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0
) (
1
) (
(6)
3
In questo caso c una soluzione analitica, con la quale
paragonare la correttezza della soluzione cui perverremo: in
altri casi, per la difficolt del problema, questo non
possibile, pertanto occorre comprendere bene gli algoritmi
di problemi semplici per affrontare la formulazione
numerica di problemi pi complessi.
La formulazione debole
La procedura per la costruzione di elementi finiti per
affrontare un problema strutturale prevede che si scelga una
griglia di punti, nellintervallo 0xL, cos da costituire una
serie di intervalli, non sovrapposti, che coprano lintero
dominio. I punti, che chiamiamo x
k
sono detti nodi.
Su ciascun elemento la funzione da conoscere (ci riferiremo
alla deformata) si pu approssimare con funzioni note,
predeterminate, chiamate
j
(x), e corrispondenti parametri
ignoti, a
j
.
Le funzioni
j
(x) sono dette funzioni di forma.
Il metodo degli elementi finiti inizia proprio dalla scelta
delle funzioni di forma.
4
La deflessione dellasse della trave si pu esprimere come
sommatoria delle funzioni di forma, ciascuna pesata per un
parametro specifico:
( ) ( )
+
=
=
1 n
1 i
i i
x a x y
(7)
Con unapprossimazione del genere non possiamo
chiaramente pretendere di annullare lerrore in tutto il
dominio: ci sar quindi una certa differenza fra la soluzione
approssimata e quella data dallintegrazione dellequazione
differenziale.
Questa differenza pu essere espressa da una funzione
residua, dovuta proprio allerrore di approssimazione della
soluzione vera y
*
con la y(x):
M
d
d
EJ ) , R(
2
2
x
y
x y
(8)
La R(y,x) non nulla ovunque; per possiamo fare in modo
che, moltiplicata per una funzione di peso, W(x), il suo
integrale si annulli:
( ) ( )
=
L
x x y x
0
0 d , R W
(9)
5
La scelta di diverse funzioni W(x) consente di costruire un
sistema di equazioni lineari, nelle variabili a
i
per arrivare
a unapprossimazione della deformata (nota la deformata il
problema risolto perch nota la linea elastica della
trave).
Nella formulazione di Galerkin, le funzioni di peso sono
uguali alle funzioni di forma, cio:
W
i
(x)=
i
(x) (10)
Dato che il numero di parametri ignoti a
j
pari a quello
delle funzioni di forma
j
, si ha un sistema di equazioni
lineari che ha una soluzione, e questa unica se le
condizioni al contorno sono ben poste e ben definite.
Notiamo che la formulazione ai residui pesati di un
problema differenziale non cambia anche se variano le
condizioni di carico e vincolo; analogamente, la
formulazione debole rimane la stessa, perch si ricava senza
riferimento alle condizioni al contorno.
Il vantaggio della formulazione di Galerkin che rimane
da determinare un numero finito di parametri, a
i
, i=1,
2, , n+1, anzich il valore di y(x) in ogni punto
dellintervallo 0 x L.
6
Applicazione al problema strutturale
Secondo la procedura di Galerkin, per il nostro problema
strutturale si ottiene:
( ) ( )
=
L
x x y x
0
0 d , R W
W
i
(x)=
i
(x)
M
d
d
EJ ) , R(
2
2
x
y
x y
( ) 0
0
2
2
=
(
L
dx M
dx
y d
EJ x
(11)
e si deve scegliere la (x) appropriata.
Dato che la deformata una funzione continua in x, la
forma pi semplice quella di una spezzata polinomiale su
ciascun elemento.
Sfortunatamente la derivata prima di una spezzata non
continua, e in queste discontinuit (di prima specie) non
esiste derivata seconda; tuttavia, la richiesta di esistenza
della derivata seconda sul dominio troppo restrittiva per
consentire lapplicazione a problemi reali (e per questo
che si parla di formulazione debole).
Una soluzione a questa difficolt viene dallapplicazione
del metodo di integrazione per parti alla derivata seconda
nella (11):
7
( )
(
=
(
L
L
L
dx
dx
dy
dx
d
EJ
dx
dy
EJ dx
dx
y d
EJ x
0
0
0
2
2
(12)
perci, sostituendo, possiamo scrivere la (11) come:
0
0
0 0
=
L
L L
dx
dy
EJ Mdx dx
dx
dy
dx
d
EJ
(13)
Per illustrare la procedura prendiamo in esame la trave
divisa in due soli elementi: la deformata della trave si pu
scrivere come somma di due funzioni lineari; su ogni
elemento, si pu scrivere
( ) ( ) ( ) x a x a x y
i i i i
i
1 1
) (
+ +
+ =
x
i
x x
i+1
(14)
in cui, per ciascun elemento si ha:
( )
( )
=
+
+
+
+
i 1 i
i
1 i
i 1 i
1 i
i
x x
x x
x
x x
x x
x
(15)
8
Notiamo che le funzioni
i
descritte nella (15) sono le
funzioni di forma di cui si discusso sinora; le
i+1
sono
ancora funzioni riferite allelemento i-esimo. Per chiarezza
ricordiamo che lelemento i-esimo compreso fra il nodo x
i
e x
i+1
.
Per chiarire come si costruiscano queste funzioni,
consideriamo una suddivisione in 5 elementi; sul terzo si
pu scrivere:
( )
( )
=
3 4
3
4
3 4
4
3
x x
x x
x
x x
x x
x
sul successivo (il quarto) di conseguenza sar:
( )
( )
=
4 5
4
5
4 5
5
4
x x
x x
x
x x
x x
x
mentre la deformata approssimata sul quarto elemento ,
secondo la (14):
( ) ( ) ( ) x a x a x y
5 5 4 4
) 4 (
+ =
9
La deformata complessiva della trave fornita dalla
composizione delle deformate di ciascun elemento
considerate singolarmente.
Dalla (14) si pu ottenere, generalizzando la (13):
0
0
0
1
1
0
=
|
.
|
\
|
+
(
+
=
L
i
L
i
n
j
j
L
j
i
dx
dy
EJ Mdx a dx
dx
d
dx
d
EJ
,
i=1, 2, , n+1 (16)
le derivate delle funzioni di forma sono
( )
( )
=
+
+
+
i i
i
i i
i
x x dx
x d
x x dx
x d
1
1
1
1
1
(17)
Si pu scrivere la relazione (14) in forma matriciale, con
( ) ( ) ( ) x a x a x y
i i i i
i
1 1
) (
+ +
+ =
(14)
y = a, dove (18)
| |
1 i i +
=
(19)
(
=
+1 i
i
a
a
a
(20)
10
da cui si ottiene
(
= =
+
+
1
1
i
i
i i
a
a
dx
d
dx
d
dx
d
dx
d
a
y
(21)