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Edizioni CISIA

LA PROVA DI ACCESSO AI CORSI DI


ECONOMIA

Tutti i quesiti commentati e risolti


TEST 2010
Tutti i quesiti commentati e risolti
www.cisiaonline.it

LA PROVA DI ACCESSO AI CORSI DI ECONOMIA

Copyright CISIA
Via Giuseppe Malagoli 12, 56124 Pisa
Tutti i diritti sono riservati a norma di legge e a norma delle convenzioni internazionali

Edizioni CISIA
CISIA

IL TEST DI AMMISSIONE
ALLE FACOLTÀ DI ECONOMIA

TUTTI I QUESITI
COMMENTATI E RISOLTI

Contiene i quesiti del 2010

2011
Curatori:

Logica: Pierluigi Zezza, Massimo A. D’Antoni,


Gisella Facchinetti, Cristiana Mammana

Comprensione verbale: Dianora Poletti, Chiara Favilli

Matematica: Laura Martein Giovanna Bimonte,


Marcellino Gaudenzi, Marco Lonzi

Revisori: Claudio Beccari, Claudio Casarosa, Giorgio Filippi, Giuseppe Forte

Impaginazione e layout: Claudio Beccari

Copyright © 2010
CISIA – Consorzio interuniversitario Sistemi integrati per l’accesso - All rights reserved.
CISIA

Presidente
Armando Brandolese Politecnico di Milano

Vice presidente
Rocco Curto Politecnico di Torino

Direttore
Claudio Casarosa Università di Pisa

Consiglio scientifico
Claudio Beccari Politecnico di Torino
Fabio Mangone Università di Napoli – Federico II
Saverio Mecca Università di Firenze
Gioconda Moscariello Università di Napoli – Federico II
Roberto Piazza Politecnico di Milano
Maurizio Verri Politecnico di Milano

Consiglio direttivo
Armando Brandolese Politecnico di Milano
Rocco Curto Politecnico di Torino
Claudio Casarosa Università di Pisa
Maria Laura Luchi Università della Calabria
Paolo Villani Università di Salerno

Sede
Largo Lucio Lazzarino, 1
56122 PISA
www.cisiaonline.it
Indice

Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2

TEST CISIA 4
Le caratteristiche del test CISIA per Economia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
La struttura del test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Il sillabo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Argomenti di Matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Come è espresso il risultato del test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Statistiche del test di Economia 2010 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7

TEST CISIA – Versione originale 10


Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

Il test commentato 27
Logica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Comprensione verbale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
Matematica 1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Conclusione 64

1
Presentazione
Il CISIA è sorto nel 2005 come Centro Interuniversitario per l’accesso alle Scuole di Ingegneria
e Architettura, ed è andato nel tempo estendendo la propria sfera d’azione tanto che, diventato
all’inizio del 2010 Consorzio Interuniversitario, si occupa attualmente sia della predisposizione che
dell’attuazione delle prove di ammissione per diverse facoltà delle Università Italiane.
Anche se le Scuole di Ingegneria e Architettura costituiscono i soggetti di preminente interesse del
Consorzio, a partire dall’anno accademico 2008-2009 un crescente numero di Facoltà di Economia
italiane si sono rivolte al CISIA per organizzare il test di ammissione. Nell’anno accademico
2010-2011 le sedi che hanno svolto le prove di accesso in collaborazione con il CSIA hanno
raggiunto il significativo numero di 15 ed in particolare sono state le Facoltà di Economia delle
Università di:
Basilicata Benevento Cagliari Cassino
Firenze Foggia Macerata Modena
Pisa Roma Tor Vergata Salerno Sassari
Siena Udine Urbino
Come nelle Facoltà di Ingegneria anche nelle Facoltà di Economia il test è in prevalenza adottato
dai corsi di laurea triennale ad accesso libero: in questi casi la prova ha finalità solo orientative ed è
una delle iniziative attuate ai fini dell’orientamento “in ingresso”; solo per alcuni corsi di laurea a
numero programmato, nei quali le domande di iscrizione superano i posti disponibili, il test viene
usato in modo selettivo ed ha valore di concorso di ammissione.
Il test ha una duplice valenza: da un lato costituisce un utile strumento per gli studenti, diretto a
verificare se la loro personale preparazione sia idonea ad affrontare o meno il percorso culturale
proprio di una Facoltà di Economia; dall’altro lato consente agli Atenei di ottemperare al dettato
della legge che prescrive di accertare la presenza di eventuali carenze formative e di fornire agli
studenti gli strumenti necessari per colmarle. Per questo i corsi di studio delle singole facoltà,
nei loro regolamenti in genere definiscono gli obblighi formativi che gli studenti, che non hanno
raggiunto risultati soddisfacenti al test, debbono soddisfare entro il primo anno di studi universitari.
Ciascuna facoltà che partecipa al test CISIA pubblica i risultati ottenuti dagli studenti che hanno
svolto la prova presso la sua sede, elenca gli studenti che hanno superato il test e prevede le
conseguenze derivanti dal mancato superamento di questo. Il fatto che la prova di ammissione sia
identica e simultanea sul territorio nazionale, permette poi allo studente di utilizzare il risultato
ottenuto per iscriversi in uno degli atenei partecipanti al test CISIA, anche se diverso da quello dove
ha sostenuto la prova. Ovviamente il trasferimento del risultato non è consentito per iscriversi ad
un corso di laurea a numero programmato. È importante sottolineare che il mancato superamento
del test di ammissione non impedisce la possibilità di immatricolarsi: gli studenti pertanto possono
iscriversi alla facoltà e provvederanno successivamente a colmare i debiti formativi.
Questa pubblicazione si propone di offrire un utile riferimento agli studenti intenzionati ad affrontare
il test di ammissione alle Facoltà di Economia, nell’intento di far loro acquisire dimestichezza con il
tipo di quesiti oggetto della prova rendendoli più consapevoli delle difficoltà che potranno incontrare
nell’affrontare il test effettivo. Il volume si apre con una breve descrizione delle caratteristiche del
test CISIA, nella quale vengono illustrate le sezioni in cui è articolata la prova, il tipo e il numero
dei quesiti e il tempo a disposizione per affrontarli, oltre alle modalità con le quali vengono attribuiti
i punteggi.
Il volume riporta poi interamente il test predisposto dal CISIA ed erogato nella prova dell’anno
2010, così come è stato presentato ai circa 10.000 candidati che lo hanno affrontato. In questo
modo coloro che intendono cimentarsi nell’intero test, o in una o alcune delle sue sezioni, potranno
farlo utilizzando il tempo prescritto, senza essere interrotti o distratti dalla presenza di soluzioni e
commenti. Infine il volume riporta il medesimo test dell’anno 2010 risolto e commentato.
Ciascuna sezione viene preceduta da una breve introduzione dove, dopo alcune considerazioni di
carattere generale, viene fornita la distribuzione statistica dei punteggi ottenuti in quella specifica
sezione dai candidati nella prova del 2010. Ciò permette al lettore, che provi a svolgere i quesiti nel
tempo assegnato, di capire quale sarebbe stata la sua collocazione in base al punteggio conseguito.
Insieme ai quesiti vengono presentate le rispettive soluzioni, ciascuna con un commento esplicativo
da parte di un esperto. A conclusione del commento, relativamente ai candidati della prova del 2010,
sono riportate, in termini statistici, le percentuali ottenute da ciascuna delle cinque risposte proposte
per il quesito in oggetto, ed infine le percentuali dei candidati che hanno risposto correttamente al
quesito o che non hanno dato nessuna risposta ovvero che hanno risposto in modo errato. Da ciò i
lettori interessati potranno trarre utili indicazioni sulla difficoltà del quesito. In proposito si ricordi
che i candidati hanno affrontato ciascuna sezione in un tempo assegnato e che tempo e difficoltà dei
quesiti sono gli elementi da cui dipende in pari misura il risultato ottenuto.
Gli esperti che hanno curato questa pubblicazione sono docenti universitari che hanno fatto, o
continuano a far parte, dei gruppi di lavoro a cui è affidata la formulazione dei quesiti. I loro
commenti non si limitano ad indicare la risposta esatta ad ogni quesito, ma chiariscono perché
quella risposta è esatta e per quali ragioni ciascuna delle altre è errata.
In questo modo sono offerte ai lettori alcune linee guida per imparare ad affrontare e risolvere
quesiti a risposte multiple “chiuse” che caratterizzano la prova organizzata dal CISIA.
prof. Claudio Casarosa
Direttore del CISIA
Parte prima

TEST CISIA

4
Le caratteristiche del test CISIA per Economia
Nel corso del triennio 2008-2010 la prova approntata dal CISIA per le Facoltà di Economia non è
rimasta invariata, ma anzi ha subito diversi cambiamenti.
All’inizio il test è stato direttamente concepito come una versione ridotta di quello che il CISIA
prepara per i corsi di laurea in Ingegneria, successivamente, all’aumentare del numero delle Facoltà
di Economia coinvolte, è di pari passo aumentato il grado di coinvolgimento della comunità
accademica dell’area economica alla quale il CISIA ha affidato la definizione della struttura del test
e la formulazione dei quesiti.
Attualmente rimane confermata per il test del settembre 2011 la struttura del test dell’anno 2010.

La struttura del test


Il test consiste in una serie di quesiti per i quali vengono proposte cinque risposte, di queste una
soltanto è corretta. Fra queste risposte alcune sono chiaramente errate, in quanto contengono
affermazioni che poco o nulla hanno a che vedere con la domanda, mentre altre richiedono una
maggiore riflessione per poter essere escluse. Non è possibile, a priori, stabilire se sia più semplice
ragionare direttamente partendo dalla domanda per trovare la risposta giusta o ragionare per
esclusione cancellando le risposte errate.
Il test complessivamente contiene 36 domande da affrontare in 1 ora e 30 minuti.Il test è struttura-
to in tre Sezioni distinte: Logica, Comprensione Verbale, Matematica che sono proposte e devono
essere affrontate in questo specifico ordine. Per ciascuna sezione il candidato ha a disposizione
trenta minuti; al termine di questo tempo il candidato deve obbligatoriamente passare alla sezione
successiva. Non è permesso tornare indietro ad una sezione precedente, si può passare ad una sezio-
ne successiva solo quando è terminato il tempo concesso per la sezione in corso. Le caratteristiche
delle Sezioni sono le seguenti:

Logica Le domande di Logica sono volte a saggiare le attitudini dei candidati piuttosto che
ad accertare conoscenze acquisite negli studi superiori. Esse non richiedono, quindi, una
specifica preparazione preliminare. Si richiede una buona capacità di concentrazione e la
capacità di comprendere cosa è deducibile dalle affermazioni contenute nella domanda e cosa
non lo è.
La sezione contiene 13 quesiti e sono concessi 30 minuti per dare le soluzioni.

Comprensione verbale Questa sezione, invece, serve per controllare la capacità di comprensione
dello studente attraverso la lettura di due brani scritti. I testi, di livello parauniversitario, sono
di tipo divulgativo; prevalentemente riguardano argomenti di carattere economico, storico
e sociologico. Generalmente non implicano nessuna nozione pregressa, ed, anzi, si chiede
agli studenti di rispondere in base a ciò che è scritto nel testo, prescindendo da eventuali
informazioni che lo studente possa già avere acquisito precedentemente.
La sezione contiene 2 brani per un totale di 10 quesiti (5 per ciascun brano) e sono
complessivamente concessi 30 minuti per dare le soluzioni.
Matematica La sezione serve prevalentemente per accertare il possesso delle conoscenze di base
di matematica; queste conoscenze sono quelle che sono sviluppate in tutte le scuole primarie
e secondarie inferiori e in quasi tutte le scuole secondarie superiori, escludendo le conoscenze
di analisi matematica che solitamente vengono impartite nell’ultimo anno dei Licei Scientifici.

5
In particolare sono richieste le nozioni fondamentali di Matematica riportate qui di seguito
nel “sillabo”.
La sezione è costituita da 13 quesiti con un tempo di svolgimento di 30 minuti.

Il sillabo
Con sillabo (o, latineggiando, syllabus) si intende il programma dettagliato di un insegnamento. In
questo caso il sillabo indicato indica su che cosa verteranno i quesiti della sezione di Matematica.
I quesiti di Logica e di Comprensione verbale sono volti a saggiare le attitudini dei candidati
piuttosto che accertare acquisizioni raggiunte negli studi superiori. Esse non richiedono, quindi,
una specifica preparazione preliminare.

Argomenti di Matematica
Proprietà e operazioni sui numeri (interi, razionali, reali). Valore assoluto. Polinomi (operazioni,
decomposizione in fattori). Equazioni e disequazioni algebriche di primo e secondo grado o
ad esse riducibili. Potenze e radici. Esponenziali e logaritmi. Calcoli con l’uso dei logaritmi.
Equazioni e disequazioni razionali fratte, irrazionali, logaritmiche ed esponenziali. Calcolo letterale.
Risoluzione pratica di semplici Sistemi lineari. Coordinate cartesiane. Equazione della retta
e di semplici luoghi geometrici (parabola, circonferenza, iperbole, ellisse). Grafici di funzioni
elementari.

Come è espresso il risultato del test


Il risultato di ciascun candidato è basato sul numero di risposte esatte, sbagliate e non date in
ogni sezione e nel complesso del test. Dal momento che la prova CISIA è identica e simultanea sul
territorio nazionale, lo studente potrà iscriversi in uno degli atenei partecipanti al test CISIA, anche
se diverso da quello dove ha sostenuto la prova, utilizzando il risultato ottenuto. In questo caso il
numero di risposte esatte, sbagliate e non date, è trasmesso alla sede in cui lo studente desidera
iscriversi e costituisce l’informazione di base che poi ciascuna sede universitaria può rielaborare
secondo criteri propri o condivisi con altre sedi.
Il punteggio standard assoluto CISIA prevede che la risposta esatta comporti l’attribuzione di 1
(uno) punto mentre una risposta sbagliata un punteggio di -1/4 (meno un quarto). Qualora non sia
stata data alcuna risposta viene attribuito un punteggio di 0 (zero).
Questo sistema di punteggio in termini statistici neutralizza i punti ottenibili scegliendo, in modo
del tutto casuale, una tra le cinque risposte proposte per ciascun quesito e rispondendo poi a caso a
tutti i quesiti; così facendo si otterrebbe un punteggio totale pari a zero.
Si hanno dunque:

Punteggio di Sezione o Parziale la somma algebrica dei punteggi ottenuti in quella sezione
Punteggio Test o Totale la somma algebrica di tutti i punteggi ottenuti in tutte le sezioni
Il risultato di una prova CISIA è perciò espresso da tanti punteggi parziali quante sono le sezioni
del test e dal punteggio totale.
Per il test di Economia i punteggi ottenibili sono quattro e possono variare tra un minimo ed un
massimo come riassunto nella tabella 1.

6
Punteggio assoluto Minimo Massimo
Logica −3,25 13
Comprensione verbale −2,50 10
Matematica −3,25 13
Test completo −9,00 36

Tabella 1: Punteggi assoluti minimi e massimi

Il rapporto percentuale tra Punteggio conseguito e Punteggio massimo è denominato Percentuale


di Successo ed è un indice speso utilizzato nelle elaborazioni statistiche.

Statistiche del test di Economia 2010


Il Test CISIA si è rivelato nel tempo uno strumento di oggettiva affidabilità statistica. Anche se è
evidente che un test a risposta multipla non sia sufficiente per sondare le capacità intellettive di un
essere umano, è tuttavia sicuro che su un grande numero di partecipanti possa fornire indicazioni
statisticamente attendibili sulle attitudini per studi specifici.
Il Test dunque, pur grossolano per sua natura, risulta un valido strumento di orientamento per i
neodiplomati che si trovano a scegliere fra le numerose facoltà universitarie: è sufficiente che essi
tengano presente la capacità predittiva del Test, ovvero come la graduatoria formulata sulla base dei
risultati ottenuti sia statisticamente correlabile alla successiva carriera universitaria dei partecipanti
alla prova. La capacità predittiva del Test si fonda, cioè, sul monitoraggio delle carriere effettuato in
alcune sedi universitarie, a cui fanno seguito studi statistici sulla correlazione esistente tra carriere
universitarie degli studenti e risultato da loro ottenuto nel test.
Orbene, per i corsi di laurea delle Facoltà di Economia tutto ciò non è al momento proponibile: il
fatto che, nel corso del triennio 2008-2010, il test per le Facoltà di Economia abbia subito diversi
cambiamenti impedisce che si possano elaborare e presentare statistiche estese all’intero triennio.
Inoltre, considerato che nel settembre 2011 sarà erogato un test identico per struttura e quanto più
possibile simile per difficoltà, a quello del 2010, sarebbe particolarmente importante disporre di
statistiche comprovanti la capacità predittiva proprio del test 2010, ma risulta altresì evidente che in
questo caso il monitoraggio non coprirebbe nemmeno un intero anno accademico.
Per questo motivo ci si limita a presentare alcuni dati della prova dell’anno 2010, nell’ipotesi che
possano costituire un riferimento qualitativo per il test 2011.
La popolazione dei partecipanti al test del 13 settembre 2010 ha oltrepassato la cifra di 9.000
studenti che mostravano una distribuzione percentuale sul voto di diploma che è riportata nella
figura 1.
Il grafico mostra una distribuzione in cui circa il 90% della popolazione ha un voto inferiore a 90
punti, ma conferma un dato del tutto in linea con un tendenza generale registrata in altre prove:
il genere femminile che intende affrontare gli studi universitari presenta voti di diploma più alti
dei maschi; in altre parole nel genere femminile si registra una maggiore autoselezione di quello
maschile.
I risultati ottenuti nella prova del 2010 sono mostrati in termini medi sia per i generi che per l’intera
popolazione nella tabella 2.
Nella tabella sono indicate anche le percentuali di successo di ogni sezione e dell’intero test; risulta
evidente che la sezione di matematica è quella che ha una percentuale dimezzata rispetto alle altre e

7
!

Figura 1: Distribuzione dei voti di Maturità al test di Economia del 2010

Partecipanti al Test Voto medio Punteggio medio


Anno 2010 di diploma Comprensione
Logica Matematica Totale test
verbale
Femmine 4497 79,71 6,53 5,51 3.04 15,07
Maschi 5002 74,70 7,11 6,08 3,052 16,71
Totale 9589 77,05 6,84 5,81 3,30 15,95
% successo 53,61% 58,10% 25,35% 44,29%

Tabella 2: Risultati medi del test di Economia nel 2010

che presenta la maggiore difficoltà, confermando in questa materia le carenze che, com’è noto da
tempo, emergono da altri tipi di indagini sugli studenti delle scuole superiori italiane.
Il risultato della prova dell’anno 2010 in termini di distribuzione percentuale dei partecipanti
sul Punteggio Test ottenuto è riportato nella figura 2. Ogni barra, riferita all’ordinata di sinistra,
fornisce la percentuale di studenti che hanno conseguito un Punteggio Test compreso tra due valori
consecutivi indicati sull’ascisse. I punteggi indicati in ascisse teoricamente potrebbero variare tra
-9 e 36 punti, in realtà si hanno minime percentuali di candidati che ottengono punteggi complessivi
negativi e praticamente nessuno totalizza punteggi inferiori a -5. La distribuzione percentuale ha la
forma caratteristica di una statistica gaussiana, con una asimmetria attribuibile alla introduzione nel
punteggio della penalizzazione delle risposte errate.
Nella figura 2 è inoltre mostrata, come linea continua da leggersi sull’asse di destra, la funzione
cumulatrice che indica come ordinata il valore percentuale della popolazione che ha ottenuto un
punteggio inferiore a quello dell’ascissa corrispondente.
La funzione cumulatrice permette di ripartire la popolazione in gruppi di uguale numerosità
(quantili) sulla base del punteggio test, ed a partire da questi gruppi si procede poi, mediante il
monitoraggio delle carriere, alla determinazione della predittività del test. È già stato detto che nel
caso del test di Economia ciò è al momento inattuabile, ma tuttavia qualche congettura può essere
offerta dalle esperienze raccolte nell’arco di anni per i test di Ingegneria e di Architettura.
Se si suddivide sulla base del punteggio la popolazione in tre parti, gli studenti della parte più alta
della graduatoria, che sono collocati nel terzo con punteggio più alto, hanno carriere abbastanza
rapide con votazioni alte e, tra loro, il numero di chi abbandona gli studi è piuttosto basso. Al

8
!

Figura 2: Distribuzione statistica del punteggio del test

contrario, coloro che occupano la parte bassa della graduatoria, e appartengono al terzo con
punteggio più basso, mostrano di trovare grandi difficoltà nel corso degli studi, accumulano i
maggiori ritardi e tra di essi si registra il maggior numero di abbandoni. Ovviamente gli studenti
collocati nella parte intermedia della graduatoria, e che costituiscono il terzo con punteggio medio,
hanno carriere non particolarmente rapide, votazioni medie e sono quelli che senza un impegno
serio e costante rischiano di prolungare i tempi di laurea o di non concludere gli studi.
Dal momento che alla prova di ammissione, limitatamente alla sola finalità orientativa, è ragione-
vole attribuire un oggettivo valore intrinseco, chi affronta la prova dovrebbe meditare con molta
attenzione sul risultato conseguito, specialmente se esso si colloca nella parte più bassa della
graduatoria.

9
Parte seconda

TEST CISIA

13 settembre 2010
Versione originale

10
Premessa
Nelle pagine seguenti è interamente riportato il Test erogato nella prova del 13 settembre 2010. Si è
scelto di riprodurne fedelmente la forma di stampa, ma si è fatta eccezione per la colorazione delle
pagine che nell’originale contraddistingue le diverse sezioni tematiche e che svolge solo un ruolo di
controllo visivo per le commissioni che in aula sovrintendono al corretto svolgimento della prova.
La riproduzione della prova tal quale, senza che alla fine di ogni quesito sia segnalata la sua
soluzione o sia introdotto un qualche commento sulle nozioni coinvolte, permette al lettore che lo
voglia di cimentarsi nella soluzione di una o più sezioni tematiche, ed eventualmente di affrontare
l’intero test.
Naturalmente, nel caso che sia soltanto la curiosità a spingere il lettore a una tale impresa, non è
necessario seguire particolari regole nello svolgimento dell’esercizio. Viceversa, qualora il lettore
voglia attuare una simulazione realistica di una prova di accesso alla facoltà di economia, deve
ricordare che tanto il tempo assegnato per rispondere, quanto la diversa difficoltà che presentano i
quesiti, hanno entrambi una influenza determinante sul risultato ottenuto dai partecipanti alla prova
reale.
È dunque essenziale che sia rispettato rigorosamente, per ogni sezione, il tempo assegnato (trenta
minuti) per rispondere ai quesiti. In questo modo, mediante la consultazione delle soluzioni riportate
nell’ultima parte del volume, sarà possibile assumere come verosimile il risultato raggiunto nella
simulazione in termini di risposte corrette, errate e non date.
Il numero delle risposte corrette, errate e non date potrà poi essere tradotto facilmente dal lettore in
un suo Punteggio Test che, come mostrato nella Conclusione alla fine della Parte terza del volume,
gli consentirà di individuare approssimativamente a quale terzo egli sarebbe appartenuto se avesse
partecipato nel 2010 alla prova, traendone la congettura statistica su quale avrebbe potuto essere la
sua successiva carriera universitaria.

11
LOGICA

1. La legge prevede che per iscriversi all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti
Contabili è necessario conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione, mediante
il superamento dell’esame di Stato dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Questa legge non è stata rispettata, pertanto possiamo affermare con sicurezza che
A. ogni persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili o
ha superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili o ha
svolto almeno cinque anni di tirocinio
B. nessuno degli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha
superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
C. c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
che ha superato l’esame di Stato per Ingegneri
D. c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
che esercita la professione di Avvocato
E. c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili che
non ha superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili

2. Mario possiede uno stabilimento balneare e stipula un polizza di assicurazione per il


mese di Agosto che funziona nel modo seguente: per ogni giorno in cui non piove lui
deve pagare alla compagnia assicuratrice 10 euro, per i giorni in cui invece piove la
compagnia gli versa a titolo di rimborso danni 40 euro. Alla fine del mese di Agosto
Mario deve pagare alla compagnia 10 euro. Per quanti giorni ha piovuto?
A. 6 giorni
B. 7 giorni
C. 5 giorni
D. 4 giorni
E. 8 giorni

12
3. Siete il selezionatore della squadra che quest’anno rappresenterà la scuola alle Olimpiadi
di Matematica e dovete scegliere l’ultimo componente della squadra scegliendo fra Ma-
rio, Franco, Michele, Jonathan e Vincenzo e dovete farlo sulla base del loro rendimento
scolastico. Sapendo che Mario va meglio a scuola di Franco ma non meglio di Michele.
Jonathan va peggio di Vincenzo ma non peggio di Michele, chi selezionate?
A. Michele
B. Jonathan
C. Mario
D. Franco
E. Vincenzo

4. Nella nazione di Cultureland vi sono 825 scuole superiori. Poiché il ministro Rossetta
assicura che, per ridurre gli sprechi, in ogni comune vi è al massimo una scuola superiore
allora, poiché il ministro non mente, possiamo dedurre che
A. in Cultureland vi sono almeno 825 comuni
B. in Cultureland vi sono dei comuni che non hanno scuola superiore
C. in Cultureland vi sono al massimo 825 comuni
D. il ministro Rossetta è preside di una scuola superiore
E. in Cultureland vi sono esattamente 825 comuni

5. Nessuno di quelli che sono stati oggetto della promozione per il rinnovo del contratto ha
telefonato al call center. Qualcuno di quelli che hanno telefonato al call center ha chiesto
il rinnovo del contratto. Possiamo pertanto dedurre che
A. qualcuno di quelli che sono stati oggetto della promozione non ha chiesto il rinnovo
del contratto
B. qualcuno di quelli che sono stati oggetto della promozione ha chiesto il rinnovo del
contratto
C. nessuno di quelli che sono stati oggetto della promozione ha chiesto il rinnovo del
contratto
D. non tutti quelli che hanno chiesto il rinnovo del contratto sono stati oggetto della
promozione
E. tutti quelli che hanno telefonato al call center hanno chiesto il rinnovo del contratto

6. Di tutte le osservazioni del fenomeno, quelle contenute nel campione H sono state
già esaminate. Tuttavia, sappiamo che vi sono osservazioni del campione H che non
confermano il risultato cercato. Possiamo dedurre che
A. qualcuna delle osservazioni già esaminate conferma il risultato cercato
B. nessuna delle osservazioni che confermano il risultato cercato è stata ancora
esaminata
C. tutte le osservazioni che non confermano il risultato sono state già esaminate
D. qualcuna delle osservazioni già esaminate non conferma il risultato cercato
E. tutte le osservazioni già esaminate confermano il risultato cercato

13
7. La redazione del bilancio d’esercizio nelle società di capitale è obbligatoria. Il codice
civile stabilisce inoltre l’obbligo di pubblicazione, ma una verifica ha evidenziato che
nel 2009 quest’ultima norma non è stata rispettata. Ciò è equivalente al fatto che
A. c’è una società di capitali che nel 2009 non ha redatto il bilancio di esercizio
B. c’è una società di capitali che nel 2009 non ha pubblicato il bilancio di esercizio
C. c’è al più una società di capitali che nel 2009 ha pubblicato il bilancio di esercizio
D. nel 2009 ogni società di capitali ha pubblicato il bilancio di esercizio o ha pagato
una penale
E. ogni società di capitali che ha pubblicato il bilancio di esercizio nel 2009, ha avuto
accertamenti

8. In base agli accordi presi tra il Ministero degli Esteri e i paesi africani, se un turista
italiano intende andare in tali paesi per un safari, allora deve fare preventivamente le
vaccinazioni per colera e febbre gialla. Senza queste vaccinazioni, i cui dati verranno
allegati al passaporto, non sarà possibile avere il visto di ingresso. Questa norma viene
sempre rispettata quindi siamo certi che
A. ogni turista che ha fatto la vaccinazioni di colera, è in partenza per un safari in
Africa
B. ogni turista che ha fatto la vaccinazioni di febbre gialla, è in partenza per un safari
in Africa
C. ogni turista che ha fatto le vaccinazioni sia di colera che febbre gialla è in partenza
per un safari in Africa
D. ogni turista o fa la vaccinazione per il colera e per la febbre gialla, oppure non parte
per il safari in Africa
E. ogni turista che non è in partenza per un safari in Africa non ha fatto la vaccinazione
di febbre gialla

9. Tutti quelli che avevano diritto di voto si sono presentati all’assemblea. D’altra parte,
tutti quelli che non avevano diritto di voto hanno manifestato la propria volontà aderendo
alla petizione. Ne consegue necessariamente che
A. tutti quelli che si sono presentati all’assemblea avevano aderito alla petizione
B. qualcuno di quelli che avevano aderito alla petizione non si è presentato
all’assemblea
C. nessuno di quelli che si sono presentati all’assemblea aveva aderito alla petizione
D. tutti quelli che avevano aderito alla petizione si sono presentati all’assemblea
E. tutti quelli che non hanno aderito alla petizione si sono presentati all’assemblea

14
10. Nel pianeta Fantasia dove le regole vengono applicate in modo esemplare, gli abitanti
sanno che non possono circolare motorini Salve con un passeggero a bordo e col
guidatore senza il casco. Quindi siamo certi che nel pianeta Fantasia
A. c’è un motorino Salve il cui guidatore porta il casco se ha un passeggero a bordo
B. ogni motorino Salve ha un passeggero a bordo e il guidatore porta il casco
C. tutti i motorini Salve circolano con un passeggero a bordo
D. c’è un motorino Salve il cui guidatore non porta il casco se ha un passeggero a
bordo
E. ogni motorino Salve ha il guidatore che porta il casco o non ha passeggero a bordo

11. Il regolamento di un condominio vieta di sostituire gli infissi esistenti con altri che non
siano di alluminio. Ciò equivale alla seguente disposizione
A. ogni sostituzione o non riguarda un infisso o il materiale usato deve essere
l’alluminio
B. ogni ringhiera di balcone che ne sostituisce una esistente deve essere fatta in
alluminio
C. ogni parte condominiale da sostituire che non sia in alluminio deve essere realizzata
in ferro
D. ogni sostituzione in alluminio deve riguardare un infisso
E. ogni elemento che non sia un infisso deve essere sostituito con un materiale diverso
dall’alluminio

12. La legge prevede la possibilità di costituire diversi tipi di società; in particolare per
costituire una società a responsabilità limitata (s.r.l.) deve essere versato un capitale
sociale di almeno 10.000 euro. Ciò equivale a dire:
A. ogni società con un capitale inferiore a 10.000 euro può avere al più due soci
B. ogni società che ha un capitale sociale inferiore a 10.000 euro deve essere sciolta
C. è vietato costituire società con un capitale sociale di 5.000 euro
D. ogni società per azioni (s.p.a.) deve avere un capitale sociale di almeno 10.000
euro
E. ogni società costituita con un capitale sociale inferiore a 10.000 euro non è una s.r.l

15
13. È confermato che chi è stato ammesso al concorso ha ricevuto comunicazione entro
il termine fissato. Da una rapida indagine, risulta che alcuni di quelli che avevano
inoltrato domanda non hanno ricevuto la comunicazione. Possiamo dunque concludere
con certezza che
A. qualcuno di quelli che sono stati ammessi al concorso non aveva inoltrato domanda
B. nessuno di quelli che sono stati ammessi al concorso ha ricevuto comunicazione
entro il termine fissato
C. qualcuno di quelli che sono stati ammessi al concorso non ha ricevuto
comunicazione entro il termine fissato
D. tutti quelli che avevano inoltrato domanda sono stati ammessi al concorso
E. non tutti quelli che avevano inoltrato domanda sono stati ammessi al concorso

16
COMPRENSIONE VERBALE

ISTRUZIONI

In questa prova vengono presentati uno o più brani, tratti da vari testi; non è stata apportata
alcuna modifica, se non l’eliminazione di riferimenti non essenziali; essi quindi rispecchiano lo
stile personale del loro autore e del periodo storico in cui egli visse.
Ciascuno dei brani presentati è seguito da cinque quesiti riguardanti il suo contenuto. Per ogni
quesito sono previste cinque risposte differenti, contrassegnate con le lettere A, B, C, D, E.
Per ogni quesito scegliete fra le cinque risposte o affermazioni quella che ritenete corretta in
base soltanto a ciò che risulta esplicito o implicito nel brano, cioè solo in base a quanto si ricava dal
brano e non in base a quanto eventualmente sapete già sull’argomento.

17
TESTO I

Dal GATT al WTO

Il General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo Generale sulle Tariffe e il Commercio)
è un accordo internazionale avente l’obiettivo di favorire lo sviluppo del commercio mondiale
mediante l’abolizione o la riduzione delle barriere doganali. Il GATT entrò in vigore il 1o gennaio
1948 e fu inizialmente sottoscritto da 23 paesi. Nel corso degli anni sessanta e settanta, i negoziati
condotti dal GATT alimentarono una progressiva liberalizzazione del commercio mondiale grazie
anche all’aumento dei paesi aderenti. I negoziati si svolsero in otto lunghe sessioni (round), le più
importanti delle quali furono i cosiddetti Kennedy Round (1964/67) e Tokyo Round (1973/79). Il
primo portò a una drastica riduzione delle tariffe doganali sui manufatti, con progressi non trascura-
bili anche nel settore agricolo. Il secondo conseguì ulteriori risultati nelle problematiche oggetto
del primo round e affrontò il problema del dilagare dei provvedimenti protezionistici non-tariffari.
L’ultimo negoziato del GATT, l’Uruguay round, si è svolto dal 1986 al 1993. Molti importanti
settori precedentemente esclusi dall’accordo (agricoltura, tessile, proprietà intellettuale, commercio
di servizi) furono presi in considerazione e regolamentati; infine, furono ulteriormente affinate le
procedure di risoluzione delle controversie e furono introdotti sistemi di verifica dell’adeguamento
normativo dei singoli Stati. L’ampiezza delle materie trattate, i risultati ottenuti e il numero di Stati
partecipanti all’Uruguay Round determinarono quel rafforzamento del GATT che rese possibile la
costituzione, il 1o gennaio 1995, della World Trade Organization (Organizzazione Mondiale del
Commercio). La trasformazione del GATT in WTO è sancita nel preambolo del “Patto Istitutivo”
della WTO, nel quale si afferma di voler sviluppare un sistema di accordi commerciali multilaterale
che recepisce i precedenti accordi di liberalizzazione dei commerci e tutti i risultati dell’Uruguay
Round. Le più importanti funzioni svolte dal WTO consistono: a) nel sovrintendere all’attuazione,
all’amministrazione e al funzionamento degli accordi sottoscritti; b) nel rappresentare un forum
negoziale per accordi nuovi o già esistenti e per risolvere le dispute internazionali commerciali. I
principi ai quali si ispira l’attività del WTO sono: a) liberalizzazione degli scambi commerciali
internazionali, da attuare gradualmente, tramite negoziati; b) eliminazione delle discriminazioni da
parte di ciascun Paese verso tutti gli altri aderenti al Patto, attraverso l’applicazione delle regole
della “nazione più favorita” (cioè del trattamento riservato al Paese verso il quale viene applicato
il minor numero di restrizioni nel commercio di determinati beni o servizi) e del “trattamento
nazionale” (le merci importate devono essere trattate non meno favorevolmente di quelle prodotte
all’interno, ad esempio in termini di standard tecnici e di sicurezza richiesti). Il massimo organo
decisionale del WTO è la Conferenza dei Ministri, che si riunisce almeno ogni due anni. Il disac-
cordo tra i “paesi sviluppati” e i “paesi meno sviluppati” su molte importanti materie proposte per i
negoziati si è manifestato fin dalla prima riunione della Conferenza nel 1996. La nuova sessione di
negoziati multilaterali avviata nel 2001 (il Doha Round) non è ancora riuscita a produrre un’intesa
sulle diverse materie in agenda perché i paesi sviluppati, in particolare l’UE e gli USA, non sono
disposti ad accettare appieno le richieste dei paesi meno sviluppati in materia di riduzione dei
sussidi al settore agricolo. La stasi nei negoziati del Doha Round è testimoniata dall’insuccesso
delle ultime riunioni della Conferenza dei Ministri che evidenzia la crescente complessità dei
processi decisionali in un sistema economico-politico mondiale multipolare.

18
QUESITI RELATIVI AL TESTO I

14. Quale, tra quelle elencate, non indica una funzione del WTO:
A. comminare sanzioni ai paesi che non rispettano gli accordi sottoscritti
B. monitorare il funzionamento degli accordi sottoscritti
C. lavorare a rendere operativi gli accordi sottoscritti
D. operare quale sede di negoziazione per dare vita a nuovi accordi
E. operare quale sede per trattare le controversie in materia di commercio
internazionale

15. I negoziati del Kennedy Round e del Tokio Round:


A. introdussero limitazioni al libero scambio di prodotti agricoli
B. produssero un significativo abbassamento dei dazi sui manufatti
C. introdussero limitazioni al commercio internazionale di prodotti manufatti
D. furono caratterizzati da un sostanziale insuccesso
E. produssero l’abolizione delle barriere doganali tra gli stati aderenti

16. Lo stato attuale delle attività del WTO registra una stasi:
A. a causa della mancata inclusione, tra le sue funzioni, della possibilità di risolvere le
dispute commerciali internazionali
B. a causa delle divergenze di interessi nel settore agricolo
C. a causa della difficoltà di recepimento degli accordi del GATT
D. in attesa di un accordo tra i paesi sviluppati e quelli non sviluppati nel settore
industriale
E. a causa delle divergenze sulle regole della proprietà intellettuale (es. brevetti, diritti
di autore)

17. I negoziati dell’Uruguay Round:


A. indussero i paesi aderenti a riconoscere gli insuccessi derivanti dall’attività del
GATT e a dare vita al WTO
B. stabilirono di escludere dai negoziati il settore dei servizi
C. conseguirono risultati di scarsa importanza a causa dei divergenti interessi tra gli
Stati partecipanti
D. eliminarono forme di controllo sulle legislazioni statali attuative degli accordi
E. produssero accordi riguardanti un numero di settori di attività economia più ampio
di quelli oggetto dei precedenti rounds

19
18. Quale, tra quelli elencati, non rientra tra i principi ai quali si ispira l’attività del WTO:
A. favorire l’eliminazione delle discriminazioni nei commerci tramite l’applicazione
della regola della “nazione più favorita”
B. promuovere un eguale trattamento tra produzione interna e prodotti importati
C. favorire la parità di trattamento nelle condizioni di lavoro tra i paesi membri
D. pervenire alla stipulazione di accordi condivisi da tutti i paesi aderenti
E. incentivare il libero scambio

20
TESTO II

Caratteri dell’industria italiana alla vigilia dell’unità nazionale

L’industria italiana, al momento dell’unificazione del paese, presentava caratteri diversificati.


Il settore più importante dell’Italia del Nord, quello tessile, si caratterizzava per una diffusa
presenza nelle zone rurali del territorio. Lo stretto rapporto tra agricoltura e industria è molto
evidente nel caso della più grande industria per numero di addetti dell’Italia ottocentesca, l’industria
della seta. In questo settore la produzione della materia prima non era una semplice appendice
dell’attività agricola. Piuttosto era la maggiore fonte di ricchezza per i proprietari e un mezzo
di alleviamento della miseria per molti coloni. La seconda importante industria tessile, quella
cotoniera, presentava un’organizzazione produttiva ben poco diversa dal settore serico per quanto
riguarda la fase della tessitura. La produzione era controllata da commercianti-imprenditori, che
si servivano di manodopera contadina a domicilio. Erano rari i casi in cui gli operai addetti al
telaio a mano si concentravano in un unico locale e rarissimi erano le fabbriche dotate di telai
meccanici. La meccanizzazione era invece diventata abbastanza comune fin dal 1830/40 nel settore
della filatura, che in poco tempo aveva eliminato quasi ovunque la filatura eseguita nelle case dei
contadini. L’industria laniera conservava una struttura arretrata sia nella filatura che nella tessitura.
Se si escludono poche fabbriche meccanizzate e dirette da autentici pionieri, nel settore dominava
la produzione a domicilio. Di nuovo quindi è possibile constatare gli stretti rapporti tra il ceto
agricolo e il lavoro manifatturiero. Ciò è ancora più chiaro nel caso delle fibre tessili del lino e della
canapa: a parte qualche filatura meccanica di lino in Lombardia, esse non furono mai oggetto di
una lavorazione realmente industriale. L’industria siderurgica era praticamente inesistente, a meno
che non si voglia ritenere tale l’insieme di piccole fucine, arretratissime sul piano tecnologico, che
costellavano allora alcune zone del territorio. La situazione non era molto migliore per l’industria
meccanica. A parte alcuni grossi stabilimenti, questa era costituita da modesti laboratori o senza
alcuna specializzazione produttiva o di tipo semplicemente artigianale; identiche considerazioni
vanno fatte a proposito di altri settori, come quello della carta o quello della ceramica. In linea
generale si può dire che nell’Italia settentrionale si concentravano quasi tutte le industrie italiane a
produzione meccanizzata e la grande maggioranza dell’attività manifatturiera. Nell’Italia centrale
soltanto la Toscana possedeva industrie di qualche rilievo: la laniera a Prato e le industrie minerarie
e metallurgiche che rivestivano grande importanza. Pochissime e deboli erano le industrie situate
nell’Italia meridionale e nelle isole. Le poche fabbriche dotate di macchinari si trovavano tuttavia
per lo più in Campania e precisamente nel Casertano, nel Salernitano e a Napoli. Nelle prime due
zone erano state fondati da imprenditori stranieri alcuni cotonifici, mentre a Napoli si trovavano
officine meccaniche e metallurgiche di proprietà statale. Da questo rapidissimo quadro riassuntivo
si capisce come attorno al 1861 l’industria italiana si fosse già creata le sue aree fondamentali di
sviluppo, praticamente le stesse di oggi. Ciò forse non significa che il destino industriale dell’Italia
fosse segnato in modo decisivo. Certo è però che la crescita economica del periodo post-unitario
privilegiò le aree in cui già da tempo esistevano strutture industriali e trascurò quelle parti del nostro
paese che non conoscevano un’attività manifatturiera, oppure la praticavano su basi troppo fragili
per resistere all’affermarsi del sistema capitalistico.

21
QUESITI RELATIVI AL TESTO II

19. Nei rami dell’attività cotoniera e laniera l’Italia del Nord si caratterizzava:
A. per la scarsa meccanizzazione della fase della filatura
B. per la prevalenza dell’impiego del lavoro a domicilio
C. per la separazione tra lavoro agricolo e lavoro manifatturiero
D. per la significativa meccanizzazione di tutte le fasi della lavorazione
E. per la gestione della produzione da parte dei proprietari terrieri

20. Lo sviluppo successivo dell’industria italiana si è caratterizzato per:


A. la crescita dell’industria manifatturiera nelle zone non precedentemente interessate
B. la crescita dell’industria manifatturiera più arretrata determinata dalla diffusione
del sistema capitalistico
C. l’allontanamento dalle caratteristiche dell’industria preunitaria
D. il consolidamento dei divari di sviluppo tra le diverse aree del paese
E. una più equilibrata distribuzione territoriale delle attività

21. L’industria della seta dell’Italia del Nord si caratterizzava:


A. per un basso numero di occupati
B. per lo scarso apporto al reddito delle popolazioni rurali
C. per una diffusa meccanizzazione dei processi di produzione
D. per il suo carattere di attività secondaria rispetto alla produzione agricola
E. per una capillare distribuzione nelle aree a destinazione agricola

22. Al di fuori del settore tessile, l’industria dell’Italia del Nord si caratterizzava:
A. per la presenza di un elevato grado di innovazione tecnologica
B. per la diffusa presenza di impianti meccanizzati
C. per una diffusa presenza di impianti di grandi dimensioni
D. per la presenza di un’industria meccanica con impianti ad elevata specializzazione
produttiva
E. per una diffusa presenza di piccoli impianti e di laboratori artigianali

23. La distribuzione geografica dell’industria italiana non si caratterizzava:


A. per una distribuzione geografica omogenea
B. per la scarsità di impianti produttivi meccanizzati nell’Italia meridionale
C. per la presenza di imprenditoria privata locale in Campania
D. per la presenza nell’Italia settentrionale della quota più rilevante della produzione
industriale
E. per la scarsità dei settori industriali nell’Italia centrale

22
MATEMATICA

24. L’età del padre supera di quindici anni il doppio dell’età del figlio. Sapendo che il padre
ha 43 anni, l’età del figlio è
A. 14 anni
B. 20 anni
C. 13 anni
D. 11 anni
E. 9 anni

√ √
1− 2
3 1−
25. L’espressione √ − √ risulta uguale a:
1+ 3 1+ 2
1
A. √
1+2 6
√ √
2− 3
B. √ √ √
1+ 2+ 3+ 6
√ √
2− 3
C. √
1+ 6
1
D. √ √ √
1+ 2+ 3+ 6
E. 0

26. Determinare per quale valore del parametro reale a l’equazione (a+3)x = 5 è impossibile.
A. a=3
B. a=0
C. a = −3
D. a=5
E. a = −5

a2 − 5a + 6
27. La frazione
b2 + 1
A. si annulla quando a = 2 oppure a = 3
B. si annulla quando b = ±1
C. si annulla quando a = 0 e b = 0
D. non si annulla mai
E. si annulla quando a è compreso tra 2 e 3

23
1
28. Quanti sono i punti d’intersezione tra il grafico della funzione y = e quello della
x
funzione y = 2 x − 1?
A. 3
B. 4
C. 1
D. 0
E. 2

29. La differenza tra la soluzione più grande e la più piccola dell’equazione


p2 − 1
x2 − px + = 0 è:
4
A. 2
B. p
C. p + 1
D. 1
E. 0

x2 − 1
30. L’equazione 2 = 0 ha per soluzioni:
x − 2x − 3
A. x = 1 e x = −1
B. x = 3 e x = −1
C. x = −1
D. x = 1
E. x = 1 e x = 3

31. Solo una delle seguenti relazioni è vera per ogni coppia x, y di numeri reali e positivi.
Quale?
q
A. (x − y)2 = x − y
√ √
q

B. x y=x y
√ √ √
C. x+y= x+ y
q
D. x2 + y2 = x + y
r √
x x
E. = √
y y

24
32. Il prezzo p di un bene dipende dalla sua domanda d secondo la legge p(d) = d − d2 + 2.
Quanto vale p(2d − 1)?
A. 2d − 1 − (2d − 1)2 + 2
B. d − d2 + 2
C. d
D. 2(d − d2 + 2) − 1
E. (d − d2 + 2)(2d − 1)


33. L’altezza di un triangolo equilatero è pari a 3. L’area A ed il perimetro P del triangolo
sono pari rispettivamente a:
1√
A. A = 3, P = 6
2√
B. A = 3, P = 3
√ √
C. A = 3, P = 6

D. A = 3, P = 6

E. A = 6, P = 6

log3 8
34. La frazione è uguale a:
log3 64
3
A.
8
1
B.
2
C. − log3 56
D. log8 (23 )
1
E. log3
8

35. Considerata la retta x + 5y − 5 = 0, l’equazione della retta parallela e della retta


perpendicolare ad essa passanti per l’origine sono rispettivamente:
1
A. retta parallela: y = x, retta perpendicolare: y = 5x
5
1
B. retta parallela: y = − x, retta perpendicolare: y = 5x
5
1
C. retta parallela: y = 5x, retta perpendicolare: y = − x
5
1
D. retta parallela: y = −5x, retta perpendicolare: y = x
5
1
E. retta parallela: y = x, retta perpendicolare: y = −5x
5

25
36. Consideriamo il grafico delle funzioni y = 2 log x e y = log 2x. Possiamo affermare che:
A. i grafici si intersecano in un numero finito di punti ma maggiore di due
B. i grafici si intersecano solamente in due punti
C. i grafici coincidono
D. i grafici non si intersecano
E. i grafici si intersecano in un solo punto

26
Parte terza

Il test commentato

27
Premessa
In questa parte è nuovamente riportato il test erogato nella prova del 13 settembre 2010, ma, a
differenza di quanto fatto in precedenza, ogni quesito è ora accompagnato da un breve commento e
dalla sua soluzione. Ogni sezione tematica del test è preceduta da una introduzione che ne illustra
in maniera sintetica le caratteristiche generali. Dopo aver ricordato, per la particolare sezione
di cui si parla, sia il numero di quesiti che il tempo concesso per rispondere, viene riportato il
risultato ottenuto in quella sezione dai circa 10.000 candidati che hanno partecipato alla prova del
13 settembre 2010. Dopo l’introduzione vengono riportati i quesiti della sezione; per ognuno, per
facilitarne la consultazione, viene di nuovo presentata la formulazione originale, e quindi viene data
la soluzione accompagnata da un commento più o meno esteso, dove è spiegato perché una certa
risposta è quella esatta e perché le altre sono sbagliate. Una lettura attenta dei commenti è dunque
caldamente raccomandata. Se ne possono trarre indicazioni metodologiche utili per affrontare
il tipo di quesiti caratteristici del test. Infine, a chiusura del quesito, vengono forniti in forma
percentuale i dati statistici che lo caratterizzano. In particolare da tali dati si ricava quanti studenti
hanno percentualmente dato risposte corrette o errate o non hanno dato alcuna risposta; inoltre
per ognuna delle cinque risposte offerte viene dato la percentuale di studenti che l’hanno indicata
come risposta esatta. Questi dati indicano ovviamente il grado di difficoltà presentata dal quesito e
mostrano come gli errori commessi si siano distribuiti tra le risposte non corrette ed eventualmente
quale errore sia dunque il più frequente. Si tratta di informazioni di indubbio interesse per chi abbia
scelto di attuare una simulazione realistica del test con lo scopo di avere indicazioni sulla propria
preparazione.
A conclusione dell’intero test commentato e risolto, quale informazione sintetica relativa all’intera
prova, viene nuovamente presentato il risultato ottenuto nel test complessivo dai circa 10.000
partecipanti alla prova del 13 settembre 2010; vengono inoltre indicati i valori del Punteggio Test
che corrispondono alla suddivisione in terzi della graduatoria, in modo che chi abbia effettuato una
simulazione del test possa di individuare a quale segmento della popolazione sarebbe appartenuto
sulla base del punteggio test totalizzalo nella simulazione.

28
LOGICA

Commenti e soluzioni a cura di Pierluigi Zezza, Massimo A. D’Antoni,


Gisella Facchinetti, Cristiana Mammana
Per affrontare i quesiti logici non esiste un solo metodo: l’approccio può essere genericamente
quello dell’esclusione delle risposte sicuramente false, per poi concentrarsi su quelle che potrebbero
essere vere. Talvolta invece è meglio concentrarsi sulla ricerca della risposta giusta, piuttosto che
procedere per esclusione. Dipende dai quesiti e dalla loro formulazione. Nell’elaborare le soluzioni
abbiamo cercato di mettere in evidenza le difficoltà e abbiamo proposto una linea di ragionamento
possibile per arrivare ad una risposta. Per i quesiti di Logica non vi è un solo modo di giungere
ad una risposta, a volte può essere di grande aiuto trascrivere la domanda in forma quantitativa o
utilizzare la teoria degli insieme aiutandosi, a volte, con un disegno. Le soluzioni proposte sono
quindi soltanto un suggerimento, un aiuto e il lettore dovrebbe provare a risolverle anche in altri
modi per avere chiari quali sono i diversi approcci possibili. La sezione consiste di 13 quesiti e il
tempo concesso per rispondere è di 30 minuti.
Il risultato ottenuto dai circa 10.000 candidati nella prova del 13 settembre 2010 è presentato in
forma di distribuzione percentuale nella figura seguente: ogni barra fornisce, come valore sull’asse
di sinistra, la percentuale di studenti che hanno conseguito un Punteggio Parziale nella Sezione di
Logica compreso tra due valori consecutivi indicati sull’ascisse. In figura è inoltre mostrata, come
linea continua da leggersi sull’asse di destra, la funzione cumulatrice che indica come ordinata il
valore percentuale della popolazione che ha ottenuto un punteggio inferiore a quello dell’ascissa
corrispondente.

!
Percentuale dei candidati per Punteggio Parziale ottenuto nella Sezione di Logica

Il Punteggio Parziale può variare teoricamente tra -3,25 e 13 punti, mentre il punteggio medio è
collocato approssimativamente intorno a 7 punti (6,84 per la precisione).

29
Prima di passare all’esame dei quesiti, premettiamo alcune considerazioni: le domande numero 2,
5 e 9 sono risultate di gran lunga le più difficili, cerchiamo di analizzarne il motivo.
Domanda 2. La domanda non presentava difficoltà particolari ma era una domanda quantitativa e
per risolverla rapidamente era necessario tradurla in termini matematici; questo comporta scegliere
l’incognita e tradurre le relazioni descritte in una equazione. Probabilmente non c’è l’abitudine a
risolvere questo tipo di problemi, ma essi mettono in evidenza come l’uso della matematica sia
utile nel risolvere problemi che coinvolgono quantità.
Domanda 5. La difficoltà della domanda era di tipo completamente diverso; prima di tutto
essa richiedeva la comprensione del ruolo che i termini “nessuno” e “qualcuno” avevano nella
formulazione della domanda, era poi necessario fare una deduzione collegando fra di loro le due
affermazioni. Si tratta quindi di un tipo di ragionamento più avanzato per il quale la conclusione
non discende direttamente da quanto affermato, ma necessita di un passaggio intermedio.
Domanda 9. Qui si trattava di analizzare il comportamento di due gruppi distinti di persone
caratterizzati da proprietà diverse (avere o non avere diritto al voto) e da comportamenti diversi.
Come nella domanda precedente era necessaria la comprensione del ruolo che il termine “tutti”
aveva nella formulazione della domanda e capire che tipo di comportamento era possibile; anche in
questo caso la deduzione non era diretta.
Queste tre domande oltre ad avere la più alta percentuale di risposte errate hanno avuto anche la più
alta percentuale di risposte non date.

1. La legge prevede che per iscriversi all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti
Contabili è necessario conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione, mediante
il superamento dell’esame di Stato dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Questa legge non è stata rispettata, pertanto possiamo affermare con sicurezza che
A. ogni persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili o
ha superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili o ha
svolto almeno cinque anni di tirocinio
B. nessuno degli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha
superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
C. c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
che ha superato l’esame di Stato per Ingegneri
D. c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
che esercita la professione di Avvocato
E. c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili che
non ha superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
Soluzione. La legge stabilisce che l’abilitazione all’esercizio della professione è una condizione
necessaria per l’iscrizione all’albo e quindi tutti gli iscritti dovrebbero possederla; poiché questa
legge non è stata rispettata, allora c’è una persona iscritta all’Albo dei Dottori Commercialisti
ed Esperti Contabili che non ha superato l’esame di Stato per Dottori Commercialisti ed Esperti
Contabili e la risposta E è quella corretta.
La risposta B è sbagliata poiché corrisponderebbe ad affermare che questa legge non è stata
rispettata da tutti gli iscritti, un’affermazione ben più forte di quanto richiesto per affermare che la
legge è stata violata.
Le altre risposte si riferiscono a fatti che non sono descritti dalla domanda e quindi potrebbero
essere anche affermazioni vere ma certamente non possono essere dedotte dall’enunciato.
30
Risultati percentuali relativi al quesito 1

Risposta A 6,58%
Risposta B 15,57%
Risposta C 1,30%
Risposta D 1,66%
Risposta E 62,99%
Risposte giuste 62,99%
Risposte sbagliate 25,11%
Non risponde 11,90%

2. Mario possiede uno stabilimento balneare e stipula un polizza di assicurazione per il


mese di Agosto che funziona nel modo seguente: per ogni giorno in cui non piove lui
deve pagare alla compagnia assicuratrice 10 euro, per i giorni in cui invece piove la
compagnia gli versa a titolo di rimborso danni 40 euro. Alla fine del mese di Agosto
Mario deve pagare alla compagnia 10 euro. Per quanti giorni ha piovuto?
A. 6 giorni
B. 7 giorni
C. 5 giorni
D. 4 giorni
E. 8 giorni
Soluzione. Se non avesse mai piovuto Mario avrebbe dovuto versare alla compagnia assicuratrice
10 euro per ogni giorno e dunque, avendo Agosto 31 giorni, la somma di 310 euro. Poiché Mario
deve la somma di 10 euro, allora ha risparmiato 300 euro. Per ogni giorno in cui ha piovuto Mario
ha risparmiato 50 euro, ovvero i 40 che gli ha accreditato la compagnia assicuratrice e 10 che
avrebbe dovuto versare se avesse piovuto, Dunque, avendo risparmiato 300, euro ha piovuto per 6
giorni poiché 300/50 = 6.
Per rispondere più rapidamente si poteva formulare il quesito in modo algebrico; per fare questo
indichiamo con x il numero di giorni in cui ha piovuto, poiché Agosto ha 31 giorni allora i giorni in
cui non ha piovuto sono 31 − x (gli altri) e il bilancio finale della polizza è

40 x − 10 (31 − x) = −10

in cui i segni meno (davanti al 10) o più (davanti al 40) permettono di distinguere fra pagamenti e
incassi. Da questa equazione di primo grado si ricava facilmente che x = 6 e la risposta A è quella
corretta, mentre le altre sono sbagliate.

31
Risultati percentuali relativi al quesito 2

Risposta A 27,75%
Risposta B 5,94%
Risposta C 26,10%
Risposta D 6,05%
Risposta E 6,06%
Risposte giuste 27,75%
Risposte sbagliate 44,35%
Non risponde 27,90%

3. Siete il selezionatore della squadra che quest’anno rappresenterà la scuola alle Olimpiadi
di Matematica e dovete scegliere l’ultimo componente della squadra scegliendo fra Ma-
rio, Franco, Michele, Jonathan e Vincenzo e dovete farlo sulla base del loro rendimento
scolastico. Sapendo che Mario va meglio a scuola di Franco ma non meglio di Michele.
Jonathan va peggio di Vincenzo ma non peggio di Michele, chi selezionate?
A. Michele
B. Jonathan
C. Mario
D. Franco
E. Vincenzo
Soluzione. Anche in questo caso per rispondere è utile una formulazione quantitativa. Indichiamo
le persone con le prime due lettere del loro nome e immaginiamo che il loro rendimento scolastico
sia rappresentato da un numero (tipo la media dei voti), in questo modo possiamo rappresentare le
diverse affermazioni con delle diseguaglianze, ad esempio Mario va meglio a scuola di Franco lo
scriviamo come Fr < Ma in questo modo otteniamo
Fr < Ma, Ma ≤ Mi, Jo ≤ Vi, Mi ≤ Jo
che possono essere riordinati come
Fr ≤ Ma ≤ Mi ≤ Jo ≤ Vi
e la risposta E è quella corretta, mentre le altre sono sbagliate.

Risultati percentuali relativi al quesito 3

Risposta A 7,17%
Risposta B 10,48%
Risposta C 1,64%
Risposta D 3,98%
Risposta E 73,98%
Risposte giuste 73,98%
Risposte sbagliate 23,27%
Non risponde 2,75%

32
4. Nella nazione di Cultureland vi sono 825 scuole superiori. Poiché il ministro Rossetta
assicura che, per ridurre gli sprechi, in ogni comune vi è al massimo una scuola superiore
allora, poiché il ministro non mente, possiamo dedurre che
A. in Cultureland vi sono almeno 825 comuni
B. in Cultureland vi sono dei comuni che non hanno scuola superiore
C. in Cultureland vi sono al massimo 825 comuni
D. il ministro Rossetta è preside di una scuola superiore
E. in Cultureland vi sono esattamente 825 comuni
Soluzione. La regola stabilisce che il numero di scuole non può superare quello dei comuni e
questa regola è rispettata, quindi

numero scuole ≤ numero comuni

cioè il numero dei comuni è maggiore o eguale a 825 e la risposta A è quella corretta.
La risposta B stabilisce una diseguaglianza che non può essere dedotta dall’enunciato proposto.
La risposta C potrebbe essere vera se ci sono 825 comuni e una scuola superiore per comune ma non
abbiamo nessuna informazione che ci permetta di affermarlo, lo stesso vale, in modo più esplicito,
per la risposta D.
Anche la risposta E potrebbe essere vera perché si afferma che in ogni comune c’è al massimo una
scuola superiore e quindi potrebbe anche non esserci ma questo non lo sappiamo.

Risultati percentuali relativi al quesito 4

Risposta A 48,15%
Risposta B 9,95%
Risposta C 26,13%
Risposta D 0,68%
Risposta E 14,41%
Risposte giuste 48,15%
Risposte sbagliate 48,20%
Non risponde 3,65%

33
5. Nessuno di quelli che sono stati oggetto della promozione per il rinnovo del contratto ha
telefonato al call center. Qualcuno di quelli che hanno telefonato al call center ha chiesto
il rinnovo del contratto. Possiamo pertanto dedurre che
A. qualcuno di quelli che sono stati oggetto della promozione non ha chiesto il rinnovo
del contratto
B. qualcuno di quelli che sono stati oggetto della promozione ha chiesto il rinnovo del
contratto
C. nessuno di quelli che sono stati oggetto della promozione ha chiesto il rinnovo del
contratto
D. non tutti quelli che hanno chiesto il rinnovo del contratto sono stati oggetto della
promozione
E. tutti quelli che hanno telefonato al call center hanno chiesto il rinnovo del contratto
Soluzione. Al call center hanno telefonato alcuni per richiedere il rinnovo del contratto. Certamente
questi non sono stati oggetto della promozione in quanto nessuno di quelli oggetto della promozione
ha telefonato al call center. Si può concludere che hanno richiesto il rinnovo del contratto alcuni
che non sono stati oggetto della promozione e la risposta D è quella corretta.
La risposta C è errata, infatti, anche se nessuno di quelli che sono stati oggetto della promozione ha
telefonato al call center, non si può escludere che che abbiano richiesto il rinnovo del contratto per
altra via (ad esempio per lettera). Le risposte A, B, E potrebbero anche essere vere ma non abbiamo
nessun elemento per poterlo affermare con certezza.

Risultati percentuali relativi al quesito 5

Risposta A 3,45%
Risposta B 5,18%
Risposta C 44,31%
Risposta D 26,93%
Risposta E 4,39%
Risposte giuste 26,93%
Risposte sbagliate 57,32%
Non risponde 15,75%

34
6. Di tutte le osservazioni del fenomeno, quelle contenute nel campione H sono state
già esaminate. Tuttavia, sappiamo che vi sono osservazioni del campione H che non
confermano il risultato cercato. Possiamo dedurre che
A. qualcuna delle osservazioni già esaminate conferma il risultato cercato
B. nessuna delle osservazioni che confermano il risultato cercato è stata ancora
esaminata
C. tutte le osservazioni che non confermano il risultato sono state già esaminate
D. qualcuna delle osservazioni già esaminate non conferma il risultato cercato
E. tutte le osservazioni già esaminate confermano il risultato cercato
Soluzione. H è un campione di osservazioni già esaminate; quindi dire che vi sono osservazioni del
campione H che non confermano il risultato equivale a dire che ci sono osservazioni già esaminate
che non confermano il risultato e la risposta D è quella corretta. La risposta E contraddice
l’affermazione che vi sono osservazioni del campione H che non confermano il risultato. Le
risposte A, B, C potrebbero anche essere vere ma non abbiamo nessun elemento per poterlo
affermare con certezza.

Risultati percentuali relativi al quesito 6

Risposta A 10,29%
Risposta B 1,95%
Risposta C 10,46%
Risposta D 64,23%
Risposta E 40,71%
Risposte giuste 64,23%
Risposte sbagliate 23. 42%
Non risponde 12,35%

7. La redazione del bilancio d’esercizio nelle società di capitale è obbligatoria. Il codice


civile stabilisce inoltre l’obbligo di pubblicazione, ma una verifica ha evidenziato che
nel 2009 quest’ultima norma non è stata rispettata. Ciò è equivalente al fatto che
A. c’è una società di capitali che nel 2009 non ha redatto il bilancio di esercizio
B. c’è una società di capitali che nel 2009 non ha pubblicato il bilancio di esercizio
C. c’è al più una società di capitali che nel 2009 ha pubblicato il bilancio di esercizio
D. nel 2009 ogni società di capitali ha pubblicato il bilancio di esercizio o ha pagato
una penale
E. ogni società di capitali che ha pubblicato il bilancio di esercizio nel 2009, ha avuto
accertamenti
Soluzione. Tutte le società di capitali hanno l’obbligo di pubblicare il bilancio di esercizio. Negare
il rispetto di questa norma nel 2009 equivale a dire che non tutte le società di capitali nel 2009 hanno

35
pubblicato il bilancio di esercizio e cioè c’è una società di capitali che nel 2009 non ha pubblicato il
bilancio di esercizio; quindi, la risposta B è quella corretta. La risposta A è errata perché il mancato
rispetto della norma implica la non pubblicazione del bilancio ma non esclude la redazione dello
stesso. La C non è corretta perché il mancato rispetto della norma implica l’esistenza di almeno
una società di capitali che non ha pubblicato il bilancio, ma ciò non esclude che più di una società
lo abbia pubblicato. D ed E potrebbero essere vere ma non sono in relazione con l’enunciato.

Risultati percentuali relativi al quesito 7

Risposta A 3,90%
Risposta B 65,59%
Risposta C 4,89%
Risposta D 6,74%
Risposta E 6,17%
Risposte giuste 65,59%
Risposte sbagliate 21. 69%
Non risponde 12,72%

8. In base agli accordi presi tra il Ministero degli Esteri e tutti paesi africani, se un turista
italiano intende andare in tali paesi per un safari, allora deve fare preventivamente le
vaccinazioni per colera e febbre gialla. Senza queste vaccinazioni, i cui dati verranno
allegati al passaporto, non sarà possibile avere il visto di ingresso. Questa norma viene
sempre rispettata quindi siamo certi che
A. ogni turista che ha fatto la vaccinazioni di colera, è in partenza per un safari in
Africa
B. ogni turista che ha fatto la vaccinazioni di febbre gialla, è in partenza per un safari
in Africa
C. ogni turista che ha fatto le vaccinazioni sia di colera che febbre gialla è in partenza
per un safari in Africa
D. ogni turista o fa la vaccinazione per il colera e per la febbre gialla, oppure non parte
per il safari in Africa
E. ogni turista che non è in partenza per un safari in Africa non ha fatto la vaccinazione
di febbre gialla
Soluzione. Dato che per andare nei paesi africani bisogna avere effettuato la vaccinazione sia per il
colera che per la febbre gialla, la risposta giusta è la D; infatti, essa afferma che un turista che non
ha effettuato quelle due vaccinazioni non parte per quel viaggio.
La risposta A afferma invece che ogni turista in possesso di quelle documentazioni parte necessaria-
mente per un safari: questo non è detto dato che si possono fare queste vaccinazioni senza essere
in procinto di partire per un safari in Africa (le stesse vaccinazioni potrebbero essere obbligatorie
anche per altri paesi).
A maggior ragione sono errate le risposte A e B, che affermano che chiunque si vaccini per una delle
due malattie sta partendo per un safari in Africa. La risposta E afferma che chi non sta partendo per
l’Africa non ha fatto una delle due vaccinazioni; anche questo non è detto potrebbe averne fatta una

36
ed essere in partenza per il Laos.

Risultati percentuali relativi al quesito 8

Risposta A 0,22%
Risposta B 0,30%
Risposta C 9,00%
Risposta D 86,62%
Risposta E 1,07%
Risposte giuste 86,62%
Risposte sbagliate 10,59%
Non risponde 2,79%

9. Tutti quelli che avevano diritto di voto si sono presentati all’assemblea. D’altra parte,
tutti quelli che non avevano diritto di voto hanno manifestato la propria volontà aderendo
alla petizione. Ne consegue necessariamente che
A. tutti quelli che si sono presentati all’assemblea avevano aderito alla petizione
B. qualcuno di quelli che avevano aderito alla petizione non si è presentato
all’assemblea
C. nessuno di quelli che si sono presentati all’assemblea aveva aderito alla petizione
D. tutti quelli che avevano aderito alla petizione si sono presentati all’assemblea
E. tutti quelli che non hanno aderito alla petizione si sono presentati all’assemblea
Soluzione. Dal testo si comprende che tutti possono essere presenti all’assemblea e quindi sono
divisi in due gruppi distinti: quelli che hanno diritto di voto e quelli che non hanno questo diritto.
È stata presentata una petizione a cui hanno sicuramente aderito tutti quelli che non hanno diritto
di voto. Quindi solo chi ha diritto di voto può non avere aderito alla petizione e, di conseguenza
la risposta giusta è la E in quanto sappiamo che tutti quelli che avevano diritto di voto si sono
presentati all’assemblea.
La risposta A non è giusta perché ci puó essere qualcuno dei presenti che può votare e che non
aderisce alla petizione.
La risposta B potrebbe essere vera ma non sappiamo nulla sulla presenza degli aderenti alla
petizione.
La risposta C non è giusta perché ci può essere qualcuno con diritto di voto che ha aderito alla
petizione e che non è necessariamente in assemblea.
La risposta D non è giusta perché ci sarà tra quelli che non hanno diritto di voto chi non ha
partecipato all’assemblea pur avendo aderito alla petizione.

37
Risultati percentuali relativi al quesito 9

Risposta A 5,26%
Risposta B 7,00%
Risposta C 41,17%
Risposta D 4,97%
Risposta E 20,99%
Risposte giuste 20,99%
Risposte sbagliate 58,40%
Non risponde 20,61%

10. Nel pianeta Fantasia dove le regole vengono applicate in modo esemplare, gli abitanti
sanno che non possono circolare motorini Salve con un passeggero a bordo e col
guidatore senza il casco. Quindi siamo certi che nel pianeta Fantasia
A. c’è un motorino Salve il cui guidatore porta il casco se ha un passeggero a bordo
B. ogni motorino Salve ha un passeggero a bordo e il guidatore porta il casco
C. tutti i motorini Salve circolano con un passeggero a bordo
D. c’è un motorino Salve il cui guidatore non porta il casco se ha un passeggero a
bordo
E. ogni motorino Salve ha il guidatore che porta il casco o non ha passeggero a bordo
Soluzione. Nella soluzione di questo quesito usiamo la teoria degli insiemi per illustrare un
ragionamento del tutto equivalente a quello strettamente logico e che quindi può essere utilizzato in
alternativa.
Se indichiamo con P l’insieme dei motorini con passeggero a bordo e con S C l’insieme dei
guidatori senza casco abbiamo che l’intersezione dei due insiemi é vuota, infatti dire che non esiste
alcun motorino circolante con passeggero a bordo e guidatore senza casco implica che P ∩ S C
non contiene alcun elemento, quindi esistono solo motorini che appartengono al complemento
dell’insieme P ∩ S C, quindi motorini che non portano passeggeri o non hanno guidatori senza
casco e quindi la risposta E é quella giusta.
La risposte B, C contengono affermazioni che non possiamo verificare, la A e la D affermano
l’esistenza di un singolo caso in cui la regola viene o non viene rispettata, la prima delle due
potrebbe non essere vera se nessuno porta un passeggero le seconda contraddice il fatto che le
regole vengono applicate.

Risultati percentuali relativi al quesito 10

Risposta A 5,95%
Risposta B 9,16%
Risposta C 5,98%
Risposta D 5,30%
Risposta E 58,85%
Risposte giuste 58,85%
Risposte sbagliate 26,39%
Non risponde 14,76%

38
11. Il regolamento di un condominio vieta di sostituire gli infissi esistenti con altri che non
siano di alluminio. Ciò equivale alla seguente disposizione
A. ogni sostituzione o non riguarda un infisso o il materiale usato deve essere
l’alluminio
B. ogni ringhiera di balcone che ne sostituisce una esistente deve essere fatta in
alluminio
C. ogni parte condominiale da sostituire che non sia in alluminio deve essere realizzata
in ferro
D. ogni sostituzione in alluminio deve riguardare un infisso
E. ogni elemento che non sia un infisso deve essere sostituito con un materiale diverso
dall’alluminio
Soluzione. L’unico divieto imposto dal regolamento riguarda la sostituzione degli infissi; se un
infisso viene sostituito, il nuovo infisso deve essere di alluminio. Se la sostituzione riguarda altre
parti dell’edificio, il regolamento non impone vincoli. Quindi B, C, D, ed E sono errate, mentre A è
la risposta corretta.

Risultati percentuali relativi al quesito 11

Risposta A 60,70%
Risposta B 9,49%
Risposta C 0,83%
Risposta D 14,94%
Risposta E 2,40%
Risposte giuste 60,70%
Risposte sbagliate 27. 66%
Non risponde 11,64%

12. La legge prevede la possibilità di costituire diversi tipi di società; in particolare per
costituire una società a responsabilità limitata (s.r.l.) deve essere versato un capitale
sociale di almeno 10.000 euro. Ciò equivale a dire:
A. ogni società con un capitale inferiore a 10.000 euro può avere al più due soci
B. ogni società che ha un capitale sociale inferiore a 10.000 euro deve essere sciolta
C. è vietato costituire società con un capitale sociale di 5.000 euro
D. ogni società per azioni (s.p.a.) deve avere un capitale sociale di almeno 10.000
euro
E. ogni società costituita con un capitale sociale inferiore a 10.000 euro non è una s.r.l
Soluzione. Si afferma che condizione necessaria perché una società sia costituita in forma di
s.r.l. è che il suo capitale sociale sia pari almeno a 10.000 euro. Pertanto, se il suo capitale è
inferiore a 10.000 euro allora essa non può essere stata costituita come s.r.l., come affermato dalla
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risposta corretta E. D’altra parte, la legge indicata nel quesito non vieta di costituire (né impone lo
scioglimento) di società diverse da una s.r.l. con capitale inferiore a 10.000; non impone vincoli sul
capitale delle s.p.a. né sul numero di soci.

Risultati percentuali relativi al quesito 12

Risposta A 0,63%
Risposta B 0,96%
Risposta C 2,18%
Risposta D 1,41%
Risposta E 88,39%
Risposte giuste 88,39%
Risposte sbagliate 5. 18%
Non risponde 6,43%

13. È confermato che chi è stato ammesso al concorso ha ricevuto comunicazione entro il
termine fissato.
Da una rapida indagine, risulta che alcuni di quelli che avevano inoltrato domanda non
hanno ricevuto la comunicazione.
Possiamo dunque concludere con certezza che
A. qualcuno di quelli che sono stati ammessi al concorso non aveva inoltrato domanda
B. nessuno di quelli che sono stati ammessi al concorso ha ricevuto comunicazione
entro il termine fissato
C. qualcuno di quelli che sono stati ammessi al concorso non ha ricevuto
comunicazione entro il termine fissato
D. tutti quelli che avevano inoltrato domanda sono stati ammessi al concorso
E. non tutti quelli che avevano inoltrato domanda sono stati ammessi al concorso
Soluzione. Se tutti coloro che sono stati ammessi al concorso hanno ricevuto comunicazione, allora
chi non ha ricevuto comunicazione non è stato ammesso al concorso. Siccome alcuni di coloro
che avevano inoltrato domanda non hanno ricevuto comunicazione, essi non sono stati ammessi al
concorso, come affermato nella risposta corretta E.
La risposta D contraddice tale affermazione. Le risposte B, C contraddicono il fatto che tutti
coloro che sono stati ammessi al concorso hanno ricevuto comunicazione. La risposta A non è in
contraddizione con quanto affermato nel quesito, ma neppure ne segue come conseguenza.

40
Risultati percentuali relativi al quesito 13

Risposta A 1,46%
Risposta B 0,87%
Risposta C 13,51%
Risposta D 1,26%
Risposta E 72,86%
Risposte giuste 72,86%
Risposte sbagliate 17. 11%
Non risponde 10,03%

41
COMPRENSIONE VERBALE

Commenti e soluzioni di Dianora Poletti e Chiara Favilli

Introduzione
I test di comprensione verbale hanno lo scopo di accertare, nei candidati all’iscrizione universitaria,
la capacità di recepire ed elaborare informazioni da un brano. La comprensione di un testo
costituisce uno degli strumenti di base per l’apprendimento universitario, specialmente in una
facoltà come quella di Economia che nella sua multidisciplinarietà abbraccia, accanto a quelli di
natura sperimentale, numerosi insegnamenti di scienze sociali.
I due testi vertono su argomenti diversi. Il primo si occupa della liberalizzazione degli scambi
nel commercio internazionale. In particolare, ricostruisce l’evoluzione dei negoziati commerciali
multilaterali che si sono succeduti dalla stipulazione del General Agreement on Tariffs and Trade
(GATT) all’istituzione dell’attuale organizzazione mondiale del commercio (WTO). Relativamente
a quest’ultimo tratteggia le funzioni, i principi ispiratori e le ragioni di difficoltà nel raggiungimento
di intese nell’ambito dei negoziati più recenti.
Il secondo testo fa riferimento alla storia economica italiana, in particolare alla situazione e alle
caratteristiche dell’industria italiana nel periodo precedente all’unità del Paese. Oltre a fornire
informazioni sui comparti industriali attivi e sui sistemi di lavoro utilizzati, mette in evidenza
le differenze territoriali dello sviluppo industriale, che si ripercuotono successivamente anche
sull’evoluzione delle tre principali ripartizioni geografiche italiane (Italia settentrionale, Italia
centrale, Italia meridionale).
La sezione consiste di 10 quesiti e il tempo concesso per rispondere è di 30 minuti.
Il risultato ottenuto dai circa 10.000 candidati nella prova del 13 settembre 2010 è presentato in
forma di distribuzione percentuale nella figura seguente: ogni barra fornisce, come valore sull’asse
di sinistra, la percentuale di studenti che hanno conseguito un Punteggio Parziale nella Sezione di
Logica compreso tra due valori consecutivi indicati sull’ascisse.
In figura è inoltre mostrata, come linea continua da leggersi sull’asse di destra, la funzione cumula-
trice che indica come ordinata il valore percentuale della popolazione che ha ottenuto un punteggio
inferiore a quello dell’ascissa corrispondente.
Il Punteggio Parziale può variare teoricamente tra -2,50 e 10 punti, mentre il punteggio medio è
collocato approssimativamente intorno a 6 punti (5,81 per la precisione).

42
!
Percentuale dei candidati per Punteggio Parziale ottenuto nella Comprensione Verbale

43
TESTO I

Dal GATT al WTO

Il General Agreement on Tariffs and Trade (Accordo Generale sulle Tariffe e il Commercio)
è un accordo internazionale avente l’obiettivo di favorire lo sviluppo del commercio mondiale
mediante l’abolizione o la riduzione delle barriere doganali.
Il GATT entrò in vigore il 1° gennaio 1948 e fu inizialmente sottoscritto da 23 paesi. Nel
corso degli anni sessanta e settanta, i negoziati condotti dal GATT alimentarono una progressiva
liberalizzazione del commercio mondiale grazie anche all’aumento dei paesi aderenti.
I negoziati si svolsero in otto lunghe sessioni (round), le più importanti delle quali furono i
cosiddetti Kennedy Round (1964/67) e Tokyo Round (1973/79). Il primo portò a una drastica
riduzione delle tariffe doganali sui manufatti, con progressi non trascurabili anche nel settore
agricolo. Il secondo conseguì ulteriori risultati nelle problematiche oggetto del primo round e
affrontò il problema del dilagare dei provvedimenti protezionistici non-tariffari.
L’ultimo negoziato del GATT, l’Uruguay round, si è svolto dal 1986 al 1993.
Molti importanti settori precedentemente esclusi dall’accordo (agricoltura, tessile, proprietà
intellettuale, commercio di servizi) furono presi in considerazione e regolamentati; infine, furono
ulteriormente affinate le procedure di risoluzione delle controversie e furono introdotti sistemi di
verifica dell’adeguamento normativo dei singoli Stati.
L’ampiezza delle materie trattate, i risultati ottenuti e il numero di Stati partecipanti all’Uruguay
Round determinarono quel rafforzamento del GATT che rese possibile la costituzione, il 1° gennaio
1995, della World Trade Organization (Organizzazione Mondiale del Commercio).
La trasformazione del GATT in WTO è sancita nel preambolo del “Patto Istitutivo” della
WTO, nel quale si afferma di voler sviluppare un sistema di accordi commerciali multilaterale
che recepisce i precedenti accordi di liberalizzazione dei commerci e tutti i risultati dell’Uruguay
Round.
Le più importanti funzioni svolte dal WTO consistono: a) nel sovrintendere all’attuazione,
all’amministrazione e al funzionamento degli accordi sottoscritti; b) nel rappresentare un forum
negoziale per accordi nuovi o già esistenti e per risolvere le dispute internazionali commerciali.
I principi ai quali si ispira l’attività del WTO sono: a) liberalizzazione degli scambi commerciali
internazionali, da attuare gradualmente, tramite negoziati; b) eliminazione delle discriminazioni da
parte di ciascun Paese verso tutti gli altri aderenti al Patto, attraverso l’applicazione delle regole
della “nazione più favorita” (cioè del trattamento riservato al Paese verso il quale viene applicato
il minor numero di restrizioni nel commercio di determinati beni o servizi) e del “trattamento
nazionale” (le merci importate devono essere trattate non meno favorevolmente di quelle prodotte
all’interno, ad esempio in termini di standard tecnici e di sicurezza richiesti). Il massimo organo
decisionale del WTO è la Conferenza dei Ministri, che si riunisce almeno ogni due anni.
Il disaccordo tra i “paesi sviluppati” e i “paesi meno sviluppati” su molte importanti materie
proposte per i negoziati si è manifestato fin dalla prima riunione della Conferenza nel 1996.
La nuova sessione di negoziati multilaterali avviata nel 2001 (il Doha Round) non è ancora
riuscita a produrre un’intesa sulle diverse materie in agenda perché i paesi sviluppati, in particolare
l’UE e gli USA, non sono disposti ad accettare appieno le richieste dei paesi meno sviluppati in
materia di riduzione dei sussidi al settore agricolo.
La stasi nei negoziati del Doha Round è testimoniata dall’insuccesso delle ultime riunioni
della Conferenza dei Ministri che evidenzia la crescente complessità dei processi decisionali in un
sistema economico-politico mondiale multipolare.

44
14. Quale, tra quelle elencate, non indica una funzione del WTO:
A. comminare sanzioni ai paesi che non rispettano gli accordi sottoscritti
B. monitorare il funzionamento degli accordi sottoscritti
C. lavorare a rendere operativi gli accordi sottoscritti
D. operare quale sede di negoziazione per dare vita a nuovi accordi
E. operare quale sede per trattare le controversie in materia di commercio
internazionale
Soluzione. La risposta B è inesatta in quanto una delle funzioni del WTO è proprio quella di
monitorare, ossia di sovrintendere il funzionamento degli accordi sottoscritti. La risposta C è
errata posto che tra le funzioni del WTO non soltanto rientra il controllo relativo all’attuazione
e all’amministrazione degli accordi sottoscritti ma il WTO funge altresì da forum negoziale per
accordi già esistenti, cioè opera come sede per condurre trattative relative all’attuazione di accordi
già sottoscritti. La risposta D è inesatta perché il WTO rappresenta un forum ossia un luogo o
una sede presso la quale condurre trattative, non soltanto relative all’attuazione di accordi già
sottoscritti, ma anche per intessere accordi nuovi. La risposta E è errata dal momento che il WTO
costituisce una sede anche per risolvere le dispute ossia le controversie internazionali commerciali.
La risposta esatta è la A perché al WTO non è attribuito il potere di irrogare sanzioni ai paesi che
non dovessero rispettare gli accordi sottoscritti.

Risultati percentuali relativi al quesito 14


Risposta A 73,05%
Risposta B 2,63%
Risposta C 2,79%
Risposta D 3,04%
Risposta E 5,68%
Risposte giuste 73,05%
Risposte nulle 12,80%
Risposte errate 14,14%

15. I negoziati del Kennedy Round e del Tokio Round:


A. introdussero limitazioni al libero scambio di prodotti agricoli
B. produssero un significativo abbassamento dei dazi sui manufatti
C. introdussero limitazioni al commercio internazionale di prodotti manufatti
D. furono caratterizzati da un sostanziale insuccesso
E. produssero l’abolizione delle barriere doganali tra gli stati aderenti
Soluzione. La risposta A e la risposta C sono errate perché l’introduzione di limitazioni al libero
scambio di prodotti agricoli e al commercio internazionale di prodotti manufatti sono palesemente
in contrasto con l’obiettivo di liberalizzazione del commercio mondiale che ispira i negoziati del
Kennedy Round e del Tokio Round. La risposta D è inesatta perché, come si desume dal testo, i
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negoziati del Kennedy Round e del Tokio Round ottennero risultati sia nel settore agricolo sia in
quello manifatturiero. La risposta E è errata dal momento che il Kennedy Round e il Tokio Round
risultano avere prodotto una riduzione delle barriere doganali senza pervenire però alla loro totale
eliminazione.
La risposta esatta è la B in quanto il Kennedy Round portò a una drastica riduzione delle tariffe
doganali ossia dei dazi sui manufatti. Dal testo si ricava, implicitamente, che il Tokio Round, che
risulta avere conseguito ulteriori risultati nelle problematiche oggetto del primo round, ne determinò
un ulteriore abbassamento.

Risultati percentuali relativi al quesito 15


Risposta A 1,31%
Risposta B 82,77%
Risposta C 3,07%
Risposta D 1,92%
Risposta E 6,6%
Risposte giuste 82,77%
Risposte nulle 4,33%
Risposte errate 12,90%

16. Lo stato attuale delle attività del WTO registra una stasi:
A. a causa della mancata inclusione, tra le sue funzioni, della possibilità di risolvere le
dispute commerciali internazionali
B. a causa delle divergenze di interessi nel settore agricolo
C. a causa della difficoltà di recepimento degli accordi del GATT
D. in attesa di un accordo tra i paesi sviluppati e quelli non sviluppati nel settore
industriale
E. a causa delle divergenze sulle regole della proprietà intellettuale (es. brevetti, diritti
di autore)
Soluzione. La risposta A è errata in quanto si desume chiaramente dal testo che la possibilità di
risolvere le dispute commerciali internazionali rappresenta già una delle funzioni del WTO.
La risposta C è sbagliata posto che non emerge alcuna difficoltà di recepimento degli accordi del
GATT ma al contrario risulta che furono i risultati ottenuti dal GATT a determinarne il rafforzamento
e la costituzione del WTO.
La risposta D è inesatta perché il settore industriale non risulta essere contemplato nell’accordo.
Anche la risposta E è errata dal momento che dal testo non emergono divergenze tra gli stati nel
settore della proprietà intellettuale, preso in considerazione e regolamentato dopo l’Uruguay Round.
La risposta esatta è la B, in quanto il Doha Round, la sessione di negoziati multilaterali avviata nel
2001, risulta non avere raggiunto un’intesa proprio a causa della resistenza dei “paesi sviluppati”
rispetto alle richieste dei “paesi meno sviluppati” in materia di riduzione dei sussidi al settore
agricolo.

46
Risultati percentuali relativi al quesito 16
Risposta A 5,37%
Risposta B 59,92%
Risposta C 2,27%
Risposta D 18,39%
Risposta E 0,75%
Risposte giuste 59,92%
Risposte nulle 13,30%
Risposte errate 26,78%

17. I negoziati dell’Uruguay Round:


A. indussero i paesi aderenti a riconoscere gli insuccessi derivanti dall’attività del
GATT e a dare vita al WTO
B. stabilirono di escludere dai negoziati il settore dei servizi
C. conseguirono risultati di scarsa importanza a causa dei divergenti interessi tra gli
Stati partecipanti
D. eliminarono forme di controllo sulle legislazioni statali attuative degli accordi
E. produssero accordi riguardanti un numero di settori di attività economia più ampio
di quelli oggetto dei precedenti round
Soluzione. La risposta A è chiaramente errata in quanto dal testo emerge un’affermazione esatta-
mente contraria. I crescenti progressi ottenuti dai negoziati del GATT fino all’Uruguay Round ne
determinarono un rafforzamento che sfociò nella costituzione di un organismo più ampio, il WTO.
La risposta B rappresenta il contrario di quanto affermato nel testo dal momento che il settore del
commercio dei servizi viene incluso (e non escluso) dall’Uruguay Round.
La risposta C è sbagliata posto che i negoziati dell’Uruguay Round non hanno ottenuto risultati
di scarsa importanza se è vero che tali esiti hanno determinato il rafforzamento del GATT che
comportò la costituzione del WTO.
La risposta D è inesatta perché contraddice quanto affermato nel testo là dove si sottolinea che i
negoziati dell’Uruguay Round introdussero sistemi di verifica ossia di controllo dell’adeguamento
della legislazione dei singoli Stati alle regolamentazioni introdotte.
La risposta esatta è la E in quanto i negoziati dell’Uruguay Round presero in considerazione e
regolamentarono molti settori che precedentemente erano stati esclusi dall’accordo.

Risultati percentuali relativi al quesito 17


Risposta A 6,22%
Risposta B 1,04%
Risposta C 1,08%
Risposta D 0,87%
Risposta E 84,60%
Risposte giuste 84,60%
Risposte nulle 6,20%
Risposte errate 9,21%

47
18. Quale, tra quelli elencati, non rientra tra i principi ai quali si ispira l’attività del WTO:
A. favorire l’eliminazione delle discriminazioni nei commerci tramite l’applicazione
della regola della “nazione più favorita”
B. promuovere un eguale trattamento tra produzione interna e prodotti importati
C. favorire la parità di trattamento nelle condizioni di lavoro tra i paesi membri
D. pervenire alla stipulazione di accordi condivisi da tutti i paesi aderenti
E. incentivare il libero scambio
Soluzione. La risposta A è errata in quanto tra i principi ispiratori del WTO rientra l’elimina-
zione delle discriminazioni da parte di ciascun Paese verso tutti gli altri aderenti al Patto tramite
l’applicazione della regola della “nazione più favorita”, oltre che della regola del “trattamento
nazionale”.
La risposta B è errata dal momento che la promozione di un eguale trattamento tra produzione
interna e prodotti importati rientra tra i principi ispiratori del WTO in quanto espressione della regola
del “trattamento nazionale” che impone di trattare le merci importate non meno favorevolmente
(allo stesso modo se non addirittura in modo più favorevole relativamente agli standard tecnici e di
sicurezza richiesti) delle merci prodotte all’interno del paese.
La risposta D è sbagliata posto che la stipulazione di accordi condivisi da tutti i paesi aderenti
rientra tra i principi ispiratori del WTO in quanto forum, ossia sede, negoziale per accordi nuovi e
per l’attuazione di quelli già sottoscritti.
La risposta E è inesatta perché l’incentivazione del libero scambio rientra tra i principi ispiratori del
WTO in quanto organizzazione che tende alla progressiva liberalizzazione del commercio mondiale.
La risposta esatta è la C, posto che le condizioni di lavoro tra i paesi membri non sono competenza
del WTO che si occupa del complesso dei settori commerciali.

Risultati percentuali relativi al quesito 18


Risposta A 5,54%
Risposta B 8,00%
Risposta C 41,45%
Risposta D 26,97%
Risposta E 5,33%
Risposte giuste 41,45%
Risposte nulle 12,71%
Risposte errate 45,84%

48
TESTO II

Caratteri dell’industria italiana alla vigilia dell’unità nazionale

L’industria italiana, al momento dell’unificazione del paese, presentava caratteri diversificati. Il


settore più importante dell’Italia del Nord, quello tessile, si caratterizzava per una diffusa presenza
nelle zone rurali del territorio. Lo stretto rapporto tra agricoltura e industria è molto evidente nel
caso della più grande industria per numero di addetti dell’Italia ottocentesca, l’industria della seta.
In questo settore la produzione della materia prima non era una semplice appendice dell’attività
agricola. Piuttosto era la maggiore fonte di ricchezza per i proprietari e un mezzo di alleviamento
della miseria per molti coloni.
La seconda importante industria tessile, quella cotoniera, presentava un’organizzazione produt-
tiva ben poco diversa dal settore serico per quanto riguarda la fase della tessitura. La produzione era
controllata da commercianti-imprenditori, che si servivano di manodopera contadina a domicilio.
Erano rari i casi in cui gli operai addetti al telaio a mano si concentravano in un unico locale
e rarissimi erano le fabbriche dotate di telai meccanici. La meccanizzazione era invece diventata
abbastanza comune fin dal 1830/40 nel settore della filatura, che in poco tempo aveva eliminato
quasi ovunque la filatura eseguita nelle case dei contadini.
L’industria laniera conservava una struttura arretrata sia nella filatura che nella tessitura. Se
si escludono poche fabbriche meccanizzate e dirette da autentici pionieri, nel settore dominava la
produzione a domicilio.
Di nuovo quindi è possibile constatare gli stretti rapporti tra il ceto agricolo e il lavoro manifat-
turiero. Ciò è ancora più chiaro nel caso delle fibre tessili del lino e della canapa: a parte qualche
filatura meccanica di lino in Lombardia, esse non furono mai oggetto di una lavorazione realmente
industriale.
L’industria siderurgica era praticamente inesistente, a meno che non si voglia ritenere tale
l’insieme di piccole fucine, arretratissime sul piano tecnologico, che costellavano allora alcune
zone del territorio.
La situazione non era molto migliore per l’industria meccanica. A parte alcuni grossi stabi-
limenti, questa era costituita da modesti laboratori o senza alcuna specializzazione produttiva o
di tipo semplicemente artigianale; identiche considerazioni vanno fatte a proposito di altri settori,
come quello della carta o quello della ceramica.
In linea generale si può dire che nell’Italia settentrionale si concentravano quasi tutte le industrie
italiane a produzione meccanizzata e la grande maggioranza dell’attività manifatturiera.
Nell’Italia centrale soltanto la Toscana possedeva industrie di qualche rilievo: la laniera a Prato e
le industrie minerarie e metallurgiche che rivestivano grande importanza. Pochissime e deboli erano
le industrie situate nell’Italia meridionale e nelle isole. Le poche fabbriche dotate di macchinari si
trovavano tuttavia per lo più in Campania e precisamente nel Casertano, nel Salernitano e a Napoli.
Nelle prime due zone erano state fondati da imprenditori stranieri alcuni cotonifici, mentre a
Napoli si trovavano officine meccaniche e metallurgiche di proprietà statale. Da questo rapidissimo
quadro riassuntivo si capisce come attorno al 1861 l’industria italiana si fosse già creata le sue aree
fondamentali di sviluppo, praticamente le stesse di oggi.
Ciò forse non significa che il destino industriale dell’Italia fosse segnato in modo decisivo.
Certo è però che la crescita economica del periodo post-unitario privilegiò le aree in cui già da
tempo esistevano strutture industriali e trascurò quelle parti del nostro paese che non conoscevano
un’attività manifatturiera, oppure la praticavano su basi troppo fragili per resistere all’affermarsi
del sistema capitalistico.

49
19. Nei rami dell’attività cotoniera e laniera l’Italia del Nord si caratterizzava:
A. per la scarsa meccanizzazione della fase della filatura
B. per la prevalenza dell’impiego del lavoro a domicilio
C. per la separazione tra lavoro agricolo e lavoro manifatturiero
D. per la significativa meccanizzazione di tutte le fasi della lavorazione
E. per la gestione della produzione da parte dei proprietari terrieri
Soluzione. La risposta C è chiaramente errata perché in tutta la prima parte del testo proposto si fa
riferimento allo stretto rapporto tra agricoltura e industria nel settore tessile. Anche la risposta D è
inesatta perché in essa si parla di una significativa meccanizzazione in tutte le fasi della lavorazione,
mentre il testo riporta in maniera chiara come la meccanizzazione fosse abbastanza comune nel
lavoro di filatura relativo all’industria cotoniera e non in quello di tessitura; nell’industria laniera
poi entrambe le fasi erano caratterizzate da una struttura arretrata. Da queste ultime considerazioni
si deduce che anche la risposta A non è esatta perché la fase di filatura nell’industria cotoniera
era dotata di un certo grado di meccanizzazione. Nel testo si afferma che la produzione in campo
tessile era controllata da commercianti-imprenditori: non vengono pertanto citati esplicitamente i
proprietari terrieri, come presentato nella risposta E.
La risposta corretta è la B, perché in questo periodo l’industria tessile, come sottolineato nel testo,
era caratterizzata da un’organizzazione del lavoro basata sul lavoro della manodopera contadina a
domicilio.

Risultati percentuali relativi al quesito 19


Risposta A 8,17%
Risposta B 76,36%
Risposta C 2,72%
Risposta D 2,25%
Risposta E 2,72%
Risposte giuste 76,36%
Risposte nulle 7,78%
Risposte errate 15,86%

20. Lo sviluppo successivo dell’industria italiana si è caratterizzato per:


A. la crescita dell’industria manifatturiera nelle zone non precedentemente interessate
B. la crescita dell’industria manifatturiera più arretrata determinata dalla diffusione
del sistema capitalistico
C. l’allontanamento dalle caratteristiche dell’industria preunitaria
D. il consolidamento dei divari di sviluppo tra le diverse aree del paese
E. una più equilibrata distribuzione territoriale delle attività
Soluzione. La risposta esatta è la D e rappresenta la tesi di fondo del testo: prima dell’unità d’Italia
esisteva un divario tra le varie aree del Paese che si consoliderà anche negli anni successivi. Di
50
conseguenza, le risposte A ed E sono sbagliate perché stanno ad indicare un processo di sviluppo
equilibrato territorialmente e quindi opposto a quello che in realtà è avvenuto. La risposta B non è
inerente al quesito posto; inoltre il testo non fa esplicito riferimento all’evoluzione dell’industria
manifatturiera arretrata. La risposta C è generica e, malgrado si possa presupporre un’evoluzione
delle caratteristiche dell’industria nel periodo post-unitario, non viene esplicitamente citato nel
testo che via sia stato un preciso allontanamento dal modello preunitario.

Risultati percentuali relativi al quesito 20


Risposta A 5,41%
Risposta B 12,38%
Risposta C 5,20%
Risposta D 52,26%
Risposta E 2,92%
Risposte giuste 52,26%
Risposte nulle 21,83%
Risposte errate 25,91%

21. L’industria della seta dell’Italia del Nord si caratterizzava:


A. per un basso numero di occupati
B. per lo scarso apporto al reddito delle popolazioni rurali
C. per una diffusa meccanizzazione dei processi di produzione
D. per il suo carattere di attività secondaria rispetto alla produzione agricola
E. per una capillare distribuzione nelle aree a destinazione agricola
Soluzione. La risposta A è evidentemente errata perché l’autore del testo definisce l’industria della
seta come la più grande industria per numero degli addetti nell’Italia ottocentesca. Anche la risposta
D non è esatta perché nel testo si sottolinea in maniera precisa come la produzione della materia
prima nell’industria della seta non fosse una semplice appendice dell’attività agricola, ma anzi
costituisse sia una fonte di ricchezza per gli imprenditori che un mezzo per migliorare le condizioni
economiche dei contadini. La risposta B è errata in quanto l’industria della seta veniva considerata
una fonte di reddito sia per gli imprenditori/commercianti che per i contadini. La risposta C è
inesatta: l’industria della seta non era caratterizzata, come altri comparti tessili, da una diffusa
meccanizzazione dei processi di produzione, dal momento che era prevalente il lavoro a domicilio.
La risposta corretta è la E perché nella prima parte del brano si evidenzia la diffusione dell’attività
tessile, compresa quella della seta, nelle aree a destinazione agricola.

Risultati percentuali relativi al quesito 21


Risposta A 1,60%
Risposta B 5,53%
Risposta C 10,40%
Risposta D 11,86%
Risposta E 55,04%
Risposte giuste 55,04%
Risposte nulle 15,58%
Risposte errate 29,39%

51
22. Al di fuori del settore tessile, l’industria dell’Italia del Nord si caratterizzava:
A. per la presenza di un elevato grado di innovazione tecnologica
B. per la diffusa presenza di impianti meccanizzati
C. per una diffusa presenza di impianti di grandi dimensioni
D. per la presenza di un’industria meccanica con impianti ad elevata specializzazione
produttiva
E. per una diffusa presenza di piccoli impianti e di laboratori artigianali
Soluzione. La risposta esatta è la E, come si evince dalla lettura delle righe 9-14, in cui l’autore
spiega la situazione degli altri settori dell’industria italiana. Le risposte A e B sono errate perché
il testo evidenzia lo scarso livello di innovazione tecnologica e la modesta presenza di impianti
meccanizzati dell’industria nell’Italia settentrionale. Anche la risposta C è sbagliata perché esiste-
vano soltanto alcuni grossi stabilimenti operanti nel settore della meccanica, il quale tuttavia era
caratterizzato per lo più da modesti laboratori, senza specializzazione produttiva; per quest’ultimo
aspetto, anche la risposta D non è corretta.

Risultati percentuali relativi al quesito 22


Risposta A 1,38%
Risposta B 24,15%
Risposta C 2,05%
Risposta D 3,00%
Risposta E 57,36%
Risposte giuste 57,36%
Risposte nulle 12,07%
Risposte errate 30,58%

23. La distribuzione geografica dell’industria italiana non si caratterizzava:


A. per una distribuzione geografica omogenea
B. per la scarsità di impianti produttivi meccanizzati nell’Italia meridionale
C. per la presenza di imprenditoria privata locale in Campania
D. per la presenza nell’Italia settentrionale della quota più rilevante della produzione
industriale
E. per la scarsità dei settori industriali nell’Italia centrale
Soluzione. Nello scegliere le risposte relative a questo quesito, occorre tenere presente che la
domanda è formulata in negativo. Di conseguenza, le risposte B e D sono sbagliate perché affermano
il contrario di quanto sostenuto nel testo. In esso, infatti, si fa riferimento al fatto che nell’Italia
meridionale erano situate poche industrie e scarsamente meccanizzate; nell’Italia settentrionale
si concentravano, invece, la maggior parte delle industrie italiane a produzione meccanizzata e la
maggioranza dell’industria manifatturiera.

52
La risposta E non è corretta perché, all’interno dell’Italia centrale, la Toscana possedeva industrie
di qualche rilievo. La risposta C, riferita alla situazione in Campania, potrebbe apparire corretta ad
una prima lettura: nel testo si afferma però che le poche fabbriche dotate di macchinari - e non già
l’insieme delle aziende dell’intero comparto industriale - erano gestite da imprenditori stranieri
o erano officine di proprietà statale; di conseguenza l’imprenditoria locale era presente, ma non
nella conduzione di attività produttive che utilizzavano macchinari, per cui la risposta C non risulta
corretta.
La risposta corretta è la A che costituisce uno dei messaggi chiave dell’autore sulle caratteristiche
dell’industria italiana nel periodo.

Risultati percentuali relativi al quesito 23


Risposta A 57,87%
Risposta B 9,18%
Risposta C 5,40%
Risposta D 9,52%
Risposta E 2,89%
Risposte giuste 57,89%
Risposte nulle 15,13%
Risposte errate 26,99%

53
MATEMATICA 1

Commenti e soluzioni a cura di Laura Martein,


Giovanna Bimonte, Marcellino Gaudenzi, Marco Lonzi

Introduzione
La sezione di Matematica è dedicata prevalentemente all’accertamento delle conoscenze acquisite
in relazione a quanto sinteticamente richiesto nel sillabo riportato nella pagina 6.
Le soluzioni ai quesiti di questa sezione richiedono perciò nozioni e metodi generali appresi nelle
scuole superiori; all’occorrenza, può essere talvolta necessario far uso di qualche formula tra quelle
più semplici che costituiscono, o almeno dovrebbero costituire, il bagaglio matematico di coloro
che abbiano conseguito un diploma di scuola media superiore.
La sezione consiste di 13 quesiti e il tempo concesso per rispondere è di 30 minuti.
Il risultato ottenuto dai circa 10.000 candidati nella prova del 13 settembre 2010 è presentato in
forma di distribuzione percentuale nella figura seguente: ogni barra fornisce, come valore sull’asse
di sinistra, la percentuale di studenti che hanno conseguito un Punteggio Parziale nella Sezione di
Logica compreso tra due valori consecutivi indicati sull’ascisse.
In figura è inoltre mostrata, come linea continua da leggersi sull’asse di destra, la funzione cumula-
trice che indica come ordinata il valore percentuale della popolazione che ha ottenuto un punteggio
inferiore a quello dell’ascissa corrispondente.

!
Percentuale dei candidati per Punteggio Parziale ottenuto nella sezione Matematica

Il Punteggio Parziale può variare teoricamente tra -3,25 e 13 punti, mentre il punteggio medio è
collocato approssimativamente intorno a 3,5 punti (3,30 per la precisione).

54
24. L’età del padre supera di quindici anni il doppio dell’età del figlio. Sapendo che il padre
ha 43 anni, l’età del figlio è
A. 14 anni
B. 20 anni
C. 13 anni
D. 11 anni
E. 9 anni
Soluzione. Indicata con x l’età del figlio, si deve risolvere l’equazione di primo grado 2x + 15 = 43,
la cui unica soluzione è
43 − 15
x= = 14
2
Pertanto la risposta corretta è A.

Risultati percentuali relativi al quesito 24


Risposta A 92,50%
Risposta B 0,64%
Risposta C 3,52%
Risposta D 0,53%
Risposta E 1,46%
Risposte giuste 92,50%
Risposte sbagliate 6,15%
Non risponde 1,35%

√ √
1− 2
3 1−
25. L’espressione √ − √ risulta uguale a:
1+ 3 1+ 2
1
A. √
1+2 6
√ √
2− 3
B. √ √ √
1+ 2+ 3+ 6
√ √
2− 3
C. √
1+ 6
1
D. √ √ √
1+ 2+ 3+ 6
E. 0
Soluzione. Risulta
√ √  √  √   √  √ 
1− 2 1− 3 1− 2 1+ 2 − 1− 3 1+ 3
√ − √ = √  √ 
1+ 3 1+ 2

1+ 3 1+ 2
55
Ricordando il prodotto notevole
(a + b) (a − b) = a2 − b2
si ha:  √  √   √  √ 
1 − 2 1 + 2 = 1 − 2 = −1 e 1− 3 1 + 3 = 1 − 3 = −2
Ne consegue che:
√ √
1− 2 1− 3 1 − 2 − (1 − 3) −1 − (−2) 1
√ − √ = √  √ = √ √ √ √ = √ √ √
1+ 3 1+ 2 1+ 3 1+ 2 1+ 2+ 3+ 3· 2 1+ 2+ 3+ 6

Pertanto la risposta corretta è D.

Risultati percentuali relativi al quesito 25


Risposta A 3,57%
Risposta B 7,25%
Risposta C 10,82%
Risposta D 41,04%
Risposta E 9,05%
Risposte giuste 41,04%
Risposte sbagliate 30,69%
Non risponde 28,27%

26. Determinare per quale valore del parametro reale a l’equazione (a+3)x = 5 è impossibile.
A. a=3
B. a=0
C. a = −3
D. a=5
E. a = −5
Soluzione. Si deve risolvere l’equazione di primo grado (a + 3)x = 5 dipendente dal parametro
a. Nel caso (a + 3) , 0, ovvero a , −3, dividendo entrambi i membri dell’equazione per a + 3,
5
che è un numero diverso da 0, si ottiene x = , quindi l’equazione ha una soluzione. Nel caso
a+3
a = −3, l’equazione si riduce a 0 = 5 che è impossibile. La risposta esatta è la C.

Risultati percentuali relativi al quesito 26


Risposta A 1,10%
Risposta B 5,83%
Risposta C 78,01%
Risposta D 1,53%
Risposta E 2,80%
Risposte giuste 78,01%
Risposte sbagliate 11,26%
Non risponde 10,73%

56
a2 − 5a + 6
27. La frazione
b2 + 1
A. si annulla quando a = 2 oppure a = 3
B. si annulla quando b = ±1
C. si annulla quando a = 0 e b = 0
D. non si annulla mai
E. si annulla quando a è compreso tra 2 e 3
Soluzione. Ricordiamo che il denominatore di una frazione deve essere diverso da zero e che una
frazione si annulla solo se si annulla il suo numeratore.
Essendo b2 + 1 , 0 per qualunque valore di b e tenuto conto che a2 − 5a + 6 = (a − 2) (a − 3), per
la legge di annullamento del prodotto, la frazione data vale 0 quando a = 2 oppure a = 3. Pertanto
la risposta corretta è A.

Risultati percentuali relativi al quesito 27


Risposta A 38,64%
Risposta B 9,72%
Risposta C 5,39%
Risposta D 29,96%
Risposta E 3,19%
Risposte giuste 38,64%
Risposte sbagliate 48,26%
Non risponde 13,10%

1
28. Quanti sono i punti d’intersezione tra il grafico della funzione y = e quello della
x
funzione y = 2 x − 1?
A. 3
B. 4
C. 1
D. 0
E. 2
1
Soluzione. La prima funzione, y = , è un’iperbole equilatera con centro l’origine O(0,0). Il suo
x
grafico sarà nel I e nel III quadrante. La seconda funzione, y = 2 x − 1, è un’esponenziale crescente
(la base è maggiore di 1), traslata verticalmente verso il basso, rispetto alla funzione elementare
y = 2 x . Il suo grafico passa per l’origine O(0,0), e occupa il I e il III quadrante.
La rappresentazione nel piano cartesiano dei grafici delle due funzioni (vedi figura 3) permette di
concludere, senza doverli calcolare, che i due grafici hanno due punti di intersezione, uno nel I e
uno nel III quadrante. La risposta esatta è la E.

57
10 y

-10 -5 x
0 5 10

-5

-10
Figura 3: Intersezione di un’iperbole e di un’esponenziale

Risultati percentuali relativi al quesito 28


Risposta A 1,86%
Risposta B 0,93%
Risposta C 28,86%
Risposta D 6,61%
Risposta E 9,10%
Risposte giuste 9,10%
Risposte sbagliate 38,26%
Non risponde 52,63%

29. La differenza tra la soluzione più grande e la più piccola dell’equazione


p2 − 1
x2 − px + = 0 è:
4
A. 2
B. p
C. p + 1
D. 1
E. 0
Soluzione. Un’equazione di secondo grado è un’equazione algebrica ad una sola incognita x che
compare con grado pari a 2, e la cui forma generale è: ax2 + bx + c = 0 con a , 0. Essa può
presentare due soluzioni reali distinte se b2 > 4ac, 2 soluzioni reali ma coincidenti se b2 = 4ac, non
√ reali se b < 4ac. Se b ≥ 4ac le soluzioni si calcolano mediante la formula risolutiva:
ha soluzioni 2 2
−b ± b2 − 4ac
x= .
2a
Pertanto, nel caso di due soluzioni distinte, la differenza tra la soluzione più grande e la più piccola

58

b2 − 4ac
è data da .
a
p2 − 1
Nell’esercizio risulta essere: a = 1, b = −p, c = , dunque, la differenza tra le due soluzioni
r 4
p2 − 1
è data da p2 − 4 = 1. La risposta esatta è la D.
4

Risultati percentuali relativi al quesito 29


Risposta A 8,06%
Risposta B 3,24%
Risposta C 3,83%
Risposta D 18,19%
Risposta E 5,88%
Risposte giuste 18,19%
Risposte sbagliate 21,01%
Non risponde 60,79%

x2 − 1
30. L’equazione = 0 ha per soluzioni:
x2 − 2x − 3
A. x = 1 e x = −1
B. x = 3 e x = −1
C. x = −1
D. x=1
E. x=1ex=3
Soluzione. Dovendo il denominatore di una frazione essere sempre diverso da 0 e tenuto conto che
x2 − 2x − 3 = (x + 1) (x − 3), dovrà essere x , −1 e x , 3. Dato che una frazione si annulla solo se
si annulla il suo numeratore ed essendo x2 − 1 = (x − 1) (x + 1), per la legge di annullamento del
prodotto, il numeratore si annulla per x = −1 e per x = 1.
La soluzione x = −1 va scartata, in quanto annulla anche il denominatore. Quindi la frazione si
annulla solo se x = 1. Pertanto la risposta corretta è D.

Risultati percentuali relativi al quesito 30


Risposta A 26,55%
Risposta B 24,48%
Risposta C 8,40%
Risposta D 17,35%
Risposta E 10,71%
Risposte giuste 17,35%
Risposte sbagliate 70,14%
Non risponde 12,51%

59
31. Solo una delle seguenti relazioni è vera per ogni coppia x, y di numeri reali e positivi.
Quale?
q
A. (x − y)2 = x − y
√ √
q

B. x y=x y
√ √ √
C. x+y= x+ y
q
D. x2 + y2 = x + y
r √
x x
E. = √
y y

Soluzione. Iniziamo ad osservare che B, C e D sono false. Ad esempio, per x = 4 e y = 1, risulta


√ √ √ √ √ √ √ √
q p
4 1 = 2 , 4, 4 + 1 = 5 , 4 + 1 = 3, 42 + 12 = 17 , 4 + 1 = 5.
Notiamo, inoltre, che l’espressione presente nella risposta A non è verificata per ogni coppia di
q reali positivi x e y, ma solo se x − y ≥ 0 ovvero se x ≥ y; ad esempio per x = 1 e y = 2, si
numeri
ha (1 − 2)2 = 1 , 1 − 2 = −1.
r
x
D’altra parte, tenuto conto che x e y sono numeri reali positivi, per le proprietà dei radicali, si
y
r √
x x
può spezzare in due radici dello stesso indice, separando dividendo e divisore, ovvero = √ .
y y
La risposta esatta è la E.

Risultati percentuali relativi al quesito 31


Risposta A 36,92%
Risposta B 1,71%
Risposta C 5,32%
Risposta D 10,11%
Risposta E 26,81%
Risposte giuste 26,81%
Risposte sbagliate 52,07%
Non risponde 19,12%

32. Il prezzo p di un bene dipende dalla sua domanda d secondo la legge p(d) = d − d2 + 2.
Quanto vale p(2d − 1)?
A. 2d − 1 − (2d − 1)2 + 2
B. d − d2 + 2
C. d
D. 2(d − d2 + 2) − 1
E. (d − d2 + 2)(2d − 1)

60
Soluzione. Basterà sostituire nella funzione di domanda l’espressione 2d − 1 al posto della sola
variabile d. Otteniamo, così p(2d − 1) = 2d − 1 − (2d − 1)2 + 2. La risposta esatta è la A.

Risultati percentuali relativi al quesito 32


Risposta A 24,38%
Risposta B 2,36%
Risposta C 1,25%
Risposta D 15,44%
Risposta E 13,15%
Risposte giuste 24,38%
Risposte sbagliate 32,20%
Non risponde 43,42%


33. L’altezza di un triangolo equilatero è pari a 3. L’area A ed il perimetro P del triangolo
sono pari rispettivamente a:
1√
A. A = 3, P = 6
2√
B. A = 3, P = 3
√ √
C. A = 3, P = 6

D. A = 3, P = 6

E. A = 6, P = 6
Soluzione. In un triangolo equilatero, detta l la misura del√suo lato, e detta h quella della sua
l 3
altezza, dal Teorema di Pitagora si ottiene la relazione h = .
√ 2
√ √ l 3 √ √
Essendo h = 3, si ha h = 3 = , da cui otteniamo 2 3 = l 3 e quindi l = 2.
2
1 1 √ √
Avremo allora: A = l h = 2 3 = 3, e P = 3 l = 6 . Pertanto la risposta corretta è D.
2 2

Risultati percentuali relativi al quesito 33


Risposta A 11,84%
Risposta B 6,93%
Risposta C 3,47%
Risposta D 25,96%
Risposta E 5,14%
Risposte giuste 25,96%
Risposte sbagliate 27,38%
Non risponde 46,67%

61
log3 8
34. La frazione è uguale a:
log3 64
3
A.
8
1
B.
2
C. − log3 56
D. log8 (23 )
1
E. log3
8
Soluzione. Applicando la proprietà dei logaritmi log a bn = n log a b, (b > 0), otteniamo: log 3 64 =
log 3 8 log 3 8 1 log 3 8 1
log 3 (8)2 = 2 log 3 8 e quindi: = = = .
log 3 64 2 log 3 8 2 log 3 8 2
Pertanto la risposta corretta è B.

Risultati percentuali relativi al quesito 34


Risposta A 1,52%
Risposta B 16,96%
Risposta C 11,62%
Risposta D 2,26%
Risposta E 37,60%
Risposte giuste 16,96%
Risposte sbagliate 53,00%
Non risponde 30,05%

35. Considerata la retta x + 5y − 5 = 0, l’equazione della retta parallela e della retta


perpendicolare ad essa passanti per l’origine sono rispettivamente:
1
A. retta parallela: y = x, retta perpendicolare: y = 5x
5
1
B. retta parallela: y = − x, retta perpendicolare: y = 5x
5
1
C. retta parallela: y = 5x, retta perpendicolare: y = − x
5
1
D. retta parallela: y = −5x, retta perpendicolare: y = x
5
1
E. retta parallela: y = x, retta perpendicolare: y = −5x
5
1
Soluzione. Scrivendo l’equazione della retta in forma esplicita, si ha y = − x + 1. Quindi la
5
1
retta ha coefficiente angolare m = − , per cui una qualsiasi retta ad essa parallela avrà lo stesso
5
62
coefficiente angolare, mentre una qualsiasi retta ad essa perpendicolare avrà coefficiente angolare
1
pari a − , ovvero pari a 5.
m
Dato che le rette passanti per l’origine hanno equazione del tipo y = mx, si avrà che:
1
la retta parallela alla retta data passante per l’origine ha equazione y = − x,
5
la retta perpendicolare alla retta data passante per l’origine ha equazione y = 5x.
Pertanto la risposta corretta è B.

Risultati percentuali relativi al quesito 35


Risposta A 4,99%
Risposta B 38,65%
Risposta C 7,67%
Risposta D 5,43%
Risposta E 5,85%
Risposte giuste 38,65%
Risposte sbagliate 23,94%
Non risponde 37,40%

36. Consideriamo il grafico delle funzioni y = 2 log x e y = log 2x. Possiamo affermare che:
A. i grafici si intersecano in un numero finito di punti ma maggiore di due
B. i grafici si intersecano solamente in due punti
C. i grafici coincidono
D. i grafici non si intersecano
E. i grafici si intersecano in un solo punto
Soluzione. Per stabilire se i grafici si intersecano, si deve risolvere il sistema
y = 2 log x
(
y = log 2x
Tenendo presente che log 2x = log 2+log x, il sistema è verificato se e solo se 2 log x = log 2+log x,
ovvero, se e solo se log x = log 2, ovvero, se e solo se x = 2. Pertanto i grafici si intersecano in un
solo punto. La risposta esatta è la E.

Risultati percentuali relativi al quesito 36


Risposta A 2,26%
Risposta B 4,21%
Risposta C 6,82%
Risposta D 7,69%
Risposta E 11,84%
Risposte giuste 11,84%
Risposte sbagliate 20,98%
Non risponde 67,18%

63
Conclusione

A completamento di quanto è stato presentato per le singole sezioni del test desideriamo ripresentare
quale è stato il risultato che i circa 10.000 partecipanti alla prova di Economia del 13 settembre
2010 hanno riportato complessivamente nell’intero test
Riportiamo nuovamente la Figura 2 ricordando che ogni barra, riferita all’ordinata di sinistra,
fornisce la percentuale di studenti che hanno conseguito un Punteggio Test compreso tra due valori
consecutivi indicati sull’ascisse. I punteggi indicati in ascisse teoricamente potrebbero variare tra
−9 e 36 punti, in realtà praticamente nessuno totalizza punteggi inferiori a −5.
Nella figura 4 la linea continua, da leggersi sull’asse di destra, è la funzione cumulatrice che indica
come ordinata il valore percentuale della popolazione che ha ottenuto un punteggio inferiore a
quello dell’ascissa corrispondente.
È già stato detto che la funzione cumulatrice associata al monitoraggio delle carriere, permette la
determinazione della predittività del test. Poiché per la prova 2010 di Economia il monitoraggio non
coprirebbe nemmeno un intero anno accademico, al momento non rimane che accettare la congettura
fondata sulle esperienze raccolte nell’arco di anni per i test di Ingegneria e di Architettura.
Tale congettura è la seguente. Se si suddivide sulla base del punteggio la popolazione in tre parti,
gli studenti della parte più alta della graduatoria, che sono collocati nel terzo con punteggio più
alto, hanno carriere abbastanza rapide con votazioni alte e, tra loro, il numero di chi abbandona

Figura 4: Percentuale dei candidati per Punteggio Totale ottenuto nell’intero test

64
Parte graduatoria Punteggio minimo Punteggio Massimo
I Terzo 19 36
II Terzo 13 < 19
III Terzo −9 < 13

Tabella 3: Estremi dei terzili della graduatoria

gli studi è piuttosto basso. Al contrario, coloro che occupano la parte bassa della graduatoria, e
appartengono al terzo con punteggio più basso, mostrano di trovare grandi difficoltà nel corso
degli studi, accumulano i maggiori ritardi e tra di essi si registra il maggior numero di abbandoni.
Ovviamente gli studenti collocati nella parte intermedia della graduatoria, e che costituiscono il
terzo con punteggio medio, hanno carriere non particolarmente rapide, votazioni medie e sono
quelli che senza un impegno serio e costante rischiano di prolungare i tempi di laurea o di non
concludere gli studi.
Si tratta dunque di utilizzare un criterio grossolano, ma che tuttavia può fornire una indicazione
statisticamente comprovata in situazioni simili. I Punteggi Test sulla base dei quali è tripartita la
graduatoria sono riportati nella tabella 3.
Quindi chi abbia effettuato una simulazione del test, dovrebbe fare uso di questa tabella in modo
da ricavarne una valutazione della preparazione di cui al momento è in possesso. Per fare ciò
è sufficiente che individui, anche approssimativamente, a quale parte della popolazione sarebbe
appartenuto sulla base del Punteggio Test che ha totalizzato nella simulazione.
Lo studente è invitato a non dimenticare che il suo risultato è influenzato dalle condizioni e dal
modo in cui egli ha affrontato la simulazione: nessuno può essere miglior giudice di se stesso sulla
attendibilità del risultato che ha conseguito.
Chi si è cimentato seriamente con la prova, dovrebbe meditare sul risultato conseguito, specialmente
se esso si colloca nella parte più bassa della graduatoria, in modo da porre rimedio alle proprie
carenze prima di affrontare la vera prova di accesso.

65
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