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Partecipazione novembre 2011 Tante altre notizie su

Informatore politico a cura del circolo del PARTITO DEMOCRATICO di Osio Sopra
(stampato in proprio)

La Costituzione italiana

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Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilit e la propria scelta, un'attivit o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della societ.

Parte il governo della ricostruzione che preannuncia quello che tutti sanno arriver: misure
poco gradevoli per raddrizzare la situazione economica. Nessuno, oggi, in condizione di dire di no alla medicina, e qualcuno se la fa piacere. Non a caso il Pd annuncia con Dario Franceschini sostegno fino al 2013, Di Pietro parla di un s all'esecutivo per il solo bene del paese, ma valuter il proprio appoggio sui singoli interventi. Berlusconi fa il proposito di non staccare la spina prima della scadenza naturale della legislatura. Esprime un si articolato solo se non viene varata la patrimoniale. Solo Umberto Bossi, in uno stile che ha furoreggiato fino a poche settimane fa, vede nero: Prima o poi la gente si incazzer e Monti sar cacciato. Pardon? Il premier gioved parler in francese con Sarkozy e Merkel, in quello che sembra essere il primo di una lunga serie di incontri a tre, al capezzale dell'Eurozona ammalata. Mi hanno chiesto di dare un contributo d'idee, precisa. L'INTERVENTO DI BERSANI: NOI VI DIAMO LA FIDUCIA Voteremo la fiducia senza giri di parole, senza paletti senza termini temporali. LITALIA PRIMA DI TUTTO Abbiamo lavorato per la svolta, con onest, con unit e con disinteresse. L'Italia prima di tutto. Lo abbiamo fatto con rispettoso riguardo alle indicazioni del Capo dello Stato, che vogliamo ringraziare. Rivendichiamo di aver visto da tempo la crisi e l'esigenza di un cambio di rotta. Nessuno come noi conosce i compiti pesanti e drammatici che ha di fronte questo governo. ECCO COME CI COMPORTEREMO: 1) Noi tuteleremo il suo governo verso chiunque volesse scaricare su di lui responsabilit che non ha. Mi auguro che non sia cos. 2) Noi non vi detteremo il compito, vi sosterremo lealmente con l'orgoglio e la bussola delle nostre idee, che sono queste: non chiediamo miracoli, ci fa piacere che non ne promettiate, chiediamo sobriet, desideriamo verit e fiducia. Non pensiamo che la fase finale di una legislatura, senza la spinta del voto, possa dar vita alla Dai babbo! ricostruzione. Confidiamo che l'emergenza possa essere affrontata con vigore. Ricominciamo a costruire! L'ITALIA TORNI AL SUO POSTO IN EUROPA -Desideriamo che l'Italia torni al suo posto in Europa, molto bene Presidente! E desideriamo che l'Italia aiuti l'Europa ad essere l'Europa. Se non si correggono alcuni fondamentali delle politiche europee nessuno si salver. L'Europa deve guardare al Mediterraneo. NO ALL'EGOISMO SOCIALE -Lei ha puntato sulla crescita. Noi pensiamo che le disuguaglianze non siano fattibili. Che il declassamento del lavoro e l'eccesso di precarizzazione sia contro la crescita. E che l'egoismo sociale e l'idea di salvarsi da soli sia contro la crescita. Presidente senza solidariet non possiamo salvarci, basta con l'egoismo sociale. Ci vuole uno sforzo collettivo, chi ha di pi deve dare di pi. Cari leghisti, noi abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse e vanno a scuola e non sanno chi sono, una vergogna, in Europa ci si va con misure di civilt, non possiamo solo parlare alle tasche degli Italiani ma anche al cuore, e al nostro stesso cuore che si addormentato dopo la cura: basta! Basta! POSSIAMO ANCORA STUPIRE - Dieci giorni fa si chiusa una fase, dopo 10 giorni siamo in un altro universo. Non so in quanti altri posti al mondo, in analoghe condizioni, sarebbe stato possibile in 10 giorni un fatto di questo genere. Questo significa che siamo italiani e siamo ancora in condizioni di stupire se solo crediamo in noi stessi.

Newsletter 17 novembre da Maurizio Martina (consigliere regionale PD) 1. A proposito di terza linea dell'impianto REA Dalmine - E accaduto che in Regione il centrodestra non abbia
voluto votare lo stop alla terza linea dellimpianto Rea - che avevo proposto con un emendamento al Piano Strategico regionale nonostante tutto il Consiglio comunale di Dalmine (il cui Sindaco leghista) avesse a propria volta votato una mozione contraria alla terza linea Rea. Si saranno almeno parlati i diversi livelli dei due partiti? O sono divisi tra locale e regionale? Quel che certo che le contraddizioni e le ambiguit del centrodestra stanno emergendo in modo chiaro. Per maggiori informazioni www.blogdem.it/mauriziomartina/2011/11/09/dalmine-pdl-e-lega-votano-contro-se-stessi

INTERVISTA A ANGELO CHIARI: Segretario Provinciale FILLEA-CGIL

PREFABBRICATI CIVIDINI
NO alla chiusura dello stabilimento e allennesimo caso di deindustrializzazione del nostro territorio
D: cosi RDB da gruppo leader in tutto il paese nei manufatti e prefabbricati per ledilizia finita sullorlo del fallimento sommersa da una montagna di debiti da 130 milioni di euro in procinto di chiudere nove stabilimenti su diciotto e di licenziare circa seicento dipendenti su mille. Come potuto accadere questa improvvisa crisi? Chi sono i responsabili? R: La storia di Rbd e della profonda crisi che sta attraversando lesempio plastico di quello che avvenuto in questi anni di economia governata dalla finanza anzich dal lavoro e dalleconomia reale. Nel 2006, prima di quotarsi in borsa, il Gruppo Rdb era il primo gruppo italiano per la prefabbricazione, solido con venti stabilimenti in Italia 1200 dipendenti per un fatturato di circa 350 milioni di euro. Nel 2007 la decisione di quotarsi n borsa , cosa avvenuta con successo e con un valore per azione di 5,259. Oggi quelle azioni valgono 0,289 cent! Ci si mangiati il patrimonio, volatilizzati oltre 250 mln\ raccolti dai risparmiatori rimanendo solo con i debiti. Si aggiunga a tutto questo scelte industriali sbagliate, assunte da manager finanziari che poco hanno a che fare con il lavoro ed il mercato dei prefabbricati. Oggi chi sta pagando il prezzo maggiore di tutto questo sono i lavoratori licenziati e messi su una strada. Si chiudono stabilimenti come quello della Cividini non per mancanza di lavoro(che sta continuando ancora adesso) ma per mere logiche speculative finanziarie. D: Sono ormai trascorsi due mesi, pieni di iniziative , di confronti con le istituzioni e le forze politiche. Qual la situazione attuale? R: I lavoratori della Cividini hanno intrapreso in modo, direi commovente, questa vicenda dimostrando grande dignit e compostezza.. Insieme alle Istituzioni locali sono gli unici che insieme al loro posto di lavoro stanno difendendo questa azienda e la sua storia. Spiace che da questa vicenda cos grave si debba registrare la completa assenza di Confindustria Bergamo che non ha voluto svolgere quel ruolo sociale che le compete, cos come ai lavoratori ha fatto male la risposta della famiglia Cividini al nostro appello, che oltre ad una generica solidariet si chiamata fuori da ogni responsabilit, nonostante in questi anni abbia tratto ancora profitto per 1,286 mln di euro per laffitto del sito industriale. Noi speriamo ancora che qualche realt imprenditoriale vera sia interessata a rilevare lattivit e garantire un futuro allazienda ed ai lavoratori. D: Come giudicate lipotesi di un commissariamento previsto dalla legge Prodi, sul modello di quanto gi avvenuto con la Parmalat? R:Il commissariamento stao formalmente posto sul tavolo del Ministero dello sviluppo economico, che si sta occupando della vicenda, ma il Sottosegretario non lo ha ritenuto una strada percorribile almeno finch le banche garantiranno il finanziamento necessario per continuare o che i creditori non chiedano un intervento diretto del tribunale con una istanza di concordato o fallimento. Berlusconi se ne andato! Bossi si ritira! I problemi lasciati restano! IL nuovo governo ha il difficile compito di rimediare agli anni di frasi tanto amate tipo va tutto bene, i ristoranti sono pieni, la crisi una speculazione della sinistra . I lavoratori della Cividini, come quelli della Trocellen, della Rasica e tutti quelli disseminati in tutta la nazione sono ansiosi di risposte e rimedi. Noi siamo con loro. La loro ansia anche la nostra. I nostri parlamentari sono vigili sulla questione. La speranza che si possano risolvere questi problemi alta e auspicata. Forse augurare un Buon Natale ipocrisia. Ma gli auguri nascono dal profondo dei nostri sentimenti. (PD Osio Sopra)

Gaber e Rodari: Due che hanno detto le cose con disarmante semplicit
C qualcuno che pensa di affrontare qualsiasi male Con la forza innovatrice di uno Stato liberale Che il mercato risolva da solo tutte le miserie E che le multinazionali siano necessarie Giorgio Gaber Un signore di nome Osvaldo and in Africa e sent caldo. Si domanda: aveva caldo cos perch era nato a Forl o perch si chiamava Osvaldo?
Spiega Rodari: La risposta gi contenuta nei versetti: il signor Osvaldo aveva caldo perch stava in Africa

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