livelli di governo del territorio (Province e Comuni) come dimostrato, tra laltro, anche dal processo riformatore avviato in questi anni in tutte le pi moderne democrazie occidentali. Tale circostanza vale ancor di pi per le capitali dei principali stati moderni, che devono convivere con situazioni ben pi complesse ed ampie, che si vedono chiamate a fare i conti con il fatto che molto spesso ospitano la sede del Governo nazionale e degli organi di maggiore rappresentanza, e con il loro carattere altamente simbolico in quanto rappresentative dellintero Paese. Nel caso di Roma poi, occorre considerare lulteriore non trascurabile circostanza della presenza nel suo territorio della Santa Sede, punto di riferimento spirituale per tutta la comunit cristiana. Tutto questo rende indispensabile uno speciale regime normativo ed organizzativo, come del resto riscontrabile osservando gli indirizzi assunti in questi anni dai pi avanzati stati democratici, i quali, in modo pi o meno marcato, tutti hanno provveduto a dettare discipline differenziate per le loro capitali. Basti guardare a Parigi, che riveste il ruolo ed ha al contempo i poteri di Comune e Dipartimento, a Berlino che con la modica costituzionale seguita alla riunificazione stato assurto a rango di comune con lo status di Lander (regione) o al caso di Washington (District of Columbia) dove si registra listituzione di un sostanziale autogoverno del distretto, finanziato per mezzo di stanziamenti federali annuali a cui si affiancano entrate proprie. In Spagna poi, sin dal 13 stata istituita la Comunit autonoma di Madrid, mentre in Belgio Bruxelles capitale federale e regione amministrativa al contempo, per finire con Londra, la quale dal 1 dispone dei pi ampi poteri nelle materie di interesse locale. Come si evince chiaramente, ogni Stato ha comunque affrontato tale problematica individuando soluzioni adeguate alle proprie tradizioni ed alla propria architettura costituzionale. Appare in ogni caso chiara e diffusa la tendenza a riconoscere la peculiarit della natura delle capitali e a trasporla in un regime organizzativo e funzionale speciale. Roma non pu certo fare eccezione! Il carattere speciale di Roma trova riconoscimento nel testo della nostra Costituzione come riformato nel 2001, laddove con lintroduzione del terzo comma dellart.114 si sancisce che: Roma la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Tuttavia, al di la dellenunciazioni di principio, quanto postulato nel terzo comma dellart.114 non
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er far comprendere la bont dellazione politica ed amministrativa posta in campo dalla Provincia di Latina, dal suo presidente Armando Cusani, dalla giunta e dalla maggioranza di centro destra, al di l delle belle e spesso confortanti parole, riteniamo occorra far conoscere gli obiettivi realizzati. Questa volta il nostro percorso sui numeri prosegue con lanalisi del documento relativo alla manovra dassestamento votata dal Consiglio in settimana. Una manovra che rispetto agli obiettivi posti dal programma di governo evidenzia che le operazioni di bilancio attuate nellarco della consiliatura hanno conseguito importanti risultati, preservando una corretta gestione della spesa e, nel contempo, apportando decisivi interventi negli investimenti pubblici, in particolare il potenziamento delle infrastrutture, decisive per la produttivit del sistema economico e determinante per il suo sviluppo e la sua modernizzazione. Il presidente Cusani e la sua maggioranza hanno ritenuto, nella manovra dassestamento, di voler integrare ed ampliare gli interventi a favore di quelle tematiche che hanno costituito i punti base del programma in attesa delle destinazioni delle risorse che verranno stanziate nel bilancio 200 e, quindi, attuate anche dal prossimo governo provinciale. In particolare, gli interventi della manovra vanno ad aggiungersi agli stanziamenti gi approvati negli ultimi mesi in favore della viabilit, per la messa in sicurezza di diverse arterie stradali del territorio sono stati assegnati 5.350.000 euro. Per la messa in sicurezza delle scuole 1.00.000 euro, per i lavori al complesso dellex Rossi Sud 3.242.52 euro, per lacquisto di terreni dove ubicare gli impianti per lo smaltimento dei rifi uti 00.000 euro. Per un totale davanzo gi utilizzato pari a 11.02.52 euro. La manovra dassestamento di bilancio ha apportato nei 4 punti cardine le seguenti variazioni: settore scuola, stanziati ulteriori 300.000 euro per manutenzioni varie da concretarsi durante le vacanze natalizie, 500.000 euro per lesproprio del terreno per i lavori di ampliamento del Liceo Scientifi co E. Majorana. Settore sociale-sanit. Destinati 400.000 euro per lacquisto di attrezzature sanitarie ospedaliere importanti per la prevenzione e la salute della collettivit, 00.000 euro per contributi alle varie iniziative sociali intraprese dai comuni per il Progetto Angeli Custodi. Settore Ambiente. I comuni si serviranno dulteriori 500.000 euro destinati a progetti speciali per la raccolta differenziata per lacquisto di specifiche attrezzature per il miglioramento e il potenziamento della stessa, 100.000 euro sar il contributo per i comuni che volessero richiedere la Certificazione Qualit Iso che, come previsto dalla Comunit
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e dichiarazioni di Marrazzo e Zaratti apparse anche sul sito della Regione Lazio evidenziano una caduta di stile istituzionale preoccupante, sia per i toni offensivi sia per lignoranza giuridica e amministrativa mostrata sui contenuti trattati. In buona sostanza sono dichiarazioni clamorose e preoccupanti allo stesso tempo, mixate di malafede politica e incompetenza amministrativa. Gli attacchi rozzi e offensivi di Marrazzo e Zaratti attivati ad orologeria, subito dopo la sentenza della suprema Corte di Cassazione, che ha confermato definitivamente la correttezza della gestione del Servizio Idrico, dimostrano disprezzo verso la Magistratura, la Conferenza dei Sindaci e le Istituzioni Locali della Provincia di Latina. Le richieste minacciose e perentorie avanzate da Marrazzo allATO4 sono giuridicamente e amministrativamente improponibili e inaccettabili, in quanto la stessa legge regionale sul servizio Idrico Integrato non assegna alla Regione Lazio alcun potere di controllo sulla gestione, che spetta invece ad altri organismi, cos come sancito dalla medesima legge regionale. Se i punti di contestazione avanzati dalla Regione allAto4 - afferma il presidente Armando Cusani - sono quelli pubblicati dai giornali saremmo allora davanti ad una clamorosa e preoccupante ignoranza delle leggi vigenti in materia a cui bisogner rimediare in maniera urgente. Diversamente verrebbe meno la credibilit dei cittadini e delle imprese verso listituzione regionale. Nella fattispecie Marrazzo vorrebbe porre in discussione, pur non avendo n il potere n motivi seri per farlo, atti amministrativi approvati dalla Conferenza dei Sindaci, che ne aveva il diritto, addirittura dallaprile del 2002. Giova ricordare che alla Conferenza dei Sindaci che approv quegli atti partecipava il Garante regionale del servizio idrico integrato, e che gli atti stessi sono stati ratificati dai Consigli comunali e nel caso del Comune di Bassiano fatti propri dal Tar con i poteri sostitutivi. Si confonderebbe in Regione, stando ai giornali che hanno avuto in anteprima gli atti, la Convenzione di gestione e il Disciplinare tecnico approvati dalla Conferenza dei Sindaci, che nel loro insieme costituiscono il contratto di servizio poi sottoscritto con la Convenzione tipo e lo schema del disciplinare approvati dalla Giunta regionale nel lontano 1996, che non erano assolutamente camicie di forza, come ora si vorrebbe far credere, ma esclusivamente schemi tecnici e amministrativi di indirizzo sulla cui base, come prevede la normativa nazionale e regionale, ogni Ato poteva modulare i propri atti in funzione delle reali
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resentato in seduta congiunta con la conferenza dei sindaci e la commissione preposta il bilancio di previsione per lanno 200, lultimo della consiliatura del presidente Armando Cusani. Limportante documento contabile stato redatto, come lo scorso anno, entro la scadenza dellanno finanziario, il che permette di rispettare la normativa di legge garantendo nel contempo loperativit sin dallinizio del nuovo esercizio finanziario. E un documento - afferma lassessore al bilancio Giuseppe Tatarelli - che rispetta i concetti di trasparenza, partecipazione ed accessibilit, che sono sempre stati alla base della nostra gestione del denaro pubblico. In questi anni, infatti, si pu rilevare un costante trend di crescita nei documenti di programmazione e tale tendenza rispettata anche in questo bilancio 200 in cui la manovra complessiva superiore a 13.000.000 euro con un incremento di ben 41.000.000 euro rispetto al bilancio 200. Sugli investimenti c da rilevare che la Provincia ha potenziato i propri interventi incrementando le risorse a loro destinate, rispetto allanno precedente, di circa 32 milioni di euro mentre restano praticamente invariate le altre spese. SOSTEGNO AI COMUNI Duemilioni e settantamila euro sono previsti in favore di tutti i Comuni del territorio per interventi concordati in stretta sinergia. Interventi che aggiunti a quelli gi stanziati nei precedenti anni portano ad un totale di .000.000 euro. AMBIENTE Destinate risorse per un totale di 12.40.000 euro finalizzate principalmente in: 1.00.000 euro per lincentivazione della raccolta differenziata; 1.000.000 euro per il proseguimento delle politiche di energia alternativa; .200.000 euro per vari interventi in campo ambientale; 1.00.000 euro per vari interventi straordinari in campo ambientale; 30.000 euro per lAgenzia del Mare. SOCIALE Un milione e trecentomila euro sono state assegnate al Fondo Sociale per il pagamento delle utenze domestiche; 4.250.000 euro destinate ad attivit in favore delle categorie pi emarginate (tossicodipendenti, diversamente abili, ecc.); 150.000 euro al proseguimento delliniziativa Angeli della Strada; 1.000.000 euro invece al potenziamento dellassistenza specialistica per i minori disabili nelle scuole; 100.000 euro per le politiche in materia di Pari Opportunit.
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i chiama Rewetland (letteralmente: recupero delle zone umide) limportante progetto sostenuto dalla Provincia di Latina che ha la finalit di adottare strategie integrate per un uso sostenibile della risorsa idrica nel distretto idrografico dellAgro Pontino. Il progetto Rewetland nasce da alcune recenti iniziative e ricerche della provincia di Latina, che costituiscono il quadro conoscitivo di base su cui stato sviluppato. La provincia, tra le sue attivit istituzionali - afferma il presidente Armando Cusani - svolge la funzione di monitoraggio sullo stato deutrofizzazione delle acque interne e costiere. Nel 2003 ha avviato il Progetto monitoraggio acque superficiali interne e costiere, che ha visto linstallazione di una rete di 17 stazioni di rilievo e la realizzazione di una banca dati dei bacini idrologici organizzata in schede sintetiche per ogni corpo idrico (dati fisici, afflussi e deflussi, analisi dei carichi inquinanti, riscontri nelle misure di campagna). La disponibilit dei dati ha consentito una mappatura dei bacini idrografici sulla base del carico dei vari inquinanti, individuando i bacini pi critici, le fonti del loro inquinamento e, di conseguenza, le priorit e tipologie di intervento. Una ricerca del sistema idrico della Pianura Pontina quello realizzato da Alan Berger, docente al Massachusetts Institute of Technology. Lo studio (Pontine marshes), condotto in chiave storica sulla base dei dati della provincia e del Consorzio di Bonifica e accompagnato da un consistente archivio dimmagini e mappe, mette in luce le criticit ambientali attuali e formula alcune ipotesi dintervento basate sulla realizzazione di ampie aree umide, tra cui il progetto di un grande bacino di fitodepurazione lungo il Canale Acque Alte (Pontine dynamic design), nel Comune di Latina. Ancorch provocatoria, la proposta contribuisce a evidenziare la criticit della situazione e la necessit di sviluppare soluzioni in grado, di ridurre i livelli di inquinamento in un contesto di grande pregio paesistico. Il Rewetland prevede, in buona sostanza, lorganizzazione di una proposta integrata di riqualificazione ambientale su vasta scala per lapplicazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. LAgro Pontino - sostiene lassessore allambiente Roberto Migliori - il risultato di una drastica opera di trasformazione del paesaggio operata negli anni 20. Sebbene la matrice agricola - permeata dal reticolo idrografico dei canali di bonifica - caratterizzi ancora il paesaggio locale, uno sviluppo urbano
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l bilancio di previsione per il 200 stato approvato in questi giorni dallassise provinciale ed lultimo della XV consiliatura del presidente Armando Cusani e della sua maggioranza di centro destra. E un documento che ha rispettato i tempi imposti dalla legge, cosa rara per tante pubbliche amministrazioni dellitalico stivale, che permetter allEnte di via Costa di poter operare con la certezza delle risorse e senza dover ricorrere alle modalit dellesercizio provvisorio. Di seguito e in stralcio proponiamo lintervento svolto in aula dal presidente Armando Cusani. Siamo assolutamente convinti che il lavoro prodotto in questa consiliatura non sia esaustivo per lintero territorio, per un distinguo va fatto. Se noi prendiamo i dati che riguardano leconomia nel suo complesso, la qualit della vita, landamento sociale, la sicurezza e carichiamo le problematiche sul nostro fardello di responsabilit, diamo una chiave di lettura forzata che non corrispondente. Infatti, ci siamo occupati anche di molte cose che non hanno riguardato direttamente le nostre competenze. Abbiamo surrogato lo Stato nella scuola, nella sanit, nella sicurezza stradale, con tante azioni messe in campo cercando proprio di colmare le sue amnesie. Lo abbiamo fatto con misure consone al principio delladeguatezza dellazione amministrativa, non sovrapponendoci, ma differenziando i nostri interventi e riempiendo di contenuti i desolanti vuoti. Ad esempio di quanto affermo c laccordo intrapreso con lUfficio Scolastico provinciale, il quale fa ormai parte del bilancio di previsione, o gli investimenti a sostegno della realizzazione della nuova Curia di Latina e sui lavori per quella Arcivescovile di Gaeta, completati da circa due anni. Invito tutti i consiglieri, anche quelli che non sono credenti, nellandare a visitare quanto compiuto con il contributo decisivo della Provincia di Latina. Se non fosse stato investito dalla provincia quel milione e mezzo di euro, la Curia di Latina non sarebbe oggi un complesso di migliaia di metri di quadrati rivolto ai pi poveri, ai pi deboli, alle associazioni di volontariato. Al di l dei non felici rapporti istituzionali con linconcludente Regione Lazio, la nostra azione politica sul sociale rimane la bussola che guider ancora il nostro futuro cammino. In questi anni la Provincia non solo stato un ente utile ma fondamentale per il futuro organizzativo del sistema sociale su area vasta; utile anche nel sostenere i Comuni ai quali abbiamo trasferito una parte della nostra sovranit
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- Indice Prefazione Presidente Armando Cusani Post prefazione Portavoce Everardo Longarini La provincia di Latina contesta il distretto nautico No ai termovalorizzatori, s allacqua gratis Sul futuro distretto regionale della nautica Campagna Guido a basso impatto ambientale Le 100 licenze per taxi e Ncc di Campodimele Agenzia per i servizi informativi e il lavoro Marrazzo si smarca da Rivera Sullacqua non si pu fare i Masaniello Gli esperti mondiali della Fee scelgono Sperlonga Su rifiuti, nomine degli Enti e politica del lavoro Rifiuti, la Regione Lazio coma la Campania E ora di dire basta a Marrazzo, che parla e non decide Sui rifiuti la distinzione tra chi chiacchiera e chi lavora I piccoli comuni riducono le tasse, con la provincia Stop ai baby mendicanti Fare rete per una scuola e una formazione di qualit Assurdo affermare che Latina ha rifiutato 45 milioni Dallaeroporto alla Turbogas Nuovo anno scolastico con tutti gli istituti in regola Milioni di euro per le infrastrutture e la sicurezza stradale Risorse e formazione, la regione applichi criteri uniformi Promozione culturale, sui fondi la regione fa sperequazione Piano regolatore aree industriali, tutto fermo in regione Latina e Frosinone per la regione delle province Il Dpefr del governatore Marrazzo non tiene conto di Latina Via al Tour dei Comuni, per stare sempre pi vicini al territorio Solo Marrazzo non comprende il progetto della nuova regione IL terzo aeroporto a Latina e la memoria corta di Marrazzo Marrazzo un vero fenomeno. La vicenda aeroporto insegna La provincia anticipa gli stipendi dei Consorzi di Bonifica pagina 05 pagina 0 pagina 0 pagina 10 pagina 12 pagina 14 pagina 1 pagina 1 pagina 22 pagina 2 pagina 2 pagina 31 pagina 33 pagina 35 pagina 38 pagina 41 pagina 43 pagina 4 pagina 49 pagina 51 pagina 54 pagina 5 pagina 5 pagina 2 pagina 4 pagina pagina pagina 1 pagina 3 pagina 5 pagina pagina 80
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Alla Pisana parlano di concertazione ma solo uno slogan Dalla nuova finanziaria del 2008, 162 milioni per Latina Un anno di impegni e di battaglie per la provincia di Latina La regione fa lelemosina al teatro pontino Dalla provincia di Latina arriva lenciclopedia del territorio Un polo di eccellenza nazionale per la formazione a Latina Trattamento rifiuti: le ecoballe di Moscardelli Servizio Idrico Integrato, non vinca il partito del non fare Acqualatina, la soap opera continua Sicurezza delle strade e ambiente, avanti con il programma Il Ciarra lo conosco bene La pianificazione del territorio laziale si faccia con le province Investire sul sistema formativo pontino Cultura scientifica in pole con la fondazione Tullio Levi Civita Un appello agli eletti: date voce al territorio pontino La provincia di Latina stato il vero serbatoio di voti del Pdl La provincia finanzia laboratori scientifici Formazione e lavoro in pole con il campus dei mestieri Nuovo passo avanti per il polo fieristico di Latina Costruire una scuola investire sul futuro di un territorio Il rispetto e la salvaguardia dellhabitat marino una priorit Tutela delle acque difficile con il piano della Regione Lazio Comincia a Latina il percorso verso lEuropa dei cittadini Il piano rifiuti del governatore Marrazzo un libro dei sogni Latina, record delle coste pulite. Grazie agli investimenti La regione naviga sulle acque mentre la provincia affonda Il dialogo Cusani e Marrazzo si arena sulla Riviera di Ulisse La regione Lazio e laccordo di programma fuori dalle regole Latina, politiche vincenti su turismo, occupazione e rifiuti Si rafforza il ruolo dello sportello unico per limmigrazione Questi si che sono corsi di formazione professionale Rifiuti, occorre dare alla province il ruolo che gli spetta La provincia di Latina investe su nuove opere portuali Riscoprire i centri storici per un turismo di qualit Scuole della provincia di Latina tra le pi sicure
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