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GHETTO APPUNTI

La mia ricerca attualmente si fermata dopo che, facendo una delle visite periodiche al mio spacciatore personale di materiale elettrico e di illuminazione, non mi mostro delle nuove lampade a risparmi energetico appena arrivate Sono prodotte dalla Life e incredibilmente hanno una temperatura colore di 6500 K, che dovrebbe essere sulla carta la stessa temperatura dei flash a slitta (che si attestano sui 6000-7000 K). Decido allora di comprare il modello da 100W equivalenti considerando anche il costo di appena 3,50 euro Ho fatto un po di prove sia a solo che mischiando luce da lampadina e da flash e devo dire che il risultato ottenuto stato decisamente sopra le aspettative Non si notano infatti differenze tonali tra i due tipi di illuminazione Volendo esiste anche un modello da 400W equivalenti che ho ordinato e spetto che arrivi, e uno intermedio da 250W Ho poi recentemente costruito un piccolo beauty dish con una insalatiera, delle fascette e un CD Inizialmente era nato per utilizzarlo con il flash a slitta, ma oggi ho provato ad unire la mia lampada da scrivania che ha una bella parabola in metallo (avete presente la mascotte della pixar?? Quella), la lampada da 100W e laccrocchio auto costruito Morale della favola?? Un piccolo ghetto fotografo contento di aver speso 10 euro!! Ecco una foto del tutto unito rigorosamente con nastro adesivo di carta: d ecco il primo esperimento che ho fatto oggi (ovviamente il riflesso del beauty ho fatto apposta a farlo venire

negli occhiali :) :

Abbiamo sempre desiderato fare dei bellissimi still life dallo sfondo bianchissimo? non abbiamo i soldi per comprare il cubo? la soluzione facilissima lo facciamo noi.

uno scatolone (meglio se con linterno bianco non come me che ne ho usato uno marrone!!!) grandezza media, io ho usato uno rettangolare in quanto mi consente di fotografare anche oggetti alti una stoffa bianca ( in mancanza anche fogli di carta bianca vanno bene se volete prima provare se vi trovate bene) taglierino, splillatrice, scotch, buona volont, musica di sottofondo Procedimento: Tagliamo ogni faccia dello scatolone (lasciamo un bordo di 2-3 cm) ci che restrer sar lo scheletro Usiamo la stoffa bianca (o fogli di carta) per rivestire le pareti del cartone lasciando una facciata libera. Usate un cartoncino bianco per nascondere la parte del cartone interna che verrebbe fuori nelle fotografie.. non dite tanto poi la tolgo la fotoscioppp perch alla seconda foto vi sarete gi abbondantemente noiati (in qst foto non lavevo messo e me ne sono pentita ho dovuto lavorare molto di fotosciop dopo )

La luce: potete usare una lampada da scrivania o dei faretti. La scelta della direzione della luce varia a seconda delleffetto che vogliamo, superiore o bilaterale.

Per realizzare degli effetti speciali, senza ricorrere al solito software di ritocco, ma semplicemente utilizzando il materiale che magari troviamo in casa. Oggi molti aspetti creativi della fotografia per esempio su pellicola sono delegati alla post produzione digitale, quindi ho pensato di suggerirvi un modo alternativo per realizzare degli effetti speciali. Lutilizzo delleffetto tubo argentato, per creare unimmagine artistica: Prendete un tubo di cartoncino (quello della carta wc va benissimo) rivesti telo completamente di carta argentata, poi appoggiatelo davanti lobiettivo, voi stessi vi sorprenderete delleffetto, soprattutto nelle foto scattate in macro, ma non solo; quello che trovo realmente interessante, leffetto che pu dare la carta argentata sui riflessi dei colori, provare per credere!

Una ROSSA sullobiettivo: Vi ricordate le buonissime caramelle Rossana della perugina, sono note per la scarlatta carta trasparente rossa, quanti di voi una volta messa la caramella in bocca, prendeva la carta trasparente mettendosela davanti locchio per vederlo il mondo in rosso? Per congelare quei momenti, abbiamo pensato di utilizzare la carta rossa della caramella come filtro da anteporre alla lente dellobiettivo.

Naturalmente per chi utilizza le fotocamere tradizionali a pellicola, deve tenere presente che leffetto cambia a seconda del caso che si utilizzi la pellicola a colori oppure in b/n. Nel primo caso si otterr logicamente unimmagine molto forte dominante rossa; mentre in b/n la cosa si fa interessante, perch lincarto rossana rispecchia pi o meno le caratteristiche dei filtri rosso scuro specifici per il b/n, cio tende a scurire nel caso di una immagine di un paesaggio, il cielo e a evidenziare le nuvole, e a scurire leggermente le tonalit della vegetazione. Inoltre per via dellarricciatura della carta e della stampa delle scritte su essa, crea un effetto flou molto particolare. Per evitare di accentuare troppo i difetti dovuti allo spiegazza mento del nostro filtro, e lombratura del logo stampato, vi consiglio la massima apertura disponibile, in ogni caso di non scendere al di sotto di f/8. alcuni esempi, tratti dai miei scatti:

Leffetto rete: Utilizzando una comune calza di nylon, o un tessuto semitrasparente a maglie larghe oppure molto sottili e strette, come flou per le foto di ritratto. I tessuti che sono pi indicati per ottenere questo tipo deffetto, sono quelli sintetici, sono perfette quelle in lycra dei collant, il tulle utilizzato per confezionare le bomboniere, oppure la garza di cotone per uso medico. Per fissare bene questi materiali davanti lobiettivo, si consiglia lutilizzo di un elastico. La trama della rete diffonder la luce e far perdere definizione allimmagine, oltre a determinare un abbassamento generale del contrasto. La tecnica del flou ed stata utilizzata da grandi fotografi ritrattisti perch permette di rendere pressoch invisibili le imperfezioni della pelle e le piccole rughe. La luce assorbita dal tessuto inoltre sembra accendere lincarnato e donargli una particolare luminosit. Proprio grazie al suo effetto di diffusione, la rete pu essere utilizzata anche nelle riprese notturne, in quanto espande radialmente i punti luce in tante stelline, restituendo un effetto simile a quello ottenibile con un filtro cross-screen. In ogni caso conviene sempre scattare in modalit RAW oppure a forcella e poi scegliere il risultato pi riuscito, ovvero quello che meglio si addice al soggetto: generalmente la sovraesposizione esalta la morbidezza mentre la sottoesposizione rende pi visibile le stelline formate dai punti luce. Il trucco dello specchio: Se vi piacciono le foto dei paesaggi riflessi su uno specchio dacqua, questo consiglio fa al vostro caso. Basta un piccolo specchio di dieci centimetri per lato, un cavalletto sul quale fissare la fotocamera, e un pizzico di abilit nellorientare nel modo pi opportuno il nostro lago portatile. In questo caso la fotocamera reflex dobbligo, perch per la riuscita delleffetto necessario controllare con cura limmagine attraverso il mirino. Posizionare lo specchio in posizione orizzontale (di taglio) in corrispondenza del bordo inferiore della lente frontale dellobiettivo, sostenendolo con una mano, avremo modo di inclinarlo leggermente verso lalto finch nel mirino vedremo, riflessa sullo specchio stesso, la zona dellinquadratura che ci interessa. E essenziale che la messa a fuoco venga effettuata sul soggetto reale e non su quello riflesso: i bordi dello specchio, trovandosi a pochi centimetri dal piano della pellicola, appariranno sfocati, quindi leffetto finale sar pi verosimile. Per questo sar importante lavorare con valori di diaframma piuttosto aperti, soprattutto se utilizziamo unottica grandangolare (che offre una profondit di campo elevata) , mentre nel tele o normale si pu operare tranquillamente sino a f/11. In ogni caso le focali pi adatte per realizzare questo divertente effetto sono quelle comprese tra i 20 mm e i 50 mm, anche per ragioni operative, dovendo sostenere lo specchio a mano, ed essendo impossibile tenerlo perfettamente fermo, bene non avventurarsi su focali che amplificano il rischi del mosso. Leffetto della pellicola trasparente: Con la comune pellicola trasparente, quella comunemente utilizzata per la conservazione degli alimenti, si ottiene un filtro focus, molto indicata nella fotografia del ritratto e nella macro creativa. Ponendola davanti allobiettivo distoglie leffetto limpido e cristallino di ci che si riprende, naturalmente le possibilit creative sono molteplici, per esempio raddoppiando lo strato della pellicola, oppure forando il nostro filtro per ottenere un center spot in grado di riprodurre perfettamente nitido ci che si trova al centro del campo inquadrato, e contemporaneamente abbassare la nitidezza dei contorni. Per i ritratti preferibile la prima soluzione (pellicola intera), mentre per la macro, dove la nitidezza del soggetto principale conta, vi consigliamo la seconda soluzione, quindi conviene forare la pellicola (per esempio con una sigaretta accesa). Ciao a tutti! Io sono un fanaticissimo dei ghetto-tutorial in generale... era parecchio tempo che mi ronzava per la testa di costruirmi un accrocco allucinante e alla fine me ne sono fatti ben due! Cinque lampade a risparmio energetico da 125W equivalenti ciascuna (25W di consumo effettivo), la luce molto calda, 2700K, ma questo non un problema grazie al ghettotutorial di Sara sul bilanciamento del bianco (prima usavo il muro, adesso uso un piatto di plastica). Le scatole sono in legno 20x20x10, le "parabole" sono scatole di cartone da imballaggio

60*40. La circuiteria permette di avere 1, 2, 3, 4 o 5 luci accese. Le aste da microfono le ho prese in prestito.

Sara: si, l'asta di un microfono (quelle "a giraffa")

...e questo il risultato con un po' di aggiustamenti in CameraRaw, naturalmente.

ringrazio tutti per gli ottimi consigli, nei prossimi giorni se riesco vorrei provare a costruire l'insalatiera luce calda di colors.. siete tutti dei mc gyver! io ieri ispirata dal ghettotutorial sulla gestione della luce ho provato a indirizzarla usando quello che ho trovato al volo in un negozio cinese: dei sottotorta argentati e un complicato sistema di (!) robi che si usavano negli anni '90 per farsi venire le spalline che sono di un materiale plasticissimo e bianco e legati insieme hanno fatto da diffusore. Peccato che probabilmente flash + obiettivo 50mm mi si siano fottuti per colpa dell'umidit (come si vince contro muffe e umidit nell'attrezzatura?)

Ehi complimentissimi a Davide<1 ha costruito dei softbox incredibili e l'idea delle aste da microfono ottima<1 (anche perch su ebay si trovano a pochissimo per esempio...) Io ultimamente sto facendo alcune prove con i filtri colorati... oltre ad aver richiesto e ricevuto il campionario Lee (Sara Lando: che Dio ti benedica!!) son andato in cartoleria ed ho comprato dei fogli di comune acetata colorati in formato A4, ottimi per sperimentare con le luci continue... occhio solo che non sopportano alte temperature... io ne ho squagliati un paio, ma nulla di grave ;) Il primo risultato concreto la foto di questa settimana del gruppo, la posto anche qui per rendere l'idea:

Ah, i fogli di acetata mi son costati 15 centesimi l'uno!! :) il problema solo trovarli...

http://www.youtube.com/watch?v=eplQzMD6pnk&feature=fvw http://www.youtube.com/watch?v=9IQwomg3Kv4&feature=watch_response http://www.youtube.com/watch?v=9t_h9esVU_8 http://labottegadellafotografia.noiblogger.com/

Piccolo "making of" della mia fotografia settimanale... Come si vede ho utilizzato due lampade a risparmio energetico. in particolare queste sono della beghelli da 150 w equivalenti e si trovano facilmente nei centri commerciali... l'unico problemino che sono si a luce fredda, ma da 4000K e quindi un p pi calda della luce del flash... Visto che per la foto ho utilizzato anche il flash puntato sul tetto per ammorbidire le ombre, ho utilizato una delle gelatine lee presente nel campionario per rendere la luce leggermente pi calda e quindi uniforme con quella delle lampade... I porta lampade a pinza son costati tipo 2,50 euro l'uni e il fatto che hanno le pinze li rende estremamente versatili :)

Le virt del lenzuolo bianco


Posted: maggio 31st, 2010 | Author: Bruko | Filed under: | 41 Comments

Se escludiamo la macchina fotografica, la scheda di memoria e le batterie, cosa dovreste sempre avere in borsa o nel bagagliaio della vostra auto? Se avete cominciato ad elencare modelli di luci, cavalletti, secondi e terzi corpi macchina o roba del genere, discutiamone. Io dico: un lenzuolo bianco. Il lenzuolo bianco un po lequivalente dellasciugamano di Douglas Adams, della forcina per mcGyver, del little black dress per ogni femmina o dellesplosivo per quelli di Mythbusters. Il lenzuolo bianco e economico (lo trovate a pochi euro al supermercato o lo rubate a vostra madre), occupa pochissimo spazio, leggero e quindi non vi distrugge le spalle se dovete gi trascinarvi in giro una borsa piena di roba e puo essere usato in moltissimi modi. Vediamone alcuni: 1) come sfondo Il modo pi ovvio a cui un giovane ghettofotografo arriva ad un lenzuolo bianco in genere quando ha bisogno di avere uno sfondo bianco per le proprie foto ma non ha una parete bianca. Per anni a Milano ho vissuto in un appartamento microscopico con pareti di tutti i colori o coperte da quadri/librerie/roba a caso. Queste foto ad esempio sono tutte state scattate usando un lenzuolo bianco come sfondo.

Questa in particolare stata scattata fissando il lenzuolo agli stipiti della porta e sparando dietro al lenzuolo dei faretti del brico da 500 watt

Con il tempo ho migliorato il parco luci e possedendo un SB600 e un SB800 ho cominciato a sperimentare e capire meglio come funzionasse la gestione separata del fondo e del soggetto.

A sinistra la foto risultato, a destra il set in cui e stata scattata: immaginatemi in piedi davanti alla sedia: in questo modo posso coprire con il corpo il flash puntato sullo sfondo. Vorrei farvi notare la finezza estrema del cavalletto di fortuna che regge il pannellino riflettente. Adesso ho lo studio che trabocca di cavalletti da venti dollari, ma come vedete se avete una scopa, una sedia e del duct tape siete a cavallo. 2) come pannello riflettente questa e banale, per carit, pero pu essere utile avere un pannello riflettente di fortuna. Potete attaccarlo ad una parete, chiedere a qualcuno di reggervelo, pinzarlo tra due cavalletti. Una delle cose utili di quando si scattano foto in esterni, ad esempio, e stendere il lenzuolo ai piedi del soggetto per dare una leggerissima schiarita alle ombre. Un esempio (ammetto di aver usato degli asciugamani bianci invece del lenzuolo, ma il principio e lo stesso) sono queste foto scattate nel mio terrazzo ieri mattina.

Il cielo era coperto e la luce abbastanza uniforme, pero mi trovavo comunque controluce, per cui avevo bisogno di schiarire un po le ombre. La soluzione e stata quelle di appoggiare degli stracci bianchi sulla sedia che stavo usando come cavalletto: potete vedere il professionalissimo set QUI

3) come pannello diffusore Scusate le foto di esempio superschifide, ma sono un po di fretta. Prendete il concetto, ignorate la facciazza da triglia.

Questa foto e scattata usando un faretto da 500 watt del brico posizionato a sinistra della macchina fotografica. Il faretto non arriva altissimo e lombra del naso sulla guancia davvero pessima. Cosi come non e gentile illuminare una donzella con una luce radente laterale, soprattutto se ha piu di 15 anni.

La seconda foto scattata stendendo un lenzuolo tra due cavalletti davanti alla luce (a circa 40 cm di distanza. Occhio che lasciare roba infiammabile troppo vicino ai faretti non e lidea del secolo. Credetemi sulla parola). Il risultato simile a quello che si ottiene con un softbox

Se andate a guardare da vicino le catchlight, vedrete che si vede comunque il punto piu intenso al centro ma per 15 euro complessivi forse non e cosi male. Il lato negativo, ovviamente, che mettere un lenzuolo davanti alla luce richiede di compensare per lesposizione e quindi dovete avere la mano abbastanza ferma, una macchina che regge bene gli alti ISO o un cavalletto o un soggetto che sappia tenere la posa per il tempo necessario. 3b) per fare foto sotto il sole quando la luce e troppo dura Il principio del pannello diffusore non si applica solo allo studio anzi, il lenzuolo bianco diventa indispensabile in esterni quando decidete di scattare foto alle 2 del pomeriggio sotto un sole maiale.

La situazione questa: niente di complicato. Il sole alto, per cui se voglio scattare un primo piano posso evitare di preoccuparmi dellombra che si proietta sul muro ma che dire delle ombre che larcata sopraccigliare proietta sui miei occhi? Ottimo design, visto che se il mio cranio non fosse progettato in questo modo probabilmente mi si brucerebbero le retine pero gli occhi da procione sono una pessima idea per un ritratto.

Potremmo usare il lenzuolo come pannello riflettente per schiarire le luci, oppure

oppure possiamo attaccare un lembo del lenzuolo alla ringhiera con il duct tape (sempre sia lodato) e poi pinzare a due cavalletti laltro lembo per creare una specie di tettoia. Adesso io mi trovo allombra e il lenziolo si comporta come un softbox. Ma soprattutto impedisce che io mi trovi il sole costantemente negli occhi, per cui posso tenerli aperti senza soffrire.

4) come telo di protezione

Se state per fare foto con farina/acqua/roba polverosa/qualsiasi cosa possa sporcarvi il divano da 5000 euro o stroiarvi il computer, buttateci sopra un telo, soprattutto se non siete a casa vostra e non avere voglia di risarcire i padroni di casa. Se state scattando in esterni destate, infilare lattrezzatura sotto un lenzuolo bianco fara in modo che si scaldi di meno. Se state viaggiando con le borse dellattrezzatura sui sedili posteriori dellauto, coprirli con un lenzuolo quando vi fermate in autogrill e una buona idea per non dare nellocchio. Se per qualsiasi motivo vi capita di dover infilare la macchina nel bagagliaio dellauto invece che nella borsa imbottita, un lenzuolo bianco e grande abbastanza da permettervi di avvolgerla con uno strato di stoffa decente in modo da proteggerla almeno un po dagli urti. Cosi come se doveste infilare obiettivi nello zaino (e intendo uno zaino normale, non uno zaino apposta), usare il lenzuolo come imbottitura potrebbe evitarvi brutte sorprese. 5) per trasportare materiale Avete mai spostato da soli un gazzillione di scatoloni pesantissimi? Il modo piu semplice di farlo e metterli sopra un vecchio lenzuolo e trascinarli. La vostra schiena vi ringrazier. Oppure state facendo un servizio fotografico allaperto e avete paura che stia per mettersi a piovere? Stendete il lenzuolo per terra e usatelo per appoggiarci sopra i vestiti, la trousse per il trucco e tutte quelle cose che in genere si impiega un secondo a tirare fuori e mezzora a riordinare. Se comincia a piovere, unite tutti gli angoli, creando una specie di sacco e datevela a gambe. Funziona per gli ambulanti quando vedono i vigili, puo funzionare anche per me. 6) come cavalletto Potete usare una superficie piana, come un tavolo o un muretto, per appoggiare la macchina fotografica se non avete un treppiede a disposizione. Ma se dovete fare degli autoscatti e usate una DSLR con un obiettivo un po lungo, lobiettivo tende ad essere pesante e a far puntare la macchina fotografica verso il basso. Usate il lenzuolo appallottolato a dovere per creare spessore dove vi serve. (Nota: se siete in esterni ci sono anche altre soluzioni. Ma le vedremo quando continueremo i tutorial sullattrezzatura avanzata parlando dei sacchetti di plastica) Mi e capitato anche di usare in una situazione di emergenza un lenzuolo fatto penzolare da un cancello come una specie di mini-amaca per sostituire un cavalletto. Sembra pericoloso per la macchina, ma in realta piu stabile che lasciarla sul bordo di un muretto assicuratevi che sia ben fissato (dovreste tenere in borsa delle fascette di plastica. Altro strumento multifunzionale che qualsiasi ghettofotografo impara ad amare)

7) come vestito/ prop

Per farvi vedere cosa intendo, uso una foto dove viene usato un telo grigio, ma il principio dovrebbe essere chiaro.

Volete fotografare qualcuno con le spalle scoperte e questo qualcuno indossa una maglia a collo alto? A meno che la vostra modella non sia a proprio agio a starsene a petto nudo, un lenzuolo bianco puo risolvervi la situazione. Fissandolo sul retro con delle pinze o delle mollette, darete una libert di movimento maggiore al vostro soggetto. Peraltro essendo bianco non lascer ombre colorate sulla pelle e se anche se ne dovesse vedere un pezzo, difficilmente sar altrettanto fastidioso che vedere una spallina del reggiseno infilata sotto lascella. 8 ) a pezzi, a strisce, ecc In caso di emergenza, potete sempre strappare facilmente a strisce il vostro lenzuolo per usarlo come corda di fortuna per legare roba. Oppure tagliarlo in pezzi piu piccoli da usare per ripulire un cavalletto sporco di grasso. Il vero ghettofotografo pero ha in macchina dello spago. Lo spago serve sempre. Non dimenticate di commemorare leroismo del vostro amico lenzuolo usandolo come parte di una foto prima di liberarvene definitivamente

9) come maschera di emergenza per halloween bastano due buchi per gli occhi e sarete un perfetto fantasma! Scherzi a parte, se avete altri usi da suggerire per un lenzuolo bianco, non abbiate paura ad aggiungerli: io oggi sto facendo cento cose contemporaneamente e sicuramente ne ho dimenticata qualcuna. altro uso? manca un flash per illuminarlo bene, e il lenzuolo spiegazzato peggio di un fazzoletto? beh, se usate un tempo lungo, basta scattare E muovere il lenzuolo automaticamente diventer uno sfondo soft, per effetto delle scie di movimento il flash spompo? basta stare in ombra, e lasciare il lenzuolo tra noi e il sole anche un flash da pochi NG a quel punto ce la fa: http://www.fotoincollina.com/foto/foto.php?n=12 e poi il lenzuolo se lo metti sul divano protegge dai peli dei gatti ah ma forse centra nulla Replica

o
ottimo!

Bruko scrive: 1 giugno 2010 alle 08:35

Il fondo in movimento funziona meglio per gli still life che per i ritratti, ma e unottima aggiunta Replica

lofoto scrive: 1 giugno 2010 alle 09:20 si chiaramente se una persona risulta facilmente mossa ma prova comunque concentrando i flash per la persona, rimarr ovviamente una ghost trace di lei per il tempo lungo, muovendo leggermente la testa o sbattendo le palpebre potrebbe non essere male leffetto per basta impostare un ritratto un po onirico Replica

Bruko scrive: 1 giugno 2010 alle 09:33 ah beh, si. Con un flash sulla seconda tendina e una lunga esposizione puo funzionare. Oppure fai Julia Margaret Cameron per un giorno Replica )

eh certo

lofoto scrive: 1 giugno 2010 alle 09:58

perch combattere contro un limite tecnico? sfruttiamolo ovvio che: 1) ho solo un flash a fotocellula da NG15 e un lenzuolo spiegazzato 2) ho fatto un ritratto a esposizione lunga, flash di schiarita e una traccia fantasma di movimento, impostando una seconda tendina e un tempo di 2 secondi, praticamente una atmosfera onirica alla Cameron suona diverso basta solo avere chiaro dove andare, poi che uno abbia un flash, due, dieci, oppure non abbia neanche la macchina fotografica ma solo una lattina vuota beh questo non ha impedito di fare foto ad alcuni quello il grosso problema, lo ammetto grandi cavalletti e flash possenti mascherano la cosa (in una simbologia freudiana) ma se sotto sotto senti che ti manca lidea non ci puoi fare nulla minc ora la copio in un txt cos al primo libro di aforismi la uso

2.

pippowitz scrive: 31 maggio 2010 alle 21:29 una volta ho fatto dello still life usando la luce buttata sui muri della stanza (bianchi, per fortuna) da due finestre e usando un paio di asciugamani bianchi perfettamente normali (viva Adams!) per schiarire le ombre. Per regolare le luci chiudevo parzialmente le persiane e per orientarle giravo il tavolo dove stavano gli oggetti da fotografare. Poi esponevo col treppiede (quello almeno ce lavevo) perch i tempi erano diventati un po lunghetti. Vabb, poi ho capito che era meglio comprarsi un paio di flash, che sono un filo pi versatili delle finestre, ma da allora ho avuto grande rispetto per la ghettofotografia. Detto altrimenti: ho capito che per fare le foto spesso servono pi le le idee che lattrezzatura. Replica

Bruko scrive: 1 giugno 2010 alle 08:48 ahahaha e una parete Francesco fotografa molti oggetti grandi, come moto, bici ecc e ha fatto costruire un limbo: tra i muri e tra il muro e il pavimento non ce un angolo retto, ma una curva. In questo modo non devi spostare loggetto tenendo la macchina fotografica parallela al fondale, ma puoi girarci attorno senza trovarti con linee da photoshoppare via in ogni singola foto la menata e che ogni tot devi farlo reimbiancare Replica 4 giugno 2010 alle 12:45 Ottimo tutorial, e per il nero?

Replica

Bruko scrive: 4 giugno 2010 alle 13:32 uh? in che senso? Replica

bees scrive: 4 giugno 2010 alle 17:18 nel senso di utilizzare un telo casalingo per sfondi neri, come si fa? Grazie Replica

Bruko scrive: 8 giugno 2010 alle 15:56 devi solo fare attenzione a non illuminarlo. Mi segno magari di farci un ghettotutorial quanto prima Replica

3.

Daniela scrive: 4 giugno 2010 alle 14:36 Bellissimo Sara! mi mancavano i tuoi ghettotutorial!!! e luso del lenzuolo verde come sfondo chroma key??? lhai mai usato? io si una volta sola ma devo riusarlo per forza! Replica

Bruko scrive: 8 giugno 2010 alle 15:58 Io fortunatamente ho uno sfondo verde da usare a quello scopo, ma non amo molto il chroma key Pero un lenzuolo va altrettanto bene limportante e che sia illuminato correttamente e che sia un bel verde brillante Replica

4.

chelo scrive: 27 luglio 2010 alle 14:40 siiii anche io quando vado a fare i matrimoni porto sempre un lenzuolo bianco e uno nero, e tanti colleghi mi prendevano x pazza il nero utile quando faccio ritratti alle spose con la luce della finestra e in casa loro ci sono sempre sfondi con credenze o vecchi poster di idoli delladolescenza il biano tante volte lho usato x togliere brutti riflessi sulle auto o le bomboniere cromate Replica

qui vi insegneremo a costruire un mini studio fotografico utilizzando una scatola dicartone, e fogli di cartoncino. Il mini studio fotografico avr un costo molto basso ma con risultati di alto spessore e con unottima resa fotografica! Non necessario nessun flash particolare e basta una semplice lampada. David nel suo articolo scherza affermando che il costo di 10$ puramente messo per indicare leconomicit della cosa; dice inoltre che il costo pu essere anche molto pi basso se le cose che servono per la costruzione si hanno gi in casa riuscendo cos a utilizzare e riciclare il materiale. Con questo mini studio fotografico si potr quindi ottenere delle ottime fotografie su fiori, oggetti vari, oggetti da vendere in ebay ISTRUZIONE PER LA REALIZZAZIONE In questo esempio stata usata una scatola di cartone di quadrata di 30 cm per lato ma si pu provare con qualsiasi dimensione.

Come prima cosa tagliamo le finestre di tre lati della scatola ed eliminare completamente un lato (volendo il lato in basso della scatola si pu tenere, in basso capirete). Lasciare le due appendici laterali della scatola per avere il controllo della luce al momento dello scatto e rimuovere le altre due. Dalla foto seguente si capiscono meglio le operazioni fin qui descritte:

E stato usato un rasoio per tagliare le finestre della scatola. Lultima immagine delle tre mostra come stato posizionato il cartoncino sopra le tre finestre. Se avete deciso di tenere il lato basso della scatola originale che former la parte inferiore del vostro studio fotografico per rendere la struttura pi forte ricordatevi che questo vi lascer meno libert nel posizionamento di oggetti con parti che vanno fuori dallo studio (per esempio una pianta). Ottenere una buona scena fotografica allinizio pu essere un p complesso ma dopo alcuni tentativi si rimarr soddisfatti dei risultati. Il controllo della luminosit la cosa pi interessante di questo mini studio fotografico e viene controllata tramite lutilizzo di una o pi fonti di luce (delle semplici lampade) che potete puntare sui lati della scatola. Se usate soltanto una luce, il foglio di cartoncino messo sulloggetto da fotografare (nella foto sotto si capisce come posizionarla) funge da riflettore sul vostro oggetto. Se desiderate uccidere la riflessione sul lato pi scuro, attaccare un quadrato di cartoncino nero da quel lato (sulla parte interna.) idem sulla parte superiore. Con questo tipo fotografico possibile ottenere uno splendido effetto di infinitolasciando in bella vista loggetto che si vuole riprendere senza vedere nessuna giunzione! Questo dovuto a come posizionato il cartoncino bianco! Il cartoncino pu essere bianco in primis ma anche nero o si pu provare anche con altri colori; la foto del girasole in questo articolo stata fatta con un cartoncino bianco. La macchina fotografica consigliabile posizionarla su un treppiede e le dueappendici della scatola servono per impedire che le fonti di luce laterali alla macchina fotografica, una volta che viene posizionata per lo scatto, disturbano la ripresa delloggetto da fotografare.

Link strobist-blog

Box Luce fai da te


pubblicato: marted 10 aprile 2007 da Girofoto

Vi picerebbe realizzare uno studio fotografico in piena regola, ma non avete il becco di un quattrino per comprarvi le attrezzature necessarie?

Allora, per cominciare, con un p di bona volont e del materiale di facile reperibilit (uno scatolone, della carta stagnola e un vecchio Flash), potreste provare a costruirvi un bank, ovvero un illuminatore a luce diffusa, magari non molto bello a vedersi ma sicuramente in grado di svolgere il suo lavoro. In alternativa, se i soggetti da fotografare non sono molto grandi, potreste costruirvi unagabbia di luce come questa o come questa.

Hobo DIY Softbox for Perfect Portraits


Posted by Riaz Missaghi on 3/14/2007 09:48:00 PM

1,132digg
Holy Crap Kevin Rose of Dugg Digg, dugg this article, thanks for the heads up Amir I owe you a latte, unless i ever manage to beat you in Desktop Tower Defense

The silent Server make a quiet PC box from scrap wood

So I've spent about a grand on my camera equipment (body, lenses) and forgot to save anything for the lighting equipment, doh! Basically (though you should already know this) a camera is only as good as the light that comes into it, cameras capture light and make a mess when they try to amplify the dark. When I made the move from a point-and-shoot to a SLR I figured I'd get a 50mm lens because it was the cheapest lens that opened up to f1.8, and i wanted to be able to take pictures in the living room (ok my kids) without a flash. Jump to 6 months later I now know that 50mm lens lets in just as much light as a 24mm lens but needs to be shot at least 1/60th of second to be in focus whereas a 24mm lens can be shot at 1/25th of a second, even at f2.8. The crux of the problem is still that at f2.8 a full face is unlikely to be all in focus until about f8 on a 50mm and f5 on a 24mm which means i need a flash. I used a bounce flash (old school flash aimed at the ceiling or wall) and loved the soft light or occasional color cast from the paint on the wall, but the shadows made dark wells under the eyes. So i need a soft box which should eliminate shadows from the area that it covers, but, i spent all of my money on the SLR and lenses.

Solution Cardboard box, tin foil, tape, knife, wireless flash kit, I got the wireless flash from Ebay with two receivers ($20) which i use with old flashes from my wifes old SLR setup. The trigger just attaches to the camera hot show and the recivers are like little hot shoes them selves.

I upgraded the antenna to extend the range and reliability. For the softbox i got an office max cardboard box and some reynolds tinfoil. i used the size of the box as a template and cut some pieces. Remember to cut a mirror image because they are Diastereomers , so two of each hand (lateral inversion). Also make them so that the sum of two wider ends equals the size the to opening of

the box, measure this by placing to strips next to each other and marking where they overlap:

It is much easier to score then cut with scissors than knife. I also taped all the sides to prevent the foil from tearing, it made it much more durable. When tapping two pieces together the tape can electro statically attract the foil which can muck things up, so i found it easier to pre-tape with small pieces of tape before applying wider tape.

Look kind of like a NASA heat shield.

Now it's ready to fold and tape into the box like a funnel (after cutting a hole in the box of course) This hole is where the flash gets tapped in.

I taped a garbage can bag to the top and then started shooting:

I'm in love with the quality of soft light i and the sharpness that it allows. I put a handle on the top of the box (cut a hole in it, and basically strapped the flash to the hole in the back.

This is at 300mm F22 1/125sec, with a Nikon D70s (which is for sale here ) You can click on the image to see full version. Its amazing how much more detail comes out of the shot with soft light.

Dato che l'argomento stato affrontato gi altre volte vi faccio vedere come mi sono costruito un grosso pannello riflettente\diffusore spendendo pochi . Tutte le idee sono prese da questi 2 link, dove troverete 1000 soluzioni per uno studio fai-da-te: [url=http://www.fototime.com/ftweb/bin/ft.dll/pictures?userid={0C537F65-5D2E-4921-A34D-346C4244F0AC}&inv=19218D41258C6FE&userid={0C537F655D2E-4921-A34D-346C4244F0AC}&AlbumId={40EED9A5-7703-11D5-AB2C-00400542FB64}&inv=19218D41258C6FE&GroupId={A4074786-91B9-4474837C-59B54CF9867C}]Uno[/url] Due -pdf Ho usato i tubi in PVC che si trovano nei negozi di bricolage. Un pezzo da 2m costa poco + di 1. Questo il pannello:

per la superficie ho usato 2m di tovaglia bianca in metriale plastico (4 al m). Per fissarla ho costruito delle clips partendo dagli stessi tubi della strutura e tagliandone circa 1\4 in senso longitudinale:

volendo al posto del bianco si pu usare del materiale traslucido (una tenda per doccia va alla grande) per avere un enorme pannello diffusore. Infine ecco altre foto di alcuni particolari:

Studiando bene queli giunture fissare (con nastro adesivo o colla) e quali no si pu ottenere un pannello facilmente smontabile per poterlo riporre quando non lo si usa. A seguire: una struttura porta-fondale...

Ed ora un supporto per fondali: Il materiale di base sempre lo stesso (tubi di PVC)

la base abbastanza robusta, perch deve sopportare un peso a volte notevole.

il supporto dotato di un sistema che permette di alzare la barra superiore a diverse altezze. Il funzionaemento semplice: nella parte superiore c' un tubo all'interno di quello + grande della base:

per fissare le varie altezze basta fare dei fori nella parte bassa della struttura e infilarci un chiodo su cui poi si andr ad appoggiare il tubo interno:

ora veniamo ai fondali: ne ho diversi e tutti 'economici'. Alcuni sono dellle tovaglie plastificate, altri dei drappi di stoffa. Nelle foto sotto ho montato quello blu: una tovaglia che vendono al metro (5 al m). Per fissarli ho di nuovo usato le clips costruite come per il pannello.

Ogni fondale stato fissato ad un tubo di cartone (presi gratis dai rotoli di stoffa finita in merceria) attorno al quel vengono arrotolati quando non li uso, e che aiuta con il suo peso a tenere teso il fondale:

Dunque: la morbidezza della luce dipende dalla dimensione della fonte luminosa rispetto al soggetto, quindi non cambia nulla. Semmai un lenzuolo, facendo passare parte della luce, ti rende meno luce rispetto al materiale plastificato. Come ho spiegato usando un materiale traslucido (io usavo una tenda da doccia, ma un lenzuolo pu andare bene) lo si pu trasformare in un bank.
Citazione: Avresti anche qualche idea per illuminazione a basso costo ???

costo medio\basso: i flash da studio Walimex costo bassissimo: fai un pannello come quello di questo tutorial, usi una tenda da doccia come pannello diffusore, e ti compri un paio di faretti da cantiere al brico (15 l'uno, con cavalletto)

http://stores.ebay.de/foto-walser_Studio-Zubehor_W0QQcolZ4QQdirZ1QQftidZ2QQtZkm http://www.foto-walser.de/index_de.htm Questo il link al loro negozio ebay e al loro sito\neozio 'normale' Io in questo momento ho: 1 set con flash da 100ws http://foto-walser.biz/myfactory20/Shop/Shop.aspx?ClientID=wf172341139281311622&Shop=1&Type=9&Param=1792&Group=219&Language=D 1 set con flash da 40ws http://foto-walser.biz/myfactory20/Shop/Shop.aspx?ClientID=wf172341139281311622&Shop=1&Type=9&Param=1744&Group=219&Language=D 1 set con flash da 200ws http://foto-walser.biz/myfactory20/Shop/Shop.aspx?ClientID=wf172341139281311622&Shop=1&Type=9&Param=1746&Group=219&Language=D Come detto sono molto economici, ma per un uso amatoriale in casa sono pi che buoni. Sono anche abbastanza piccoli e leggeri e semplici da usare. Se vi servono altre info chiedete pure. I flash sono tuti dotati di una fotocellula che li fascattare quando 'vedono' un altro flash. Per cui ti basta farne scattare uno e gli altri scattano automaticamente. Per sincronizzarti con uno dei flash puoi usare semplicemente il cavo in dotazione. Ovviamente devi avere per una presa sincro sulla macchina. Se non cel'hai ti serve una cosa tipo questa: http://cgi.ebay.com/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&category=30086&item=3876048845

Ma io ti consiglio questo: funziona come un flash a slitta normale ma emette un lampo 'infrarosso', che non influenza l'esposizione della foto ma sufficiente a far scattare la fotocellula che ti ho descritto. La soluzione proposta da te utile soprattutto all'aperto, dove il sistema delle fotocellule potrebbe non funzionare correttamente. ma no credo che sia il tuo caso!

Ciao onimusha, anche io parlo a livello amatoriale anche se lavorando in un'agenzia pubblicitaria ho occasione di lavorare con fotografi professionisti. Solitamente per un ritratto in studio si pu usare anche una sola fonte luminosa ed un pannello di schiarita che si mette all'opposto della luce per schiarire le parti in ombra, non raggiunte dalla luce. Per una discreta variet di ritratti e still life si usano 3 fonti luminose, per questioni pratiche meglio se di uguale potenza (per regolarle facilmente senza doverle spostare perch ad esempio scopri che la luce pi forte la vuoi a sinistra ed invece si trova a destra). Uno schema classico, per un ritratto luminoso ed un sfondo chiaro, luce forte che illumina, luce di schiarita per illuminare le parti in ombra (oppure pannello riflettente) e luce per lo sfondo, pi o meno intensa a seconda delle proprie esigenze. E' chiaro che si parla di schemi amatoriali: si possono aggiungere poi tante varianti, come piccoli spot (luci dirette) per illuminare parti del corpo, come i capelli etc. etc... Io voglio prendere due flash di pari intensit, 200w, potenti e flessibili (rapidi da ricaricare, 3 secondi) pi un'altra luce da usare per lo sfondo o per schiarire o cmq per illuminare eventuali ambienti.

Ciao! Ti rispondo descrivendoti in breve il set di luci economico che ho io, io utilizzo due "fari da giardino" da 500W, li trovi a 10euro in un brico center. Uso questi due fari uno di fronte all'altro ai lati del soggetto, praticamente sono perpendicolari al fondale, la luce colpisce il viso in entrambi i lati e bagna anche il fondale. Frontalmente uso un altro faro molto potente da teatro (1000W) ma andrebbe bene un'altro da giardino, essendo molto forte lo oriento anche un po' sul soffitto. Se devo correggere qualche ombra lo faccio con una normale lampada da 80-100W attaccata a un cavalletto. Eventualmente anche un flash. poi mi sono costruito (prezzo 3,5 euro) un ombrello fichissimo che ogni tanto uso. il mio studio mooooolto piccolo ma queste luci vanno pi che bene. se vuoi diffondere un po' le luci ti consiglio di usare della carta forno bianca e di trovare la maniera di metterla davanti ali faretti, ma questo le riduce di molto. Spero di esserti stato utile, se hai domande fatti avanti! Ciao!

http://www.mediaresort.de/shop/index.php

l'argomento interessante e vorrei dare alcuni pareri che spero troviate utili solo dal fatto che ho alle spalle parecchi anni, diciamo pi di trenta, passati a fotografare con luci e flash di diverse marche e categorie. fino a pochi anni fa, avere uno studio con illuminazione a flash era un vero lusso, ci si arrahgiava con flash monotorcia professionali ai quali si aggiungevano torce supplementari oppure, spendere una vagonata di soldi come avevo fatto io per acquistare gruppi professionali come appunto i citati Bowens o gli ottimi IFF, non dimenticando altre marche blasonate che svuotavano i portafogli e non sempre rispettavano le esigenze professionali, ora invece, anche per il semplice amatore, si possono utilizzare quei flash.... del tipo descritto sopra. * - Potenza 45WS - Numero Guida: 26m ISO 100 - Veloce Tempo di Ricarica - Distanza Effettiva: >=10m - Temperatura Colore: 5500-5600k - Durata Flash: 1/1000S 50 + ss * - Potenza: variabile da 12,5 a 100 WS - Numero Guida: GN (2m ISO 100) - Temperatura Colore: ca. 5600k - Voltaggio Synch: DC 6V - Fusibile per Flash e Lampada: 3 Amp - Durata Flash: 1/1000S 90 + ss ritengo che funzionino molto bene, io personalmente ho acquistato due elementi da 45W che abbino ad un metz 45ct1 vecchissimo, l'innesco avviene tramite fotocellula, per attivare tutto il gruppo flash uso, o il flash della fotocamera oppure un ulteriore flash montato sulla slitta della fotocamera, i due flash pi un paio di fotocellule le ho acquistate su Ebay da un venditore, per non fare nomi.. certo thefirstshop, onesto e preciso dopo solo due giorni, eccoli arrivati per la cifra di circa 60 euro tutto compreso, onestamente devo anche dire che l'uso che ne faccio oggi molto limitato, sono in pensione e fotografo per passione personale, ma quando ero un professionista, e usavo marche blasonate, beh, la tecnologia era molto lontana da quella di oggi e il problema del bianco... che qualcuno ha giustamente messo in discussione su queste pagine, beh con la elettronica non certo precisa come quella odierna non faceva miracoli, anzi, se poi capitava una piccola rognetta, allora erano veramente dolori per le assistenze, oggi se capita un guasto ci si arrabbia un pochino ma poi dopo un piccolo calcolo si prende e si cambia tutto, i costi sono sicuramente inferiori a quelli delle riparazioni, tutto questo naturalmente se si continua a dibattere su uno studio fotografico con illuminazione a flash comunque da considerarsi"AMATORIALE" spero presto di postare un mio link o un set di foto esplicative, intanto......... buone foto a tutti

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RITRATTO IN LUCE AMBIENTE Il ritratto rappresenta uno dei generi fotografici a cui, con buona facilit, il fotografo provetto si avvicina per primo. La facile reperibilit dei soggetti, ne fa il primo campo di battaglia quasi per tutti. Questo non significa che il Ritratto sia un genere facile, anzi. La sua diffusione lo fa apparire un genere inflazionato, ma il vero ritratto fotografico richiede molta attenzione, preparazione, sensibilit. Ci che in realt un neo-fotografo ottiene con facilit, non precisamente un ritratto ma una foto ricordo. Questa guida al Ritratto per autostoppisti non ha certo lambizione di riassumere secoli di storia del ritratto o volumi di trattati di fotografia del settore. Lo spirito di queste poche righe quello di fornire dei rudimenti a quei nuovi fotografi che desiderano provare questo genere, iniziando da subito a ritrarre soggetti in modo pi fotografico. Queste basi hanno la presunzione di trasformare una foto ricordo, in un ritratto. Poche basi, ben assimilate, sono le fondamenta per la crescita. I 4 punti cardinali Per iniziare, lavoreremo su 4 fondamentali punti cardinali del ritratto. Dalla miscela di queste quattro coordinate, scaturir la nostra foto. Pi i 4 punti saranno approfonditi, sviluppati, assorbiti pi il nostro ritratto avr la R maiuscola. I punti sono cardinali proprio perch la debolezza di uno dei 4 pu incrinare il valore fotografico dellimmagine. Eccoli dunque: - Soggetto - Obiettivo (lunghezza focale) - Punto di ripresa - Luce (illuminazione) Soggetto Possiamo avere la macchina pi bella del mondo, essere i fotografi pi bravi, ma senza un soggetto in sintonia, c poco da fare. Il nostro soggetto dovr essere a suo agio e rilassato. Star alla nostra capacit, alla nostra simpatia riuscire in questa impresa. Meglio quindi iniziare con parenti e amici. La spontaneit sar pi semplice da ottenere. Ritrarre il soggetto nel suo ambiente, tra le sue cose, gli conferir una certa fiducia, una certa tranquillit e conseguente rilassatezza. Se il fotografo agitato, traspare e si avverte con facilit. Spesso il soggetto non trova la giusta armonia perch avverte inconsciamente la nostra agitazione, il nostro imbarazzo. In questi casi facciamo passare del tempo, cerchiamo di scherzare, di trovare battute, sdrammatizziamo il clima. Non assumiamo incarichi, progetti di cui non abbiamo unidea ben chiara delle eventuali difficolt. Possiamo mentire a tutti, inventare storie, ma non potremmo mai mentire a noi stessi davanti al nostro soggetto da ritrarre, la brutta figura potrebbe essere dietro langolo. Noi dobbiamo mantenerci limpidi per poter vedere lanima del ritratto. Con scioltezza facciamo qualche battuta, scherziamoci su, nel frattempo che lo mettiamo in posa o lo facciamo accomodare. Se non abbiamo confidenza, spieghiamo le pose da fare o che vorremmo fare, ma non tocchiamo il soggetto. Lessere toccati pu dare fastidio a molte persone, pu indisporre nei nostri confronti. Un trucco che uso spesso per rompere il ghiaccio, oltre alle battutine, quello di fingere di dover fare parecchi scatti di prova per mettere a posto le cose, tipo: mettiti pure come vuoi, ecco magari spostati qui che c pi luce ecco, si, porta pazienza ti faccio delle foto per mettermi a posto, cio scatto per cose mie, non ti sto fotografando che devo provare se lobiettivo pu andare bene e tra tante scuse e vari blah, blah continuo a scattare le vere foto. Il soggetto sar spontaneo, privo di posa e non si ricorder di chiedervi da quando lo state fotografando seriamente. Si abituer allo scatto e seguir con tranquillit le vostre indicazioni. Obiettivo (sua lunghezza focale) Il ritratto pu essere ambientato o isolato. Questa definizione porta con s una classificazione abbastanza orientativa. Le ottiche grandangolari, abbracciano un ampio angolo di campo e sono adatte ad inserire il soggetto in un paesaggio, in un contesto che pu essere una stanza, una strada, un giardino, una piazza. I teleobiettivi invece isolano il soggetto dal contesto e normalmente, contestualmente, si utilizzano per isolare una parte del corpo che inquadra il volto. Potr essere un mezzo busto, un primo piano, un ritratto degli occhi, un profilo del viso. Difficilmente utilizzeremo un teleobiettivo per ritrarre la persona a figura intera, ma pu capitare in presenza di particolari paesaggi da utilizzare come fondale naturale. Se usiamo un grandangolo, dobbiamo stare attenti a non avvicinarci troppo al soggetto per non introdurre la deformazione prospettica dei suoi tratti fisionomici. Eseguire un primo piano con una lente come il 28mm, porter il volto ad avere un naso grande, a patata, con il resto del viso che si allontana dietro. Questa caratteristica pu essere utilizzata per foto umoristiche. I teleobiettivi pi usati nella ritrattistica, sono i medio-tele che vanno da 85 a 135mm. Queste focali sono le pi sfruttate dai grandi fotografi, da sempre le migliori per isolare il soggetto e mantenere uno sfondo gradevole, sfocato, sfumato, come se fosse un fondale naturale. I lunghi-tele invece possono comunque essere validi, ma va tenuto conto del loro effetto di schiacciamento dei piani. Questo fenomeno pu modificare i tratti fisionomici del soggetto con un effetto opposto a quello dei grandangoli, ovvero: compressione. Estremizzando il concetto si pu dire che: i grandangoli allontanano il soggetto dallo sfondo ed aumentano le distanze dei caratteri fisici; i teleobiettivi incollano il soggetto allo sfondo e schiacciano invece i caratteri del volto. Una volta appresa, profondamente, la conoscenza e lutilizzo di ottiche opposte come per esempio il 28mm ed il 90mm, si pu sconfinare in modo creativo verso altre soluzioni dettate dallestro e dalla ricerca personale. Nel mezzo, tra grandangolari e teleobiettivi, c la categoria dei normali. Sulle reflex 35mm, questi obiettivi, sono rappresentati dai vari 50-55mm. La caratteristica fondamentale che li distingue questa: lobiettivo normale conferisce unimmagine dalla prospettiva assolutamente realistica, identica a quella percepita dallocchio umano. Gli oggetti, lo sfondo, tutto quello che ruota intorno al nostro soggetto, comprese le sue proporzioni, saranno immortalati come se visti dal nostro occhio. I normali si usano spesso per ritratti dove si vuole mantenere inalterata la prospettiva dellambiente e i caratteri fisionomici del soggetto. Una peculiarit dei 50ini la loro luminosit elevata che si attesta, minimo, a partire da f 1.8.

Unapetura cos ampia pu essere sfruttata per condizioni di luce scarsa, oppure per realizzare un particolare sfocato. Punto di ripresa Il punto di ripresa , tra i punti cardinali, quello adibito a caratterizzare il volto. Il volto assumer diverse valenze emotive a seconda se ripreso di profilo, di fronte, di tre quarti, dallalto, dal basso, ecc. Saranno la nostra sensibilit, la nostra particolare attitudine, il nostro occhio (la nostra esperienza) ad individuare nel volto che abbiamo davanti i pregi e i difetti. Dovremo avere notevole spirito di osservazione e capire come muoverci. Non sempre i risultati sono cos prevedibili come sembra. Col tempo migliora la nostra capacit di saper prevedere il risultato finale. Soprattutto allinizio, lidea di scattare molte foto, un buon consiglio. Cos come, una volta visti i risultati, ripetere una nuova sessione di foto. Ci migliorer la nostra assimilazione dei tratti del volto ed anche la posa dello stesso soggetto. Costui imparer a vedersi e a migliorarsi, prender confidenza con le proprie espressioni riflesse dalla foto, capir le migliori posture. Altrettanto dovremmo fare noi nei suoi confronti. Ovviamente questo un consiglio che mi sento di dare a chi affronta il ritratto per la prima volta. Analogamente agli altri generi di fotografia, anche nel ritratto vale la pena di girare attorno al soggetto osservandolo nel mirino della fotocamera per verificare come cambiano, si modificano, le nostre impressioni. In linea generale possiamo dire che inquadrando il soggetto dallalto, questo risulter come schiacciato verso terra mentre inquadrandolo dal basso, risulter pi imponente e slanciato. Se il soggetto un bambino, conviene sempre porsi con la fotocamera, alla stessa altezza degli occhi. Questo, tra laltro, lo far sentire pi a suo agio e quindi pi spontaneo a dialogare con noi. I bambini sono sempre divertenti da fotografare, se dovessero sembrare tesi, preoccupati, sar sufficiente sorridere, fingere di cadere o fare qualche faccia spostando di colpo la fotocamera e mostrarvi idioti vedersi di colpo spuntare la vostra faccia buffa mentre li stavate per fotografare, gli spezzer la tensione con una risata. Fate solo attenzione a non spaventarli. Tornando al punto di ripresa, il miglior punto, sempre quello che vede porre lobiettivo in asse, parallelo al suolo, con gli occhi del soggetto. Tutte le varianti creative sono poi pronte per essere applicate, ma allinizio sforziamoci di essere formali in questo senso. Luce Lelemento che dipinger il nostro ritratto. Arrivare fin qui soddisfacendo i precedenti punti cardinali ed accorgersi di non avere una luce adatta significa perdere tutto. La scelta della luce migliore per un determinato soggetto, ne valorizza il ritratto fotografico. La regola vuole che per soggetti femminili e bambini, la miglior luce sia quella diffusa. Si preferisce invece una luce direzionata, pi dura, contrastata quella da dedicare ai ritratti maschili. Sono regole orientative che possono tranquillamente essere modificate, ma questo richiede una sensibilit che linesperto ancora non possiede. Luce diffusa Personalmente, la mia preferita. Si pu usare con tutti i soggetti con ottimi successi. Consiglio vivamente, soprattutto allinizio dellesperienza, di mettersi in questa condizione. La luce diffusa non crea ombre marcate sul viso, modella, disegna il viso cos come esso appare con ombre delicate e naturali. Ricordate che le ombre decise creano spesso inestetismi. La luce diffusa la luce del cielo nuvolo o dellombra del sole. Contrariamente a quello che si pu pensare, realizzare ritratti alla luce del sole, significa mettersi nelle peggiori condizioni di luce. In pieno solo si creano inestetismi dovuti alle ombre e frequentemente il soggetto strizza gli occhi o ci appare visibilmente infastidito dalla forte luce. Una delle pi belle luci diffuse, naturali, quella allombra di un muro, possibilmente bianco, in una giornata di sole. La luce arriver da ogni dove ed il volto non solo sar privo di ombre, ma dar la sensazione di essere luminoso di suo. In questo esempio, la bimba sotto un ombrellone e sul volto riceve la luce riflessa dalla sabbia

In quest'altro esempio il cielo leggermente velato e siamo all'ombra di un muro. La luce si pu ritenere gradevolmente diffusa. Le ombre sono morbide.

Nelle stesse condizioni di luce. Qui si percepisce maggiormente la luce del cielo solo moderatamente velato in leggera schiarita. Le ombre sono ancora gradevoli, espressive, leggermente pi accentuate.

Luce direzionata

Questa tecnica di luce completamente opposta a quella diffusa. Come dice la parola stessa direzionata significa che la luce proviene da un'unica direzione con unintensit maggiore, di tanto o di poco, rispetto a quella che avvolge il soggetto. Per intenderci, il soggetto pu essere al buio ed illuminato dal sole che entra da una finestra. La luce direzionata, per garantire buoni risultati, dovr creare un angolo di 45 con la nostra fotocamera. Questa angolazione modella bene il soggetto, creando delle ombre facilmente percepibili come naturali. Pi la luce forte e pi le ombre, come conseguenza, saranno dure. Star al nostro gradimento scegliere o meno di lasciarle o addolcirle. Se non si hanno particolari fini, normalmente preferibile rischiararle per dare ulteriore tridimensionalit al soggetto. Si pu fare ci ponendo a 45/60, dal lato opposto a quello della luce direzionata, un pannello riflettente, un pannello di polistirolo o un telo bianco sorretto da un assistente. Questo rifletter verso il soggetto la luce direzionata con un intensit parecchio inferiore e alleggerir la durezza delle ombre. La luce direzionata facilmente riproducibile con lutilizzo di flash o lampade da studio. Le combinazioni geometriche e gli stili proponibili come combinazione di illuminazione, sono molteplici. Trattando qui la sola luce ambiente, rimando alla fotografia da studio gli ulteriori approfondimenti. Controluce

In questa condizione, la fonte di luce alle spalle del soggetto. Questa pu essere il sole, ma anche una superficie dacqua che lo rispecchia o un flash in studio. Il controluce unilluminazione che se ben sfruttata, offre particolari atmosfere. Il soggetto stagliato dallo sfondo e pone in risalto il suo profilo, il riflesso tra i capelli, la silhouette. Nel controluce bisogna prestare particolare attenzione allesposizione. Il volto e il corpo del soggetto saranno completamente in ombra mentre la luce forte sar dietro o meglio contro alla nostra fotocamera. La fotocamera sar ingannata nellesposizione ed il rischio di avere un ritratto completamente buio. Se questo lo scopo, cio ottenere una silhouette, bene, altrimenti occorrer prendere lesposizione sul viso del soggetto. Per fare ci si pu disporre lesposimetro in modalit spot e puntarlo sul soggetto; oppure ci si pu avvicinare totalmente al soggetto, memorizzare la valutazione e tornare in posizione di scatto. Come conseguenza potremmo avere il nostro soggetto esposto correttamente, ma lo sfondo completamente abbagliato dalla luce. Se questo leffetto cercato, bene, altrimenti dobbiamo usare una soluzione alternativa. Nella maggior parte delle situazioni in cui si vuole sfruttare il controluce per il ritratto, se non si ha a disposizione un pannello riflettente, viene usato il flash nella funzione di schiarita. Tecnica pi comunemente nota come fill-in. Possiamo tranquillamente usare il flash incorporato, ovviamente una questione di potenza/distanza dal soggetto da rischiarare. In questa piccola guida alluso del flash, potrete trovare maggiori informazioni flash e compatte Usare il flash anche in luce diurna un uso comune a molti fotografi che non fanno certo parte di una banda di fuori di testa. Il flash di giorno serve proprio a togliere ombre antiestetiche e soprattutto a dare una nota di luminosit agli occhi. A volte sufficiente quel piccolo bagliore, quel piccolo scintillio riflesso nellocchio per rendere lo sguardo pi vivo e partecipe. .................................. fine I parte (argomento in costruzione) ................................ Ti riporto due impressioni personali: l'illuminazione a gabbia di luce (tipo il bambino sotto l'ombrellone) un tipo di illuminazione estremamente semplice e poco significativa, e inoltre ha il non piccolo problema di fare assomigliare a una mongolfiera il soggetto: tutto ok se un pupo pacioccoso, tragedia se una signora un p sovrappeso. Quella a 45 morbida con schiarita la classica illuminazione da ritrattista non troppo esperto proprio perch non crea ombre che devono essere gestite con malizia: non che io sia capace di farlo, tutt'altro, per non corretto dire che le ombre sono da evitare perch creano inestetismi o perch non sono gradevoli, assolutamente scorretto. Le ombre servono e sono indispensabili per comporre un messaggio completo e compiuto, altrimenti tutti con mega bank a 45 e siamo tutti ritrattisti. Magari. Personalmente la luce dura trovo dia una carica espressiva estremamente pi forte di quella morbida che tende ad omologare e ad impastare. Sfoglia Vogue US e dai un occhio alle foto, vedrai che la luce morbida viene spesso usata per ritratti ravvicinati di modelle iper inceronate in cui esse stesse devono perdere importanza e comunicativit a favore dell'oggetto pubblicizzato (gioielli o profumi) oppure per mostrare abiti in foto di studio. In caso in cui invece ci sia un messaggio ulteriore o una certa ricercatezza di comunicazione ti imbatti in flashate che spettinano letteralmente le modelle, con ombre decise e cattive che rafforzano l'immagine e sottolineano con maestria la composizione. Molti fotografi per quieto vivere o incapacit hanno due bank sempre saldati e grazie ad essi e ai risultati comunque ottimi si credono maestri del ritratto, ma non cos. In questo senso consiglio per chi ha i soldi di farsi qualche workshop di fotografi attivi a livello europeo o internazionale, valgono ciascuno un anno di prove. _________________

piccola guida ad uno studio fotografico fatto in casa...

1. Introduzione Ci sono tanti motivi per allestire un piccolo studio fotografico in casa propria. Puo' venire comodo per immortalare le vostre realizzazioni se siete appassionati di modellismo. Potreste usarlo per scattare delle foto ad un prodotto che intendete vendere sul forum o su ebay. Oppure potreste tentare qualche still-life, qualche immagine che ritragga le cosiddette "nature morte": un genere interessante, che pu offrire molti stimoli se avete un pizzico di fantasia e voglia di sperimentare. Questa piccola guida non intende essere esaustiva, n chi vi scrive ha una tale esperienza da poter suggerire la giusta soluzione ad ogni necessita': tuttavia avrei piacere di condividere con voi tutti quel briciolo di pratica che ho sviluppato in questi anni e che mi consente di scattare le fotografie che compongono gli articoli che qualcuno di voi avra' letto.

Partiamo dal principio e chiariamo il nostro obiettivo: realizzare una soluzione casalinga che non costi uno sproposito e che ci consenta di lavorare su prodotti di misure comprese in un cubo di 50-60cm di lato. Volendo possibile anche andare oltre queste misure, ma ne parleremo dopo. --2. Materiale occorrente Cosa vi occorre. Innanzi tutto un cartoncino bianco 100x70cm. Una scrivania o un tavolo, di almeno 100cm di larghezza e 60-70 di profondita'. Un muro, una parete, un pannello dove appoggiare la scrivania e fissare il cartoncino. Due lampade da 25-50W. Una piantana alogena, di quelle adatte a creare una luce diffusa nell'ambiente. Un cavalletto per montare la macchina fotografica, ed ovviamente la macchina fotografica. Per il cartoncino e il tavolo immagino non ci sia bisogno di spiegazioni. Vediamo invece qualche esempio per le lampade. Le lampade da 25-50W possono essere molto ordinarie: il loro scopo e' di generare un'ombra morbida attorno al soggetto, per garantire tridimensionalit e prospettiva all'immagine. Nel catalogo Ikea scegliamo due modelli, dalle caratteristiche differenti: Dinge e Femton.

Dinge e' un semplice faretto con morsetto, che monta lampadine con attacco E14 fino ad un massimo di 25W. Ha un costo irrisorio, ed la lampada che al momento utilizzo per l'illuminazione del mio piccolo studio casalingo. Femton invece un faretto alogeno da 20W, dotato di un braccetto modellabile che pu venire comodo per qualche effetto particolare sulle ombre. Il costo delle due lampade irrisorio, nel primo caso ci si porta a casa due lampade e le lampadine per meno di 10. Sempre dal catalogo Ikea, per avere qualche Watt in piu' e magari montare lampadine E27, potete dare un'occhiata a Fas:

Ha una struttura e una concezione simile alla Dinge, ma costa qualche euro in piu'. In compenso per il formato di lampadina che monta si trovano molte luci a basso consumo, dalle pi svariate caratteristiche per temperatura del colore e capacit di illuminazione. Veniamo alla piantana: essenzialmente il suo scopo di fornire una illuminazione complessiva alla scena, senza dover creare alcuna ombra. Si tratta quindi di una luce d'ambiente diffusa e non diretta. Molti di voi avranno in casa qualcosa simile alla Not del catalogo Ikea:

150W sono un valore dignitoso, che fa comodo ai nostri scopi. Il costo si commenta da se'... Fate solo attenzione che il fascio luminoso sia diretto verso l'altro e non crei ombre lunghe sul piano di lavoro. --3. Allestire il set Veniamo all'allestimento del set vero e proprio. Vi suggerisco di munirvi di una livella ("bolla" o come volete chiamarla) per sistemare il cartoncino bello dritto, nonche' di un rotolo di nastro adesivo. Sistemate il cartoncino sulla parete, aiutandovi con la livella per tenerlo dritto, e fermatelo con del nastro adesivo (o puntine, punesse, chiodini). Vi suggerisco di tenervi col bordo superiore del cartoncino a circa 50-55cm dal piano del tavolo o della scrivania che userete. Una volta assicurato il cartoncino alla parete, farete lo stesso sulla scrivania: anche questa volta cercate di tenere tutto dritto, magari aiutandovi con una riga tracciata sul piano in precedenza. Le due lampade da 25W andranno sistemate nei due angoli posteriori della scrivania, con il fascio di luce diretto verso l'alto o leggermente convergente. La piantana la sistemerete a circa 45 rispetto alla perpendicolare del piano, grossomodo alla distanza dalla quale intendete scattare. Detto cosi' potrebbe risultare complicato: vediamo praticamente come dovrebbe apparire il vostro studio dopo l'allestimento.

Ringrazio DRL_PNA per la realizzazione di questi splendidi rendering tridimensionali. Riproducono fedelmente il mio ambiente di lavoro. __________________

"Toglimi il pane, se vuoi / toglimi l'aria, ma / non togliermi il tuo sorriso." - Pablo neruda
4. Lo scatto Come alcuni di voi sapranno io lavoro con una Nikon D50. Le focali consigliate sono quelle comprese tra 18 e 80mm circa, per un rapporto di moltiplicazione di 1.5x tipico delle digitali APS-C: in questo modo sarete in grado di scattare sia visioni di insieme che dettagli del soggetto. Le classiche ottiche 18-55 a corredo andranno benissimo. Scatto prevalentemente in RAW, con bilanciamento del bianco fatto volta per volta manualmente (ma che per il mio allestimento ho stimato attorno ai 2400-2450K). Ricordiamo che la luce ideale a cui si fa riferimento e' quella solare: la sua temperatura si aggira sui 5000K, mentre la temperatura tipica di un flash di circa 5500-5600K. La procedura che segue pensata per una dSLR, poiche' consente di regolare in post-produzione tutta una serie di parametri che ottimizzano la riuscita della foto. Cio' non toglie che risultati piu' che dignitosi si ottengano anche con una compatta, purche' abbiate un po' di pazienza.

Di seguito due esempi. Il primo e' stato scattato con la D50 e post-prodotto rapidamente e senza particolare attenzione in ambiente Photoshop. Il secondo e' stato scattato con una vetusta Coolpix775 da 2MPx: niente di eccezionale, ma fa il suo dovere...

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--5. Workflow Chiariamo subito che il nostro set e' scuro: 25+25+150W, in condizioni ideali fanno al massimo 200W. Davvero pochini rispetto alle illuminazioni che troviamo di solito nelle sale di posa (la piu' piccola delle lampade da studio ha di solito valori attorno ai 250W). Ecco cosa viene fuori da una posa di 1 secondo a f/11.

Ovviamente il risultato non soddisfacente. Possibili soluzioni:

sovraesporre la fotografia all'atto della ripresa di 1 o 2 stop; scattare normalmente ed intervenire il post-produzione.

Personalmente preferisco la seconda soluzione perch mi garantisce rispetto alle alte luci, evitando che ci siano zone sovraesposte nel fotogramma. Ecco cosa succede guadagnando 2 stop in post-produzione:

Adesso lavoriamo su ombre, luminosit e contrasto, per dare alla immagine una visione omogenea e professionale.

Se lo desiderate potrete ritagliare la parte centrale del fotogramma (crop), ricordando che le proporzioni classiche di una foto sono 3:2 per le reflex e 4:3 per le compatte.

Se vi sembra opportuno, potrete applicare una maschera di contrasto. In questo caso e' stata applicata, ma con valori molto bassi. --6. Conclusioni Facciamo un piccolo riassunto. L'attrezzatura necessaria alla realizzazione del nostro set ci costa circa 30 nel caso abbiate gi un treppiede fotografico. Un treppiede puo' costare pochi euro se di produzione cinese e comprato da un ambulante, mentre puo' arrivare anche a diverse centinaia di euro per soluzioni professionali di fascia alta. Il mio consiglio e' di optare per qualcosa di intermedio, purche' abbia una testa 3 movimenti e una piastra a sgancio rapido: con questi requisiti vi posizionerete in una fascia di prezzo che va dai 50 ai 125 circa, a seconda di marca, materiali impiegati e optional vari. In assoluto, si riesce a costruire una piccola sala pose con poche decine di euro: cifra ideale per qualche esperimento a tempo perso. Possibili evoluzioni. Innanzi tutto il fondale: ho mostrato un cartoncino bianco dal costo irrisorio, che tuttavia ha il difetto di macchiarsi e sporcarsi facilmente durante l'uso. La sua sostituzione si rende necessaria quando le macchie cominciano a farsi fastidiosamente visibili nelle foto. Una possibile alternativa potrebbe essere un panno bianco o un telo di materiale plastico, purche' non sia lucido o riflettente (a meno che non intendiate ottenere quell'effetto). Ovviamente questa soluzione e' piu' costosa ma offre senz'altro la possibilit di lavare la superficie in caso di segni evidenti. In commercio esistono anche fondali specifici, non necessariamente bianchi, per la fotografia di studio: cercate e troverete, anche su ebay, ma a prezzi che in alcuni casi non sono esattamente popolari. Altra possibile evoluzione riguarda le luci. Sempre su ebay e' possibile reperire dei prodotti economici per foto in studio a prezzi interessanti: approssimativamente ci vogliono 200-300 per un allestimento soddisfacente, sempre puntando su prodotti economici made in china. La parola chiave da cercare (una delle parole chiave) potrebbe essere "walimex". Meglio fermarsi qui per il momento. Vi ho mostrato grossomodo il mio workflow: non e' perfetto, non e' l'unico possibile, ma e' efficace per le mie necessita' ed i miei obiettivi. In conclusione vi ricordo che non e' la macchina e non sono le luci a fare una bella foto: e' il fotografo che conta, e quindi sta a tutti noi provare e riprovare, fare esperienza per tirare fuori il meglio possibile dalla nostra attrezzatura. La discussione e' aperta ad osservazioni e curiosita'. Se avete suggerimenti, sono i benvenuti. __________________

Una semplice macchina del caff... sinergie e progetto


di Ludofox

Vorrei

qui

esporre

grandi

linee,

il

workflow

relativo

ad

un'immagine

pubblicata

in

altro thread nella

sezione

Still

Life.

La partenza una foto che pu essere considerata la base su cui apportare le opportune Il set composto semplicemente da un foglio di HeavyFrost posto a destra e curvato fino ad arrivare sotto la macchina, dietro al quale ho posto una torcia.

modifiche...

La

serie

di scatti

successivi,

mi

sono

serviti

per

piccoli

grandi

particolari.

Scatto per la rotella di regolazione del vapore...

Scatto per riflesso sul beccuccio...

Scatto per sfumatura di luce sulla spalla sinistra...

...e sulla spalla destra...

Scatto per il riflesso sul bordo della griglia cromata e in generale per la parte frontale del corpo della macchina...

Scatto per il riflesso di luce In questo caso, non avevo la possibilit di far arrivare la Ho utilizzato un altro pannello che potesse servirmi come sponda. Lo si vede in primo piano...

sulla parte luce sul

piana della pannello argentato

posto

griglia sopra

la

cromata. griglia.

Questo scatto mi servito per la parte metallica della testa...

Lo scopo di quest'ultimo scatto quello di evidenziare i fianchi che, al contrario del resto della macchina, avevano una finitura nero lucido. Con l'ausilio di un paio di squadre fissate con bracci e pinze, che mi sono servite da dima, ho sollevato sopra alcuni supporti la macchina cos che si potesse far arrivare fino in fondo il riflesso di luce senza essere sporcato dall'inevitabile specchiamento che avrebbe prodotto il piano d'appoggio. Ho naturalmente alzato la fotocamera della stessa misura per poter contare sullo stesso punto di ripresa...

Infine una foto per l'ombra (realizzata facendo scorrere sotto la macchina un foglio di carta bianca), che ho aggiunto successivamente applicando la fusione "moltiplica". Una foto del solo piano d'appoggio pulito e libero.

Il fondo la foto di un muro fotografato precedentemente vicino al mio studio e poi cromaticamente modificato.

Il risultato finale, facendo grande uso delle Maschere di Livello.

Nella serie di scatti mancano quelli relativi all'illuminazione della parte superiore del serbatoio d'acqua e quello per il profilo di luce sul bordo sinistro della testa, che purtroppo non sono riuscito a trovare.... Ma il metodo quello: ...Un paio di pannelli...

Mi rendo conto che per la maggior parte dei fotoamatori, una procedura del genere sia difficoltosa e poco attuabile, ma lo scopo di questo thread quello di mettere l'accento su quanto sia importante la sinergia tra fase di ripresa e il successivofotoritocco, per questo genere di Fotografia. Abituarsi a pensare e progettare le due fasi in un tutt'uno, senza dubbio buona cosa.

http://www.total-photoshop.com/2010/05/crea-il-tuo-set-fotografico-fatto-in-casa/

http://treccenere.blogspot.com/2007/07/fotografia-fai-da-te.html

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