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MASSIMO VERDICCHIO
Riassunto:
Dante
e Vico,
che
ha
una
lettura di
esame
una distinzione
Da
come
la
simbolica
come
umano ma,
del
al
Dante
l'errore di
pu prospettare che
si
fonda
la possibilit di scienza, e
s la
Non
molto
stato scritto su
Dante
e Vico.
La
letteratura critica
si
basa
pi che altro su quello che Vico stesso ha scritto su Dante che per
gior parte
la
mag-
un
sommo
poeta ed un elenco
delle ragioni
De
Sanctis^ tra
Aldo Vallone-,
che riassumere
critici
e quello di
Glauco
Cambon\
c'
il
La paucit di molto da
dire
al fatto
che non
sul
tema
posizione di Vico e
De
la
Scienza nuova
come un'opera
dantesca e
definisce
come "una
1'
specie di
umana
filosofia" (SEI,
De
Sanctis vede
un paragone
tra le
De
testo
come come
SLI.
^Vallone. "La
'lettura'
LDV.
-^Cambon. "Vico and Dante." D'ora
in avanti, citato nel testo
come VD.
Quaderni
d'italianistica.
2,
2007, 103
Massimo Verdicchio
per
la
loro
mole
e ricchezza in
erudizione
Il
ma anche e soprattutto
al
per
il
loro
trapasso dall'Inferno
Paradiso in
trionfo della
di
come un
si
al
come
la
Commedia
Dante,
che
la
apre verso
un nuovo
avvenire.
la
il
pas-
ingombra
domi-
Il
De
che
per
la
Dante aveva
Irta di
meno
grande che quella; pregna di presentimenti, di divinazioni, d'idee scientifiche, di veri e di scoperte; opera di
una fantasia
ha
concitata dall'ingegno
tutta l'aria di
una grande
rive-
mio
corsivo).
Per
De
Sanctis, la Scienza
nuova non
un'opera di scienza,
filosofica,
n quella
come un'opera
anche
se di
se
non ben
Per
De
anche
contenuto
filosofico e
pieno di erudizione, e
come nel caso di Dante l'opera sembra il Quindi, come Dante, quella di Vico un'opera
la scienza.
poetica che ha
come
soggetto
"La
il
'lettura'
Dantesca di Vico"
il
di
Aldo Vallone
di
si
limita,
come
il
indica
titolo,
commentare
Vico
si
giudizio
Vico su Dante.
Il
Per Vallone,
l'interpretazione di
primo
investe
poema
(e
modo
(LDV, 109).
Il
secondo confronta
Il
dantesca e
teorici della
per se stesso" (LDV, 109), impervio ad ogni corrente critica che lo ha pre-
ceduto
e lo
ha seguito.
Cambon
cui
ci
a fornire
una
lettura pi serrata
parallels
Vico
Dante per
sono "striking
between
(VD,
29).
Anche per
Cambon
a
ci
sono ampi
due opere
i
ma Cambon
va ancora pi
fondo
due
104
Vico LETTORE
DI
DaNTE
"pensive youth" and "Dante's straying from the 'right path'" durante gh
anni
tra la Vita
Nuova
il
Cambon
solitari
...
in contrasto
con
who
much
frutto
times"(VD, 23).
Ci sono per
di
differenze.
Convinto che
il
poema Dantesco
i
sia
il
affari degli
uomini"(VD,
due dove
la
23),
Cambon
ria
la
Provvi-
denza Vichiana
invece, solo
la
mondo
quindi
conoscenza
human
affairs
miracles.
impossible to accept Vico's revolutionary statement that man makes his own world in history, indeed makes himself in the process, and can therefore know the relevant laws from the 'modifications' of his own mind (VD, 23-24).
In questi termini
Dante
essere pi diversi.
il
Dante
rivoluzionario
all
myths
to the
merely
human and
social
element
is
mondo
mito
del mito,
mentre Vico
e la
lo stadio del
e della trascendenza e
za e del sociale.
radicale,
per
Cambon,
ci
modo
di
concepire
e nella
mondo, "Vico,
maniera
di concepire la tragedia
umana da
dialectic
common dynamic
(VD,
24).
Cambon
"the secularized versions of hell (unthinking passion), purgatory (the suffering that enlightens),
Nonostante
sono
tali
le
differenze che
s
Cambon Cambon
che fanno
Vico
"poetical gift" di
la
Vico
che per
si
maggiore
affinit tra
due
risieda nell'aver
105
Massimo Verdicchio
La tensione creata da
ma, secondo Cambon,
questa polarit
non
Questo
affer-
perch ognuno dei due autori, nel proprio ambito culturale, riesce ad
rare gli archetipi dell'esperienza
salvation can be
\s
New
Science
itself
such
poem, divested of the supernatural aspects that had to go into the makdue ing of the Divine Comedy' (VD, 25). Cambon trova paralleli tra
i
autori
Italian
un p dovunque
is
e tra le
due
its
si
continuit. L'aldil di
'Dante's
Dante diventa
Vico's here
What
was
this
very polarity
to
on
his
own
Secondo Cambon,
la
la
Dante che
la
Donna
Filosofia
ma
poi
Commedia
era ritornato
al
e alla poesia. In
due opere,
ma
come
nella
Cambon propone
Il
molti spunti
il
critici
su cui analizzare
il
pi notevole
che rappresenta un
la di
momento
le
Dante che
in quel-
due opere
it tra le
la filosofa
poesia,
mentre Vico
lascia
la
poesia per
Questo
una contraddizione.
una
a favore dell'alil
Anche
tra
se la distinzione
sembra
la stessa,
l'altra.
L'abbandono
modo
di concepire
mondo.
Si
tratta,
dopotutto, di due
sia in
modi
mezzo
cui, sia in
Dante
Vico
c' di
L'abbandono
della poesia
o della
il
filosofia
implica sempre
il
la
risoluzione di
un
errore.
Questo
certamente
un
106
Vico lettore
di
Dante
ammettendo per
ipotesi
che
le
cose stiano
la
poesia e Vico
la
sebbene
esista
una continuit
e
tra loro,
abbiamo una
differenza
qualitativa tra le
due opere,
non pi un
le
parallelo
o una rassomiglianza,
da
Cambon
di
una
differenza tra
di
Dante
al
dovrebbe con-
flosofa,
che
il
passaggio da poesia
come vuole
una
regressione.
Comunque
bisogner esaminare pi in
l la validit di
questa conclusione.
De
alla
i
Sanctis, Vallone e
Cambon
questione del rapporto tra Dante e Vico, seppure diverso. In ogni caso,
insistono su di
critici
un
parallelismo tra
le
se limitato
da
differenze. Per
De
come
quella di
Per
Cambon,
una
c'
non
solo
una differenza
due
opere, perch
ma
anche un
paralle-
come
si
detto,
le
due opere
in vista delle
stesso scrive
25 dicembre 1725
Gherardo degli Angioli, "sopra l'indole della vera poesia,"'^ e poi in "Discoverta del Vero Dante,"?
un
al
1732.
le
Vico
scrive di aver
molto apprezzato
sue
poesie che ha giudicato "con l'aspetto de' Principi della Poesia da noi ulti-
matamente
scoverti col
lume
si
della Scienza
nuova d'intorno
alla
Natura
delle
Nazioni' (315).
la
Ma
Vico
poesia
si
una
filosofa ana-
litica
come "madre
di tutti gli
forte
immaginazione che
Vico, "Lettera a Gherardo degli Angioli". D'ora in avanti citato nel esto
come
GA.
-'Vico, "Discoverta del
107
Massimo Verdicchio
le
cose che
si
sentono vivamente,
il
"la
vivo
le cose,
costumi,
gli affetti
quindi vivamente
lo stesso
sentirli"
quali
Dante
era
compiacete
di
Dante, contro
il
si
d'acconcezze, d'amenit;
All'Angioli che Vico stima esser "nato a pensar poetico". Vico ora spie-
ga chi fosse Dante e che cosa "fece gran poeta Dante"(GA, 317). Vico
innanzitutto, perno sull'epoca delle barbarie in cui
fa,
Dante nacque
e visse.
Le
collocano Dante
agli
la vita
o nella
citt
come
selve"
incivile
altri-
vigeva una
mancanza
le
di
comunicazione ("nulla
o non
penuria delle
("somma povert
un
Italia
lingue" in
gli Italiani
dovettero ritornare
alla
gli
uomini prima
uomini
si
esprimono
"per
in
non regna una lingua propria ("articolasegni, come muti, che hanno un rapporto
i
naturale con
delle cose
le idee:
atti
all'idee
...
linguaggio poetico
quando
(GA, 317).
al
racconta Vico,
genere
umano
la
fu
risparmiato che
della
"si
lingua
Chiesa
"latina".
Cos
sacerdoti erano
"i
sapienti" e
regni cristiani
318).
primi
idiomi" furono
rimatori provenzali,
altro
siciliani e fiorentini,
tra cui
ad unificare
le
lingue
108
Vico lettore
di
Dante
la
sua Comedia,
popoli
dell'Italia,
la
come, perch
venuto
in
tempi somiglianti.
Omero
avea raccolta
Llanalogia
leli.
con
parlare dei
due poed
in termini paral',
Come Omero nell'/ZwaJ? scriveva "tante varie atroci forme di fierissime morti
scrive degli "spietatissimi tormenti"
cos
sof-
Dante
n^ Inferno. Nel
Purgatorio "dove
si
non
ci
sono, natu-
si
gode
infinita gioia
lo
con
3 1 9)
si
concor-
tema dell'importanza
tre ragioni
ed enumera
perch
Dante
tempi barbari
dell'Italia, e di
(DD
Omero
di
dove
24).
tra'
primo o
italiani egli
fu
il
nostro Dante"
(DD
al
24), che
come
al
Commedia una
narra che
"trapassati"
i
sono
castigati all'Inferno,
Purgatorio, e
la
Paradiso secondo
tiana religione"
con
"nostra cris-
(DD
che
vi
si
come
un
di quelle riflessioni
che dee
far
da
s stesso
(DD
il
24).
si
suo linguaggio
un puro
un
(DD
24).
non
di
Dante
stesso nel
tutti
i
De
par-
dovevano gi
essere
trovarsi nella
alle altre.
citt di Firenze, se
non
quella Italiana
non poteva
comune
la
Ma
fatta
opinione
ella falsa
maggior parte
comuni con
sarebbe stata
non
comune anco
alla fiorentina
(DD
24).
109
Massimo Verdicchio
ci
siano
quei tempi,
scrittori
come
in effetto
non
ce ne sono pervenuti",
bastata a
ma anche
per
la
sem-
non sarebbe
Dante una
24).
der
le
(DD
La
Dante
per
il
carattere subli-
me
t,
Dante
da
un
raro esem-
plo di
un sublime poeta"
(DD
"ch'ella
non
si
fa
requisiti pi
"sacri e
pi profondi" sono
altro
che
gloria
e grandi, e
Ma
sia
la
sua poe-
sembra
cita a
Vico
Licurgo di "saper di
ma
grandi"(DD
linguaggio di Dante
il
dono
sul
tempo
danno
mera-
vigliosi"(DD 25).
La
lettura vichiana di
Dante
quella
che
ci
nel
tempo
delle barbarie
come
documenti
da cui potere
il
moderna
di Vico.
Non
c',
Dante niente
di
nuovo.
ma lo
colloca anche
come uno
non
di filosofo, in
e incolta.
suo posto
poeti cos
questa
come Vico prende il suo posto tra filosofi del suo tempo. Ma visione di Dante non solo una distinzione storica ma ne suppone
vista dal
punto
antichi poeti
i
non
solo sono
primi veri
storici
ma sono anche
primi
filosofi
110
Vico lettore
di
Dante
il
e metaforico.
Con
lo
svilupparsi della
mente umana
con
il
umano,
come
lo
Come
e che
"inopia"
il
mito deve
essere superato.
La mente umana
che
agogna naturalmente
vo
di unirsi a
la
Dio donde
vero Uno,
forme
immaginane,
generi fantastici o
i
miti,
universali,
si
finta le unit
uni-
(mio
Secondo
nell'errore
lo
schema
di Vico, la poesia
un sapere primitivo
flosofa.
radicato
di pendis-
Nel sistema
da una separazione o
sta a
Vico,
ai
come
la
come
linguaggio,
come
la
metafora
sta al concetto.
Ma come
Croce ha dimostrato
superamento
solo se
si
dell'errore
pu avvenire
nettamente
esce fuori
e
metafora, solo se
to, tra
si
riesce a distinguere
tra
metafora
concet-
che annuncia
anche
il
mito passa
che
fatto
cos nella
pu anche
l'errore del
mito
ne costituisce
che l'espressione
letterale e l'altro
pu
esser letta in
il
due modi
grado di
uno
figurato, indica
difficolt a cui
va incontro.
Una conseguenza
dell'incapacit di distinguere
un senso
dall'altro
non
ma
anche
Non
solo
non
Dante
tro-
Vico
ma la stessa difficolt la
viamo anche
in
Dante.
Cambon
Vico, 69.
D'ora
come
FGBD.
Ili
Massimo Verdicchio
esiste tra
il
Convivio e
la
Commedia,
ma
per
del
il
critico la differenza
si
risolve
con
il
superamento
della
filosofa
Commedia. Gi nell'opera
giovanile, infatti,
come problematico
Nell'introduzione
a scrivere l'opera,
al
Convivio, discutendo
si
le
hanno portato
"s
I,
Dante
lamenta che
il
il
che a molti
14-15).
Il
bontade era
la
i,
non ha appreso
quella
anima che
comprende,
la
e perfettissima di
la
umana
la
quale con
la
nobilitade de
potenza
divina luce,
come
in angelo, raggia in
III,
animale da
li filosofi
chiamato {Convivio
14,
mio
corsivo).
alle
lettura
il
spiegando
il
significato
allegorico
delle
canzoni
la
affinch
Non
tutti
al
banchetto dove
le
il
commento
alle
non hanno
lo
tempo
di istruirsi.
che hanno
ai
il
tempo ma
sprecano in
ozio sono
invi-
a sedersi pi lontano e
piedi di quelli.
Ma
si
civile
ne
la
umana fame
a
li
rimase, e ad una
mensa con
altri simili
si
impediti
stati,
s'assetti; e
loro piedi
pongano
per pigrazia
sono
la
mia vivanda
13-14,
mio
corsivo).
Il
problema
ferma solo
in
questione
parole e
il
rapporto
al
Il
lettore
che
la
si
alle
non
poesia
non
la filosofia. II
suo un
modo
di leggere la poesia
che tiene
livello letterale,
dunque
un
112
canzoni escludendo
il
loro
Vico lettore
di
Dante
per Dante,
le
un
errore.
Nel Convivio,
si
prendono
canzoni
alla lettera e
non secondo
rapporto
volta, in
al
cade in errore.
le
Nella Commedia,
cose
Il
donna
forma drammatica,
ruolo e
la
sempre
La scena
di Beatrice
Dante
dubbio
se intraprenil
dere o
meno
il
cammino,
mondo
mentre ad un
che
si
filosofia, della
donna
gentile^.
La successiva elaborazione
cia del
CowwWo l'abbiamo
Qui ritroviamo
il
canto
di Casella.
la
monte che
Quando
gli
ignavi
chiedono a Dante
prima
"Amor che
da seguire,
ne
la
mente mi
ragiona".
le
La comprensione del
monte"
come
della
sono ugualmente
al
elli
1
suono
la
"'Amor che ne
la
mente mi
perse da
cominci
dolcemente,
che
dolcezza ancor
II,
12-14). Le
anime
degli ignavi
sono poi
si
dis-
Catone che
li
trovano
nell'Anti-Purgatorio {Purgatorio
della
Donna
Muse
in
il
della poesia
che cercano
di consolare
la
afflizioni.
Come
all'errore,
meno
la
che non
sia
al
servizio della
Nel Convivio
resa possibile
e nella
Commedia,
giusta
si
comprensione
alla
della
canzone
ferma
mera interpretazione
il
delle parole
I
ma
letterale
per comprenderne
piacere del bel
senso allegorico.
della canzone,
il
pigri
si
fermano
alla lettera e
la
hanno
suono
lezione di
signifi-
riferire al
mio
113
Massimo Verdicchio
cato filosofico
di tutti quei
al
l'errore
lettori
le
canzoni
come
poesie d'amore e
scrive
il
non
come
Il
Dante
Convivio
e questo obiettivo
Discutere di filosofia
poesia
, infatti,
come commento
Dante
il
alle
l'errore di
commento
viene aggiunto
alle
canzoni,
non ne
lettore
parte integrale
come
il
deve individuare
o metaforico, postula
la possibil-
sia
ua
l'errore del
Convivio e ne costituisce
l'errore,
che ritroviamo
Come
Dante
la
nel
mediatrice tra
donna
sempre
dire che
tale e
in fiinzione
il
della filosofia, e
terale
senso
let-
come
mai preso
alla
lettera. In
una
eterna di Vico
fantastico, che
veri,
non
altro
il
esprime
i
desiderio della
mente
di creare miti
proprio
come
ma lo
canoni
poesia
si
la
Questa distinzione ha
fatto la fortuna di
modo, ha
fatto
Scienza nuova alla lettera la ripete diventando l'autore della sua favola.
come un
lui e
Vico
lo stesso
il
e se stesso,
modo Vico
diven-
modo
anche
altri
studiosi
come
il
loro Altvater.
inevitabilit e
prova
114
Vico lettore
di
Dante
l'uomo
pu
il
il
creatore o
Anzi
ci
awanziamo ad affermare
essendo
[...]
questo
ci
mondo
di nazioni stato
e per-
dovendosene ritruovare
la
guisa dentro
egli, in
esso stesso sei faccia; perch, ove avvenga che chi fa le cose esso stesso
non pu
tali
[...]
mento che
arrecarti
in
Dio
il
conoscere e
'l
ima
cosa.
mio
corsivo)
ai lettori
il
nel processo
eterna dell'uo-
mo
che
secondo
propria immagine.
citato l'enfasi
Questo
il
quale "conoscere e
al
fare
una medesiche
di
ma cosa." Una
il
lettore l'illusione
fare e
il
tratta, per,
la
sempre
un'illusione che
contrario,
come
si
detto,
ripropone
si
separazione tra
la possibilit del
sapere
stabilisce arbitrariamente
scientif-
separando una
ca dove
fase poetica
lettore
ad
immedesimarsi
della propria
secondo
le
modificazioni
nessuna conoscenza.
Perch
omnid\
non
intel-
con pi
ma
col
non intendere
egli di s fa esse
col trasformandovisi, lo
#405)
"Tra
gli
esempi pi notevoli
si
citer
White, Metahistory.
115
Massimo Verdicchio
Il
la storia la crea
al
ottiene
il
piacere di trasformare
al
mondo
l'autore di
una scienza, e di non intendere che quello che si crede verit invece errore. Comprendere, invece, porta alla comprensione della verit dell'errore, come abbiamo visto, e dell'impossibilit di separare l'errore del mito dalla verit della filosofia. Comprendere, in questo caso, implica la
consapevolezza dell'errore e del divario incolmabile tra
il
conoscere e
la
il
fare.
La conoscenza
si
la
rinuncia
al
sapere con
il
consapev-
dire e
il
fare.
vicino
al
Dante
della
Commedia.
una separazione
let-
maniera di Dante,
l'alternativa
risolve in
una
forma verum
anche
fare.
al ritratto
che ne
fa
Croce
di
il
vizio
che
gli
vengono
costituiti
da
insomma,
vizio
medesimo che
i
quali
le
gl'ingegni
meno
inventivi
sogliono essere pi
conseguenti.
acume non sempre vanno insieme e con pari vigore; e il Vico, quantunque non fosse molto acuto, era sempre molto profondo.
Profondit e
(FGBV, 42-43)
Nel demarcare
tivo e pi acuto
la
come
ma meno
filosofo, e la sua
come
del resto
abbiamo
visto fare
anche
De
Sanctis,
Croce
restituisce all'opera di
dettati
impos-
sua "guisa",
ma
restituisce
Vico
Sia
il
il
come
116
Vico lfttore
di
Dante
errore,
con
la
differenza che
Dante basa
la
pio,
di attribuire l'errore
ad un passato che
si
si
decisa-
pu
dire che
Vico
non
legge Dante,
sempre Vico,
se
non Tha
gi letto nel
canto
XV
dell'Inferno nell'incontro
con Brunetto
e
University
ofAlberta
Edmonton, Alberta
Opere
citate
Cambon, Glauco. "Vico and Dante." G.B. Vico An International Symposium. A cura di Giorgio Tagliacozzo e Hayden V. White. Baltimore: The Johns
Hopkins University
Press,
1969.
Vico. Bari: Laterza,
1962.
De
Commedia
di
cura di Andrea
Vico, Giambattista. "Discoverta del Vero Dante ovvero Nuovi Principi di critica
dantesca." Opere.
A cura di
Vallone, Aldo. "La 'lettura dantesca di Vico." Percorsi danteschi. Firenze: Casa
editrice
Le Lettere, 1991.
e
1973.
117