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IL LIBRO

Antonio Tabucchi

Sogni di sogni
Un fervido omaggio a venti artisti amati da uno scrittore di oggi. I sogni di Dedalo, Ovidio, Apuleio, Cecco Angiolieri, Villon, Rabelais, Caravaggio, Goya, Coleridge, Leopardi, Collodi, Stevenson, Rimbaud, Cechov, Debussy, Toulouse-Lautrec, Pessoa, Majakovskij, Garca Lorca, Freud. Un libro che un azzardo, una supposizione e un'ipotesi, e insieme un fervido omaggio a venti artisti amati da uno scrittore di oggi. Antonio Tabucchi (Pisa, 1943) uno degli scrittori italiani pi noti nel mondo. Tra i suoi libri: Piazza d'Italia (Milano, 1975); Il piccolo naviglio (Milano, 1978); Il gioco del rovescio (Milano, 1981); Piccoli equivoci senza importanza (Milano, 1985); Il filo dell'orizzonte (Milano, 1986); I dialoghi mancati (Milano, 1988); Un baule pieno di gente (Milano, 1990); L'angelo nero (Milano, 1991); Requiem (Milano, 1991). Con questa casa editrice ha pubblicato Donna di Porto Pim (1983), Notturno indiano (1984), I volatili del Beato Angelico (1987), Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa (1994), Sogni di sogni (1992). Ha curato l'edizione italiana dell'opera di Fernando Pessoa e ha tradotto le poesie di Carlos Drummond de Andrade (Sentimento del mondo, Torino, 1987). Nel 1987 gli stato attribuito in Francia il premio Mdicis Etranger per Notturno indiano.

sabato 28 gennaio 2012

CriticaLibera - Quattro versi. Gli ultimi giorni del duemiladodici e loltraggio.


00:30 | di Dario Orphe | | Modifica post

Quan le mond ne ser pa pl, di la flurst a le con de la r, ochi ashtr di flr, pasch le mond ne ser pa pl, san rancr. / Duemiladodici. Si scrive cos? S, anche se io lo pronuncio Duemilaedodici, con la e in mezzo. Ma perch pronuncio la e? Come quel problema dei verbi messi alla fine: Vieni a casa mia?, oppure: buono! Cos dovrei dire. E invece: A casa mia vieni?, e: Buono !. scorretto. Chiss, mi mancheranno. Comunque, poco importa. Qui, qui quello che veramente importa che questo sar lultimo anno dellumanit. Lho sentito dire in giro, non ricordo esattamente dove. Lultimo anno. Mai pi: Latomo la pi piccola quantit di un elemento che pu essere presente nei composti soltanto come multiplo intero[1], o: [] volevo fare luomo forte e non scriverti subito, ma a che servirebbe? Sarebbe soltanto una posa. Ti ho mai detto che da ragazzo ho avuta la superstizione delle buone azioni?[2], o ancora: LItalia una penisola I am, you are, he is Lacqua bolle a centro gradi, e basta cos. In realt, ci resta meno di un anno, perch la scadenza fissata, secondo chiss quali calcoli, per il 21 di dicembre, ma non mi hanno detto lora; spero solo che non sia allora di pranzo. Meglio se di notte. O la mattina presto, prima di svegliarmi, altrimenti non avrebbe senso. O dopo essere stati assunti a nero. Insomma, ci restano gli ultimi giorni. / So che frega a pochi della fine dellumanit. Sicuramente, molti a riguardo penseranno: Meglio, vada a farsi f*****e! Tanto il

mondo faceva cos schifo che lunico modo per migliorarlo era spegnerlo. Anche se quelli che lo diranno, cercheranno un posto per nascondersi; la scena: lurlo di un mostro mette al muro un verme, che si fa piccolo piccolo e si stringe in se stesso, tremando tra la sua m***a. Chi non lo dir, andr in Islanda per osservare il paesaggio del mondo mentre si accartoccia, e strapper le tasse non pagate, la moralit e il calendario 2013 pieno di pubblicit. Io ho fatto alcuni ragionamenti e e devo ammettere che il nostro mondo, anche se non era proprio un gioiello, anche se faceva davvero schifo, aveva i suoi lati positivi; e mi dispiacer un po perderli. Quali sono i lati positivi a cui mi riferisco?
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Sono una vecchia comunista!


15:00 | di Laura Ingallinella | | Modifica post

Sono una vecchia comunista! di Dan Lungu Asara, 2012 179 pp., 16

La storia della letteratura insegna che un buon libro non d soluzioni ma crea problemi: non offre risposte, pone domande. Cos lultimo romanzo di Dan Lungu, mio primo e folgorante incontro con la letteratura rumena. Sono una vecchia comunista! un titolo esclamativo, duro e perentorio, ma in realt nasconde proprio una domanda che giace al fondo dellesperienza personale e collettiva. Di quante persone felici dovresti circondarti per meritare il diritto alla felicit? si chiede spesso la protagonista Emilia Apostolae. In una discussione con sua figlia Alice, che ha da tempo lasciato la Romania per il Canada, lei risponde senza remore: s, sono una vecchia comunista. L'affermazione spiazza Alice e tutti i successivi interlocutori di Emilia: possibile che una persona possa rimpiangere un regime totalitario la dittatura comunista di Ceauescu che ormai appartiene al passato, soltanto in nome di una vecchia ideologia? In questo bellissimo romanzo, Dan Lungu sfiora il nucleo delle ideologie senza fare discorsi ideologici, entra nella storia senza soffocarla di retorica n cedere alla strumentalizzazione del ricordo, con un tocco di ironia fresca e metallica come il ferro della fabbrica in cui Emilia ha lavorato per una vita. Tuttavia sarebbe riduttivo consigliarne la lettura soltanto per la sua dimensione nazionale. Il romanzo questo, ma non solo. Sono una vecchia comunista! una matura lezione di umanit: Emilia ripercorre la sua storia personale, il suo viaggio dalla campagna alla citt, il lavoro e le amicizie, lintima felicit del vivere giorno dopo giorno insieme. Questo, daltronde, il comunismo per Emilia: un ricordo di energia, giovinezza e lavoro, dopo il quale si sentita relegata ai margini della vita. Emilia una narratrice forte, schietta e senza fronzoli, e la sua storia, nel confronto tra passato e presente, tocca questioni critiche dellintera societ occidentale: il contrasto tra citt e campagna, lapparente riscatto delle classi sociali, le contraddizioni dei sistemi economici a confronto. Questioni attualissime, che Dan Lungu riesce a incarnare con asciutta maestria nei suoi personaggi. Ognuno di essi Tuu, Emilia, Alice, Rozalia portavoce della sua microstoria che, a ben vedere, non che lo specchio della macrostoria del gruppo sociale a cui appartiene. Il grande interrogativo di Emilia, il cui centro linesausta ricerca della felicit e la legittimit di questa di fronte al mondo, fa emergere tutte queste relazioni in cerca di una risposta.

Giunta allultima pagina di questo romanzo, ho pensato a un passo sciasciano in cui un personaggio, Candido, sostiene che il comunismo una cosa semplice, come fare lamore con la propria ragazza. Per Emilia, comunismo giocare a backgammon coi suoi amici in pausa pranzo, abbandonare la puzza del tizic per una citt di smalti per unghie e acqua calda. Candido ed Emilia, nonostante la distanza geografica e cronologica che li separa, mi sembrano come fratelli. Laura Ingallinella

Dan Lungu (Botoani, 1969), scrittore, drammaturgo, docente di sociologia presso lUniversit Al. I. Cuza di Iai e membro dellUnione degli Scrittori della Romania, considerato uno dei maggiori scrittori romeni contemporanei. Redattore della rivista Au Sud de lEst, tra i fondatori del gruppo letterario Club 8 (1996). I suoi libri sono tradotti in Francia, Ungheria, Spagna, Austria, Polonia, Turchia, Bulgaria e Slovenia. Al romanzo Sono una vecchia comunista! si ispira un lungometraggio in corso di produzione per la regia di Stere Gulea e per la sceneggiatura di Lucian Dan Teodorovici.
Parole-chiave: Asara Edizioni, comunismo, da leggere, Dan Lungu, letteratura rumena, nuove proposte, romanzo | 0 commenti

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Le ombre gotiche di Massimo Padua


01:00 | di Carla Casazza | | Modifica post

L'ipotetica assenza delle ombre di Massimo Padua Voras Edizioni, 2009

Pp. 256 14,00 euro

Dopo la parentesi pi intimista de "L'eco delle conchiglie di vetro", Massimo Padua torna alle atmosfere gotiche gi accennate in "La luce blu delle margherite", proponendo un noir intenso e coinvolgente. Se avete letto con attenzione queste poche righe introduttive gi vi sar saltato agli occhi un particolare: i titoli dei romanzi di Padua sono una promessa, un'anticipazione, di ci che racchiudono. Mistero, eleganza, suggestione. Perch non solo la storia a catturarvi, ma anche la scrittura ricercata e che richiama le atmosfere degli autori romantici tedeschi e inglesi. Il protagonista de "L'ipotetica assenza delle ombre" Marco, giovane scrittore in crisi creativa, giornalista squattrinato, timido e introverso, tormentato dalla morte improvvisa della sorella Anna da cui stenta a riprendersi; riceve una inaspettata e misteriosa eredit: un certo Newman, pittore, che Marco non conosce, gli ha lasciato una inquietante villa in campagna. Marco ci si trasferisce e assieme a Bea, amica con cui instaura un legame sempre pi intenso e importante, scopre gli inquietanti ritratti di cui Newman ha disseminato la casa ed esplorando stanza dopo stanza riporta alla luce i misteri celati nell'abitazione. Misteri che lentamente

disveleranno legami sempre pi stretti con il passato di Marco e delle persone a lui pi care. Un romanzo dal ritmo incalzante che si legge tutto d'un fiato, travolti nel gorgo sempre pi nero che sta inghiottendo Marco e Bea.

Massimo Padua, ravennate, nato nel 1972. Ha compiuto studi artistici ed stato cantante di pianobar e attore teatrale. Ha pubblicato La luce blu delle margherite (Fernandel, 2005 - Premio Opera Prima Citt di Ravenna 2005 - Premio ncora 2005), L'eco delle conchiglie di vetro (Bacchilega, 2008 - Premio Tammorra d'argento 2009 - Premio della Giuria Associazione Akkuaria 2009) e il noir L'ipotetica assenza delle ombre (Voras, 2009 - Premio Perel 2010; 2 Premio Portus Lunae 2010; Selezione Premio AlberoAndronico 2010). Inoltre tra gli autori del romanzo collettivo Byron a pezzi (Fernandel, 2008). presente in varie antologie, tra le quali Racconti nella rete (Nottetempo, 2008), Corpi d'acqua (Voras, 2009) e Io mi ricordo (Einaudi, 2009).

Carla Casazza
Parole-chiave: Carla Casazza, Libri italiani, Massimo Padua, noir | 0 commenti

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Io non ci volevo venire qui di Angelo Orlando Meloni


15:00 | di martina pagano | | Modifica post

Io non ci volevo venire qui di Angelo Orlando Meloni Del Vecchio Editore, 2010 14.00 il caso di dirlo: io non ci volevo venire qui. A causa di questo libro, infatti, ho saltato la mia fermata del treno, scendendo a due dopo, evento mai accaduto in anni da pendolare. Io non ci volevo venire qui il primo romanzo di Angelo Orlando Meloni (qui il link a speraben , il suo blog): un libro che ti viene voglia di inviare, letteralmente scagliare contro molte persone, coloro che troppo facilmente associano il proprio nome allArte, che pensano essa sia alla portata di chiunque e pretendono di raggiungere risultati senza studio e dedizione. Certamente il loro ego gonfiato dai molti messaggi che, da un lato, moltiplicano le possibilit di esposizione, ma dallaltro, costituiscono delle armi pericolose per chi pecca di autostima.

Io non ci volevo venire qui lautobiografia di un personaggio immaginario, un giovane privo di ogni talento che, contro la sua volont, si ritrova a vivere improbabili esperienze artistiche: performances teatrali, concorsi di cinema, fino alla partecipazione alla prestigiosa quanto dubbia scuola di scrittura creativa Harold Frescon. Il protagonista si cala in contesti popolati da pseudointellettuali che nelle sue invettive assumono queste caratteristiche: E la sera cominci a frequentare gente pacifica, e rottami i vecchi sodali della sbronza cattiva per individui inoffensivi, remissivi, di una cordialit sospetta. Per lo pi maschi con pochi capelli e petti villosi, i cui peli irti fanno capolino dai colletti delle t-shirt bianche, indossate sotto le camicie per paura dellascella pezzata. Uomini dalle braccine secche, con il fisico a pera da soffiatori di minestra, sempre pronti a inginocchiarsi ai piedi di primedonne veneratissime dalla personalit bizzosa e il culo grosso. In qualsiasi momento incombe un brano dellEnrico 4 nel tentativo di fare colpo sulla tettona dagli occhi neri, una maggiorata che tutti amano disperatamente. O

che la tettona si produca in un acuto degno della Callas e venga meno chiedendo i sali. gente cos. Non ci si crede, ma non hanno niente di meglio da fare che riempirsi la bocca di Rimbaud e Baudelaire, ne parlano come se li avessero conosciuti, come se fossero i loro alleati segreti.

Il libro coglie alla perfezione quel mood votato allarte che ci avvolge: larte viene declinata in tutte le sue varianti, anche quelle che non le appartengono, fino a svilirla, a renderla materia per tutti, abbassandone, cos, il livello. Ad esempio, chi frequenta gli ambiti umanistici, sapr che le aule delle facolt di Lettere e filosofia sono frequentate da inquietanti personaggi, personalmente potrei fare numerosi nomi! Tutta gente che, come nel libro di Meloni, ha qualcosa da dirti, non sai come, ma ha sempre qualcosa da dirti sulla loro vita di poeti, pensatori, aspiranti registi e che spesso finisci per guardare con ammirazione. Ti baster approfondire la conoscenza per renderti conto che la sostanza non allaltezza dellostentata apparenza. Certo, chiunque coltiva aspirazioni e ritengo che il libro rifletta in maniera indiretta le frustrazioni di chi larte vuole davvero farla, forse non quelle di un personaggio come lodioso Biagio Patan, conosciuto con il nome darte di Igor Bio, il cui ultimo corto parla dello spaesamento sociale nella contemporaneit, o della perdita dellio nella societ tecnologica. Il corto in questione si intitola Pensieri perduti non molto lontano da il Sogno perduto, romanzo incompiuto del protagonista. Questultimo viene fagocitato dal mondo dellarte e quando insieme ad un gruppo di amici partecipa ad un concorso di cinema, ecco che cosa prova: Il senso di onnipotenza cancella il senso della realt. In breve consideri Teoria generale del montaggio di Sergej M. Ejzenstejn un testo divulgativo opera di un buon dilettante. Dopo qualche giorno la parola panoramica non indica pi il viale della tua citt dove gli insospettabili vanno a caccia di marchettari, e dolly, non si riferisce alla prima pecora clonata. Il tuo vocabolario si colma di gergo tecnico e nel momento in cui scopri che puoi sintetizzare macchina da presa con m.d.p ti senti in possesso del sapere dun iniziato. Il concorso un fallimento e dopo di esso ritroviamo il protagonista alle prese con altre avventure nel tentativo di seguire e contemporaneamente fuggire il richiamo dellarte. Il giorno del diploma alla Harold Frescon finalmente una liberazione. Un fischio allamico Alfio e niente di pi semplice. Niente di pi bello. Andate a casa di amici. Mangiate e bevete, ma non c birra, e non ti senti in vena di beveroni. Stai troppo bene, per festeggiare meglio un chinotto.

Io non ci volevo venire qui un libro divertente dallironia tagliente, ma a mio parere anche una prova sofferta nella quale lo scrittore sottolinea difficolt e ostacoli del perseguire questa professione in una realt dove chiunque sembra coronare sogni di gloria senza molti sforzi. Offre uno sguardo ironico e distaccato con lintelligenza di chi sa bene che cosa significhi il mestiere dellautore, complice un tratto che, a mio parere, distingue questo libro da molti esordienti, cio una lingua veloce ed incalzante, che emerge spontanea dalla penna dello scrittore. Il libro di Angelo Orlando Meloni una delle opere pi interessanti da me scoperte di recente, a met tra un romanzo e un saggio di sociologia e che vedrei benissimo in una trasposizione cinematografica, magari meglio realizzata dellimpresa filmica del protagonista!

Martina Pagano
Parole-chiave: Angelo Orlando Meloni, Del Vecchio Editore, Martina Pagano, nuove proposte, scrittori emergenti | 1 commenti

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Editori in ascolto - Henry Beyle, ovvero una relazione sentimentale


00:30 | di Alessio Piras | | Modifica post

Uno dei volumi di Henry Beyle

Quartiere Bovisa, periferia nord di Milano. Nebbia fitta, freddo, il passaggio del tram scandisce la giornata di quest'angolo di citt. La Henry Beyle occupa un appartamento al piano ammezzato della palazzina al numero 52 di Via Maffucci. Due stanze separate da un corridoio, in ogni angolo libri antichi e nuovi, edizioni rare, di pregio e su un tavolo di vetro le pubblicazioni della casa editrice. Vincenzo Campo ce le mostra con orgoglio, l'orgoglio di chi ha curato ogni minimo dettaglio di questi libri che, parole sue, devono essere piacevoli come oggetti e al contempo raccontarci una storia. Il nome Henry Beyle rimanda chiaramente a Stendhal. Pu raccontarci la storia di questo nome? Intanto il nome cos come lei lo legge nelle copertine, con la y , non esiste, perch il vero nome di Stendhal Marie Henri Beyle, quindi con la i e non con la y. Nella produzione di Stendhal, per, esiste un testo, considerato da molti stendhaliani come il suo vero capolavoro, Henry Brulard. Nel nostro nome confluiscono dunque due anime: il vero nome di Stendhal con una piccola smagliatura che rimanda a un'opera di Stendhal stesso. Va poi detto che lo scrittore francese odiava il suo vero nome e che Stendhal non fu il suo unico pseudonimo, ne aveva molti, usati per nascondere e camuffare la sua identit. Noi abbiamo fatto il contrario: abbiamo utilizzato un nome vero, tenuto nascosto, per nascondere un nome reale. Ricorrendo ad unopera di Tabucchi lo potremmo definire un gioco del rovescio: un nome vero che viene utilizzato come pseudonimo, come nome editoriale e letterario. un gioco, ecco, poi ovviamente in Stendhal trovo motivi di piacevolezza che non trovo in altri scrittori. In un'intervista al Corriere della Sera lei non si definito n un editore, n un tipografo. Viene quindi spontaneo domandarle qual il suo mestiere.
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Lesley Downer: il fascino misterioso del Giappone - Invito alla lettura


00:30 | di Debora Lambruschini | | Modifica post

LESLEY DOWNER: IL FASCINO MISTERIOSO DEL GIAPPONE ----------------------------------------------------------

I libri di Lesley Downer, siano essi saggi accuratamente documentati o romanzi che guardano al passato, sono senza alcun dubbio una dichiarazione damore immenso verso il Giappone e la sua storia. Di madre cinese, la Downer cresciuta con lAsia nel cuore ma in seguito ad un viaggio in Giappone nel 1978 a rimanere completamente stregata dal Sol Levante e a decidere pi o meno consapevolmente di rendere omaggio a quella cultura misteriosa dedicandovi anni di studio e ricerche al fine di aprire anche per noi occidentali uno spiraglio sulla tradizione nipponica. Oltre ad aver presentato diversi programmi per la Bbc incentrati sulla cultura e le tradizioni nipponiche, la Downer si dedicata alla saggistica e alla narrativa in cui ha riversato con passione tutto lamore che nutre per il Giappone di primo Novecento, ponendosi come uno degli autori occidentali pi autorevoli sul tema. Per scoprire lautrice e tentare di svelare luniverso misterioso ed affascinante della Geisha, bene cominciare quindi dal saggio Geisha: storia erotica del Giappone raccontata dalle maestre del piacere, edito in Italia da Piemme, che si pone come unanalisi puntuale e dettagliata non solo dellenigmatica figura della Geisha ma anche di quel mondo fluttuante (cio lo stile di vita ricercato dei quartieri del piacere, ben lontano dalla realt quotidiana) entro cui si muove, ripercorrendone la storia dalle origini fino ai giorni nostri. Una storia lunga quattrocento anni, fatta di sacrifici e sofferenza, rituali e tradizioni difficili da comprendere fino in fondo per noi occidentali ma di cui la Downer stata spettatrice diretta nei quartieri delle Geishe di Kyoto e Tokyo. Unopportunit fondamentale per gettare uno sguardo su un mondo per moltissimi tempo inaccessibile e riservato, velato di mistero, di cui ancora oggi sono pochi gli occidentali entrativi in contatto. In questo senso il saggio della Downer superato forse solo da Geisha di Lisa Dalbay la prima occidentale ad essere diventata geisha. La ricostruzione della storia di queste figure leggendarie Continua a leggere...
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Simone Rossi: Croccantissima


15:00 | di Francesca Fiorletta | | Modifica post

Croccantissima di Simone Rossi

illustrazioni di Francesco Farabegoli autoproduzione 2011

l'udito serve a orientarsi, a sapere dove sono i pericoli, per questo che nelle orecchie c' il labirinto, per questo che certe chitarre sono un suono bugiardo, le senti e non sai da dove vengono, o dove ti stanno portando, ti perdi, ti farai sbranare, cacciatore, occhio. Questo insolito e spiazzante romanzo assume, gi dalle primissime pagine, la forma di un valzer in controtempo, sostenuto da una musicalit volutamente slabbrata e da un andamento ritmico incostante, che si abbevera alla fonte contaminata di un linguaggio straniante e concreto. Supportato da un'empatica espressivit che tende a sommuovere le corde pi viscerali del pensiero critico socializzato, adagiandosi per sul personalissimo susseguirsi di ripetute attitudini quotidiane, Simone Rossi racconta, in questa sorta di ballata rarefatta e demistificata, una qualunque storia di una qualunque vita. C' l'amore, corrisposto prima, poi non pi ricambiato, forse poi tardivamente riscoperto e rimodellato sotto una nuova luce, quella della consapevolezza parossistica del saper stare al mondo, specialmente quando questo mondo riesce a svelarsi, ormai, crudelmente inospitale, amaramente infettivo, in fin dei conti respingente. C' la precariet, perci, non solo dei rapporti interpersonali, ma anche, ovviamente, delle mancate e sbiadite occasioni lavorative, degli stralunati contatti, soggettivi e progettuali, con un sovraimpresso, infinito tempo determinato. C' l'insofferenza verso una certa, programmatica continuit esistenziale, ideologica e fattiva, tassativamente imposta dai pi disparati e disperanti regimi comportamentali imborghesiti e scorretti. C' la passione, che passione dei sensi, in quanto nutrimento sostanziale per l'innata curiosit organolettica, e soprattutto afflato intellettuale verso ogni forma fisica e metafisica di interminabile determinazione artistica. Ecco spiegate le inserzioni fumettistiche, i bozzetti illustrativi minimalisti. Ecco spiegata, dunque, la succitata musicalit debordante che trasuda dalle pagine di questo acerbo, ma gi ben compiuto, romanzo di neo-formazione umanistica disintegrata, ad opera di un ragazzo presto adulto, giocosamente saggio, apprendista malinconico della scrittura surrealista materializzata. Ti limiti a riverniciare il soffitto mentre i tuoi coetanei stanno rinominando le stelle, vedi di darti una mossa: se vuoi essere un martire ci vuole un po' pi d'impegno.
Francesca Fiorletta

Parole-chiave: Francesca Fiorletta, narrativa contemporanea, Simone Rossi |

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Tra le carte di Satta: l'esperienza sanatoriale


01:00 | di Gloria Ghioni | | Modifica post

La veranda di Salvatore Satta a cura e con prefazione di Aldo Maria Morace Ilisso,Nuoro 2002 pp. 186 Trattare con le donne, al di fuori del pi e del peggio, cosa molto difficile, ed io sono convinto che i pi di costoro, una volta aperte le porte, finirebbero col ritornare alle carte e alle biglie, che danno piaceri pi schietti, e non mettono nell'imbarazzo. (p. 140)

Profondamente ingiuste, alcune bocciature ai premi letterari, specialmente quando in commissione un testo di valore passa sotto gli occhi di grandi quali Croce e Moretti, e questo non assicura la premiazione n la segnalazione del libro. Ma, si sa, concorrono molti elementi a segnare laffermazione o meno di unopera. E cos il romanzo primo di Satta tornato nel cassetto dell'autore dove, anni dopo la sua morte, stato fortunatamente e fortunosamente ritrovato. Infatti, dopo la stroncatura Satta aveva abbracciato la carriera giuridica e aveva ignorato l'invito di Moretti, negli anni '40, a riprendere quel libretto sul sanatorio e a pubblicarlo. Pur apprezzando le attenzioni del poeta, Satta aveva rifiutato raccontando di aver bruciato il manoscritto. Sulla scia del successo del suo Giorno del giudizio, una caccia agli inediti ha invece rivelato che il manoscritto della Veranda era ancora in casa Satta, ben nascosto, e negli anni '80 ne stata curata la pubblicazione postuma.

Perch la bocciatura? Continua a leggere...


Parole-chiave: da leggere, Gloria M. Ghioni, i dimenticati, Ilisso editore, invito alla lettura, malattia, Primo Novecento, pubblicazione

postuma, romanzo autobiografico, Salvatore Satta, sardegna |

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LETTERE A CLIZIA: l'occasione di un amore perduto


01:00 | di Flavia Catena | | Modifica post

Lettere a Clizia di Eugenio Montale Arnoldo Mondadori, 2009

25 pp. XLV-376

Un amore sbocciato dietro una scrivania, tra scaffali di libri e riviste, un amore raccontato in due lingue, inglese e italiano; nascosto nel sottoscala dei timori, negli eccitamenti da ragazzini che cercano di non tradire n gli altri n s stessi ma che finiscono col tradire qualunque certezza, qualunque apologia alla vita fatta precedentemente; un amore portato avanti allombra di un suicidio, accresciuto dai baci e dalle lacrime di 156 lettere. Tante le missive che Eugenio Montale invi a Irma Brandeis, giovane studiosa americana, esperta dantesca e italianista che raggiunse lItalia dal lontano continente nel 1933 per intervistare e conoscere lautore di Ossi di seppia, da poco direttore del Gabinetto Scientifico Letterario Viesseux. Tra i due nacque subito quellintesa destinata a trasformarsi in passione e a sopravvivere, pur boccheggiando nella distanza, per sette lunghi anni. Le prime lettere, scritte dopo che Cupido aveva scoccato la freccia e colpito i cuori di entrambi con un solo lancio, contengono gi parole malinconiche, speranze e preghiere per un prossimo incontro o lamentazioni in previsione di dodici mesi di solitudine. Irma aveva dovuto lasciare lItalia alla fine dellestate, dopo aver trascorso dolci giorni in compagnia del poeta.

Montale sopraffatto dalla presenza di quella donna nel suo pensiero. Sto tutto il giorno in tua compagnia, le scrive. Continua a leggere...
Parole-chiave: Clizia, epistolario, Eugenio Montale, Flavia Catena, letteratura italiana | 0 commenti

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Pillole d'autore: Funes o della memoria di J. L. Borges


02:14 | di martina pagano | | Modifica post

Funes o della memoria (Funes el memorioso, tratto da Ficciones, 1944) un amaro racconto di Jorge Luis Borges nel quale si narra la storia, ambientata in Uruguay a fine Ottocento, di un giovane, Ireneo Funes, la cui condanna quella di avere una prodigiosa memoria che gli permette di cogliere ogni dettaglio di tutto ci che lo circonda. Il cronometrico Funes un giovane uruguayano dai tratti indiani, un tipo bislacco e taciturno, la cui vicenda viene resa da un narratore identificabile con lautore. Se da un lato Funes riesce a ricordare ogni cosa con estrema facilit, dallaltro non in grado di formulare idee generali, la sua memoria registra solo particolari e non concetti compiuti. Questa condizione lo conduce, infine, allisolamento e allincomunicabilit: Aveva imparato linglese, il francese, il portoghese, il latino. Sospetto, tuttavia, che non fosse molto capace di pensare. Nel mondo sovraccarico di Funes, non cerano che dettagli, quasi immediati. Funes una riflessione sulle incertezze della memoria, luomo, infatti, non pu ricordare tutto, pena la fine, come Funes, che muore realmente per congestione polmonare, ma simbolicamente schiacciato dal peso dei suoi ricordi: Continua a leggere...
Parole-chiave: Jorge Luis Borges, Martina Pagano, Pillole di autore | 0 commenti

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CriticaLibera: Fantasmi dell'editoria. 3. Contini e Pasolini


00:30 | di paolo mantioni | | Modifica post

Hai perso le prime due puntate? Clicca qui per leggere la prima e la seconda

3. Contini e Pasolini

Gianfranco Contini

Lesperienza personale che grazie a criticaletteraria.org ho potuto fare mi spinge a dire che 8 casi su 10 la pubblicazione a pagamento non altro che un sibilo per dire io ci sono. La qualit dei testi decisamente scarsa, a volte insulsa. Un caso diverso invece quello dellautopubblicazione (per altro ecologicamente pi onesto): non si stampano copie che non verranno mai vendute e la spesa per lautore relativamente modesta. E paradossalmente venendo a mancare lesborso economico consistente, i testi nel complesso sono migliori, pi necessari, se non al lettore, almeno allautore. Insomma: io pago perci pubblico ci che voglio; viceversa, non pago o pago poco, perci pubblico ci che sento necessario, per me, se non per la comunit.

Pier Paolo Pasolini Il popolo degli scrittori della domenica esiste, ha le sue ragioni dessere, le sue necessit e, quasi invertendo quella che potrebbe essere una sua funzione, la pubblicazione a pagamento e (in misura minore) lautopubblicazione lo allontanano sempre di pi dalleditoria nazionale o riconosciuta, perch da un lato lo contentano subito (basta pagare), gli fanno interrompere una ricerca tematica o stilistica che magari potrebbe portare a risultati migliori, dallaltro leditoria ufficiale, non sentendo bussare alla sua porta con quellinsistenza che sarebbe necessaria in caso di bisogno reale e impellente smette di fiutare, di cercare quel testo o quellautore

o autrice per cui valga la pena di assumere un rischio dimpresa. In pi pubblicare a pagamento o autopubblicarsi ha mantenuto dellantico stato di cose la stimmate dello scrittore o della scrittrice bruciata, non pi riciclabile dalleditoria nazionale o riconosciuta. In questa situazione distorta, non fisiologica, in cui chi raggira fa un favore a chi raggirato, le piccole, spesso microscopiche, case editrici, numerosissime (delle quali questo sito sta fornendo con la rubrica Editori in ascolto una specie di mappatura geografica e tematica) hanno scarsa possibilit di far valere le loro scelte, di imporre livelli minimi di qualit, di promuovere i loro testi o i loro autori. Eppure tra autopubblicazione e piccola editoria qualcosa di buono, a volte di ottimo, possibile incontrarlo, solo che rarissimamente riesce a bucare la nube dinsulsaggine che lo circonda. Continua a leggere...
Parole-chiave: CriticaLibera, Paolo Mantioni | 3 commenti

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Chiaroscuri, di Alessandro Castagna


00:30 | di Davide Castiglione | | Modifica post

Chiaroscuri Alessandro Castagna puntoacapo Editrice, 2011 pp. 64

Lesordio poetico di Alessandro Castagna allinsegna di una delicatezza che raccoglie le diverse sollecitazioni, le diverse tonalit dellesperienza (lepifania del paesaggio, la ferita momentanea di unincomunicabilit, la dedica a figure care o scomparse, la riflessione scaturita da un viaggio), il pi possibile senza alterarne la prima percezione, o risonanza, nel soggetto poetico. Soggetto e oggetto convivono, smussati, in un chiaroscuro le cui gradazioni dicono di una reticenza al giudizio, alla volont di modificare che propria della ragione: qui la scrittura si affida spesso a unosmosi sensuale, al contatto prima della sua rielaborazione intellettuale. A tal proposito, nella sua bella prefazione, il poeta Stefano Maldini parla a ragione di una volont di non arrestarsi mai a unimpressione definitiva e di spazi nuovi, assolutamente fluidi, che sono luoghi privilegiati di transito e di trasformazione su cui spesso si concentra lattenzione dellautore. Chiaroscuri come presenza sfumata di diversit dunque; ma anche, pi concretamente, come indice di sensibilit pittorica gi nel titolo del libro e delleponima sua prima sezione. Sensibilit rilanciata anche dalla seconda sezione, Acquerelli, dove si concentrano i testi pi ancorati al paesaggio: quello delle colline toscane, dove lautore si reca di frequente; ma anche di realt metropolitane, bench clte nei loro aspetti meno stranianti: un giardino a Milano, stilizzato dal ricordo, o le ombre ballerine a far visita al cimitero ebraico di Berlino. In particolare, una miscela riuscita di evocazione lirica e risalto dellimmagine in Moncigoli:

A Moncigoli, il sole preme vasto sui silenzi, gli ulivi oltre le siepi. Il mio cane e io, sul ciglio strada, solo la luce contro.

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Il Salotto: Intervista a Francesco Gio


14:30 | di Vittoria Daniela Raimondi | | Modifica post

La magica terra siciliana, dai colori vivaci e dai mille deliziosi profumi, ci regala un giovane talento tutto da scoprire: Francesco Gio. Nato a Palermo nel 1977, scrittore, articolista e web writer, Gio esordisce nel panorama letterario con il romanzo Leredit di Iside (trovi qui la recensione) . Uno scrittore dotato di un innato eclettismo, capace di analizzare aspetti critici della societ moderna con uno spirito immune dal condizionamento di ideologie ipocrite e di comodo. Ecco il testo della breve intervista che lautore ha rilasciato a Critica Letteraria.

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Parole-chiave: Francesco Gio, intervista, Vittoria D. Raimondi | 0 commenti

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Maurizio Dianese, Gianfranco Bettin, La strage


02:00 | di Lucia | | Modifica post

La strage: Piazza Fontana. Verit e memoria di Maurizio Dianese e Gianfranco Bettin Feltrinelli, Milano 1999 6,71 pp. 224 Questo libro ricorda la prima vera grande strage del dopoguerra italiano, quella della Banca dell'Agricoltura di piazza Fontana a Milano, una strage che inaugura un decennio di terrore nella vita italiana.

Per questa strage non c' mai stata una sentenza di condanna definitiva, di fronte perci al dolore dei familiari come viene riportato nel libro " inutile fare pianti o scene isteriche utile piuttosto fare dell'altro", questo affermava la vedova Spinelli in un'intervista a Giampaolo Pansa, ovvero occorre "la ricerca della verit".

Il giornalista veneziano Dianese e lo scrittore Bettin, partendo dall'inchiesta del giudice Salvini, cercano attraverso una documentata ricostruzione di tracciare un'ipotesi di responsabilit dell'attentato da parte di gruppi neofascisti veneti di quel tempo. Il racconto che inizia come un romanzo nella "Tokio fine degli anni novanta" con il ritratto di uno che "in tanti indicano come un protagonista centrale della stagione delle bombe" si snoda attraverso la storia italiana di quel tempo, in particolare di quella politica italiana. Questo perch in base agli ultimi accertamenti, sembra che "un gruppo di picchiatori neri della provincia veneta" abbia agito con la complicit di "livelli occulti degli apparati di stato" , cercando di depistare, come viene descritto all'inizio del racconto dettagliatamente, le indagini dall'iniziale ipotesi di una responsabilit da parte di elementi di estrema destra verso gli ambienti anarchici. Il filo delle inchieste apre quindi uno scenario ampio che si sviluppa "lungo la storia italiana di questo dopoguerra, che una storia in parte ancora sommersa, buia, non rivelata perch forse non rivelabile". Uno scenario talmente ampio che si inserisce nel contesto internazionale di quel tempo di "una guerra chiamata fredda ma in effetti, su certi fronti, rovente e combattuta come qualsiasi altra, senza esclusioni di colpi". Una storia di sangue di tante vittime innocenti alcune note, come il suicidio dell'anarchico Pinelli ed in seguito all'assassinio del comissario Calabresi accusato di essere responsabile della morte del primo. Ma anche altre storie che gli autori hanno voluto raccontare dedicando il libro "alla memoria di Pasquale Juliano, commissario di polizia, e di Alberto Muraro, portinaio, ex carabiniere, e a Guido Lorenzon, insegnante. Tutti testimoni e cittadini esemplari". Raccontando la propria disavventura professionale, il comissario Juliano, le cui intuizioni iniziali sono state dichiarate solo in seguito fondate, afferma infatti che: "solo dieci anni dopo ha ricevuto giustizia, ma quel che ho patito in quel periodo non lo auguro a nessuno". Un libro che va letto soprattutto dalle nuove generazioni che non hanno vissuto quel periodo perch la strage di piazza Fontana che stata soprannominata la "strage" per antonomasia una ferita ancora aperta della storia italiana degli ultimi cinquantanni, per la quale da troppo tempo i familiari delle vittime aspettano che sia fatta giustizia. Oltre all'interessante trasmissione di Lucarelli che racconta l'accaduto con tutti i suoi risvolti, facendoci vivere la vicenda anche attraverso la storia delle vittime, questo libro un contributo alla memoria di questo doloroso fatto di sangue.

Lucia Salvati
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Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa


00:30 | di Lorena Bruno | | Modifica post

Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa Edizione tascabile Feltrinelli

7,50

C chi dice che Il Gattopardo sia una risposta ai Vicer di De Roberto, e una frase che Tomasi di Lampedusa scrisse in una delle sue ultime lettere sembra confortare questipotesi: Mi sembra che [il romanzo] presenti un certo interesse perch mostra un nobile siciliano in un momento di crisi (che non detto sia soltanto quella del 1860), come egli vi reagisca e come vada accentuandosi il decadimento della famiglia sino al quasi totale disfacimento; tutto questo per visto dal di dentro, con una certa compartecipazione dell'autore e senza nessun astio, come si trova invece nei Vicer. Quel che certo che i romanzi di entrambi gli autori raccontano la decadenza di una famiglia nobile: I Vicer da un punto di vista morale e fisico, Il Gattopardo da quello economico e politico, in estrema sintesi e senza rendere giustizia a queste due opere. Il romanzo del Gattopardo comincia una placida mattina di maggio del 1860, la stessa in cui i Mille sbarcarono a Marsala. affascinante scoprire quante corrispondenze ci siano tra il romanzo di Lampedusa e la storia della sua vita: la nobile, aristocratica famiglia di cui racconta la decadenza porta il nome di unisola siciliana, proprio come la sua, ossia Salina; il protagonista del romanzo, per, fa il bagno con le spugne che gli sono state gentilmente inviate da Lampedusa. Il suo nome Fabrizio, proprio come il bisnonno di Lampedusa, cui si ispir per il suo Principone; sono entrambi appassionati di astronomia. Come amo spesso ripetere, Luchino Visconti rub i cannocchiali al bisnonno di Lampedusa, tutt'ora custoditi all'Osservatorio Astronomico di Palermo, per metterli in mano al suo Fabrizio, Burt Lancaster. Fabrizio Salina assiste impotente allavvento della Repubblica italiana e al disfacimento della sua classe sociale, dei suoi feudi, vecchi retaggi medioevali di cui rimarranno solo le cartine appese nelle "stanze dellamministrazione", quelle dedicate alla conta fattasi sempre pi breve - dei beni della famiglia. Lui per ignora quei numeri, ignora pure certi appartamenti disabitati del suo palazzo palermitano, perch un palazzo di cui si conosca ogni ambiente non degno di essere abitato. Il principe rappresenta un mondo, una classe sociale e un modo di vedere le cose che sta per sparire, che si gi estinto, incartapecorito come laspetto della famiglia Salina dopo il lungo e polveroso viaggio verso la residenza estiva, Donnafugata, scena resa in modo magistrale dal Luchino Visconti. Anche la figlia di don Fabrizio, Concetta, una perfetta Salina, cos altezzosa e di buone maniere, ma i personaggi che incarnano il cambiamento di quel periodo storico sono molti altri, a partire dallamato nipote del principe, laffascinante Tancredi, cui messa in bocca la frase pi famosa del romanzo: Se vogliamo che tutto rimanga com, bisogna che tutto cambi. Tancredi giovane abbastanza per saltare sul carro della repubblica senza troppe remore, e poi si innamora del personaggio che pi dogni altro emana spregiudicatezza: Angelica, anche lei rappresenta il futuro. Del resto figlia di uno che sa quantificare, monetizzare, in un modo tale da dare la nausea a Fabrizio, il sindaco don Calogero Sedara. Fabrizio e Calogero, laristocratico e il borghese, il ricco di famiglia e larricchito, luno dai possedimenti rarefatti rispetto a certe vecchie cartine, laltro proprietario terriero dellultimora. Il passato e il futuro.

Nelle pagine del ballo viene scongiurata la

possibilit che Fabrizio si innamori di Angelica, sublimato quellamore nel capitolo che lautore non inser nella versione definitiva. Angelica bellissima, sensuale, a tratti volgare, aderisce nel modo migliore allo spazio degli aristocratici solo quando Tancredi la istruisce a dovere, dicendole che deve riservare solo a lui i suoi modi di fare pi espansivi e chiassosi, mentre per tutti gli altri dev'essere la futura Principessa di Falconeri, "superiore a molti, pari a chiunque". Poco si parla degli ultimi capitoli del romanzo e della penosa vicenda delle reliquie religiosamente custodite dalle anziane sorelle Salina, zitelle cui vengono portate via quei falsi, polverosi resti, un ultimo boccone amaro per la loro famiglia decaduta, bench Angelica continui fino alla fine ad essere raccontata mentre sale le scale della villa, a rimarcare la sua umile origine. Il capitolo della morte di don Fabrizio rivela particolari toccanti che restano impressi a chiunque conosca quelli della morte dellautore. Sia Fabrizio che Tomasi di Lampedusa muoiono in luglio, luno in un albergo nel pi impersonale degli ambienti, in barba a come aveva signoreggiato i suoi luoghi laltro altrettanto lontano dalla Sicilia, a Roma. come se Lampedusa avesse proiettato la sua condizione sul suo personaggio: aveva perso la casa natale durante i bombardamenti nel 1943, sapeva che non vi sarebbe morto, come aveva sempre pensato, e la stessa sorte tocca al Principe del Gattopardo. Dalle pagine del romanzo si intuisce chiaramente limportanza che Tomasi di Lampedusa attribuisce allo spazio, ai luoghi. Gli ambienti interni sono descritti con molti particolari: saloni, biblioteche, giardini, sale da ballo, sono luoghi piacevoli per chi li abita: c un rapporto molto positivo tra i Salina e le loro dimore, si avverte serenit e ognuno si trova a proprio agio. Il principe, in particolare, dimostra di dominare lo spazio, che si adatta al suo padrone limpiantito che trema al passaggio di Fabrizio, ma tace sotto la tonaca di padre Pirrone. Questo rapporto cos positivo si incrina con larrivo di Angelica, per poi precipitare negli ultimi capitoli, in cui le vecchie Salina vengono descritte in quello stesso palazzo ormai decadente, dal parato scolorito, sdrucito, obsoleto.

Il romanzo presenta inoltre un ritratto fedele e spietato del carattere dei siciliani, storicamente sempre colonizzati, governati da popoli stranieri e per questo sempre diffidenti rispetto ai governi di qualunque natura, proprio perch sentiti ostili e di qui l'anarchia, lo sprezzo per l'ordine sociale che ne derivato, l' arroganza sprezzante delle novit, il rifiuto di ogni idea di rinnovamento. Per tutti questi motivi, per ogni sua sfumatura, Il Gattopardo si conferma sempre un romanzo dalle molte chiavi di lettura, scritto in uno stile che, per usare una definizione lampedusiana, grasso, ricco di particolari, molto diverso rispetto a quello degli autori che am di pi e che defin magri, come Stendhal, cos essenziali nel loro modo di narrare.

Lorena Bruno

Parole-chiave: Giuseppe Tomasi di Lampedusa, letteratura contemporanea, letteratura italiana, libro e film, Lorena Bruno |

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Pagine oltre il dolore


01:00 | di Gloria Ghioni | | Modifica post

Alcune parole per Alice di Michele Toniolo Galaad Edizioni, 2011 5 pp. 48

Accade che a volte, quando sa che resta, una malattia ti prepara da subito, vuole che tu la conosca (p. 19)

Poco pi di un racconto, quasi un requiem, questa quarantina di pagine che lanonimo io narrante dedica ad Alice, madre che accompagna la malattia del figlio, lictus che quasi innominato, pi volte alluso, ma onnipresente nel tessuto narrativo travolge e stravolge quella personalit che era convinta di conoscere a memoria. E il narratore capisce che per ricostruire lapprossimarsi della morte, unico processo che interessa ad Alice (Solo la morte interessa ad Alice, la modalit della morte. Il modo in cui essa si presenta, p. 12), non si pu procedere per un narrare disteso, n per episodi, perch ci sono solo continui strappi, violenti peggioramenti e ancor pi crudi dubbi che assillano. Dunque non si pu avanzare che per parole-chiave, scandite dal narratore onnisciente, o meglio padrone e orchestratore solo di quella parte di realt che Alice decide di condividere. Il narratore si fa allora mediatore di una verit che si pu portare sulla pagina per riflessioni e sincopi, tra raziocinio e amore innato. E cos le parole delitto, autunno, debolezza, croce, amore, salvezza, fuoco, colpa si spogliano del significato letterale, per assumere una connotazione personale, in questa lotta a tratti feroce, a tratti arrendevole. Possibile o impossibile reagire alla malattia di un nostro caro? E come? Non si pensi che in queste poche pagine si trovi una guida; ma unEsperienza, sporca di quellamore che a volte porta a trasfigurare la realt, a costo di negare i fatti, come si scoprir nelle ultimissime pagine.

Struggente, condivisibile fino alle lacrime: un passaggio per la malattia in punta di piedi. Per gli spiriti pi sensibili.

Gloria M. Ghioni
Parole-chiave: Galaad Edizioni, Gloria M. Ghioni, malattia, Michele Toniolo, nuove proposte, racconto | 0 commenti

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Storia del libro e della lettura


01:30 | di Francesco Bonomo | | Modifica post

Dal manoscritto all'ipertesto. Introduzione alla storia del libro e della lettura di Jean-Franois Gilmont Mondadori Education

16.5

La prima volta che ho fatto il mio ingresso in una sala manoscritti ho avuto la percezione di qualcosa di fantastico. Passando da un corridoio breve e buio sono arrivato improvvisamente alla radiosit alogena della sala. Mi sono guardato intorno e ho percepito, in un'interminabile frazione di secondo la voce di quelle venerande reliquie di un passato cos vivo e presente. Sentivo le pergamene vergate nel passato che mi si presentavano potentemente dinnanzi agli occhi con la forza dei loro contenuti. Ho percepito il valore dello scritto e della dignit di tutti quegli autori, copisti e rilegatori che hanno assicurato alla mia modernit il frutto e la base di un'eredit spesso dimenticata dai pi ma in placida attesa di essere continuamente scoperta e maturata. Pi volte sono tornato a quell'evento e mi sono sempre reso conto di quale verit sia insita nell'affermazione che la grande rivoluzione del nostro evo stata proprio la stampa. Ho ripensato a quei manoscritti, a quelle fonti incanalate da uomini eccelsi, come il Plantin, i Manuzio, il Bodoni etc..., nelle vie dei torchi che hanno trasformato le antiche scritture in libri sempre pi leggibili ed accessibili, fino ai giorni nostri. Un flusso continuo di idee e scritti che dagli scriptoria alle scuole cattedrali, dai stazionari delle Universit alla lettura digitale hanno permesso all'uomo di fermarsi e di far crescere la propria mente, di farci progredire in un incessante rifluire di ricerca ed esposizione. Tutto questo perch con l'invenzione della stampa siamo giunti ad un oggetto, il libro, che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e di imparare. Dai rotoli ai corali, dai codici miniati all'eleganza umanistica, dalle letture proclamate si arrivati alla lettura silenziosa mentre il metr attraversa la citt, mentre siamo nell'intimit di noi stessi, in strada, alla posta, in poltrona, ovunque.

Bibbia (Bibbia di Borso d'Este) Manoscritto Lat. 422-423 MS.V.G.12 della Biblioteca Estense di

Modena

Accostarsi alla storia del libro e della lettura significa incontrare un mare di pubblicazioni di diversa natura ma che hanno come linea guida quella di far percepire il valore e l'importanza del libro per l'uomo nella sua dignit culturale. Il rischio pu essere quello di perdersi, di disperdersi. Jean-Franois Gilmont, professore emerito all'Universit Catholique de Louvain-la-Neuve e membro dell'Acadmie Royale des Sciences, des Lettres et des Beaux Arts de Belgique ha il pregio di aver composto una piccola opera enciclopedica, quasi una mappa concettule della storia del libro che con l'immediatezza e la precisione delle notizie, con l'aiuto di bibliografia ragionata alla fine di ogni argomento, permette allo studioso piuttosto che al semplice appassionato di districarsi con facilit nello studio di una storia affascinante. L'opera, con la cura di Edoardo Barbieri, parte dall'analisi del manoscritto, passando per i torchi manuali e meccanici fino alle raffinatezze tecnologiche e computeristiche moderne. Il pregio quello di avere sotto gli occhi un atlante storico del libro. Il difetto che l'attenzione spesso viene concentrata sull'editoria francese o francofona. Non mancano gli accenni all'esperienza editoriale italiana, ma sono sempre fugaci riferimenti. In questo senso la strada rimane ancora aperta ad una ricerca capace di far sviluppare un volume simile che sappia presentare le potenzialit che l'Italia ha avuto nella produzione delle idee, della cultura e del suo mezzo di diffusione. Francesco Bonomo
Parole-chiave: editoria, Edoardo Barbieri, Francesco Bonomo, ipertesto, Jean-Francois Gilmont, lettura, libro, manoscritto, storia |

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La collana "Biblioteca Digitale" verghiana


14:57 | di Laura Ingallinella | | Modifica post

Mercoled 11 gennaio 2012, Catania. Ci troviamo in una sede particolare, che ha gi del suggestivo: la cornice scenografica di Piazza Universit, il cortile interno del Palazzo Centrale col suo inconfondibile gioco musivo di pietra lavica e marmo. Entrando nella sala principale della Biblioteca Regionale di Catania, prima di sedermi ho l'occasione di ammirare la raccolta delle carte autografe di Federico De Roberto esposte in occasione del centocinquantenario dalla nascita. Custodite in teche numerate, le bozze dei Vicer, prime edizioni di romanzi e lettere private reclamano la mia attenzione, ma non per questo che sono qui. Il mese dedicato a De Roberto, infatti, stato l'occasione per presentare un lavoro pi ampio, importante e innovativo: la presentazione dell'edizione digitale di Eva, uno dei romanzi "fiorentini" di Giovanni Verga (Treves, 1873).

Questo lavoro non una semplice incursione della biblioteca catanese nel mondo dell'editoria digitale, ma fa parte di un programma di lungo termine: la Collana Biblioteca Digitale. La Biblioteca Regionale di Catania, sotto la direzione della dott.ssa Salvina Bosco, ha infatti reinterpretato alla luce delle nuove tecnologie il proprio mandato rispetto a tante altre 'colleghe' nazionali. Le biblioteche possiedono un patrimonio documentario di altissimo valore: manoscritti, testi introvabili perch antichi o non pi in produzione; lo scopo della loro esistenza non soltanto curare e proteggere questo patrimonio dalla logorante azione del tempo, ma renderlo fruibile a chiunque voglia conoscerlo o studiarlo.

Questo il clima in cui si realizzato un fortunatissimo incontro: quello tra istituzione accademica e mondo digitale. Il primo risultato di respiro nazionale stato, nel 2008, l'edizione digitale di un romanzo verghiano ben pi conosciuto, I Malavoglia. Con l'edizione di Eva (dicembre 2011), il progetto Collana Biblioteca Digitale ha dimostrato la propria operativit e, soprattutto, la capacit di unire linesausto entusiasmo della ricerca accademica alle infinite possibilit del digitale e in prospettiva futura del

web 2.0. Lobiettivo finale della Biblioteca Regionale infatti quello di costituire un vero e proprio open archive, digitale e completamente gratuito, con le edizioni che nel tempo andranno crescendo in numero, con la conseguente possibilit per qualsiasi utente di leggere, scaricare, copiare, stampare, ricercare senza alcune barriera di tipo finanziario, legale o tecnico (sempre nel rispetto delle leggi vigenti) se non quella di avere laccesso ad internet. In cosa consiste ledizione. Dopo la presentazione e lintroduzione della prof.ssa Gabriella Alfieri, fine studiosa della lingua verghiana e presidente della Fondazione Verga, e della dott.ssa Salvina Bosco, curatrice del progetto, il vivo del DVD consiste nelledizione del manoscritto, corredata da note ipertestuali, della prima edizione e dellepistolario verghiano riguardante il romanzo. possibile ammirare, studiare e conoscere (si pensa soprattutto a studenti universitari o delle scuole medie superiori) lattivit di uno scrittore nella sua realt di correzioni, ripensamenti, cancellature, idee caotiche e riformulazioni. Neanche per un grande come Alessandro Manzoni disponibile uno strumento altrettanto raffinato per la filologia dautore.

le funzionalit dell'edizione (clicca per ingrandire)

Il dinamismo tra cartaceo e digitale ha innescato una vera e propria rivoluzione, e da molte voci ho sentito affermare che il mondo accademico, fossilizzato e inattivo, la sta vivendo ai margini e senza dare un vero e proprio apporto. Questa edizione dimostra il contrario. Durante la presentazione, stata ribadita una condizione di fraternit gemellare tra cartaceo e digitale che ricorda, in parte, la definizione di meticciato nel futuro editoriale proposta dagli autori di La lettura digitale e il web . Da uno dei saggi introduttivi, Il mondo labile di Eva, Salvina Bosco afferma: Quando cominci a diffondersi in Occidente la carta, nessuna persona di buon senso pens che ad essa si potesse affidare la conservazione della memoria di grandi opere perch era giudicata troppo fragile e dozzinale rispetto alla corposa ed elegante pergamena. Lo stesso, in sostanza, sta avvenendo adesso per il digitale. Tuttavia La struttura stessa delle-book aspira a stabilire un dialogo tra chi conserva e confeziona gli strumenti per la fruizione e chi studia, legge, ricerca, a consegnare senza le frontiere dello spazio e del tempo un patrimonio che appartiene a tutti perch la cultura non ha confini. Labile ma non destinato a dissolversi rapidamente, virtuale perch pu realizzare per loggetto reale nuove possibilit di essere conosciuto e studiato. Vedere proiettato questo risultato digitale su una delle pareti della Biblioteca Regionale, altissima e fitta di volumi ingialliti dal tempo, mi ha fatto capire cosa vuol dire davvero gemellarit, meticciato, convivenza virtuosa di cura paleograficofilologica e tecnologia. Questultima assicura nuovi strumenti; la prima ricorda a tutti noi che digitalizzare non vuol dire soltanto riprodurre su diverso supporto, ma proporre una nuova frontiera di studio strutturato.

Laura Ingallinella

Parole-chiave: Catania, editoria digitale, evento, Gabriella Alfieri, Giovanni Verga, Laura Ingallinella, Salvina Bosco |

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Pillole d'autore: Franco Fortini


01:00 | di Davide Castiglione | | Modifica post

La poesia di Franco Fortini (Firenze 1917 - Milano 1994) non pu essere compresa fino in fondo senza avere dellautore e dellepoca in cui ha agito una visione almeno generale (a tal proposito segnalo leccellente monografia di Daniele Balicco, recensita qui su questo sito). Ogni discorso introduttivo rischia la semplificazione e la banalizzazione, tanto feconda e problematica la dialettica tra le elaborazioni teoriche e ideologiche rinvenibili nei suoi saggi e interventi, e le concretizzazioni poetiche. Qui baster rilevare lavversione di Fortini per le formule ermetiche (illuminanti i suoi saggi sui primi Luzi e Zanzotto), ma anche la sua estraneit alla poesia civile neorealista del dopoguerra. Lestetica, questo il punto, chiamata a prefigurare la storia (lavvento del comunismo) obliquamente, riproponendo nel presente unideale di compostezza classica, di ordine, rivoluzionario quanto pi innaturale e resistente alla capacit inglobante del capitalismo postindustriale. Di qui la pronuncia secca, aspra, virile, spesso trocaica, dei versi fortiniani di cemento e di vetro; il ricorso allallegoria e alla parabola (evidente nella celebre Traducendo Brecht e In memoria III) che dicono di una fiducia, paradossale visti i tempi, nei valori classici della trasmissione e dellesempio; di qui la ricca elaborazione retorica del discorso, avversa ai miti del vitalismo e della naturalezza in voga nel dopoguerra. Ma anche lilluminante capacit di rovesciare il discorso, di fare scattare le forze della contraddizione una volta che stato contemplato lorrore, sulla scia della lezione di Adorno e della scuola di Francoforte. La poesia di Fortini didattica, ma innervata da un senso del tragico che conferisce ai suoi versi una risonanza e una durata poco comuni, eppure sempre pi necessari oggi, contro la corsa al consumo e alloblio. La scelta seguente tratta dai Versi scelti 1939-1989 (Einaudi, 1990) e perci non pu dar conto dellultima raccolta Composita solvantur (Einaudi, 1994) n, per motivi di spazio, delle splendide traduzioni da Brecht, Goethe, Milton e altri.

Da Foglio di via e altri versi (1946)

Potrebbe essere un fiume grandissimo Una cavalcata di scalpiti un tumulto un furore Una rabbia strappata uno stelo sbranato Un urlo altissimo. Ma anche una minuscola erba per i ritorni Il crollo duna pigna nella fiamma Una mano che sfiora al paesaggio O lindecisione fissando senza vedere. Qualcosa comunque che non possiamo perdere Anche se ogni altra cosa perduta E che perpetuamente celebreremo Perch ogni cosa nasce da quella soltanto. Ma prima di giungervi Prima la miseria profonda come la lebbra E le maledizioni imbrogliate e la vera morte. Tu che credi dimenticare vanitoso O mascherato di rivoluzione La scuola della gioia piena di pianto e sangue Ma anche di eternit E dalle bocche sparite dei santi Come le siepi del marzo brillano le verit.

Da Poesia e errore (1959) American Renaissance in memoria di F. O. Mathiessen Suona, trionfa nella mente,questo verbo vivo che Egmont fra stendardi misura. Trombe, corni! La smisurata natura esulta nel suo gesto. La smisurata natura delle pietre

tedesche beati demoni ci tesero acque di popoli, selve di storia, spazi aperti a noi, di tempesta. Ma nella mente resta il grido agro del vecchio che chiude Thoreau e Marx e si spezza dal ventesimo piano. E noi arresi a una storia confusa la negazione della negazione oltrepassa e disprezza. Da Una volta per sempre (1963)

Traducendo Brecht Un grande temporale per tutto il giorno si attorcigliato sui tetti prima di rompere in lampi, acqua. Fissavo versi di cemento e di vetro doverano grida e piaghe murate e membra anche di me, cui sopravvivo. Con cautela, guardando ora i tegoli battagliati ora la pagina secca, ascoltavo morire la parola dun poeta o mutarsi in altra, non per noi pi, voce. Gli oppressi sono oppressi e tranquilli, gli oppressori tranquilli parlano nei telefoni, lodio cortese, io stesso credo di non sapere pi di chi la colpa. Scrivi mi dico, odia chi con dolcezza guida al niente gli uomini e le donne che a te si accompagnano e credono di non sapere. Fra quelli dei nemici scrivi anche il tuo nome. Il temporale sparito con enfasi. La natura per imitare le battaglie troppo debole. La poesia non muta nulla. Nulla sicuro, ma scrivi.

Ultime sulle rose Quando da qui si guarda let del passato veramente diventa possibile lamore. Mai cos belli i visi e veri i pensieri come quando stiamo per separarci, amici. Esercizio della ragione e sentimento sono due cose e vivacemente si legano come la rosa forma di mente e stupore.

Da Questo muro (1973) In memoria III La bambina schiacci con il sasso la mantide. A scatti moveva la testa. Dal ventre una frittata di seme una chiazza di pasti consumati.

Le mandibole mordevano. i coltelli delle zampe recidevano aria. Una met dinsetto sadempva.

Il presente Guardo le acque e le canne di un braccio di fiume e il sole dentro lacqua. Guardavo, ero ma sono. La melma si asciuga fra le radici. Il mio verbo al presente. Questo mondo residuo dincendi vuole esistere. Insetti tendono trappole lunghe millenni. Le effimere sfumano. Si sfanno Impresse nel dolce vento dArcadia. Attraversa il fiume una barca. un servo del vescovo Baudo. Va tra la paglia duna capanna sfogliata sotto molte lune. Detto la mia legge ironica alle foglie che ronzano, al trasvolo nervoso del drago-cervo. Confido alle canne false eterne la grande strategia da Yenan allo Hopei. Seguo il segno che una mano armata incide sulla scorza del pino e prepara il fuoco dellambra dove star visibile.

Da Paesaggio con serpente (1984) La vetta dellalbero Stasera ci vedremo. Ci diremo parole che potrebbero portarci per sempre lontani da noi. Ma anche possibile che dopo il sonno e dopo molti sonni si venga a una notte chiarissima, a unaltra giornata da intraprendere. E ora mi chiedo dov la forza che prego per noi. Se tra i miei occhi alla radice della fronte o sotto lo sterno dove il sussulto si ostina o nella vetta dellalbero che spia la pioggia o in te che patisci sulle piccole spalle il peso del dio senza conoscerlo.

Molto chiare Molto chiare si vedono le cose. Puoi contare ogni foglia dei platani. Lungo il parco di settembre

lautobus gi ne porta via qualcuna. Ad uno ad uno tornano gli ultimi mesi, il lavoro imperfetto e lansia, le mattine, le attese e le piogge. Lo sguardo l ma non vede una storia di s o di altri. Non sa pi chi sia lostinato che a notte annera carte coi segni di una lingua non pi sua e replica il suo errore. niente? qualche cosa? Una riposta a queste domande dovuta. La forza di luglio era grande. Quando passata, passata lestate. Per lestate non tutto.
Parole-chiave: Davide Castiglione, Franco Fortini, Pillole di autore, poesia contemporanea | 2 commenti

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CriticaLetteraria su Repubblica!
10:59 | di Gloria Ghioni | | Modifica post

Ieri sulla pagina di cultura dell'edizione siciliana di Repubblica uscito l'articolo Blog letterari. Se il cenacolo trasloca sul web, firmato da Eleonora Lombardo. Esattamente come l' esperienza dei salotti and incontro a una formalizzazione di tipo sociale e politico e attrasse ben presto l'attenzione degli editori rinascimentali, lo stesso destino sembra si stia compiendo per i blog. Si parla anche di CriticaLetteraria! Laura Ingallinella stata intervistata. Volete saperne di pi? Clicca qui

Parole-chiave: CriticaLetteraria, intervista |

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CriticaLibera: Fantasmi dell'editoria. 2. Radiguet, Cocteau e Grasset


01:00 | di paolo mantioni | | Modifica post

2. Radiguet, Cocteau e Grasset


Clicca qui per leggere la prima puntata (7 gennaio 2012)

Bernard Grasset Che la situazione stesse cambiando ne avevo avuto sentore prima ancora di essere accolto da Gloria Ghioni e Laura Ingallinella. Mi chiedevo con sempre pi insistenza quale riscontro economico potesse mai giustificare lossessiva e costosa pubblicit di una casa editrice che invitava chiunque avesse nel cassetto un manoscritto ad inviarlo per una quasi certa pubblicazione. Le campagne pubblicitarie costano, e molto, e soprattutto quasi mai sono il frutto di un rischio dimpresa, bens vanno sul sicuro, grazie a ricerche di mercato che sanno stabilire qual il prodotto che il cliente desidera. Le ricerche di mercato e le susseguenti campagne pubblicitarie ci azzeccano quasi sempre e quando non ci azzeccano alla fine ci azzeccano per forza perch il martellamento pubblicitario che non abbia intercettato un bisogno reale e che quindi, a rigor di logica, dovrebbe andare a vuoto, alla fine quel bisogno lo crea (le analogie con le ormai pi che ventennali pratiche di governo non sono casuali). Insomma, pubblicare la propria opera, il romanzo, i racconti, le poesie non era pi un miraggio, non era pi necessario passare per la cruna del giudizio altrui, di chi per mestiere e per esperienza fa il lavoro di selezione (non sempre, va detto, con lauspicata trasparenza e imparzialit, ma comunque, a mio parere, indispensabile). Poi, grazie al lavoro svolto per questo sito, mi sono reso conto che la pratica delle edizioni a pagamento, pi o meno mascherate - e pi sono mascherate, pi sono odiose - molto pi estesa di quanto potessi immaginare. E mi ha fatto anche scoprire un altro guasto che esse hanno prodotto sull'editoria nazionale o riconosciuta, non parlo solo di quelle case editrici che surrettiziamente chiedono contributi pi o meno cospicui allautore, sotto varie forme e con varie scuse (adesso ce n una che vale per tutto e tutti e per luniverso mondo: la crisi economica), no, in quel caso siamo ai limiti della truffa e comunque molto al di sotto di una qualsiasi deontologia professionale, parlo delle case editrici che si sono mantenute pure: questa situazione le ha rese ancora pi pigre, ancora pi esclusive e, soprattutto, ancora pi conformiste, limitandosi a cercare e pubblicare solo ci che assicura fin da subito un ritorno economico.

Raymond Radiguet Si dir, come pigre e conformiste! Negli ultimi anni le nostre maggiori case editrici hanno proposto scrittori nuovi, inediti che hanno incontrato un clamoroso successo di pubblico. Beh, mi permetto di nutrire qualche perplessit non tanto sulla qualit specifica dei libri dei Giordano, dei Saviano, delle Avallone o dei DAvenia o quantaltri (nessuna predilezione o idiosincrasia personali: mi attengo al puro ambito della sociologia della letteratura), ma sul fatto che tutti gli esordi in qualche modo eclatanti di questi ultimi anni siano griffati dalle grandi o grandissime o mastodontiche case editrici. E mi chiedo: quanto incide la capacit editoriale in termini di revisione del testo quello che oggi si chiama editing e la potenza promozionale messa in campo dagli editori? Nulla di peccaminoso, per carit, o dimmorale, ma tenere a mente esempi del passato contribuirebbe ad una migliore prospettiva critica. Dunque ricordare, ad esempio, che perfino un romanzo alle soglie, se non dentro, il canone del Novecento, Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet sconta una storia editoriale non proprio limpida, per cui non facile valutare in termini qualitativi i consigli dati al giovanissimo romanziere da suo mentore, Jean Cocteau, cos come non facile non pensare che il clamoroso successo di quel romanzo non sia dipeso anche dallimponente e rivoluzionario apparato promozionale predisposto da Bernard Grasset, leditore (basti ricordare che la campagna pubblicitaria prevedeva un filmato siamo intorno agli anni Venti del Novecento! da trasmettere nei cinegiornali durante il quale si vedeva il giovane e fotogenico Radiguet presentarsi con il manoscritto sottobraccio al suo editore). Paolo Mantioni

Continua sabato prossimo!


Parole-chiave: Bernard Grasset, CriticaLibera, Jean Cocteau, Paolo Mantioni, Raymond Radiguet | 0 commenti

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Pagine di polvere
00:30 | di Silvia Surano | | Modifica post

Zagreb di Arturo Robertazzi Aisara, Cagliari 2011 pp. 124 14,00

Tu lo hai letto in cartaceo o in digitale?. Questa la domanda che ho fatto ad un amico non appena riposto Zagreb sul mio comodino. Dopo aver passato gli ultimi mesi a discutere di editoria digitale ed ebook, nata spontanea una considerazione: Zagreb va letto su carta. Perch un libro polveroso, fatto di fango e muffe. E quando leggi della guerra e della sua cruda desolazione, toccando le pagine ruvide assapori la vischiosit dellaria pesante; e quel rumore del foglio che gira aprendoti la strada ad un nuovo terribile fiume di parole, per un momento rompe il silenzio interiore che il racconto ha creato. Puntare! Mirare! Sparare! A volte, invece, quando la storia fa un passo indietro ai periodi di chiacchiere, risate e caff allitaliana, quando tra le lacerazioni di mura sporche e precarie si intravede un raggio di sole e il verde dei prati, anche l il leggero soffio daria che provocano i fogli, regala un respiro, un sospiro di sollievo. Lasciamo andare la bicicletta. Corriamo verso il fiume che scivola creando schiume bianche e deboli mulinelli, e crolliamo sulla sabbia umida di aprile. Guardo il sole, stringo gli occhi, e guardo il sole. Pensi a lei? Draen rompe il silenzio. Sospiro. Questo di Arturo Robertazzi uno degli esordi pi coraggiosi che io abbia avuto occasione di leggere. Scrivere della ex Jugoslavia e raccontare la follia del conflitto non un compito facile soprattutto se si ci si allontana dalla cronaca per scegliere un percorso differente. I personaggi sono il frutto della fantasia dellautore, cos si legge in fondo al libro; eppure sembra tutto molto reale e, probabilmente, lo stato davvero.

Lo studio e la ricerca che ci sono alla base si percepiscono ma non emergono, ed sufficiente una citt, Zagabria, per dire quanto basta sul periodo storico in cui si collocano gli eventi. Il resto lo fa il conflitto interiore di un uomo, la guerra, quella dellanima, tra il dovere e lamore, tra il disprezzo di s e le ripetute giustificazioni cui si lega laltalenarsi dello stato danimo del lettore, sospeso tra rabbia, disprezzo, piet; confuso tra pensieri irrazionali e domande cui difficile dare risposta, spaventato da paure che non appaiono pi cos lontane. Mi sentivo dire quelle parole, recitare quella parte, ma cosero diventato? La risposta era semplice: eravamo nemici. E solo per una casualit noi della base eravamo i pi forti. Ma se ci fossero stati loro al nostro posto, non avrebbero forse fatto lo stesso?

E se quel potere fosse stato nelle mani di Draen, cosa avrebbe fatto lui al mio posto? Avevo forse scelta? Io dovevo farlo. Zagreb mi ha spiazzata perch trasparente. Non nasconde n enfatizza, ma semplicemente racconta ed emoziona, e ti lascia l, fragile e piccola, come una bambina stretta in un cappotto blu.

Silvia Surano
Parole-chiave: Arturo Robertazzi, Asara Edizioni, da leggere, narrativa contemporanea, scrittori emergenti, Silvia Surano | 0

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L'esplosione che rompe il silenzio: Quando tutto tace, Alessandro De Roma


00:30 | di Antonio Demontis | | Modifica post

Quando tutto tace di Alessandro De Roma Bompiani, Milano 2011 pp. 252 15 Con il suo ultimo libro, Alessandro De Roma non crea un semplice mondo, ma un grande universo letterario affascinante, coinvolgente e sconvolgente. Un universo generato da un'esplosione di generi e di strutture narrative, che si disperdono nello spazio finito della pagina, generando "infiniti orizzonti interpretativi", nei quali il lettore riesce a proiettare tutto il suo "raggio immaginativo". "Il romanzo esploso!", come evidenzia lucidamente uno dei personaggi, Teresa de Carolis, l'improbabile angelo inviato a salvare dal suicidio Nello Bruni, un artista caduto in disgrazia. Intorno alla figura ordinaria di Bruni, De Roma imbastisce uno straordinario dramma in tre atti sulla "mediocrit umana", sulla condizione di un "omuncolo" intrappolato in un'esistenza fittizia. Nella farsa architettata dall'autore infatti, lo spazio "puro e remoto" del romanzo, rappresenta la perfetta metafora di un mondo, quello dello spettacolo, spietato e dominato da logiche perverse, che riducono coloro che ne fanno parte a relitti fonico visivi della memoria di qualche nostalgico. Ma la vera forza del romanzo non risiede nella grande carica mimetica, convertita, sul piano testuale, in efficacissimi inserti metanarrativi innestati in un intreccio ipertrofico, bens nel suo "potere di elevazione morale". Grazie a questo potere, l'esperienza individuale del personaggio trascende i confini fisici della pagina, raggiungendo la dimensione dove realt e finzione si confondono al punto da essere indiscernibili. Dal momento in cui Nello Bruni matura la consapevolezza di essere prigioniero del proprio personaggio, e si abbandona al destino tragico della narrazione, incomincia a beneficiare del potere salvifico di una finzione letteraria capace di dilatare la sua prospettiva esistenziale. Una finzione che, rinunciando progressivamente agli schemi convenzionali, crea le condizioni ottimali affinch il personaggio Bruni, nel silenzio da assenza umana, si elevi al di sopra di se stesso, cio diventi uomo. "Datemi una storia e vi sollever il mondo!", esclama De Roma in apertura di romanzo. Ma il "novello Archimede" fa di pi: solleva un intero universo. Un universo "che si spalanca in un'anima sola".

Una persona realizzata secondo voi ...?


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by Elena Iscritto dal: 04 marzo 2010 Punti totali: 5.748 (Livello 5) Aggiungi Contatto Blocca

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Una persona sicura di s e che rispetta se stessa e gli altri. 7 mesi fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

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by Hello Kitty Iscritto dal: 27 dicembre 2006 Punti totali: 5.029 (Livello 5)

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secondo me una xsona che ha raggiunto il suo livello massimo della vita,la famiglia,gli affetti la vita in generale,il lavoro...io nel mio piccolo (che piccolo non ) mi sento realizzata e appagata,non potrei desiderare di meglio,oggi la gente non si accontenta +,si guarda sempre al lato materiale delle cose invece di godersi la vita a pieno,troppi problemi,troppo stess...tutte queste cose non aiutano...........................bisogn accontentarsi di ci che si ha e xfezionarsi sempre +! 7 mesi fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

by ? Iscritto dal: 18 gennaio 2011 Punti totali: 851 (Livello 2) Aggiungi Contatto Blocca

felice e scontenta. Mi spiego... Noi ci impegniamo particolarmente in determinate azioni....(esami, lavoro,,) e ci troviamo in uno stato di tensione...ci sentiamo, ecco... sfidati. quando vinciamo siamo percorsi da una grande euforia, ma poich desideriamo sempre sfide ben presto una persona realizzata non pu affermare pienamente di esserlo... OH,la mente umana............. 7 mesi fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

by Nian. Iscritto dal: 05 luglio 2011

Punti totali: 92 (Livello 1) Aggiungi Contatto Blocca

Una persona felice, che ha capito cosa realmente vuole dalla vita, che sa cosa fare, che ha capito davvero come andare avanti. come se una persona nella sua vita cerchi di realizzare qualcosa e quantro trova quelloc he ccerca da tempo si sente relaizzato.

FONTI:
me stessa 7 mesi fa Segnala abuso 2 persone ritengono questo contenuto buono

by Stella15 Iscritto dal: 10 luglio 2011 Punti totali: 142 (Livello 1) Aggiungi Contatto Blocca

Secondo me una persona realizzata quando riesce a portare a termine tutti i propri sogni,progetti,quando finalmente dice : "ora non mi manca proprio niente" .. Sarebbe bello per tutti , Ciao (: Modificata 7 mesi fa Segnala abuso 2 persone ritengono questo contenuto buono

by Antonio Iscritto dal: 04 settembre 2008

Punti totali: 15.008 (Livello 6) Aggiungi Contatto Blocca

Chi va a letto ogni sera sapendo di aver fatto il proprio dovere. E non cos semplice come sembra, ci sono sempre nuovi obiettivi da porsi e da raggiungere. 7 mesi fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

by Lylly Iscritto dal: 09 aprile 2011 Punti totali: 1.203 (Livello 3) Aggiungi Contatto Blocca 7 mesi fa Segnala abuso 2 persone ritengono questo contenuto buono

Beh se realizzata credo sia felice o quanto meno serena e appagata !!!

by Vincenzo Kawada Vitagliano Iscritto dal: 01 maggio 2011 Punti totali: 291 (Livello 2) Aggiungi Contatto Blocca

Una persona che si alza al mattino con il sorriso, sa quello che vuole e deve fare, e ottiene ci che desidera,

Domanda risolta
Altra domanda

Sogno triste ... =((?


1) il primo un sogno che ormai faccio quasi tutte le notti : sogno che sono a pranzo con mio padre e mia madre, e mio padre muore sul colpo, e poi piango tantissimo perch il sogno sembra reale.... 2) il secondo l'ho fatto solo questa notte...ho sognato che ero fidanzata con un ragazzo di 16-17 anni(io ho 19 anni ma non ho mai avuto un ragazzo) nel sogno non gli ho detto che avevo 19 anni ma avevo mentito e gli avevo detto che avevo 17 anni...quando scopre che io in realt avevo 19 anni..mi lascia dicendomi:"sei troppo vecchia per me!!!" e io ci rimango malissimo... ma cosa vuole dirmi il mio inconscio ??? =( 2 ore fa Segnala abuso

by ROCCO B.

Iscritto dal: 04 dicembre 2009 Punti totali: 156.104 (Livello 7) Immagine del badge:

Scrive in: Interpretazione dei sogni

Psicologia Antropologia Aggiungi Contatto Blocca

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Per una forma di cortesia, verso chi si impegna a risponderti, non mandare la domanda ai voti e scegli in piena libert, una MR. Grazie Nei sogni, quando siamo seduti a pranzo, esprime il desiderio di partecipare o far partecipare altri alle gioie, ai piaceri, alle soddisfazioni che riusciamo a raggiungere e che farebbero piacere ai presenti e partecipanti al pranzo. In questo sogno dunque i tupi genitori. Eliminando il caso reale se tuo padre attualmente sofferente e per il quale potresti sognare che lui muoia, volgiamo l' attenzione a due interpretazioni possibili: se i tuoi sono divorziati e pensi che il tuo pap sia colpevole, in questo sogno dimostri come quella figura onirica, vorresti dimenticarla nella realt. Se i tuoi genitori non sono divorziati, vedi in tuo padre una persona simbolo, un punto di riferimento senza il quale troveresti difficolt nella vita. Andiamo al secondo sogno. Il tuo inconscio fa emergere certi presentimenti irrazionali che spesso nel quotidiano rimugini nella tua mente. Non ho un ragazzo.....come mai nessuno volge attenzioni a me....forse non ho una femminilit che attrae... rester zitella .....forse dimostro pi di 19 anni.....perch mi rivolgono le attenzioni, solo ragazzi pi piccoli....sono forse destinata ad accettare uno pi piccolo di me....Risponditi a queste domande e capisci cosa vuole il tuo subconscio. Auguri prima di tutto e ti saluto rocco b. 2 ore fa Segnala abuso 2 persone ritengono questo contenuto buono

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by fruit Iscritto dal: 04 luglio 2011 Punti totali: 66 (Livello 1) Aggiungi Contatto Blocca

1)hai voglia di piangere, sfogarti o voler trovare un compagno di vita perch quando il padre muore segna la fine della vita da figlia e l'inizio dell'et adulta. Non specifichi cosa fanno gli altri che sono al tavolo. 2)questo sogno chiaro. La volont di avere un ragazzo, il rammarico del tempo perduto, di avere una storia adolescenziale. Comunque secondo me rilevante che li colleghi e che ti senti triste, secondo me ti senti sola e vuoi un ragazzo. Il mio primo bacio l'ho dato a 19 anni :)

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Oggi pomeriggio ho fatto un sogno che mi ha scossa parecchio?


Sono un po di anni( minimo 2) che sto vivendo una serie di situazioni non poco piacevoli spesso anche angoscianti. Ma in tutto questo arco di tempo non ricordo di aver mai fatto un sogno simile. Dunque oggi pomeriggio come non facevo da tantissimo tempo oramai, mi sono messa nel lettone con mamma a guardare la tv, avevo davvero sonno cos dopo non molto mi sono addormentata. Inizialmente ho sognato i miei vecchi compagni del liceo e c' era anche il mio professore di filosofia ed eravamo in un enorme stanza di un appartamento ad un piano alto e ricordo che mi affacciai alla finestra e sotto in strada c' era una parata ma stranamente io non sentivo nessun rumore . Poi ad un certo punto quando mi girai per vedere la stanza vidi che era diventata un forno con tanto di bancone dove era esposta la pizza e il pane, e io presi la pizza assieme al mio professore di filosofia dopo ci siamo diretti alla cassa e ricordo che lui pag la pizza a me invece non bastavano i soldi, stranamente avevo solo 1,80 mentre la pizza veniva ben 3 euro e cos dissi alla cassiera che gli avrei portato i soldi mancanti la volta successiva e lei acconsent. Dopo nel sogno all'improvviso mi trovai da tutt'altra parte, precisamente in un cortile di un palazzo, stavolta ero solo con i miei compagni del liceo il professore non c'era pi. Io all'improvviso mi arrampicai sulle mura del palazzo perch avvertivo dietro di me pi presenze che sentivo che mi spingevano ( non in senso fisico ma mentale) ad arrampicarmi sul palazzo e una volta che mi fui arrampicata sul palazzo e mi ressi ad un davanzale di una finestra guardai gi e sentivo un irrefrenabile desiderio di lasciarmi andare di sotto per poi guardai dentro la finestra di questo davanzale alla quale ero aggrappata, la finestra era aperta e svolazzava una tenda da dietro la quale intravidi la sagoma di una persona non so ben dire se fosse un uomo o una donna ma so solo che vedendo questa sagoma non sent pi il desiderio di buttarmi di sotto bens feci un piccolo sforzo per entrare nella stanza. Dopo d'improvviso mi sono ritrovata un un enorme stanza affollata e piena di luce, c'era luce anche se fuori non c'era il sole, al centro di questa stanza c'erano degli enormi cestelli di ferro come quelli che si vedono nei grandi supermercati o magazzini, e questi cestelli erano pieni di vestiti, ad un certo punto avvert dietro di me la presenza di un uomo credo proprio fosse una persona che ho amato tantissimo (e che amo tutt'ora e vorrei tornare con lui e pur di non perderlo sono stata disposta a rimanergli amica), cos mi girai verso di lui e mi strinse forte forte e ci e ci baciammo molto e a lungo quando ad un certo punto entrambi ci guardammo negli occhi ed era come se l'uno aveva capito cosa voleva l'altro e volevamo la stessa cosa cos lui si abbass i pantaloni e cos cominciai a fargli un b******o quando ad un certo punto me lo tirai fuori dalla bocca e mentre lo tenevo in mano e fissavo lui negli occhi sentivo un desiderio soffocante di morte, sentivo che volevo buttarmi di sotto cos mi diressi vicino ad una porta finestra della stanza e mentre stavo vicinissima per andare ad aprirla lui mi ferm prendendomi delicatamente per un braccio era come se lui avesse capito cosa volevo fare, mi

sorrise cominci a baciarmi ci baciammo molto e ci abbracciamo molto a lungo. Poi ad un certo punto mi ritrovai a casa mia da sola ero in salone e mi avviai verso il balcone perch sentivo di nuovo quel irrefrenabile voglia di buttarmi di sotto. Una volta fuori, sul balcone, c'era molta luce ma non c'era il sole e non faceva nemmeno freddo ne tirava vento, mi avvicinai alla ringhiera del balcone appoggiai le mani su di essa guardavo dritta davanti a me un palazzo di fronte e sentivo che era troppo forte la voglia di buttarmi di sotto e la cosa strana che non avevo paura era cos forte il desiderio di buttarmi che non avvertivo nessuna paura cos mi sono arrampicata sulla ringhiera intenzionata a buttarmi di sotto e mentre stavo per farlo mi sono svegliata dal sogno, appena sveglia avevo la nausea e mi sono sentita confusa stordita e avevo paura e un po l'ho tutt'ora, per esempio parecchi anni fa un mio sogno ricorrente era quello di fumarmi la sigaretta sentivo nel sogno che avevo una voglia irrefrenabile di fumare e nel sogno fumavo e quando mi svegliavo rimanevo con questa voglia, poi un bel giorno sola in casa ho rubato dal pacchetto di sigarette di mia madre una sigaretta e me la sono fumata ma non ho provato lo stesso gusto come nel sogno, poi quando l'ho rifumata per la seconda volta sempre perch continuavo a sognare che mi fumavo la sigaretta, me la sono rifumata con la differenza che non mi piaceva pi e ne fumai meta, la restante la spensi e da allora non ho pi fumato e non ho pi sognato il desiderio di fumarmi una sigaretta. 11 ore fa - 4 giorni rimanenti per rispondere. Segnala abuso

Dettagli aggiuntivi
Ecco io ho paura che mi succeda come per la sigaretta che finch non ne ho fumata una non mi sono sentita appagata, non vorrei che mi venisse davvero voglia di buttarmi di sotto, nel sogno sentivo che non avevo paura che era talmente forte il desiderio di buttarmi di sotto che se non fosse stato per il fatto che mi sono svegliata, io mi sarei buttata di sotto con la stessa naturalezza con la quale scendo le scale. Ho paura che in un momento nella quale non ragiono io possa prendere e buttarmi dal terrazzo. Prima mentre cucinavo e aspettavo che bollisse lacqua della pasta mi sono diretta vero la porta finestra e ho guardato fuori e mentre fissavo la ringhiera del balcone e mi sentivo rabbrividire perch pensavo al sogno e provavo disgusto e paura allo stesso tempo, e pensare che la sera prima ero sul balcone con la mia macchinetta fotografica per fotografare la luna. Volevo sapere cosa significa secondo voi il sogno che ho fatto oggi pomeriggio? Ps ho 22 anni.

11 ore fa Rispondi alla domanda


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by Mirko Iscritto dal: 01 ottobre 2011 Punti totali: 7.947 (Livello 5) Aggiungi Contatto Blocca

hai presente matrix , beh io c'ho provato a leggere tutto ma ho iniziato a vedere questo http://img.clubic.com/01334382-photo-mat Modificata 11 ore fa Segnala abuso

by melina Iscritto dal: 23 gennaio 2012 Punti totali: 346 (Livello 2) Aggiungi Contatto

Blocca 14 minuti fa Segnala abuso

vorrei tanto risponderti ma hai scritto un temaaaaaa riassumi magari un po :S

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Crisi: come cambiata la vostra vita?


9 minuti fa - 4 giorni rimanenti per rispondere. Segnala abuso Barra delle azioni: 0 stelle - segnala come Speciale!

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vivo da sola in una bellissima casa, anche se un po' piccolina per fare la spesa non ho soldi e cos vengo aiutata dal mio ragazzo e da mia madre , quello stron di mio padre non ha mai dato un centesimo per aiutarmi con la casa, ma solo quella volta che mi ha vista dimagrita un casino perch non avevo pi niente da mangiare in casa e mi vergognavo a dirlo e cos piuttosto che dirlo ho preferito non mangiare per settimane e cos sono dimagrita molto diventando quasi un'anoressica .. Com' cambiata la mia vita? la mia vita non cambiata ,faceva schifo prima e fa schifo anche adesso

Come cambiare la mia vita?...mi sento depresso,datemi una mano?


Sto male...non sto facendo niente! Sono iscritto al secondo anno di giurisprudenza e ho dato solo 3 esami,la vita sentimentale al massimo:sto con una ragazza bellissima e sono innamorato quindi tutto ok,ma non vado all'uni mai!

Ho un esame luned e dovr dire ai miei che l'ho rifiutato perch st troppo indietro e non ce la faccio a darlo,ai corsi non sto andando perch mi sembra inutile,la mattina mi sto alzando tardissimo,nn st facendo niente...i corsi ripartono di nuovo luned... Cosa posso fare per sentirmi meglio?...sto male.... In pi la mia ragazza impegnatissima,studia,fa tirocinio e tutti i giorni esce di casa mentre io sto a casa a cazzeggiare... 3 anni fa Segnala abuso

by PaleMagn... Iscritto dal: 01 dicembre 2008 Punti totali: 2.153 (Livello 3) Aggiungi Contatto Blocca

Miglior risposta - Scelta dal Richiedente


Va' a lavorare. Dico sul serio. Io ero arrivata ad un punto morto all'universit, non mi entusiasmavano per niente i corsi, e finivo per non andarci, per studiare male e solo per passare gli esami, per poi dimenticarmi l'argomento un attimo dopo; andavo a scuola malvolentieri, sentendomi inutile, e diventando sempre pi insoddisfatta. Adesso ho lasciato perdere, momentaneamente, l'universit - che ha tanti pregi, ma tende a diventare soffocante - e mi sono messa a lavorare (pensando di riprendere gli studi pi avanti, naturalmente, quando avr di nuovo la spinta), e ti assicuro, rispetto al sistema universitario, stata una boccata d'aria fresca!

Come posso cambiare la mia vita monotona?


ee Ho 16 anni quasi 17 e ho la sveglia alle 14.00 poi pranzo verso le 15.. guardo tv o sto al pc.. vado in palestra e in piscina e torno alle 20.30 mi faccio una doccia e alle 22.00 ceno... alle 23.00 esco in moto e torno verso le 2.00 poi guardo la tv o sto al pc fino alle 7.00 poi vado a

dormire e si ricomincia.. non vado a scuola perch sto alla privata e vado qualche volta all'anno.... per vorrei cambiare mi sono rotto di fare sempre questo 22 ore fa - 3 giorni rimanenti per rispondere. Segnala abuso

Dettagli aggiuntivi
Sono un ragazzo non una ragazzo eh -.-

22 ore fa Rispondi alla domanda

RISPOSTE (5)
by PRc - Li mejo mortacci ..

Iscritto dal: 20 novembre 2011 Punti totali: 6.498 (Livello 5) Immagine del badge:

Scrive in: Adolescenza Aggiungi Contatto Blocca 22 ore fa Segnala abuso

Esci e fatti dei nuovi amici ..

by Makira Iscritto dal: 06 maggio 2009 Punti totali: 3.984 (Livello 4) Aggiungi Contatto Blocca 22 ore fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

chi ha il pane non ha i denti!!

by Angels19... Iscritto dal: 04 gennaio 2008 Punti totali: 588 (Livello 2) Aggiungi Contatto Blocca 22 ore fa Segnala abuso

Stando ai tuoi piani ora dovresti mangiare....! Quindi vai va......!

by SmiLe. TheOriginal Iscritto dal: 04 ottobre 2011 Punti totali: 3.868 (Livello 4) Aggiungi Contatto

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incomincia ad andare a scuola tutti i giorni.. e studia e vedi che cos ti riempi tutte le giornate xD vai in giro da solo, cerca di distrarti in qualche modo che ne so oppure trovati qualche amico

Voglio cambiare la mia vita!!

da:elly15 fra 4 mesi ho 21 anni. Mi sembra di aver fatto ben pochi prograssi da quando ne avevo 15. Mi sono accorta che ho un carattere veramente troppo passivo, che la mia vita non mi piace, che sto sprecando un giorno dopo l'altro,e che non posso continuare cosi. Sento molto il peso dei miei genitori, mentre invece vorrei essere libera, indipendente! Ho appena risposto al post sotto "paura di guidare" perch ho la patente, ma per inerzia, per paura, non guido nemmeno. Non ho mai avuto una vera storia d'amore, faccio un'universit mediocre per inseguire un sogno.. La realt mi sta deludendo. Per mi sono accorta che non posso continuare a sprecare la mia vita cosi, ci devo provare almeno a cambiare, dalle piccole alle grandi cose. Mi sembra di scoppiare.. Secondo me in ognuno di noi c' un immenso potenziale inespresso, che non usiamo, specialemnte le donne, perch ancora condizionate da secoli di idttatura maschilista. Voi cosa ne pensate? C' qualcuna che come me stanca e ha deciso che ora di spiccare il volo?
Aconsistent man believes in destiny, a capricious man in chanceBenjamin Disraely

Ricordo cosa significa sentire che la vita non ha importanza come se gli eventi nel mondo possono controllarti. Ricordo anche il momento che la mia vita finalmente cambiata quando ho preso una decisione. in quel momento che la mia vita cambiata Ma come potuta cambiare la mia vita cos tanto? La risposta semplice, ho imparato a sfruttare il principio che ora chiamo: concentration of power Molte persone non hanno idea della grande capacit che noi possiamo attivare quando concentriamo tutte le nostre risorse per gestire una singola area della nostra vita. Ho deciso molti anni fa che il modo migliore per poter investire la mia vita sarebbe stato quello di investire in qualcosa che sarebbe durato. IL SEGRETO DEL TUO CAMBIAMENTO Molte persone affrontano i cambiamenti con un senso di paura perch inconsciamente credono che i cambiamenti saranno solamente temporanei.

Ho scoperto quelli che sembrano essere i principi di organizzazione dellultimo cambiamento e tu imparerai molti di questi principi qui Per adesso voglio condividere con te 3 principi elementari ma molto potenti. Sono le cose esatte da fare quando un individuo vuole apportare dei cambiamenti a se stesso in modo da massimizzare il suo potenziale.

1- ALZA I TUOI STANDARD

Ogni volta che vuoi creare un cambiamento, la prima cosa che devi fare alzare i tuoi standard. La cosa pi importante e chiedere a se stessi di pi. Cambiare unorganizzazione, unazienda, una nazione o un mondo, comincia sempre con il semplice passo di cambiare se stessi.

2- CAMBIA LE TUE CREDENZE LIMITANTI

Se alzi i tuoi standard ma non credi davvero di potercela fare, hai gi sabotato te stesso. Non ci proverai nemmeno! Le nostre credenze sono come comandi nascosti che ci dicono come sono le cose e come funzionano, cosa si pu fare e cosa non si pu fare. Le credenze comandano ogni azione e ogni sentimento che viviamo. Quindi, cambiare le credenze necessario per attivare cambiamenti nella nostra vita. Dobbiamo creare un nuovo senso di certezza su cosa possiamo e incontreremo i nuovi standard ancora prima di impostarli. la congruenza delle credenze che da accesso alle risorse nascoste dentro di noi

3- CAMBIA LA TUA STRATEGIA

La migliore strategia spesso trovare, un coach, un role-model, qualcuno che abbia gi passato quello che stai passando, che abbia ottenuto i risultati che vuoi ottenere e imparare da lui come lo fa, in cosa crede e cosa pensa. Non solo questo ti render maggior efficiente ma ti far risparmiare un sacco di tempo perch non dovrai reinventare la ruota.
You see, in life, lots of people know what to do, but few people actually do what they knowAnthony Robbins

Conoscere non abbastanza! Devi entrare in azione Per farlo ti pu servire laiuto di un coach per gestire le 5 aree che hanno maggior rilevanza nella nostra vita:
1. IL CONTROLLO DELLASPETTO EMOZIONALE 2. IL CONTROLLO DEL BENESSERE FISICO 3. GESTIRE LE RELAZIONI 4. CONTROLLARE E GESTIRE LASPETTO ECONOMICO 5. MANEGGIARE IL TEMPO

IL CONTROLLO DELLASPETTO EMOZIONALE Cosa ti fa fare quello che fai? Cosa scatena le emozioni che vivi pi frequentemente? IL CONTROLLO DEL BENESSERE FISICO Stai scavando la tua fossa con i tuoi denti, mangiando tutto quello che ti capita sottomano? Ti svegli pieno di energia e potere e pronto a partire la giornata?

Fai quotidianamente un po di movimento? 1 su 2 americani muore di problemi alle coronarie. 1 su 3 muore di cancro GESTIRE LE RELAZIONI Sei in grado di creare relazioni di qualit? (prima con te stesso poi con altri) Ho scoperto che per me la pi grande risorsa sono le relazioni, poich aprono la strada a ogni risorsa di cui ho bisogno. CONTROLLARE E GESTIRE LASPETTO ECONOMICO Prima di crearti un destino di abbondanza, dovrai imparare a capire ci che provoca povert nella tua vita e poi come gestire i valori, le emozioni e le credenze che stanno alla base della ricchezza. MANEGGIARE IL TEMPO I capolavori richiedono tempo. Ma quanti sanno maneggiare il tempo? Non si sta parlando di time management ma di manipolare e distorcere il tempo in modo che diventi un alleato piuttosto che un nemico. DisclaimerLarticolo presentato, completamente basato sul 1 capitolo di AWAKE THE GIANT WITHIN. Ad essere sincero lunico reale contributo che ho dato a questo articolo il titolo. Una massima che mi ripeto da oltre 11 anni, da quando cio, ho iniziato a capire che avrei dovuto prendere in mano le redini del mio controllo. Lo stile dellarticolo, in prima persona, quindi riferito a Anthony Robbins, uno dei pi famosi e geniali formatori del mondo. Il libro AWAKE THE GIANT WITHIN, tratta gli aspetti dellempowerment, del miglioramento e della crescita personale. Clicca qui per acquistare AWAKE THE GIANT WITHIN sul sito di Amazon oppure leggi gli altri articoli correlati Bella domanda! Sembra quasi che arrivati ai fatidici anta ci si senta condannati a non poter pi cambiare niente della nostra vita. E invece no! Si pu sempre cambiare qualcosa e in meglio: ma come fare? Quando si arrivati negli anta inutile negare levidenza: il corpo non pi quello di una volta, la mente inizia ad apprendere di meno. Ci sono pi responsabilit, forse una famiglia e dei figli, e magari dei debiti. Tutte queste cose per non sono altro che ostacoli. Ostacoli fatti per essere superati e metterti alla prova. La prima cosa da fare sicuramente chiederti cosa voglio cambiare della mia vita?. Perch parliamoci chiaro: non puoi dire semplicemente voglio cambiare la mia vita e sperare che cambi di punto in bianco. Devi piuttosto chiederti: cosa non mi piace della mia vita?, dove devo intervenire?. Una volta che avrai capito cosa vuoi cambiare della tua vita potrai iniziare ad indagare per capire come cambiarla.

Se per esempio a 50 anni sei un gran fumatore, e ti senti sempre stanco e spossato: vai in palestra e smetti! Sai che i polmoni tornano come nuovi? Se a 40 anni il tuo lavoro non ti soddisfa pi puoi sempre trovare nuove strade. Conosco persone che sono partite, di punto in bianco (ovviamente senza abbandonare nessuno che avesse bisogno di loro) e hanno cos trovato la felicit. Questi sono due esempi buttati qui cos, ci sono centinaia di situazioni diverse: ma per farti capire che possiamo tutti, indipendentemente dallet, migliorare la nostra vita. Fino al giorno della nostra morte ci aspettano sempre nuove avventure e tante cose da imparare, non dobbiamo fare altro che scegliere quale preferiamo per prima. Tutto qua.
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1. GRAZIE IL SOLO LEGGERE I VOSTRI ARTICOLI MI HANNO DATO UN GRANDE AIUTO A SUPERARE UN MOMENTO DI SMARRIMENTO , HO DECISO DI CAMBIARE VITA , A VOLTE CI SI TROVA IN UN ANGOLO E BISOGNA USCIRNE FUORI !!!.GRAZIE!!!! CONTINUATE COSI .CIAO DA PAOLO

Sempre pi Italiani vogliono andare a vivere allestero, perch la situazione attuale politica e sociale rasenta il ridicolo, indipendentemente da chi votate tutti saranno daccordo nel dirvi che si sentono insoddisfatti dellattuale situazione del paese, e vi diranno che vorrebbero andare allestero. Sembra quasi che lItalia sia il peggior paese del mondo, e che andando a vere allestero si troveranno sempre fortune, gioie e felicit. La realt purtroppo si scontra sempre con la fantasia, e in questo articolo vi citer 7 cose che probabilmente affronterete se andrete a vivere allestero. Con questo articolo non voglio scoraggiarvi e distruggere le vostre speranze di una nuova vita allestero, ma voglio fare chiarezza per evitare il crearsi di illusioni che possano facilmente scoraggiarvi. 1. Nessuno racconta i propri fallimenti: quando sentiamo di persone che hanno vissuto, o vivono, allestero sentiamo sempre le cose positive, sia perch non ci vogliono deprimere sia perch a nessuno piace fallire, e quindi nessuno racconta di quanto male vanno le cose, se vanno male. Invece ci arrivano sempre notizie di persone di successo, che hanno trovato il lavoro dei loro sogni, che sono rispettati sempre, ecc. Questo pu essere vero, ma non bisogna crearsi lillusione che tutto sia perfetto, e lillusione facile che nasca. 2. Il cibo fa schifo: una delle lamentele che si sentono spesso, da chi sta vivendo allestero, che il cibo fa schifo. Questo vero solo a met, perch non tanto il cibo a fare schifo ma siamo noi che dobbiamo riabituarci al modo di mangiare di un altro paese. La cosa non riesce sempre facile per, perch dietro il cibo spesso si legano tradizioni e modi di cucinare che sono praticamente fuse con noi. Ovviamente non partire e perdere unopportunit per il semplice cibo sarebbe stupido, ma prepariamoci mentalmente alla possibilit che la fase iniziale di approvvigionamento alimentare possa essere diversa.

3. Usi diversi: anche il semplice atto del pagamento di una bolletta, o di unimposta, totalmente diverso. Le burocrazie straniere sono spesso molto pi leggere di quelle Italiane, ma questo non vuol dire che non nascondano insidie e tranelli di pari crudelt. 4. Lassistenza sanitaria: tanti dimenticano che, anche in Europa, lItalia uno dei paesi con la sanit accessibile al mondo, anche in termini di qualit delle cure nonostante la diffamazione continua verso le strutture pubbliche. Questo vuol dire che andando allestero probabilmente dovrete premunirvi a dovere anche in quel campo. Molto non ci pensano perch gli Italiani danno lassistenza sanitaria gratuita per scontata, giustamente, ma non cos in tutto il mondo purtroppo. 5. Costumi diversi: il modo di parlare, di vestire, di uscire con gli amici diverso e pu portare facilmente ad incomprensioni o al non essere facilmente accettati. Bisogna abituarsi. 6. La lontananza da casa: a meno che non odiate famiglia e amici, vi mancher molto uscire con loro. Provate a farvi venire uninfluenza mentre siete totalmente da soli, senza nessuno da chiamare per farvi portare una medicina o un po di conforto, oppure provate a perdere per sbaglio le chiavi di casa e capirete limportanza dei parenti. 7. Le scelte politiche degli altri paesi: potreste pensare che negli altri paesi siano messi meglio di noi, ma basta leggere un po di cronaca internazionale per scoprire comportamenti scandalosi nella aule di tribunale degli altri paesi. Fatevi un giro e scoprirete delle belle. Questo per farvi capire, ancora una volta, che non vi state dirigendo in un mondo perfetto. Se volete andare a vivere allestero fatelo, ci sono molte opportunit ed esperienze di vita che vi aspettano. Ma siate consapevoli che non siate scambiando limperfetta Italia per un perfetto paese straniero, ma limperfetta vita Italiana con limperfetta vita di quel paese.
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Pubblicato da: Martina Vatti, il 4 novembre 2011, in: Altro Come faccio a cambiare vita senza soldi? Ecco la risposta. Quali sono le maggiori scuole dInglese a Londra? 6 commenti a 7 risvolti negativi del vivere allestero di cui nessuno osa parlare

1.

Stefano scrive: 4 novembre 2011 alle 09:17 Io ho vissuto in Lettonia per sei mesi e ad aprile partir per gli Stati Uniti per un anno (pi altri viaggi sia di studio che di piacere), quindi sento di poter rispondere a questo articolo. 1 Sar, ma tutti quelli che ho incontrato dopo essere stati allestero mi hanno raccontato di esperienze fantastiche. In Australia pare che si possa trovare un lavoro di basso livello senza difficolt, ma non penso si possa dire lo stesso dellItalia. Non ho mai sentito storie di falliti o disoccupati, questo sicuro. 2 A meno che non si vada in posti veramente ma veramente strani, il cibo non un problema. Gli ingredienti per farsi qualsiasi pietanza italiana in casa ci sono sempre (magari sono un po pi costosi, ma lunica cosa di cui ho sentito veramente la mancanza la panna e il prosciutto crudo). In compenso si trovano un sacco di cibi che in Italia non

esistono, e sono veramente buonissimi. E se proprio non si pu vivere senza pizza, in tutte le citt del mondo esiste almeno una pizzeria gestita da italiani. 3 Basta stare un po attenti, e si riesce a risolvere la burocrazia senza problemi: come hai detto tu molto ma molto pi semplice di quella italiana! Piuttosto, questo problema deve porselo uno straniero che vuole venire a vivere qui. 4 Ormai in tutta Europa lassistenza sanitaria gratuita. La mera esistenza di istituti ospedalieri privati NON significa che esistano solo quelli! Tutti i Paesi UE hanno la sanit garantita. Anche negli Stati Uniti pieno di ospedali pubblici dove il pronto soccorso totalmente gratuito. Io pago una cosa come 15$ a settimana di assicurazione sanitaria, e mi sembra un prezzo assai adeguato per avere unassistenza mille volte superiore che in Italia. Se poi con altri 2,5$ a settimana ho anche la convenzione odontoiatrica tanto meglio (addio 1000 da pagare al dentista). 5 Personalmente, questo problema non lho mai rilevato. Anzi, il fascino del made in Italy colpisce sempre e le persone sono sempre interessate a scoprire i costumi dellItalia e le sue tradizioni. In pi, mi sono divertito molto a scoprire il modo di ragionare e di comportarsi in culture diverse dalla mia. 6 Ok, lasciare famiglia ed amici pu essere un duro colpo, ma c da considerare che non si far la vita da eremiti nel Paese di destinazione. Incontrare nuove persone non affatto difficile, e in un paio di settimane ci si sar fatti una nuova cerchia di amicizie. 7 Oddio, ma peggio dellItalia veramente difficile, eh! Bisogna andare proprio in Somalia, Iran, Palestina o Korea del Nord per trovare uno scenario politico peggiore di quello nostrano. Come vedi s, io andando allestero mi sono trovato molto bene.

2.

Andrej scrive: 24 novembre 2011 alle 22:56 Good Luck Stefano..Comunque io la fortuna lho trovata in Italia : il pi vario e interessante paese al mondoo quasi ! Dasvidanja

3.

Ily scrive: 1 gennaio 2012 alle 19:39 scusami se sar schietta con il mio breve commento.. ma tutto alquanto infantile!!! : )

4.

CLAUDIO scrive: 4 gennaio 2012 alle 16:32 scappare dallitalia ,paese dei tartassati,andate allestero,sempre nellunione europea.ITALIA NO!!!!!!!!

5.

Martina Vatti scrive: 4 gennaio 2012 alle 19:48 Ringrazio a tutti dei commenti fino ad ora lasciati. Molti non sono stati pubblicati perch erano pieni di insulti, parolacce ed imprecazioni, contro lItalia e contro di me. Questo articolo era un esperimento per vedere se vero che agli Italiani non puoi toccare lestero: vero. Nonostante tutto continuo a sostenere che lasciare lItalia non tutto rose e fiori. Questo non vuol dire che non sia spesso necessario, o conveniente (c scritto a fine articolo), semplicemente bisogna badare al fatto che andare via non un sogno che va a realizzarsi, ma il tentativo struggente di risvegliarsi da un incubo terribile. Quindi non mi sento infantile nel soppesare vantaggi e svantaggi di una determinata realt. Tra laltro sulle politiche e le burocrazie degli altri paesi ci sarebbe molto da scrivere. Di certo le notizie negativi non le trovi sui giornali Italiani (perch non interessano). E non serve andare in Somalia o altri paesi, basta andare semplicemente in Inghilterra, per fare un nome.

6.

Dino (amministratore) scrive: 4 gennaio 2012 alle 20:38 Una nota per tutti: se volete criticare fatelo pure, per non scrivete parolacce e scrivete in un Italiano corretto e comprensibile. Non possiamo pubblicare commenti volgari.

Scopri come cambiare vita con la giusta filosofia e pochissimo sforzo. Numerosi consigli per migliorare lo stile di vita nel lavoro, nell'amore e in salute, giorno dopo giorno! Il mio nome Dino e amo la mia vita! Era l'Estate del 2008 e le cose non andavano bene. Non ero pienamente appagato dalla mia vita e sentivo che qualcosa non andava. Tutti sembravano fare meglio di me, tanti traguardi mi sembravano irraggiungibili, sembrava che non stessi dando il massimo. Stavo iniziando a sopprimere le mie aspirazioni quando decisi di lanciare una monetina. Presi un euro dalla tasca e dissi "se esce testa, cambio vita, se esce croce non faccio niente". Lanciai la monetina e usc croce. Solo che ormai avevo di cambiare vita, quindi ignorai bellamente il destino e iniziai il mio percorso di miglioramento. Volete sapere qual stata la prima cosa che ho fatto? Sono andato a comprare un paio di scarpe nuove. Le scarpe forse hanno una sorta di significato simbolico, essendo lo strumento che ci permette di camminare a lungo, e cambiare vita un lungo cammino, ma per me erano solo un ornamento: volevo apparire pi bello agli occhi degli altri, e quelle scarpe non erano La Moda ma erano alla moda.

Da quel giorno in poi ho fatto di tutto per raggiungere il successo, cio ci a cui aspiravo e ci che volevo. Non stato facile, non stato sempre bello e ci sono stati tanti momenti davvero bassi, ma ho inisistito e capito qualcosa. Per questo ho deciso di aprire questo blog, dove periodicamente io, ed altre persone, postiamo riflessioni e consigli su come cambiare vita. Il nostro approccio molto semplice, e forse un po' controtendenza. Se il mondo intero cerca la risposta in ci che fuori dall'ordinario, noi la cerchiamo nell'ordinario e nel quotidiano. La metafisica, il sii te stesso ad ogni costo, e tutte quelle filosofie che cercano di annullare una persona sopprimendo i suoi desideri non ci interessano. Noi vogliamo far raggiungere traguardi che vadano oltre lo spirituale: traguardi reali, concreti. Per questo cerchiamo di proporre sempre consigli che abbiano delle fondamenta nella scienza e, se non possibile, almeno nell'esperienza empirica. Non ci interessa essere diversi, ci interessa soltanto fare bene ed essere soddisfatti. Se dovessi dare solo due consigli su come cambiare vita, direi "fai le cose come vanno fatte" e "agisci". Buon divertimento e buona vita a tutti Dino

1. Serio - Come cambiare vita?, non ne posso pi


Salve a tutti, sto passando un'altro momento difficile che sto cercando di superare con la mia forza, ma non basta... Vi spiego, alla mia et sono profondamente deluso di come si messa la mia vita, non riesco a trovare un qualcosa che mi dia delle soddisfazioni. Non ho l'amore (ma questo forse il meno) e non ho una gran vita sociale anche perch ho un carattere decisamente difficile, sono una persona molto chiusa che ama molto stare in compagnia... di se stessa, conosco ed ho conosciuto molte persone giovani ma difficilmente mi ci trovavo come carattere, una "compagnia" l'ho avuta solo alle superiori, ma non ci andavo molto d'accordo poi all'universit niente malgrado che abbia conosciuto molti ragazzi e ragazze... L'amore sempre stato difficile, ci sono state ragazze che mi hanno "cercato" ma non piacevano a me e pi di qualche uscita assieme non sono andato. Anche sul punto di vista dello studio / lavoro non mi sento per niente soddisfatto: mi mancano ancora alcuni esami e l'entusiasmo che avevo nei primi due anni si via via esaurito e ora sto cominciando ad odiare i libri e le materie degli esami... continua... Rispondi Citando

2. 26/04/2005, 20:56 #2
maz

Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005 Messaggi 209

parte 2
...per a questo punto devo finire gli esami, anche non prendendo voti eccelsi. Ora sto cercando un lavoro ma difficile trovarlo, anche se qualche occasione per fortuna sta uscendo, per temo che vedermi seduto dietro a una scrivania aumenti ancora di pi la mia insoddisfazione. Per concludere, in questi ultimi giorni mi sto sentendo a terra, nel frattempo continuo i corsi di yoga che qualche aiuto mi danno ma non basta... Avrei il desiderio di cambiare, ma non so da che punto partire, vorrei cercare un attivit per passare il mio tempo e conoscere anche persone, sto rischiando di isolarmi in modo eccessivo, da dove posso partire?, cosa potrei fare? Vi ringrazio per l' attenzione e spero in qualche risposta, mi scuso per la lunghezza del post ma dovevo far capire bene. Rispondi Citando

3. 26/04/2005, 23:10 #3
diavoletto Sani Young

Data Registrazione 29/11/2004 Messaggi 1,863 Io ho trascorso un breve, ma brutto periodo...ad un tratto della mia vita mi sono ritrovata da sola....e all'uni nn avevo concluso niente...ed ho capito che dovevo rimboccarmi le maniche e ricominciare da capo....da dove iniziare?..Beh difficile a dirsi..ho ricominciato ad uscire con qualche amica...poi ho frequentato un ragazzo e dopo mi sono rimessa col mio ex, che ora il mio attuale compagno...ho preso seriamente l'uni, ho iniziato anche a frequentare i corsi e a lavorare e mi sono iscritta ad un corso d'inglese....ho anche ricominciato a prendermi cura del mio corpo e ogni tanto vado ad un centro estetico x rilassarmi un p...insomma le cose da fare sono tante, l'importante e farle...bisogna fissarsi delle mete da raggiungere...poi io sono una persona estroversa quindi nn ho difficolt a socializzare, mi butto...come va va...non bisogna abbattersi...la solitudine fa paura...ti logora e ti distrugge...gli anni passano inesorabili allo scorrere del tempo....e ci che il tempo ci ha portato via nn torner pi...bisogna godere di ogni cosa...bisogna tenersi impegnati e ridere...

Rispondi Citando

4. 26/04/2005, 23:10 #4
diavoletto Sani Young

Data Registrazione 29/11/2004 Messaggi 1,863 a proposito del sorriso c' proprio una terapia al riguardo ed ho saputo che ha riscosso davvero degli ottimi risultati...prova a vedere se nella tua citt fanno questi corsi..insomma posso dirti tante cose, raccontarti la mia esperienza o quella di altri, ma olo dentro di te troverai la forza x ricominciare, l'importante volerlo realmente.....nn aver paure dei piccoli dispiaceri che la vita ti procuca, nn temere dei piccoli fallimenti...fai di queste esperienze la tua forza, uno stimolo x andare avanti, x lottare, x migliorare....devi trovare la grinta, devi affilarti le unghie, xk la vita nn facile, una lotta continua...ma tu nn sei diverso da noi, puoi farcela, devi farcela...lo devi a te stesso....infondo nn sappiamo realmente quello che ci aspetta nell'altra vita...quindi nn perdere questa occasione...vivi!!! P.s. Come al solito ho scritto tanto...sorry, ma pi forte di me.... Rispondi Citando

5. 27/04/2005, 00:08 #5
bau Sani Young

Data Registrazione 18/04/2004 Messaggi 2,361 mi dispiace maz... ti capisco tanto... cerca di distrarti e ,se puoi , di cambiare aria... anche una breve vacanza aiuta... fai gli ultimi sforzi con l'univ; so che adesso questi esami ti pesano come macigni, ma stai tranquillo prima o poi successo a tutti... oltre allo studio in cui ti consiglio di concentrarti molto per finire il prima possibile, dedicati a qualche tua passione speciale... qualcosa di tutto tuo, che ti dia soddisfazione... qualcosa che hai sempre sognato fare, ma che non hai mai fatto... se ti piace potresti

anche fare volontariato o prenderti un animaletto al canile... ti aiuter a crescere interiormente... cerca fortemente quello che vuoi e fregatene dei commenti degli altri... cerca di volerti bene... ti sono vicina! Rispondi Citando

6. 27/04/2005, 20:54 #6
maz Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005 Messaggi 209

x diavoletto (1)
Ciao, innanzi tutto grazie ad entrambe per le risposte, hai ragione quello che devo fare iniziare un qualche tipo di attivit che mi renda pi felice, premetto che sono una persona piuttosto riservata e che comunque nemmeno negli anni da bambino e poi da adolescente aveva grandi compagnie, frequentavo solo quei pochi che conoscevo. Il lavoro lo sto aspettando, qualcosa dovrebbe uscire fuori in questo periodo, l'universit si devo dare questi esami e mettermi seriamente per finire al pi presto, ma come dicevi tu cominciando da qualche piccola cosa che non comporti grandi sacrifici economici come l'iscriversi a qualche corso (nel tuo caso bastato un corso d'inglese) potrebbe essermi d'aiuto, devo un p vedere cosa mi interessa maggiormente. Rispondi Citando

7. 27/04/2005, 20:54 #7
maz Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005 Messaggi 209

x diavoletto 2
Purtroppo mi sento come se avessi buttato via gli anni pi belli senza grandi felicit e con una vita monotona che non hanno nemmeno gli over30 (con tutto il rispetto ), che mi sta cominciando a pesare un p, vuoi lo studio vuoi il mio carattere sono uno che esce poco, ma non mi ritengo soddisfatto e il tempo passa, tu almeno per hai avuto la fortuna di avere due ragazzi nel frattempo io non sono nemmeno mai riuscito seriamente ad innamorarmi (malgrado ci fossero 2-3 ragazze che mi corteggiavano) e a volte mi manca il fatto di avere una compagna. Ora vedr che tipo di attivit posso iniziare a fare, ma ho le idee molto confuse, devo fare qualcosa assolutamente ma non saprei dove partire... Ciao e grazie x l'attenzione Rispondi Citando

8. 27/04/2005, 21:01 #8
maz Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005 Messaggi 209

x bau
Ciao Bau, mi fa molto piacere che tu mi abbia risposto perch so dai post precedenti che hai passato dei periodi di crisi e di senso di vuoto e tristezza molto simili ai miei. Come dicevo anche a Diavoletto seguir i vostri consigli di provare a distrarmi e a crearmi quella vita sociale che finora non ho mai avuto realmente per svariati motivi, purtroppo non facile riuscire a conoscere persone con cui diventare amici stretti e ancora di pi quasi impossibile riuscire a trovare la propria "anima gemella"... Ora mi concetrer bene per questi esami perch devo passarli a tutti i costi, maggio sar un mese molto impegnativo per me e devo superare i momenti di sconforto, devo cercare come dici tu di dedicarmi a qualcosa che mi renda felice ma purtroppo non saprei da dove iniziare... Sul volontariato si ci pensavo anche io, potrebbe essere una buona idea da tenerne conto, sulla vacanza devo pensarci, vorrei farla per da solo senza altre persone per dedicarmi veramente a me stesso e cercare di conoscerne altre magari con gli stessi problemi. Ciao e grazie Rispondi Citando

9. 27/04/2005, 21:19 #9
diavoletto Sani Young

Data Registrazione 29/11/2004 Messaggi 1,863 In realt il tuo percorso x ricominciare ha gi preo piede... inizato da qu....sembrer banale...ma il fatto che ci scrivi, che ti sfoghi con noi, che cerchi qualche consiglio... gi un passo in avanti....ora devi solo mettere un piede avanti all'altro....vedrai ce la farai..."volli fortissimamente volli"....smack Rispondi Citando

10. 28/04/2005, 21:19 #10


maz Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005 Messaggi 209 Grazie Diavoletto, ora sto valutando cosa fare, il lavoro gi che non ho pi frequenza obbligatoria all'universit ovviamente la prima cosa, non mi va di farmi mantenere altri anni dai miei, mentre sull'attivit sono un attimo indeciso, vorrei iniziare con il volontariato ma purtroppo non so ne dove ne come inizare... Nel frattempo in questi giorni ho un raffreddore e mal di gola da stagione pazzesco, meglio che inizi qualcosa dopo essermi un attimo rimesso in sesto Ciao e grazie mille Rispondi Citando

11. 28/04/2005, 23:25 #11


diavoletto

Sani Young

Data Registrazione 29/11/2004 Messaggi 1,863 fugurati un piacere...a chi lo dici ho l'asma da una settimana..uffi!!!! Rispondi Citando

12. 29/04/2005, 15:21 #12


dani88 Sani New

Data Registrazione 09/04/2005 Messaggi 7

caro diavoletto.....
volevo chiederti se ti andrebbe di chattare con me...... sono curioso e volevo chiederti alcune cose............... risp quando puoi. prima possibile.... o qua oppure su sesso e dintorni.... ciao. un tuo fan dani Rispondi Citando

13. 01/05/2005, 21:30 #13


maz Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005

Messaggi 209

continua...
Mi attacco ai miei post precedenti, in questi giorni che ho avuto molto tempo libero causa mezza influenza ho cercato di ragionare un po' su quello che non va, su quello che vorrei migliorare. Vi spiego, sento sempre di pi la voglia di mollare tutto perch mi sento di essere gi un "fallito" malgrado l'et abbastanza giovane, nonostante non abbia mai avuto vere esperienze lavorative e non mi sia mai staccato dalla famiglia mi sento abbastanza maturo, specialmente di testa per la mia et In questo momento continuo a sentirmi come in gabbia, vorrei cambiare ma qualcosa mi frena e sento la famiglia come un peso addosso che sta diventando troppo forte, vorrei andare a vivere per conto mio ma non ne ho le possibilit e non so come la prenderebbero i miei, iniziare una nuova attivit, conoscere altre persone, finora sono stato deluso da quasi tutto e ho un carattere molto libero e solitario, ho paura che tutta questa rabbia che tengo dentro mi danneggi, le idee le avrei ma non so come fare... Ciao e grazie ancora per l'attenzione Rispondi Citando

14. 01/05/2005, 22:20 #14


diavoletto Sani Young

Data Registrazione 29/11/2004 Messaggi 1,863 Dimmi tutto dani88...solo che ho visto che nn hai attivi i messaggi privati... Rispondi Citando

15. 01/05/2005, 22:23 #15


diavoletto Sani Young

Data Registrazione 29/11/2004

Messaggi 1,863 Prenditi una bella pausa...x una settimana fai un viaggio da solo..rilassati un secondo...sei troppo teso e ti stai ponendo mille domande alle quali nn sai darti una risposta...ti consiglio un ottimo centro benessere che si trova a Merano se si va in pvt ti dico anche il nome...puoi fare il pacchetto antistress... un p caro, ma ne vale la pena.. uno dei migliori in Italia.... Rispondi Citando

16. 03/05/2005, 19:41 #16


maz Sani Young

Data Registrazione 11/02/2005 Messaggi 209 Ciao Diavoletto, si ora mi concentro molto sugli esami da dare, almeno fino a fine giugno poi penso di fare una vacanza da solo (finalmente la prima senza nessuno ) per riprendermi, la montagna il posto ideale, se vuoi scrivermi in privato di quel centro fallo pure cos mi faccio un'idea. Ciao e grazie ancora

Ho un piccolo dubbio?
buongiorno stamattina leggendo una domanda qui nel forum mi venuto un dubbio. forse vada troppo in fretta ma nel mio modo di essere vedere a lungo, cio fare progetti futuri. e mi chiedevo se meglio sposarsi adesso, ossia tra 2 o 3 mesi, prima che il bimbo nasca oppure dopo e fare il matrimonio e battesimo insieme? So come la pensa mia mamma su queste cose ne stavamo discutendo parecchi giorni fa...io ho detto che il matrimonio costa tanto e quindi sarebbe meglio una convivenza e poi raggiunta la cifra sposarsi, e lei " inaccettabile uscire di casa non sposati" ed io ho risp"che nn viviamo pi nel 1900 ma nel 2008 e che la famiglia c' anche senza la promessa in chiesa o in comune" e lei mi ha detto "meglio sposarsi

anche solo in comune cn 4 persone(sposi e testimoni) che non sposarsi per niente!" ora ho questo dubbio,i soldi non c ene sono molti io ho 1 libretto alle poste ma nn c' molto, non possiamo prendere 1 mutuo ne posso pretendere che Gabry vada a lavorare anche di notte per comprarmi il vestito, nn giusto! quindi forse meglio aspettare che nasca il bimbo e poi dopo affrontate le spese ricominciare a mettere da parte qualche soldino e poi sposarci! oppure meglio sposarci subito in comune e poi fare battesimo e matrimonio in chiesa? voi cosa mi suggerite? grazie a tutti voi che rispondete mi date tanta forza!! un abbraccio Giorgia 3 anni fa Segnala abuso

Dettagli aggiuntivi
mi son dimenticata una cosa, mia madre mi ha detto cosi tanti giorni fa perche non sa ancora nulla! magari cambiera idea dopo? speriamo vada tutto bene perche in questi giorni sono felice

3 anni fa
noi all'inizio volevamo sposarci tra 2 al massimo 3 anni cosi avevamo casa, lavoro e tutto. ma le cose non sono andate cosi purtroppo o per fortuna(questo non lo so) quindi adesso mi sembra sciocco sbrigarci e affrettare le cose! oggi ne parlero a gabry vediamo cosa ne pensa lui perche voglio decidere prima io e lui da soli poi esporremo tutto il da farsi!! una bella botta di notizie pero non ho mica 15 anni(come mi stato detto qui) e quindi possiamo prenderci le nostre responsabilita! a m piacerebbe, visto che il bimbo gia in arrivo, che lui partecipasse!! enn che c' ma nn si vede!

3 anni fa

by juji e basta Iscritto dal: 26 dicembre 2006 Punti totali: 11.236 (Livello 6)

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io mi sono sposata che la bimba aveva 2 anni, e l'ho fatto perch faceva piacere al mio lui e perch in caso di decesso nostro, ho scoperto, la bambina non sarebbe andata ai parenti diretti, nonni zii, ma avrebbe dovuto passare per la fase di adozione...terribile 3 anni fa Segnala abuso

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Commento del richiedente: grazie questo mi far pensare a cio che dobbiamo fare, il meglio per il bimbo! grazie e auguri a te a famiglia

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ALTRE RISPOSTE (8)


by ophara Iscritto dal: 19 ottobre 2008 Punti totali: 469 (Livello 2) Aggiungi Contatto Blocca

Io ti consiglierei di aspettare.. Sia perch, come hai detto tu, ormai siamo nel 2008, e non per nulla "scandaloso" che si abbiamo dei figli senza esser sposati..

Sia perch, mi pare di capire, un tuo desiderio fare un bel matrimonio, non frettoloso e compiuto solo perch "si deve". Tieni da conto quello che ti dice tua mamma, ma non farti condizionare troppo, se contro la tua volont! Inoltre, fossi in te, per ora risparmierei i soldi per il bimbo in arrivo, come hai detto tu mi sembra assurdo dover lavorare in pi solo per un vestito.. E poi vuoi mettere che bello sposarsi facendo partecipare anche il bimbo, seppur piccolino?! Comunque, auguri ;) 3 anni fa Segnala abuso 3 persone ritengono questo contenuto buono

by zemra_je... Iscritto dal: 19 febbraio 2007 Punti totali: 347 (Livello 2) Aggiungi Contatto Blocca

Posso dirti la mia situazione... sono incinta di 5 mesi e mezzo. Mi sposo a fine novembre, avevamo optato per un matrimonio in comune poi ho fatto 4 conti e deciso di sposarmi in chiesa. Con 1500 euro abbiamo fatto tutto, nessun pranzo mega galattico e bomboniere da mille e una notte... ma nel piccolo faremo un matrimonio in piena regola che soddisfa me e mio marito... xke quello ke conta, non quello ke pensano gli altri. Potevamo aspettare ma abbiamo preferito cos per dare delle sicurezze alla piccola e per poter avere qualche beneficio burocratico in pi (che cmq restano sempre pochi). 3 anni fa Segnala abuso

by Ariel_86 Iscritto dal: 04 luglio 2008 Punti totali:

1.298 (Livello 3) Aggiungi Contatto Blocca

ascolta...non badare tua madre, fai quello che giusto fare x te...se no le dici se mi paghi tu il matrimonio mi sposo... a questo punto io aspetterei la nascita e farei le 2 cerimonie assieme..un pranzo solo e risparmi...nel frattempo risparmiate... non ha senso se non vuoi spendere tanto farlo prima in comune e poi in chiesa xk figuriamoci se quando ti sposi in comune non vuoi festeggiare...ti perderesti la bellezza del giorno..il pranzo lo dovrai fare ecc ecc e quindi ti ritroveresti a fare 2 feste. 3 anni fa Segnala abuso

by mamyric Iscritto dal: 08 gennaio 2008 Punti totali: 2.838 (Livello 4) Aggiungi Contatto Blocca

ciao mo zio si e sposato dopo che e nato francesco hanno fatto matrimonio e battesimo insieme,e stato molto commovente perche e stato come dare vita ad una famiglia proprio in quel momento. tua mamma logicamente vorrebbe vederti e saperti spsata ma ti assicuro che non c'e differnza,i convivo da tre anni e abbiamo riccardo il nostro cucciolo di 9 mesi e mia nonna che molto religiosa non ha fatto storie anche perche sono io a decidere e basta....percio fate come vi sembra piu giusto un bimbo costicchia ed eeglio risparmiare e farlo qando ci son piu soldini. baci e in bocca al lupo per tutto 3 anni fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

by Anemone... Iscritto dal:

17 novembre 2006 Punti totali: 13.627 (Livello 6) Aggiungi Contatto Blocca

io preferirei sposarmi prima di avere un bimbo, ma ovvio che se tu preferisci dopo dato che non avete molti soldi e vuoi essere un po pi tranquilla facendo le cose con calma fallo senza pensare a tua madre. lei la sua scelta l'ha fatta adesso questa la tua vita ed giusto che prendi le tue decisioni secondo la necessit in cui ti trovi.. 3 anni fa Segnala abuso 1 ritiene questo contenuto buono

by Mariange... Iscritto dal: 26 marzo 2008 Punti totali: 253 (Livello 2) Aggiungi Contatto Blocca

Ti consiglio vivamente di aspettare, purtroppo i tempi sono brutti. se hai gi una casa ti consiglio di andare a convivere con il tuo fidanzato e poi sposarvi tra qualche anno, quando la situazione economica sar un po' migliorata. ricorda che ci si sposa una sola volta quindi deve essere bellissimo. aspetta un po' che le cose si saranno aggiustate e poi sar molto pi bello. 3 anni fa Segnala abuso

by interxse... Iscritto dal: 12 luglio 2008 Punti totali:

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Ciao,mio fratello e mia cognata sono diventati genitori a 19 anni (ora ne hanno 25),quando lei rimasta incinta sono andati a convivere e l'anno scorso si sono sposati in comune con il loro splendido bimbo che faceva da paggetto. 3 anni fa Segnala abuso

by benny Iscritto dal: 13 novembre 2007 Punti totali: 1.353 (Livello 3) Aggiungi Contatto Blocca

dipende dalla tua situazione xke a me piacerebbe sposarmi prima ke nasca il bambino 3 anni fa Segnala abuso

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