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ANNO SCOLASTICO 2010/2011 : VECCHI E NUOVI PROBLEMI

INTERVISTA ALL’ASSESSORE ALLA CULTURA DI OSIO SOPRA

Con l’inizio dell’anno scolastico emergono in modo evidente le problematiche legate alla riduzione dei finanziamenti da
parte del governo. Nel precedente numero l’assessore al bilancio aveva anticipato le problematiche economiche in cui
versa il nostro comune. In questo numero abbiamo intervistato l’assessore alla pubblica istruzione Patrizia Bonetalli.

1. Con l’anno scolastico 2010-2011 la riforma Gelmini, votata nel 2008, comincia a dispiegare
appieno i suoi effetti: quali ricadute ha avuto sulle nostre scuole?

In primis, quest’anno le classi prime della Scuola primaria (le “vecchie” elementari, per intenderci) saranno
formate sulla base della scelta operata dai genitori in fase di iscrizione circa il numero di ore di didattica: avremo,
quindi, bambini che frequenteranno le lezioni per 24 ore, altri per 27 e altri ancora per 30 ore settimanali.
Ovviamente, per i genitori che lavorano a tempo pieno, nessuna delle soluzioni proposte è apparsa ottimale: proprio
per questo motivo, l’Amministrazione comunale ha organizzato un servizio denominato Finalmente è venerdì! durante
il quale i bambini, affiancati dagli assistenti educatori, potranno svolgere i compiti oppure impegnarsi in altre attività
ludico-didattiche nel pomeriggio del venerdì. I costi del servizio sono interamente sostenuti dagli iscritti, e anche
questo è un riflesso delle scelte adottate a livello centrale.
Un altro effetto è legato alla razionalizzazione delle spese decise dal Ministero, circostanza che ha avuto serie
ripercussioni per gli enti locali che, per garantire il normale funzionamento della scuola, hanno dovuto intervenire in
modo decisivo con un importante investimento economico.

2. La Scuola è un bene di tutti: essa ha il delicato compito di formare i cittadini di domani. Cosa può
fare la comunità per avere una Scuola di qualità, che sia effettivamente un luogo di crescita civica e
culturale?

La comunità di Osio Sopra può fare molto per la Scuola. La “rete” costituita da soggetti istituzionali come
l’Oratorio, la Scuola Civica di Arte e Musica, dalle associazioni sportive, culturali ed ecologiche, dalla biblioteca e da
tanti singoli cittadini che volontariamente mettono a disposizione il loro tempo, permette di ampliare, sia
quantitativamente sa qualitativamente, la già articolata offerta formativa della Scuola. Una costante collaborazione tra
tutti questi attori è la chiave di volta per la realizzazione di una politica educativa non basata sulla delega in bianco
“ad altri”, ma sulla effettiva partecipazione attiva di tutti alla crescita di una nuova generazione di cittadini.

3. In che cosa consiste l’impegno dell’Amministrazione comunale a favore delle Scuole?

Numerosi sono gli ambiti di intervento del Comune a favore delle istituzioni scolastiche. Si va dal supporto alla
didattica, alle spese per i beni di facile consumo; dai costi legati alla segreteria di plesso, alle spese per sapone, carta
e per tutti quei beni necessari al regolare funzionamento dell’Istituto; dagli interventi per l’abbattimento delle rette di
alcuni servizi (es. la mensa) ad altri servizi integrativi. Un’altra voce importante riguarda la spesa che il Comune
sostiene per garantire gli assistenti educatori ai minori che necessitano di tale supporto. Ovviamente, la situazione
economica in cui versano le casse comunali dopo i tagli del governo– di cui vi ha già parlato l’assessore al bilancio nel
numero precedente di questo periodico – rende sempre più arduo il compito di rispondere appieno a tutte le esigenze
che emergono dal mondo della Scuola. Quest’anno, per esempio, abbiamo dovuto attuare una scelta dolorosa
consistente nell’eliminazione del trasporto scolastico: un servizio che, nell’anno 2009-2010, è costato al Comune più di
ventimila euro (differenza tra il costo del servizio e la quota sostenuta dalle famiglie dei bambini iscritti). Eliminare il
servizio di scuolabus ha permesso di destinare le risorse al Piano per il diritto allo studio e, quindi, a tutti i bambini che
frequentano le nostre scuola. Non dimentichiamo, poi, che le spese che il Comune sostiene per le Scuole includono
anche le rate del mutuo che è stato contratto negli scorsi anni per ristrutturare l’edificio (circa 150.000 € all’anno), i
costi per il funzionamento (manutenzioni, utenze, beni di consumo ecc per un importo pari, nel 2009, a 84.000,00 €).
Per quanto riguarda, infine, la Scuola dell’Infanzia, nel 2009 il Comune ha contribuito al funzionamento con
216.000,00 €, mentre per il 2010 si stima un impegno pari a circa 180.000,00 €.
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Informatore politico a cura del circolo del info@pdosiosopra.it
PARTITO DEMOCRATICO di Osio Sopra

Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non


necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando
o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola.
Primo Levi, 8 maggio 1974

Anche i vescovi contro Gelmini


Nell'anno scolastico che sta per cominciare "non si guardi ad altri
interessi che non siano quelli dei ragazzi", "non si sfrutti il loro Pierluigi Bersani sui
nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si precari:
faccia carriera sulla loro pelle". Il che vale "per il Ministro, e per on voglio una
ogni adulto che ha una funzione nella scuola". Il duro monito è
sanatoria per i precari,
contenuto in un editoriale del giornale dei vescovi Avvenire, che
ma il ministro Gelmini
esce all'indomani della conferenza stampa del ministro Maria
deve chiamarli tutti
Stella Gelmini.
intorno a un tavolo di
La signora ministro - afferma l'articolo - ha affrontato con crisi
gagliarda e dunque controversa volontà riformatrice sia
l'Università che la scuola. Una partita personale e politica su cui sta scommettendo molto".
Sulla quale il giudizio dei vescovi rimane sospeso. Nonostante gli sforzi, infatti, anche per
"interessi corporativi" e i "molti problemi lasciati per strada" "anche quest'anno il panorama
dell'avvio" del nuovo anno scolastico appare - a giudizio di Avvenire - "confuso e pieno di
ombre".

"Speriamo - auspica l'articolo - che prevalga in tutte le parti la buona volontà di


salvaguardare l'essenziale", e di evitare, anche e soprattutto "là dove le condizioni non sono
buone" che "si esacerbi il tutto, ma si faccia in modo che i bambini e i ragazzi non patiscano
maggiore disagio".

In giro - osserva Avvenire - "ci sono un sacco di


furbastri che campano sulla e nella scuola e però
dei ragazzi gliene interessa assai meno del giusto".
Mentre "trattare male la scuola - avverte il giornale
dei vescovi - è "il reato più grave oggi in Italia",
oltre che un peccato ignominioso. E chi lo fa
meriterebbe di essere portato davanti ad un
"plotone di esecuzione" di ragazzi armati di "pistole
ad acqua, elastici, schioppi di legno o mitragliette
con i suoni elettronici". Un plotone che, a guardare
come vanno le cose "sarebbe schierato dalla
mattina alla sera".

Povera scuola! E poveri i nostri ragazzi!


Con Gelmini dove andremo a finire?
Nessuno può fregarsene

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