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Si chiamava Francesco Pio il bambino di 13 mesi morto sbranato da due pitbull a Campolongo, frazione di Eboli.
Quando i cani lo hanno aggredito era in braccio allo zio Simone. «Li ho visti azzannare mio nipote. Uno lo teneva per
la spalla, l’altro per i piedi. Stavo dormendo quando ho sentito le urla e poi mia sorella che mi chiamava. Mi sono
svegliato e sono sceso in giardino. Ma non siamo riusciti a salvarlo», è il racconto dello zio Giuseppe. La tragedia si è
consumata alle 8 del mattino nel giardino di una villetta bifamiliare. Quando sono arrivati i soccorritori del 118 il
bambino era adagiato su un tavolo e avvolto in una coperta, già deceduto. I cani ora si trovano nella “Dog’s Town” di
Pignataro Maggiore nel casertano, dove finiscono i randagi del comune. Lo zio era ferito ed è stato medicato.
Francesco Pio
Francesco Pio, racconta il Corriere della Sera, era nato l’8 marzo 2023 da una relazione della madre, che si chiama
Paola Santoro, con un cittadino del Marocco. Un precedente compagno della donna, dalla quale aveva avuto altri due
figli, lo aveva riconosciuto. Originaria di Montecorvino Rovella, lavora come inserviente in un bar di Battipaglia. A Eboli
era ospite della proprietaria dei cani. «Forse i cani hanno pensato che il bimbo fosse un pericolo perché non lo
hanno mai visto», ha spiegato ai giornalisti la sorella Milena. «Mia sorella mi ha raccontato che i cani l’hanno attaccato
direttamente. Non so se fosse in braccio alla mamma o ad altri: c’erano anche i miei due fratelli in casa, forse era in
braccio ad uno di loro, credo di sì. I cani non conoscevano il piccolo perché quando lui usciva venivano allontanati.
Forse sono scappati dalla stanza quando lo hanno visto. Sono di un’amica che abita qui. Li conoscevamo, ma non si
sono mai buttati addosso a noi».
«Liberi di circolare»
Il sindaco di Eboli Mario Conte dice invece che i cani erano sempre liberi di circolare nello spazio antistante alla casa.
Il comune si farà carico delle spese per i funerali. Paola Santoro sarebbe arrivata dall’amica domenica sera. Secondo
Conte la madre della vittima abitava invece a qualche centinaio di metri dalla zona in cui è avvenuta la tragedia.
Marina Pompameo, direttore dell’area veterinaria della Asl Napoli 1, spiega oggi al Mattino che per i cani “morsicatori”
c’è un’ordinanza ministeriale, quella del 6 agosto 2013, che prevede l’utilizzo del guinzaglio e della museruola nelle
aree urbane. La legge regionale 3 del 2019 all’articolo 10 prevede un registro aggiornato dei cani a rischio elevato di
aggressività, con prescrizioni. Quando avviene un’aggressione la Asl ne valuta il contesto.
Possesso responsabile
«I veterinari attribuiscono un punteggio in base al tipo di aggressione, della prevedibilità e della ripetibilità dell’evento.
Oltre alle caratteristiche del morso, alla condizione psicofisica dell’animale e alla sua corretta gestione», spiega
Pompameo. Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anvi), spiega oggi a
Repubblica che «ci vorrebbe un regolamento, come avviene nell’80% dei paesi europei: lo chiamano possesso
responsabile». Ovvero regole restrittive per chi possiede cani come pitbull, dogo argentino e corso. «Tra queste c’è
l’assicurazione e l’obbligatorietà di intraprendere un percorso con un veterinario, prima di avere il cane in casa, per
sapere come educarlo e come rapportarsi a lui. Poi, superata questa fase, gli viene consegnato».
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23 APRILE 2024 - 07:39 Alessandro D’Amato 22 APRILE 2024 - 21:30 Redazione 22 APRILE 2024 - 18:58 Redazione
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